Linguistica antropologica cod. 13151- a.a. 2014/2015
Ada Valentini
Mat. 4
La morfologia
A. Le unità di base
(1) Morfologia: si occupa della struttura delle parole. Più latamente, rispetto alla doppia
articolazione (vd. punto 14 del mat. 1) la morfologia studia il livello delle unità di prima
articolazione (cioè le unità di significante [ancora] dotate di significato) e di come queste unità
si combinano tra loro dando luogo alle parole.
(2) Le unità di analisi della morfologia sono i morfemi (o unità minime di prima articolazione),
ossia l'unità più piccola di significante ancora dotata di significato e riusabile come tale.
Morfema: entità astratta, a livello di langue.
(3) Prova di commutazione
Es. latteria
Primo taglio: latteri/a
a. latteri-a: latteri-e
b. latteri-a: cas-a; cen-a; ran-a
Secondo taglio: latt/eria. latt-eri(-a): birr-eri(-a), jeans-eri(-a), tabacch-eri(-a), bigliett-eri(-a) (ma non *mestieri,
*ieri, *afroamericano)
b. latt-eri(-a): latt-aio, latt-ante, latt-osio, al-latt-are, latt-eo (ma non *latt-a, *latt-ina; in
quest’ultima coppia di parola il morfema latt- è sì individuabile come morfema lessicale,
ma con altro significato)
lattlatt-aio
latt-osio
latt-ante
-eribirr-eri-a
jeans-eri-a
tabacch-eri-a
-a
cas-a
cen-a
ran-a
‘liquido bianco, prodotto per
secrezione dalle femmine dei
mammiferi, indispensabile per
la nutrizione dei piccoli ecc.’
‘nome di luogo in cui si
commercializza un
determinato prodotto’
‘numero singolare’
(4) Morfo: realizzazione concreta del morfema a livello di parole (per es. -eri-) (cfr. fonema e
fono, ai punti 2 e 3 del mat. 4 in relazione a fonetica e fonologia).
(5) Allomorfi: morfi diversi che realizzano lo stesso morfema, cioè lo stesso significato di un altro
morfo equifunzionale. Il fenomeno è detto allomorfia.
Es.: -abil-, -ubil-, -ibil- formano aggettivi da verbi con significato di potenzialità: cur-abile,
sol-ubile, viv-ibile.
(6) esempi di allomorfia nel morfema lessicale (vd. punto 11): amic-o amic-i; porc-o porc-ello;
scuol-a, scol-aro, scol-astico; ved-e(re), ved-uta, vis-to, vis-ione, in-vis-ibile; uov-o, ov-ale,
ov-oidale.
(7) esempio di allomorfia nel morfema grammaticale:
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morfi derivativi (vd. punto 11):
prefisso di negazione: in-avvicinabile, ir-regolare, il-lecito, im-possibile;
suffisso di nomi di qualità: felice > felic-ità, umile > umil-tà;
morfi flessivi (vd. punto 11):
plurale inglese in
[-s]
in [kæts] cats ‘gatti’
[-z]
in [hss] horses ‘cavalli’
[-z]
in [dz] dogs ‘cani’
(8) allomorfo di base: il più frequente fra gli allomorfi di un morfema, la forma in cui tipicamente
si realizza un morfema. Ess: in- nei prefissi di negazione in italiano; ge- + t nei participi
passati ted., amic- come morfema lessicale in amic-o/-a/-he/-ale/-hevole ecc. Può essere usato
come forma di citazione del morfema.
(9) suppletivismo: si ha quando un morfema lessicale viene sostituito in parole derivate da un
morfema dalla forma diversa (spesso di diversa etimologia), ma con lo stesso significato: per
es. acqu-a idric-o; fegat-o, epatic-o; cavall-o, equin-o.
