Riassunto Trifone
SIMULAZIONE 2015-16
Parole 103
Dopo un plurisecolare insegnamento delle lingue, in particolar modo dell’italiano, basato su una
grammatica rigidamente normativa, negli anni ’70 del ‘900 c’è un cambiamento radicale di
prospettiva che porta gli studiosi a proporre un’educazione linguistica integrale, fondata
innanzitutto sull’uso corrente e sulla varietà di toni e di registri anziché sulla norma linguistica
astratta.
Ma lo stato di degrado dell’ italiano di oggi, di cui sono chiari segnali la scarsa competenza
nell’uso della lingua scritta anche all’Università o il parlato semidialettale di tanti conduttori
radiotelevisivi , dimostra che la crociata di quegli anni contro la grammatica normativa, anche se
giusta e necessaria, è stata sicuramente eccessiva.
Parole 126
Se per secoli l’insegnamento delle lingue, e dell’italiano in primis, si è basato sulla trasmissione di
una grammatica rigida e normativa che non lasciava spazio alle varianti stilistiche dettate dalla
varietà delle situazioni comunicative, negli anni ’70 del ‘900 c’è stato un rovesciamento di
prospettiva: linguisti e pedagogisti condannarono senza appello il libro di grammatica
sostituendolo con un’educazione linguistica integrale che tenesse conto dell’uso corrente della
lingua e della varietà di toni e registri.
Questa presa di posizione contro le norme, peraltro allora necessaria, è stata però condotta forse
in modo troppo estremo, come è facile giudicare oggi alla luce del degrado della nostra lingua,
attestato dalla difficoltà con cui persino studenti universitari usano la scrittura o dalle pronunce
semidialettali di chi lavora nei massmedia.
Parole 119
Se per secoli l’insegnamento delle lingue, e dell’italiano in primis, si è basato sulla trasmissione di
una grammatica rigida e normativa che non lasciava spazio alle varianti stilistiche dettate dalla
varietà delle situazioni comunicative, negli anni ’70 del ‘900 la prospettiva si è rovesciata: non più
grammatica normativa ma educazione linguistica integrale che tenga conto dell’uso corrente ed
effettivo della lingua e della varietà di toni e registri.
Questa presa di posizione contro le norme grammaticali, peraltro allora necessaria, è stata però
forse condotta in modo troppo estremo, come è facile giudicare oggi alla luce della degenerazione
della nostra lingua, attestato dalla difficoltà con cui persino studenti universitari usano l’italiano
scritto o dalle pronunce semidialettali di chi lavora nei massmedia.