Che cosa è la linguistica La linguistica è la scienza che studia il linguaggio umano e le lingue parlate e scritte dagli uomini. Linguaggio e lingua sono due termini che non hanno lo stesso significato. Il linguaggio è l’insieme dei fenomeni di comunicazione e di espressione che si manifestano sia nel mondo umano sia al di fuori di esso. La lingua è il principale modo concreto e storicamente determinato in cui si manifesta la facoltà del linguaggio nel genere umano. La linguistica è una disciplina descrittiva ovvero si occupa della descrizione delle lingue usate dagli uomini sia nel loro funzionamento attuale (sincronia) sia nella loro evoluzione nel tempo (diacronia). La linguistica si distingue dalla grammatica, che individua e cataloga gli elementi che compongono una lingua ai fini pratici dell’insegnamento della lingua stessa. Le norme della grammatica sono state fornite dalla grammatica normativa che prescrive le forme giuste e censura quelle sbagliate basandosi su un modello di riferimento chiamato standard. La grammatica normativa diversamente dalla linguistica non tiene conto del fatto che la lingua è una realtà dinamica e in movimento, che dunque si modifica nel tempo e, cosa ancora più importante, consente una molteplicità di usi (varietà dell’italiano). Le strutture dell’italiano In Italia non si usa una lingua unitaria ma si usano più varietà di lingua. L’insieme di tutte le varietà di lingua (dialetti, lingue ufficiali, ecc.) presenti in una comunità di persone o in un parlante viene denominato repertorio linguistico. La lingua costituisce un sistema, cioè è composta da un insieme di elementi tra loro interdipendenti. La struttura del sistema è l’organizzazione dei suoi elementi. Secondo la linguistica strutturale la lingua è un sistema costituito da più sistemi tra loro correlati: SISTEMA FONOLOGICO SISTEMA MORFOLOGICO- SISTEMA LESSICALE SINTATTICO Costituito da fonemi Costituito da morfemi e Costituito da lessemi dalle strutture sintattiche Questi sistemi tra loro correlati rappresentano altrettanti livelli di analisi. Le unità presenti in un livello si possono scomporre in unità definite e minime (cioè tali che non si possono analizzare ulteriormente senza passare a un livello inferiore). Il segno è un qualcosa che sta al posto di qualcos’altro. Il sistema di segni di uno stesso tipo destinato a rappresentare e a trasmettere informazioni viene denominato codice. Per potersi capire due interlocutori devono usare lo stesso codice. Ciascun segno linguistico possiede due facce: la sequenza di fonemi o grafemi che lo compongono (significante), e il concetto che esso esprime (significato). Sistema fonologico possono individuare segni ancora più piccoli che non hanno un significato autonomo ma sono capaci di opporre semanticamente due parole identiche negli altri elementi che le compongono (fonemi). Con il cosiddetto triangolo semiotico si può rappresentare i rapporti dei componenti che sono implicati nella definizione di segno linguistico. La linea tratteggiata in basso vuol dire che il rapporto fra il significante (‘tavolo’, per esempio) e il referente, cioè l’oggetto extralinguistico (l’oggetto ‘’tavolo’’), non è diretto ma è mediato dal significato (la nozione di tavolo). In questo senso il significato sarebbe il riflesso, l’immagine depositata nelle menti degli utenti, di una serie di enti ‘reali’ ovvero di un referente. La fonologia o fonematica studia i suoni presenti nelle lingue umane in rapporto alla loro funzione distintiva. Questi suoni sono detti fonemi. La fonetica descrive, classifica e fornisce la trascrizione dei suoni o foni prodotti dall’uomo. Possiamo definire un fono come la realizzazione concreta di un qualunque suono della lingua. Nella trascrizione dei foni si usano le parentesi quadre [ ]. Alcuni linguisti parlano di doppia articolazione. Vale a dire che il significante di un segno linguistico è articolato in due livelli diversi: a un primo livello (o prima articolazione) il segno è scomponibile in unità portatrici di significato (morfemi) che possono essere reimpiegate per formare altri segni linguistici; a un secondo livello (o seconda articolazione), si Un qualsiasi fono ha lo statuto di fonema di una determinata lingua se con esso si riesce a formare una coppia minima. Due parole che differiscono