Nuove tecniche in aiuto alla COPPIA

SESSUALITÀ
Nuove tecniche
in aiuto alla COPPIA
di Valeria Cudini
Corbis
I tumori che coinvolgono gli organi
riproduttivi possono avere
ripercussioni sulla vita sessuale.
Oggi, però, esistono soluzioni
per quasi tutti i problemi
omunicare una diagnosi cancro del testicolo e oltre il
di tumore non è mai 70 per cento di quelli con
cosa semplice, in parti- cancro della prostata guaricolare se la malattia ha coin- scono completamente). Ciò
volto organi che interessano significa che, dopo interventi
la vita sessuale del paziente. e terapie, la vita riprende e
Nel caso degli uomini, però, con essa anche il desiderio di
questa evenienza non è rara, una relazione soddisfacente.
dal momento che se i tumori
del testicolo e del pene sono GIOVANI
relativamente pochi, quelli E ANZIANI
della prostata, la ghiandola
Il cancro al testicolo è una
responsabile della produzione patologia abbastanza rara che
del liquido seminale, sono però colpisce i più giovani
invece piuttosto
(fra i 20 e i 40
frequenti.
anni). Per questo
I tassi
Perché intee per la
di guarigione da motivo,
ressarsi della vita
sede in cui si
sessuale di chi si queste malattie manifesta, merisono elevati ta un approccio
è ammalato o è
ormai guarito?
estremamente
Proprio perché i tassi di gua- prudente, dal momento che
rigione da queste malattie coinvolge più di altri tumori
sono elevatissimi (oltre il 90 la sfera emotiva e l’identità
per cento dei pazienti con sessuale del paziente in una
C
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Come cambia la sessualità
Quelle che seguono sono alcune indicazioni proposte dalla
Società americana di sessuologia per riflettere sulla propria
vita di relazione prima, durante e dopo la malattia.
Non ci sono regole fisse per vivere il sesso. Partire
dall’idea che il sesso non si limita al rapporto sessuale
aiuterà a scoprire (o riscoprire) altre forme di relazione
affettiva.
Riconoscere le esigenze di coppia. Cercare il dialogo e la
complicità con la propria partner parlando reciprocamente di
paure e desideri.
Confrontare passato e presente. Com’era la sessualità
prima del tumore? Era soddisfacente? La coppia parlava
della propria relazione fisica e della sua qualità? È cambiato
qualcosa nella percezione del proprio corpo dopo la
malattia? Un eventuale allontanamento dalla
propria partner è imputabile solo alle
difficoltà sessuali?
Coltivare la relazione. Non
concentrarsi esclusivamente
sull’atto sessuale. Può
essere piacevole riscoprirsi
nella quotidianità: piccole
attenzioni, sorprese
reciproce, esperienze
che uniscono.
fase critica della sua esistenza. spettiva di perdere del tutto o
Viceversa, il cancro alla in parte la propria funzionaprostata si diagnostica so- lità sessuale può essere trauprattutto in pazienti sopra i matica quanto la diagnosi
50 anni. Il rischio, infatti, stessa e non è raro che gli oncresce con l’età: diversi studi cologi debbano convincere
hanno dimostrato che circa il un paziente dell’assoluta ne70 per cento degli ottantenni cessità di procedere con cure
ha un piccolo tumore alla e interventi malgrado i possiprostata (che in molti casi bili effetti collaterali.
non dà segni di sé, ma che in
altri può provocare guai), IL TRATTAMENTO
mentre tra i 60 e gli 80 anni E I SUOI EFFETTI
la malattia si presenta in un
“Dopo una diagnosi di
uomo su otto.
cancro, di qualunque tipo
L’età avanzata, però, non è esso sia, il pensiero dominanuna ragione per non conside- te per il paziente è la sopravrare, nell’approccio alle tera- vivenza, l’aspettativa di guapie, la sfera sesrigione e di vita.
suale. Da oltre
Recuperare Tutto questo fa
vent’anni, infatun rapporto necessariamente
ti, la sessualità
passare il sesso in
appagante
dell’anziano non
secondo piano”
è più un tabù, e
a tutte le età commenta Frandiverse indagini
cesco Pagano,
effettuate da esperti dimo- direttore dell’Unità operativa
strano che oltre il 60 per di urologia dell’Ospedale di
cento degli ultrasettantenni Padova. “Nonostante ciò, sia
ha una vita sessuale attiva e i giovani sia gli anziani si
soddisfacente.
