PROVA SCRITTA DI MECCANICA STATISTICA 25 Novembre 2003 Problema 1. Un cristallo unidimensionale é costituito da una catena lineare di N + 1 atomi puntiformi identici di massa M , le cui posizioni di equilibrio corrispondono alle (0) coordinate Zn ≡ na , n = 0, 1, . . . , N , dove a é il passo reticolare, in modo tale che la lunghezza a riposo della porzione di cristallo unidimensionale sia L = N a. Se indichiamo con Zn la coordinata di Lagrange dello spostamento dalla posizione di equilibrio dell’nesimo atomo della catena, allora il potenziale interatomico si scrive N N 1XX 2 Cm (Zn − Zn+m ) , V (Z0 , . . . , ZN ) = 2 n=0 m=0 Cm ≥ 0 , dove abbiamo assunto che Z0 (t) ≡ ZN (t) ⇐⇒ Zn (t) = Zn+N (t) , ∀n = 0, 1, . . . , N . Eliminiamo dalle soluzioni delle equazioni del moto del sistema quella corrispondente ad una traslazione della catena: imponiamo, cioé, che il baricentro della catena sia fisso N X Zn (t) = 0 . n=1 (i) Si mostri che la dinamica del cristallo unidimensionale é equivalente a quella di un insieme di N − 1 oscillatori armonici unidimensionali reali e disaccoppiati, dotato di uno spettro discreto di frequenze con (N −1)/2 valori propri indipendenti, supponendo per semplicitá che N sia dispari. (ii) Nell’approssimazione di Debye, calcolare: l’energia libera di Helmoltz, l’entropia, l’energia interna e la capacitá termica a lunghezza costante del cristallo. (iii) Calcolare il numero medio di fononi presenti nel cristallo quando T Θ, dove Θ é la temperatura di Debye. Soluzione (i) Cerchiamo un sistema completo di modi elastici che soddisfino il requisito Zn = Zn+N , sulla base dei quali si possano sviluppare gli spostamenti dalla posizione di equilibrio degli atomi del cristallo unidimensionale. Introduciamo i vettori d’onda del cosiddetto reticolo inverso Kr ≡ 2πr/L , r ∈ Z e poniamo n 1 1 nr o , Un (K) ≡ √ exp{inaK} = √ exp 2πi N N N r∈Z, in modo tale che ∀n = 1, 2 . . . , N . Un (K) = Un+N (K) , Avremo allora per r 6= r0 N X Un (K) Un∗ (K 0 ) n=1 N n o n 1 X = exp 2πi (r − r0 ) N n=1 N = N X 1 n−1 (exp {2πi(r − r0 )/N }) exp {2πi(r − r0 )/N } N n=1 1 exp {2πi(r − r0 )} − 1 exp {2πi(r − r0 )/N } N exp {2πi(r − r0 )/N } − 1 = 0, r 6= r0 . = Di conseguenza risulta N X Un (K) Un∗ (K 0 ) = n=1 1 , se r = r0 ; 0 , se r = 6 r0 . Osserviamo inoltre che si ha Un (K) = Un (K ± 2π/a) , ∀n = 1, 2 . . . , N . Pertanto, supponendo N dispari e ponendo ν = (N − 1)/2 ∈ N, otteniamo che gli N vettori d’onda Kr = 2πr/L , r = 0, ±1, ±2, . . . , ±ν costituiscono la zona di Brillouin B del cristallo lineare periodico. Si noti che i vettori d’onda K della zona di Brillouin sono tali che |K| ≤ Kmax in cui π 1 π Kmax = 1− ' . a N a I modi elastici n 1 nr o Un (r) = √ exp 2πi N N n = 1, 2, . . . , N r = 0, ±1, ±2, . . . , ±ν costituiscono un sistema ortonormale completo di movimenti del cristallo tali che N X Un (r) Un∗ (s) = δrs , n=1 +ν X r, s = 0, ±1, ±2, . . . , ±ν , Um (r) Un∗ (r) = δmn , m, n = 0, 1, 2, . . . , N . r=−ν Poiché una qualunque funzione periodica f (n) = f (n + N ) definita sul cristallo lineare puó sempre essere sviluppata sulla base ortonormale e completa dei modi elastici Un (r), potremo scrivere Zn (t) = +ν X Qr (t) Un (r) r=−ν +ν n nr o 1 X Qr (t) exp 2πi =√ N N r=−ν Q0 (t) 1 X = √ +√ QK (t) exp {inaK} . N N K∈B Poiché la funzione di Lagrange del cristallo lineare e periodico recita N N N M X 2 1XX 2 Cm (Zn − Zn+m ) , Żn − L= 2 n=0 2 n=0 m=0 le equazioni di Eulero-Lagrange risultano M Z̈n = N X Cm (2Zn − Zn+m − Zn−m ) . m=0 Sviluppando sui modi elastici Un (r) ricaviamo +ν X r=−ν " Un (r) M Q̈r + 2Qr N X # 2 Cm sin (πmr/N ) =0 m=0 e tenendo conto della completezza dei modi normali elastici otteniamo Q̈r + ωr2 Qr = 0 , ove ωr2 N πmr 2 X ≡ Cm sin2 , M m=1 N r = ±1, ±2, . . . , ±ν sono le frequenze principali dei modi normali elastici del cristallo lineare con 2 ωr2 = ω−r , in cui ⇔ ω 2 (K) = ω 2 (−K) , N 2 X maK 2 ω (K) ≡ Cm sin , M m=1 2N 2 K∈B . Dalla condizione che il baricentro sia fisso segue che dobbiamo escludere il modo nullo Q0 (t): infatti, N n X nr o =0, r 6= 0 . exp 2πi N n=1 Pertanto potremo scrivere in definitiva 1 X Zn (t) = √ QK (t) exp {inaK} . N K∈B Il requisito che gli spostamenti degli atomi dalle posizioni di equilibrio siano quantitá reali porta alla condizione di realitá QK (t) = Q∗−K (t) . La soluzione piú generale delle equazioni di moto per le ampiezze dei modi normali elastici del cristallo periodico unidimensionale si scrive pertanto QK (t) = Q− (K) exp {−iω(K)t} + Q+ (K) exp {+iω(K)t} = Q∗− (−K) exp {+iω(−K)t} + Q∗+ (−K) exp {−iω(−K)t} = Q∗− (−K) exp {+iω(K)t} + Q∗+ (−K) exp {−iω(K)t} ove v u N u 2 X naK 2 Cn sin ω(K) ≡ t , M n=1 2N da cui si evincono le condizioni di realitá per le ampiezze Q∓ (K) dei modi normali Q− (K) = Q∗+ (−K) , Q+ (K) = Q∗− (−K) . In definitiva possiamo scrivere Zn (t) = X K∈B Q− (K) exp {−iω(K)t} + Q∗− (−K) exp {+iω(−K)t} exp {inaK} √ . N Tenendo conto del fatto che la zona di Brillouin é invariante per paritá rispetto ai vettori d’onda K e definendo QK ≡ Q− (K) ne segue 1 X Zn (t) = √ [ QK exp {−iω(K)t + inaK} + Q∗K exp {iω(K)t − inaK} ] . N K∈B Questa formula mostra che la dinamica del cristallo unidimensionale periodico con un numero dispari N di atomi puntiformi a baricentro fissato é equivalente a quella di un insieme di N − 1 oscillatori armonici unidimensionali reali e disaccoppiati, dotato di uno spettro discreto di frequenze con (N − 1)/2 valori propri indipendenti. (ii) Per N 1 e ponendo ω(K) = v|K| , dalla relazione L N≈ 2π Z +2πν/a −2πν/a L dK = πv kΘ/h̄ Z dω = 0 kΘL , πvh̄ segue l’energia libera nell’approssimazione di Debye kT L FΘ (T, L) = −kT ln ZΘ (T, L) = U0 + πv kΘ/h̄ Z dω ln 1 − e−βh̄ω 0 dove U0 = N kΘ/2 rappresenta la cosiddetta energia di punto zero del cristallo. Dall’espressione per l’energia libera seguono quelle per l’entropia, l’energia interna, la capacitá termica a lunghezza costante e la pressione −1/ξ FΘ (T, L) = U0 + N kT ln 1 − e − N kT ∆(ξ) , SΘ (T, L) = 2N k∆(ξ) − N k ln 1 − e−1/ξ , U (ξ) = U0 + N kΘ ξ∆(ξ) , CL (ξ) = N k [∆(ξ) + ξ∆0 (ξ)] , U0 − FΘ ∂FΘ = , P ≡− ∂L T L Z 1/ξ x , ξ ≡ (T /Θ) . ∆(ξ) ≡ ξ dx x e −1 0 Dagli andamenti della funzione di Debye del cristallo unidimensionale ξ↓0 ∆(ξ) ∼ π2 ξ, 6 lim ∆(ξ) = 1 , ξ→∞ segue che T Θ CL (T ) ∼ N π2 T , 3Θ T Θ CL (T ) ∼ Nk . (iii) Nell’approssimazione di Debye, il numero medio dei fononi del cristallo lineare é L hNfononi i ≈ πv Z 0 kΘ/h̄ dω βh̄ω e −1 T Θ ∼ L πv Z 0 kΘ/h̄ dω e−βh̄ω ≈ N T . Θ PROVA SCRITTA DI MECCANICA STATISTICA 26 Settembre 2003 Problema 1. Si consideri in meccanica classica un gas ideale di N particelle puntiformi di massa m in tre dimensioni spaziali, immerse in un potenziale del tipo trappola armonica di costante elastica κ ≥ 0 tale che V (ri ) = κ 2 r , 2 i i = 1, . . . , N . Il sistema é isolato con energia totale E e si trova all’equilibrio termodinamico. Si calcoli l’entropia del sistema supponendo che N sia molto grande e si verifichino esplicitamente i teoremi del viriale e di equipartizione dell’energia cinetica. Problema 2. Si consideri un oscillatore quantistico tridimensionale isotropo di massa m e di frequenza angolare ω. (i) Determinare gli autovalori dell’energia e la loro degenerazione. (ii) Si considerino, trascurando gli effetti dovuti alle proprietá di simmetria delle funzioni d’onda, un gas ideale di N degli oscillatori quantistici tridimensionali isotropi sopra menzionati ed un altro gas ideale di 3N oscillatori quantistici unidimensionali con frequenza angolare ω. Ciascuno dei due gas si trova all’equilibrio termico a contatto con un termostato a temperatura assoluta T . Si chiede se e come é possibile distinguere i due sistemi dal punto di vista termodinamico. Soluzione 1. Indicando come al solito con ϑ(x) la distribuzione a gradino di Heaviside, l’estensione in fase del sistema si scrive " # Z Z N 2 X κ p i ΩN (E; κ) = CN d3N p d3N r ϑ E − + r2i . 2m 2 i=1 Dalla rappresentazione integrale di Laplace della distribuzione di Heaviside [ vedi I.S. Gradshteyn & I.M. Ryzhik: Table of Integrals, Series, and Products, A. Jeffrey Ed., Fifth Edition, Academic Press, San Diego (1994), 17.13∗ Table of Laplace transform pairs, pag. 1178 ] 1 ϑ(x − a) = 2πi Z γ+i∞ γ−i∞ ds exp{s(x − a)} , s a≥0, γ>0, otteniamo r 3N ds 2π m exp{sE} s κ γ−i∞ s r 3N CN m = 2πE . Γ(1 + 3N ) κ p Se si pone CN = (2πh̄)−3N mentre ω = κ/m l’estensione in fase del sistema assume la forma particolarmente semplice CN ΩN (E; κ) = 2πi Z γ+i∞ (E/h̄ω)3N . ΩN (E; ω) = (3N )! Dalla formula di Boltzmann si ricava subito l’entropia N 1 S(E; ω) = k ln ΩN (E; κ) ∼ 3N k 1 + ln E 3N h̄ω , che risulta manifestamente additiva come deve essere. Dalla definizione di temperatura microcanonica ∂S 3N k 1 ≡ = , T ∂E E si verificano immediatamente i teoremi del viriale e di equipartizione dell’energia cinetica. 2. Gli autovalori dell’oscillatore armonico isotropo d-dimensionale di frequenza angolare ω e massa m sono dati da d En = h̄ω n + , n+1∈N . 2 Un semplice conteggio [ si veda per esempio R.K. Pathria: Statistical Mechanics, Pergamon Press, Oxford (1972), § 3.7 pag. 78 ] mostra che la dimensione Dnd dell’nesimo sottospazio degenere dell’oscillatore armonico isotropo d-dimensionale é Dnd = (n + d − 1)! . n!(d − 1)! Nel limite in cui si possono trascurare gli effetti quantistici dovuti alle proprietá di simmetria delle funzioni d’onda, la funzione di partizione canonica quantistica di un gas ideale di oscillatori armonici isotropi tridimensionali risulta 3 ZN (T ; ω) = 8 sinh h̄ω 2kT −N , che risulta identica a quella di un gas ideale di 3N oscillatori armonici unidimensionali con la stessa frequenza angolare: Z3N (T ; ω) = 2 sinh h̄ω 2kT −3N . I due gas risultano pertanto distinguibili, dal punto di vista termodinamico, per quanto riguarda le quantitá intensive o specifiche, cioé per unitá di massa. L’energia libera di Helmoltz risulta infatti la stessa per i due gas, vale a dire F (N, T ; ω) = 3N kT ln 2 sinh h̄ω 2kT da cui si ricavano immediatamente le quantitá termodimamiche estensive x −x − ln 1 − e , S(N, T ; ω) = 3N k x e −1 h̄ω h̄ω + x , U (N, T ; ω) = 3N 2 e −1 x2 ex CP (N, T ; ω) = CV (N, T ; ω) = 3N k 2 . (ex − 1) x≡ h̄ω , kT Risulta pertanto evidente che le quantitá specifiche relative al gas di N oscillatori armonici isotropi tridimensionali risultano triple di quelle relative al gas ideale di 3N oscillatori armonici unidimensionali. PROVA SCRITTA DI MECCANICA STATISTICA 2 Settembre 2003 Problema 1. Si consideri un sistema composto da un gas ideale di N particelle puntiformi di massa m racchiuse entro un cilindro di raggio R ed altezza a con asse diretto lungo la verticale, immerse in un campo gravitazionale uniforme con accelerazione di gravitá g. Il sistema é isolato con energia totale E e si trova all’equilibrio termodinamico. Si calcolino le diverse componenti della pressione sulle pareti interne del cilindro e l’entropia del sistema nel limite di N molto grande. Suggerimento: si faccia uso di formule di ricorrenza. Soluzione 1. Indicando con ri = (%i , φi , zi ) le coordinate cilindriche della i-esima molecola, l’estensione in fase del sistema é data da Z ΩN (E, R, a, b; g) = CN Z d3N p " d3N r ϑ E − N 2 X p i i=1 × b Z b 3N/2 dzN (E − mgz1 − . . . − mgzN ) dz1 . . . a + mgzi (2mπ)3N/2 Γ(1 + 3N/2) = CN π N R2N Z 2m # . a Eseguendo iterativamente uno ad uno gli integrali si arriva alla formula ΩN (E, R, a, b; g) = N (2mπ)3N/2 (3N )!! 2πR2 CN × mg Γ(1 + 3N/2) (5N )!! N X n N (−1) [ E − (N − n)mgb − nmga ]5N/2 = n n=0 2 N (2mπ)3N/2 πR E 5N/2 × CN mg Γ(1 + 5N/2) 5N/2 N X mgb mga n N (−1) 1 − (N − n) −n , n E E n=0 dove, ovviamente, si richiede che superficie ergodica risulta b ≥ a . Di conseguenza, la misura invariante della ∂ΩN (E, R, a, b; g) = ∂E N (2mπ)3N/2 X n N (−1) [ E − (N − n)mgb − nmga ]5N/2−1 , Γ(5N/2) n=0 n ωN (E, R, a, b; g) ≡ CN πR2 mg N per cui la pressione sulla superficie laterale del cilindro é data da PR = (∂/∂R)ΩN (E, R, a, b; g) N ΩN (E, R, a, b; g) = . 2πR(b − a) ωN (E, R, a, b; g) V ωN (E, R, a, b; g) Dal teorema di equipartizione dell’energia cinetica segue la definizione di temperatura assoluta microcanonica, cioé ΩN (E, R, a, b; g)/ωN (E, R, a, b; g) = kT da cui si ottiene che la pressione sulle pareti laterali é quella di un gas perfetto come evidente intuitivamente. In maniera del tutto analoga si ottengono le pressioni sulle faccie inferiore ed superiore del cilindro. Ponendo per semplicitá a ↓ 0 otteniamo (∂/∂a)ΩN (E, R, a, b; g) a→0 πR2 ωN (E, R, a, b; g) PN 5N/2−1 n N n (−1) mg n=0 n [ 1 − (N − n)mgb/E ] = − 2 PN ≤0, 5N/2−1 πR (−1)n N [ 1 − (N − n)mgb/E ] P↓ = lim n=0 n (∂/∂b)ΩN (E, R, a, b; g) P↑ = lim a→0 πR2 ωN (E, R, a, b; g) PN 5N/2−1 n N mg n=0 (n − N ) (−1) n [ 1 − (N − n)mgb/E ] = PN n N [ 1 − (N − n)mgb/E ]5N/2−1 πR2 n=0 (−1) n mg = |P↓ | − N , πR2 da cui appare peraltro evidente che P↑ < |P↓ | come ci si aspetta intuitivamente. Per vedere manifestamente che la componente della pressione sulla base inferiore é diretta verso il basso, cioé negativa, basta scriverla come (∂/∂a)ΩN (E, R, a, b; g) a→0 πR2 ωN (E, R, a, b; g) Rb Rb 3N/2 dz2 . . . 0 dzN (E − mgz2 − . . . − mgzN ) 2 0 =− ≤0, R R 3πR2 b dz1 . . . b dzN (E − mgz1 − . . . − mgzN )3N/2−1 P↓ = lim 0 0 in quanto evidentemente E ≥ N mgb . Infine, nel limite di N 1 e ponendo CN = 1/N !(2πh̄)3N , l’entropia microcanonica di Boltzmann si scrive, utilizzando la formula di Stirling, S = k ln ΩN (E, R, b; g) 2E 7 3 m 5 N 1 ∼ kN ln υ + ln + − ln(mgb) + ln , 2 5N 2 2 2πh̄2 dove υ ≡ πR2 b/N é il volume specifico. Si osservi che l’espressione sopra ricavata risulta manifestamente additiva. PROVA SCRITTA DI MECCANICA STATISTICA 13 Giugno 2003 Problema Si consideri un gas ideale relativistico costituito di N molecole monoatomiche di massa m, tali cioè che la Hamiltoniana sia data da HN N q X p2j c2 + m2 c4 , = j=1 dove c è la velocità della luce. Il gas è racchiuso entro un recipiente di volume V , all’equilibrio termico a temperatura assoluta T e si suppongano completamente trascurabili gli effetti quantistici dovuti alle proprietá di simmetria della funzione d’onda. Posto σ ≡ βmc2 , si determinino: (i) l’energia interna e i suoi valori approssimati per σ molto grande (limite non relativistico) e molto piccolo (limite ultrarelativistico); (ii) l’energia libera di Helmoltz, l’equazione di stato e il potenziale chimico del gas. (iii) Si consideri la reazione e+ + e− * ) γ che avviene all’interno delle stelle e che determina le densitá di elettroni, positroni e fotoni all’equilibrio termico. Assumendo di trovarsi nelle condizioni in cui elettroni e positroni costituiscano gas ideali relativistici tali che gli effetti quantistici siano trascurabili, si trovi la condizione di equilibrio e si commenti eventualmente il risultato. Suggerimento : la funzione cilindrica di Hankel di primo tipo e di ordine due é definita da (1) H2 (z) z = π Z ∞ dt √ √ t exp iz 1 + t , =mz > 0 , 0 e valgono gli andamenti |z|1 (1) H2 (z) ∼ 4i z2 − 2 , 2 πz |z|1 (1) H2 (z) ∼ r − iπ 2 exp iz − . πz 4 Soluzione (i) La funzione di partizione canonica di singola molecola nel caso relativistico risulta (relativistica) Z1 (T, V kT m2 c (1) mc2 H2 )=V i , 4πi h̄3 kT per cui la funzione di partizione canonica relativistica del gas si scrive, trascurando gli effetti quantistici, ZN (β, V ) = mc 3N h iN VN (1) , H (iσ) 2 N ! (4πiσ)N h̄ σ ≡ βmc2 . Da questa espressione segue subito l’energia interna ∂ UN (β, V ) ≡ − ln ZN (β, V ) = N kT ∂β " 0(1) H2 (iσ) 1 − iσ # (1) . H2 (iσ) Nel limite non relativistico, tenendo conto dell’andamento asintotico della funzione cilindrica di Hankel, si ricava subito σ1 UN (β, V ) ∼ N kT 3 σ+ 2 = N mc2 + 3 N kT , 2 in accordo con il teorema di equipartizione. Si osservi che nel caso degli elettroni e dei positroni mc2 /k = T∗ ≈ 6 × 109 ◦ K per cui il gas di e+ e− risulta non relativistico anche alle temperature molto alte corrispondenti ai nuclei di stelle come il sole. Nel limite ultrarelativistico otteniamo invece σ1 UN (β, V ) ∼ (ii) 3N kT . L’energia libera di Helmoltz si ricava subito dalla funzione di partizione canonica N 1 FN (T, V ) ∼ − N kT iπ 1− + ln 2 υm2 c 4πβh̄3 + (1) ln H2 (iσ) , dove υ é il volume specifico, da cui si ottiene l’equazione di stato del gas perfetto anche nel caso relativistico P V = N kT . Il potenziale chimico del gas relativistico é definito dalla termodinamica come µ(T, υ) ≡ ∂F ∂N , T,V per cui µ(T, υ) = kT (iii) iπ − ln 2 υm2 c 4πβh̄3 − (1) ln H2 (iσ) . La funzione di partizione grancanonica di un gas ideale relativistico risulta Z(µ, T, V ) = ∞ X N =0 V m3 c3 (1) H2 (iσ) , z ZN (T, V ) = exp z 4πiσh̄3 N z ≡ eβµ , mentre per il numero medio delle particelle otteniamo hN i = kT ∂ V m3 c3 (1) ln Z(µ, T, V ) = z H2 (iσ) . ∂µ 4πiσh̄3 La condizione termodinamica, che regola l’equilibrio tra le coppie e+ e− e la radiazione γ a temperatura e volume fissati, non é altro che la condizione di minimo per l’energia libera di Helmoltz totale del sistema e cioé δ F = µ+ δhN+ i + µ− δhN− i = 0 , dove µ+ , N+ e µ− , N− denotano il potenziale chimico ed il numero medio di positroni ed elettroni rispettivamente, mentre si é tenuto in conto del fatto che il potenziale chimico della radiazione é nullo. D’altra parte, la conservazione della carica elettrica totale implica che δ Q = |e| (δhN+ i − δhN− i) = 0 , dove e é la carica elettrica dell’elettrone, per cui all’equilibrio δhN+ i = δhN− i e quindi µ+ + µ− = 0, cioé z+ z− = 1 , dove z+ e z− indicano rispettivamente le fugacitá dei positroni e degli elettroni. Indicando poi con n− ed n+ le densitá di elettroni e positroni rispettivamente, la condizione di equilibrio puó essere posta nella forma n− n+ = − i2 m6 c6 h (1) H (iσ) ≡ K(T ) , 2 16π 2 σ 2 h̄6 che corrisponde alla legge dell’azione di massa per la reazione e+ + e− * ) γ . Abbiamo " # (1)0 d 2 H2 (iσ) H ln K(T ) = 1 − iσ (1) = >0, dT T kT 2 H (iσ) 2 dove H é il calore di reazione della reazione di annichilazione (da sinistra a destra e+ + e− → γ) che risulta evidentemente positivo in quanto il sistema cede calore – l’annichilazione é esotermica. Si osservi che, come naturale, H= U+ U− U + =2 . N+ N− N Poiché K(T ) é una funzione monotona crescente della temperatura, un aumento di quest’ultima sposta la reazione verso sinistra – creazione di coppie – ció che comporta un assorbimento di calore da parte del sistema e, quindi, si oppone all’innalzamento della temperatura medesima (principio di Le Chatelier). Nel limite non relativistico otteniamo H ≈ 2σkT = 2mc2 ≈ 10−6 erg . PROVA SCRITTA DI MECCANICA STATISTICA 30 Maggio 2003 Problema I Quando due metalli diversi, ad esempio rame (Cu) e zinco (Zn), in equilibrio termico alla stessa temperatura, vengono posti in contatto elettrico, si osserva una differenza di potenziale che non dipende né dalla forma dei due conduttori, né dall’area della superficie di contatto ed é praticamente indipendente dalla temperatura di equilibrio in