DIRITTO DEL TURISMO PROF.SSA CARLA BARBATI A.A. 2013-2014 Libera Università di Lingue e comunicazione IULM Introduzione Il corso è prevalentemente teorico, svolto in parte dalla Prof. Barbati e in parte dalle assistenti. La seguente dispensa riassume gli argomenti trattati nelle lezioni (punti principali) divisi per sottocapitoli. All’esame orale le domande sono mirate per cui è consigliato uno studio non superficiale ma anche l’utilizzo dei testi consigliati. La materia è impegnativa e mnemonica, in genere non vengono richieste date precise a memoria al candidato (ma è possibile che si faccia riferimento al numero delle leggi). Sono integrati in questo testo gli appunti forniti dalle assistenti della Prof. per quanto riguarda i seminari di approfondimento. Scribamates thinking good, feeling better! Pagina 1 Appunti lezioni Barbati Il Diritto appartiene alle Scienze Umane e Sociali, sono centrali la Filosofia, la Storia e la Sociologia. Si parla di regole che definiscono la vita di un’organizzazione sociale, fissare queste regole è un’operazione complicata che implica la conoscenza del contesto sociale su cui ricadono le stesse, in particolar modo si presta attenzione alla filosofia e alla sociologia. Non c’è un Corpus di norme riconducibile al Turismo, ci sono alcuni codici. Il Diritto del Turismo è la risultante di una serie di regole appartenenti ad altri ambiti, vengono scelte regole e tessuti che si intrecciano in questo ambito. L’idea stessa di turismo cambia negli anni, a seconda dell’evoluzione dell’economia, dei trasporti, delle comunicazioni (negli anni prima della rete era completamente diverso), delle realtà sociali e culturali differenti. Il turismo è anche indicatore della condizione storico-politica di un Paese. L’apertura di nuovi territori è un fattore fondamentale che produce cambiamenti in diversi ambiti tra cui l’economia e il diritto. Le competenze statali in materia di turismo sono legate al MIBACT, Ministero Italiano Beni Culturali, Arti e Turismo. Ha avuto un trascorso travagliato ma mai indipendenza, è stato legato allo sport, alle attività giovanili. Oggi è legato ai beni culturali nel tentativo di enfatizzare il patrimonio culturale italiano più che quello naturalistico dove l’Italia soffre a causa della forte concorrenza. L’Italia continua ad avere una forte presenza turistica per il patrimonio culturale, quest’ultimo serve al turismo e viceversa. Infatti nell’ordinamento italiano mancano le risorse finanziarie per tutelare lo stesso, occorre che il patrimonio culturale diventi risorsa capace di generare risorse, anche economiche. Per farlo si pongono in essere le politiche della valorizzazione del patrimonio con fine ultimo il miglioramento della fruizione pubblica dello stesso, quindi dei turisti sia interni che esterni. Sono necessarie forti sinergie tra patrimonio culturale e Turismo, questo deve portare alla tutela, cioè integrità fisica dello stesso, e mantenimento. Spesso si vede il patrimonio culturale, attrattore di risorse, diventare il motore di promozione e sviluppo di un singolo territorio. Per lo sviluppo di sinergie entrano in gioco molti interessi e attività anche esterni, come le ”film commission” perchè attraverso le proiezioni delle immagini si crea un effetto indotto di visite sul posto (es. Elisa di Rivombrosa nel Castello di Allièe) e quindi lo sviluppo del territorio. Questa tecnica dell’utilizzo delle immagine è esempio di interazione tra le industrie culturali. Parlare di turismo oggi significa pensare alle politiche integrate. In questo senso il settore delle attività culturali è uno dei fattori più potenti dello sviluppo europeo. Importanti sono la valorizzazione, la gestione di servizi legati al patrimonio culturale. Il museo di Rivoli ospita il Museo di arte contemporanea, che, di per sè non sarebbe in grado di attrarre molto pubblico, ma al suo fianco è stato posizionato uno dei ristoranti più all’avanguardia del momento (Davide Scabin) l’evento gastronomico è diventato un fattore di potentissima attrazione turistica anche per il museo, è un buon esempio di integrazione turistica. Il Turismo enogastronomico