caricato da gbar82

Modulo 1 - Leggi finanziarie e Regimi finanziari - Slides

METODI PER LA VALUTAZIONE FINANZIARIA
Matematica Finanziaria: introduzione
Definizione
Oggetto della Matematica Finanziaria è la formalizzazione dello scambio
fra importi monetari pagabili in epoche diverse e dei calcoli connessi alla
valutazione degli impegni relativi ad operazioni riguardanti un insieme di
movimenti monetari.
La matematica finanziaria insegna dunque a gestire quantitativamente due
aspetti fondamentali dei movimenti monetari, ossia il problema
dell'incertezza delle somme future e quello legato al differimento temporale.
2
Matematica Finanziaria: introduzione
Consideriamo un soggetto che deve ricevere oggi (t = 0) un capitale in
prestito di importo C, quanto dovrà restituire fra due anni (t = 2)?
(Problema di Capitalizzazione).
Consideriamo un soggetto che dovrà riscuotere tra due anni (t = 2) la
somma M, ma per esigenze personali cerca qualcuno che gliela anticipi
oggi (t = 0), quale sarà l'importo che dovrà ricevere a fronte della somma
M? (Problema di Attualizzazione).
Definizione
Si definisce una Operazione Finanziaria (OF) tra due operatori finanziari A
e B, ogni operazione relativa all'impiego di capitali monetari. Una OF
elementare è rappresentata da:
1. A cede a B il capitale C disponibile ad un tempo x;
2. in cambio B cede ad A il capitale M disponibile al tempo y > x.
3
Matematica Finanziaria: introduzione
Se il precedente scambio viene accettato da A e B, allora si dice che i due
capitali C ed M ai tempi x e y sono finanziariamente equivalenti. Valgono,
ovviamente, le seguenti proprietà:
1. Se x = y allora deve essere C = M;
2. Se x > y allora M ≥ C.
4
Matematica Finanziaria: introduzione
Una Operazione Finanziaria di investimento è caratterizzata da un soggetto
che decide di rinunciare al tempo t = x ad una data somma C per poter
ottenere al tempo t = y con y > x un ammontare pari ad M.
Consideriamo dunque:
- C Capitale al tempo t = x;
- M Ammontare ricevuto o Montante al tempo t = y con y > x.
La differenza tra il montante M ed il capitale C definisce l'interesse I prodotto
dall'OF nel periodo considerato y - x, e si indica:
I = M - C:
5
Matematica Finanziaria: introduzione
Una Operazione Finanziaria di Attualizzazione o di Sconto è caratterizzata da
un operatore che rinuncia ad una parte del capitale che gli è dovuta al
tempo t = y per entrarne anticipatamente in possesso al tempo t = x, con x
< y.
Una operazione di questo genere prende il nome di operazione di sconto o di
attualizzazione. Sia:
- M il Capitale disponibile a scadenza (es., al tempo t = y);
- C La somma che si decide di possedere immediatamente (cioè al tempo t
= x).
La differenza tra la somma M e l'importo C definisce lo sconto D effettuato
sulla somma M per il suo anticipo relativo al periodo y - x, e si indica:
D = M - C:
6
Matematica Finanziaria: introduzione
Definizione
Il rapporto tra l'interesse generato I ed il capitale C determina:
i(x; y) = I/C = (M – C)/C = M/C -1
dove i(x; y) è il tasso di interesse relativo al periodo y - x rispetto al quale
l'operazione si è svolta.
Definizione
Il fattore di capitalizzazione r(x; y) è dato dal montante per unità di capitale
prodotto ed è dato:
r (x; y) = M/C = 1 + i(x; y)
7
Matematica Finanziaria: introduzione
Definizione
Il rapporto tra lo sconto D per ogni unità di montante M determina il tasso
effettivo di sconto relativo al periodo y – x indicato con d(x; y):
d(x; y) = D/M = (M – C)/M = 1 – C/M
Definizione
Il fattore di anticipazione o di sconto v(x; y) definisce il valore in x
corrispondente ad una unità di montante in y e precisamente:
v(x; y) = C/M = 1 - d(x; y):
8
Matematica Finanziaria: introduzione
Dall'espressione r = M/C si ottiene:
M = Cr = C(1 + i);
che indica il fatto che il montante M è proporzionale al capitale impiegato
secondo il fattore di proporzionalità dato proprio da r o da i.
Dall'espressione v = C/M si ottiene:
C = vM = (1 - d)M;
che indica il fatto che il capitale (scontato) C è proporzionale al capitale M
da ricevere al tempo t = x secondo il fattore di proporzionalità dato proprio
da v o da d.