un ampio intervallo di valori che va da 0◦ K fino a ∼ 350◦ K (effetto Volta). Nel caso citato, si osserva sperimentalmente un potenziale di contatto, cioé una differenza tra i potenziali di estrazione di rame e zinco, pari a ∆W = WZn − WCu = +1 Volt . Sperimentalmente, misurando i lavori di estrazione dei due metalli mediante l’effetto fotoelettrico, si trova che il potenziale di contatto é uguale alla differenza delle energie di Fermi dei due metalli (Zn) (Cu) ∆W = F − F . Si deduca questa legge studiando il problema, per semplicitá, nel limite T ∼ 0◦ K in quanto, come sopra osservato, la temperatura influisce pochissimo sullo stabilirsi del potenziale di contatto. Problema II Si consideri un gas ideale di N molecole diatomiche a manubrio rigido, costituite da due atomi puntiformi di massa m e cariche elettriche opposte. Si indichi con d > 0 il momento di dipolo elettrico della molecola e si supponga che il gas sia soggetto ad un campo elettrico esterno uniforme di intensità E > 0. Il gas è posto a contatto termico con un termostato a temperatura assoluta T . Assumendo che Ed kT , si studi la termodinamica del gas e, in particolare, si calcolino la polarizzazione elettrica media e la costante dielettrica. Soluzione (I) Ricordiamo brevemente alcuni fatti: (a) in un metallo gli elettroni di conduzione si muovono liberamente nel reticolo cristallino e sono responsabili dei fenomeni di conduzione elettrica e termica; (b) l’azione del reticolo cristallino sugli elettroni di conduzione é schematizzabile in una lieve riduzione della massa elettronica [ m∗e = 0.98 me = 8.9272019 × 10−28 g ] e nella presenza di un potenziale attrattivo medio costante (potenziale di estrazione) dell’ordine di 10÷15 eV; (c) allo zero assoluto il gas di Fermi degli elettroni di conduzione é completamente degenere e tutti i livelli energetici di singolo elettrone fino a F ≈ 2 ÷ 10 eV sono occupati, mentre tutti i livelli energetici sopra F sono vuoti; (d) sulla base di questo modello, si possono spiegare i valori dei lavori di estrazione dei metalli, misurati mediante l’effetto fotoelettrico (effetto Hallwachs, cfr. prova scritta di meccanica statistica del 19 Giugno 2002). Come esempio di metallo monovalente, consideriamo il rame (Cu). Poiché il volume specifico atomico del rame é pari a 1.2×10−23 cm3 , dalla relazione fondamentale per gli elettroni dei metalli h̄2 F = 2m∗e 3π 2 υ0 2/3 , υ0 ≡ V , hN i0 dove V é il volume della porzione di cristallo di Cu considerato, otteniamo per l’energia (Cu) di Fermi F ' 7 eV . Per determinare l’altezza media W della barriera di potenziale, che gli elettroni devono superare per uscire dal metallo, si sfrutta l’effetto fotoelettrico: la frequenza di soglia é data infatti da hν0 = W − F . Nel rame sperimentalmente risulta hν0 ' 4.3 eV, cosicché WCu puó essere stimato dell’ordine di 11 eV. La spiegazione intuitiva dell’effetto Volta puó essere la seguente. Nel momento in cui i due metalli vengono messi in contatto si ha, a causa dell’effetto tunnel (cioé del principio di indeterminazione di Heisenberg), un passaggio di elettroni attraverso la barriera di potenziale, preferibilmente dal metallo con energia di Fermi maggiore (Zn) a quello con energia di Fermi minore (Cu); in tal modo, quest’ultimo si carica negativamente mentre il primo positivamente. Il passaggio degli elettroni continua finché fra i due metalli non si crea una differenza di potenziale ∆W tale da portare le due superfici di Fermi allo stesso livello: ne segue che il potenziale di contatto risulta uguale alla differenza delle energie di Fermi dei due metalli. Per una deduzione termodinamica rigorosa, consideriamo ora Cu e Zn in contatto elettrico e all’equilibrio allo zero assoluto: la condizione di equilibrio corrisponde al minimo del potenziale termodinamico, nel caso in esame l’energia libera di Helmoltz FN (T = 0, V ), in quanto il numero degli elettroni e i volumi dei cristalli metallici sono fissati, cosí come la temperatura. Per un gas di Fermi di elettroni in un metallo risulta Z Ω(µ, T, V ; W ) = 2V kT = d3 p p2 ln 1 + exp βµ − β + βW (2πh̄)3 2m 2V kT f5/2 (z∗ ) , λ3T z∗ ≡ exp{β(µ + W )} , √ dove λT ≡ 2πh̄/ 2πmkT , mentre le funzioni di Fermi-Dirac di ordine s sono definite come Z ∞ xs−1 e−x z dx , <e(s) > 0 , z ≥ 0 . fs (z) ≡ Γ(s) 0 1 + ze−x Dal granpotenziale si deducono facilmente il numero medio di molecole e l’energia interna, cioé 2V f3/2 (z∗ ) , z∗ ≡ exp{β(µ + W )} , λ3T 3V 2V U (µ, T, V ; W ) = 3 kT f5/2 (z∗ ) − 3 W f3/2 (z∗ ) . λT λT hN i = Nel limite di completa degenerazione si ottiene V lim hN i = hN i0 = T ↓0 3π 2 2mF h̄2 3/2 F ≡ µ + W , , da cui l’energia libera F0 ≡ FhN i (T = 0, V ) = U0 = 3 F hN i0 − W hN i0 . 5 Si osservi che, nel caso dei metalli, il potenziale chimico µ = F − W risulta negativo, in accordo con il suo significato fisico di lavoro di estrazione. Inoltre, vale la pena di osservare che la frequenza di soglia dell’effetto fotoelettrico é tale che hν0 = W − F = |µ| . Ora, per il sistema composto, costituito dai due metalli in contatto elettrico, si ha (Cu) hN i0 (Zn) + hN i0 = N0 = costante , cioé il numero totale degli elettroni presenti é fissato, per cui, posto (Cu) hN i0 (Zn) ≡N , hN i0 = N0 − N , l’energia libera totale allo zero assoluto si scrive F0 = (Cu) F0 + (Zn) F0 2/3 3π 2 N 5/3 − N WCu VCu 2/3 3h̄2 3π 2 5/3 + (N0 − N ) − (N0 − N ) WZn . 10 m∗e VZn 3h̄2 = 10 m∗e All’equilibrio avremo ∂F0 /∂N = 0 h̄2 2m∗e 3π 2 N VCu 2/3 da cui h̄2 − WCu − 2m∗e 3π 2 (N0 − N ) VZn 2/3 + WZn = 0 , e quindi (Zn) F (II) (Cu) − F = WZn − WCu ≡ ∆W . La Hamiltoniana di ogni singola molecola è data da: p2 + H= 4m ( p2ϕ p2θ + 2I 2I sin2 θ ) − Ed cos θ , dove I è il momento d’inerzia della molecola. Nel caso di temperature non troppo basse tali che Ed kT possiamo utilizzare la funzione di partizione canonica classica ZN (T, V ; E) = [ Z1 (T, V ; E) ] N! N , dove sinh x V (4πmkT )3/2 8π 2 IkT , 5 h x da cui la polarizzabilitá dielettrica Z1 (T, V ; E) = x ≡ βEd , 1 ∂ (classica) ln ZN (T, V ; x) = N d coth x − , P=d ∂x x x 1 , si riduce a che, nel caso di campi elettrici molto deboli P x1 ∼ N d2 E, 3kT da cui la costante dielettrica per mole Kmole ≈ NA d2 . 3k PROVA SCRITTA DI MECCANICA STATISTICA 21 Febbraio 2003 Problema Un gas è costutuito da N molecole puntiformi di massa m tra loro interagenti tramite un potenziale di interazione repulsiva a coppie del tipo Φ(r1 , . . . , rN ) = N X N X φ0 i=1 j=i+1 |ri − rj | 2a p , φ0 > 0 , a>0, p∈R. Il gas è racchiuso entro un recipiente di volume V e si trova all’equilibrio termico in contatto con un termostato a temperatura assoluta T , in condizioni tali da potere trascurare gli effetti quantistici. Assumendo che il gas sia molto diluito, in modo tale che V 4N V0 , V0 ≡ (4/3)πa3 , si calcolino al primo ordine in (N 2 V0 /V ): (i) la funzione di partizione classica del gas, indicando i valori dell’esponente p per i quali l’approssimazione di cui sopra risulta bene definita; (ii) l’equazione di stato e si commenti il risultato; (iii) l’entropia del gas e si commenti il risultato. Suggerimento : Z ∞ ν−1 x 0 [<eµ > 0 e 1 [1 − exp (−µx )]dx = − Γ |p| −p < <eν < 0 p per p > 0, ν µ−ν/p p 0 < <eν < −p per p < 0]. Soluzione (i) La Hamiltoniana del gas è HN = N 2 X p i i=1 2m + N X j=i+1 φ0 |ri − rj | 2a p . La funzione di partizione classica per il gas diluito sará dunque Z Z Y (2πmkT )3N/2 3 3 ZN (T, V ) = d r . . . d r [1 + f (β; |ri − rj |)] 1 N N !h3N V V 1≤i<j≤N Z N 3N/2 2πN (N − 1) ∞ V (2πmkT ) 2 1+ dr r f (β; r) + . . . , = N !h3N V 0 n r p o −1 . f (β; r) ≡ exp −βφ0 2a Dalla formula 3.4782. pag. 386 delle tavole di I.S. Gradshteyn & I.M Ryzhik: Table of Integrals, Series, and Products, A. Jeffrey Ed., Fifth Edition, Academic Press, San Diego (1994), ricaviamo che Z ∞ n h r p i o 3 3/|p| 2 2π dr r exp −βφ0 − 1 = −4V0 (βφ0 ) Γ 1− , 2a |p| 0 dove dobbiamo richiedere p < 0 , |p| > 4. Nel limite di gas estremamente diluito N 2 V0 /V < 1 potremo scrivere avremo 3 V N (2πmkT )3N/2 4N 2 V0 3/|p| (βφ0 ) Γ 1− . ZN (T, V ) ≈ 1− N !h3N V |p| (ii) L’equazione di stato approssimata assume la forma 4V0 3 3/|p| βP v ≈ 1 + (βφ0 ) Γ 1− , v |p| V0 1, v da cui si evince un aumento della pressione rispetto al caso del gas perfetto dovuto alla presenza del potenziale intermolecolare repulsivo. Si osservi che il termine correttivo rispetto al caso del gas perfetto nell’equazione di stato risulta piccolo anche nel regime di gas diluito in cui N V0 /V < 1 (si noti che per un gas in condizioni standard abbiamo N V0 /V ' 10−5 ). (iii) Dalla definizione termodinamica ∂F ∂ S=− =k 1−β ln ZN (β, V ) , ∂T V,N ∂β otteniamo al primo ordine in (V0 /v) 4V0 3 5 3 2πmv 2/3 3/|p| S ≈ Nk + ln (βφ0 ) , − Γ 2− 2 2 βh2 v |p| che indica una diminuzione dell’entropia rispetto al caso del gas perfetto dovuta alla presenza dell’interazione. PROVA SCRITTA DI MECCANICA STATISTICA 05 Febbraio 2003 Problema Un gas è costutuito da N molecole monoatomiche puntiformi di massa m e carica elettrica e , |e| = 1.6 × 10−19 Coulomb, soggette al potenziale coulombiano di interazione a coppie N X N X e2 . Φ(r1 , . . . , rN ) = |r − rj | i=1 j=i+1 i Il gas è racchiuso entro un recipiente sferico di raggio R e si trova all’equilibrio termico in contatto con un termostato a temperatura assoluta T , in condizioni tali da potere trascurare gli effetti quantistici. Assumendo che il gas sia molto diluito e considerando solo il primo termine non banale negli sviluppi in potenze della densitá – sviluppo del viriale – si calcolino: (i) la funzione di partizione classica del gas, tenendo opportunamente conto del fatto che (βe2 /R) ≡ ξ 1 ; (ii) l’equazione di stato e si commenti il risultato; (iii) il calore specifico del gas a pressione costante cP . Soluzione (i) La Hamiltoniana del gas è HN = N 2 X p i i=1 2m + N X 2 e . |r − rj | j=i+1 i La funzione di partizione classica per il gas diluito sará dunque Z Z Y (2πmkT )3N/2 3 3 ZN (T, V ) = d r . . . d r [1 + f (β; |ri − rj |)] 1 N N !h3N V V 1≤i<j≤N ( ) Z 2πN (N − 1) R V N (2πmkT )3N/2 1+ dr r2 f (β; r) + . . . , = N !h3N V 0 2 −βe −1 . f (β; r) ≡ exp r Cambiando variabile nell’integrale: r = (1/x) e integrando per parti otteniamo R −βe2 −1 = dr r exp r 0 Z d −3 1 ∞ x exp −βe2 x − 1 = − dx 3 1/R dx Z R3 βe2 βe2 ∞ dx 2 exp − −1 − exp −βe x . 3 R 3 1/R x3 Z 2 Iterando le integrazioni per parti si ricava Z R −βe2 2 dr r exp −1 = r 0 ξ(1 − ξ) ξ 3 R3 −ξ ξ e 1−e − + ln R 3 2 2 Z ∞ 1 2 4 − βe dx (ln x) exp −βe2 x . 6 1/R Poiché ξ 1 possiamo approssimare l’integrale: Z R −βe2 2 4π dr r exp −1 ≈ r 0 Z 4 3 −ξ ξ(1 − ξ) ξ 3 1 4 ξ ∞ ξ 2 πR e 1−e − + ln R − ξ e dx (ln x) exp −βe x 3 2 2 2 0 3βe2 ≈− V + O(ξ 2 ) . 2R Otteniamo pertanto al primo ordine in N 2 ξ che supporremo minore di uno V N (2πmkT )3N/2 ZN (T, V ) ≈ N !h3N 3N 2 e2 1− 4RkT . (ii) L’equazione di stato approssimata si scrive P V ≈ N kT Nξ 1+ 4 , N 2ξ ≤ 1 , da cui appare evidente come l’interazione coulombiana sia trascurabile solo per un gas estremamente rarefatto in cui N ξ 1 . (iii) In tale condizione il calore specifico a pressione costante risulta pertanto cP ≈ 5k . 2m PROVA SCRITTA DI MECCANICA STATISTICA 18 Settembre 2002 Problema Si consideri una porzione di solido cristallino con volume V costituita da un reticolo di N siti, al centro dei quali si trovano le molecole del cristallo formate da A atomi puntiformi. Si assuma valida l’approssimazione di Debye, in cui la densitá dei modi normali di propagazione delle onde elastiche è data da V 2 %D (ω) = ω 2π 2 2 1 + 3 3 ct cl ϑ(ω)ϑ (ωmax − ω) , dove ct e cl sono rispettivamente le velocitá trasversa e longitudinale delle onde elastiche, mentre ωmax è la frequenza angolare massima e ϑ indica la distribuzione a gradino di Heaviside. Si determini: (i) l’energia interna e la capacità termica a volume costante CV ; (ii) la pressione e la capacità termica a pressione costante CP ; (iii) l’equazione dell’adiabatica e il rapporto (CP /CV ) . Soluzione (i) Dalla relazione V 3AN = 2π 2 1 2 + 3 3 vl vt Z kΘ/h̄ 0 V dω ω = 2π 2 2 1 2 + 3 3 vl vt k 3 Θ3 , 3h̄3 segue l’energia libera nell’approssimazione di Debye FΘ (T, V ) = −kT ln ZΘ (T, V ) = Z kΘ/h̄ V 1 2 2 −βh̄ω U0 + kT + dω ω ln 1 − e . 3 3 2π 2 vl vt 0 dove 9 U0 = V0 + AN kΘ , 8 rappresenta la cosiddetta energia di punto zero del cristallo. Dall’espressione per l’energia libera seguono quelle per l’entropia, l’energia interna e la pressione FΘ (T, V ) = U0 + 3AN kT ln 1 − e−1/ξ − AN kT ∆(ξ) , SΘ (T, V ) = 4AN k∆(ξ) − 3AN k ln 1 − e−1/ξ , U (ξ) = U0 + 3AN kΘ ξ∆(ξ) , CV (ξ) = 3AN k [∆(ξ) + ξ∆0 (ξ)] , U0 − FΘ ∂FΘ = , P ≡− ∂V T V Z 1/ξ x3 3 ∆(ξ) ≡ 3ξ , ξ ≡ (T /Θ) . dx x e −1 0 (ii) Dall’equazione di stato approssimata nel regime delle basse temperature T Θ 1 [U (ξ) − U0 ] , PV ∼ 3 seguono le relazioni dV V dV 4 dP = 0 ⇔ = U 0 (ξ) , CP = CV + P = CV (ξ) . dξ U (ξ) dT 3 Nell’altro limite T Θ otteniamo PV T Θ ∼ 3AN kT ln T Θ , da cui dV dP = 0 ⇔ dT T Θ ∼ V , T dV CP = CV + P dT T Θ ∼ 3AN k ln T Θ . (iii) dal fatto che l’entropia del cristallo è funzione della sola ξ, segue subito che dS = 0 ⇔ ξ = costante. Pertanto le equazioni dell’adiabatica e dell’isoterma coincidono per il cristallo, P V = costante e quindi γ = 1. PROVA SCRITTA DI MECCANICA STATISTICA 19 Giugno 2002 Problema In un metallo all’equilibrio termico a temperatura T gli elettroni di conduzione costituiscono con ottima approssimazione un gas ideale. Tuttavia, mentre all’interno del metallo gli elettroni si muovono quasi liberamente ed indipendentemente l’uno dall’altro, non appena uno di essi si avvicina alla superficie della porzione di metallo, questo incontra una barriera di potenziale di altezza W creata dal reticolo degli ioni metallici. Si consideri il caso in cui la superficie del metallo viene colpita da un fascio di luce monocromatica di frequenza ν, diretto lungo la perpendicolare alla superficie, costituito da fotoni di energia hν (effetto Hallwachs). Si assuma che le condizioni del metallo siano tali che il numero degli elettroni che riescono ad abbandonare il metallo nell’unità di tempo sia molto più piccolo del numero totale degli elettroni medesimi nella porzione di metallo: in tale caso la grandezza della corrente emessa può essere calcolata supponendo che il gas ideale di elettroni all’interno del metallo continui a trovarsi in condizioni di equilibrio termico alla stessa temperatura T . Posto hν0 ≡ W − εF > 0 , ν0 frequenza di soglia dove εF indica l’energia di Fermi del metallo, si determinino: (i) il numero medio di elettroni che abbandonano una superficie unitaria del metallo nell’unità di tempo; (ii) la densità di corrente nel caso h(ν − ν0 ) kT con ν < ν0 e nel caso h(ν − ν0 ) kT . (iii) Si commentino brevemente i risultati. Soluzione (i) Consideriamo una porzione unitaria della superficie del metallo e fissiamo il sistema di coordinate cartesiane in modo tale che la superficie unitaria giaccia nel piano Oxy mentre la normale esterna coincida con l’asse Oz positivo. Un elettrone del metallo potrá essere estratto se la componente pz del suo impulso é tale che p pz > 2m(W − hν) ≡ pz . Tenendo conto dei due stati di spin, la rapiditá di effusione R, cioé il numero medio di elettroni che abbandonano il metallo per unitá di tempo e per unitá di superficie, sará data da Z ∞ Z Z +∞ exp βµ − β p2x + p2y + p2z /2m 2 pz +∞ R= 3 dpz dpx dpy h pz m −∞ 1 + exp βµ − β p2x + p2y + p2z /2m −∞ Z ∞ Z ∞ 4π d =− 3 ln 1 + exp βµ − β p2 + p2z /2m dpz pz dp βh pz dp 0 Z ∞ 4π 2 = dp p ln 1 + exp βµ − βp /2m . z z z βh3 pz Cambiando la variabile d’integrazione: 2 pz x≡β − W + hν , 2m otteniamo 4πm R= 2 3 β h Z ∞ dx ln [1 + exp {ξ − x}] , 0 dove si é posto ξ ≡ βh(ν − ν0 ) , hν0 ≡ W − µ = W − εF > 0 . Eseguendo un’integrazione per parti otteniamo Z 4πm ∞ R= 2 3 dx ln [1 + exp {ξ − x}] β h 0 ∞ Z 4πm 4πm ∞ x exp {ξ − x} = 2 3 x ln [1 + exp {ξ − x}] + 2 3 dx β h β h 0 1 + exp {ξ − x} 0 4πm = 2 3 f2 eξ , β h in cui z fs (z) ≡ Γ(s) Z ∞ dx 0 xs−1 exp {−x} , 1 + z exp {−x} é la funzione di Fermi-Dirac di ordine s. <es > 0 (ii) La densitá di corrente Hallwachs si ottiene semplicemente moltiplicando la rapiditá di effusione per la carica elettrica, come si evince subito da argomenti dimensionali: 4πemk 2 T 2 f2 eξ . 3 h J = −|e|R = Nel caso di temperature sufficientemente alte e di frequenze sufficientemente basse tali che eξ 1, vale a dire hν − hν0 kT con ν < ν0 , poiché all’ordine piú basso fs (z) ∼ z otteniamo una corrente fotoelettrica 4πemk 2 T 2 J∼ exp h3 hν − hν0 kT , h(ν − ν0 ) kT , ν < ν0 . (A) Nel caso di basse temperature e di alte frequenze della radiazione incidente avremo hν − hν0 kT e quindi ξ 1; in questo regime vale lo sviluppo asintotico di Sommerfeld Z ∞ Z ξ α(x) π 2 dα 7π 4 d3 α dx = dx α(x) + + + ... 