B. Classificazione dei morfemi
(10)
Classificazione dei morfemi in base a tre parametri:
a. funzione: i morfemi possono essere lessicali o grammaticali (cfr. punto 11)
b. individuabilità della posizione e posizione che i morfemi grammaticali occupano rispetto al
morfema lessicale (cfr. punto 12)
c. statuto: i morfemi si distinguono in liberi e legati a seconda che possano apparire da soli o
meno (cfr. punto 13)
(11)
Classificazione funzionale
morfemi
lessicali
grammaticali
derivazionali
flessivi
(o flessionali)
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(12)
Classificazione posizionale
morfemi
morfemi
segmentabili
a. prefissi
b. transfissi
morfemi
non segmentabili
c. suffissi
d. circonfissi
e. morfo zero
f. morfo
sostitutivo
morfemi non
segmentabili
morfemi
segmentabili
i. morfi dalla posizione individuabile (prefissi, suffissi, circonfissi, transfissi; affissi è il termine
generale che li include tutti)
ii. morfi dalla posizione non individuabile (morfi zero e morfi sostitutivi)
a. prefissi
italiano in-utile
b. tranfissi
arabo k-i-t-a-b ‘libro ’, k-u-t-u-b ‘libri’
c. suffissi
turco adam-lar ‘uomini’ uomo-PLURALE
d. circonfissi
tedesco ge-seh-en ‘visto’, ge-mach-t ‘fatto’
e. morfo zero
inglese sheep ‘pecora’, sheep ‘pecore’
italiano una città, tre città
f. morfo sostitutivo
inglese foot ‘piede’; feet ‘piedi’ (sostituzione di // con /i/); drink ‘bevo’,
drank ‘bevvi’, drunk ‘bevuto’ (sostituzione di // con /æ/ con //)
tedescoVater ‘padre’, Väter ‘padri’ (sostituzione di // con //)
bergamasco prat ‘prato’, prac’ ‘prati’; s-cèt ‘ragazzo’, s-cèc’ ‘ragazzi’
(sost. /t/ con /t/
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(13)
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Classificazione in base allo statuto
morfemi
morfemi legati
morfemi liberi
statuto ± legato: morfemi divisi in m. liberi, ossia che possono com parire come parole isolate, e
m. legati che non possono mai comparire in isolamento, ma si combinano sempre con altri
morfemi
Ess. morfemi liberi in it.: bene, sempre, spesso, radio; i morfemi derivativi e flessivi sono legati
(non hanno libertà di posizione; per es. *o-libr; *ament-o-cambi). Confronta book vs. libr-o!
C. Derivazione e composizione
(14)
Morfema derivazionale: permette la formazione di parole a partire da una base lessicale
(15)
Moduli di derivazione e famiglie di parole. Ricorsività: l’applicazione di una regola al
risultato di una precedente applicazione della stessa regola.
a.
socio  sociale  socializzare  socializzabile  socializzabilità
b.
socializzabilità ‘qualità del poter essere socializzato’
{soci}
‘socio’
morfema
lessicale
(radice)
{al}
{izz}
{abil}
AGGETTIVO VERBALIZ- AGGETTIVO SOSTANTIVO
RELATIVO
ZATORE POTENZIALE ASTRATTO
morfema
morfema
morfema
derivazionale derivazionale derivazionale
(suffisso)
(suffisso)
(suffisso)
({0})
{ità}
(NUMERO)
morfema
derivazionale
morfema
flessivo
(suffisso)
(zero)
(16)
a. suffissazione: cambiamento della classe di parola di appartenenza:
socio (Nome)  sociale (Aggettivo)  socializzare (Verbo)  socializzabilità (Nome)
b. prefissazione: in italiano non cambia la classe grammaticale di appartenenza:
sociale (Agg)  asociale (Agg); socializzare (Verbo)  risocializzare (Verbo)
(17)
alterazione (= aggiunta di significati valutativi alla base) tramite suffissazione:
a. diminutivo: libro  libretto; b. accrescitivo: libro  librone;
c. peggiorativo: libro  libraccio.
(18)
prefissoidi, suffissoidi: forme legate, ma – dal punto di vista semantico – paiono parole
piene (e etimologicamente lo sono, in genere)
foto- ‘luce’: fotografia, fotosintesi, fotofobia;
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geo-/-geo ‘terra, globo terrestre’: geologo, geografia; ipogeo
grafo- ‘scrittura’: grafologia, grafomane
-grafo ‘che scrive, registra, è scritto da’: storiografo, fonografo, autografo
(19)
raddoppiamento: affisso formato copiando in parte o in tutto i fonemi della base
tagalog (> famiglia austronesiana, parlata nelle filippine)
bulaklak ‘fiore’  magbubulaklak ‘fioraio’
manok ‘pollo’  magmamanok ‘pollivendolo’
(20)
conversione: procedimento secondo cui un lessema di una certa classe di parole viene
creato a partire da un lessema esistente appartenente a un’altra classe di parole, senza
nessun affisso
inglese: (to) run ‘correre’
run
‘corsa’
bottle ‘bottiglia’
(to) bottle
‘imbottigliare’
man
‘uomo’
(to) man
‘equipaggiare’
(21)
parole macedonia smog (smoke + fog) brunch (breakfast + lunch), morbistenza
(morbidezza + resistenza, spot televisivo per fazzoletti di carta, nov. 2010)
(22)
composizione: processo di aggiunzione di parole per formare un’entità unica, i cui membri
sono perfettamente riconoscibili e veicolano il loro significato lessicale normale.
a. italiano: capostazione, altopiano, portafinestra, pastasciutta, portacenere.
b. tedesco: Straßenbahnhaltestelle ‘fermata del tram’
Straßen+bahn+halte+stelle
strada+ferrovia+fermata+posto
Donaudampfschiffahrtselektrizitätenhauptbetriebswerkbauunterbeamtengeselschaft ‘Associazione dei sottufficiali per la gestione dell'ufficio centrale della
compagnia di battelli elettrici sul Danubio’
(23)
esempi di analisi in morfemi: inavvicinabile
inav- vicin- abil- e
NEG-VR-vicino-AGG-SG
Nota: nelle glosse morfematiche per i morfemi lessicali si usa la forma non marcata del masch.
sing. per nomi e aggettivi e la 3a sing. del pres. indicativo per i verbi (per i verbi si può anche
usare l'infinito).
morfo
in-
funzione posizione prova
di
commutazione
deriv.
prefisso
in-stabile
-av-
deriv.