fanno domande sulla futura
Ciò non significa che la capacità sessuale, anche se
vita di relazione si svolga non sempre riescono a espliesattamente con le stesse mo- citarle”.
dalità dell’età giovanile, ma
Se il tumore al testicolo è
che esiste, e che viene perce- diagnosticato in fase iniziale
pita come tale dai soggetti e non è esteso ad altri organi,
coinvolti. Per questo la pro- si interviene praticando
un’incisione chirurgica a livello inguinale per rimuovere il testicolo (orchiectomia)
e il funicolo spermatico (il
condotto da cui fuoriescono
gli spermatozoi). L’esplorazione chirurgica permette di
esaminare l’estensione della
malattia e verificare che non
ci siano cellule cancerose residue.
“L’asportazione del testicolo in sé non modifica la
vita sessuale del paziente, se
non per un lieve squilibrio
ormonale che il più delle
Corbis
LA RICERCA CONTINUA
volte è rapidamente compensato dal testicolo sano. Le
cose cambiano se il tumore è
più esteso e coinvolge i linfonodi addominali. L’asportazione dei linfonodi può provocare infertilità e il blocco
dell’eiaculazione, quindi la
perdita di uno degli elementi
che compongono il piacere
sessuale” prosegue Pagano.
Gli effetti collaterali della
chirurgia per un tumore ai
testicoli o per uno alla prostata sono simili: in entrambi
i casi possono verificarsi disfunzione erettile e sterilità.
NUOVE TECNICHE
CHIRURGICHE
Oggi è possibile preservare
la fertilità e ridurre al minimo il rischio di disfunzioni
erettili grazie a tecniche chirurgiche innovative come il
nerve sparing (risparmio dei
nervi), a cui si può ricorrere
sia per la cura del cancro ai
testicoli sia per quello alla
prostata.
È una tecnica chirurgica
altamente sofisticata, che
mantiene intatti i nervi responsabili dell’erezione, limitando anche le possibili disfunzioni eiaculatorie.
Nel tumore prostatico
questo tipo di chirurgia si
può praticare nella maggior
parte dei casi, ma le condizioni di partenza devono essere un tumore poco aggressivo e di dimensioni ridotte.
Con questa tecnica la potenza sessuale è preservata.
A influenzare l’attività sessuale vi sono altri due ordini
di fattori: quelli legati all’intervento chirurgico vero e
proprio (stato infiammatorio
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SESSUALITÀ
Il supporto psicologico
Dopo una diagnosi di tumore che coinvolge la sfera sessuale
molti uomini vivono sentimenti di rabbia, rifiuto e autoaccusa
che possono poi sfociare in ansia o depressione.
Parlarne con qualcuno aiuta a confrontarsi con le proprie paure.
È possibile chiedere colloqui di supporto psicologico
(counselling) e di psicoterapia individuale o di gruppo.
La figura che fornisce tale supporto è lo psiconcologo, uno
psicologo o uno psichiatra che aiuta paziente e familiari a
gestire la malattia oncologica. Lo psiconcologo valuta con il
paziente i sentimenti che sta vivendo (paure, stress, tristezza,
bassa autostima), aiutandolo a raggiungere una buona qualità
di vita e discutendo con lui le migliori strategie (per esempio
terapia di coppia o gruppi di autoaiuto) per far fronte alle
difficoltà legate alla malattia e alle terapie.
locale e fenomeni di cicatrizzazione, presenti anche nelle
operazioni con risparmio dei
nervi) e quelli psicologici associati alla malattia (ansia,
depressione e paura). Per
questi ultimi è necessario
chiedere aiuto a uno psicologo, mentre i primi in genere
si risolvono nel giro di qualche mese.
“Se, invece, il tumore è
esteso e si è costretti a eseguire un intervento di prostatectomia radicale (con asportazione della prostata e delle ve-
scicole seminali) il paziente, a
causa dell’interruzione dei
circuiti nervosi che controllano l’erezione, andrà incontro a una disfunzione erettile” spiega Pagano. “Anche in
questi casi, però, esistono
delle soluzioni al problema:
per esempio si può ricorrere
all’uso di protesi peniene”
(vedi sotto il riquadro di approfondimento).
