TITOLO: FATTORI CHE INFLUENZANO LA VELOCITÀ DI REAZIONE - Chimica 20 OBIETTIVI: studiare l’effetto che diversi fattori, come la concentrazione dei reagenti o la temperatura, esercitano sulla velocità di una reazione chimica. PRINCIPIO TESTATO: la velocità di una reazione chimica è influenzata dalla concentrazione delle sostanze che vi partecipano, dalla temperatura, dalla pressione (per i soli gas) e dall’eventuale presenza di un catalizzatore. MATERIALI OCCORRENTI - esperienza A - influenza della concentrazione di un reagente • Vetreria: 3 becher (100 ml), cilindri graduati da 10 e 25 ml, bacchette di vetro. • Strumenti: piastra riscaldante. • Reagenti: soluzione di ioduro di potassio (KI) 0,2 M, perossido di idrogeno (H2O2) 0,01 M, acido solforico (H2SO4) 0,5 M. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI): guanti, occhiali. SIMBOLI E FRASI DI RISCHIO CHIMICO-FISICO: KNO3 H315 – Provoca irritazione cutanea H317 – Può provocare una reazione allergica cutanea H319 – Provoca grave irritazione oculare H334 – Può provocare sintomi allergici o asmatici o difficoltà respiratorie se inalato H335 – Può irritare le vie respiratorie H2O2 H271 – Può provocare un incendio o un'esplosione; molto comburente H2O2 H302 – Nocivo per ingestione H332 – Nocivo se inalato H2O2 H314 – Provoca gravi ustioni cutanee e gravi lesioni oculari H335 – Può irritare le vie respiratorie H2SO4 H314 – Provoca gravi ustioni cutanee e gravi lesioni oculari H290 – Può essere corrosivo per i metalli Liceo scientifico Gobetti - Torino Pagina 1 di 5 PROCEDIMENTO 1. Numerare i 3 becher e versare i volumi indicati nella tabella di soluzione di ioduro di potassio, acido solforico e acqua: si otterranno così 3 soluzioni contenenti lo ione idruro (I-) di pari volume, ma diversa concentrazione. Becher 1 Becher 2 Becher 3 Volume KI 0,2 M (ml) 5 10 20 Volume H2SO4 0,5 M (ml) 5 5 5 Volume H2O (ml) 15 10 0 Volume H2O2 0,01 M (ml) 25 25 25 Concentrazione iniziale ione I- (mol/L) 0,02 0,04 0,08 Concentrazione iniziale ione H+ (mol/L) 0,1 0,1 0,1 0,005 0,005 0,005 Concentrazione iniziale H2O2 (mol/L) 2. Aggiungere in ciascun becher, contemporaneamente, 25 ml di perossido di idrogeno e mescolare con una bacchetta di vetro. 3. Osservare ed annotare che cosa accade nei 3 diversi becher a parità di tempo trascorso. La reazione avvenuta, in ambiente acido, è la seguente: H2O2 + 2I- + 2H+ → I2 + 2H2O Man mano che la reazione procede lo iodio (I2) formatosi reagisce con lo ioduro in eccesso formando lo ione triioduro (I3-), il quale impartisce alla soluzione un colore via via più intenso. OSSERVAZIONI: MATERIALI OCCORRENTI - esperienza B - influenza della temperatura • Vetreria: 3 becher (400 ml), cilindri graduati (5 ml), 6 provette. • Strumenti: piastra riscaldante, termometro. • Reagenti: ghiaccio, soluzione di ioduro di potassio (KI) 0,2 M, perossido di idrogeno (H2O2) 0,1 M, acido solforico (H2SO4) 0,5 M. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI): guanti, occhiali. SIMBOLI E FRASI DI RISCHIO CHIMICO-FISICO: KNO3 H315 – Provoca irritazione cutanea H317 – Può provocare una reazione allergica cutanea H319 – Provoca grave irritazione oculare H334 – Può provocare sintomi allergici o asmatici o difficoltà respiratorie se inalato H335 – Può irritare le vie respiratorie Liceo scientifico Gobetti - Torino Pagina 2 di 5 H2O2 H271 – Può provocare un incendio o un'esplosione; molto comburente H2O2 H302 – Nocivo per ingestione H332 – Nocivo se inalato H2O2 H314 – Provoca gravi ustioni cutanee e gravi lesioni oculari H335 – Può irritare le vie respiratorie H2SO4 H314 – Provoca gravi ustioni cutanee e gravi lesioni oculari H290 – Può essere corrosivo per i metalli PROCEDIMENTO 1. Numerare i 3 becher e preparare dentro di essi bagni con acqua a 0 °C, a temperatura ambiente e riscaldandola sino alla temperatura di 70 °C. 2. Mettere in ciascun bagno una provetta con 5 ml di soluzione di ioduro di potassio acidificato con 1 ml di acido solforico 0,5 M, e una provetta con 5 ml di perossido di idrogeno 0,1 M. 3. Quando tutte le provette avranno raggiunto una temperatura costante versare il perossido di idrogeno di ogni bagno nell’altra provetta, mescolando così il loro contenuto. 