Farmaci e interventi che disturbano la sessualità

Farmaci e interventi che possono disturbare la sessualità
dell’uomo.
Numerose sostanze possono inibire od ostacolare una normale risposta
sessuale. Le tabelle 1, 2, 3 mostrano rispettivamente i principali farmaci o
sostanze che possono interferire, generalmente in modo negativo, con la vita
sessuale.
Questi farmaci devono essere conosciuti per evitare poi inutili frustrazioni
psicologiche quando il farmaco risulti non sostituibile.
Tabella 1
Farmaci o sostanze che compromettono il desiderio sessuale
- Ingestione cronica di alcool o di oppiacei
- Nicotina (fumo di sigaretta)
- Antiandrogeni (acetato di ciproterone)
- Butirrofenoni (specialmente il benperidolo)
- Steroidi surrenalici
- Spironolattone
- Metildopa
- Progesterone ed estrogeni
- H2 antagonisti (cimetidina)
- Finasteride
- Dutasteride
Tabella 2
Farmaci o sostanze che compromettono l'erezione
- Ingestione cronica di alcool (neuropatia )
- Nicotina , Marijuana, Amfetamine, Barbiturici
- Anticolinergici : Bantina, Probantina, Composti ammoniaci
- Finasteride
- Antidepressivi :triciclici, inibitori delle monoamino ossidasi, SSRI, litio
- Fenotiazine, Butirrofenoni, Benzodiazepine
-Antipertensivi come: Beta bloccanti, Diuretici, Alfa- Metildopa
-Farmaci endocrini :Antiandrogeni, Analoghi del LHRH, Estrogeni
-Anticolenergici: Atropina, Propantelina
-Altri: Cimetidina, Digossina, Metoclopramide, Fenitoina,
Carbamazepina
Tabella 3
Farmaci che interferiscono con l'eiaculazione
- Antiadrenergici (rauwolfia, guanetidina, metildopa)
- Fenotiazine (Tioridazina: può causare eiaculazione "secca",
clorpromazina)
- Butirrofenoni (aloperidolo)
- Alfa-bloccanti (terazosina, tamsulosina, alfuzosina)
- Antidepressivi triciclici
Figura 1 Farmaci
Anche essere sottoposti ad alcuni schemi di chemioterapia o radioterapia, sempre
per problemi oncologici, può costituire una importante interferenza negativa con
una normale risposta sessuale.
Le tabelle 4 e 5 evidenziano gli interventi più “classici” di chirurgia generale, di
neurochirurgia e di urologia che possono creare problemi nella sfera sessuale.
La premessa generale nel valutare queste particolari situazioni cliniche postchirurgiche è sempre quella di considerare che la risposta sessuale è controllata
dai tre maggiori componenti del sistema nervoso centrale. L'erezione ad esempio
è scatenata dalla stimolazione di terminazioni nervose centrali e periferiche.
Questa a sua volta determina una dilatazione delle arterie del pene e quindi un
aumento dell'afflusso ematico nei corpi cavernosi. Poi gli impulsi trasportati dai
nervi pudendi determinano la contrazione dei muscoli ischio e bulbo-cavernosi
che facilitano l'ottenimento ed il mantenimento dell'erezione.
Figura 2 Chirurghi
Tabella. 4
Interventi chirurgici che ostacolano l'erezione
- Interventi demolitivi sul Sistema nervoso centrale (S.N.C.)
- Resezione addomino-perineale del colon e del retto
- Prostatectomia radicale (rimozione di tutta la prostata)
per un problema oncologico
- Cistectomia (asportazione della vescica)
Tabella 5
Interventi chirurgici che ostacolano l'eiaculazione
- Interventi sul sistema nervoso centrale
- Simpatectomia lombare
- Chirurgia dell'aorta addominale
-
Prostatectomia semplice
- Resezione trans-uretrale della prostata
- Pancistoprostatovesciculectomia radicale.
(asportazione della vescica, della prostata e delle vescicole seminali)
E' noto che, durante un intervento chirurgico demolitivo a livello della pelvi,
possono essere lese le strutture nervose e quindi si possono presentare dei
disturbi all’erezione o dei problemi all’eiaculazione.
Figura 3 Pelvi radiografia
La mancanza di informazioni su questi temi spesso provoca piccole e grandi
angosce che potrebbero essere evitate con una preventiva e franca discussione
con il medico ed il chirurgo.
Le indicazioni sulla ripresa progressiva dopo un intervento, di una vita sessuale
“regolare” sono troppo spesso vaghe, del tipo "sia prudente". L'esperienza
dimostra che la prudenza della persona che ha subito un intervento arriva qualche
volta fino all'abbandono di numerose attività considerate invece positive . Per
quanto riguarda l'attività sessuale, i rapporti in moltissimi casi possono essere
gradualmente ripresi dopo un intervento.
Alcuni interventi poi comportano problemi non tanto psicologici quanto fisici. Ad
esempio una sensazione di dolore al momento della penetrazione può essere
scatenata dalla presenza di una cicatrice chirurgica, dallo stesso processo di
cicatrizzazione o dalla presenza di aderenze.
In caso di rapporto doloroso, è sempre necessario un controllo andrologico
molto accurato.
Dopo un importante intervento chirurgico il desiderio sessuale e la sua
realizzazione possono essere fortemente criticati dall'ambiente, che circonda
l’operato, e che per pregiudizi o per interessi egoistici pensa che il desiderio di
amare dopo una grave malattia sia ridicolo e sconveniente.
I pregiudizi e l'intolleranza che ancora esistono per i rapporti intimi delle persone
con gravi patologie o disabilità aggravano la loro solitudine e provocano
sentimenti di vergogna, di colpa e di paura.
Le difficoltà che impediscono di esprimere un desiderio ancora vivo lo rendono
ancora più doloroso.
Portata alle estreme conseguenze, questa mancanza di sessualità può sfociare
in approcci mal compresi o in comportamenti che troppo facilmente vengono
classificati come perversi o disgustosi. Non bisogna mai esitare, senza vergogna
o timori, a rivolgersi ad un medico o ad un servizio medico specializzato nel
trattare problemi andrologici: l'attività sessuale si mantiene e si rafforza quando è
libera da angosce e da inutili preoccupazioni o pregiudizi.
Dr. Giovanni Beretta
Specialista in Andrologia, Urologia,
Patologia della riproduzione umana
www.andrologiamedica.org
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