Linguistica Generale
Docente:
Paola Monachesi
Aprile-Maggio 2003
Contents
1 Le parti del discorso
2
2 Criteri per la classificazione delle parti del discorso
2
3 Criteri distributivi
3
4 La struttura delle parole
4
5 Tipi diversi di morfemi
5
6 Estendere il lessico
5
7 Forme morfologiche
6
8 La struttura gerarchica della parole
7
9 Composti
7
1
10 Clitici
8
11 Riduplicazione
8
12 Analisi della struttura morfologica
9
1
Le parti del discorso
• Le lingue naturali non trattano le parole tutte allo stesso modo: divisione in categorie.
• Esempio di lingua con 4 simboli: cerchio, quadrato, triangolo, rettangolo. Varie possibilita’ di combinazione: 353.
• Diverso nel caso del linguaggio naturale: Mary has met Paul.
• Divisione in categorie o parti del discorso che si possono associare solo
secondo certi ordini.
• I parlanti sanno che certe parole sono intercambiabili tra di loro e che
quindi appartengono alla stessa classe.
• Categorie sono una realta’ mentale, ma come renderla esplicita? Quali
definizioni possiamo adottare?
2
Criteri per la classificazione delle parti del
discorso
• Quante e quali sono le parti del discorso?
• Il repertorio delle parti del discorso e’ universale?
• Quali sono le parti del discorso che ci sono state insegnate?
• Nome, verbo, preposizione, aggettivo, avverbio, articolo, pronome, congiunzione, interiezione.
2
• Questa classificazione puo’ essere utilizzata per tutte le lingue?
• Definizione scolastica:
(i) Nome: quel vocabolo col quale indichiamo una persona, un animale o una cosa.
(ii) Verbo: parte del discorso che indica un’azione o uno stato in riferimento ad un soggetto.
• Confronta: birth, arrival, departure, description.
• Confronta: be born, arrive, departure, describe.
• Definizione semantica e’ inadeguata.
• Definizione morfologica: parti variabili e invariabili. Inadeguata se
applicata a diverse lingue: italiano-inglese.
• Tipo di modificazione. Nome: caso. Verbo: varia per persona, tempo,
modo. Definizioni non universali.
• Classi aperte e chiuse (preposizione, articolo, pronome, congiunzione).
• Definizioni spurie. Aggettivo: parte del discorso che unita ad un
sostantivo col quale si accorda in genere e in numero, lo qualifica e
lo determina. Si parla quindi di aggettivo qualificativo, dimostrativo,
possessivo, indefinito, interrogativo, numerale.
• Definizioni tradizionali funzionano perche’ chi le usa sa gia’ a che cosa
si rifersicono.
3
Criteri distributivi
• Sintassi non tratta tutte le parti del discorso allo stesso modo, ma ne
limita le possibilita’ combinatorie.
• Definizione: due parole x e y appartengono alla stessa categoria se x e
y hanno la stessa distribuzione.
3
• Distribuzione identica: due parole hanno distribuzione identica quando
possono occupare le stesse posizioni nell’ordine lineare.
• Nome: Paul e Mary sono intercambiabili. Cf. ’the boy’ e ’boy’
• Verbo: tutte le parole che possono seguire Paul e precedere Mary. Verbi
intransitivi e impersonali.
• Aggettivo: i dimostrativi, i numerali e i possessivi non hanno la stessa
distribuzione degli aggettivi: Paul sees the tall girl. Etichetta viene
mantenuta per quelle parole che stanno prima del nome e che possono
essere precedute dagli intensificatori.
• Articolo: precede il nome (a, the), categoria troppo ristretta perche’
comprende anche i dimostrativi (this/that determinanti) e i possessivi
(my).
• Preposizione: at school, after school. Forse sono preposizioni anche
parole tipo: inside (prep. intransitive vs. avverbi)
• Avverbi: difficile dare una caratterizzazione sintattica degli avverbi
visto che possono trovarsi in posizioni diverse all’interno della frase.
Classificazione degli avverbi su base semantica che corrisponde in parte
con criteri distribuzionali.
• Congiunzione: introducono frasi. Distinzione tra congiunzioni coordinanti e subordinanti. Complementatori: that (John thinks that he will
go to Rome); for (John is hoping for Mary to go to Rome).
• Pronome: pronomi personali, interrogativi e relativi. Diversa distribuzione. Pronomi personali stessa distribuzione dei nomi. Interrogativi (I wonder who John will meet) e relativi (the girl with whom
I will go out) distribuzione a parte.
• Interiezione: compare facoltativamente ai margini della frase e non fa
veramente parte di essa.
4
La struttura delle parole
• Le parole non sono le piu’ piccole unita’ di significato.
4
• The boys picked wildflowers in the churchyard for the beautifully dressed
Mary.
• Come si possono scomporre le parole di questa frase?
• Quanti morfemi contiene?
• Dove sono i confini tra i morfemi?
5
Tipi diversi di morfemi
• Provate a creare una frase con le parole: agreement, signed, president.
• Qual’e’ la differenza tra agreement e the?
• La struttura grammaticale di una frase puo’ ancora essere riconosciuta
se le paroli lessicali sono sostituite con parole senza senso (cf. anche i
telegrammi e le testate dei giornali).