1 + exp {x − ξ} 6 dx x=ξ 360 dx3 x=ξ 0 0 dove α(x) é una qualunque funzione tale che l’integrale al membro sinistro esista. Nel caso in oggetto abbiamo all’ordine piú basso ξ f2 e ξ2 = Γ(3) π2 ξ2 1 + 2 + ... ∼ , 3ξ 2 ξ1. Pertanto, nel caso di frequenze della radiazione incidente molto maggiori della frequenza di soglia e tali che hν kT , risulta J∼ 2πem (ν − ν0 )2 , h hν kT . (B) (iii) Nel regime di alte frequenze e basse temperature si evidenzia una densitá di corrente saturata ed indipendente dalla temperatura (B). Nell’altro regime (A) risulta, in particolare, una densitá di corrente debole ma non nulla anche per frequenze inferiori alla frequenza di soglia ν0 , come si osserva sperimentalmente. PROVA SCRITTA DI MECCANICA STATISTICA 29 Maggio 2002 Problema Si consideri un gas ideale ultra-relativistico di N molecole monoatomiche, racchiuse in un recipiente tridimensionale di volume V , la cui Hamiltoniana di singola molecola é data da H1 = |p|c , dove c é la velocitá della luce nel vuoto. (i) Determinare, nel caso classico, la funzione di partizione canonica del gas, l’equazione di stato e l’equazione dell’adiabatica. (ii) Determinare la densitá degli autostati di singola molecola nel caso quantistico. Si supponga che la funzione d’onda del gas ideale sia completamente anti-simmetrica rispetto allo scambio tra le molecole e che il gas ideale sia in equilibrio termodinamico con un bagno termico a temperatura assoluta T e potenziale chimico µ. (iii) Determinare, nel caso quantistico, l’equazione di stato parametrica e dell’adiabatica: si commenti il risultato ottenuto in confronto a quello classico. Soluzione (i) Funzione di partizione canonica classica (πV )N ZN (T, V ) = N! 2kT hc 3N ; equazioni di stato e dell’adiabatica P v 4/3 = costante . P v = kT , (ii) Densitá degli autostati di singola molecola nel limite del continuo %(E) = 4πV 2 E . h3 c3 (iii) Equazione di stato parametrica 8πV (kT )4 f4 (z) , h3 c3 8πV hN i = 3 3 (kT )3 f3 (z) ; h c equazione dell’adiabatica: entropia costante implica z costante PV = −4/3 P v 4/3 = hc(8π)−1/3 f4 (z) [f3 (z)] = costante . PROVA SCRITTA DI MECCANICA STATISTICA 08 Maggio 2002 Problema Si consideri un gas ideale quantistico di N molecole monoatomiche di massa m racchiuse in un recipiente cubico di spigolo L e non soggette a campi esterni. (i) Determinare gli autovalori e le autofunzioni del sistema, assumendo condizioni periodiche al contorno sulle pareti del recipiente per la funzione d’onda del sistema e assumendo la completa simmetria della funzione d’onda rispetto allo scambio delle molecole identiche. Si supponga che il gas ideale sia in equilibrio termodinamico con un bagno termico a temperatura assoluta T e potenziale chimico µ. (ii) Determinare l’equazione di stato parametrica nel limite del continuo e nel limite termodinamico. (iii) Determinare l’entropia specifica - cioè per unità di massa - e l’equazione dell’adiabatica del gas, nel limite del continuo e nel limite termodinamico. (iv) Determinare la fluttuazione della densità media ∆N ≡ hN i q 2 hN 2 i − hN i hN i nel limite del continuo e nel limite termodinamico. Soluzione (i) Assumendo condizione periodiche al contorno, il sistema ortonormale completo delle autofunzioni dell’operatore Hamiltoniano di singola molecola, che é autoaggiunto e compatto, risulta essere k·r −3/2 , ψk (r) = L exp 2πi L k = (kx , ky , kz ) ∈ Z3 . I corrispondenti autovalori dello spettro puramente discreto sono dati da Ek = h2 2 2 2 k + k + k . x y z 2mL2 Le autofunzioni del gas ideale di Bose-Einstein di particelle identiche libere di muoversi nella scatola saranno ΨN (r1 , r2 , . . . , rN ) = Ψk1 ,k2 ,...,kN (r1 , r2 , . . . , rN ) 1 X ψk1 (P 1)ψk2 (P 2) . . . ψkN (P N ) , =√ N! P dove P indica la generica permutazione (1, 2, . . . , N ) 7−→ (P 1, P 2, . . . , P N ) degli N argomenti (r1 , r2 , . . . , rN ). Per esprimere gli autovalori del gas ideale conviene introdurre i numeri di occupazione X nk | k ∈ Z3 , nk + 1 ∈ N , nk = N , k∈Z3 per cui EN [{nk }] = X Ek nk . k∈Z3 (ii) Passando al limite del continuo, nel caso P = kT g5/2 (z) λ−3 T , z = exp{βµ} , 0≤z<1 l’equazione di stato si scrive hN i = V g3/2 (z) λ−3 T , p λT = h2 /2πmkT , dove si utilizzano le funzioni di Bose-Einstein di ordine s Z ∞ xs−1 exp {−x} z dx , gs (z) ≡ Γ(s) 0 1 − z exp {−x} Passando poi al limite termodinamico e nel limite P = kT ζ(5/2) λ−3 T , <es > 0 . z → 1 si ottiene hni = hn0 i + ζ(3/2) λ−3 T , ζ(s) = gs (1) , dove hni ed hn0 i indicano rispettivamente la densitá media delle molecole che occupano gli stati di singola molecola e la densitá media delle molecole che occupano lo stato fondamentale k = 0 di singola molecola. In particolare hn0 i ≡ lim lim V →∞ z↑1 z . V (1 − z) (ii) L’entropia specifica é data da S(z, T, V ) k 5 g5/2 (z) = − ln z ≡ s(z) , m hN i m 2 g3/2 (z) 0≤z≤1. Di conseguenza, in una trasformazione reversibile adiabatica, in cui l’entropia e il numero medio delle molecole non variano, avremo che δ S = δ hN i = 0 ⇒ δs = 0 ⇒ z = costante . Dunque, per qualunque z fissato con 0 ≤ z ≤ 1, l’equazione dell’ adiabatica per un gas quantistico ideale di Bose-Einstein assume la forma P υ 5/3 = −5/3 h2 g5/2 (z) g3/2 (z) = costante . 2πm (iii) Per un contenitore di volume molto grande ma finito, tale cioé che si possa passare al limite del continuo, e per 0 ≤ z < 1 lo scarto quadratico medio del numero di molecole si ottiene dalla formula 2 z V z zd 2 hN i = 3 g1/2 (z) + + , (∆N ) = dz λT 1−z 1−z dove si é fatto uso dell’identitá zd gs (z) = gs−1 (z) , dz <es > 0 . Pertanto la fluttuazione del numero di molecole risulta data dalla formula −1 s g1/2 (z) (∆N ) 1 z z = g3/2 (z) + + 2 . 3 3 hN i λT V (1 − z) V λT V (1 − z)2 Nel limite termodinamico, per z < 1 otteniamo evidentemente un risultato nullo, mentre passando al limite per z ↑ 1 si ricava lim lim V →∞ z↑1 hn0 i (∆N ) = ≡φ, hN i hni da cui si vede esplicitamente che il parametro d’ordine φ rappresenta proprio la fluttuazione della densitá. PROVA SCRITTA DI MECCANICA STATISTICA 19 Febbraio 2002 Problema Si consideri un gas ideale di molecole monoatomiche di massa m e senza spin soggette ad un potenziale esterno del tipo trappola armonica e al campo di gravità uniforme: m V (x, y, z) = ω 2 x2 + y 2 + z 2 + mgz . 2 Si supponga che il sistema si trovi all’equilibrio termico con un termostato a temperatura assoluta T . Si chiede di determinare: (i) la Funzione di Partizione di singola molecola nei casi classico e quantistico; (ii) i valori medi delle Forze Generalizzate relative ai parametri esterni ω e g e l’Entropia nel caso classico; (iii) l’Entropia del gas nel caso quantistico, supponendo che il gas ideale sia di Fermi-Dirac e che sia possibile passare al limite del continuo. Si verifichi esplicitamente il terzo Principio della Termodinamica per il sistema in esame. Soluzione (i) Eseguendo una traslazione del sistema di riferimento x0 = x , y0 = y , z0 = z + a , il potenziale in funzione dell nuove coordinate diviene V (r0 ) = mg 2 m 2 02 . ω x + y 02 + z 02 − 2 2ω 2 Pertanto la Funzione di Partizione classica di singola molecola risulta essere data da 3/2 Z +∞ n m o3 2πmkT mg 2 (classica) 2 2 Z1 (T ; ω, g) = exp β dξ exp β ω ξ h2 2ω 2 2 −∞ 3 kT mg 2 exp {β} . = exp β ≡ 2 h̄ω 2ω (βh̄ω)3 Gli autovalori dell’operatore Hamiltoniano autoaggiunto e compatto b2 m mg 2 b = p H + ω 2 r02 − , 2m 2 2ω 2 sono evidentemente dati da mg 2 3 , Enx ,ny ,nz = h̄ω(nx + ny + nz ) + h̄ω − 2 2ω 2 nx + 1 ∈ N , ny + 1 ∈ N , nz + 1 ∈ N , da cui si ottiene la Funzione di Partizione Canonica quantistica di singola molecola n o (quantistica) b Z1 (T ; ω, g) = Tr exp −β H !3 ∞ X = exp {−βh̄ωn − βh̄ω/2} exp {β} n=0 = exp {β} . 8 sinh3 (βh̄ω/2) (ii) La funzione di partizione canonica classica per un gas ideale di N oscillatori sará pertanto data da exp {N β} (classica) ZN (T ; ω, g) = , (βh̄ω)3N da cui si ricavano immediatamente i valori medi delle forze generalizzate mg ∂ (classica) ln ZN (T ; ω, g) = N 2 , ∂g ω ∂ mg 2 kT (classica) Fω ≡ kT ln ZN (T ; ω, g) = N 3 − 3N . ∂ω ω ω Fg ≡ kT L’entropia nel caso classico si ricava dalla formula β∂ (classica) (classica) S =k 1− ln ZN (T ; ω, g) ∂β = 4N k − 3N k ln(βh̄ω) , che risulta correttamente additiva. (iii) Nel caso di un gas ideale di Fermi-Dirac il granpotenziale si scrive ∞ X ∞ X ∞ X Ω(µ, β; g, ω) = kT ln [ 1 + exp {βµ − β0 − βh̄ω(nx + ny + nz )} ] . nx =0 ny =0 nz =0 dove si é posto per brevitá mg 2 3 . 0 ≡ h̄ω − 2 2ω 2 Dal momento che la separazione tra due livelli energetici successivi é pari a ∆E = h̄ω avremo che lo spettro dell’energia si puó considerare come quasi continuo quando l’intensitá della trappola armonica é molto debole, cioé ω ↓ 0 . In questo caso é lecito passare al limite del continuo sostituendo le sommatorie con integrali: Z ∞ ∞ X 7−→ dn . 0 n=0 Pertanto potremo scrivere Ω(µ, β; g, ω) ' Z ∞ Z ∞ Z kT dnx dny 0 0 ∞ dnz ln [ 1 + exp {βµ − β0 − βh̄ω(nx + ny + nz )} ] . 0 Supponendo µ ≤ 0 potremo sviluppare in serie il logaritmo naturale Ω(µ, β; g, ω) ' kT Z × ∞ X (−1)j+1 j=1 ∞ Z dnx 0 exp {jβµ − jβ0 } j ∞ Z dny 0 dnz exp {−jβh̄ω(nx + ny + nz )} 0 j+1 ∞ (kT )4 X (−1) = (h̄ω)3 j=1 j4 = ∞ exp {jβµ − jβ0 } (kT )4 f4 (z exp {−β0 }) , (h̄ω)3 dove si utilizzano le funzioni di Fermi-Dirac di ordine s Z ∞ z xs−1 exp {−x} fs (z) ≡ dx , Γ(s) 0 1 + z exp {−x} z ≡ eβµ , <es > 0 . Si noti che quest’ultima espressione del granpotenziale ha validitá ∀µ ∈ R e rappresenta pertanto la continuazione analitica dello sviluppo in serie sopra impiegato. Ragionando in modo analogo per il numero medio di molecole otteniamo Z ∞ Z ∞ Z ∞ exp {βµ − β0 − βh̄ω(nx + ny + nz )} dnx dny dnz hN i ' 1 + exp {βµ − β0 − βh̄ω(nx + ny + nz )} 0 0 0 3 Z ∞ ∞ X j+1 = dn exp {−βh̄ωn(j + 1)} (−1) exp {β(µ − 0 )(j + 1)} = j=0 ∞ X 0 j+1 (−1) j=1 kT jh̄ω 3 exp {jβ(µ − 0 )} = kT h̄ω 3 f3 (z exp {−β0 }) . L’entropia nel caso quantistico si calcola attraverso la formula termodinamica ∂Ω (quantistica) S = , ∂T µ e tenendo conto dell’identitá z ∂ fs (z) = fs−1 (z) . ∂z In definitiva si ottiene 3 kT (quantistica) [ 4f4 (z exp {−β0 }) − (ln z − β0 ) f3 (z exp {−β0 }) ] S 'k h̄ω f4 (exp {βµ − β0 }) = 4 hN i k − hN i kβµ + hN i kβ0 . f3 (exp {βµ − β0 }) Al fine di studiare il limite di bassa temperatura, nel limite del continuo, bisogna distinguere i casi µ < 0 e µ > 0 . Nel primo caso, abbiamo che per basse temperature l’argomento delle funzioni di Fermi diviene molto piccolo e quindi T ↓0 fs (exp {βµ − β0 }) ∼ exp {−β|µ − 0 |} . Di conseguenza, per basse temperature e quando µ < 0 , il numero medio delle molecole si annulla come 3 kT |µ − 0 | T ↓0 hN i ∼ exp − , h̄ω kT mentre l’entropia come S |µ − 0 | ∼ k h̄ω (quantistica) T ↓0 kT h̄ω 2 |µ − 0 | exp − . kT Nell’altro caso µ > 0 , per basse temperature l’argomento delle funzioni di FermiDirac diviene molto grande. Vale allora lo sviluppo asintotico di Sommerfeld per le funzioni di Fermi-Dirac: ξ1 7π 4 1 π2 1 ξs ξ + s(s − 1)(s − 2)(s − 3) + ... , 1 + s(s − 1) fs e ∼ Γ(s + 1) 6 ξ2 360 ξ 4 da cui ricaviamo T ↓0 S (quantistica) ∼ hN i π2 k2 T , µ − 0 che dimostra l’annullarsi dell’entropia come O(T ) per T ↓ 0. Si noti che é proprio questo il caso rilevante, in quanto é solo quando µ > 0 che si ha un numero medio non nullo di molecole allo zero assoluto: infatti 3 3 1 µ − 0 kT f3 (z exp {−β0 }) = ϑ(µ − 0 ) . hN i0 = lim T ↓0 h̄ω 6 h̄ω Da quest’ultima relazione ricaviamo il legame tra l’energia di Fermi F , il potenziale chimico e il numero medio degli oscillatori allo zero assoluto, cioé q 3 mg 2 3 F = µ − h̄ω + 6 hN i0 . = h̄ω 2 2ω 2 Vale infine la pena di notare che il limite classico corrisponde alla situazione in cui z exp {−β0 } 1 con hN i 1 ; in questo caso avremo invece S (quantistica) z1 hN i z1 ∼ ∼ 4 hN i k − hN i k ln z + hN i kβ0 , 3 kT z exp {−β0 } , h̄ω da cui, eliminando z, ricaviamo " S (quantistica) z1 ∼ 4 hN i k − hN i k ln hN i h̄ω kT 3 # = S (classica) , in accordo con la formula ottenuta in precedenza nel caso classico. Si osservi che l’espressione classica dell’entropia risulta estensiva a patto di definire il limite termodinamico nel seguente modo: hN i −→ ∞ , ω −→ 0 , hN i ω 3 ≡ ω∗3 = costante , in maniera tale che l’entropia classica per molecola risulta s(T ; ω∗ ) z1 ∼ 4k − 3k ln h̄ω∗ . kT PROVA SCRITTA DI MECCANICA STATISTICA 25 Settembre 2001 Problema Si consideri un gas ideale di molecole monoatomiche di massa m soggette ad un potenziale esterno del tipo trappola armonica : V (x, y, z) = m 2 2 ω x + y2 + z2 . 2 Si supponga che il sistema si trovi all’equilibrio termico con un termostato a temperatura assoluta T . Si chiede di determinare: (i) la funzione di partizione di singola molecola nei casi classico e quantistico; (ii) perchè ed in quali condizioni può avvenire la condensazione di Bose-Einstein; (iii) una stima della temperatura critica. Soluzione (i) Funzione di Partizione Canonica di singola molecola: (classica) Z1 (quantistica) Z1 (ξ) = ξ −3 , (ξ) = ξ≡ h̄ω ; kT 1 csch3 (ξ/2) . 8 (ii) Gli autovalori dell’energia di singola molecola sono dati da 3 Enx ,ny ,nz = h̄ω(nx + ny + nz ) + h̄ω , 2 nx + 1 ∈ N , ny + 1 ∈ N , nz + 1 ∈ N , da cui si ottiene immediatamente il numero medio delle molecole per un gas ideale di Bose-Einstein: hN i = ∞ X ∞ X ∞ X nx =0 ny =0 nz = exp {βµ − β0 − βh̄ω(nx + ny + nz )} 1 − exp {βµ − β0 − βh̄ω(nx + ny + nz )} =0 exp {βµ − β0 } + hN∗ i , 1 − exp {βµ − β0 } µ < 0 , dove si é posto per brevitá 0 ≡ 3h̄ω/2 mentre hN∗ i indica il numero medio delle molecole che occupano gli stati eccitati di singola molecola. Dal momento che ∆E = h̄ω , per una intensitá della trappola armonica sufficientemente debole lo spettro puó considerarsi quasi continuo ed é lecito passare al limite del continuo sostituendo le sommatorie con integrali: ∞ X Z 7−→ ∞ Z dn = 0 n=0 Pertanto potremo scrivere Z ∞ Z ∞ Z hN∗ i ' dnx dny ∞ 0 dE . h̄ω ∞ exp {βµ − β0 − βh̄ω(nx + ny + nz )} 1 − exp {βµ − β0 − βh̄ω(nx + ny + nz )} 0 0 0 3 Z ∞ ∞ X = exp {β(µ − 0 )(j + 1)} dn exp {−βh̄ωn(j + 1)} = j=0 ∞ X j=1 dnz 0 kT jh̄ω 3 exp {jβ(µ − 0 )} = kT h̄ω 3 g3 (z∗ ) , in cui si é posto z∗ ≡ exp {β(µ − 0 )} = z exp {−3βh̄ω/2} , mentre con gs (z) si indicano al solito le funzioni di Bose-Einstein di ordine s: gs (z) ≡ ∞ X zj j=1 js , <es > 1 , |z| ≤ 1 . In definitiva, nel limite del continuo potremo scrivere z∗ hN i ' hN0 i + hN∗ i = + 1 − z∗ kT h̄ω 3 g3 (z∗ ) , z∗ < 1 , da cui il parametro d’ordine φ≡ Ora, poiché la funzione quanto (kT )3 g3 (z∗ ) hN0 i =1− . hN i hN i (h̄ω)3 g3 (z∗ ) é monotona crescente e superiormente limitata in lim g3 (z∗ ) = ζ(3) , z∗ ↑1 dove ζ(s) é la funzione ζ di Riemann, abbiamo che, nel limite del continuo, la condensazione di Bose-Einstein ha luogo per valori non nulli del parametro d’ordine φ: vale a dire, (kT )3 ζ(3) <1. 0< hN i (h̄ω)3 (iii) Il limite termodinamico si ottiene riducendo l’intensitá della trappola armonica in modo tale che hN i → ∞ , ω→0, hN i ω 3 ≡ ω∗3 = costante . Nel limite termodinamico e nel limite del continuo la temperatura critica é pertanto data da (kTc )3 ζ(3) h̄ω∗ φ=0 ⇔ = 1 ⇔ kTc = p . 3 3 (h̄ω∗ ) ζ(3) PROVA SCRITTA DI MECCANICA STATISTICA 10 Luglio 2001 Problema Si consideri un gas ideale di molecole monoatomiche di massa m soggette ad un potenziale esterno del tipo trappola armonica : V (x, y, z) = m 2 2 ω x + y2 + z2 . 2 Si supponga che il sistema si trovi all’equilibrio termico con un termostato a temperatura assoluta T . Si chiede di determinare: (i) l’equazione di stato e l’entropia, nel caso in cui il gas sia costituito di N molecole racchiuse in un recipiente sferico di raggio R e gli effetti quantistici siano trascurabili; (ii) l’equazione di stato in forma parametrica nel caso quantistico, supponendo completamente simmetrica la funzione d’onda del sistema e passando al limite R → ∞; (iii) se il sistema puó condensare. Formule utili: Z u ν−1 dx x 0 −x e ≡ γ(ν, u) = ∞ X k=0 (−1)k uν+k . k!(ν + k) Soluzione (i) La funzione di partizione classica per gli oscillatori indipendenti é data da " Z #N 3N/2 R n (2πmkT ) m 2 2o (classica) 2 ZN (T, R; ω) = 4π dr r exp −β ω r h3N 2 0 3N N kT 3 mω 2 R2 2N γ , . = N/2 h̄ω 2 2kT π Pertanto la pressione radiale isotropa e l’equazione di stato si scrivono ∂ (classica) ln ZN (T, R; ω) ∂V kT ∂ (classica) = ln ZN (T, R; ω) 2 4πR ∂R 3 N mω 2 d ln γ , u = 4πR du 2 u=mβω 2 R2 /2 2N kT d 3 = . u ln γ ,u 3V du 2 u=mβω 2 R2 /2 P = kT L’entropia si ricava dalla formula β∂ (classica) (classica) S =k 1− ln ZN (T, R; ω) ∂β 2γ(3/2, u) √ = 4N k − 3N ln(βh̄ω) + kN ln π u=mβω 2 R2 /2 d 3 − Nk u ln γ ,u . du 2 u=mβω 2 R2 /2 (ii) Nel limite R → ∞ gli autovalori dell’energia di singola molecola sono dati da 3 Enx ,ny ,nz = h̄ω(nx + ny + nz ) + h̄ω , 2 nx + 1 ∈ N , ny + 1 ∈ N , nz + 1 ∈ N , da cui si ottiene immediatamente l’equazione di stato in forma parametrica per un gas ideale di Bose-Einstein: βΩ(µ, β; g, ω) = − ∞ X ∞ X ∞ X ln [ 1 − exp {βµ − β0 − βh̄ω(nx + ny + nz )} ] , nx =0 ny =0 nz =0 hN i = ∞ X ∞ X ∞ X nx =0 ny =0 nz = exp {βµ − β0 − βh̄ω(nx + ny + nz )} 1 − exp {βµ − β0 − βh̄ω(nx + ny + nz )} =0 exp {βµ − β0 } + hN∗ i , 1 − exp {βµ − β0 } µ < 0 , dove si é posto per brevitá 0 ≡ 3h̄ω/2 mentre hN∗ i indica il numero medio delle molecole che occupano gli stati eccitati di singola molecola. Dal momento che la separazione tra due livelli energetici successivi é pari a ∆E = h̄ω avremo che lo spettro dell’energia si puó considerare come quasi continuo quando l’intensitá della trappola armonica é molto debole, cioé ω ↓ 0 . In questo caso é lecito passare al limite del continuo sostituendo le sommatorie con integrali: Z ∞ ∞ X dn . 7−→ 0 n=0 Pertanto potremo scrivere βΩ(µ, β; g, ω) = Z ∞ Z ∞ Z − dnx dny 0 0 Supponendo ∞ dnz ln [ 1 − exp {βµ − β0 − βh̄ω(nx + ny + nz )} ] . 0 exp {β(µ − 0 )} ≤ 1 βΩ(µ, β; g, ω) = ∞ X 1 j=1 ∞ j exp {jβµ − jβ0 } Z × Z = = dove con gs (z) ∞ dnx 0 kT h̄ω kT h̄ω potremo sviluppare in serie il logaritmo naturale ∞ Z dnz exp {−jβh̄ω(nx + ny + nz )} dny 0 3 X ∞ j=1 0 1 exp {jβµ − jβ0 } j4 3 g4 (exp {βµ − β0 }) , si indicano al solito le funzioni di Bose-Einstein di ordine s: gs (z) ≡ ∞ X zj j=1 js , <es > 1 , 0≤z≤1. Si noti che l’ultima espressione per il granpotenziale ha validitá ∀µ ∈ R e rappresenta pertanto la continuazione analitica dello sviluppo in serie sopra impiegato. In modo del tutto analogo per il numero medio di molecole otteniamo Z ∞ Z ∞ Z ∞ exp {βµ − β0 − βh̄ω(nx + ny + nz )} hN∗ i ' dnx dny dnz 1 − exp {βµ − β0 − βh̄ω(nx + ny + nz )} 0 0 0 3 Z ∞ ∞ X = exp {β(µ − 0 )(j + 1)} dn exp {−βh̄ωn(j + 1)} = j=0 ∞ X j=1 0 kT jh̄ω 3 exp {jβ(µ − 0 )} = kT h̄ω 3 g3 (z∗ ) , in cui si é posto z∗ ≡ exp {β(µ − 0 )} = z exp {−3βh̄ω/2} , In definitiva, nel limite del continuo potremo scrivere (kT )4 g4 (z∗ ) , (h̄ω)3 hN i = hN0 i + hN∗ i 3 z∗ kT = g3 (z∗ ) , + 1 − z∗ h̄ω Ω= − z∗ < 1 , da cui il parametro d’ordine φ≡ (iii) Poiché la funzione g3 (z∗ ) hN0 i (kT )3 g3 (z∗ ) =1− . hN i hN i (h̄ω)3 é monotona crescente e superiormente limitata in quanto lim g3 (z∗ ) = ζ(3) , z∗ ↑1 dove ζ(s) é la funzione ζ di Riemann, abbiamo che, nel limite del continuo, la condensazione di Bose-Einstein ha luogo per valori non nulli del parametro d’ordine φ: vale a dire, (kT )3 ζ(3) 0< <1. hN i (h̄ω)3 Il limite termodinamico si ottiene riducendo l’intensitá della trappola armonica in modo tale che hN i → ∞ , ω→0, hN i ω 3 ≡ ω∗3 = costante . Nel limite termodinamico e nel limite del continuo la temperatura critica é pertanto data da (kTc )3 ζ(3) h̄ω∗ φ=0 ⇔ = 1 ⇔ kTc = p . 3 3 (h̄ω∗ ) ζ(3) PROVA SCRITTA DI MECCANICA STATISTICA 12 Giugno 2001 Problema Una particella senza spin di massa m e carica e è soggetta ad un campo magnetico uniforme B > 0 diretto secondo l’asse Oz positivo, in modo tale che l’Hamiltoniana nella gauge asimmetrica di Landau è data da H= e 2 1 1 px + By + p2y + p2z . 2m c 2m (i) Calcolare la funzione di partizione canonica classica per unità di volume di un gas ideale di tali particelle, supponendo di potere trascurare l’interazione coulombiana fra le stesse. (ii) Calcolare la funzione di partizione canonica per unità di volume di singola particella nel caso quantistico. (iii) Calcolare la magnetizzazione media per un gas quantistico ideale delle suddette particelle nel regime di bassa degenerazione e confrontare il risultato con quello classico. (iv) Calcolare la densità degli autostati di singola molecola per unità di volume e la magnetizzazione media nel limite di alta degenerazione e campo debole. Nota Bene: si assuma che la funzione d’onda del gas ideale in oggetto sia completamente antisimmetrica. Soluzione (i) Per il teorema di Bohr-van Leeuwen, la Funzione di Partizione canonica classica per unità di volume del gas ideale di N particelle vale (classica) ZN = (2πmkT )3N/2 , N ! h3N che risulta indipendente dal campo magnetico. (ii) Lo spettro puramente continuo dell’operatore Hamiltoniano di singola particella é eh̄B 1 p2 En,pz = n+ + z , n+1∈N , pz ∈ R , mc 2 2m mentre il numero degli autostati degeneri per unitá di area del piano Oxy é dato dal fattore di degenerazione di Landau ∆L = eB/hc. Pertanto la Funzione di Partizione canonica per unità di volume di singola particella nel caso quantistico risulta Z +∞ ∞ eB X p2z 1 Z(β; B) = dpz 2 exp −β h̄ωc n + + h c n=0 2 2m −∞ 3/2 2πm eh̄ βµB = , µ≡ . 