Lo spettro della malnutrizione ● Nei paesi in via di sviluppo una persona su cinque è cronicamente sottoalimentata, per un totale di 777 milioni di individui. ● Per raggiungere l’obiettivo del Vertice mondiale sull’alimentazione - dimezzare entro il 2015 il numero degli affamati – bisogna ridurre questo numero di 22 milioni all’anno, contro i 6 milioni attuali. Circa il 30 percento della popolazione mondiale soffre di qualche forma di malnutrizione. Chi riceve gli indispensabili apporti energetici o nutritivi in quantità insufficiente non riesce a svolgere una vita sana e attiva: le conseguenze sono malattie gravi, morti e un’incalcolabile perdita delle potenzialità umane e dello sviluppo sociale. Nello stesso tempo, centinaia di milioni di persone soffrono di malattie provocate da diete alimentari eccessive o sbilanciate. Nel mondo, il fardello delle malattie può essere attribuito per oltre la metà alla fame, agli apporti energetici sbilanciati o alle deficienze vitaminiche e minerali – e i paesi in via di sviluppo stanno rapidamente assumendo la condizione di nazioni con gravi problemi di salute alle due estremità dell’arco nutrizionale. EFFET TI DELLA MALNUTRIZIONE Tasso di mortalità più elevato Sviluppo mentale compromesso Maggior rischio per gli adulti di malattie croniche ● Il 55 percento dei 12 milioni di bambini che muoiono ogni anno è dovuto alla malnutrizione. Ridotta capacità di prendersi cura dei bambini Anziano Malnutrizione Svezzamento prematuro/ inadeguato Neonato Nascita sottopeso Infezioni frequenti ● Più di 2 miliardi di persone soffrono di deficienze micronutritive: - Anemia: 2 miliardi, dei quali il 52 percento donne in gravidanza e il 39 percento bambini al disotto di cinque anni. Malnutrizione - Arresto dello sviluppo: 177 milioni di bambini - Nascite sotto peso: circa il 17 percento dei neonati e fino al 50 percento in alcuni dei paesi meno sviluppati. ● Nel solo 1990, la perdita complessiva di produttività sociale provocata dall’accumulo di deficienze micronutritive è stata di 46 milioni di anni di vita produttiva. America latina e Caraibi 14% 7 milioni 1980 6% 3 milioni 2000 26% 22 milioni Africa 29% 38 milioni 44% 146 milioni Asia 29% 108 milioni 37% 176 milioni Fonte: UN/ACC/SCN Tutti i paesi in via di sviluppo 27% 150 milioni 0 25 % 50 100 Numero e percentuale di bambini sottopeso nei paesi in via di sviluppo. Gravidanza Adolescente Arresto della crescita Basso aumento di peso Mortalità per parto più elevata Cibo, salute e cure inadeguate Bambino Arresto della crescita Donna - Carenza di iodio: 740 milioni di persone - Deficienza di vitamina A: 100-140 milioni di bambini Inadeguato sviluppo della crescita Inadeguata nutrizione fetale Cibo, salute e cure inadeguate Cibo, salute e cure inadeguate Cibo, salute e cure inadeguate Ridotta capacità mentale Ridotta capacità mentale Effetti della malnutrizione durante il ciclo vitale. La fame, che affligge un quinto delle popolazione nei paesi in via di sviluppo, è un grande ostacolo al progresso degli individui e della società. Senza opportuni interventi la malnutrizione, con le morti e le malattie conseguenti, si trasmette da una generazione all’altra. L’affamato soffre in silenzio ed è spesso invisibile: ad un osservatore distratto, molti non mostrano alcun segno esteriore della gravità della loro condizione. La fame cronica aumenta la vulnerabilità alle malattie e dà una sensazione di debolezza e di apatia, riducendo la capacità di lavoro, che ha conseguenze sul settore economico e incrementa il circolo vizioso di fame e povertà nelle famiglie. Nei bambini le carenze vitaminiche e minerali provocano arresti della crescita, cecità e compromettono lo sviluppo mentale. Il 20 percento delle morti per maternità in Africa e Asia è dovuto all’anemia per deficienza di ferro. La