LA COMUNICAZIONE MULTIMEDIALE

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LA COMUNICAZIONE MULTIMEDIALE
PROF. MARIO PIREDDU
A.A. 2014-2015
Libera Università di Lingue e comunicazione IULM
Introduzione
Questo è il riassunto del libro “Stati di connessione” di Giovanni Boccia Artieri in cui vengono
trattati anche argomenti approfonditi in classe, ma spiegati in maniera molto più precisa ed
esauriente.
Oltre a questi ci sono anche altri contenuti che nel corso non sono stati affrontati direttamente dal
professore.
Scribamates thinking good, feeling better! Pagina 1 STATI DI CONNESSIONE
CAP. 1 MEDIOLOGIA E COMUNICAZIONE: VERSO UNA SOCIAL NETWORK
SOCIETY
MEDIOLOGIA: è l'approccio in cui bisogna pensare i media come luogo dell'esperienza
contemporanea, territorio di produzione e negoziazione dei linguaggi espressivi e delle forme
simboliche. Significa anche pensare i media come fattori condizionanti per il sociale e la cultura. Si
supera quindi l'analisi del medium come entità tecno-culturale autonoma che ha impatto sulla
società e si evita di ridurre la portata del medium a determinazioni sociali presupponendo una sua
neutralità. Quindi l'analisi si ritrova in mezzo a un determinismo tecnologico (cambiamento sociale)
e un determinismo sociale (uso sociale). Al centro ci sono le teorie del modellamento sociale della
tecnologia (Social Shaping of Technology), per le quali la creazione e sviluppo delle tecnologie
dipendono da scelte microsociali influenzate da fattori sociali, così che la tecnologia risulta un
prodotto sociale.
Le tecnologie mediali possono integrare complessi culturali molto diversi fra loro perché possono
essere interpretate e negoziate a iù livelli.
La mediologia tende a studiare la relazione tra tecnologie mediali e forme culturali investigando nel
lungo periodo la funzione del medium.
COMUNICAZIONE: anch'essa conduce a una connessione tra media e cultura. È capace di
mostrare la sincronia evolutiva tra media e società, che rimangono però indipendenti tra loro.
I linguaggi delle strategie sociali dell'individuo sono: la contigenza (il continuo evolversi e mutarsi
dell'esistenza) e la virtualità (ogni singolo aspetto della vita è percepito ed agito come possibile
altrimenti).
Nella storia abbiamo avuto uno sviluppo dei media con la diffusione della stampa e i modelli di
raddoppiamento della realtà in ambito letterario e giornalistico. Nasce quindi da una parte una
componente riflessiva che porta a riconoscersi nei contenuti mediali e dall'altra comparativa che
porta al confronto tra testi. È attraverso i media che la cultura diventa visibile e pensabile come tale.
MEDIUM: va inteso nell'accezione mediologica come un condensato attraverso il quale le forme
(culturali e organizzative) del sociale si diffondono nello spazio e si condensano nel tempo.
La “Risonanza del medium tra artefatto materiale e forma culturale”: c'è una fusione tra mondo
delle cose e mondo della vita, tra superficie tecnica e linguaggi, tra modalità tecnologica di
diffusione della comunicazione e rituali, codici comunicativi, matrici relazionali.
LARGE TECHNOLOGICAL SYSTEM (LTS): sono dei macro sistemi tecnologici che inquadrano
l'intera attività umana nel suo complesso, nei suoi riferimenti spaziali, temporali, tecnologici di
sviluppo, che hanno come base fondante la Rete. Rete che risulta doppia: fisica esterna, costituita
dalle infrastrutture che consentono le connessioni (es. ferrovie) e fisica informazionale sostenuta da
tecnologie di comunicazione.
Comunicazione: attivazione selettiva di una rete: lo scambio e la diffusione cognitiva è l’operazione
centrale della nostra epoca ed è supportata e sollecitata da un’infrastruttura tecnologica che collega
spazialmente e senza cesure temporali i soggetti, abilitandoli ad attivare scambi di conoscenze o a
prelevare quote cognitive da flussi già attivati.