è una manifestazione molto presente in Italia (Uni Padova), dove si insegna il potenziale dell’enogastronomia come mezzo di diffusione culturale. Si tratta di un accesso a livelli economici. Scribamates thinking good, feeling better! Pagina 2 Che cos’è il Diritto? Il presupposto concettuale, che spiega come porsi rispetto al diritto e quindi alle regole, il concetto di diritto è un fattore comune in tutto il mondo, declinato in maniere diverse ma il termine è unico e definisce sia l’insieme di regole oggettive che soggettive. Il diritto oggettivo è l’insieme delle regole, il diritto soggettivo è quello che mi dà il diritto di fare qualcosa. C’è una sola cultura, lingua, che distingue le due espressioni: l’inglese, “LAW” è il diritto oggettivo, “RIGHT” è il diritto soggettivo. Le altre lingue presentano identità. Il Diritto dei Beni culturali e del Turismo è oggettivo, anche se al suo interno sono presenti parti soggettive (contratti personali). Le regole del diritto soggettivo si distinguono in base a tre funzioni, in Italia e nel mondo, identificate grazie a un’evoluzione del pensiero filosofico e sociologico mondiale, sono: - regressione dei comportamenti considerati pericolosi per la società (divieti e regole sanzionatorie) - allocazione (o distribuzione) di beni e di servizi e individui e comunità (a chi spetta che cosa e come le cose passano di mano in mano) - istituzione dei poteri, chi ha il potere di generare le regole e di farle applicare. Queste funzioni sono state identificate a seguito di un lungo processo storico di sviluppo sociale. Nelle società primitive nasce come repressione dei comportamenti per la sopravvivenza del singolo e del gruppo, la genesi del diritto è la funzione punitiva-sanzionatoria. Con il progresso della società nacque la necessità di regole per la distribuzione di beni: l’idea di proprietà, passaggio e commercio, si sviluppano le regole distributive per garantire la convivenza. Infine, tipiche delle società moderne, nascono le regole istitutive: chi genera le regole e le fa applicare. A queste funzioni corrispondono partizioni di saperi. Il diritto è complesso, la complessità del sistema di regole implica saperi specialistici che si sono organizzati intorno alle funzioni del diritto. Non esiste un diritto neutro in cui tutti sanno tutto, ci sono regole base conosciute da tutti, le fondamenta su cui bisogna innestare il sapere specialistico (come la medicina e le sue branche). Alla funzione repressiva corrisponde principalmente il diritto penale ma anche larga parte del diritto amministrativo (madre di tutti i diritti), del diritto tributario (imposte e tassazioni: interventi indiretti di finanza pubblica). Alla funzione distributiva corrispondono il diritto privato, commerciale, tributario e amministrativo. Alla funzione istitutiva corrispondono il diritto costituzionale, amministrativo e dei processi. Il Diritto del Turismo necessita di regole di ognuno di questi saperi specialistici per essere completo. Può essere collegato agli studi privatistici (diritto privato, rapporti tra privati) che pubblicistici (diritto pubblico, rapporti tra i poteri pubblici e il singolo). Questo corso si concentra sul diritto amministrativo (tutto è amministrativo, è lo studio che integra i vari settori), si occupa di tutto ciò che gli stati fanno. Alle funzioni corrispondono prospettive e tagli particolari. La radice unica del diritto (in Italia in particolare) è il Diritto Romano. Nasce nell’antica Roma come “sentire del diritto” per quanto riguarda l’organizzazione. Si sviluppa nel tempo, cambia nelle fasi storiche, i romani portarono le regole nelle loro conquiste (il diritto romano è studiato prevalentemente in Germania). Nell’antica Roma nasce il senso di tutela artistica e patrimoniale, nascono i primi editti. Viene riconosciuto il valore artistico delle opere, nasce l’idea dell’opera d’arte in età augustea. In epoca bizantina furono vietate costruzioni sui litorali che impedissero la vista del mare, le regole di protezione del paesaggio. Si raffinarono e poi caddero in seguito, con il medioevo, e poi risorse come base per le nuove