scaricato da www.sunhope.it Effetti collaterali extrapiramidali dei farmaci antipsicotici Antipsicotici / Tranquillanti maggiori / Neurolettici In passato, questi tre termini erano considerati sinonimi Tranquillante maggiore: Farmaci antipsicotici: Composti che esplicano attività terapeutica nei confronti dei sintomi psicotici (deliri e allucinazioni) che si verificano nei pazienti affetti da quel gruppo di condizioni morbose a cui si dà oggi il nome di “schizofrenia”, in alcuni pazienti con sindromi affettive, con patologia cerebrale conclamata (sindromi psicorganiche quali la demenza). Il termine nacque dall’osservazione che i primi farmaci antipsicotici (clorpromazina e reserpina) avevano un marcato effetto sedativo. Si pensava che l’effetto antipsicotico fosse secondario all’effetto sedativo, e che quindi antipsicotico=tranquillante maggiore. Oggi è noto che l’effetto antipsicotico e quello sedativo sono ben distinti l’uno dall’altro. 1 scaricato da www.sunhope.it Effetto sedativo Effetto antipsicotico • Si instaura immediatamente •Dopo almeno una settimana • Va incontro a tolleranzaassuefazione •Non soggetto a tale fenomeno • Dovuto al blocco dei recettori α-adrenergici e istaminici •Dovuto al blocco dei recettori dopaminergici Neurolettico: Il termine nacque dall’osservazione che tutti i farmaci dotati di effetto antipsicotico producevano degli effetti collaterali neurologici di tipo extrapiramidale (EPS) (tanto che si riteneva che la comparsa di tali effetti collaterali rappresentasse un segno prognostico favorevole) Quindi i termini neurolettico e antipsicotico furono usati come sinonimi. Attualmente è noto che ciò non è vero. Esistono farmaci sedativi non antipsicotici (es., promazina) e farmaci antipsicotici non sedativi (es., pimozide) Antipsicotici tipici, o convenzionali, o standard Aloperidolo Clorpromazina Flufenazina Tioridazina Clopentixolo Pimozide Clotiapina Sulpiride ¾ Antagonisti dei recettori dopaminergici D2: • Efficacia contro sintomi positivi Esistono farmaci antipsicotici con scarsi o nulli EPS. Ciò dipende dal profilo recettoriale del farmaco. Antipsicotici tipici, o convenzionali, o standard Correlazione diretta tra l'affinità di tali farmaci antipsicotici per i recettori D2, e la loro potenza in senso antipsicotico. Si tratta di una differenza quantitativa e non qualitativa. es., aloperidolo: elevata affinità per i recettori D2 (alta potenza antipsicotica) es., clorpromazina: bassa affinità per i recettori D2 (bassa potenza antipsicotica), prevalente effetto sedativo. • EPS, iperprolattinemia 2 scaricato da www.sunhope.it EFFETTI INDESIDERATI DEI NEUROLETTICI TIPICI 1) Effetti extrapiramidali 2) Effetti endocrini (blocco dei recettori D2 a livello tuberoinfundibolare: aumento prolattina ⇒ galattorrea, amenorrea, impotenza) 3) Effetti cutanei (dermatite allergica e fotosensibilità, con eruzioni cutanee di vario tipo) 4) Effetti cardiaci (alterazioni ECG, prevalentemente indotte da neurolettici a bassa potenza) 5) Effetti ematologici (leucopenia, spesso transitoria) 6) Aumento di peso (dovuto a rallentamento motorio da sedazione, effetto antiistaminico, effetti sull’ipotalamo) Antipsicotici atipici o di nuova generazione Risperidone Ziprasidone Olanzapina Clozapina Quetiapina Aripiprazolo ¾ Antagonisti serotonino-dopaminergici; minore affinità per i recettori D2: minori effetti collaterali di tipo extrapiramidale • Ridotta incidenza EPS e iperprolattinemia 7) Riduzione della soglia epilettica 8) Sedazione e ipotensione (prevalentemente indotte da neurolettici a bassa potenza, dovute