Scribamates thinking good, feeling better! Pagina 2 NETWORK SOCIETY: secondo Castells ci sono 5 caratteristiche che costituiscono il cuore del
paradigma della tecnologia dell’informazione:
1. Centralità dell’informazione;
2. Diffusione degli effetti delle tecnologie;
3. Sviluppo di una logica reticolare;
4. Flessibilità (capacità di riconfigurazione);
5. Convergenza tecnologica.
Le forme di appropriazione dell’oggetto tecnologico sviluppano il potenziale espansivo delle
tecnologie e la loro capacità di raggiungere sempre più ambienti sociali.
La più attuale forae di comunicazione è Internet, dove c’è la possibilità di essere un user generated
content (produttore e consumatore di contenuti) e dove vi è un incredibile sviluppo di forme
infrastrutturali di networking che incorporano le relazioni sociali come dimensione costitutiva e di
possibilità auto-organizzative che emergono attorno alle concrete pratiche di connessione che
relazionano online e offline. La Rete così facendo sta modificando il modo di pensare e fare società.
Il network è il messaggio della rete, la forma tecnica condizionante ed abilitante, così come la
produzione e consumo di contenuti e la forma di strutturazione dei legami sociali.
Attraverso i media si ha una doppia possibilità di comunicazione:
1. Possibilità di connessione non necessariamente nello stesso tempo o spazio;
2. Possibilità di permutazione e ricombinazione sia nella produzione che nel consumo.
Il vissuto individuale e quello collettivo diventa sempre così più sconnesso da una relazione diretta
con la propria rappresentazione, che diventa un prodotto culturale.
Scribamates thinking good, feeling better! Pagina 3 CAP. 2: IDENTITA', RIFLESSIVITÀ, ESPERIENZA
I media incarnano uno stato di complementarità oppositiva del sociale e innestano il soggetto in una
dimensione fluida, fatta al contempo di istanze generalizzanti, globalizzanti, massificanti e di
particolarizzazioni, localismi, individualizzazioni.
I media in superficie sono caratterizzati da una differenziazione, ma in profondità sono costituiti da
equivalenze. I modi attraverso cui si producono le differenze sono sempre più simili. Si può parlare
così di una global culture, dalla cui deriva una comunicazione mondializzata, che però sa declinarsi
localmente.
Per identificare un’IDENTITÀ all’interno di una società si prendono dell’individuo ciò che è
funzionale alla società e producendo scarti, residui non utilizzabili in quanto non rilevanti per le
dinamiche societarie.
I media sono il contesto esperienziale più adeguato per osservare ed esprimere le traiettorie
evolutive nella relazione tra identità e differenza nella società (differenza intesa come spazio di
contingenza, ovvero rinvio ad altre esperienze possibili) e mettere in luce l’interiorizzazione della
contingenza e la relazione tra pratiche della differenza (che poi di differenza non si tratta, ma di
differenza superficiale sul modo di interpretare un determinato concetto, concetto che è uguale e
indifferente per tutte le varie visioni) rispetto all’identità dell’individuo.
L’individuo moderno vive se stesso nel sociale sempre più come un evento. Il che significa che ci si
forma sempre più sulle circostanze esterne. Un movimento che sta diventando sempre più familiare
è quello dell’abitare i media. Siamo sempre più connessi ai media e sempre più sconnessi alle
relazioni dirette. È in atto una frattura tra storia sociale e produzione di identità, espropriazione del
linguaggio dai corpi individuali, dalle esperienze singolari verso una forma di industrializzazione
del pensiero. Vi è una frattura tra esperienza e rappresentazione di essa.
Vi è un passaggio da una società stratificata a una differenziata funzionalmente. La forma che
garantisce una nuova compatibilità fra esperienza e forma mediale che la rappresenta è costituita
dalla RIFLESSIVITÀ. La modalità riflessiva si è sviluppata con il moderno legata a un soggetto
che si fa autonomo e si orienta ad un’etica acquisitiva strumentale. Nelle società premoderne il
soggetto appartiene ad un particolare contesto e dipende da questo (es. se vive in centro o in
periferia) per il suo orientamento all’agire e per l’elaborazione del senso. La riflessività nelle
società premoderne quindi è dipendente: tutto dipendeva da dove eri cresciuto, da certe credenze
ecc. Nella società moderna è individualizzata e si fonda su una comunicazione con il proprio io,
nella selezione a un particolare ambito monitorando tutto l’orizzonte di possibilità e dandovi grande
rilevanza.
