LINGUISTICA GENERALE, Linguistica di base D, a.a 2010/11, Ada Valentini Mat. 5 Morfologia 1 (1) Morfologia: si occupa della forma delle parole. Più latamente, rispetto alla doppia articolazione (vd. punto 5 del mat. 2) la morfologia studia il livello delle unità di prima articolazione (cioè le unità d i significante [ancora] dotate di significato) e di come queste unità si combinano tra loro dando luogo alle parole. (2) Le unità di analisi della m orfologia sono i morfemi (o unità minime di prima articolazione), ovvero l'unità più piccola di sign ificante ancora dotata di significato e riusabile come tale. Morfema: entità astratta; (3) Prova di commutazione per fare l’analisi morfologica della parola: latteria Primo taglio: latteri/a a. latteri-a: latteri-e b. latteri-a: cas-a; cen-a; ran-a Secondo taglio: latt/eria. latt-eri(-a): birr-eri(-a), jeans-eri(-a), tabacch-eri(-a), bigliett-eri(-a) (ma non *mestieri, *ieri, *afroamericano)) b. latt-eri(-a): latt-aio, latt-ante, latt-osio, al-latt-are, latt-eo (ma non *latt-a, *latt-ina) La parola latteria è composta da tre morfemi: latt- -erilatt-aio latt-osio latt-ante ‘liquido bianco, prodotto per secrezione dalle femm ine dei mammiferi, indispensabile per la nutrizione dei piccoli ecc.’ birr-eri-a jeans-eri-a tabacch-eri-a ‘nome di lu ogo in cui si comm ercializza un determinato prodotto’ -a cas-a cen-a ran-a ‘numero singolare' (4) Morfo: realizzazione concreta del morfema, il suo significante (per es. - eri-) (cfr. fonema e fono, ai punti 2 e 3 del mat. 4 in relazione a fonetica e fonologia). (5) Allomorfi: morfi div ersi che realizzano lo stesso m orfema, cioè lo stesso significa to di un altro morfo equifunzionale. Il fenomeno è detto allomorfia. Esempi: dis-umano/dis-continuo; a-morale/a-politico; in-efficace/in-capace; s-cortese/s-corretto dis-, a-, in- e s- sono tutti allomorfi (prefissi che indicano negazione e che si legano ad aggettivi) (6) esempi di allomorfia nella radice o morfema lessicale (vd. punto 11): amic-o amic-i; porc-o porc-ello; scuol-a, scol-aro, scol-astico; ved-e(re), ved-uta, vis-to, vis-ione, in-vis-ibile; uov-o, ov-ale, ov-oidale; cuor-e, cord-iale card-iaco (7) esempio di allomorfia nel morfema grammaticale: morfi derivativi (vd. punto 11): prefisso di NEG: in-avvicinabile, ir-regolare, il-lecito, im-possibile; verbalizzatore da aggettivi: av-vicinare, ac-contentare, ar-richire suffisso per astratti deaggettivali (nomi di qualità): felice > felic-ità. ma umile > umil-tà; (8) esempio di allomorfia nel morfema grammaticale: morfi flessivi (vd. punto 11): plurale inglese in [-s] in [kæts] cats ‘gatti’ 1 [-z] [-z] in [hsz] horses in [dgz] dogs ‘cavalli’ ‘cani’ (9) suppletivismo: si ha quando un morfema ha più forme drasticamente diverse pur riconoscibili come facenti parte del medesimo paradigma. Paradigma del verbo essere in italiano: s-ono, s-iamo, s-arò, er-o, er-ano, fu-i, st-ato (10) Classificazione dei morfemi in base a tre parametri: a. funzione: i morfemi possono essere lessicali o grammaticali (cfr. punto 11) b. individuabilità della posizione e posizione che i morfemi gramm aticali occupano rispetto al morfema lessicale (cfr. punti 12 e 13) c. statuto: i morfemi si distinguono in liberi e legati a seconda che possano apparire da soli o meno (cfr. punto 14) (11) Classificazione funzionale: i morfemi lessicali portano significato lessicale e form ano una classe aperta e i morfemi grammaticali portano significato grammaticale e formano una classe chiusa. Latt - eri- a: latt- è morfema lessicale o radice; -eri- e –a sono morfemi grammaticali. I morfemi grammaticali sono divisi ulteriormente in morfemi derivazionali, che costruiscono parole nuove da parole già esistenti morfemi flessivi, che danno luogo ad una forma della parola, ma non cambiano la parola stessa Classificazione funzionale morfemi grammaticali lessicali flessionali (o flessivi) derivazionali (12) Classificazione posizionale morfemi Morfemi dalla posizione individuabile a. prefissi b. transfissi c. suffissi Morfemi dalla posizione non individuabile d. circonfissi e. morfo zero f. morfo sostitutivo 2 Classificazione posizionale: i morfi si distinguono in i. m orfi dalla posizione individuabile (prefissi, su ffissi, circon fissi, transfis si; affissi è il ter mine generale che li include tutti) ii. morfi dalla posizione non individuabile (morfi zero e morfi sostitutivi) (13) Morfemi dalla posizione individuabile o affissi a. Prefissi it. in-utile b. tranfissi arabo k-i-t-a-b ‘libro ’, k-u-t-u-b ‘lib ri’, dove k -t-b è il m orfema lessicale triconsonantico ‘scrivere/scrittura’, - i-a è il m orfema gramm atica gramm aticale, transfisso, con signi ficato ‘nome oggetto singolare ’ e - u-u- è il m orfema grammaticale, transfisso, con significato ‘nome oggetto plurale’. Questo tipo di affisso, tipico dell’arabo, dà luogo ad una morfologia cosiddetta “a pettine”. c. suffissi turco adam-lar ‘uomini’ uomo-PLURALE d. circonfissi tedesco ge-seh-en ‘visto’, ge-mach-t ‘fatto’ (14) Morfemi dalla posizione non individuabile e. Morfo zero: si ha q uando una distinzione obbligatoria mente m arcata nella gramm atica di una certa lingua non è rappresentata in alcun modo nel significante. Es: plurali invariabili in lingue – come l’italiano – che abbiano normalmente la marcatura del numero (es. una città – tre città). morfo zero = realizzazioni 'nulle' in superficie di morfemi f. Morfo sostitutivo: si ha quando un fono si sostituisce ad un altro. inglese: foot ‘piede’; feet ‘piedi’ (sostituzione di // con /i/); drink ‘bevo’, drank ‘bevvi’, drunk ‘bevuto’ (sostituzione di // con /æ/ con //) tedesco: Vater ‘padre’, Väter ‘padri’ (sostituzione di // con //) bergamasco: pra t ‘prato’, prac’ ‘prati’; s-cèt ‘ragazzo’, s-cèc’ ‘ragazzi’ (sost. /t/ con /t/ (15) Classificazione in base allo statuto ± legato: morfemi divisi in m. liberi, ossia che che possono com parire come parole isolate, e m. legati che non possono mai comparire in isolamento, ma si combinano sempre con altri morfemi. Classificazione in base allo statuto morfemi morfemi liberi morfemi legati Ess. morfemi liberi in it.: bene, sempre, spesso, radio; i morfemi derivativi e flessivi sono legati (non hanno libertà di posizione; per es. *o-libr; *ament-o-cambi); Confronta book vs. libr-o! 3