a blocco dei recettori adrenergici) 9) Sindrome maligna da neurolettici (ipertermia, rigidità muscolare, ottundimento, agitazione, aumento CPK e leucocitosi; 20-30% di mortalità) • Più efficaci contro i sintomi negativi • Diversi effetti collaterali farmaco-specifici (aumento ponderale, diabete, displipidemia, effetti anticolinergici, ipotensione, sedazione, agranulocitosi, altri) Blocco dei recettori dopaminergici indotto dai farmaci antipsicotici Affinità recettoriale dei farmaci antipsicotici Affinità maggiore Affinità minore Aloperidolo D2 D1 α1 5-HT2A M1 H1 Clozapina M1 H1 α1 5-HT2A D1 D2 5-HT2A α1 D2 D1 H1 5-HT2A H1 D2 α1 D 1 Risperidone Olanzapina M1 M1 Adattata da Bymaster et al. 1996 e Schotte et al. 1996 Circuito mesolimbico: mesencefalo→strutt. limbiche Circuito mesocorticale: mesencefalo→corteccia Effetto deliriolitico e allucinolitico Circuito nigrostriatale substanzia nigra→striato Effetti collaterali di tipo extrapiramidale Circuito tubero-infundibolare ipotalamo→adenoipofisi (qui la dopamina diventa un ormone che inibisce la secrezione di prolattina) Iperprolattinemia, galattorrea, amenorrea 3 scaricato da www.sunhope.it SISTEMA EXTRAPIRAMIDALE EFFETTI INDESIDERATI EXTRAPIRAMIDALI A differenza del sistema piramidale, esso è un sistema a più sinapsi, con: componenti corticali (aree 4, 6, 8) capsula interna componenti sottocorticali nuclei della base (corpo striato) substantia nigra nucleo rosso nucleo subtalamico o corpo di Luys sostanza reticolare midollo spinale Precoci: 1) Sindrome Parkinson-simile 2) Reazioni distoniche acute 3) Acatisia Tardivi: 4) Discinesia tardiva 5) Rabbit syndrome Funzioni: Regolazione di tono muscolare, successione dei movimenti, atteggiamenti corporei e mimica 1) SINDROME PARKINSON-SIMILE 1) SINDROME PARKINSON-SIMILE Quadro clinico: Patogenesi: 9 Tremore soprattutto a riposo e posturale blocco dopaminergico a livello striatale: ↓ Dopamina 9 Rigidità conseguente disinibizione dei neuroni colinergici striatali (i neuroni dopaminergici inibiscono i neuroni colinergici): ↑ Acetilcolina 9 Bradicinesia o acinesia (rallentamento dei movimenti) ipertonia a ruota dentata riduzione delle oscillazioni delle braccia durante la deambulazione, difficoltà ad iniziare il movimento, andatura a piccoli passi, tronco inclinato in avanti, facies amimica, bradilalia(parola lenta, monotona, senza inflessioni) 9 Scialorrea in parte dovuta ad aumento della secrezione, in parte alla ridotta frequenza di deglutizione dovuta alla bradicinesia 4 scaricato da www.sunhope.it 1) SINDROME PARKINSON-SIMILE 1) SINDROME PARKINSON-SIMILE Terapia: Si manifesta nel 15% dei pazienti. Solitamente compare entro 5-90 giorni dall’inizio del trattamento. NON bisogna somministrare un agonista dopaminergico (LDOPA) poiché, agendo anche a livello limbico, peggiorerebbe la sintomatologia psicotica. Si utilizzano farmaci ANTICOLINERGICI (biperidene, orfenadrina, triesifenidile). Preferibile da utilizzare non a scopo preventivo. Trattamento a lungo termine con farmaci antilcolinergici: - aumenta il rischio di effetti collaterali atropinosimili periferici (bocca secca, stitichezza, disturbi della minzione, dell'eiaculazione, dell'accomodazione) che già il trattamento con AP di per sè comporta; - aumenta il rischio degli effetti atropinosimili centrali (disturbi della memoria, quadri confusionali acuti, specialmente nei soggetti anziani); - aumenta il rischio di discinesia tardiva. 