-vicin-
lessic.
-abil-
deriv.
prefisso
av-verare
suffisso
vicin-ato,
vicin-anza
consult-abil-e
Significato
allomorfi
negazione (= NEG)
il-legale, ir-reale,
im-pareggiabile
ac-contentare, allontanare
forma verbi da aggettivi
(VR= verbalizzatore)
‘vicino’
forma aggettivi da verbi,
con valore di potenzialità
al passivo ‘può essere xato’) (aggettivo = AGG)
viv-ibil-e, spendibil-e
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-e
flessivo
suffisso
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agil-e
esprime numero
singolare
D. Flessione
(25) Morfema flessivo: realizza un valore di un determinato tratto in una determinata classe di
parole
(26) Classe di parola o, tradizionalmente, parte del discorso: le parole di una lingua (o meglio i
suoi lessemi; vd. foglio di materiale di semantica) possono essere classificate in classi, come
NOME, VERBO, AGGETTIVO, AVVERBIO, ARTICOLO, ecc., in base a diversi criteri (per es.
sintattici o semantici)
(27) Tra i criteri di classificazione dei lessemi in classi di parole vi è anche un criterio
morfologico che raggruppa insiemi di parole in base ai morfemi flessivi che queste parole
nelle loro diverse forme flesse presentano: per es. le parole che portano morfemi di tempo
sono classificate tipicamente come VERBI.
(28) La classificazione in classi di parole può essere diversa da lingua a lingua: per es. in
nederlandese AGGETTIVI e AVVERBI (DI MANIERA) non si differenziano
Es. een mooi kind ‘un bel bambino’
het kind danst mooi ‘il bambino balla bene (=in modo bello)’
(29) Classi di parola, tratti e valori
tratto
CLASSE DI PAROLA
AGGETTIVO, APPOSIZIONE,
ARTICOLO,
AVVERBIO, INTERIEZIONE, NOME, VERBO,
.…
valore
aspetto
perfettivo, imperfettivo…
caso
nominativo, accusativo, dativo, genitivo,
locativo, strumentale; ergativo, assolutivo …
definitezza
definito, indefinito…
diatesi
attivo, passivo…
genere
maschile, femminile, neutro; animato, non
animato…
numero
singolare, plurale, duale, paucale…
tempo
…
presente, passato, futuro; passato, non passato
…
(30) Il NOME in italiano
CLASSE DI
PAROLA
NOME
tratto
valore
esempi
definitezza
definito, indefinito
il/i e allomorfi, un/una
numero
singolare, plurale
libro, libri
genere
femminile, maschile
ragazza, ragazzo
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(31) Il NOME in tedesco
CLASSE DI
tratto
PAROLA
NOME
valore
esempi
definitezza
definito, indefinito
der, ein ‘il, un’
numero
singolare, plurale
Kind, Kinder ‘bambino,
bambini’
genere
femminile,
neutro
Gabel, Löffel, Messer
‘cucchiaio,
forchetta,
coltello’
caso
nominativo, accusativo, der Mann, den Mann,
dativo, genitivo
dem Mann, des Mannes
maschile,
(32) Accordo: assunzione da parte di certi elementi dei morfemi che veicolano i valori flessivi
dell’elemento cui quelli si riferiscono.
Le (F.PL) mie (F.PL) simpatiche (F.PL) allieve (F.PL) sono (PL) partite (F.PL)
I (M.PL) miei (M.PL) simpatici (M.PL) allievi (M.PL) sono (PL) partiti (M.PL)
(33) Il VERBO in italiano
CLASSE DI
PAROLA
VERBO
tratto
valore
esempi
tempo
presente, passato, futuro
amo, amai, amerò
aspetto
perfettivo, imperfettivo
ho amato, amavo
diatesi
attivo, passivo, medio
amare, essere
pentirsi
modo
indicativo, congiuntivo, amo,
ami,
condizonale, infinito…
amare…
persona
1, 2, 3
amo, ami, ama
numero
singolare, plurale
amo, amiamo
genere
femminile, maschile
amata, amato
amato,
amerei,
(34) Forma verbale: amavano
am
-av-ano
Valore
(ama) -PASSATO.IMPERFETTIVO- 3.PL
Tratto
Tempo.Aspetto
Persona.Numero
Forma verbale: (they) ate
ate
Valore
(mangiare).PASSATO
Tratto
Tempo
7