La regolazione dell’espressione genica Uno stress fisico o emotivo molto forte (come una violenza) durante la gravidanza può avere effetti negativi sul bambino a molti anni di distanza… e tali effetti negativi possono anche trasmettersi nelle generazioni I ricercatori hanno verificato che adolescenti le cui madri avevano subito abusi durante la gravidanza hanno livelli di metilazione del promotore per il recettore dei glucocorticoidi significativamente più alta. I promotori sono importanti sequenze di DNA a monte della sequenza codificante, che controllano la velocità di trascrizione. La loro elevata metilazione impedisce il legame con fattori di trascrizione, diminuendo l’espressione del gene. I glucocorticoidi sono ormoni importanti nel mantenimento dell’omeostasi e nella risposta a situazioni di crisi (stress). Minore espressione del recettore, significa quindi minore capacità di risposta allo stress Altri studi hanno verificato che anche persone che hanno subito abusi da bambini manifestano livelli di metilazione più alta, con conseguenti risposte ormonali alterate allo stress e rischio più elevato di suicidio Nuovo campo di studio: epigenetica comportamentale «Cambiamenti ereditabili nell’espressione genica che non implicano cambiamenti nella sequenza di DNA» L’espressione genica inizia a livello del promotore, dove si lega l’RNA polimerasi In un genoma con molti geni, non tutti i promotori sono attivi – trascrizione genica selettiva Presenza di proteine regolatrici che legano il promotore per regolare il gene - Repressori impediscono la trascrizione (regolazione negativa) - attivatori stimolano la trascrizione (regolazione positiva) Per il corretto sviluppo di un organismo pluricellulare e perché ogni cellula acquisisca e mantenga la propria specificità funzionale, certe proteine devono essere prodotte al tempo giusto e nel posto corretto. L’espressione dei geni eucariotici deve essere regolata con molta precisione Meccanismi di regolazione negli eucarioti simili a quelli di procarioti, basati su interazioni DNA-proteine e controlli negativi e positivi. Esistono tuttavia molte differenze principalmente imputabili alla presenza del nucleo. L’espressione genica può essere regolata in molti punti del processo di trascrizione e traduzione Fattori di trascrizione agiscono nei promotori eucariotici… per regolare l’inizio della trascrizione Promotore è sequenza di DNA vicino al 5’ della regione codificante dove RNA polimerasi si lega per inizio trascrizione Vicino al sito di inizio – TATA box (ricco di AT) – regione in cui DNA inizia a denaturarsi (esposizione filamento stampo) Promotori contengono anche sequenze regolatrici multiple dove si legano fattori di trascrizione 1- fattori generali di trascrizione si assemblano sul cromosoma (prima proteina TFIID che lega il TATA box) 2- legame TFIID consente l’accesso di altri FT; si forma un complesso di inizio della trascrizione 3- RNA polimerasi II si lega al complesso 4- dopo l’aggiunta di altri TF può partire la trascrizione TATA box sono comuni a promotori di molti geni che vengono riconosciuti da fattori generali di trascrizione. Altre sequenze sono riconosciute da FT specifici, presenti in certi tipi cellulari o stadi del ciclo cellulare, o possono essere prodotti in risposta a segnali cellulari o ambientali Proteine specifiche riconoscono e si legano a una sequenza di DNA e ne regolano la trascrizione Sequenza regolatrici positive – enhancers (intensificatori) Legano fattori di trascrizione che attivano la trascrizione o ne aumentano la velocità Sequenze regolatrici negative – silencers (silenziatori) Legano fattori che reprimono la trascrizione La combinazione dei fattori di trascrizione presenti in una data cellula e in un dato momento determina la velocità finale di trascrizione In che modo i fattori di trascrizione riconoscono specifiche sequenze di DNA? Interazioni specifiche tra DNA e proteine Basi azotate formano legami idrogeno tra di loro, ma possono formare legami idrogeno anche con proteine nei siti esposti dei solchi