È bene ricordare che,
anche in presenza di difficoltà erettili e di eventuale
sterilità permanente, l’inter-
Le protesi
Nei casi in cui è impossibile risparmiare gli organi sessuali, è
comunque possibile ricorrere ad apposite protesi per conservare
l’aspetto esteriore dei genitali o per consentire comunque
l’erezione.
Protesi scrotale. Dopo l’asportazione del testicolo, si può
procedere all’inserimento di un testicolo artificiale che preserva
l’aspetto estetico dello scroto facilitando nel paziente la
riacquisizione della stima di sé e del proprio corpo.
Dispositivo a pressione negativa e protesi peniene. Il primo è
un cilindro trasparente in cui si inserisce il pene. L’aspirazione
dell’aria all’interno del dispositivo, mediante una pompa, crea una
diminuzione di pressione attorno al pene e un maggiore afflusso di
sangue al suo interno. In questo modo il pene si ingrossa e
l’erezione viene mantenuta tramite un anello di gomma posizionato
alla base.
La protesi peniena consiste invece nell’impianto di due
componenti: l’una, all’interno dell’organo, è costituita da due
cilindri dilatabili; l’altra, nello scroto, è una sorta di pompa che
spinge un liquido all’interno dei due cilindri, inducendo l’erezione.
L’impianto si effettua in anestesia ed è permanente.
vento chirurgico non altera IL RUOLO
né il desiderio, che dipende DEGLI ORMONI
da una condizione mentale e
Le cellule del tumore prodalla presenza dell’ormone statico dipendono, per la
testosterone, né la sensibilità loro crescita, dalla presenza
superficiale degli organi ses- del testosterone, un ormone
suali, quindi il paziente può sessuale prodotto principalancora raggiungere l’orga- mente dai testicoli. Se il lismo pur senza eiaculazione.
vello di quest’ormone viene
Per il trattamento minin- abbassato con farmaci specivasivo di alcuni tipi di tu- fici, è possibile bloccare la
mori prostatici l’Istituto eu- crescita tumorale. La stessa
ropeo di oncologia di Mila- tecnica viene utilizzata
no ha dato il via a un pro- anche in alcuni casi di tugramma di chirurgia roboti- more testicolare.
ca, cioè con l’utilizzo di un
L’ormonoterapia può
robot, e il primo intervento, avere, in alcuni casi, effetti
effettuato da Ottavio De collaterali simili all’asportaCobelli, direttore della Divi- zione dei testicoli (difficoltà
sione di urologia, è stato di erezione e calo del desideproprio una prostatectomia rio sessuale). Tuttavia questi
radicale.
effetti sono reversibili con la
“Mentre l’intervento clas- fine del trattamento.
sico può avere ripercussioni
Ovviare a questo disturbo
gravi sulla potenza sessuale, è possibile: si può ricorrere a
la tecnologia robotica per- farmaci specifici per indurre
mette di preservare le strut- l’erezione, come l’ormai
ture nervose responsabili noto sildenafil e tutti i deridell’erezione anche quando vati, che aumentano la cirquesto è molto difficile per colazione del sangue nei vasi
il chirurgo che opera a mano del pene. In alternativa esilibera” spiega De Cobelli.
stono prodotti da iniettare
Un’ a l t r a
localmente o
tecnica inno- Moderne tecniche vere e proprie
vativa per il
protesi peniechirurgiche
medesimo tune. “L’oncopreservano
more è la bralogo indichec h i t e r a p i a , i nervi responsabili rà il trattauna forma di
mento più
dell’erezione
radioterapia
adatto
a
mirata che consiste nell’in- ognuno in base all’età, alle
serimento di ‘semi’ radioat- caratteristiche del tumore e
tivi piccolissimi all’interno della disfunzione sessuale”
della ghiandola prostatica. Il conclude De Cobelli. “Non
vantaggio (oltre alla rapidità bisogna però avere timore di
– meno di 90 minuti – e alla chiedere che sia fatto tutto
possibilità di eseguire la tec- quanto è ragionevole per
nica in anestesia locale) è la non danneggiare in modo irsensibile riduzione del ri- reparabile la funzione sesschio di impotenza rispetto suale e, se necessario, si può
alla comune radioterapia, chiedere anche la consulenza
che può provocare un danno di un servizio di supporto
dei nervi.
psicologico”.