4. Osservare ed annotare che cosa accade nei 3 diversi bagni a parità di tempo trascorso. La reazione avvenuta, in ambiente acido, è la seguente: H2O2 + 2I- + 2H+ → I2 + 2H2O Man mano che la reazione procede lo iodio (I2) formatosi reagisce con lo ioduro in eccesso formando lo ione triioduro (I3-), il quale impartisce alla soluzione un colore via via più intenso. OSSERVAZIONI: EVENTUALI PROBLEMI RISCONTRATI: Liceo scientifico Gobetti - Torino Pagina 3 di 5 MATERIALI OCCORRENTI - esperienza C - influenza di un catalizzatore • Vetreria: 2 becher (100 ml), cilindri graduati (5 ml e 25 ml), pipetta tarata (1 ml), bacchette di vetro. • Reagenti: soluzione di ioduro di potassio (KI) 0,1 M, perossido di idrogeno (H2O2) 0,05 M, acido solforico (H2SO4) 1 M, (epta)molibdato d’ammonio [(NH4)6Mo7O24] all’1%. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI): guanti, occhiali. SIMBOLI E FRASI DI RISCHIO CHIMICO-FISICO: KNO3 H315 – Provoca irritazione cutanea H317 – Può provocare una reazione allergica cutanea H319 – Provoca grave irritazione oculare H334 – Può provocare sintomi allergici o asmatici o difficoltà respiratorie se inalato H335 – Può irritare le vie respiratorie H2O2 H271 – Può provocare un incendio o un'esplosione; molto comburente H2O2 H302 – Nocivo per ingestione H332 – Nocivo se inalato H2O2 H314 – Provoca gravi ustioni cutanee e gravi lesioni oculari H335 – Può irritare le vie respiratorie H2SO4 H314 – Provoca gravi ustioni cutanee e gravi lesioni oculari H290 – Può essere corrosivo per i metalli (NH4)6Mo7O24 H315 – Provoca irritazione cutanea H319 – Provoca grave irritazione oculare H335 – Può irritare le vie respiratorie PROCEDIMENTO 1. Versare in ciascuno dei 2 becher 25 ml della soluzione di ioduro di potassio, 2,5 ml di acido solforico e, contemporaneamente, 25 ml di perossido di idrogeno. Liceo scientifico Gobetti - Torino Pagina 4 di 5 2. Mescolare le 2 soluzioni con le bacchette di vetro. 3. Aggiungere ad una soluzione 0,5 ml della soluzione di (epta)molibdato d’ammonio e mescolare. 4. Osservare ed annotare che cosa accade nei 3 diversi bagni a parità di tempo trascorso. La reazione avvenuta, in ambiente acido, è la seguente: H2O2 + 2I- + 2H+ → I2 + 2H2O Man mano che la reazione procede lo iodio (I2) formatosi reagisce con lo ioduro in eccesso formando lo ione triioduro (I3-), il quale impartisce alla soluzione un colore via via più intenso. DOMANDE - CONCLUSIONI Qual è la percentuale di perossido di idrogeno presente nelle diverse soluzioni utilizzate? Confrontarla con quella presente nella comune “acqua ossigenata” utilizzata per disinfettare le ferite (3%). Perché, nell’esperienza A, l’intensità del colore aumenta dal primo al terzo becher? Perché i volumi dei reagenti dell’esperienza A sono stati scelti per avere, nei 3 becher, uguali concentrazioni iniziali di idrogenione ed H2O2? In un dato istante dell’esperienza B e dell’esperienza C quale soluzione presenta la massima intensità di colore? Come si spiega questo, nei 2 diversi casi? L’(epta)molibdato d’ammonio è un catalizzatore positivo (accelera la reazione) o negativo (rallenta la reazione)? RISCONTRI PRATICI Esempi di catalizzatori di reazioni chimiche: - alcune marmitte catalitiche delle automobili sfruttano l’elemento platino o palladio per convertire il monossido di carbonio (CO) in anidride carbonica, e gli idrocarburi incombusti in anidride carbonica ed acqua; inoltre, fanno sì che l’ossido di azoto (NO), uno degli inquinanti responsabili dello smog, reagisca con il monossido di carbonio generando anidride carbonica ed azoto molecolare (N2). - La cosiddetta “reazione di Maillard”, in cucina, avviene durante l'interazione nella fase di cottura di carboidrati e proteine, ed è significativa solo a temperature superiori a 140 °C; determina la degradazione di amminoacidi come la lisina, si formano composti aggregati odorosi tipici, molto apprezzati e grosse molecole che conferiscono il tipico colore bruno al cibo, come la crosta del pane e della crostata, e la doratura dei soffritti e dei fritti (cipolla, patatine, cotoletta, bistecca ecc.). È noto che queste reazioni sono favorite da un ambiente leggermente basico (ad es. con l’aggiunta di bicarbonato di sodio) e dalla presenza di un metallo (la superficie della padella). LINK UTILI: https://www.youtube.com/watch?v=6a4G85J4R7Y Liceo scientifico Gobetti - Torino Pagina 5 di 5