2 h β sinh{βµB} 2mc (iii) Posto x ≡ µB/kT , l’equazione di stato in forma parametrica, all’ordine piú basso nel parametro di degenerazione z 1, si scrive z1 x cosechx , λ3T −1/2 2πm λT ≡ . h2 β βΩ(z, β, V ; B) ∼ zV Z(β; B) = zV z1 hni ∼ z x cosechx , λ3T D’altra parte, la magnetizzazione per unitá di volume del gas di elettroni é definita come 1 ∂Ω MT ≡ , V ∂B z,T,V per cui, sempre all’ordine piú basso nel parametro di degenerazione, troviamo µ d x z1 MT ∼ z 3 λT dx sinh x 1 z1 ∼ − µ hni coth x − , x che rappresenta il diamagnetismo dovuto al moto orbitale degli elettroni. Nel limite di campo debole e/o alta temperatura, cioé x 1, otteniamo x1 MT ∼ − hni µ2 B , 3kT vale a dire la legge di Curie con una costante di Curie negativa data da |C| ≡ NA µ2 ' 0.125 erg◦ K mol−1 , 3k dove NA indica il numero di Avogadro, da cui risulta evidente la natura puramente quantistica del diamagnetismo, che é un effetto debole dovuto al moto orbitale degli elettroni. Per campi intensi otteniamo la anti-saturazione MT ' −µ hni. (iv) La densità degli autostati di singola molecola per unità di volume si ottiene, per definizione, come anti-trasformata di Laplace della Funzione di Partizione di singola molecola per unità di volume 3/2 Z µB γ+i∞ ds exp {sF } s−1/2 cosech{µBs} ρ(E; B) ≡ 2πi γ−i∞ 1/2 X 3/2 ( ∞ √ (−1)r 2m µB πE π √ cos r − = 2π E 1+ h2 E µB 4 r r=1 ) 1/2 Z ∞ µB yE 1 dy 1 − exp − − , γ>0, √ E πy µB sinh y y 0 2πm h2 da cui si ottiene, all’ordine piú basso nel limite di campo debole e alta degenerazione, una magnetizzazione media per unitá di volume pari a MT T TF ∼ − 4π 3/2 2 √ m µ 2F B . 3h3 PROVA SCRITTA DI MECCANICA STATISTICA 31 Maggio 2001 Problema Si consideri un gas ideale di Bose-Einstein di molecole monoatomiche di massa m e libere, cioè non soggette a campi esterni, ma vincolate a muoversi su di una linea retta. Si supponga che il sistema si trovi all’equilibrio termico con un termostato a temperatura assoluta T . Si chiede di determinare: (i) l’equazione di stato in forma parametrica; (ii) il calore specifico a pressione costante; (iii) l’equazione dell’adiabatica con discussione del limite classico; (iv) in quali condizioni il sistema puó condensare e, se verificate, determinare la temperatura critica e/o la densità critica. Soluzione (i) Osserviamo che, nel caso unidimensionale, si definisce la forza media come ∂ ln Z(µ, T, L) , ∂L hF i ≡ kT dove L indica la lunghezza del segmento in cui é contenuto il gas unidimensionale, in modo tale che il granpotenziale si scrive hF i L = Ω(µ, T, L) = kT ln Z(µ, T, L) . 0≤z<1 Ció premesso, passando al limite del continuo, nel caso −1 L +∞ Z Ω(µ, T ) = − kT −∞ +∞ L−1 hN i = hni = Z −∞ dp ln 1 − z exp{−βp2 /2m} , h dp z exp{−βp2 /2m} h 1 − z exp{−βp2 /2m} e cambiando la variabile d’integrazione come in forma parametrica si scrive hF i = kT g3/2 (z) λ−1 T , z = exp{βµ} , avremo |p| = √ 2mkT x l’equazione di stato hni = g1/2 (z) λ−1 T , p λT = h2 /2πmkT , dove si utilizzano le funzioni di Bose-Einstein di ordine s Z ∞ xs−1 exp {−x} z dx , gs (z) ≡ Γ(s) 0 1 − z exp {−x} <es > 0 . (ii) La condizione di invarianza della forza media all’equilibrio termico nel corso di una trasformazione reversibile si esprime come δ hF i = 0 ⇔ 3k g3/2 (z) dT + g1/2 (z) dµ = 0 , 2 da cui δ hFi = 0 ⇔ 3 g3/2 (z) dµ = − k . dT 2 g1/2 (z) La capacitá termica a forza media costante e per unitá di lunghezza si ottiene per definizione dalla relazione termodinamica δQ T dS ds −1 −1 L CF ≡ L = = T hni , δT F,N L dT F,N dT F dove s indica l’entropia per molecola data da −1 s = (L hni) ∂Ω ∂T = 3 g3/2 (z) k − k ln z . 2 g1/2 (z) Poiché l’entropia per molecola risulta funzione della sola fugacitá avremo ds dT F ds = dµ dµ dT = − βz F ds dz 3 g3/2 (z) k . 2 g1/2 (z) Dalla relazione d gs (z) = gs−1 (z) , dz otteniamo il calore specifico, cioé la capacitá termica per unitá di massa a forza media costante del gas ideale di bosoni unidimensionale z CF =T mL hni ds dT F 9k = 4m g3/2 (z) g1/2 (z) 2 g−1/2 (z) 3k g3/2 (z) − . g1/2 (z) 4m g1/2 (z) (iii) In una trasformazione adiabatica reversibile di un sistema macroscopico all’equilibrio termico l’entropia ed il numero medio di molecole non variano. Di conseguenza, anche l’entropia per molecola non varia da cui segue che nel corso di una tale trasformazione la fugacitá z rimane costante δs(z) = 0 ⇔ z = costante. Dall’equazione per la densitá media ricaviamo √ T = h √ , ` g1/2 (z) 2πmk `≡ 1 , hni da cui segue subito h2 g3/2 (z) hFi ` = = costante , 2πm[ g1/2 (z) ]3 3 dove si deve notare che l’esponente 3 risulta coincidere con l’esponente classico, il quale a sua volta rappresenta il rapporto CF /C` classico. (iv) Poiché nel limite del continuo abbiamo che lim hni = λ−1 T lim g1/2 (z) = ∞ , z↑1 z↑1 un gas ideale di bosoni vincolati a muoversi su di una retta non condensa. PROVA SCRITTA DI MECCANICA STATISTICA 22 Febbraio 2001 Problema Si consideri un gas ideale di N molecole monoatomiche di massa m racchiuse in un recipiente sferico di raggio R e soggette ad un campo di forze esterne di tipo centrale descritte dal potenziale attrattivo Ψ(r) = αr, α>0, dove r rappresenta la distanza dal centro del recipiente sferico. Il sistema è posto in contatto termico con un termostato a temperatura assoluta T . Si suppongano inoltre trascurabili gli effetti quantistici. Si calcolino: (i) l’equazione di stato del gas ; (ii) il valore medio della forza generalizzata ; (iii) si discuta il limite di campo debole. All’ istante t = t0 viene praticata una piccola apertura di dimensioni σ << 4πR2 in corrispondenza del polo nord della sfera. Si calcolino: (iv) la rapidità di effusione ; (v) la variazione nel tempo della densità ; (vi) la variazione di temperatura dovuta alla effusione . Soluzione (i) La funzione di partizione canonica del gas é data da (2πmkT )3N/2 ZN (T, V ; α) = N ! h3N !N R Z dr 4πr2 exp{−βαr} 0 (2πmkT )3N/2 2 2 N 8πk T N ! h3N N 1 − exp{−βαR} R exp{−βαR} R2 exp{−βαR} − − . × α3 α2 2kT α = Ponendo x ≡ αβR otteniamo N (2πmkT )3N/2 ZN (T, R; x) = 8πR3 3N N! h 1 − e−x e−x e−x − − x3 x2 2x N . L’equazione di stato del gas é pertanto data da PV = αV ∂ N kT x3 ln Z (T, R; x) = . N 4πR2 ∂x 6 ex − 1 − x − x2 /2 (ii) La forza generalizzata risulta ∂ x2 3 Fα = R ln ZN (T, R; x) = N R − ∂x 2ex − 2 − 2x − x2 x 3 2 x x + 3x + 6x + 6 − 6e = NR . 2xex − 2x − 2x2 − x3 (iii) Nel limite di campo debole x = βαR 1 ZN (T, R; x) PV Fα x1 ∼ x1 ∼ x1 ∼ otteniamo N (2πmkT )3N/2 4π 3 R , N ! h3N 3 N kT , 3 − NR . 4 (iv) Il polo Nord della sfera ha coordinate polari (R, 0, 0) e, pertanto, la rapiditá di effusione – cioé il numero di molecole che escono al tempo t dall’apertura nell’unitá di tempo e per unitá di superficie – é espressa dalla formula r kT N (t) exp{−βαR} R(t) = R 3 d r exp{−βαr} 2mπ V r α3 β 3 N (t) kT = x 2 8π(e − 1 − x − x /2) 2mπ r r x3 N (t) kT N (t) kT x1 ∼ = . 3 3 8πR x /3! 2mπ V 2mπ (v) La variazione del numero delle molecole nell’unitá di tempo é prtanto data da dN (t) σ x3 = − σR(t) = − N (t) dt 3V (2ex − 2 − 2x − x2 ) r kT , 2mπ da cui si ottiene la legge di diminuzione esponenziale per l’effusione N (t) = N (0) exp{−t/τ } , e la vita media, o durata media, dell’effusione 3V (2ex − 2 − 2x − x2 ) τ= σ x3 r 2πm kT x1 ∼ 4πR3 3σ r 2πm . kT (vi) Le molecole che escono dall’apertura al tempo t sono quelle contenute nel cilindro infinitesimo con base nell’apertura ed altezza pari a υz dt con velocitá diretta verso l’apertura. Di conseguenza, la variazione dell’energia cinetica media delle molecole che escono attraverso l’apertura nell’unitá di tempo é dato da dU (t) N (t) σ exp{−βαR} = R 3 [ 2πmkT (t) ]−3/2 dt d r exp{−βαr} V Z p2 p2 3 pz ϑ(pz ) exp −β(t) × d p m 2m 2m 3/2 N (t) σ x3 πm 2kT (t) = − 6V (2ex − 2 − 2x − x2 ) mπ 3 dT (t) = k , 2 dt da cui la diminuzione di temperatura nell’unitá di tempo dovuta all’effusione 3/2 N (t) σπm x3 2kT (t) dT (t) =− dt 9kV (2ex − 2 − 2x − x2 ) mπ r 2σ 2k x1 3/2 ∼ − N (t) [ T (t) ] . 3V πm PROVA SCRITTA DI MECCANICA STATISTICA 4 Settembre 2000 Problema Si consideri un gas perfetto di molecole biatomiche a manubrio rigido immerse in un campo gravitazionale uniforme di accelerazione di gravità g. Gli atomi delle molecole sono puntiformi ed hanno masse pari a m1 ed m2 rispettivamente. Il gas è racchiuso entro un contenitore cilindrico di raggio % ed altezza L, il quale si trova all’equilibrio termico a temperatura assoluta T . Si determini l’energia media di ciascun atomo. Soluzione La Hamiltoniana della molecola a manubrio si scrive come H = H1 + H2 = p21 p2 + m1 gz1 + 2 + m1 gz2 , 2m1 2m2 dove ri = (xi , yi , zi ), pi , mi , i = 1, 2 indicano rispettivamente le coordinate, i momenti e le masse dei due atomi puntiformi costituenti la molecola. Passando a coordinate e momenti baricentrici e relativi m1 r1 + m2 r2 R ≡ (X, Y, Z) = ; m1 + m2 = M ; m1 + m2 r = r1 − r2 ; |r1 − r2 | = d , m1 m2 , P = M Ṙ , p = µṙ , µ= M la Hamiltoniana diviene H= P2 p2 + M gZ + . 2M 2µ Conviene ora esprimere la Hamiltoniana relativa in coordinate polari sferiche r = (d, θ, φ), 0 ≤ θ ≤ π, 0 ≤ φ ≤ 2π e, a questo scopo, indichiamo con di , i = 1, 2 le distanze degli atomi dal punto del manubrio in cui si trova il baricentro della molecola in modo tale che r1 = (X + d1 sin θ cos φ, Y + d1 sin θ sin φ, Z + d1 cos θ) ; r2 = (X − d2 sin θ cos φ, Y − d2 sin θ sin φ, Z − d2 cos θ) ; p2φ P2 p2 + M gZ + θ + , 2M 2I 2I sin2 θ pθ ≡ I θ̇ , pφ ≡ I φ̇ sin2 θ . H= Dalle relazioni p1 = m1 P+p , M I = m1 d21 + m2 d22 = p2 = 1 2 µd , 2 m2 P−p M segue subito che p21 m1 P 2 p2 1 ≡ T1 = + + P·p , 2m1 M 2M 2m1 M p22 m2 P 2 p2 1 ≡ T2 = + − P·p . 2m2 M 2M 2m2 M La funzione di partizione canonica della molecola biatomica é data da Z L Z 2π V βP2 dZ 3 Z2 (T, V ; g) = 5 exp {−βM gZ} d P exp − h 2M L 0 ( ) Z π Z +∞ Z +∞ βp2φ βp2θ × dpθ exp − dθ dpφ exp − 2I 2I sin2 θ −∞ 0 −∞ = 1 − e−ξ 8π 2 I V (2πM )3/2 (kT )5/2 , ξ h5 ξ ≡ βM gL . Risulta pertanto evidente che la media canonica del prodotto scalare paritá in quanto, per esempio, Z +∞ βPx2 dPx Px exp − = 0. 2M −∞ hP · pi é nulla per Di conseguenza abbiamo Z P2 βP2 m1 −3/2 3 d P (2πM kT ) exp − hT1 i = M 2M 2M Z +∞ m2 βp2θ p2θ −1/2 + (2πIkT ) dpθ exp − M 2I 2I −∞ ( ) Z π Z +∞ 2 2 βp p m2 φ φ + (8πIkT )−1/2 dθ exp − dpφ 2 M 2I sin θ 2I sin2 θ 0 −∞ m2 1/2 ∂ −1/2 m1 3/2 ∂ −3/2 β β −2 β β M ∂β M ∂β kT 3 = m2 + m1 , M 2 = − mentre in modo del tutto analogo troviamo kT 3 m1 + m2 . hT2 i = M 2 Si verifica subito che la somma delle energie cinetiche medie é in accordo con il teorema di equipartizione 5 hT1 i + hT2 i = kT . 2 Veniamo ora alla media canonica dell’energia potenziale gravitazionale. Dalle relazioni z1 = Z + m2 d cos θ ; M z2 = Z − m1 d cos θ , M segue subito che mi g hzi i = mi g hZi , in quanto Z π hcos θi = 0 i = 1, 2 dθ sin θ cos θ ≡ 0 . 2 Avremo pertanto in definitiva mi βM g ∂ mi g hZi = − M exp{−βM gL} − 1 ∂β 1 + ξ − eξ mi = kT M 1 − eξ ξ1 ∼ exp{−βM gL} − 1 βM g 1 mi gL , 2 e quindi hH1 i = hT1 i + m1 g hZi 3 m2 m1 2 + ξ − 2eξ + kT kT , ξ M 1−e 2 M hH2 i = hT2 i + m2 g hZi = m2 3 m1 2 + ξ − 2eξ = + kT kT . ξ M 1−e 2 M PROVA SCRITTA DI MECCANICA STATISTICA 25 Settembre 2000 Problema In un metallo all’equilibrio termico a temperatura T gli elettroni di conduzione costituiscono con ottima approssimazione un gas ideale. Tuttavia, mentre all’interno del metallo gli elettroni si muovono quasi liberamente ed indipendentemente l’uno dall’altro, non appena uno di essi si avvicina alla superficie della porzione di metallo questo incontra una barriera di potenziale di altezza W creata dal reticolo degli ioni metallici. Si assuma che le condizioni del metallo siano tali che il numero degli elettroni che riescono ad abbandonare il metallo nell’unità di tempo sia molto più piccolo del numero totale degli elettroni medesimi nella porzione di metallo: in tale caso la grandezza della corrente emessa può essere calcolata supponendo che il gas ideale di elettroni all’interno del metallo continui a trovarsi in condizioni di equilibrio termico alla stessa temperatura T . Si determinino: (i) il numero medio di elettroni che abbandonano una superficie unitaria del metallo nell’unità di tempo; (ii) la densità di corrente termo-ionica. Soluzione (i) Consideriamo una porzione unitaria della superficie del metallo e fissiamo il sistema di coordinate cartesiane in modo tale che la superficie unitaria giaccia nel piano Oxy mentre la normale esterna coincida con l’asse Oz positivo. Un elettrone del metallo potrá essere estratto se la componente pz del suo impulso é tale che √ pz > 2mW ≡ pz . Tenendo conto dei due stati di spin, la rapiditá di effusione R, cioé il numero medio di elettroni che abbandonano il metallo per unitá di tempo e per unitá di superficie, sará data da Z exp βµ − βp2 /2m 2 3 pz d p ϑ (pz − pz ) R= 3 h m 1 + exp {βµ − βp2 /2m} Z ∞ Z ∞ 4π d =− 3 dpz pz dp⊥ ln 1 + exp βµ − β p2⊥ + p2z /2m βh pz dp⊥ 0 Z ∞ 4π 2 dp p ln 1 + exp βµ − βp /2m , = z z z βh3 pz dove ϑ(x) indica la distribuzione a gradino di Heaviside, mentre si é posto p = (p⊥ , pz ). Cambiando la variabile d’integrazione: x≡ otteniamo 4πm R= 2 3 β h p2z − 2mW , 2mkT ∞ Z dx ln [1 + exp {−ξ − x}] , 0 dove si é posto ξ ≡ β(W − µ) = β(W − εF ) > 0 . Infatti, abbiamo che per esempio nel tungsteno W ' 13.5 eV mentre εF ' 9.0 eV. Eseguendo un’integrazione per parti otteniamo Z 4πm ∞ R= 2 3 dx ln [1 + exp {−ξ − x}] β h 0 ∞ Z 4πm 4πm ∞ x exp {−ξ − x} dx = 2 3 x ln [1 + exp {−ξ − x}] + 2 3 β h β h 0 1 + exp {−ξ − x} 0 4πm = 2 3 f2 e−ξ , β h in cui z fs (z) ≡ Γ(s) Z ∞ dx 0 xs−1 exp {−x} , 1 + z exp {−x} <es > 0 é la funzione di Fermi-Dirac di ordine s. (ii) La densitá di corrente Richardson si ottiene semplicemente moltiplicando la rapiditá di effusione per la carica elettrica, come si evince subito da argomenti dimensionali: J = −|e|R = 4πemk 2 T 2 −ξ f e , 2 h3 ξ= W − εF > 0. kT Poiché nel caso in esame abbiamo z = e−ξ , ξ>0, 0<z<1, ne segue subito che, all’ordine piú basso, fs (z) ∼ z ed otteniamo dunque una corrente termo-ionica data da 4πemk 2 T 2 W − εF exp − . J∼ h3 kT PROVA SCRITTA DI MECCANICA STATISTICA 5 Giugno 2000 Problema Si condideri un gas ideale di Fermi-Dirac di molecole monoatomiche puntiformi, tali cioè che la Hamiltoniana di singola molecola sia p2 H= , 2m r∈V , dove V indica il volume di un cubo di lato L. Supponendo che il gas si trovi all’equilibrio termico e che L sia sufficientemente grande, in modo da potere considerare lo spettro di H come continuo, si determini: (i) l’equazione di stato del gas in forma parametrica; (ii) l’entropia per molecola e si mostri che è funzione della sola fugacità z; (iii) le capacità termiche a pressione e volume costante; (iv) l’equazione dell’adiabatica nel piano P V e si confronti con il risultato classico. Soluzione (i) Nel limite del continuo in tre dimensioni spaziali, l’equazione di stato parametrica del gas ideale di Fermi-Dirac di molecole monoatomiche puntiformi senza spin é data da Ω(µ, T, V ) = P V = kT V λ−3 T f5/2 (z) , in cui z = exp{βµ} mica mentre hN i = V λ−3 T f3/2 (z) , √ é la fugacitá, λT = h/ 2πmkT ∞ Z z fs (z) ≡ Γ(s) dx 0 xs−1 exp {−x} , 1 + z exp {−x} é la lunghezza d’onda ter- <es > 0 é la funzione di Fermi-Dirac di ordine s. Osserviamo che vale la seguente relazione di ricorrenza d z fs (z) = fs−1 (z) . dz Infatti Z ∞ 1 d s−1 −x fs (z) = dx x ln 1 + ze − Γ(s) 0 dx Z ∞ 1 = dx xs−2 ln 1 + ze−x , Γ(s − 1) 0 per cui z d fs (z) = z dz Γ(s − 1) Z ∞ dx 0 xs−2 exp {−x} = fs−1 (z) , 1 + z exp {−x} <es > 1 . (ii) L’entropia per molecola si ricava dalla formula termodinamica 1 s≡ hN i ∂Ω ∂T = µ,V 5 f5/2 (z) k − k ln z = s(z) . 2 f3/2 (z) (iii) Le capacità termiche a pressione e volume costante si deducono dalle definizioni della termodinamica ds δQ CV ≡ = T hN i , δT V,N dT υ V υ(µ, T ) ≡ = λ3T [ f3/2 (z) ]−1 ; hN i ds δQ CP ≡ = T hN i , δT P,N dT P P (µ, T ) = kT λ−3 T f5/2 (z) . Abbiamo ds dz dµ 0 = s (z) = −kβz ln z + βz dT dT dT υ υ υ ds dz dµ = s0 (z) = −kβz ln z + βz dT P dT P dT P e dalle condizioni ∂υ ∂υ dυ = dµ + dT = 0 , ∂µ ∂T ∂P ∂P dP = dµ + dT = 0 , ∂µ ∂T otteniamo in definitiva f3/2 (z) 3 dz = − kβz , dT υ 2 f1/2 (z) dz dT = − P f5/2 (z) 5 kβz . 2 f3/2 (z) Dal momento che, grazie alla relazione di ricorrenza, abbiamo z s0 (z) = 3 5 f5/2 (z) f1/2 (z) k− k , 2 2 f3/2 (z) f3/2 (z) ricaviamo subito le capacitá termiche che risultano date da f5/2 (z) 9 f3/2 (z) 15 khN i − khN i , 4 f3/2 (z) 4 f1/2 (z) 2 f5/2 (z) f1/2 (z) f5/2 (z) 25 15 CP = khN i − khN i . 4 f3/2 (z) f3/2 (z) 4 f3/2 (z) CV = Si osservi che si verifica subito il limite classico CP 5 lim . = z↓0 CV 3 (iv) In una trasformazione adiabatica reversibile di un sistema macroscopico all’equilibrio termico l’entropia ed il numero medio di molecole non variano. Di conseguenza, anche l’entropia per molecola non varia da cui segue che nel corso di una tale trasformazione la fugacitá z rimane costante δs(z) = 0 ⇔ z = costante. Dall’equazione per la densitá media ricaviamo 2/3 h3 T = , υ f3/2 (z) (2πmk)3/2 da cui segue subito Pυ 5/3 h2 f5/2 (z) = costante , = 2πm[ f3/2 (z) ]5/3 dove si deve notare che l’esponente 5/3 risulta coincidere con l’esponente classico, il quale a sua volta rappresenta il rapporto CP /CV classico. PROVA SCRITTA DI MECCANICA STATISTICA 8 Maggio 2000 Problema Si consideri un gas ideale di molecole monoatomiche di massa m e carica e vincolate a muoversi nel piano Oxy e sottoposte ad un campo magnetico uniforme (costante ed omogeneo), diretto secondo l’asse Oz positivo, di intensità B > 0. Le molecole sono inoltre sottoposte all’azione del potenziale confinante V (x, y) = m 2 2 ω x + y2 . 2 Si richiede di determinare: (i) la funzione di partizione quantistica per singola molecola; (ii) la suscettività media del gas nel caso di bassa degenerazione; (iii) il valore medio della forza generalizzata corrispondente al parametro ω nel caso quantistico poco degenere e nel limite classico. Soluzione (i) Conviene scrivere il potenziale vettore nella gauge simmetrica Ax = − 1 By , 2 Ay = 1 Bx , 2 in modo tale che la Hamiltoniana risulta 1 H(x, y; px , py ) = 2m eB px + y 2c 2 1 + 2m 2 m 2 2 eB py − x + ω x + y2 . 2c 2 Dimostriamo che con una trasformazione canonica é possibile ridurre la funzione di Hamilton a quella di due oscillatori armonici disaccoppiati. A questo scopo consideriamo la trasformazione canonica di generatrice G (x, y; Px , Py |a, b) ≡ xPx + yPy + axy + bPx Py , a, b ∈ R , in modo tale che ∂G = Px + ay ; ∂x ∂G py ≡ = Py + ax ; ∂y ∂G X≡ = x + bPy ; ∂Px ∂G = y + bPx . Y ≡ ∂Py px ≡ La Hamiltoniana espressa in funzione della frequenza di ciclotrone delle nuove coordinate canoniche (X, Y ; Px , Py ) diviene Ω ≡ eB/mc e i2 1 h m Px + a (Y − bPx ) + Ω (Y − bPx ) 2m 2 h i2 1 m + Py + a (X − bPy ) + Ω (X − bPy ) 2m 2 i h 1 2 2 + mω 2 (X − bPy ) + (Y − bPx ) . 