maggiore e minore Una proteina - che si adatti al solco maggiore o minore - abbia aa che si proiettano verso l’interno della doppia elica - abbia aa che possano formare legami idrogeno con basi azotate interne è un buon candidato per essere un fattore di trascrizione Ad esempio, se questa proteina è un repressore, può inibire la trascrizione impedendo il legame al DNA di altre proteine che fungono da fattori di attivazione della trascrizione Molti repressori possiedono il motivo elica-giro-elica Proteine di regolazione L’espressione di fattori di trascrizione specifici è alla base del differenziamento cellulare Tutte le cellule differenziate contengono un genoma completo. Le loro caratteristiche specifiche sono dovute a espressioni geniche differenziali Le funzioni specializzate sono mediate da fattori di trascrizione. Alterando l’espressione di fattori di trascrizione si può determinare il destino di una cellula staminale. Come fanno le cellule a coordinare la regolazione di parecchi geni simultaneamente? I geni eucariotici hanno promotori separati e possono essere a notevole distanza… … ma possono avere in comune sequenze regolatrici che legano gli stessi FT Un singolo segnale (ambientale) causa la sintesi di un fattore di trascrizione che agisce su molti geni I cambiamenti epigenetici regolano l’espressione genica Epigenetica … ieri La branca della biologia che studia le interazioni causali fra i geni e il loro prodotto cellulare che pongono in essere il fenotipo (C.H. Waddington) … oggi Studio dei cambiamenti dell’espressione genica che avvengono senza cambiamenti nella sequenza di DNA. Metilazione del DNA Modificazione proteine istoniche Questi cambiamenti sono in genere reversibili, ma talvolta diventano stabili e ereditabili La metilazione del DNA avviene a livello dei promotori e silenzia la trascrizione DNA metiltransferasi aggiunge un gruppo – CH3 alle C di regioni ricche in doppiette CG (isole CpG) – abbondanti nei promotori Metilasi di mantenimento catalizzano la formazione di 5’metilcitosina nel nuovo filamento di DNA durante la replicazione cambiamenti ereditabili Demetilasi catalizza rimozione gruppo metilico dalla C, contrinuendo alla reversibilità e alterazione del pattern di metilazione. Gruppi –CH3 extra in un promotore attraggono proteine che reprimono la trascrizione Geni fortemente metilati tendono ad essere inattivi Modificazioni delle proteine istoniche influenzano la trascrizione … alterazione della struttura (rimodellamento) della cromatina Proteine istoniche dei nucleosomi hanno code N-terminali che contengono lisina (aa carico positivamente) – interazioni ioniche con DNA carico negativamente – Impacchettamento del DNA Enzimi istone acetiltransferasi aggiungono gruppi acetile a lisina, riducendo carica positiva – diminuzione affinità per DNA Nucleosoma si apre – DNA disponibile per trascrizione Istone acetiltransferasi possono quindi attivare la trascrizione … istone deacetilasi rimuovono gruppi acetile da istoni e reprimono la trascrizione Effetti sono reversibili – attività geni eucariotici può essere regolata da complessi pattern di modificazioni istoniche I cambiamenti epigenetici possono essere indotti dall’ambiente Gemelli monozigoti hanno genomi identici Fino a pochi anni di età il pattern di metilazione del DNA è molto simile A 50 anni, quando i gemelli hanno vissuto per molti decenni in ambienti diversi, il pattern di metilazione è molto diverso L’ambiente gioca un ruolo importante nelle modificazioni epigenetiche VOLUME 41 NUMBER 2 FEBRUARY 2009 NATURE GENETICS Methods Mol Biol. 2012;863:359-76. doi: 10.1007/978-1-61779-612-8_23. Dietary and lifestyle factors of DNA methylation. Lim U, Song MA. Abstract Lifestyle factors, such as diet, smoking, physical activity, and body weight management, are known to constitute the majority of cancer causes. Epigenetics has been widely proposed as a main mechanism that mediates the reversible effects of dietary and lifestyle factors on carcinogenesis. This chapter reviews human studies on potential dietary and lifestyle