9
Matematica Finanziaria: introduzione
Quando le grandezze introdotte sono relative alla medesima operazione,
allora, dall'espressione r = M/C si ottiene:
M/C = r = 1/v
che indica il fatto che esiste una relazione tra il fattore di capitalizzazione
ed il fattore di sconto, ossia:
r = 1 + i = 1/v = 1/(1 – d)
10
Matematica Finanziaria: introduzione
Tutte le relazioni tra le grandezze introdotte sono riassumibili nella tabella
di seguito, in cui ogni riga riporta la dipendenza di una particolare grandezza
rispetto a tutte le altre:
Si noti che dalle relazioni precedenti si evince:
i>d
11
Matematica Finanziaria: regimi finanziari
Definizione
I regimi finanziari sono insiemi di leggi finanziarie strutturate in base ad
una comune caratterizzazione. Esse non sono altro che convenzioni di
capitalizzazione e di attualizzazione che regolano lo svolgimento delle
operazioni finanziarie nel tempo.
Supponiamo di avere un importo C al tempo t = 0 e si vuole determinare
la quantità o l'importo M equivalente a C al variare di t. Ciò significa
considerare la seguente funzione:
Mt = f(C; t)
12
Matematica Finanziaria: regimi finanziari
Nel definire la funzione Mt = f(C; t), vogliamo che questa goda delle
seguenti proprietà:
1. sia una funzione lineare rispetto a C, ossia:
f(C1 + C2; t) = f (C1; t) + f (C2; t);
La linearità implica dunque :
Mt = f(C; t) = C  f (1; t)
Dalla condizione sopra si deduce che:
Mt = C  f (1; t) = Cr(t);
dove r(t) è il fattore di capitalizzazione che assume ora il nome di funzione
fattore di montante con r(t) funzione continua per t ≥ 0 e tale che:
r(0) = 1
13
Matematica Finanziaria: regimi finanziari
2. Mt = f(C; t), sia una funzione monotona rispetto a t, ossia, dati t1 < t2 si
deve avere:
Mt1 = f(C; t1) = Cr(t1) ≤ Mt2 = f (C; t2) = Cr(t2).
3. Spesso si richiede una proprietà più forte, ossia che la funzione sia
strettamente crescente:
r’(t) = D[r(t)] > 0
Definizione
Ogni funzione r(t) che soddisfa le proprietà:
1. r(0) = 1;
2. r’(t) ≥ 0:
è una funzione utilizzabile come fattore montante e definisce un regime di
capitalizzazione.
14
Matematica Finanziaria: regimi finanziari
Supponiamo di avere un importo M al tempo y e si vuole determinare una
funzione che restituisca l'importo C equivalente a M al tempo x, con
x < y. Si prenda l'intervallo t = (y - x), ciò significa considerare la seguente
funzione:
Ct = g(M; t);
e siamo interessati a richiedere che la funzione g soddisfi determinate
proprietà.
15
Matematica Finanziaria: regimi finanziari
2. Si richiede inoltre che dati t1 < t2 si abbia:
v(t1) ≤ v(t2);
o analogamente che valga una proprietà (più forte):
D[v(t)] = v’(t) < 0;
ovvero che la funzione v(t) sia (strettamente) decrescente rispetto al tempo.
Definizione
Ogni funzione v(t) che soddisfa le proprietà:
1. v(0) = 0;
2. v’(t) < 0:
è una funzione utilizzabile come fattore di attualizzazione e definisce un
regime di attualizzazione.
16
Matematica Finanziaria: regimi finanziari
Le due funzioni r(t) e v(t) sono state introdotte con riferimento ad un tempo
t. In realtà possiamo supporre che t = (y - x). Valgono allora i seguenti
teoremi:
Teorema
In un regime di capitalizzazione una legge r(x; y) si dice traslabile se e solo
se la funzione r(x; y) dipende dalla sola differenza dei tempi t = (y - x).
Teorema
In un regime di attualizzazione una legge v(x; y) si dice traslabile se e solo
se la funzione v(x; y) dipende dalla sola differenza dei tempi t = (y - x).