2 K(X, Y ; Px , Py ) = Fissiamo i parametri a e b imponendo l’annullamento dei termini misti XPy e Y Px nella funzione di Hamilton K(X, Y ; Px , Py ): in questo modo otteniamo a= mp 2 Ω + 4ω 2 , 2 b= 1 √ , m Ω2 + 4ω 2 e di conseguenza P2 K(X, Y ; Px , Py ) = x 2m " 1 4 Ω 1− √ Ω2 + 4ω 2 2 ω2 + 2 Ω + 4ω 2 # # 2 ω2 1 Ω + 2 1+ √ 4 Ω + 4ω 2 Ω2 + 4ω 2 2 m 2 1 p 2 2 2 Ω + 4ω − Ω + X ω + 2 4 2 1 p 2 m 2 2 2 Y ω + + Ω + 4ω + Ω . 2 4 Py2 + 2m " Da questa funzione di Hamilton seguono le equazioni canoniche i p m h 2 ∂K 2 2 2 = − X Ω + 4ω − Ω Ω + 4ω Ṗx = − , ∂X 2 ∂K Px Ω 1− √ , Ẋ = = ∂Px 2m Ω2 + 4ω 2 i p ∂K m h = − Y Ω2 + 4ω 2 + Ω Ω2 + 4ω 2 , Ṗy = − ∂Y 2 ∂K Py Ω Ẏ = = 1+ √ , ∂Py 2m Ω2 + 4ω 2 da cui 2 Ω 1 2 2 Ẍ + X Ω + 4ω =0, 1− √ 4 Ω2 + 4ω 2 2 1 Ω 2 2 Ÿ + Y Ω + 4ω 1+ √ =0, 4 Ω2 + 4ω 2 Pertanto, se poniamo i 1 hp 2 2 ω± ≡ Ω + 4ω ± Ω , 2 2m (Ω2 + 4ω 2 ) √ µ± ≡ , Ω2 + 2ω 2 ± Ω Ω2 + 4ω 2 la funzione di Hamilton diviene quella di due oscillatori armonici disaccoppiati: Py2 1 1 Px2 2 2 2 2 K(X, Y ; Px , Py ) = + µ− ω− X + + µ+ ω+ Y . 2µ− 2 2µ+ 2 Dal principio di corrispondenza segue allora che, per mezzo di una trasformazione unitaria, é possibile scrivere l’operatore Hamiltoniano nella forma 1 1 † † b H = h̄ω− a− a− + + h̄ω+ a+ a+ + , 2 2 da cui lo spettro En− ,n+ = h̄ω− n− 1 + 2 + h̄ω+ n+ 1 + 2 , con 1 + n− ∈ N , 1 + n+ ∈ N . La funzione di partizione canonica quantistica di singola molecola risulta pertanto data da ∞ ∞ X X 1 1 − βh̄ω+ n+ + Z1 (T, ω± ) = exp −βh̄ω− n− + 2 2 n =0 n =0 − = + 1 . 4 sinh(βh̄ω− /2) sinh(βh̄ω+ /2) (ii) Nel caso di bassa degenerazione, in cui gli effetti quantistici dovuti alle proprietá di simmetria della funzione d’onda sono piccoli, la funzione di partizione grancanonica e il numero medio delle molecole all’ordine piú basso in z 1 risultano ln Z(z, T ; B, ω) z1 hN i z1 ∼ ∼ z Z1 (T, B, ω) , z Z1 (T, B, ω) . La magnetizzazione media si ottiene dalla formula M = kT ∂ ln Z(z, T ; B, ω) , ∂B Poiché risulta ∂ Ω ω± = ∂B 2B Ω √ ±1 Ω2 + 4ω 2 =± ricaviamo subito la magnetizzazione media per bassa 1 Ω z1 M ∼ − hN i µBohr √ − 2 Ω2 + 4ω 2 1 Ω − hN i µBohr √ + 2 2 Ω + 4ω 2 e ω± √ , mc Ω2 + 4ω 2 degenerazione h̄ω− 1 coth 2kT h̄ω+ 1 coth , 2kT dove µBohr ≡ eh̄/2mc é il magnetone di Bohr. Il limite di campo debole é definito da BµBohr h̄ω . Ora, al primo ordine in ξ ≡ BµBohr /h̄ω 1 otteniamo h̄ω± ξ1 ∼ h̄ω(1 ± ξ) , e quindi coth h̄ω± 2kT ξ1 ∼ ξ1 ∼ 1 ± tanh(βh̄ω/2) tanh(βh̄ωξ/2) tanh(βh̄ω/2) ± tanh(βh̄ωξ/2) h̄ω BµBohr BµBohr h̄ω 2 coth ± ∓ coth . 2kT 2kT 2kT 2kT Di conseguenza la magnetizzazione media e la suscettivitá nel limite di campo debole risultano date da µ2Bohr h̄ω ξ1 M ∼ − hN i B coth h̄ω 2kT h̄ω µ2Bohr 2 1 − coth , − hN i B 2kT 2kT µ2Bohr h̄ω ξ1 χT ∼ − hN i coth h̄ω 2kT µ2Bohr h̄ω 2 − hN i 1 − coth . 2kT 2kT Se ora consideriamo anche il regime di alte temperature, in modo tale che h̄ω kT , dall’andamento coth h̄ω 2kT BµBohr kT h̄ω + , h̄ω 3kT h̄ωkT ∼ otteniamo la legge di Curie diamagnetica nel regime di bassa degenerazione, campo debole e alta temperatura µ2 χT ≈ − hN i Bohr . 3kT (iii) Il valore medio della forza generalizzata relativa al parametro ω, che rappresenta l’intensitá della trappola armonica confinante, si ottiene attraverso la formula * Fω = b ∂H − ∂ω + = kT ∂ ln Z(z, T ; B, ω) . ∂ω Nel limite quasi-classico di bassa degenerazione e dalla relazione ln Z(z, T ; B, ω) z1 hN i z1 ∼ ∼ z1 abbiamo z Z1 (T, B, ω) , z Z1 (T, B, ω) , ∂ω± 2ω =√ , ∂ω Ω2 + 4ω 2 si ricava subito Fω z1 ∼ hN i h̄ω −√ Ω2 + 4ω 2 coth h̄ω− 2kT + coth h̄ω+ 2kT . PROVA SCRITTA DI MECCANICA STATISTICA 28 Febbraio 2000 Problema Si consideri un gas ideale di molecole monoatomiche identiche di massa m, vincolate a muoversi nel piano Oxy e soggette ad un potenziale elastico e ad un campo uniforme, in modo tale che l’operatore Hamiltoniano di singola molecola sia dato da 2 2 pb2 b = pbx + y + mω x2 + y 2 − mgy , H 2m 2m 2 dove supponiamo g > 0. Si assuma che il gas si trovi in condizioni di bassa degenerazione, in modo che sia possibile trascurare gli effetti dovuti alla simmetria della funzione d’onda sotto permutazioni delle molecole. Il gas è all’equilibrio termico con un termostato a temperatura assoluta T . Si chiede di: (i) calcolare il calore specifico e confrontarlo con il suo limite classico ; (ii) calcolare l’entropia e studiarne il limite per T → 0. Soluzione (i) Eseguendo una traslazione del sistema di riferimento e cioé ponendo x=X , y=Y + g ; ω2 px = Px , py = Py , l’operatore Hamiltoniano di singola molecola si scrive 2 2 b2 Pb2 b = Px + y + mω X 2 + Y 2 − mg , H 2m 2m 2 2ω 2 e lo spettro é pertanto dato da Enx ,ny mg 2 = h̄ω (nx + ny + 1) − , 2ω 2 nx + 1, ny + 1 ∈ N . La funzione di partizione canonica di singola molecola risulta Z1 (T ; ω, g) = exp{mg 2 /2kT ω 2 } , 4 sinh2 (h̄ω/2kT ) Nel caso in cui sia possibile trascurare gli effetti quantistici dovuti alle proprietá di simmetria della funzione d’onda – limite di Boltzmann – di un gas ideale di N oscillatori identici del tipo qui considerato, la corrispondente funzione di partizione canonica si scrive exp{N mg 2 /2kT ω 2 } (Boltzmann) ZN (T ; ω) = . 4N sinh2N (h̄ω/2kT ) da cui N 1 (Boltzmann) ln ZN (T ; ω) ∼ h̄ω mg 2 − 2 ln 2 sinh β . N 1+β 2ω 2 2 L’energia interna risulta pertanto data ∂ mg 2 h̄ω (Boltzmann) ln ZN (T ; ω) ' −N + N h̄ω coth β , U (T ; ω) ≡ − ∂β 2ω 2 2 da cui si ricava subito la capacitá termica per una data intensitá della trappola armonica e nel limite di Boltzmann, vale a dire Cω ≡ ∂U ∂T ' 2N k ω h̄ω 2kT 2 2 coth Dallo sviluppo x1 coth x ∼ 1 x + + ... , x 3 h̄ω β 2 −1 . si ottengono immediatamente il limite classico e la prima correzione quantistica per la capacitá termica, cioé Cω ≡ ∂U ∂T " h̄ωkT ∼ ω 1 2N k 1 − 12 h̄ω kT 2 # . (ii) L’entropia canonica é definita da S (canonica) = k ln ZN + kβU , da cui S (Boltzmann) h̄ω h̄ω − 2 ln 2 sinh β . = N k 1 + βh̄ω coth β 2 2 Di conseguenza, nel limite classico S (Boltzmann) h̄ωkT ∼ h̄ω kT ricaviamo 3N k − 2N k ln h̄ω kT T ↓0 −→ −∞ . PROVA SCRITTA DI MECCANICA STATISTICA 18 Gennaio 2000 Problema Una molecola biatomica è costituita di due atomi puntiformi di massa m e carica q, in modo tale che l’energia potenziale di interazione è data da: q2 V (r) = + γr , r γ>0, dove r rappresenta la distanza tra i due atomi. Si consideri un gas ideale di N molecole biatomiche del tipo sopra considerato, poste entro un recipiente cilindrico 1 di raggio R ed altezza a, all’equilibrio termico con un termostato a temperatura assoluta T ed in presenza di un campo elettrico uniforme E = (0, 0, E) diretto lungo l’asse del cilindro (si supponga qE > 0). Si determinino: (i) la funzione di partizione classica di singola molecola; (ii) la pressione esercitata dal gas sulle pareti del cilindro, supponendo che (γa/kT ) 1. N.B.: si lascino indicati gli integrali che non si sanno risolvere. 1 Suggerimento: si scelga un sistema di assi cartesiani con l’asse Oz lungo l’asse del cilindro e tale che le basi del cilindro si trovino alle quote z = 0 e z = a rispettivamente. Soluzione (i) Indicando con Z la quota del baricentro e con (ρ, φ, z) le coordinate cilindriche relative, la Funzione di Partizione classica della molecola biatomica é data da 3 Z a 4πm (classica) 2 dZ exp{2βqEZ} Z2 πR (β; R, a, q, γ, E) = βh2 0 Z q2 3 × d r exp −β − βγr r V 3 sinh(βqEa) 4πm 2 2 exp {βqEa} = 2π aR 2 βh βqEa ( ) Z R Z a p β q2 × dρ ρ dz exp − p − βγ ρ2 + z 2 2 2 ρ +z 0 0 3 4πm sinh x x = 2πV e 2 2 β h γ x ) ( Z βγR Z βγa p β 2 γ q2 × dξ ξ dη exp − p − ξ 2 + η2 , 2 2 ξ +η 0 0 dove sono state riscalate le variabili di integrazione come é posto x ≡ βqEa . βγρ = ξ , βγz = η e si (ii) La Funzione di Partizione classica di N molecole biatomiche é data da iN 1 h (classica) (classica) (β; R, a, q, γ, E) = ZN Z2 (β; R, a, q, γ, E) , N! da cui si ricavano le pressioni sulle pareti del cilindro derivando rispetto ai parametri R ed a. Infatti, posto ) ( Z βγR Z βγa p β 2 γ q2 − ξ 2 + η2 I(β; R, a, q, γ) ≡ dξ ξ dη exp − p ξ 2 + η2 0 0 ) ( Z βγR Z ∞ p β 2 γ q2 aγkT ∼ dξ ξ dη exp − p − ξ 2 + η2 2 + η2 ξ 0 0 ≡ I∞ (β; R, q, γ) , la pressione sulla parete laterale risulta kT ∂ N kT (classica) PR ≡ ln ZN (β; R, a, q, γ, E) = 2πRa ∂R πR2 a ( ) Z βγa 2 2 2 2 p N βγ R β γq + dη exp − p − (βγR)2 + η 2 2 2πR a I(β; R, a, q, γ) 0 (βγR)2 + η 2 N kT N βγ 2 R2 + V 2V I∞ (β; R, q, γ) ( ) Z ∞ p β 2 γ q2 × dη exp − p − (βγR)2 + η 2 , 2 2 (βγR) + η 0 aγkT ∼ mentre le pressioni sulle due basi superiore ed inferiore si scrivono rispettivamente kT ∂ N kT (classica) ln ZN (β; R, a, q, γ, E) = [ x coth x + x 2 πR ∂a πR2 a ( )# Z βγR 2 2 p β γq βγa dξ ξ exp − p − ξ 2 + (βγa)2 + 2 I(β; R, a, q, γ) 0 ξ + (βγa)2 P↑ ≡ N 2qE , 2 πR 1 − exp {−2βqEa} N kT ∂ aγkT 2qE (classica) P↓ ≡ lim ln ZN (β; R, a, , q, γ, E) ∼ . 2 2 ↓0 πR ∂ πR 1 − exp {2βqEa} aγkT ∼ PROVA SCRITTA DI MECCANICA STATISTICA 12 Ottobre 1999 Problema Una particella di massa m e carica e è soggetta ad un campo magnetico uniforme B > 0 diretto secondo l’asse Oz positivo e ad un campo elettrico uniforme W > 0 diretto secondo l’asse Oy positivo. La particella è vincolata a muoversi nel parallelepipedo definito da −Lx ≤ x ≤ Lx , −Ly ≤ y ≤ Ly , −Lz ≤ z ≤ Lz e l’Hamiltoniana, nella gauge asimmetrica di Landau, è data da H= 1 1 e 2 px + By + p2y + p2z − eW y . 2m c 2m (i) Calcolare la funzione di partizione canonica classica per un gas ideale di tali particelle supponendo, cioè, di potere trascurare l’interazione coulombiana fra le medesime. (ii) Calcolare la funzione di partizione canonica di singola particella nel caso quantistico, supponendo che Lx , Ly , Lz siano molto grandi. (iii) Calcolare le polarizzabilità magnetica ed elettrica medie per un gas quantistico ideale delle suddette particelle nel regime di bassa degenerazione e confrontare il risultato con quello classico. Suggerimento: si ponga ω = (eB/mc), py = p, q = (y + y0 ), y0 = (cpx /eB), −Ly < y0 < Ly , [q, p] = ih̄. Soluzione (i) Trascurando l’interazione coulombiana tra le molecole, a seguito del teorema di Bohrvan Leeuwen la funzione di partizione canonica di N molecole risulta indipendente dal campo magnetico e data da (4Lx Lz )N (2πmkT )3N/2 ZN (β, V ; W ) = 3N N !h 1 V sinhN ξ = , N ! λ3T ξN dove ξ ≡ eW Ly /kT Z +Ly dy exp{βeW y} −Ly √ mentre λT ≡ h/ 2πmkT . (ii) Introducendo la frequenza di ciclotrone puó mettere nella forma ω ≡ eB/mc l’operatore Hamiltoniano si 2 pbz 2 pby 2 m 2 eW e2 W 2 c pc W x b H= + + ω y+ − + c p c − . x 2m 2m 2 eB mω 2 B 2mω 2 b pc b Osserviamo che [H, x ] = [H, pbz ] = 0 ; pertanto le autofunzioni dell’Hamiltoniano fattorizzano nel prodotto ψE (x, y, z) = ϕE (y) exp i (xpx + zpz ) h̄ e, nel limite in cui Lx ed Lz sono molto grandi, gli autovalori reali px , pz si possono considerare continui. Ponendo poi y0 ≡ cpx /eB , q ≡ y + y0 , pby ≡ pb, l’equazione di Schrödinger per le autofunzioni ridotte diviene ( ) 2 pb2 m 2 eW e2 W 2 p2z + ω q− + eW y0 − − E ϕE (q) = 0 , + 2m 2 mω 2 2m 2mω 2 che é l’equazione agli autovalori di un oscillatore armonico fittizio unidimensionale con posizione d’equilibrio y∗ = (eW/mω 2 ) − y0 = (eW/mω 2 ) − (cpx /eB). Al fine di ottenere una soluzione esplicita in termini di funzioni elementari dovremo supporre, nel limite in cui anche Ly é molto grande, che sia valida la seguente approssimazione di Landau: la coordinata q, cioé lo spostamento dalla posizione di equilibrio dell’oscillatore fittizio, si puó fare variare su tutto l’asse reale q ∈ R , mentre la posizione di equilibrio dell’oscillatore fittizio si puó trovare in un intervallo grande ma finito dell’asse reale, cioé −Ly ≤ y0 ≤ Ly . Con una tale approssimazione si ottiene immediatamente lo spettro continuo non degenere En,px ,pz 1 = h̄ω n + 2 pz 2 W mc2 + + cpx − 2m B 2 W B 2 , y0 , pz ∈ R , mentre le autofunzioni improprie risultano 1 i ψn,px ,pz (x, q, z) = exp (xpx + zpz ) 2π h̄ ( r 2 ) mω 1/4 1 mω eW eW mω √ Hn , × exp − q− q− πh̄ 2h̄ mω 2 h̄ mω 2 n!2n in cui n+1∈N , in cui Hn denota l’n-esimo polinimio di Hermite. Le autofunzioni improprie sono normalizzate come Z +∞ Z +∞ Z +∞ ∗ dx dq dz ψn,px ,pz (x, y, z)ψN,P (x, y, z) x ,Pz , −∞ −∞ −∞ = δn,N δ (pz − Pz ) δ (px − Px ) . Nell’ambito dell’approssimazione sopra descritta, potremo definire la funzione di partizione di singola molecola come ( 2 ) 2 W b ≈ exp − h̄ω + mc Z1 (β, V ; B, W ) = Tr exp{−β H} 2kT 2kT B Z ∞ +∞ X p2z dpz exp −β × exp {−βh̄ωn} 2Lz 2πh̄ 2mkT −∞ n=0 Z +eBLy /c W dpx exp −βcpx × 2Lx B −eBLy /c 2πh̄ ( 2 ) V βµB sinh ξ mc2 W = 3 exp λT sinh(βµB) ξ 2kT B = dove V b sinh ξ ρ/2 e , 3 λT sinh b ξ µ ≡ eh̄/2mc é il magnetone di Bohr mentre b ≡ βµB , ρ ≡ βmc2 W 2 /B 2 . (iii) Nel caso del gas poco degenere, l’equazione di stato all’ordine piú basso si scrive βΩ(ν, β, V ; B, W ) z1 ∼ z Z1 (β, V ; B, W ) z1 ∼ hN i , dove ν indica il potenziale chimico e z ≡ exp{βν} é la fugacitá. La polarizzabilitá magnetica, cioé il momento magnetico medio per unitá di volume, si ottiene da 1 ∂Ω 1−ρ z1 MT = ∼ µ hni − coth b . V ∂B ν,T,V ;W b Si osserva che quest’ultima é non nulla, a differenza dal caso classico, di tipo diamagnetico, cioé di segno opposto rispetto al campo esterno, e dominata, per campi magnetici deboli e campi elettrici intensi, dal termine di Hall 1−ρ mc2 b1 µ hni − coth b ∼ − hni 3 W 2 . b B Per quanto riguarda la polarizzabilitá elettrica, cioé il momento di dipolo elettrico medio per unitá di volume, si ottiene l’espressione 1 PT = V ∂Ω ∂W z1 ∼ ν,T,V ;B ξ1 ∼ 1 mc2 W + eLy coth ξ − hni B2 ξ ( ) e2 L2y mc2 hni W + , B2 3kT in cui compare un termine magnetico aggiuntivo rispetto alla corrispondente espressione classica. PROVA SCRITTA DI MECCANICA STATISTICA 15 Settembre 1999 Problema Una molecola di massa m e carica elettrica e si muove nel piano Oxy ed è soggetta ad un potenziale armonico e ad un campo elettrico uniforme di intensità E > 0 diretto lungo l’asse Oy positivo; la Hamiltoniana che la descrive sarà pertanto data da p2x + p2y mω 2 2 x + y 2 − eEy . + H= 2m 2 Si consideri un gas ideale di tali molecole supponendo, cioè, che l’interazione coulombiana tra le molecole stesse si possa trascurare una volta raggiunto l’equilibrio termico, mettendo il gas a contatto termico con un termostato a temperatura T . (i) Trovare la funzione di partizione canonica e la polarizzabilità elettrica media, trascurando gli effetti quantistici. (ii) Calcolare la polarizzabilità elettrica media nel caso in cui il gas ideale sia un gas di Fermi-Dirac e supponendo che lo spettro di singola molecola si possa considerare come quasi continuo, cioé ω ↓ 0. Soluzione (i) Eseguendo una traslazione del sistema di riferimento e cioé ponendo x=X , y=Y + eE ; mω 2 px = Px , p y = Py , l’operatore Hamiltoniano di singola molecola si scrive 2 2 2 b2 Pb2 b = Px + y + mω X 2 + Y 2 − e E , H 2m 2m 2 2mω 2 e lo spettro é pertanto dato da Enx ,ny = h̄ω (nx + ny + 1) − e2 E 2 , 2mω 2 nx + 1, ny + 1 ∈ N . La funzione di partizione canonica di singola molecola risulta Z1 (T ; ω, E) = exp{e2 E 2 /2mkT ω 2 } , 4 sinh2 (h̄ω/2kT ) Nel caso in cui sia possibile trascurare gli effetti quantistici dovuti alle proprietá di simmetria della funzione d’onda – limite di Boltzmann – di un gas ideale di N oscillatori identici del tipo qui considerato, la corrispondente funzione di partizione canonica si scrive exp{N e2 E 2 /2mω 2 kT } (Boltzmann) . ZN (T ; ω, E) = 4N sinh2N (h̄ω/2kT ) da cui N 1 (Boltzmann) ln ZN (T ; ω, E) ∼ h̄ω e2 E 2 − 2 ln 2 sinh β N 1+β . 2mω 2 2 La polarizzabilitá elettrica media si definisce come e2 E ∂ (Boltzmann) P = kT ln ZN (T ; ω, E) ' N , ∂E mω 2 che risulta indipendente dalla temperatura. (ii) Nel caso di un gas ideale di Fermi-Dirac il granpotenziale si scrive ∞ X ∞ X Ω(µ, β; E, ω) = kT ln [ 1 + exp {βµ − β0 − βh̄ω(nx + ny )} ] . nx =0 ny =0 dove si é posto per brevitá 0 ≡ h̄ω − e2 E 2 . 2mω 2 Dal momento che la separazione tra due livelli energetici successivi é pari a ∆E = h̄ω avremo che lo spettro dell’energia si puó considerare come quasi continuo quando l’intensitá della trappola armonica é molto debole, cioé ω ↓ 0 . In questo caso é lecito passare al limite del continuo sostituendo le sommatorie con integrali: Z ∞ ∞ X dn . 7−→ 0 n=0 Pertanto potremo scrivere Ω(µ, β; E, ω) ' Z ∞ Z ∞ dnx dny ln [ 1 + exp {βµ − β0 − βh̄ω(nx + ny )} ] . kT 0 0 Supponendo µ ≤ 0 potremo sviluppare in serie il logaritmo naturale Ω(µ, β; E, ω) ' kT Z ∞ X (−1)j+1 j=1 ∞ × j Z ∞ dny exp {−jβh̄ω(nx + ny )} dnx 0 exp {jβµ − jβ0 } 0 ∞ (kT )3 X (−1)j+1 exp {jβµ − jβ0 } = (h̄ω)2 j=1 j3 = (kT )3 f3 (z exp {−β0 }) , (h̄ω)2 dove si utilizzano le funzioni di Fermi-Dirac di ordine s Z ∞ z xs−1 exp {−x} , fs (z) ≡ dx Γ(s) 0 1 + z exp {−x} z ≡ eβµ , <es > 0 . Si noti che quest’ultima espressione del granpotenziale ha validitá ∀µ ∈ R e rappresenta pertanto la continuazione analitica dello sviluppo in serie sopra impiegato. Ragionando in modo analogo per il numero medio di molecole otteniamo Z ∞ Z ∞ exp {βµ − β0 − βh̄ω(nx + ny )} hN i ' dnx dny 1 + exp {βµ − β0 − βh̄ω(nx + ny )} 0 0 Z ∞ 2 ∞ X j+1 = (−1) exp {β(µ − 0 )(j + 1)} dn exp {−βh̄ωn(j + 1)} = j=0 ∞ X j=1 0 j+1 (−1) kT jh̄ω 2 exp {jβ(µ − 0 )} = kT h̄ω 2 f2 (z exp {−β0 }) . La polarizzabilitá elettrica media si ricava dalla formula termodinamica 2 ∂Ω kT e2 E e2 E P= − = f2 (z exp {−β0 }) = hN i , ∂E µ,T ;ω h̄ω mω 2 mω 2 che coincide con il risultato classico. PROVA SCRITTA DI MECCANICA STATISTICA 13 Luglio 1999 Problema I Si consideri un gas di N molecole diatomiche di massa 2m non interagenti; si pensino le molecole come coppie di atomi identici di massa m uniti da un manubrio rigido aventi momento di dipolo elettrico d. La Hamiltoniana classica di ogni singola molecola in presenza di un campo elettrostatico E sará data da p2 + H= 4m ( p2ϕ p2θ + 2I 2I sin2 θ ) − Ed cos θ , dove I è il momento d’inerzia della molecola. Il gas è posto a contatto termico con un termostato a temperatura assoluta T . (i) Si calcoli, in assenza di campo elettrico, il contributo alla capacità termica del gas, dovuto alla rotazione del manubrio, nei regimi di alte e basse temperature, suppob del manubrio in modo tale che l’operatore nendo quantizzato il momento angolare L Hamiltoniano di rotazione di singola molecola sia b2 L b Hrot = 2I e si confronti con il risultato classico. b z , dove α è una costante positiva, (ii) Assumendo che nel caso quantistico d cos θ 7−→ αL si calcolino la polarizzazione e la suscettività dielettrica nei casi classico e quantistico. Soluzione (i) Gli autovalori e le rispettive degenerazioni dell’operatore Hamiltoniano di rotazione di singola molecola sono dati da h̄2 l(l + 1) , dl = 2l + 1 , l+1∈N , 2I per cui la funzione di partizione canonica relativa ai gradi di libertá di rotazione della molecola a manubrio risulta 2 ∞ X h̄ l(l + 1) (rotazione) , Z1 = (2l + 1) exp − 2IkT El = l=0 mentre per un gas ideale di N molecole a manubrio avremo 1 h (rotazione) iN (rotazione) Z1 ZN = N! supponendo di potere trascurare l’interazione fra le molecole e gli effetti quantistici dovuti alle proprietá di simmetria della funzione d’onda di N molecole a manubrio identiche – approssimazione di gas rarefatto. Se la temperatura é sufficientemente alta in modo che T h̄2 /2Ik allora nella serie che definisce la funzione di partizione canonica saranno i termini con l grande quelli dominanti. Si osservi che, in pratica, questa condizione é sempre verificata per tutti i gas eccetto che per i due isotopi dell’idrogeno. A titolo d’esempio indichiamo i valori di h̄2 /2Ik per alcune molecole: H2 : 85.4 ◦ K ; D2 : 43.0◦ K ; HD: 64.0◦ K ; N2 : 2.9◦ K ; O2 : 2.1◦ K ; Cl2 : 0.36◦ K ; NO: 2.4◦ K ; HCl: 15.2◦ K . In questo caso é possibile valutare la funzione di partizione canonica trattando l come una variabile continua e, sostituendo la sommatoria con un integrale, ricaviamo 2 Z ∞ 2 h̄ l(l + 1) 2IkT (rotazione) βh̄ 2I Z1 ∼ dl (2l + 1) exp − = 2IkT h̄2 0 e pertanto ∂ βh̄2 2I UN (T ) = − ln ZN (β) ∼ N kT . ∂β Di conseguenza, quando si considerano temperature non troppo basse, il contributo alla capacitá termica del gas che corrisponde alla rotazione dei manubri risulta costante e uguale ad R per una mole di gas, in accordo con il teorema classico di equipartizione. Infatti, il contributo dei gradi di libertá di rotazione alla funzione di partizione canonica classica é dato proprio da (rotazione) ZN = (2π)N N !h2N Z +∞ ( )!N Z π Z +∞ βp2φ βp2θ × dpθ exp − dθ dpφ exp − 2I 2I sin2 θ −∞ 0 −∞ N 1 2IkT = . N! h̄2 Nell’altro caso limite delle basse temperature T h̄2 /2Ik é sufficiente tenere conto (rotazione) dei primi due termini della serie che definisce Z1 e quindi 2 (rotazione) T h̄ /2Ik Z1 ∼ 1 + 3 exp −βh̄2 /I , da cui otteniamo l’entropia ∂ βh̄2 2I SN = k 1 − β ln ZN (β) ∼ ∂β exp −βh̄2 /I βh̄2 2 , N k ln 1 + 3 exp −βh̄ /I − k ln N ! + 3N k I 1 + 3 exp −βh̄2 /I e la capacitá termica molare a basse temperature 2 2 h̄ βh̄2 2I Cmole ∼ 3R exp −h̄2 /IkT . IkT (ii) In presenza di un campo elettrostatico uniforme avremo 2 l ∞ X h̄ l(l + 1) X αh̄E exp m (2l + 1) exp − Z1 (T ; E) = 2IkT kT l=0 m=−l 2 ∞ X h̄ l(l + 1) sinh[ε(2l + 1)] , = (2l + 1) exp − 2IkT sinh ε l=0 dove ε ≡ αh̄E/2kT . Nel caso di temperature non troppo basse possiamo utilizzare la funzione di partizione canonica classica V (4πmkT )3/2 2π (classica) Z1 (T, V ; E) = (2πIkT ) sinh (2ε) , 5 h ε da cui la polarizzabilitá dielettrica αh̄ ∂ 1 (classica) P= ln ZN (T, V ; ε) = N αh̄ coth(2ε) − , 2 ∂ε 2ε che, nel caso di campi elettrici molto deboli ε 1 , si riduce a (αh̄)2 ε1 P ∼ N E. 3kT Alle basse temperature possiamo di nuovo limitarci ai primi due termini della serie che definisce Z1 (T ; E) e ricaviamo h̄2 sinh(3ε) βh̄2 2I Z1 (T ; E) ∼ 1 + 3 exp − IkT sinh ε da cui si ottiene subito h̄2 sinh(3ε) βh̄2 2I 3 P ∼ N αh̄ exp − {3 coth(3ε) − coth ε} . 