determinants of DNA methylation. Apart from a few prospective investigations and interventions of limited size and duration, evidence mostly comes from cross-sectional observational studies and supports some associations. Studies to date suggest that certain dietary components may alter genomic and gene-specific DNA methylation levels in systemic and target tissues, affecting genomic stability and transcription of tumor suppressors and oncogenes. Most data and supportive evidence exist for folate, a key nutritional factor in one-carbon metabolism that supplies the methyl units for DNA methylation. Other candidate bioactive food components include alcohol and other key nutritional factors of one-carbon metabolism, polyphenols and flavonoids in green tea, phytoestrogen, and lycopene. Some data also support a link of DNA methylation with physical activity and energy balance. Effects of dietary and lifestyle exposures on DNA methylation may be additionally modified by common genetic variants, environmental carcinogens, and infectious agents, an aspect that remains largely unexplored. In addition, growing literature supports that the environmental conditions during critical developmental stages may influence later risk of metabolic disorders in part through persistent programming of DNA methylation. Further research of these modifiable determinants of DNA methylation will improve our understanding of cancer etiology and may present certain DNA methylation markers as attractive surrogate endpoints for prevention research. Considering the plasticity of epigenetic marks and correlated nature of lifestyle factors, more longitudinal studies of healthy individuals of varying age, sex, and ethnic groups are warranted, ideally with comprehensive data collection on various lifestyle factors. La metilazione del DNA può produrre imprinting genomico (o parentale) Nei mammiferi, quando si formano i gameti, si producono nuovi pattern di metilazione, che differiscono nei due sessi (spermi vs uova) in circa 200 geni. Un dato gene può essere metilato nelle uova e demetilato negli spermi. La progenie erediterà un gene materno trascrizionalmente inattivo (metilato) e uno paterno attivo (demetilato) Imprinting genomico Un esempio di imprinting genomico riguarda la regione 15q11 (sul cromosoma 15 umano). Questa regione subisce imprinting genomico durante formazione dei gameti e in rari casi si assiste a una delezione cromosomica in uno dei due gameti La progenie erediterà quindi pattern di imprinting o solo maschile o solo femminile Sindrome di Prader-Willi - Se presente solo pattern maschile si sviluppa sindrome di Angelman (epilessia, tremori, sorriso costante) - Se presente solo pattern femminile bambino sviluppa sindrome di Prader-Willi (debolezza muscolare e obesità) Le sequenze geniche sono le stesse, è il pattern epigenetico che è diverso Che cosa è e come si manifesta la sindrome di Angelman? La sindrome di Angelman è una malattia genetica caratterizzata da un ritardo nello sviluppo e gravi danni neurologici. Questi bambini appaiono normali alla nascita, ma tra i 6 e i 12 mesi cominciano a mostrare problemi di alimentazione e ritardo nello sviluppo. Intorno ai 2-3 anni possono comparire crisi epilettiche. Il loro comportamento è caratterizzato da iperattività e scarsa soglia d’attenzione. In età adulta continuano a mostrare problemi cognitivi, difficoltà nella comunicazione e attacchi epilettici, talvolta anche una curvatura anormale della colonna vertebrale. L’aspettativa di vita è normale; in rari casi durante l’invecchiamento si può avere un ulteriore regressione nello sviluppo. Come si trasmette la sindrome di Angelman? La malattia è dovuta a un difetto nella copia materna del gene UBE3A, che contiene le informazioni per un enzima chiave del processo di degradazione delle proteine. La perdita della sua funzione sembra sufficiente a causare la malattia. Nella maggior parte dei casi la sindrome di Angelman non è ereditaria, ma l’alterazione genetica insorge in modo sporadico durante la formazione