L’Estonia confina a est con la Russia, a sud con la Lettonia, a ovest
con il Golfo di Riga e a nord con il Golfo di Finlandia. Comprende le
isole di Saaremaa e Hiiumaa e altre più piccole. Il territorio è per la
maggior parte pianeggiante; il monte più elevato si trova
sull’Altopiano di Munamägi. I fiumi sono numerosi ma brevi e il
principale è il Pärnu. Il lago dei Ciudi divide l’Estonia dalla Russia. Il
clima è temperato – freddo, piovoso lungo le coste.
Bandiera e storia, popolazione e città, economia e società
La bandiera è suddivisa in tre colori: il bianco, che ricorda la neve e
la pace, il nero è il colore del mantello che gli estoni indossavano in antichità, l’azzurro è simbolo del
cielo.
Nel ‘700 l’Estonia viene sottomessa dalla Russia. Nel 1918 diventa una repubblica indipendente. È
annessa nel 1940 all’Unione Sovietica, l’anno dopo è occupata dai tedeschi e nel 1944 torna ai sovietici.
Conquista l’indipendenza nel 1991 e con la Costituzione adotta un regime parlamentare.
L’Estonia entra a far parte dell’UE nel 1° maggio 2004.
La popolazione si concentra nei centri urbani.
Le lingue più parlate sono l’estone e il russo.
La religione più professata è quella ortodossa, seguita da quella protestante luterana.
La capitale è Tallin, che sorge sul Golfo di Finlandia ed è un attivo porto industriale e commerciale.
Narva e Pärnu sono gli altri porti principali.
L’agricoltura produce cereali, patate e lino; i boschi forniscono legname.
Si allevano suini e bovini. La pesca è praticata nel Mar Baltico e nelle acque interne. Il sottosuolo è
povero di materie prime. Ci sono giacimenti di petrolio.
Le industrie più importanti sono quelle meccaniche, chimiche, alimentari, tessili, di calzature e del legno.
Il terziario fa affidamento al commercio e al turismo. Le comunicazioni non sono molto sviluppate.