• I bambini imparano prima le parole lessicali.
6
Estendere il lessico
• Una delle funzioni della morfologia e’ quella di estendere il lessico.
(1) *The two opera-lover see a new production of the Convent
Garden yesterday.
• Che cosa non va in questa frase?
• La presenza dei morfemi flessivi e’ condizionata dalla struttura della
frase.
• I morfemi flessivi di solito non cambiano la classe della parola corrispondente.
• I morfemi derivazionali aumentano il lessico, creano un nuovo modo
per le parole di entrare nella lingua.
5
• La loro presenza non e’ condizionata dalla struttura della frase.
• I morfemi derivazionali di solito implicano un cambiamento nella classe
delle parole risultanti.
(2) establish-establishment
(3) beautiful-beautifully
• Gli affissi possono essere classificati sulla base della categoria della parola a cui si uniscono o della categoria della nuova parola che formano.
• Esempi di affissi: anti-, un-, re-, dis-, -ment, -ize, -ism, -ful, -ly, -er, -s
• Con quali categorie di parole si combinano questi affissi?
• E’ possibile identificare i membri di certe categorie di parole sulla base
degli affissi che possono essere usati in combinazione: (i.e nomi con
plurale con -s, aggettivi con il comparativo con -er, verbi formano il
presente singolare con -s, il passato con -ed il participio presente con
-ing.)
7
Forme morfologiche
• Paragona le seguenti forme:
(4)
a. w-atut (Jacaltec - Maya language)
1-pl-casa
’la mia casa’
b. su-da
(Turkish)
acqua-in
’nell’acqua’
c. k-um-ilad
(Bontoc - Philippino language)
rosso-incoativo
’egli diventa rosso’
d. t-addar-t (Tamazight - variant of Berber)
casa-fem
’casa’
6
• I morfemi grammaticali si combinano in modo diverso con quelli lessicali.
• prefissi, suffissi, infissi, circumfissi.
• Cosa sono i morfemi liberi e quelli legati?
8
La struttura gerarchica della parole
• Il modo in cui gli affissi si attaccano alle parole di solito riflette un
ordine gerarchico: certi affissi si devono attaccare prima di altri.
• Esempio di unkindness.
• La struttura ad albero rappresenta i costituenti. Un costituente e’
formato da tutti gli elementi che sono dominati da un singolo nodo di
un albero.
9
Composti
• Esempio di composti in inglese e sintagmi.
blackbird
redwood
hotdog
black bird
red wood
hot dog
• I composti hanno un significato lessicalizzato mentre i sintagmi hanno
un significato letterale derivato in modo composizionale.
• I composti hanno l’accento sul primo elemento mentre i sintagmi hanno
l’accento sul nome.
• La seconda parola in un composto e’ la testa. E’ sempre alla fine del
composto.
• La classe della testa e’ la stessa di quella dell’intero composto.
7
10
Clitici
• La scrittura puo’ dare delle informazioni sbagliate nell’indicare i confini
di parola. Ci sono dei morfemi grammaticali che sono scritti come
parole separate ma che spesso formano una parola fonologica insieme
al morfema lessicale che e’ nella stesso sintagma.
• Se l’articolo the precede una parola che inizia con una vocale come in
the engine, la sua vocale finale puo’ cadere completamente nel parlato
veloce.
• L’attacco fonologico di un morfema come the a una parola si chiama
cliticizzazione.
• Differenza tra affissione (un morfema si attacca ad una parola di una
certa classe) e cliticizzazione (i clitici si attaccano in una posizione fissa
in una frase): the si attacca all’inizio di un sintagma nominale.
• In Serbo-Croato cosi’ come in Pashto, Tagalog, Warlpiri e Sanscrito i
clitici sono in seconda posizione.
(5)
a. Čovek
je voleo Mariju.
man.nom aux loved Mary.acc
‘L’uomo ama Maria.’
b. Čovek je Mariju voleo.
c. Voleo je Mariju čovek.
d. Voleo je čovek Mariju.
e. Mariju je čovek voleo.
f. Mariju je voleo čovek.
• E i clitici delle lingue romanze?
11
Riduplicazione
• Esempio di verbi che si riferiscono a colori in Lakhota.
8
gi’
ska’
sha’
zi’
gigi’
skaska’
shasha’
zizi’
‘to
‘to
‘to
‘to
be
be
be
be
rusty brown’
white’
red’
yellow’
• Le parole nella prima colonna sono usate con dei soggetti singolari,
quelle della seconda colonna sono usate con dei soggetti plurali.
• Le parole nella seconda colonna sono derivate per mezzo della riduplicazione.
12
Analisi della struttura morfologica
• Divisione della frase in Swahili:
Ninasoma
Anasoma
Tunasoma
Nilisoma
Alisoma
Nitasoma
Tutasoma
‘Io sto leggendo’
‘Lui/Lei sta leggendo’
‘Noi stiamo leggendo’
‘Io lessi’
‘Lui/Lei lesse’
‘Io leggero’
‘Noi leggeremo’
• Quali morfemi fanno parte di queste parole?
• Che cosa significano?
• Quali sono i confini dei morfemi?
9