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1 Le forme del discorso

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LE FORME DEL DISCORSO
1. LA CITAZIONE
L’autore decide di far parlare direttamente i personaggi senza
mediazione del narratore, come fa?
1. DISCORSO DIRETTO LEGATO: le parole e i pensieri dei personaggi
sono introdotti da verbi dichiarativi + virgolette o trattini
2. DISCORSO DIRETTO LIBERO: quando sono introdotti da due punti
e dalle virgolette, senza verbi dichiarativi.
Le modalità della citazione sono:
1. DIALOGO
2. MONOLOGO
3. SOLILOQUIO
4. MONOLOGO INTERIORE
5. FLUSSO DI COSCIENZA
 Vedi dopo
• DIALOGO: consiste nella successione di discorso scambiati tra due
o più personaggi
• MONOLOGO: un personaggio si rivolge ad un interlocutore che
rimane in silenzio. In questo caso spesso il personaggio analizza gli
eventi e decide sul da farsi.
• SOLILOQUIO: quando il personaggio parla tra sé e sé, pensa a
voce alta oppure si rivolge ad un interlocutore immaginario.
• MONOLOGO INTERIORE: quando il personaggio esprime i propri
pensieri senza rivolgersi a qualcuno. La riflessione viene espressa
in forma di discorso diretto libero e spesso si sviluppa come
un’autoanalisi del personaggio. La sintassi è coerente e riflette il
pensiero logico.
• STREAM OF CONSCIOUSNESS: consiste nella trascrizione del
flusso dei pensieri dei personaggi. Non ha una struttura
logicamente ordinata, è dunque imprevedibile e priva di verbi
dichiarativi e segni di interpunzione.
Monologo interiore
la coscienza di Zeno
Era un’ultima sigaretta molto importante.
Ricordo tutte le speranze che
l’accompagnarono […] Quest’ultima
sigaretta significava proprio il desiderio di
attività (anche manuale) e di sereno
pensiero sobrio e sodo […]. Adesso che
sono qui, ad analizzarmi, son colto da un
dubbio: che io forse abbia amato tanto le
sigarette per poter riversare su di esse la
colpa delle mie incapacità? Chissà se,
cessando di fumare, io sarei divenuto
l’uomo ideale e forte che m’aspettavo?
(da Svevo, La coscienza di Zeno, Il fumo)
STREAM OF
CONSCIOUSNESS
Chissà se quella braciola di maiale che
ho preso col tè dopo era proprio fresca
con questo caldo non ho sentito nessun
odore sono sicura che quell’uomo
curioso dal norcino è un gran furfante
spero che quel lume non fumi mi
riempirebbe il naso di sudiciume meglio
che rischiare che mi lasci aperto il gas
tutta la notte non potevo riposar
tranquilla nel mio letto di Gibilterra mi
alzavo anche per vedere ma perché
diavolo mi preoccupo tanto di questo
per quanto la cosa mi piace d’inverno fa
più compagnia.
(J. Joyce, Ulisse)
2. IL RESOCONTO
Nel resoconto il narratore riporta indirettamente le parole e i
pensieri dei personaggi, tuttavia il grado di fedeltà con cui
vengono riferiti può variare.
Il narratore può decidere se intervenire, filtrare o addirittura
esprimere con parole sue quanto è stato pronunciato o pensato,
oppure può limitarsi a riportare in maniera più oggettiva possibile
i discorsi e le riflessioni.
• DISCORSO INDIRETTO LEGATO: introdotto da verbi dichiarativi
• DISCORSO INDIRETTO LIBERO : il narratore registra fedelmente,
senza verbi dichiarativi, i pensieri e le parole dei personaggi
finendo quasi per fondersi con la voce del personaggio. Si rischia
di confonderlo con il monologo interiore.
• DISCORSO RACCONTATO O NARRATIVIZZATO: quando il
narratore riassume le parole e le riflessioni dei personaggi. In
questo caso la voce filtra ciò che essi pensano e riporta solo i
contenuti fondamentali tralasciando dettagli che non ritiene
utili per lo sviluppo della storia
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