delle cellule riproduttive. Di conseguenza, le persone affette dalla sindrome normalmente non hanno una storia familiare della malattia. Cos'è e come si manifesta la sindrome di Prader-Willi? La sindrome di Prader-Willi è una malattia genetica molto eterogenea, sia dal punto di vista clinico sia da quello genetico. Si manifesta già alla nascita con una grave ipotonia, che comporta problemi alla deglutizione e all’allattamento. A partire dai due anni di età il bambino affetto mostra invece una costante assenza di sazietà (iperfagia) la quale, se non controllata, può portare a obesità grave. La malattia è inoltre associata a difficoltà di apprendimento e a disturbi comportamentali (comportamento ossessivo-compulsivo oppure manipolativo) e psichiatrici (difficoltà nell’ interpretazione e nell’uso appropriato delle informazioni sociali, che comportano disturbi simili a quelli caratteristici dello spettro autistico) di entità variabile. Sono state spesso segnalate caratteristiche facciali peculiari come fronte stretta, occhi a mandorla, labbro superiore sottile e bocca rivolta verso il basso, mani e piedi molto piccoli, scoliosi. Altre anomalie endocrine portano a bassa statura, dovuta a deficit dell'ormone della crescita, e a uno sviluppo puberale incompleto. Come si trasmette la sindrome di Prader-Willi? La sindrome di Prader-Willi è dovuta ad anomalie a carico di geni presenti in una particolare regione del braccio lungo del cromosoma 15 (15q11-q13) ereditato dal padre. Questa regione, infatti, è sottoposta a un particolare fenomeno genetico chiamato di imprinting parentale, per cui sono attivi solo i geni presenti nella regione ereditata da uno dei genitori (in questo caso specifico il papà) ma non dall'altro (in questo caso la mamma). Poiché i geni materni sono “spenti”, in caso di anomalie della regione di origine paterna si manifesta la malattia. La maggioranza dei casi è sporadica (l'anomalia compare all'improvviso nella persona affetta, senza essere presente nei suoi familiari), mentre i casi familiari sono molto rari. Una lezione dall’imprinting Maschi e femmine possono essere uguali geneticamente (eccetto per i cromosomi X e Y), ma sono diversi epigeneticamente La regolazione dell’espressione genica dopo la trascrizione (meccanismi di controllo post-trascrizionali) Splicing alternativo del pre-mRNA Silenziamento genico a opera di miRNA e siRNA Repressione della traduzione Regolazione della degradazione proteica Lo splicing alternativo consente di sintetizzare mRNA diversi dallo stesso gene… e quindi proteine diverse Dato l’enorme numero di proteine, si stimava che nell’uomo potessero esserci 80.000-150.000 geni. Con il sequenziamento del genoma, si sono sequenziati solo ca 21.000 geni. Ci sono molti più mRNA che geni, che derivano da splicing alternativo Almeno 5 modi diversi di fare splicing alternativo Singoli siti di splicing possono essere attivati o saltati. Il controllo è esercitato da proteine regolatrici e snRNA, che si legano a sequenze enhancer o silencer dello splicing nei pre-mRNA In tessuti diversi il gene della tropomiosina va incontro a splicing alternativo dando origine a cinque forme differenti della proteina Cos'è e come si manifesta la disautonomia familiare La disautonomia familiare è una è una malattia ereditaria debilitante progressiva caratterizzata da disfunzione del sistema nervoso autonomo, che si manifesta già durante la prima infanzia. Gli individui colpiti mostrano ritardo dello sviluppo motorio dovuto a ipotonia, disfunzioni gastrointestinali, problemi della deglutizione, crisi di vomito, polmoniti ricorrenti, sensibilità ridotta al dolore e alla temperatura, disturbi cardiovascolari e assenza di lacrimazione. Sono frequenti cifoscoliosi e bassa statura. L'aspettativa di vita è ridotta. Come si trasmette la disautonomia familiare: La malattia è causata da mutazioni del gene IKBKAP, localizzato sul cromosoma 9 e che subisce uno splicing alternativo nei tessuti del sistema nervoso. Si trasmette con modalità autosomica recessiva: i genitori sono portatori