Le discipline correlate (Fig. 1) la linguistica antropologica (detta anche antropolinguistica), che si occupa dei rapporti tra lingua e cultura e della struttura sociale di particolare comunità, impiegando prevalentemente metodologie proprie dell'analisi linguistica; l'etnolinguistica, il cui scopo è "[...] studiare e interpretare ogni manifestazione linguistica in rapporto alla particolare cultura che l'ha prodotta, ma sullo sfondo di una rete di categorie universalmente valide [...]" (Cardona, 1976, p.12); la dialettologia, cioè lo studio scientifico dei dialetti; l'analisi del discorso, che si occupa delle unità linguistiche ai livelli superiori della frase, ossia testi e conversazioni; l'etnografia della comunicazione, che studia le norme e le regole d'impiego della lingua in situazioni sociali in culture diverse, vale a dire nella comunicazione interculturale; l'etnometodologia, che mira a studiare i modi in cui gli stessi partecipanti a un evento sociale, categorizzano, costruiscono e interpretano l'evento in questione; la geolinguistica (detta anche geografia linguistica o linguistica areale o spaziale), ossia lo studio quantitativo della diffusione geografica dei fenomeni linguistici, con particolare riferimento al lessico e alla pronuncia; la linguistica pragmatica, che tratta del significato degli enunciati allorché essi vengono inseriti in un contesto sociale, vale a dire in quanto modi d'azione ('fare con la lingua'); la linguistica delle varietà, cioè lo studio delle varietà di una lingua da un punto di vista strettamente linguistico; la psicologia sociale del linguaggio, vale a dire l'analisi dell'uso della lingua nelle interazioni comunicative svolta da una prospettiva psicologica e delle relazioni fra comportamento linguistico, reazioni e atteggiamenti dei parlanti; la creolistica, cioè lo studio dei pidgin e dei creoli, cioè delle cosiddette lingue di contatto, quelle che si sviluppano, per forti necessità comunicative, tra codici linguistici anche molto diversi.