2 IkT sinh ε Quest’ultima espressione, valida per basse temperature, nel caso di campi elettrici molto deboli ε 1 si riduce a (αh̄)2 h̄2 βh̄2 2I P ∼ 6N E exp − . kT IkT PROVA SCRITTA DI MECCANICA STATISTICA 22 Febbraio 1999 Problema Si consideri un gas ideale di N molecole monoatomiche racchiuse in un recipiente sferico di raggio R e soggette ad un campo di forze esterne di tipo centrale descritte dal potenziale Ψ(r) = F r + G , r F >0, G>0, dove r rappresenta la distanza dal centro del recipiente sferico. Si noti che il primo termine del potenziale rappresenta una trappola radiale lineare che confina le molecole. Il sistema è posto in contatto termico con un termostato a temperatura assoluta T . Supponendo trascurabili gli effetti quantistici, si calcolino: (i) l’equazione di stato del gas; (ii) i valori medi delle forze generalizzate ∂H F≡ − , ∂F ∂H G≡ − , ∂G dove H è la Hamiltoniana del sistema. (iii) Nel limite in cui il volume del recipiente è molto grande, supponendo fissato il numero N di molecole, si ottenga una formula approssimata per G nel caso di una trappola radiale lineare molto intensa. √ Suggerimento : posto z ≡ 2β F G, dove β = 1/kT , mentre Z I∞ (β, F, G) ≡ 0 ∞ r G G dr exp −βF r − β =2 K1 (z) , r F dove K1 è la funzione di Bessel modificata di ordine uno, vale l’andamento asintotico r K1 (z) ∼ π −z e , 2z z1. Soluzione (i) Poiché la Hamiltoniana di singola molecola é data da H= p2 G + Fr + , 2m r la funzione di partizione canonica classica per il sistema risulta evidentemente Z N Z 1 3 3 d p ZN (T, R; F, G) = d r exp{−βH} N !h3N V "Z #N R (4π)N 2 3N/2 (2πmkT ) dr r exp{−β(F r + G/r)} , = N !h3N 0 da cui si ricavano immediatamente la pressione sulla parete del recipiente P = kT ∂ N kT exp{−β(F R + G/R)} ln Z (T, R; F, G) = R N R 4πR2 ∂R 4π dr r2 exp{−β(F r + G/r)} 0 e l’equazione di stato PV = R3 exp{−β(F R + G/R)} N kT . RR 2 exp{−β(F r + G/r)} 3 dr r 0 (ii) I valori medi delle forze generalizzate risultano RR dr r3 exp{−β(F r + G/r)} ∂ ln ZN (T, R; F, G) = −N R0R , F = kT 2 exp{−β(F r + G/r)} ∂F dr r 0 RR dr r exp{−β(F r + G/r)} ∂ 0 G = kT ln ZN (T, R; F, G) = −N R R . ∂G dr r2 exp{−β(F r + G/r)} 0 (iii) Dalle definizioni suggerite nel testo risulta I∞ (β, F, G) = 4β G z K1 (z) = K1 (z) . z βF Ponendo (n) I∞ (β, F, G) ∞ Z ≡ 0 dalle identitá G , dr r exp −βF r − β r n ∂n = (−1) β I∞ (β, F, G) , ∂F n ∂z ∂ G ∂ ∂ = = 2β 2 , ∂F ∂F ∂z z ∂z (n) I∞ (β, F, G) n −n n∈N, si ottiene la relazione (n) I∞ (β, F, G) n = (−1) G 2β z n ∂n I∞ (β, F, G) . ∂F n Indicando con l’apice 0 la derivata rispetto a z si ottengono facilmente le formule valide nel limite di R molto grande, cioé (3) F R→∞ ∼ −N I∞ (β, F, G) (2) = 2N I∞ (β, F, G) (1) G R→∞ ∼ −N I∞ (β, F, G) (2) I∞ (β, F, G) = 000 βG I∞ , 00 z I∞ 0 N z I∞ . 00 2βG I∞ Dagli andamenti asintotici dominanti r π G z1 I∞ (β, F, G) = 4β K1 (z) ∼ βG z −3/2 e−z ; z 2 r π z1 (1) I∞ (β, F, G) ∼ − βG z −3/2 e−z ; 2 r π z1 (2) I∞ (β, F, G) ∼ βG z −3/2 e−z , 2 si ricava subito il contributo dominante alla forza generalizzata G nel limite di trappola radiale lineare molto intensa r F . G ≈ −N G PROVA SCRITTA DI MECCANICA STATISTICA 08 Settembre 1998 Problema I Un contenitore di volume V0 contiene N0 molecole. Assumendo che non vi sia correlazione alcuna tra le posizioni delle varie molecole, si richiede di: (i) calcolare la distribuzione di probabilità p(N, V ; N0 , V0 ) che una regione di volume V , situata ovunque all’interno del contenitore, contenga esattamente N molecole; (ii) mostrare che, se N0 ed N sono entrambi numeri molto grandi, la distribuzione di probabilità p(N, V ; N0 , V0 ) assume una forma gaussiana e calcolare il valore medio hN i e lo scarto quadratico medio 4N . Problema II Si consideri un gas ideale di N molecole diatomiche di massa 2m e momento di dipolo elettrico d, poste in un campo elettrico esterno uniforme di intensità E. La Hamiltoniana di ogni singola molecola è pertanto data da: p2 H= + 4m ( p2ϕ p2θ + 2I 2I sin2 θ ) − Ed cos θ , dove I è il momento d’inerzia della molecola. Il gas è posto a contatto termico con un termostato a temperatura assoluta T . Assumendo che |Ed| kT , si studi la termodinamica del gas e, in particolare, si calcolino la polarizzazione elettrica media e la costante dielettrica. Soluzione I (i) La distribuzione di probabilitá risulta N0 ! p(N, V ; N0 , V0 ) = N !(N0 − N )! V0 − V V0 N0 −N V V0 N , che soddisfa le condizioni p(N, V ; N0 , V0 ) ≥ 0 , N0 X p(N, V ; N0 , V0 ) = 1 . N =0 I (ii) Utilizzando la formula di De Moivre – Stirling Z ∞ a a √ 1 a −x a! = dx x e = 2πa 1 + O , e a 0 a→∞, nel caso di N0 ed N molto grandi, é immediato mostrare che la distribuzione di probabilitá p(N, V ; N0 , V0 ) ammette un massimo per N = N∗ ≡ N0 V 1. V0 Infatti ∂ N0 ,N 1 ln p(N, V ; N0 , V0 ) ∼ − ln N + ln(N0 − N ) − ln(V0 − V ) + ln V , ∂N ∂2 N0 N0 ,N 1 ln p(N, V ; N0 , V0 ) ∼ − <0. 2 ∂N N (N0 − N ) Ricordiamo che la semi-larghezza della distribuzione di probabilitá p(N, V ; N0 , V0 ) nell’intorno del suo punto di massimo N∗ é definita come −1/2 2 ∂ ln p(N, V ; N , V ) w(N∗ ) ≡ 0 0 ∂N 2 N =N∗ p N0 V (V0 − V ) N0 1 ∼ , V0 √ da cui risulta peraltro evidente che la semi-larghezza cresce come √ N0 , per V0 , V fissati, mentre la semi-larghezza relativa w(N∗ )/N∗ decresce come 1/ N0 . Di conseguenza, in accordo con il teorema del limite centrale di Laplace [ si veda per esempio: A.I. Khinchin, Mathematical foundations of statistical mechanics, Dover Publication Inc., New York (1949) pag. 166 ], per N0 , N abbastanza grandi la distribuzione di probabilitá p(N, V ; N0 , V0 ) diviene gaussiana V02 (N − N∗ )2 N0 ,N 1 p(N, V ; N0 , V0 ) ∼ p(N∗ , V ; N0 , V0 ) exp − , 2N0 V (V0 − V ) V N∗ ≡ N0 1. V0 In tale limite, il valore medio di N e lo scarto quadratico medio sono rispettivamente dati da V N0 ,N 1 , hN i ∼ N0 V0 p N0 V (V0 − V ) N0 ,N 1 ∆N ∼ . V0 II La funzione di partizione canonica classica di singola molecola risulta (classica) Z1 dove (T, V ; E) = sinh x V (4πmkT )3/2 (8π 2 IkT ) , 5 h x x ≡ Ed/kT , da cui la polarizzabilitá dielettrica ∂ 1 (classica) P=d ln ZN (T, V ; x) = N d coth x − , ∂x x che, nel caso di campi elettrici molto deboli P x1 ∼ N x 1 , si riduce a d2 E. 3kT La suscettivitá dielettrica molare per campi deboli risulta quindi χmole = NA d2 , 3kT dove NA é il numero di Avogadro, da cui la costante dielettrica K= NA d2 . 3k PROVA SCRITTA DI MECCANICA STATISTICA 21 Luglio 1998 Problema Un gas composto da N molecole puntiformi monoatomiche di massa m, racchiuse entro un recipiente sferico di raggio R, è descritto da una Hamiltoniana del tipo N X p2i H= + V(r1 , . . . , rN ) , 2m i=1 dove X V(r1 , . . . , rN ) = Φ(|rj − rk |) + 1≤j<k≤N in cui Φ(r) = N X Ψ(ri ; α1 , α2 ) , i=1 +∞ , se r < r0 ; 6 −Φ0 (r0 /r) , se r ≥ r0 , dove Φ0 ed r0 sono costanti, mentre α1 + α2 r2 , r2 (α1 > 0 , α2 > 0) . Ψ(r; α1 , α2 ) = Il sistema è all’equilibrio termodinamico in contatto termico con un termostato a temperatura T . Si richiede: (i) nel limite in cui le forze interatomiche si possono trascurare – si precisi sotto quali condizioni sui parametri ciò avviene – calcolare la pressione sulle pareti; calcolare poi, nel limite di volume del recipiente molto grande, le forze medie generalizzate relative ai parametri α1 ed α2 e l’entropia del sistema. (ii) Nel caso α1 = α2 = 0, si determini l’equazione di stato approssimata supponendo il gas diluito – specificare le condizioni sui parametri che giustificano tale approssimazione. Si noti che: r Z ∞ a √ √ 1 π 1 + 2 ab exp −2 ab , r2 exp − 2 − br2 dr = r 4 b3 0 a > 0 ,b > 0 . Soluzione (i) Nel caso in cui Φ0 kT é sicuramente lecito trascurare il potenziale interatomico (limite di gas ideale). In tali condizioni e tenendo conto della presenza di una trappola armonica che confina le molecole, la funzione di partizione canonica classica del gas risulta ZN (β, R; α1 , α2 , Φ0 , r0 ) (2πmkT )3N/2 (4π)N 3N h Φ0 kT ∼ "Z #N R dr r2 exp {−βΨ(r; α1 , α2 )} × , 0 da cui la pressione P = kT ∂ ln ZN 4πR2 ∂R Φ0 kT ∼ exp {−βΨ(R; α1 , α2 )} N kT . RR 4π dr r2 exp {−βΨ(r; α1 , α2 )} 0 Nel limite di volume infinito per la funzione di partizione canonica, che esiste grazie alla presenza della trappola armonica α2 r2 , abbiamo (∞) lim ZN (β, R; α1 , α2 , Φ0 , r0 ) = ZN (β; α1 , α2 , Φ0 , r0 ) R→∞ Φ0 kT ∼ √ √ (2m/α2 )3N/2 N (π/β)3N (1 + 2β α1 α2 ) exp {−2N β α1 α2 } , 3N h da cui si ricavano facilmente le forze generalizzate F1 ≡ kT ∂ (∞) ln ZN ∂α1 Φ0 kT F2 ≡ kT ∂ (∞) ln ZN ∂α2 Φ0 kT ∼ ∼ 2N βα2 , √ 1 + 2β α1 α2 3 2β 2 α1 −N kT + . √ 2α2 1 + 2β α1 α2 − Si osservi che F2 diverge per α2 → 0, in assenza cioé della trappola armonica. Sempre nel limite di volume infinito, l’entropia risulta ∂F Φ0 kT ∼ S=− ∂T √ 2 α1 α2 √ 3 2mπ 2 N k 4 + 2 ln(kT ) + ln + ln (kT + 2 α1 α2 ) − . √ 2 α2 h2 kT + 2 α1 α2 (ii) Nel caso in cui α1 = α2 = 0 la Hamiltoniana del gas è N 2 N X X pi HN = + Φ (|ri − rj |) . 2m i=1 j=i+1 La funzione di partizione classica per il gas diluito sará dunque (2πmkT )3N/2 ZN (T, V ) = N !h3N Z Z 3 d r1 . . . V V N (2πmkT )3N/2 = N !h3N Y d 3 rN V [1 + f (β; |ri − rj |)] 1≤i<j≤N Z 2πN (N − 1) ∞ 2 1+ dr r f (β; r) + . . . , V 0 f (β; r) ≡ exp {−βΦ (r)} − 1 . Abbiamo poi Z 0 ∞ Z ∞ r03 dr r2 exp βΦ0 (r0 /r)6 − 1 dr r f (β; r) = − + 3 r " 0 ∞ # X (βΦ0 )n r03 =− 1− , 3 n!(2n − 1) n=1 2 da cui si ricava il contributo dominante alla funzione di partizione canonica classica nell’ipotesi di N 2 r03 /V ≤ 1 V N (2πmkT )3N/2 ZN (T, V ) ≈ N !h3N dove ( V0 N 2 1− 2V " ∞ X (βΦ0 )n 1− n!(2n − 1) n=1 #) . V0 ≡ 4πr03 /3 . L’equazione di stato approssimata assume dunque la forma V0 βP v ≈ 1 + 2v " ∞ X (βΦ0 )n 1− n!(2n − 1) n=1 # , V0 1, v da cui si evince, nei casi realistici, una diminuzione della pressione rispetto al caso del gas perfetto dovuto alla presenza del potenziale intermolecolare attrattivo in quanto βΦ0 ' 10−2 in condizioni standard. PROVA SCRITTA DI MECCANICA STATISTICA 23 Giugno 1998 Problema I Si consideri un gas ideale costituito di N molecole monoatomiche ultrarelativistiche, tali cioè che la Hamiltoniana sia data da HN = N X |pj |c , j=1 dove c è la velocità della luce. Il gas è racchiuso entro un recipiente di volume V , all’equilibrio termico a temperatura assoluta T . Si determinino: i) ii) iii) iv) v) la funzione di partizione; l’equazione di stato; il calore specifico a volume costante; il valore di γ = (CP /CV ). Mostrare inoltre che, nel caso generale in cui HN = N q X p2j c2 + m2 c4 , j=1 dove m è la massa a riposo delle molecole, il teorema di equipartizione si riduce a * mvj2 q 1 − vj2 /c2 + = 3kT , ∀j = 1, 2, . . . , N , dove vj = |vj | è la velocità della j-esima molecola. Problema II I livelli energetici di un oscillatore quantistico anarmonico unidimensionale possono essere approssimati con la relazione: 1 εn ' h̄ω n + 2 1 1−x n+ ; 2 n = 0, 1, 2, . . . . Il parametro x , che supponiamo molto minore di uno, rappresenta il grado di anarmonicità. Determinare, al primo ordine in x ed al secondo ordine in y ≡ βh̄ω, la capacità termica per un sistema ideale di N oscillatori anarmonici all’equilibrio termico a temperatura assoluta T , trascurando gli effetti quantistici dovuti alle proprietá di simmetria della funzione d’onda del sistema. Soluzione I (i) Funzione di partizione canonica classica (πV )N ZN (T, V ) = N! 3N kT πh̄c ; (ii) equazione di stato P V = N kT . (iii) L’energia interna risulta U = 3N kT , da cui PV = U , 3 cV = 3k . m (iv) Entropia U 2πh̄c S = k ln ZN − = kN ln(8πV ) − ln N − 2 − 3 ln T kT per cui dS = 0 ⇔ P V 4/3 = costante , e quindi cP = 4k , m come é evidente dal momento che l’equazione di stato é sempre quella del gas perfetto. (v) Posto mvj2 τj ≡ q , 1 − vj2 /c2 ricordiamo che la relazione relativistica tra impulso e velocitá della j-esima particella si scrive mvj pj = q , 1 − vj2 /c2 da cui si ricava subito cpj vj = q , p2j + m2 c2 cp2j τj = q . p2j + m2 c2 Il valore medio della quantitá τj risulta pertanto o n q 2 2 2 4 d +m c exp −β pj c + m c o n q hτj i = R d3 pj exp −β p2j c2 + m2 c4 o n q R∞ 4 2 2 2 −1/2 2 2 2 4 c 0 dpj pj pj + m c exp −β pj c + m c o n q = R∞ 2 exp −β 2 c2 + m2 c4 dp p p j j j 0 n q o R +∞ 4 2 2 2 −1/2 2 2 2 4 c −∞ dpj pj pj + m c exp −β pj c + m c n o q = . R +∞ 2 c2 + m2 c4 2 exp −β dp p p j j j −∞ R 3 pj cp2j 2 2 −1/2 p2j Integrando per parti l’espressione al numeratore si ottiene Z +∞ c dpj p4j p2j 2 2 −1/2 +m c −∞ n q o 2 2 2 4 exp −β pj c + m c = n q o+∞ − kT p3 exp −β p2j c2 + m2 c4 −∞ Z +∞ n q o + 3kT dpj p2j exp −β p2j c2 + m2 c4 , −∞ da cui l’asserto hτj i = 3kT , ∀j = 1, 2, . . . , N . Si osservi che la quantitá τj non corrisponde all’energia cinetica relativistica della j-esima particella: quest’ultima é data da 1 Tj = mc2 q − 1 , 2 2 1 − vj /c [ cfr. Robert Resnick (1968): Introduzione alla Relativitá Ristretta, Casa Editrice Ambrosiana (Milano) ] per cui, nel caso relativistico, non é piú l’energia cinetica che si equipartisce tra i gradi di libertá del sistema. II La funzione di partizione canonica per un singolo oscillatore si scrive n o b 1 (ω, x) Z1 (β; ω, x) ≡ Tr exp −β H ∞ X 1 1 1−x n+ , ' exp −βh̄ω n + 2 2 n=0 che, al primo ordine in x, si puó approssimare come ∞ X " 2 # 1 1 Z1 (β; ω, x) ∼ exp −y n + 1 − xy n + 2 2 n=0 x1 1 xy ∂ 2 csch(y/2) csch(y/2) + 2 2 ∂y 2 h i 1 xy xy = csch(y/2) 1 − + coth2 (y/2) . 2 4 2 = Trascurando le proprietá di simmetria della funzione d’onda del gas ideale di oscillatori identici (limite di Boltzmann), la funzione di partizione canonica si scrive x1 ZN (β; ω, x) ∼ iN cschN (y/2) h xy xy 2 1 − + coth (y/2) , 2N 4 2 da cui, tenendo conto dell’identitá ∂ ∂ = h̄ω , ∂β ∂y si ricava subito la formula approssimata per l’energia interna i xy xy ∂ h ln sinh(y/2) + − coth2 (y/2) ∂y 4 2 h i x h̄ω coth(y/2) + − xycoth(y/2) − xcoth2 (y/2) + xycoth3 (y/2) . = 2 2 x1 UN (T ; ω, x) ∼ N h̄ω Dall’identitá ∂ ky 2 ∂ =− , ∂T h̄ω ∂y e dallo sviluppo coth(y/2) = 2 y y3 + − + O(y 5 ) , y 6 360 otteniamo l’espressione approssimata della capacitá termica C≡ ∂U ∂T x1 ∼ Nk N,ω,x y2 1− 12 + 4x 1 y − y 8 + O(y 3 ) . Si osservi che il contributo anarmonico, proporzionale ad x, cresce con la temperatura. PROVA SCRITTA DI MECCANICA STATISTICA 18 Febbraio 1998 Problema Un gas non relativistico di N molecole monoatomiche di massa m e carica elettrica q è racchiuso entro un parallelepipedo di spigoli X, Y, Z. Il sistema è immerso in un campo elettrico uniforme diretto secondo l’asse Ox positivo e di intensità W - si ponga qW > 0. Si supponga il sistema in condizioni di equilibrio termico tali da potere trascurare l’interazione coulombiana tra le molecole. i) Supponendo il sistema isolato con energia totale E, si calcolino la pressione sulle pareti e la polarizzabilità elettrica media all’equilibrio. ii) Si calcolino le medesime quantità nel caso in cui il sistema si trovi all’equilibrio termico con un termostato a temperatura assoluta T . iii) Si discuta la relazione tra i risultati ottenuti. Soluzione (i) Indicando con ri = (xi , yi , zi ) le coordinate cartesiane della i-esima molecola, il volume in fase del sistema é dato da Z ΩN (E, x, X, Y, Z; W ) = CN d3N p Z " d3N r ϑ E − N 2 X p i i=1 2m # − qW xi (2mπ)3N/2 Γ(1 + 3N/2) Z X Z X 3N/2 × dx1 . . . dxN (E + qW x1 + . . . + qW xN ) . = CN Y N Z N x x Eseguendo iterativamente uno ad uno gli integrali si arriva alla formula N (2mπ)3N/2 YZ × ΩN (E, x, X, Y, Z; W ) = CN qW Γ(1 + 5N/2) N X 5N/2 n N (−1) [ E + (N − n)qW X + nqW x ] , n n=0 dove, ovviamente, si richiede che ergodica risulta X ≥ x . La misura invariante della superficie ∂ΩN (E, x, X, Y, Z; W ) = ∂E N (2mπ)3N/2 X 5N/2−1 n N (−1) [ E + (N − n)qW X + nqW x ] , Γ(5N/2) n=0 n ωN (E, x, X, Y, Z; W ) ≡ CN YZ qW N per cui la pressione sulle superfici y = 0, y = Y, z = 0, z = Z é data da (∂/∂Y )ΩN (E, x, X, Y, Z; W ) (∂/∂Z)ΩN (E, x, X, Y, Z; W ) = XZ ωN (E, x, X, Y, Z; W ) XY ωN (E, x, X, Y, Z; W ) N ΩN (E, x, X, Y, Z; W ) = . V ωN (E, x, X, Y, Z; W ) P = Dal teorema di equipartizione dell’energia cinetica segue la definizione di temperatura assoluta microcanonica, cioé ΩN /ωN = kT da cui si ottiene che la pressione sulle pareti laterali é quella di un gas perfetto come risulta peraltro evidente intuitivamente. In maniera del tutto analoga si ottengono le pressioni sulle faccie superiore ed inferiore del cilindro. Ponendo per semplicitá x ↓ 0 si ricava (∂/∂x)ΩN (E, x, X, Y, Z; W ) x↓0 Y Z ωN (E, x, X, Y, Z; W ) PN n N qW n=0 n (−1) n [ 1 + (N − n)qW X/E ] ≤0, = PN 5N/2−1 YZ (−1)n N [ 1 + (N − n)qW X/E ] P← = lim n=0 P→ n (∂/∂X)ΩN (E, x, X, Y, Z; W ) = lim x↓0 Y Z ωN (E, x, X, Y, Z; W ) PN 5N/2−1 n N qW n=0 (−1) n (N − n) [ 1 + (N − n)qW X/E ] = PN 5N/2−1 YZ (−1)n N [ 1 + (N − n)qW X/E ] n=0 n qW qW − P← = N + |P← | , YZ YZ =N da cui appare evidente che |P← | < P→ come ci si aspetta intuitivamente. Vale la pena osservare che il segno negativo della componente della pressione sulla faccia x = 0 risulta palese dalla formula (∂/∂x)ΩN (E, x, X, Y, Z; W ) x↓0 Y Z ωN (E, x, X, Y, Z; W ) RX RX 3N/2 dx2 . . . 