sani della mutazione, mentre ciascun figlio della coppia ha il 25% di probabilità di essere malato. Cifoscoliosi in sindrome di Riley-Day (disautonomia familiare) Consigli di lettura (e studio): Il genoma alternativo di Gil Ast, Le Scienze 443/luglio 2005 • Solo il 5% circa del genoma codifica per proteine • Parte del genoma codifica per tRNA e rRNA • Fino a poco tempo fa si credeva che il resto del genoma non venisse trascritto – DNA spazzatura (junk DNA) • Recentemente si è dimostrato che alcune di queste regioni vengono trascritte (sia nei procarioti sia negli eucarioti) – RNA molto piccoli, microRNA (miRNA) • Al momento sono conosciuti ca 5000 miRNA, codificati da ca 1000 regioni del genoma • miRNA costituiti da 20-22 basi I piccoli RNA sono regolatori importanti dell’espressione genica I miRNA sono trascritti come precursori più lunghi che si ripiegano in RNA a doppia elica Questi RNA vengono processati in microRNA a singolo filamento Un complesso proteico guida il miRNA fino al suo mRNA bersaglio, dove viene inibita la trascrizione Meccanismo di silenziamento genico molto conservato – molto antico evolutivamente I microRNA (miRNA) sono piccoli (ca 22 basi) RNA non codificanti che hanno un ruolo chiave nella regolazione del genoma. Diversi studi hanno dimostrato che i miRNAs partecipano alla modulazione di numerosi processi sia fisiologici che patologici a livello dell’intero organismo. Negli ultimi anni evidenze crescenti hanno mostrato un ruolo importante dei miRNA nello sviluppo e nell’omeostasi del sistema nervoso centrale. È stato riportato che i miRNA costituiscono un elemento chiave nello sviluppo e nella funzionalità delle sinapsi e nel controllo locale dell’espressione proteica, con importanti implicazioni in processi di neurogenesi, differenziamento e sopravvivenza neuronale. Inoltre alcune evidenze hanno dimostrato che i miRNA sono alterati in malattie neuropsichiatriche. Convergent downregulation of miRNAs in schizophrenia patients and Df(16)A+/- mice HPC, hyppocampus; PFC, pre-frontal cortex Conclusions (Xu et al.) … miRNAs play an important role in the pathogenesis and pathophysiology of psychiatric and neurodevelopmental disorders as well as cognitive dysfunction. Although the exact mode of action of individual miRNAs affected in various psychiatric conditions remains largely unclear, our understanding is rapidly improving by the convergence of findings from various recent studies, including ones involving carefully designed animal models. A comprehensive understanding of the roles of miRNAs will be important for determining whether miRNAs related pathways could serve as novel targets for drug development for these devastating conditions. La regolazione dell’espressione genica attraverso i miRNA è attualmente uno degli aspetti più promettenti nella ricerca dei meccanismi e di possibili cure per il cancro, le malattie cardiocircolatorie e le patologie neuropsichiatriche Spesso non esiste una chiara correlazione tra la quantità di mRNA e di proteina nella cellula A volte ci sono molti mRNA e poche proteine Le cellule hanno due modi per controllare la quantità di proteina dopo la trascrizione Regolare la traduzione dell’mRNA in proteina Diversi modi possibili: - miRNA -Modificazione del cap di GTP in 5’ - repressori proteici che bloccano direttamente la traduzione Regolare la longevità proteica La repressione della traduzione riboswitch Es. repressione della traduzione della ferritina (proteina globulare responsabile dell’immagazzinamento del Fe) a opera di un repressore che lega una regione a forcina dell’mRNA (ribointerruttore o riboswitch) Quando aumenta concentrazione, Fe2+ si lega al repressore, de-reprimendo la traduzione. La regolazione della longevità proteica - degradazione delle proteine - Un enzima attacca proteina di 76 aa (ubiquitina) alla proteina da degradare Si forma una catena di poliubiquitina riconosciuta da un proteasoma ATP viene utilizzata per svolgere la proteina bersaglio e 3 diverse proteasi la idrolizzano Esempio: degradazione delle cicline