17
Matematica Finanziaria: regimi finanziari
E’ ragionevole supporre che se gli importi C ed M sono equivalenti ai due
tempi x ed y, se M è ottenuto capitalizzando C, si può supporre che
scontando o attualizzando M si riottenga C. Ciò vuol dire che:
C = M/v(x; y) = Cr(x; y)/v(x; y);
e analogamente
M = Cr(x; y) = Mv(x; y)r(x; y);
da cui risulta:
r(x; y)v(x; y) = 1 per ogni x ≤ y
18
Matematica Finanziaria: regimi finanziari
Definizione
Due regimi finanziari, di capitalizzazione e di attualizzazione, r(x; y) e
v(x; y) si dicono coniugati se:
r(x; y)v(x; y) = 1 per ogni x ≤ y
Questo, dunque, giustifica il fatto che a partire da una funzione si può
immediatamente ricavare l'altra, ossia, posto t = (y - x):
r(t) =1/v(t)
e
v(t) = 1/r (t)
19
Matematica Finanziaria: regimi finanziari
Definizione
I regimi finanziari sono insiemi di leggi finanziarie strutturate in base ad
una comune caratterizzazione. Esse non sono altro che convenzioni di
capitalizzazione e di attualizzazione che regolano lo svolgimento delle
operazioni finanziarie nel tempo. I tre principali regimi sono:
1. Regime ad Interesse Semplice;
2. Regime di Sconto Commerciale;
3. Regime ad Interesse Composto.
20
Matematica Finanziaria: regime dell’interesse semplice
Questo è il regime nel quale l'interesse prodotto da una operazione di
investimento per un determinato periodo di tempo t è direttamente
proporzionale al capitale investito ed alla durata t dell'operazione, ossia:
I(t) = Ct,
>0
(1)
La formula (1) è detta Legge di formazione dell'interesse semplice.
In particolare se C = 1 e t = 1, avremo I(1) = . Quindi la costante 
rappresenta l'interesse maturato su un capitale unitario, nell'unità di tempo.
Ma dato che il tasso di interesse i(t) è dato da:
i(t) = I(t)/C = t
si ottiene:
i(1) =  = i.
21
Matematica Finanziaria: regime dell’interesse semplice
La funzione di capitalizzazione è, dunque, la seguente:
r(t) = 1 + t = 1 + it,
t ≥ 0:
M(t) = Cr(t) = C(1 + it),
t ≥ 0:
di conseguenza
La funzione:
r(t) = (1 + it)
definisce la Legge di capitalizzazione semplice, dove il tasso di interesse i
denota generalmente il tasso effettivo annuo e t il tempo misurato in anni.
22
Matematica Finanziaria: regime dell’interesse semplice
Osservazione
Se il periodo considerato per una OF è un multiplo m o una frazione m di
un dato periodo di riferimento, il relativo tasso di interesse sarà indicato
con:
im = mi
Osservazione
Due tassi periodali riferiti a diverse unità di misura si dicono equivalenti se
descrivono la stessa legge.
23
Matematica Finanziaria: regime dell’interesse semplice
Per descrivere la stessa legge, i due tassi devono essere tali da fornire lo
stesso montante M quando sono applicati allo stesso capitale C e per la
stessa durata.
Esempio
supponiamo di possedere un capitale unitario, dopo un anno il montante
sarà:
r=1+i
Lo stesso capitale dopo due (2) semestri sarà:
1 + i22:
Dato che il montante deve essere uguale avremo: 1 + i = 1 + 2i2, pertanto:
i = 2i2
24
Matematica Finanziaria: regime dell’interesse semplice
Definizione
Nel regime finanziario dell'Interesse Semplice due tassi sono equivalenti se
ossia:
i = m  im;
im = i/m
dove im è il tasso periodale relativo alla frazione o multiplo dell’unità di
tempo scelta come periodo di riferimento.
25
Matematica Finanziaria: regime dell’interesse semplice
Esempio
Si vuole sapere il tasso mensile equivalente ad un tasso trimestrale
dell'1,5%. Poiché 3 è il numero dei mesi in un trimestre si ha, avendo
considerato come unità temporale di riferimento un trimestre:
Da cui, essendo m=3
i = m  im
im = i/3 = 0,015/3 = 0,5%
In generale, considerando come riferimento l'anno dato i il tasso di
interesse annuo, si indica con:
1. i2 il tasso semestrale (occorrono 2 semestri per fare un anno);
2. i3 il tasso quadrimestrale (occorrono 3 quadrimestri per fare un anno);
2. i4 il tasso trimestrale (occorrono 4 trimestri per fare un anno).
26
Matematica Finanziaria: regime dell’interesse semplice
L'operazione per cui un investitore «trasforma» in capitale gli interessi
maturati, i quali, si dice, vengono resi fruttiferi, è detta operazione di
Capitalizzazione degli interessi. Si può dimostrare che per questo regime,
questa operazione risulta sempre vantaggiosa per un investitore.