costituzioni. Il diritto romano fa nascere il concetto filosofico delle regole. Nel corso degli anni le funzioni del diritto variano di importanza anche a seconda del periodo. Con Norberto Bobbio nasce l’idea promozionale del diritto, oggi più importante per gli stati. Un passaggio culturale che non è ancora percepito tutt’oggi. La percezione dominante del diritto è quella sanzionatoria. La funzione promozionale del diritto è la motivazione delle regole: favorire il Scribamates thinking good, feeling better! Pagina 3 verificarsi di determinati risultati, si usano le regole per favorire il potenziamento di settori e lo sviluppo delle attività, una regola mirata all’empowerment della società. Regole promozionali, che vogliono favorire e sono esercitate in questa funzione. Nel campo del turismo ci sono o dovrebbero esserci molte regole di questo genere. Le regole cambiano, le uniche che ricredono lunghissimi processi per essere modificate sono quelle del diritto costituzionale. Cambiano perché i regolatori capiscono che la regola non assolve allo scopo per cui è stata creata oppure nuove condizioni implicano la variazione. L’importante è il modo di porsi e interpretare le regole, questo è il compito di chi si confronta con il diritto. Le regole vivono attraverso due elementi: - disposizione, cioè quanto scritto in un testo, è il messaggio linguistico, il significante - “la repubblica tutela il paesaggio..” art. 9 costituzione; la frase è la disposizione - norma, è il significato che il soggetto assegna alla sequenza di parole, alla disposizione, è il contenuto, il significato che può essere di due tipi, sta nel comprendere interpretando la disposizione, la norma è l’attività interpretativa da compiere nei confronti della disposizione, del diritto dunque. Un testo di legge o normativo, deve sempre essere interpretato, perchè il diritto ha un linguaggio a parte, diverso da quello comune - “beni culturali” nel linguaggio comune può essere inteso come un bene estetico qualsiasi, per il linguaggio giuridico è “bene culturale” solo quello che corrisponde a determinate caratteristiche, elencate nel diritto. Ogni parola nel diritto ha significato secondo le regole che non è detto coincida con quello comune del linguaggio. L’interpretazione letterale svia dalle regole, i criteri di interpretazione sono fissati nel codice civile. Bisogna leggere nel contesto, perchè il significato della disposizione si ricava dalla coerenza sistematica interna. La lettura è sempre sistematica, mai letterale, deve avvenire in base al contesto e ai principi base dell’ordinamento. Questo corso mira a fornire uno strumento per leggere le regole e interpretarle in maniera corretta. Gli strumenti interpretativi sono comuni a tutti i Paesi, si tratta di diritto internazionale, esistono regole sovranazionali interpretate in tutto il mondo secondo gli stessi criteri e principi. Il diritto con cui ci si confronta è quello comunitario, dell’UE, ha forza superiore rispetto alle regole interne dove prevalgono quelle costituzionali. Le regole comunitarie sono più importanti, gran parte dell’attività del commercio e del mercato sono discipline comunitarie, come quelle dei trasporti. Il livello europeo oggi è fondamentale per qualsiasi ambito. Scribamates thinking good, feeling better! Pagina 4 Le fonti del diritto Per fonti di diritto si intende gli atti e le modalità con cui si creano le regole che sono norme giuridiche e quindi ne costituiscono il contenuto. Queste modalità possono essere atti e fatti, a seconda dell’atto che produce la regola, quest’ultima ha diversa importanza. Ci sono regole più e meno importanti. Il valore delle regole è fondamentale. Il concetto della diversità di modi e atti capaci di introdurre regole da osservare è espresso nel diritto dalle fonti. Le fonti del diritto sono un elenco di atti capaci di introdurre delle regole, organizzato secondo principi di gerarchia e competenza. Ci sono argomenti che possono essere disciplinati da alcuni atti e non da altri. Un principio fondamentale, che segnò la nascita degli stati moderni è il principio di separazione dei poteri. Spiega