Capitale: Tallin
EURopa
EsTonIa
Ordinamento: Repubblica parlamentare
Superficie: 45.228 km²
Popolazione: 1.274.709
Religioni: luterani (14%), ortodossi (13%), cristiani (2%)
Tallin
Livello di criticità:
Lingue: estone (ufficiale), russo
Moneta: euro (EUR)
PIL pro capite: 20.400 USD
PoLITICa
Dopo secoli di dominio danese, svedese, tedesco e russo, l’Estonia diventa indipendente nel 1918. Durante la Seconda
Guerra Mondiale, però, l’Unione Sovietica, in accordo con la Germania nazista, occupò il paese, con contestuale annessione forzata, costituendo la Repubblica Socialista Sovietica Estone. alla fine del conflitto, dopo l’altalenarsi delle
varie occupazioni, l’Estonia diviene parte dell’URSS. Durante l’epoca staliniana, numerosi estoni furono deportati in
Serbia e fu repressa ogni manifestazione di identità nazionale. La condizione politica del paese rimase sempre stabilmente sotto l’egemonia sovietica, nonostante le opposizioni del Consiglio europeo, nel 1960, e la condanna dell’occupazione militare sovietica. Con il crollo dell’URSS, nel 1991, l’Estonia divenne una repubblica indipendente e
le milizie russe abbandonarono il paese. oggi l’Estonia è una repubblica parlamentare con a capo Toomas Hendrik
Ilves, presidente confermato in carica – per la seconda volta – fino al 2016. Nel 2004 la nazione entra nella NaTo e,
nel maggio dello stesso anno, diviene stato membro dell’UE. Dal dicembre 2010 fa parte dei paesi oCSE, dal gennaio
2011 utilizza l’euro.
EConoMIa
La Seconda Guerra Mondiale e l’occupazione sovietica hanno influito negativamente sull’economia estone. Il divario
economico con i paesi confinanti – che segnavano un pIL altissimo già mentre l’Estonia era una repubblica sovietica
– con il passare degli anni è andato aumentando, soprattutto perché a Tallin non fu possibile beneficiare degli aiuti
previsti dal piano Marshall. Tuttavia, dal 1991, si è verificata una lenta ma progressiva ripresa economica, e, tra il
2000 e il 2006, l’Estonia, così come Lituania e Lettonia, venne definita “tigre del baltico”. Liberalizzazioni e riforme
economiche – insieme al basso costo del lavoro e a maestranze qualificate – hanno attirato numerosi investitori
esteri, apportando ingenti capitali. La recessione globale del 2008 ha naturalmente avuto ripercussioni negative sull’economia estone, con un calo del pIL del 14%. Dal 2010, però – sebbene la disoccupazione fosse al 10% – grazie
alle esportazioni e agli investimenti diretti esteri, la ripresa è stata veloce: oggi l’Estonia ha un pIL pro capite tra i più
alti dell’area baltica e centroeuropea e vanta un debito pubblico tra i più bassi dell’intero sistema globale.
CRITICITÀ
Non sussistono particolari problematiche legate a fenomeni terroristici, di corruzione o ad altri rischi di natura sanitaria e ambientale. Un elemento di indubbia criticità è tuttavia costituito dalle numerose organizzazioni criminali
operanti nel paese, che si stima detengano proprietà per un valore di circa 25 milioni di euro. I maggiori gruppi criminali sono composti da membri di etnia russa, ancora presenti in Estonia nonostante lo smembramento dell’Unione
Sovietica. Il paese si distingue però positivamente sotto altri punti di vista: essa è al 34° posto (su 187 nazioni) per indice di sviluppo umano, e tutte le libertà sociali (stampa, economia, democrazia, politica e istruzione) sono ampiamente tutelate.