Si supponga di avere investito un capitale «unitario» C = 1 (es., 1 euro) per
un periodo t. Invece che riscuotere tutto il montante alla fine del periodo di
investimento, supponiamo di voler riscuotere e reinvestire gli interessi
maturati (ovvero il montante) in un periodo s < t. Dalla formula sul fattore
di capitalizzazione avremo:
(1 + is)[1 + (t - s)i];
dove (1 + is) sono gli interessi riscossi al periodo s < t e [1 + (t - s)i] è la
capitalizzazione degli interessi dal periodo s al periodo t.
27
Matematica Finanziaria: regime dell’interesse semplice
Svolgendo i calcoli risulta:
(1 + is)[1 + (t - s)i] = 1 + it + i2s(t - s) > 1 + it
Dato che i2s(t - s) > 0, ciò dimostra che se in un istante s, intermedio nel
corso di un investimento, si capitalizzano gli interessi fino a quel momento
prodotti, il montante finale cui si perviene al tempo t aumenta.
28
Matematica Finanziaria: regime dell’interesse semplice
Le caratteristiche di un Regime ad Interesse Semplice sono dunque:
1. Vi è una relazione lineare tra montante M, capitale impiegato C e periodo
di tempo t tale che:
M = C(1 + it) = C + iCt
2. Dalle relazioni tra fattore di capitalizzazione r(t) e fattore di
attualizzazione v(t) si ottiene:
C = Mv(t) = M/(1 + it).
29
Matematica Finanziaria: regime dello sconto commerciale
Specularmente al Regime dell'Interesse Semplice, questo regime specifica la
legge di una persona che deve ricevere oggi una somma M scontata, ossia:
D = Mt
dove D rappresenta lo sconto su M ed è proporzionale al capitale M ed al
tempo t. Assumendo M = 1 e t = 1, avremo che  rappresenta il tasso
effettivo di sconto d(1) = d, da cui:
D(t) = Mtd:
30
Matematica Finanziaria: regime dello sconto commerciale
Pertanto, indicando con C(t) il valore oggi del capitale scontato per un
periodo t, avremo:
1. C(t) = M - D(t) = M(1 - td);
2. M = C(t)[1/(1-dt)];
3. r (t) = 1/(1-dt);
0 < d < 1;
4. v(t) = (1 - dt).
31
Matematica Finanziaria: regime dello sconto commerciale
Questo regime finanziario è dunque caratterizzato da una funzione affine
del tipo
v(t) = (1 - dt),
0 < d < 1;
dove v(1) rappresenta il valore in t = 0 (oggi) di una unità di capitale in
t = 1. Dalle relazioni precedenti, e considerando il tasso di interesse i(1) = i,
risulta:
1. r (1) = 1/(1-d) = 1 + i ;
2. i = d/(1-d);
3. d = i/(1+i).
32
Matematica Finanziaria: regime dello sconto commerciale
Definizione
Due tassi di sconto riferiti a diverse unità di tempo si dicono equivalenti
quando applicati allo stesso montante per lo stesso periodo di tempo
forniscono lo stesso sconto.
Si consideri come periodo di riferimento 1 anno. Se d è il tasso effettivo di
sconto annuale, e dm il tasso effettivo periodale relativo ad 1/m-esimo di
anno allora si ha:
D(1) = Md = Mdmm
ossia
d = mdm
Due tassi periodali dn e dm sono equivalenti se:
ndn = mdm
33
Matematica Finanziaria: regime dello sconto commerciale
Analogamente a quanto avviene nel regime dell'interesse semplice, in quello
dello sconto commerciale l'operazione di capitalizzazione degli interessi
maturati è svantaggiosa per un investitore.
Si consideri il montante M ottenuto investendo 1 euro per una durata t:
M = r(t) = (1 - dt)-1:
Supponiamo di incassare e reinvestire il montante ad un istante di tempo
s < t, ossia, al tempo s si incassa il montante r(s) generato fino a quel
momento e lo si reinveste nel periodo t - s ottenendo:
M(t - s) = r(s)r(t - s) = (1 - dt)-1(1 - d(t - s))-1:
Sviluppando i calcoli ed invertendo risulta:
(1 - ds)(1 - d(t - s)) = 1 - dt + d2s(t - s) > (1 - dt)
Dato che t > s > 0 avremo che r(s)r(t - s) < r (t), per cui l'operazione risulta
svantaggiosa.
34