0 dxN (E + qW x2 + . . . + qW xN ) 2 0 =− ≤0. R R 3Y Z X dx1 . . . X dxN (E + qW x1 + . . . + qW xN )3N/2−1 P← = lim 0 0 (ii) La funzione di partizione canonica classica per il sistema risulta βqW X N e − eβqW x (2πmkT )3N/2 N (Y Z) , ZN (β, x, X, Y, Z; W ) = N !h3N βqW da cui si ricavano immediatamente le pressioni N kT qW N P = , P→ = , V Y Z 1 − e−βqW X P← = qW N ≤0. Y Z 1 − eβqW X (iii) Tenendo conto della ben nota approssimazione x α α1 x 1+ ∼ e , x, α ∈ R , α se supponiamo che E ' 3N kT /2 con N 1, allora potremo utilizzare la formula asintotica per gli integrali sullo spazio delle fasi, vale a dire Z X Z X Z X 3N/2 N 1 dx1 dx2 . . . dxN (E + qW x1 + qW x2 + . . . + qW xN ) ∼ x x x 3 N kT 2 3N/2 Z 3 N kT 2 3N/2 X Z X dx1 x Z X dxN exp {qW x1 + qW x2 + . . . + qW xN } = dx2 . . . x x N (qW )−N (exp{βqW X} − exp{βqW x}) , da cui é immediato verificare che le formule per le componenti della pressione corrispondenti alle medie microcanoniche si riducono a quelle canoniche. PROVA SCRITTA DI MECCANICA STATISTICA 18 Dicembre 1997 Problema Un gas ideale di molecole monoatomiche di massa m (non relativistiche) è racchiuso entro un recipiente sferico di raggio R. In corrispondenza del al punto sulla superficie della sfera di coordinate polari (r, φ, Θ) = (R, 0, 0), viene praticata una piccola apertura di area σ, tale che (σ/4πR2 ) 1. Le molecole sono dotate di momento magnetico intrinseco µ e sono in presenza di un campo magnetico costante ed omogeneo B, tale che l’interazione tra campo e j-esima molecola sia descritta dalla Hamiltoniana Hj = −µB cos θj , 0 ≤ θj ≤ π . Nell’istante t = 0 in cui viene praticata l’apertura il recipiente contiene N molecole e si trova all’equilibrio termico a temperatura assoluta T . Si chiede di calcolare* : (i) la rapidità di effusione, cioè il numero medio di molecole che escono dall’apertura nell’unità di tempo e per unitá di superficie dell’apertura; (ii) la variazione della temperatura nell’unità di tempo, cioè (d/dt)T (t), nel corso di un intervallo di tempo tanto piccolo da potere considerare il gas all’equilibrio termico ; (iii) l’andamento nel tempo del momento magnetico medio, nei casi di approssimazione di campo molto debole e molto intenso, sempre nell’ipotesi di cui al punto (ii). * Si ponga βµB ≡ (µB/kT ) = x . Soluzione (i) Il numero medio di molecole che escono dall’apertura di area unitaria nell’unitá di tempo é Z pz N (t) −3/2 d3 p ϑ(pz ) R= (2πmkT ) exp{−βp2 /2m} V m r kT N = n(t) , n≡ . 2πm V Abbiamo dunque d N (t) = −σR dt −t/τ ⇒ N (t) = N (0)e , V τ≡ σ r 2πm . kT (ii) dal teorema di equipartizione dell’energia cinetica si ha T = p2 3km , per cui la variazione di temperatura dovuta all’effusione sará Z dT N (t) p2 −3/2 = (2πmkT ) d3 p ϑ(pz ) exp{−βp2 /2m} dt V 3km 3/2 πmσ 2kT (t) . = n(t) 3k πm (iii) Dalla formula classica di Langevin 1 M = N µ coth x − x x1 otteniamo nel regime di campo debole x1 M(t) ∼ N (t) mentre nel regime di campo forte µ2 , 3kT (t) x1 x1 M(t) ∼ N (t) µ2 . , PROVA SCRITTA DI MECCANICA STATISTICA 08 Ottobre 1997 Problema Un gas reale è costituito di N molecole monoatomiche racchiuse entro un recipiente di volume V . Le molecole interagiscono tra loro attraverso un potenziale della forma X V(r1 , . . . , rN ) = Φ(|rj − rk |) , 1≤j<k≤N dove il potenziale di interazione a coppie ha la forma: ( +∞ , per 0 ≤ r < r0 ; per r0 ≤ r ≤ r1 ; Φ(r) ≡ −ε , n −ε (r1 /r) , per r ≥ r1 , dove n ∈ N e ε ≈ 10−15 erg. Il gas si trova all’equilibrio in contatto termico con un termostato a temperatura assoluta T ≈ 300 ◦ K. Si richiede di: (i) ottenere l’ equazione di stato approssimata nel caso in cui il gas sia molto diluito, discutendo le condizioni di validità dell’approssimazione stessa in funzione dei parametri del potenziale intermolecolare ; (ii) sempre nelle stesse condizioni, calcolare l’entropia e discutere l’equazione delle adiabatiche per il gas considerato; (iii) nelle stesse condizioni, calcolare i calori specifici a volume costante ed a pressione costante . Soluzione (i) La Hamiltoniana del gas è HN = N X N X p2i + 2m j=i+1 i=1 Φ (|ri − rj |) . La funzione di partizione classica per il gas diluito sará dunque (2πmkT )3N/2 ZN (T, V ) = N !h3N N ≈ Z 3 Z V V 3N/2 V (2πmkT ) N !h3N Y d 3 rN d r1 . . . [1 + f (β; |ri − rj |)] 1≤i<j≤N Z 2πN (N − 1) ∞ 2 1+ dr r f (β; r) , V 0 f (β; r) ≡ exp {−βΦ (r)} − 1 . Ponendo % ≡ (r1 /r0 )3 ≤ 1 Z 0 ∞ n≥4 abbiamo poi per 3 Z ∞ i h n r n o r1 r03 r03 1 βε dr r f (β; r) = − + e − + dr r2 exp βε −1 3 3 3 r r1 ∞ X (βε)j r03 βε =− % + e (1 − %) − 3% , 3 j!(nj − 3) j=1 2 da cui si ricava il contributo dominante alla funzione di partizione canonica classica, nell’ipotesi di gas estremamente diluito, cioé N 2 r13 /V ≤ 1 : in effetti, V N (2πmkT )3N/2 ZN (T, V ) ≈ N !h3N V1 N 2 g(β; %, ε) , 1− 2V dove si é posto 4πr13 V1 ≡ , 3 βε g(β; %, ε) ≡ 1 + e ∞ X 1 (βε)j −1 −3 . % j!(nj − 3) j=1 L’equazione di stato approssimata assume dunque la forma βP v ≈ 1 + V1 g(β; %, ε) , 2v V1 1, v da cui si evince, a seconda del segno di g(β; %, ε), una diminuzione o un aumento della pressione rispetto al caso del gas perfetto dovuto alla presenza del potenziale intermolecolare attrattivo. Vale la pena ricordare che, per un gas ideale in condizioni standard, il volume occupato da una mole del gas risulta standard Vmole = NA k T∗ P∗ ' (6.02 × 1023 mol−1 ) (1.38 × 10−16 erg K−1 ) 273.15 K 101325 Pa = 2.24 × 104 cm3 mol−1 , per cui, tenendo conto del fatto che V1 ' 10−24 cm3 , il parametro N V1 /V risulta dell’ordine di 10−5 , ció che corrisponde al regime di gas diluito. Questo significa che, in definitiva, la correzione all’equazione di stato risulta piccola anche nel regime di gas diluito. Al contrario, per quanto riguarda la funzione di partizione, la correzione rispetto al caso del gas perfetto risulta piccola solo nel regime di gas estremamente diluito. (ii) Dalla formula per l’entropia nell’insieme canonico ∂ S(β, V ) = k 1 − β ∂β ln ZN (β, V ) , nel caso del gas estremamente diluito ricaviamo la formula approssimata V1 ∂ ln 1 − N g(β; %, ε) S(β, V ) ≈ S0 (β, V ) + k 1 − β ∂β 2v V1 ∂ ≈ S0 (β, V ) − kN g(β; %, ε) , g(β; %, ε) − β 2v ∂β dove S0 (β, V ) denota l’entropia del gas perfetto. Tenendo conto delle espressioni di S0 (β, V ) e di g(β; %, ε) si arriva facilmente alla formula approssimata mv 2/3 5 3 S(β, V ) ≈ N k + ln 2 2 2πβh̄2 ∞ j X V1 1 (j − 1)(βε) − (1 − βε) − 1 eβε + 3 , 2v % j!(nj − 3) j=2 da cui si puó ancora osservare che la correzione all’entropia del gas ideale risulta piccola anche nel regime di gas diluito. In condizioni standard e per potenziali interatomici realistici risulta βε dell’ordine di 10−2 , per cui possiamo ulteriormente approssimare l’entropia nella forma S(β, V ) ≈ N k 5 3 + ln 2 2 mv 2/3 2πβh̄2 V1 − 2v 1 − 1 + O(β 2 ε2 ) % . L’equazione approssimata dell’adiabatica si ricava dalla condizione luogo all’equazione differenziale dS = 0 che dá V1 1 dv 3 dT + 1+ −1 =0, 2 T 2v % v il cui integrale si scrive T = costante × v −2/3 exp V1 3v 1 −1 . % Tenendo conto dell’equazione di stato nel regime di gas diluito e del fatto che βε %−1 si ricava facilmente l’equazione approssimata per le trasformazioni adiabatiche Pv 5/3 V1 ≈1+ 3v 5 −1 2% . (iii) Dall’espressione approssimata dell’entropia S(β, V ) ≈ N k 5 3 + ln 2 2 mv 2/3 2πβh̄2 V1 − 2v 1 −1 , % é immediato riconoscere che il calore specifico a volume costante non subisce correzione, al primo ordine in βε, rispetto al caso del gas perfetto. Dalla definizione della capacitá termica a pressione costante otteniamo CP = −β dS dβ ≈ Nk P 3 T ∂v V1 T + + 2 v ∂T 2v 2 1 ∂v −1 , % ∂T tenuto conto che all’ordine piú basso v ∂v ≈ ∂T T V1 1− 2v% , si arriva subito all’espressione approssimata del calore specifico a pressione costante k cp ≈ m 5 V1 − 2 2v . PROVA SCRITTA DI MECCANICA STATISTICA 10 Settembre 1997 Problema 1. Un gas ideale è composto di molecole biatomiche con atomi puntiformi di masse m1 ed m2 , cariche q1 e q2 e vincolati a rimanere ad una distanza d l’uno dall’altro. Il gas si trova entro un recipiente di volume V ed immerso in un campo elettrico uniforme E; inoltre il gas è mantenuto ad una temperatura assoluta T . (i) Si calcoli la polarizzabilità media del gas. (ii) Si calcolino il calore specifico a volume costante e l’entropia del gas. (iii) Si calcoli l’energia media per singolo atomo. Problema 2. Si consideri un gas di Fermi-Dirac di particelle identiche di massa m e spin 1/2 non interagenti, racchiuse entro un recipiente di volume V a temperatura T . Si dimostri che l’entropia tende a zero quando T → 0. Soluzione 1. (i) Se poniamo l’asse zeta di un sistema di assi cartesiani monometrici parallelo e concorde al campo elettrostatico, la Hamiltoniana della molecola biatomica a manubrio si scrive p22 p21 − q1 Ez1 + − q2 Ez2 , H = H1 + H 2 = 2m1 2m2 dove ri = (xi , yi , zi ), pi , mi , i = 1, 2 indicano rispettivamente le coordinate, i momenti e le masse dei due atomi puntiformi costituenti la molecola, mentre E = |E|. Passando a coordinate e momenti baricentrici e relativi m1 r1 + m2 r2 R ≡ (X, Y, Z) = ; m1 + m2 = M ; m1 + m2 r = r1 − r2 ; |r1 − r2 | = d , m1 m2 , P = M Ṙ , p = µṙ , µ= M la Hamiltoniana diviene P2 − (q1 + q2 )EZ + Hrelativa . 2M Conviene ora esprimere la Hamiltoniana relativa in coordinate polari sferiche r = (d, θ, φ), 0 ≤ θ ≤ π, 0 ≤ φ ≤ 2π e, a questo scopo, indichiamo con di , i = 1, 2 le distanze degli atomi dal punto del manubrio in cui si trova il baricentro della molecola in modo tale che H= r1 = (X + d1 sin θ cos φ, Y + d1 sin θ sin φ, Z + d1 cos θ) , r2 = (X − d2 sin θ cos φ, Y − d2 sin θ sin φ, Z − d2 cos θ) ; 1 I = m1 d21 + m2 d22 = µd2 , pθ ≡ I θ̇ , pφ ≡ I φ̇ sin2 θ . 2 Di conseguenza la Hamiltoniana si scrive nella forma p2φ p2 P2 − (q1 + q2 )EZ + θ + − (q1 d1 − q2 d2 )E cos θ . 2M 2I 2I sin2 θ La funzione di partizione canonica classica della molecola biatomica é data da Z L Z 2π V βP2 dZ 3 d P exp − exp {βE(q1 + q2 )Z} Z2 (T, V ; E) = 5 (2πh̄) 2M L 0 Z +∞ βp2θ × dpθ exp − 2I −∞ ( ) Z π Z +∞ βp2φ × dθ dpφ exp − + β(q1 d1 − q2 d2 )E cos θ 2I sin2 θ 0 −∞ H= ξ 8π 2 I 3/2 5/2 (e − 1) sinh η (2πM ) (kT ) , (2πh̄)5 ξη ξ ≡ βE(q1 + q2 )L , η ≡ βE(d1 q1 − d2 q2 ) = βEd(m2 q1 − m1 q2 )/M . =V La funzione di partizione canonica classica del gas ideale di molecole biatomiche vale evidentemente ZN (T, V ; E) = Z2N (T, V ; E)/N ! , da cui la polarizzabilitá media ∂ ln ZN (T, V ; E) ∂E 1 1 1 = N (q1 + q2 )L − + N (d1 q1 − d2 q2 ) coth η − . 1 − e−ξ ξ η P ≡ kT 1. (ii) Dalla formula per l’energia interna ∂ ln ZN (β, V ; E) = N kT UN (T ; E) ≡ − ∂β 9 ξ − − η coth η 2 1 − e−ξ , segue subito l’espressione del calore specifico a volume costante k cV = M 9 ξ 2 /2 η2 − − 2 cosh ξ − 1 sinh2 η . Anche l’entropia del gas ideale biatomico si ricava subito dalla definizione ∂ S(T, V ; E) ≡ k 1 − β ln ZN (β, V ; E) ∂β ∂ (eξ − 1) sinh η = S0 (T, V ; E) + N k 1 − β , ln ∂β ξη dove S0 (T, V ; E) indica l’entropia del gas ideale biatomico in assenza del campo elettrico, cioé 7 5 kT 3 S0 (T, V ; E) = N k ln υ + ln(8πI) + + ln + ln(2πM ) . 2 2 2 4π 2 h̄2 Otteniamo in definitiva ξ (e − 1) sinh η ξ − − η coth η . S(T, V ; E) = S0 (T, V ; E) + N k 2 + ln ξη 1 − e−ξ 1. (iii) Dalle relazioni p1 = m1 P+p , M p2 = m2 P−p M segue subito che p21 m1 P2 p2 1 ≡ T1 = + + P·p , 2m1 M 2M 2m1 M p22 p2 m2 P2 1 ≡ T2 = + − P·p . 2m2 M 2M 2m2 M Risulta peraltro evidente che la media canonica del prodotto scalare per paritá in quanto, per esempio, Z +∞ βPx2 dPx Px exp − = 0. 2M −∞ hP · pi é nulla Di conseguenza abbiamo Z m1 P2 βP2 −3/2 3 hT1 i = d P (2πM kT ) exp − M 2M 2M Z +∞ 2 pθ βp2θ m2 −1/2 dpθ (2πIkT ) exp − + M 2I 2I −∞ ( ) Z π Z +∞ 2 2 βp p m2 φ φ + (8πIkT )−1/2 dθ exp − dpφ M 2I sin2 θ 2I sin2 θ 0 −∞ m1 3/2 ∂ −3/2 m2 1/2 ∂ −1/2 β β −2 β β M ∂β M ∂β kT 3 = m2 + m1 , M 2 = − mentre in modo del tutto analogo troviamo kT 3 m1 + m2 . hT2 i = M 2 Si verifica subito che la somma delle energie cinetiche medie é in accordo con il teorema di equipartizione 5 hT1 i + hT2 i = kT . 2 Veniamo ora alla media canonica dell’energia potenziale elettrostatica. Dalle relazioni m2 m1 z1 = Z + d cos θ ; z2 = Z − d cos θ , M M ∂ −βH − qi Ezi e−βH = −kT qi e , i = 1, 2 , ∂qi segue subito che eξ 1 − ξ e −1 ξ m2 − N q1 d cos θ coth η − − q1 E hz1 i = −N q1 EL M ξ e 1 m1 − q2 E hz2 i = −N q2 EL ξ − + N q2 d cos θ coth η − e −1 ξ M 2. 1 η 1 η , . Nel limite del continuo in tre dimensioni spaziali, l’equazione di stato parametrica del gas ideale di Fermi-Dirac di molecole monoatomiche puntiformi con spin 1/2 é data da Ω(µ, T, V ) = P V = 2kT V λ−3 T f5/2 (z) , hN i = 2V λ−3 T f3/2 (z) , in cui z = exp{βµ} mica mentre √ é la fugacitá, λT = h/ 2πmkT z fs (z) ≡ Γ(s) Z ∞ dx 0 é la lunghezza d’onda ter- xs−1 exp {−x} , 1 + z exp {−x} <es > 0 é la funzione di Fermi-Dirac di ordine s. L’entropia si ricava dalla formula termodinamica V V ∂Ω = 5k 3 f5/2 (z) − 2k ln z 3 f3/2 (z) . SN (T, V ) ≡ ∂T µ,V λT λT Al fine di studiare il limite di bassa temperatura nel limite del continuo, poiché la temperatura e il potenziale chimico sono parametri indipendenti, bisogna distinguere i casi µ < 0 e µ > 0 . Nel primo caso, abbiamo che per basse temperature l’argomento delle funzioni di Fermi diviene molto piccolo e quindi T ↓0 fs (exp {βµ}) ∼ exp {−β|µ|} . Di conseguenza, per basse temperature e quando µ < 0, il numero medio delle molecole si annulla come |µ| T ↓0 2V exp − hN i ∼ , λ3T kT mentre l’entropia come S V |µ| ∼ 5k 3 exp − . λT kT (quantistica) T ↓0 Nell’altro caso µ > 0 , che é quello di interesse fisico in quanto compatibile con una densitá di punto zero diversa da zero di particelle, per basse temperature l’argomento delle funzioni di Fermi-Dirac diviene molto grande. Vale allora lo sviluppo asintotico di Sommerfeld per le funzioni di Fermi-Dirac: ξ1 π2 1 7π 4 1 ξs ξ 1 + s(s − 1) + s(s − 1)(s − 2)(s − 3) + ... , fs e ∼ Γ(s + 1) 6 ξ2 360 ξ 4 da cui ricaviamo µ≈ 3 hN i 8πV 2/3 2π 2 h̄2 m mentre S m N 1/3 2 π2 k2 ∼ hN i T ≈ k T µ 2h̄2 (quantistica) T ↓0 8πV 3 2/3 , che dimostra l’annullarsi dell’entropia come O(T ) per T ↓ 0, come per il calore specifico a volume costante 2/3 k2 T 8πυ T ↓0 cV ∼ . 3 2mh̄2 PROVA SCRITTA DI MECCANICA STATISTICA 08 Ottobre 1996 Problema 1. Un punto materiale di massa m e di peso mg é vincolato a muoversi senza attrito su di una superficie sferica di raggio a. Si calcolino, utilizzando coordinate angolari sferiche (φ, θ) e relativi momenti coniugati (pφ , pθ ), i valori medi di pφ , di pθ e dell’energia potenziale, supponendo che la particella sia in contatto termico con un termostato a temperatura T . Problema 2. Si consideri un gas ideale di Fermi-Dirac di particelle libere di massa m, racchiuse entro un recipiente cubico di spigolo L, all’equilibrio termico a temperatura T e potenziale chimico µ. (i) Si calcolino le capacitá termiche a volume costante CV e a pressione costante CP . (ii) Si determini l’equazione dell’adiabatica e si confronti il risultato con la corrispondente espressione del caso classico. Soluzione 1. Il vettore posizione del punto materiale sulla sfera ha coordinate r = (a sin θ cos φ, a sin θ sin φ, a cos θ da cui si ricavano facilmente le funzioni di Lagrange e Hamilton ma2 2 θ̇ + φ̇2 sin2 θ − mga cos θ , L= 2 p2φ p2θ H= + + mga cos θ , 2ma2 2ma2 sin2 θ pθ = ma2 θ̇ , pφ = ma2 φ̇ sin2 θ . La funzione di partizione canonica classica risulta Z +∞ Z π Z +∞ mga 2a 1 −βH 2 dp dθ dp e = (kT ) sinh , Z(T, a; g) = θ φ kT 2πh̄2 −∞ gh̄2 0 −∞ da cui appare evidente che i valori medi di pθ e pφ sono nulli per paritá, mentre otteniamo ∂ hmga cos θi = −kT g ln Z(T, a; g) = kT [ 1 − βmga coth(βmga) ] . ∂g 2. (i) Nel limite del continuo in tre dimensioni spaziali, l’equazione di stato parametrica del gas ideale di Fermi-Dirac di molecole monoatomiche puntiformi senza spin é Ω(µ, T, V ) = P V = kT V λ−3 T f5/2 (z) , in cui z = exp{βµ} mica mentre hN i = V λ−3 T f3/2 (z) , √ é la fugacitá, λT = h/ 2πmkT z fν (z) ≡ Γ(ν) Z ∞ dx 0 xν−1 exp {−x} , 1 + z exp {−x} é la lunghezza d’onda ter<eν > 0 é la funzione di Fermi-Dirac di ordine ν. L’entropia per molecola si ricava dalla formula termodinamica 1 ∂Ω 5 f5/2 (z) s≡ = k − k ln z = s(z) . hN i ∂T µ,V 2 f3/2 (z) Le capacità termiche a pressione e volume costante si deducono dalle definizioni della termodinamica ds δQ = T hN i , CV ≡ δT V,N dT υ V υ(µ, T ) ≡ = λ3T [ f3/2 (z) ]−1 ; hN i ds δQ CP ≡ = T hN i , δT P,N dT P P (µ, T ) = kT λ−3 T f5/2 (z) . Abbiamo ds ds dµ ds dµ = = βz , dT υ dµ dT υ dz dT υ ds ds dµ ds dµ = = βz , dT P dµ dT P dz dT P e dalle condizioni ∂υ ∂υ dµ + dT = 0 , dυ = ∂µ ∂T ∂P ∂P dP = dµ + dT = 0 , ∂µ ∂T otteniamo in definitiva 3 f3/2 (z) dµ = − k , dT υ 2 f1/2 (z) dµ dT = − P 5 f5/2 (z) k . 2 f3/2 (z) Conseguentemente ricaviamo subito le capacitá termiche che risultano date da 9 V [ f3/2 (z) ]2 15 V k 3 f5/2 (z) − k 3 , 4 λT 4 λT f1/2 (z) 2 f5/2 (z) 25 V 15 V CP = k 3 f1/2 (z) − k f5/2 (z) . 4 λT f3/2 (z) 4 λ3T CV = Si osservi che si verifica subito il limite classico lim z↓0 CP 5 . = CV 3 2. (ii) In una trasformazione adiabatica reversibile di un sistema macroscopico in equilibrio termico l’entropia ed il numero medio di molecole non variano. Di conseguenza, anche l’entropia per molecola non varia da cui segue che nel corso di una tale trasformazione la fugacitá z rimane costante δs(z) = 0 ⇔ z = costante. Dall’equazione per la densitá media ricaviamo T = h3 υ f3/2 (z) (2πmk)3/2 2/3 , da cui segue subito P υ 5/3 = h2 f5/2 (z) = costante , 2πm[ f3/2 (z) ]5/3 dove si deve notare che l’esponente 5/3 risulta coincidere con l’esponente classico, il quale a sua volta rappresenta il rapporto CP /CV classico. PROVA SCRITTA DI MECCANICA STATISTICA 30 Luglio 1996 Problema 1. Si consideri un sistema composto da un gas ideale di N particelle puntiformi di massa m racchiuse entro un cilindro di raggio R ed altezza b, immerse in un campo gravitazionale uniforme con accelerazione di gravitá g. Il sistema é isolato con energia totale E e si trova all’equilibrio termico. Si calcolino le diverse componenti della pressione sulle pareti interne del cilindro e l’entropia del sistema nel limite di N molto grande. Suggerimento: si faccia uso di formule di ricorrenza. Problema 2. Si consideri un gas ideale di particelle di massa m e carica elettrica e, immerse in un campo magnetico uniforme di intensitá B diretto secondo l’asse Oz positivo e in campo elettrico uniforme di intensitá W diretto secondo l’asse Oy negativo (configurazione Hall). Il sistema é racchiuso entro un parallelepipedo simmetrico rispetto all’origine del sistema di assi cartesiani e di spigoli 2Lx , 2Ly , 2Lz rispettivamente. Il sistema é posto in contatto termico con un termostato a temperatura assoluta T . (i) Si calcolino la suscettivitá magnetica e la polarizzazione elettrica medie nel caso della Meccanica Statistica classica. (ii) Si calcolino le medesime quantitá nel caso quantistico, supponendo la funzione d’onda completamente antisimmetrica e il gas poco degenere. Soluzione 1. Indicando con ri = (%i , φi , zi ) le coordinate cilindriche della i-esima molecola, l’estensione in fase del sistema é data da Z ΩN (E, R, a, b; g) = CN Z d3N p " d3N r ϑ E − N 2 X p i i=1 × b Z b 3N/2 dzN (E − mgz1 − . . . − mgzN ) dz1 . . . a + mgzi (2mπ)3N/2 Γ(1 + 3N/2) = CN π N R2N Z 2m # . a Eseguendo iterativamente uno ad uno gli integrali si arriva alla formula ΩN (E, R, a, b; g) = N (2mπ)3N/2 (3N )!! 