2) REAZIONI DISTONICHE ACUTE 2) REAZIONI DISTONICHE ACUTE Patogenesi non certa. Quadro clinico: Ipotizzata una condizione iperdopaminergica acuta dovuta ad un’aumentata concentrazione di dopamina compensatoria al blocco dopaminergico (ciò spiegherebbe perché si manifesta solo nei primissimi giorni di trattamento). Spasmo di alcuni gruppi muscolari a brusca insorgenza. • muscoli masticatori: trisma • muscoli orbicolari degli occhi: blefarospasmo • muscoli oculomotori: crisi oculogire • muscoli del collo: torcicollo spasmodico • muscoli del tronco: opistotono • muscoli della lingua: protrusione della lingua • più raramente muscoli della deglutizione e della fonazione 5 scaricato da www.sunhope.it 2) REAZIONI DISTONICHE ACUTE 3) ACATISIA Si manifestano nel 10% dei pazienti. Solitamente compaiono nelle prime ore o giorni di trattamento. Patogenesi incerta; è stato ipotizzato un blocco dei recettori dopaminergici a livello mesocorticale. Quadro clinico: Terapia: • Miorilassanti • Benzodiazepine (diazepam e.v.) Sensazioni soggettive e/o segni obiettivi di irrequietezza. Il soggetto spesso cammina avanti e indietro, muove continuamente le gambe, si alza e si siede continuamente. • (anticolinergici non sempre risolutivi) 3) ACATISIA Si manifesta nel 5-10% dei pazienti. Trattamento: • Ridurre al minimo efficace la dose del neurolettico; • Beta bloccanti; • Benzodiazepine; • Poco efficaci gli anticolinergici. 4) DISCINESIA TARDIVA Patogenesi: E’ esattamente l’opposto del parkinsonismo Parkinsonismo iatrogeno (simile al morbo di Parkinson) =IPOCINESIA ↓ dopamina ↑ acetilcolina Discinesia tardiva (simile a Corea di Huntington) = IPERCINESIA ↑ dopamina (supersensitività e aumento densità dei recettori ↓ acetilcolina dopaminergici da blocco prolungato) 6 scaricato da www.sunhope.it 4) DISCINESIA TARDIVA Quadro clinico: Movimenti coreoatetoidi involontari e irregolari. • movimenti coreiformi (rapidi, improvvisi, aritmici, asimmetrici); • movimenti atetoidi (lenti, tortuosi, aritmici, tentacolari). Più frequentemente sono interessati i muscoli della regione orofaciale e le dita delle mani e dei piedi; altri muscoli interessati sono quelli degli arti e del tronco. La gravità dei movimenti varia da minima (spesso non notata da pazienti e familiari) a gravemente debilitante. I movimenti si accentuano durante lo stress e durante alcune prove di attivazione e scompaiono nel sonno. 4) DISCINESIA TARDIVA Raramente compare nei primi 6 mesi di trattamento. Colpisce il 10-20% di pazienti trattati con neurolettici standard per oltre un anno. Il decorso non è sempre cronico-progressivo come si pensava; il 5-40% dei casi va in remissione. Trattamento: • Ridurre la dose del farmaco • Cambiare farmaco (sostituire con neurolettico atipico) • Somministrare benzodiazepine • Utile la prevenzione (primi segni: movimenti vermicolari della lingua) ¾Eseguire controlli regolari mediante scale di valutazione 5) RABBIT SYNDROME SCALE DI VALUTAZIONE DEI SINTOMI EXTRAPIRAMIDALI ¾ Tremore periorale ¾ Patogenesi incerta ¾ APPLICAZIONI CLINICHE ¾ Dati discordanti sul trattamento ¾ APPLICAZIONI DI RICERCA 7 scaricato da www.sunhope.it AIMS: “SCALA DEI MOVIMENTI INVOLONTARI PATOLOGICI” Procedura d’esame a) Osservare il paziente in maniera discreta, a riposo (ad esempio, nella sala d’attesa). AIMS: “SCALA DEI MOVIMENTI INVOLONTARI PATOLOGICI” b) Domandare al paziente se ha in bocca qualcosa, e in caso positivo, invitarlo a gettarla. c) Domandare al paziente se ha problemi con i denti e se abitualmente porta una protesi. d) Domandare al paziente se nota movimenti della bocca, della faccia, delle mani o dei piedi. Se sì, far descrivere e chiedere in che misura creano fastidi e intralciano