malnutrizione, d’altronde, non riguarda soltanto il povero, né l’eccessiva nutrizione è un “lusso” dei soli ricchi. La cattiva nutrizione oltrepassa l’aspetto economico e provoca problemi di salute per chi mangia troppo poco (denutrizione), troppo (eccessiva nutrizione) o segue una dieta alimentare sbilanciata, senza le sostanze nutritive essenziali per una vita sana (deficienze micronutritive). L’assunzione di sostanze altamente energetiche, l’abitudine ad una dieta povera e un metabolismo deficitario provocano una serie di problemi del tutto differenti. Nei paesi in via di sviluppo, obesità e malattie croniche come quelle cardiovascolari, diabete e ipertensione stanno rapidamente diventando un peso sociale ed economico. Le ultime esperienze suggeriscono anche che la vulnerabilità a queste malattie può essere legata alla denutrizione durante la gravidanza e nella prima infanzia. Mentre le conseguenze sulla salute sono differenti, sia il sovrappeso che il sottopeso condividono alti tassi di malattie e invalidità, ridotta durata della vita e minore produttività. Il risultato è che i paesi in via di sviluppo, con risorse ormai sfruttate al massimo, devono ora fronteggiare problemi di salute sempre più pressanti alle due estremità dell’arco nutrizionale. Fonte: SCN Publications FAT T I S A L I E N T I DONNE E BAMBINI: I PIU’ VULNERABILI MIGLIORAMENTI DIETETICI NELLO ZAMBIA % di apporti adeguati 35 g 75-80 g 300-400 g 500 mcg 35 mg 700 mg 7-9 mg 75 50 25 dopo il progetto fer ro * o lci ca C ina am vit quantità attuale utilizzata * L’assorbimento attuale dipende da altre componenti dietetiche Questo istogramma paragona la precedente e l’attuale dieta di Mumba. OBESITA’: UN PROBLEMA IN CRESCITA AD/I/Y 1307It/1/7.01/10000 Condizioni come l’obesità, tradizionalmente collegata alla cultura dell’abbondanza, sono in aumento nei paesi in via di sviluppo. Per la prima volta nella storia del pianeta, il numero delle persone sovrappeso eguaglia pressapoco quello degli individui sottopeso. In Colombia, il 41 percento della popolazione è obesa, il 36 percento in Brasile. In Cina, la percentuale degli adulti sovrappeso è salita di oltre la metà tra il 1989 e il 1992. In Namibia, il 21 percento delle donne sono C O N TAT T I obese e nello Zimbabwe più del 23 percento. Sebbene spesso considerato un simbolo di benessere e d’abbondanza, l’obesità è normalmente un segnale di cattiva alimentazione. Quando le popolazioni si spostano dalle campagne all’ambiente urbano le diete cambiano e il modello di vita diventa più sedentario. Diete di legumi, cereali e tuberi lasciano il posto ad altre più ricche di grassi e di zuccheri. Questo porta all’obesità e quindi ad un maggiore rischio di malattie del cuore, iper- Per ulteriori informazioni rivolgersi a: Divisione Alimentazione e Informazioni per i media Tel. +39 06 570 53625 nutrizione Tel. +39 06 570 53552 Fax +39 06 570 53729 [email protected] Fax +39 06 570 54593 [email protected] tensione, infarto, diabete e alcuni tumori. Il risultato è una tragica assurdità: paesi che stanno ancora lottando per nutrire la maggioranza della propria popolazione devono ora affrontare i costi dell’obesità e le gravi malattie croniche ad essa collegate. I paesi in via di sviluppo, nel loro progredire, devono educare le persone a cosumare gli alimenti giusti – non solo cibo più abbondante – per evitare quello che potrebbe essere nei prossimi 15-20 anni un peso economico e sociale insostenibile. Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura Viale delle Terme di Caracalla 00100 Roma, Italia www.fao.org Fonte: FAO prima del progetto gr as si ca rb oid rat i vit am ina A* e ia 0 erg Uno studio dietetico condotto recentemente nella Luapula Valley, Zambia, ha segnalato seri problemi stagionali di fame e di mancanza di alimenti essenziali per una sana crescita. Circa il 60 percento dei bambini al disotto di cinque anni aveva problemi di crescita. Mumba Mwansa, un bambino di sette anni, aveva una buona dieta durante la stagione secca, ma durante quella piovosa si alimentava solo con tuberi, manghi, pochissima verdura e farina di arachide. Un bambino di sette anni ha bisogno di circa 1 800 calorie al giorno, mentre la sua dieta per parecchi giorni non superava 1 200 calorie. Un anno più tardi un progetto di cooperazione tra la FAO e il Governo dello Zambia ha provocato un cambiamento radicale. I genitori di Mumba hanno ricevuto varietà migliorate di sementi e si sono uniti ad un gruppo autogestito che li ha messi in grado di acquistare varietà a maggiore resa e di apprendere tecniche agricole migliorative. Come risultato, le disponibilità alimentari durante l’intero anno sono diventate più consistenti e il raccolto della famiglia permette adesso di venderne una piccola eccedenza. Mumba, che ha ora otto anni, usufruisce di una dieta migliore, sebbene ancora scarsa di grassi e di alcuni micronutrienti. 2 100 kcal 100 en UN ESEMPIO VINCENTE mento del tasso di mortalità per morbillo, dissenteria e malattie dell’apparato respiratorio. La carenza di iodio, da sola, è la più importante causa degli evitabili danni cerebrali nei bambini, e incrementa anche l’incidenza di aborti, feti morti e decessi da parto. Ci sono più di 16 milioni di persone affette da cretinismo e circa 49,5 milioni colpiti da danni cerebrali per la deficienza di iodio. Fortunatamente le deficienze micronutritive possono facilmente essere bloccate e corrette con un’adeguata dieta, con una buona alimentazione e con integratori. Nel mondo, il 70 percento del sale è attualmente iodato, con una riduzione a meno della metà rispetto al 1990 del numero dei bambini affetti da cretinismo alla nascita – meno di 55 000. Solo nel 1997 la somministrazione di vitamina A ha salvato la vita di almeno 300 000 bambini nei paesi in via di sviluppo. quello di madri con età da 20 a 24 anni. La malnutrizione minaccia anche i loro bambini. Ogni anno, la morte di oltre la metà dei 12 milioni di bambini è legata alla malnutrizione, spesso dovuta all’insufficiente alimentazione della madre durante la gravidanza. I dati mostrano che il tasso di mortalità infantile per bambini di madri molto giovani è più alto – talvolta anche del doppio – di quello di bambini nati da madri più anziane. Poiché i bambini sono il segmento più vulnerabile della popolazione e, in particolare, costituiscono le prime vittime delle deficienze micronutritive, le loro condizioni di salute sono un buon indicatore della salute dell’intera comunità. Ogni anno fino a 500 000 bambini diventano parzialmente o completamente ciechi per deficienza di vitamina A, che aumenta anche la vulnerabilità alle malattie, al ritardo della crescita e dello sviluppo ed è responsabile dell’au- pr ot ein Le donne, che biologicamente e socialmente rappresentano un anello critico nel benessere delle famiglie e delle comunità, sono spesso più vulnerabili degli uomini alla malnutrizione. Sebbene, essendo di costituzione più piccola, abbiano bisogno di diete meno energetiche, necessitano di quantità uguali o maggiori di numerosi nutrienti, e quindi di nutrirsi con più alta proporzione di apporti nutritivi. Le donne in gravidanza hanno bisogno di 300 kcal al giorno in più, che salgono a 500 kcal giornaliere durante l’allattamento. Nella gravidanza e nel parto la malnutrizione fa correre alle donne rischi più gravi, complicazioni e morte. Fattori legati alla gravidanza sono la causa principale di morte tra donne di età compresa tra 15 e 19 anni. Queste giovani, con un fisico non ancora completamente sviluppato e spesso con deficienze nutritive, corrono un rischio di morte da 20 a 200 volte più alto di