2πR2 CN × mg Γ(1 + 3N/2) (5N )!! N X n N (−1) [ E − (N − n)mgb − nmga ]5N/2 = n n=0 2 N (2mπ)3N/2 πR E 5N/2 × CN mg Γ(1 + 5N/2) 5N/2 N X mgb mga n N (−1) 1 − (N − n) −n , n E E n=0 dove, ovviamente, si richiede che superficie ergodica risulta b ≥ a . Di conseguenza, la misura invariante della ∂ΩN (E, R, a, b; g) = ∂E N (2mπ)3N/2 X n N (−1) [ E − (N − n)mgb − nmga ]5N/2−1 , Γ(5N/2) n=0 n ωN (E, R, a, b; g) ≡ CN πR2 mg N per cui la pressione sulla superficie laterale del cilindro é data da PR = (∂/∂R)ΩN (E, R, a, b; g) N ΩN (E, R, a, b; g) = . 2πR(b − a) ωN (E, R, a, b; g) V ωN (E, R, a, b; g) Dal teorema di equipartizione dell’energia cinetica segue la definizione di temperatura assoluta microcanonica, cioé ΩN (E, R, a, b; g)/ωN (E, R, a, b; g) = kT da cui si ottiene che la pressione sulle pareti laterali é quella di un gas perfetto come evidente intuitivamente. In maniera del tutto analoga si ottengono le pressioni sulle faccie inferiore ed superiore del cilindro. Ponendo per semplicitá a ↓ 0 otteniamo (∂/∂a)ΩN (E, R, a, b; g) a→0 πR2 ωN (E, R, a, b; g) PN 5N/2−1 n N n (−1) mg n=0 n [ 1 − (N − n)mgb/E ] = − 2 PN ≤0, 5N/2−1 πR (−1)n N [ 1 − (N − n)mgb/E ] P↓ = lim n=0 n (∂/∂b)ΩN (E, R, a, b; g) P↑ = lim a→0 πR2 ωN (E, R, a, b; g) PN 5N/2−1 n N mg n=0 (n − N ) (−1) n [ 1 − (N − n)mgb/E ] = PN n N [ 1 − (N − n)mgb/E ]5N/2−1 πR2 n=0 (−1) n mg = |P↓ | − N , πR2 da cui appare peraltro evidente che P↑ < |P↓ | come ci si aspetta intuitivamente. Per vedere manifestamente che la componente della pressione sulla base inferiore é diretta verso il basso, cioé negativa, basta scriverla come (∂/∂a)ΩN (E, R, a, b; g) πR2 ωN (E, R, a, b; g) Rb Rb 3N/2 dz . . . dzN (E − mgz2 − . . . − mgzN ) 2 2 0 0 =− ≤0, R R 3πR2 b dz1 . . . b dzN (E − mgz1 − . . . − mgzN )3N/2−1 P↓ = lim a→0 0 0 in quanto evidentemente E ≥ N mgb . Infine, nel limite di N 1 e ponendo CN = 1/N !(2πh̄)3N , l’entropia microcanonica di Boltzmann si scrive, utilizzando la formula di Stirling, S = k ln ΩN (E, R, b; g) 2E 7 3 m 5 N 1 + − ln(mgb) + ln , ∼ kN ln υ + ln 2 5N 2 2 2πh̄2 dove υ ≡ πR2 b/N é il volume specifico. Si osservi che l’espressione sopra ricavata risulta manifestamente additiva. 2. (i) Trascurando l’interazione coulombiana tra le molecole, a seguito del teorema di Bohr-van Leeuwen la funzione di partizione canonica di N molecole risulta indipendente dal campo magnetico e data da (4Lx Lz )N ZN (β, V ; W ) = (2πmkT )3N/2 N !h3N N V sinhN ξ 1 , = N ! λ3T ξN Z +Ly dy exp{βeW y} −Ly ξ ≡ eW Ly /kT dove √ mentre λT ≡ h/ 2πmkT . (ii) Introducendo la frequenza di ciclotrone ω ≡ eB/mc l’operatore Hamiltoniano si puó mettere nella forma 2 2 2 W p b p b m c p c eW e2 W 2 z y x 2 b + c pc H= . + + ω y+ − − x 2m 2m 2 eB mω 2 B 2mω 2 b pc b Osserviamo che [H, x ] = [H, pbz ] = 0 ; pertanto le autofunzioni dell’Hamiltoniano fattorizzano nel prodotto i (xpx + zpz ) ψE (x, y, z) = ϕE (y) exp h̄ e, nel limite in cui Lx ed Lz sono molto grandi, gli autovalori reali px , pz si possono considerare continui. Ponendo poi y0 ≡ cpx /eB , q ≡ y + y0 , pby ≡ pb, l’equazione di Schrödinger per le autofunzioni ridotte diviene ( ) 2 m 2 e2 W 2 p2z pb2 eW + ω q− + eW y0 − − E ϕE (q) = 0 , + 2m 2 mω 2 2m 2mω 2 che é l’equazione agli autovalori di un oscillatore armonico fittizio unidimensionale con posizione d’equilibrio y∗ = (eW/mω 2 ) − y0 = (eW/mω 2 ) − (cpx /eB). Al fine di ottenere una soluzione esplicita in termini di funzioni elementari dovremo supporre, nel limite in cui anche Ly é molto grande, che sia valida la seguente approssimazione di Landau: la coordinata q, cioé lo spostamento dalla posizione di equilibrio dell’oscillatore fittizio, si puó fare variare su tutto l’asse reale q ∈ R , mentre la posizione di equilibrio dell’oscillatore fittizio si puó trovare in un intervallo grande ma finito dell’asse reale, cioé −Ly ≤ y0 ≤ Ly . Con una tale approssimazione si ottiene immediatamente lo spettro continuo non degenere 2 1 pz 2 W mc2 W En,px ,pz = h̄ω n + + + cpx − , 2 2m B 2 B y0 , pz ∈ R , mentre le autofunzioni improprie risultano 1 i ψn,px ,pz (x, q, z) = exp (xpx + zpz ) 2π h̄ ( 2 ) r mω 1/4 1 mω eW mω eW √ × exp − q− Hn q− , πh̄ 2h̄ mω 2 h̄ mω 2 n!2n in cui n+1∈N , in cui Hn denota l’n-esimo polinimio di Hermite. Le autofunzioni improprie sono normalizzate come Z +∞ Z +∞ Z +∞ ∗ dz ψn,px ,pz (x, q, z)ψN,P (x, q, z) dx dq x ,Pz , −∞ −∞ −∞ = δn,N δ (pz − Pz ) δ (px − Px ) . Nell’ambito dell’approssimazione sopra descritta, potremo definire la funzione di partizione di singola molecola come ( 2 ) 2 h̄ω mc W b ≈ exp − Z1 (β, V ; B, W ) = Tr exp{−β H} + 2kT 2kT B Z +∞ ∞ X p2z dpz × exp −β exp {−βh̄ωn} 2Lz 2πh̄ 2mkT −∞ n=0 Z +eBLy /c W dpx exp −βcpx × 2Lx B −eBLy /c 2πh̄ ( 2 ) V βµB sinh ξ mc2 W = 3 exp λT sinh(βµB) ξ 2kT B = b sinh ξ ρ/2 V e , 3 λT sinh b ξ dove µ ≡ eh̄/2mc é il magnetone di Bohr mentre b ≡ βµB , ρ ≡ βmc2 W 2 /B 2 . Nel caso del gas poco degenere, l’equazione di stato all’ordine piú basso si scrive βΩ(ν, β, V ; B, W ) z1 ∼ z Z1 (β, V ; B, W ) z1 ∼ hN i , dove ν indica il potenziale chimico e z ≡ exp{βν} é la fugacitá. La polarizzabilitá magnetica, cioé il momento magnetico medio per unitá di volume, si ottiene da 1 ∂Ω 1−ρ z1 MT = ∼ µ hni − coth b . V ∂B ν,T,V ;W b Si osserva che quest’ultima é non nulla, a differenza dal caso classico, di tipo diamagnetico, cioé di segno opposto rispetto al campo esterno, e dominata, per campi magnetici deboli e campi elettrici intensi, dal termine di Hall 1−ρ mc2 b1 µ hni ∼ − hni 3 W 2 . − coth b b B Per quanto riguarda la polarizzabilitá elettrica, cioé il momento di dipolo elettrico medio per unitá di volume, si ottiene l’espressione 2 mc 1 1 ∂Ω z1 PT = ∼ hni W + eLy coth ξ − V ∂W ν,T,V ;B B2 ξ ( ) e2 L2y mc2 ξ1 ∼ hni W + , B2 3kT in cui compare un termine magnetico aggiuntivo rispetto alla corrispondente espressione classica. PROVA SCRITTA DI MECCANICA STATISTICA 13 Luglio 1995 Problema 1. Un gas perfetto é racchiuso entro un recipiente costituito da due cavitá di volumi V1 e V2 separate da una parete divisoria impenetrabile. Siano P1 e P2 le pressioni esercitate dal gas sulle pareti delle cavitá 1 e 2 rispettivamente. Supponendo che P1 > P2 e che il sistema si trovi all’equilibrio termico a temperatura assoluta T , calcolare: (i) il tempo necessario affinché si ristabilisca l’equilibrio termodinamico, supponendo di avere prodotto all’istante iniziale sulla parete divisoria un’apertura di area σ molto piccola rispetto all’area della parete medesima e supponendo che le molecole passino soltanto dal recipiente 1 al recipiente 2; (ii) l’energia media trasferita dal recipiente 1 al recipiente 2 dopo che é trascorso il tempo necessario perché si ristabilisca l’equilibrio. Problema 2. Un recipiente sferico di raggio R contiene un gas ideale composto da N molecole puntiformi di massa m sottoposte al campo gravitazionale uniforme con accelerazione di gravitá g. Il gas si trova all’equilibio termico a temperatura assoluta costante T . Determinare il calore specifico a volume costante del gas cV (g, T ) e verificare che lim cV (g, T ) = g↓0 3k . 2m Problema 3. Un punto materiale di massa m e carica elettrica e, vincolato a muoversi sul piano Oxy, é soggetto ad una forza elastica di costante k, che richiama il punto verso l’origine, e ad un campo magnetico uniforme di intensitá B diretto lungo l’asse Oz positivo. Si richiede di : (i) scrivere la funzione di Hamilton e, con una trasformazione canonica, trasformarla nella Hamiltoniana di due oscillatori armonici disaccoppiati ; (ii) determinare in meccanica quantistica la media canonica del momento magnetico. Soluzione 1. Si scelga un sistema di coordinate cartesiane monometriche in cui la normale esterna alla piccola apertura di area σ giaccia lungo l’asse Oz positivo. Il numero medio di molecole che escono nell’unitá di tempo dall’apertura é r Z kT p N (t) N1 (t) z 1 (2πmkT )−3/2 d3 p ϑ(pz ) exp{−βp2 /2m} = . R= V1 m V1 2πm Abbiamo dunque d N1 (t) = −σR dt N1 (t) = N1 (0)e−t/τ , ⇒ V1 τ≡ σ r 2πm , kT dove τ é la cosiddetta durata media del processo di effusione. Per la conservazione della massa, la variazione nell’unitá di tempo del numero medio di molecole del recipiente 2 sará d N2 (t) = σR , dt da cui, integrando, −t/τ N2 (t) = N2 (0) + N1 (0) 1 − e . Dal momento che la temperatura del sistema é fissata uguale a T , la condizione di equilibrio termodinamico per il sistema sará ⇔ P1 (t) = P2 (t) da cui N1 (t) N2 (t) = , V1 V2 N1 (0) −t/τ N2 (0) N1 (0) e = + 1 − e−t/τ . V1 V2 V2 Risolvendo, si ottiene subito il tempo t∗ necessario al ristabilimento dell’equilibrio N1 (0) [ V1 + V2 ] t∗ = τ ln [ N1 (0) + N2 (0) ] V1 che risulta manifestamente positivo, come deve essere, in quanto l’argomento del logaritmo é maggiore di uno. (ii) L’energia media trasferita risulta evidentemente ∆U (t∗ ) = 2. 3 N1 (0) kT 1 − e−t∗ /τ . 2 la Hamiltoniana di una particella risulta H= p2 + mgz , 2m da cui la funzione di partizione canonica classica di singola molecola Z Z π (2πmkT )3/2 R 2 Z1 (T, R; g) = dr r dθ sin θ exp{−βmgr cos θ} 4π 2 h̄3 0 0 (2πmkT )3/2 3 cosh η sinh η − , η ≡ βmgR . = R η2 η3 2π 2 h̄3 L’energia media del gas ideale si ottiene dalla formula ∂ ln[ Z1 (T, R; g)N /N ! ] ∂β 3 sinh η 3 3 cosh η = N kT − N kT 1+ 2 − 2 η η η2 η 2 η1 3 ∼ N kT 1 − , 2 3 UN (β, R; g) ≡ − da cui si ricava il calore specifico 1 ∂U η 2 g→0 3k η1 3k ∼ −→ . cV = 1+ N m ∂T N,R;g 2m 6 2m 3. (i) Posto ω ≡ p k/m, conviene scrivere il potenziale vettore nella gauge simmetrica Ax = − 1 By , 2 Ay = 1 Bx , 2 in modo tale che la Hamiltoniana risulta 2 2 1 eB 1 eB m 2 2 H(x, y; px , py ) = px + y + py − x + ω x + y2 . 2m 2c 2m 2c 2 Dimostriamo che con una trasformazione canonica é possibile ridurre la funzione di Hamilton a quella di due oscillatori armonici disaccoppiati. A questo scopo consideriamo la trasformazione canonica di generatrice G (x, y; Px , Py |a, b) ≡ xPx + yPy + axy + bPx Py , in modo tale che ∂G = Px + ay ; ∂x ∂G = Py + ax ; py ≡ ∂y ∂G X≡ = x + bPy ; ∂Px ∂G = y + bPx . Y ≡ ∂Py px ≡ a, b ∈ R , La Hamiltoniana espressa in funzione della frequenza di ciclotrone delle nuove coordinate canoniche (X, Y ; Px , Py ) diviene Ω ≡ eB/mc e i2 m 1 h Px + a (Y − bPx ) + Ω (Y − bPx ) K(X, Y ; Px , Py ) = 2m 2 i2 m 1 h Py + a (X − bPy ) + + Ω (X − bPy ) 2m 2 h i 1 2 2 . + mω 2 (X − bPy ) + (Y − bPx ) 2 Fissiamo i parametri a e b imponendo l’annullamento dei termini misti XPy e Y Px nella funzione di Hamilton K(X, Y ; Px , Py ): in questo modo otteniamo a= mp 2 Ω + 4ω 2 , 2 b= 1 √ , m Ω2 + 4ω 2 e di conseguenza P2 K(X, Y ; Px , Py ) = x 2m " 1 4 Ω 1− √ Ω2 + 4ω 2 2 ω2 + 2 Ω + 4ω 2 # 2 1 Ω ω2 1+ √ + 2 4 Ω + 4ω 2 Ω2 + 4ω 2 2 1 p 2 m 2 2 X ω + + Ω + 4ω 2 − Ω 2 4 2 1 p 2 m 2 2 2 Y ω + + Ω + 4ω + Ω . 2 4 Py2 + 2m " # Da questa funzione di Hamilton seguono le equazioni canoniche i p m h ∂K = − X Ω2 + 4ω 2 − Ω Ω2 + 4ω 2 , ∂X 2 Px Ω ∂K = 1− √ , Ẋ = ∂Px 2m Ω2 + 4ω 2 i p ∂K m h 2 2 2 2 Ṗy = − = − Y Ω + 4ω + Ω Ω + 4ω , ∂Y 2 ∂K Py Ω Ẏ = = 1+ √ , ∂Py 2m Ω2 + 4ω 2 Ṗx = − da cui 2 1 Ω 2 2 Ẍ + X Ω + 4ω 1− √ =0, 4 Ω2 + 4ω 2 2 Ω 1 2 2 Ÿ + Y Ω + 4ω 1+ √ =0, 4 Ω2 + 4ω 2 Pertanto, se poniamo i 1 hp 2 2 ω± ≡ Ω + 4ω ± Ω , 2 2m (Ω2 + 4ω 2 ) √ m± ≡ , Ω2 + 2ω 2 ± Ω Ω2 + 4ω 2 la funzione di Hamilton diviene quella di due oscillatori armonici disaccoppiati: K(X, Y ; Px , Py ) = Py2 1 1 Px2 2 2 2 + m− ω− + m+ ω+ X2 + Y . 2m− 2 2m+ 2 3. (ii) Dal principio di corrispondenza segue allora che, per mezzo di una trasformazione unitaria, é possibile scrivere l’operatore Hamiltoniano nella forma 1 1 † † b = h̄ω− a a− + H + h̄ω+ a+ a+ + , − 2 2 dove a†± , a± sono gli usuali operatori di creazione e distruzione, da cui lo spettro 1 1 En− ,n+ = h̄ω− n− + + h̄ω+ n+ + , 2 2 con 1 + n− ∈ N , 1 + n+ ∈ N . La funzione di partizione canonica quantistica di singola molecola risulta pertanto data da ∞ ∞ X X 1 1 Z1 (T, ω± ) = exp −βh̄ω− n− + − βh̄ω+ n+ + 2 2 n =0 n =0 − = + 1 . 4 sinh(βh̄ω− /2) sinh(βh̄ω+ /2) Il momento magnetico medio si ottiene dalla formula M = kT ∂ ln Z1 (T ; B, ω) ∂B e poiché risulta ∂ Ω ω± = ∂B 2B Ω √ ±1 Ω2 + 4ω 2 =± ω± e √ , mc Ω2 + 4ω 2 ricaviamo subito µ Ω h̄ω− √ M =− − 1 coth 2 2kT Ω2 + 4ω 2 µ Ω h̄ω+ √ − + 1 coth , 2 2kT Ω2 + 4ω 2 dove µ ≡ eh̄/2mc é il magnetone di Bohr. PROVA SCRITTA DI MECCANICA STATISTICA 31 Marzo 1995 Problema 1. Un recipiente di volume V contiene un gas ideale di N particelle puntiformi all’equilibrio termico a temperatura assoluta T . Ad un dato istante si crea una piccola apertura di area σ in una parete del contenitore. (i) Si determini la rapiditá di effusione, cioé il numero medio di particelle che fuoriescono nell’unitá di tempo dall’apertura. (ii) Assumendo che l’effusione sia talmente lenta che il gas si possa sempre considerare in condizioni di equilibrio termico, determinare il modo in cui la densitá varia nel tempo, supponendo di potere trascurare gli effetti quantistici e relativistici. Problema 2. Una sfera nera – cioé con coefficiente di assorbimento della radiazione elettromagnetica incidente pari a uno – conduce perfettamente il calore, in modo tale che la sua temperatura sia la stessa in tutti i suoi punti, ha raggio R ed il suo centro é posto ad una distanza d da una sorgente luminosa puntiforme e isotropa di potenza totale W . Si calcoli la temperatura raggiunta dalla sfera all’equilibrio termico, supponendo che non vi incida altra radiazione oltre quella emessa dalla sorgente puntiforme. Problema 3. Due oscillatori armonici unidimensionali identici hanno massa m e frequenza angolare ω. Essi sono tra loro accoppiati da un potenziale elastico V (q1 , q2 ) = 1 2 κ (q1 − q2 ) , 2 dove q1 e q2 rappresentano le coordinate dei due oscillatori e κ é la costante elastica. Gli oscillatori si trovano all’equilibrio termico a temperatura assoluta T . Si calcoli il valore medio delle grandezze q12 , q22 e q1 q2 nei casi classico e quantistico. Problema 4. Un gas ideale non relativistico é costituito da N molecole identiche puntiformi di massa m, confinate a muoversi entro un quadrato di lato L con barriere impenetrabili sui lati. Il gas si trova all’equilibrio termico a contatto con un termostato a temperatura assoluta T . (i) Si scriva l’equazione di stato in forma parametrica nel caso in cui la funzione d’onda del gas sia completamente simmetrica rispetto allo scambio delle molecole e supponendo L molto grande in modo tale che βh̄2 /mL2 1. (ii) Si discuta il numero medio di occupazione dello stato fondamentale di singola molecola. Soluzione 1. Si scelga un sistema di coordinate cartesiane monometriche in cui la normale esterna alla piccola apertura di area σ giaccia lungo l’asse Oz positivo. Il numero medio di molecole che escono nell’unitá di tempo dall’apertura é r Z kT N (t) pz N (t) −3/2 3 2 R= (2πmkT ) d p ϑ(pz ) exp{−βp /2m} = . V m V 2πm Abbiamo dunque d N (t) = −σR dt ⇒ N (t) = N (0)e−t/τ , τ≡ Vp 2πmβ , σ dove β ≡ 1/kT mentre τ é il cosiddetto tempo di dimezzamento del processo di effusione. Per una mole di gas perfetto in condizioni standard, considerando molecole con massa pari a 10 unitá di massa atomica unificata u=1.66 × 10−24 g e un’apertura di 1 mm2 , il tempo di dimezzamento risulta del’ordine del minuto. 2. All’equilibrio termico la potenza emessa dalla sfera nera deve uguagliare quella incidente sulla sfera medesima d d Uemessa = Uassorbita , dt dt cioé 4πσT 4 = ΩW , dove σ = π 2 k 4 /60h̄3 c2 é la costante di Stefan-Boltzmann mentre Ω é l’angolo solido occupato dalla sfera. Posto d sin θ∗ = R avremo evidentemente ! r Z θ∗ R2 Ω = 2π dθ sin θ = 2π 1 − 1 − 2 , d≥R, d 0 da cui si ottiene subito la temperatura di equilibrio T∗ = 3. d− √ d2 − R 2 2σR2 d !1/4 . Conviene scrivere la funzione di Lagrange per gli oscillatori nella forma L= κ + mω 2 2 m 2 q̇1 + q̇22 − q1 + q22 + κq1 q2 , 2 2 che risulta manifestamente simmetrica nello scambio una rotazione delle coordinate lagrangiane 1↔2 q1 = Q1 cos ϕ + Q2 sin ϕ , q2 = −Q1 sin ϕ + Q2 cos ϕ , [ simmetria Z2 ]. Con otteniamo κ + mω 2 m 2 Q̇1 + Q̇22 − Q21 + Q22 2 2 κ + κ Q1 Q2 cos(2ϕ) − Q21 − Q22 sin(2ϕ) . 2 Gli oscillatori si disaccoppiano per L= cos(2ϕ) = 0 , ⇔ ϕ= π π +n , 4 2 n∈Z e le due soluzioni sin(2ϕ) = ±1 corrispondono allo scambio 1 p ↔ 2 . Otteniamo in definitiva due modi normali con frequenze angolari ω, Ω = ω 2 + 2κ/m e, scegliendo per esempio la soluzione ϕ = π/4, la Hamiltoniana classica del sistema si scrive p2 mω 2 2 P 2 mΩ2 2 H= + q + + Q , 2m 2 2m 2 dove q1 − q2 q1 + q2 q= √ , Q= √ . 2 2 Di conseguenza, le funzioni di partizione canoniche classiche e quantistiche sono rispettivamente date da Z (classica) = (kT )2 , h̄2 ωΩ Z (quantistica) = 1 . 4 sinh(βh̄ω) sinh(βh̄Ω) Dalle relazioni evidenti q12 = 1 Q2 + q 2 + Qq , 2 q22 = 1 Q2 + q 2 − Qq , 2 q1 q2 = 1 Q2 − q 2 , 2 e tenuto conto delle identitá 2 kT ∂ kT ∂ Q2 = − ln Z , q =− ln Z , mΩ ∂Ω mω ∂ω e del fatto che h2Qqi = q12 − q22 = 0 in virtú della simmetria Z2 , ricaviamo immediatamente i valori medi classici 2 2 kT 1 kT 1 1 1 q1 classico = q2 classico = + 2 , hq1 q2 iclassico = − 2 2m Ω2 ω 2m Ω2 ω e quelli quantistici 2 2 h̄ h̄Ω h̄ h̄ω q1 quantistico = q2 quantistico = coth + coth , 4mΩ 2kT 4mω 2kT h̄ h̄Ω h̄ h̄ω hq1 q2 iquantistico = coth − coth , 4mΩ 2kT 4mω 2kT che riproducono correttamente quelli classici per βh̄Ω 1 . 4. Dal momento che, per L = 1 cm, T = 1 ◦ K e m = 1 u, la quantitá βh̄2 /mL2 é dell’ordine di 10−25 lo spettro dell’energia di singola molecola si puó considerare continuo. Di conseguenza l’equazione di stato parametrica si scrive nella forma βP = λ−2 T f2 (z) , −2 hni = λ−2 T f1 (z) = λT z ln(1 − z) , λT = √ 2πh̄ . 2πmkT dove z = exp{βµ} é la fugacitá con 0 ≤ z < 1. Poiché nel limite z → 1 la densitá media puó crescere indefinitamente, cioé non é superiormente limitata, non si verifica il fenomeno della condensazione di Bose-Einstein per un gas ideale di particelle libere in due dimensioni.