Si ha uno sdoppiamento della realtà: reale e finzionale. È solo con la comunicazione moderna che
nasce da parte del pubblico una capacità di distinguere le due realtà.
Il primo raddoppiamento della realtà, dopo l’avvento del teatro rinascimentale, lo abbiamo con il
romanzo del ‘700, dove veniva riprodotta all’interno dei romanzi la vita reale (pensiamo ai
bildungsromans). Lo scopo dei romanzi era quello di intrattenimento e di informazione. In questa
prima forma di sdoppiamento della realtà già veniva fuori il meccanismo di riflessività che
coinvolgeva a pieno il lettore.
Nell’età moderna si crea un nuovo rapporto tra individui e contenuti mediali: critica del testo,
capacità distinzione tra realtà reale e realtà della finzione, orientamento alla contemporaneità e alla
pratica riflessiva.
Tutto quello che ci viene prodotto dai media, ovvero le esperienze dei personaggi veritieri o
finzionali che siano, ci dà l’opportunità di riflettere su noi stessi, attraverso percorsi di adesione o
negazione delle forme comportamentali e motivazionali che si osservano.
Il primo media di massa è la stampa, grazie alla quale ci si relazione direttamente con la
comunicazione e non con persone specifiche. Il linguaggio diventa di massa e le rappresentazioni
Scribamates thinking good, feeling better! Pagina 4 vengono espropriate dai vissuti individuali, uscendo dai territori di esperienza diretta dei soggetti
per farsi prodotto esterno.
Noi quindi impariamo a rappresentarci attraverso linguaggi esterni, quelli di massa, radicalmente
diversi da quelli corporei e personali.
La riflessività di oggi (post-moderna) è connessa, di tipo interattivo, che porta a ripensare se stessi
nelle dinamiche di relazione con gli altri e con il mondo. Il dialogo interiore così si esteriorizza in
un blog, in uno status di Facebook. Il tipo di differenziazione che il web sociale supporta è orientata
alle relazioni sociali, cioè alla qualità e alla tipologia di relazioni che è possibile attualizzare e
gestire. L'esperienza individuale trova senso nella connessione sociale, alla ricerca della relazione
con gli altri. Auto ed etero riferimenti sono connessi tra loro. Si crea quindi un diverso tipo di
pensare, cioè di conversare, riflettere, conoscere in un modo interattivamente connesso. Ogni
esperienza personale viene quindi condivisa.
QUI SOTTO LO SCHEMA DELLE TRE SOCIETA':
L'ambiente sociale che può favorire una nuova forma di differenziazione e creare soglie
significative di discontinuità è oggi perché con la nuova produzione/circolazione/consumo si
forniscono nuove possibilità di sedimentazione di una società a partire da una riflessività connessa
con nuovi metodi di articolazione di senso. È nei media che si sviluppa un'attitudine riflessiva del
soggetto che sia compatibile con lo sviluppo in senso funzionale della società.8
Per riassumere il concetto indicato dalla tabella è che la divisione nelle tre sezioni/società riguarda
la riflessività. Nel primo periodo è dipendente perché dipende da dove si viene educati. Nel secondo
è indifferente perché la produzione di contenuti era unidirezionale (ovvero il medium mi dava
un'informazione che era uguale per tutti, poi stava al lettore interpretarla nel quotidiano). Infine
nella terza nasce l'auto-produzione, per cui si ha una nuova differenziazione perché quello che
prima era solo consumatore oggi può diventare produttore di contenuti.
Società
Premoderna
Moderna
Dopomoderna
Struttura
Segmentata,
centro/periferia,
stratificata
Funzionale
Funzionale/à
Contingenza
Come
Dipendenza da
Riflessività
Dipendente
Senso
Selezione
Come
altrimenti
possibile
(differenze
senza valore)
Come
riferimento a
possibilità a
partire da
contesti e
circostanze
determinati
(differenza che
ha valore
Individualizzata
Rinvio
Connessa
Cambiano le condizioni
di possibilità della
relazione fra selezione
e rinvio che vengono
risincronizzati
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