l’origine delle principali divisioni: nasce con Charles Montesquieu nel ‘700, iniziatore dello stato attuale. Rese esplicito a tutto il mondo che il potere di creare le regole è molto importante e deve essere disciplinato e regolato nella sua esistenza, chi detta le regole ha molta influenza. Definire i soggetti nel diritto è fondamentale, bisogna creare una regola e delegare il potere punitivo e sanzionatorio. Un tempo, prima della rivoluzione francese c’era il monarca assoluto, non c’erano regole che stabilivano il potere, le ragioni erano di discendenza o divine. La democrazia nasce nel momento in cui si riconosce l’esigenza delle regole da rispettare e che questo potere debba essere assegnato a tre organi: - potere legislativo: il popolo deve esercitare il potere più importante, legislativo, cosa che avviene grazie ai suoi rappresentanti, il concento di popolo che esprime i propri rappresentanti varia storicamente. All’inizio non tutti potevano agire in questo senso, c’erano limitazioni di tipo economico, sessuale. Infine si arriva al diritto universale di voto. Si eleggono i parlamenti: titolari del potere legislativo, cioè di fare le regole - potere esecutivo, il potere di eseguire nel senso di adottare tutte la atre regole che servono a far vivere le regole principali scritte nelle leggi, una regola sola non conta nulla, occorrono apparati che la facciano attuare, compiono attività complesse. Questo potere appartiene al governo, attraverso questo si attuano le leggi si cura il complesso di attuazioni di interventi, resa di servizi che servono a far vivere le regole date dal popolo nel parlamento - potere giudiziario, occorre che le regole vengano rispettate, un potere che garantisca e riconosca un diritto; è il potere degli stati. Sono i perni degli stati moderni, separati perchè la democrazia consiste nella suddivisione dei poteri esercitati da organi diversi, è il fondamento: “il potere deve arrestare il potere” (Montesquieu), ci deve essere controllo reciproco in modo che nessuno prevalga sugli altri perchè non si scardini l’equilibrio fondamentale della democrazia. Il modello giudiziario per M. non crea regole ma le applica, anche se in realtà non è sempre così. La separazione dei poteri è lo sfondo delle fonti del diritto. Le fonti del diritto nascono come espressione interna di stati, ma oggi vi è un ulteriore dato: l’appartenenza all’UE. L’UE è nata come unione economica per consolidarsi attraverso finalità parapolitiche (polis in senso etimologico, insieme di azioni e scelte volte a perseguire finalità fondamentali), scopi e intenzioni. L’UE é diventata un soggetto che fissa regole. L’Italia conserva la sua sovranità ma ha ceduto parte del suo potere: limitazione della sovranità che costruisce lo spazio sovranazionale, le decisioni vengono prese di comune accordo. Con la consolidazione dell’UE sono variati gli obbiettivi, non solo economici ma anche politici, di finalità generale (negli interessi di tutti). Nell’aderire all’UE capita che materie e questioni di sua competenza, oggi sempre più ampie, sui cui si è deciso di intervenire con scelte comuni lo Stato è costretto ad attenersi alle regole fissate dalle UE con atti o immediati o richiedenti leggi di appoggio. Nessuno può pensare o agire nella comunità senza conoscere le decisioni dell’UE. Ci sono fonti che nascono in sede comunitaria e limitano le leggi, l’unico limite che hanno le leggi comunitarie è sui principi costituzionali, il cuore degli stati. Le leggi europee di argomenti di competenze prevalgono su quelle parlamentari. La costituzione italiana venne scritta prima della creazione dell’UE (46/47, entrate in vigore nel 1948), nel 2001 è stata riscritta una parte fondamentale della costituzione rendendo molto più espliciti i legami con le comunità europea. Ci Scribamates thinking good, feeling better! Pagina 5 sono parlamento, corte di giustizia, banca europei. Il livello internazionale ha importanza ma non ha forza paragonabile all’UE, si rivolgono agli stati mentre le norme dell’UE sono rivolte direttamente ai cittadini, siamo prima cittadini dell’UE e, in parallelo, cittadini