le normali attività. AIMS: “SCALA DEI MOVIMENTI INVOLONTARI PATOLOGICI” AIMS: “SCALA DEI MOVIMENTI INVOLONTARI PATOLOGICI” Procedura d’esame Procedura d’esame e) Invitare il paziente a sedersi con mani sulle ginocchia e gambe leggermente aperte (osservare i movimenti del corpo) i) Chiedere al paziente di battere il pollice con ciascun dito, rapidamente, prima con la mano destra e poi con la mano sinistra (osservare i movimenti della lingua, della faccia e delle gambe) f) Chiedere al paziente di sedersi con le mani penzoloni (osservare le mani) g) Chiedere al paziente di aprire la bocca (osservare la lingua). Ripetere due volte. h) Chiedere al paziente di protrudere la lingua (osservare la lingua). Ripetere due volte. j) Chiedere al paziente di alzarsi (osservare i movimenti del corpo, comprese le anche) k) Chiedere al paziente di estendere le braccia in avanti con le palme in giù (Osservare tronco, gambe e bocca) l) Invitare il paziente a compiere alcuni passi (osservare mani e andatura). 8 scaricato da www.sunhope.it AIMS: “SCALA DEI MOVIMENTI INVOLONTARI PATOLOGICI” ISTRUZIONI Una volta completata la procedura d’esame, compilare la scala di valutazione dei movimenti. VALUTAZIONE DEI MOVIMENTI: assegnare il punteggio che corrisponde al più alto livello di gravità osservato. Nel caso di movimenti patologici che compaiono su attivazione, assegnare un punto in meno rispetto a quelli a comparsa spontanea. Codice: 0 = Nessuna-Normale 1 = Minimo, al limite di norma 2 = Lieve 3 = Moderato 4 = Grave AIMS: “SCALA DEI MOVIMENTI INVOLONTARI PATOLOGICI” AIMS: “SCALA DEI MOVIMENTI INVOLONTARI PATOLOGICI” a) MOVIMENTI DELLA FACCIA E DELLA BOCCA 1) MUSCOLI DELLA MIMICA FACCIALE: movimenti della fronte, delle palpebre, dell’area periorbitaria, delle guance; includere il corrucciarsi e l’ammiccamento 2) LABBRA E AREA PERIORALE: movimenti come quelli del baciare o del succhiare; far schioccare le labbra 3) MASCELLA: mordere; serrare le mascelle; masticare; tenere la bocca aperta; lateralizzare la mandibola 4) LINGUA: valutare solo l’incremento dei movimenti sia con la lingua dentro la bocca che con la lingua protrusa, NON l’incapacità a mantenere la posizione AIMS: “SCALA DEI MOVIMENTI INVOLONTARI PATOLOGICI” b) MOVIMENTI DELLE ESTREMITA’ c) MOVIMENTI DEL TRONCO 1) ESTREMITA’ SUPERIORI (BRACCIA, POLSI, MANI, DITA): includere i movimenti coreici (rapidi, non finalizzati, irregolari, spontanei), i movimenti atetoidi (lenti, irregolari, complessi, tortuosi). NON includere il tremore (ripetitivo, regolare, ritmico). COLLO, SPALLE, ANCHE: movimenti di dondolamento, di torsione, di contorsione; torsioni pelviche. 2) ESTREMITA’ INFERIORI (GAMBE, GINOCCHIA, CAVIGLIE, DITA): movimenti di lateralità del ginocchio; movimenti di percussione ritmica del suolo con il tallone ovvero con la punta del piede; movimenti di inversione e di eversione del piede. 9 scaricato da www.sunhope.it AIMS: “SCALA DEI MOVIMENTI INVOLONTARI PATOLOGICI” AIMS: “SCALA DEI MOVIMENTI INVOLONTARI PATOLOGICI” d) VALUTAZIONE GLOBALE e) SITUAZIONE DENTARIA 1) GRAVITA’ DEI MOVIMENTI PATOLOGICI IL PAZIENTE HA IN ATTO PROBLEMI CON I DENTI E/O LA si/no DENTIERA? 2) INCAPACITA’ DOVUTE AI MOVIMENTI PATOLOGICI 3) CONSAPEVOLEZZA DEI MOVIMENTI PATOLOGICI DA PARTE DEL PAZIENTE (valutare solo ciò che riferisce il paziente). 