italiani. Tutti i rami del diritto oggi devono confrontarsi con il diritto comunitario. Anche a livello universitario ci sono norme europee (come i crediti e i programmi erasmus, per agevolare la mobilità). Questo avviene per consentire la piena armonizzazione dei cittadini comunitari. La costituzione italiana “La società nella quale la garanzia dei cittadini non è assicurata né la separazione dei poteri determinata, non ha costituzione.” (Art. 16 della Dichiarazione, 1789) Tra le fonti normative un ruolo fondamentale è quello della corte costituzionale. La disciplina costituzionale ha due profili. La “Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino” firmata nel 1789 a Parigi con Rivoluzione francese. I due contenuti tipici sono delineati dalla citazione: - disciplina della divisione dei poteri, legislativo attribuito al parlamento che lo esercita seguendo la costituzione, questi articoli determinano le leggi e gli atti aventi forma di legge (decreto legislativo e decreto legge), la regola del bicameralismo perfetto (due camere con stesso potere), ha una sola eccezione in cui il potere legislativo viene esercitato dal governo in casi di urgenza e necessità: decreti legge, esecutivo e giudiziario. La costituzione riconosce ad alcuni enti territoriali come regioni provincie e comuni ampia autonomia, legislativa (delle regioni) e altre. I rapporti tra stato e regioni sono decretati nell’Art.117, i criteri di divisione del potere legislativo sono molto complessi. Il potere esecutivo è affidato al governo e il potere giudiziario alla magistratura, con il compito di risolvere controversie. - disciplina del rapporto tra lo stato e la società civile, solitamente chiamato conflitto autoritàlibertà. La prima parte della costituzione è relativa ai diritti e ai doveri del cittadino. A partire dal XVIII sec. vennero scritte le prime carte costituzionali la Dichiarazione (1789) e la Dichiarazione di indipendenza americana (1776) Le fonti si distinguono in: - fonti atto: atti normativi posti in essere da un ente o un organo nell’atto legislativo; - fonti fatto: non hanno natura scritta ma sono ritenute idonee a produrre diritto, formazioni giuridiche. La costituzione è una fonte atto è la legge fondamentale di una comunità in un dato momento storico politico sociale. Il modello è il metodo utilizzato per garantire la stabilità e la supremazia della costituzione sulle altre fonti. Questo viene attuato del sistema di giustizia costituzionale con la corte costituzionale. Inoltre sono previsti procedimenti speciali, cioè atteggiamenti specifici per modificare la carta costituzionale anche detti procedimenti aggravati che permettono di modificare la carta costituzionale. Sono principi di autoconservazione. Le caratteristiche specifiche della costituzione sono legate ai requisisti: - nascita, modo in cui nasce, si distingue in costituzione votata o costituzione concessa. La costituzione votata è frutto della decisione di un organo collegiale (gen. assemblee costituenti) rappresentative del corpo sociale, come quella italiana. La costituzione concessa è il frutto della decisione del sovrano e di un organo in posizione privilegiata, come lo Statuto Albertino (1848), fondamento del Regno di Sardegna e del Piemonte. - forma, distinta in scritta e consuetudinaria. La prima è una fonte atto, un corpus scritto delle regole e dei principi fondamentali di una società. Nel secondo caso si tratta di regole e principi in parte scritti e in parte consolidati nel tempo grazie a prassi e consuetudini osservate, come in UK. Perché le regole non scritte abbiano valori costituzionali devono essere riconosciute dalla comunità come necessarie e obbligatorie e che siano rispettate per lunghi periodi, fonti fatto. - meccanismi che ne garantiscono la stabilità divide in due tipi: rigida e flessibile. Quella flessibile è facilmente modificabile da una qualsiasi fonte normativa, non sono previsti meccanismi complessi. Invece quelle rigide prevedono meccanismi complessi, come quella italiana. Si parla Scribamates thinking good, feeling better! Pagina 6 Scribamates thinking good, feeling better! Pagina 7