0 - NESSUNA CONSAPEVOLEZZA 1 - CONSAPEVOLEZZA, NESSUNA SOFFERENZA 2 - CONSAPEVOLEZZA, SOFFERENZA LIEVE 3 - CONSAPEVOLEZZA, SOFFERENZA MODERATA 4 - CONSAPEVOLEZZA, SOFFERENZA GRAVE IL PAZIENTE E’ SOLITO PORTARE LA DENTIERA? si/no La ST. HANS è composta da quattro sottoscale: SCALA DI VALUTAZIONE “ST. HANS” PER SINDROMI EXTRAPIRAMIDALI 1. ACATISIA 3. PARKINSONISMO 4. DISCINESIA SOGGETTIVA MIMICA FACCIALE MASCELLA OGGETTIVA BRADICINESIA LINGUA DISAGIO DEL PZ. POSTURA LABBRA FACCIA 2. DISTONIA OSCILLAZIONI BRACCIA ANDATURA TRONCO TREMORE ESTREMITA’ SUP. RIGIDITA’ ESTREMITA’ INF. SALIVAZIONE TOTALE TOTALE DISCINESIA GLOBALE DISAGIO DEL PZ. CODIFICA PER IL PUNTEGGIO 0 - NORMALE/ASSENTE 1 - DUBBIO 2 - LIEVE 3 - LIEVE-MODERATO 4 - MODERATO 5 - MODERATO-SEVERO 6 - SEVERO PARKINSONISMO GLOBALE PASSIVA ATTIVA TESTA/COLLO DISAGIO DEL PZ. DISAGIO DEL PZ. 10 scaricato da www.sunhope.it ST. HANS: PROCEDURA 1. Invitare il paziente a sedere su una sedia stabile e senza braccioli. Controllare che il paziente sia in una posizione comoda e che non abbia oggetti in bocca. Le scarpe ed i calzini dovrebbero essere tolti per valutare la presenza di discinesie a livello dei piedi. ST. HANS: PROCEDURA 2. Conversare con il paziente su argomenti di ordine generale (es. attività quotidiane, livello di energia, sonno, umore, ecc.). Ciò è utile per: • far rilassare il paziente • ottenere informazioni condizioni attuali generali sulle sue ¾ Indagare specificamente la presenza di ansia ed irrequietezza motoria (acatisia soggettiva). ST. HANS: PROCEDURA ST. HANS: PROCEDURA 3. Chiedere al paziente di stare seduto e rilassato per circa un minuto. Valutare la presenza di discinesie (a livello della regione oro-faciale, della testa e degli arti) e di acatisia. (Qui viene valutata la discinesia “passiva”). 4. Chiedere al paziente di aprire bene la bocca, in modo da poter vedere la lingua, per circa 15 secondi. Far ripetere, se necessario. Chiedere al paziente di protrudere la lingua. (Valutazione di discinesie a livello della lingua) 11 scaricato da www.sunhope.it ST. HANS: PROCEDURA 5. Far eseguire le prove di attivazione ¾ utili per valutare la “discinesia attiva” e la bradicinesia (ad esempio movimenti lenti delle mani) ST. HANS: PROCEDURA 6. Chiedere al paziente di stare in piedi a riposo per 10-15 secondi. Valutare la presenza di acatisia, tremore alle dita e discinesia (dita che suonano la chitarra). a) braccia estese in avanti; aprire e chiudere le mani velocemente. b) ruotare le mani intorno ai polsi. c) picchiettare con un dito alla volta sul pollice. d) scrivere nome ed indirizzo su un pezzo di carta (valutare la presenza di discinesie, in particolare a livello della regione orofaciale). Far camminare il paziente avanti e indietro. Valutare il parkinsonismo osservando la postura, le oscillazioni delle braccia, l’andatura e la presenza di bradicinesia e tremore. (Potrebbe non essere necessario utilizzare tutte e quattro le procedure di attivazione). ST. HANS: PROCEDURA ST. HANS: PROCEDURA 7. Chiedere al paziente di girare due volte su se stesso. Osservare se sono presenti segni di parkinsonismo (quali andatura a piccoli passi) e discinesie alle mani. 8. Valutare la presenza di rigidità alle braccia e ai polsi. 12 scaricato da www.sunhope.it ST. HANS: PROCEDURA ST. HANS: PROCEDURA 9. Chiedere al paziente se la sua salivazione è normale, aumentata o ridotta. Esaminare la cavità orale per osservarne il grado di umidificazione. Attribuire un punteggio all’item “salivazione” solo se questa è aumentata. 10. Chiedere al paziente di attribuire a ciascuna sindrome un punteggio compreso tra 0 e 6 (da assente a grave). Se il paziente, a causa del suo stato mentale, non è in grado di esprimere un punteggio affidabile, provare a dedurne uno rappresentativo dalle sensazioni che egli esprime. 13