“Ultimi sviluppi nell’inquadramento diagnostico dei Disturbi del Comportamento in età evolutiva” Dott.Dino Maschietto Direttore UOC Neuropsicopatologia dello Sviluppo ULSS 10 – Veneto Orientale DISTURBI DIROMPENTI DEL COMPORTAMENTO • I comportamenti dirompenti rappresentano una delle principali motivazione di invio ai servizi per l’Età Evolutiva ( Costello 2001) . Fra questi comportamenti aggressività ed oppositività sono fra quelli spesso più disturbanti e interferenti con un positivo adattamento. • Tali comportamenti possono essere parte di sindromi cliniche differenti • Vengono definiti Disturbi Dirompenti del Comportamenti quando rappresentano un pattern ricorrente di comportamenti dirompenti che interferisce con lo sviluppo e l’adattamento ( Moffit 2009) . • DSM 5- DISTURBI DIROMPENTI DEL CONTROLLO DELL’IMPULSO E DELLA CONDOTTA Disturbo oppositivo provocatorio 313.81 (F91.3) Disturbo esplosivo intermittente 312.34 (F63.81) Disturbo della condotta 312.81 ( F 91.1) – 312.82312.89 Disturbo antisociale di personalità (descritto successivamente nel capitolo sui disturbi di personalità) Piromania 312.33 (F63.1) Kleptomania 312.32 (F63.3) Altri specificati disturbi dirompenti, da discontrollo degli impulsi e disturbi di condotta 312.89 (F91.8) Altri non specificati disturbi dirompenti, da discontrollo degli impulsi e disturbi di condotta 312.9 (F91.9) • DSM 5 - DISTURBI DEL NEUROSVILUPPO -ADHD (314.01) • DSM 5 – DISTURBI DEPRESSIVI - Disturbo da disregolazione dirompente dell’umore- DMDD ( 296.99) • DSM 5 – DISTURBI BIPOLARI A multidimensional approach to disruptive behavior : informing life span research from an early childhood perspective A.S. Carter, Sarah A.O. Grey,R.H. Baillargeon, L.Wakschlag , 2013 Vi è crescente consenso relativamente al fatto che un approccio categoriale non sia sempre in grado di definire in modo completo ed esaustivo i pattern clinici ed evolutivi dei comportamenti dirompenti nel ciclo di vita (A.S. Carter 2013, Frick e White 2008, Wakschlag 2011). LE TRAIETTORIE EVOLUTIVE LE TRAIETTORIE EVOLUTIVE DEI COMPORTAMENTI AGGRESSIVI E ANTISOCIALI M. Paciello , R. Fida - Psicopatologia e psicoterapia dei disturbi della condotta Interrogativi di fondo : 1) “Quale è il grado di stabilità e di cambiamento dei comportamenti aggressivi e antisociali nel corso del tempo?” 2) Perché in alcuni soggetti i comportamenti persistono? 3) Quali fattori individuali e interpersonali aumentano la probabilità di cronicizzazione? METODO DELLE TRAIETTORIE EVOLUTIVE M. Paciello , R. Fida - Psicopatologia e psicoterapia dei disturbi della condotta Il metodo delle traiettorie evolutive permette di rispondere ad alcuni interrogativi specifici : -È possibile identificare gruppi di individui che nel corso del tempo seguono uno stesso andamento nel comportamento aggressivo e antisociale? -Se sì, quali tipologie di traiettorie si possono identificare? -Che andamento seguono? Sono stabili o si possono modificare ? -Ci sono esiti evolutivi ascrivibili a ciascuna traiettoria? -Si possono utilizzare queste conoscenze per modulare specifici interventi di prevenzione? METODO DELLE TRAIETTORIE EVOLUTIVE M. Paciello , R. Fida - Psicopatologia e psicoterapia dei disturbi della condotta TRAIETTORIA EVOLUTIVA : pattern di sviluppo condiviso da un gruppo di individui , che si differenzia da quello di altri gruppi , rispetto a un determinato fenomeno. Le Traiettorie Evolutive possono assumere diverse forme : - multifinalità – individui che hanno avuto infanzia simile possono evolvere in vari modi - equifinalità – percorsi eterogenei di sviluppo possono condurre ad uno stesso esito evolutivo Gottfredson e Hirshi ( 1990 ) • Concetto di continuità eterotipica : presenza di un unico fattore latente stabile nel tempo ( ad es. propensione al crimine) che sottende tutte le varianti comportamentali osservabili nello sviluppo Per es. adulti antisociali : caratterizzati in termini di personalità e di coerenza psicologica da un tratto stabile presente fin dall’infanzia che spiega l’associazione fra crimini in età adulta e comportamenti aggressivi in età precoce E.Baioni 2014 Sampson e Laub ( 1993 ) • Concetto di continuità eterotipica modulata dall’impatto che gli eventi di vita possono avere nel contrastare esiti sfavorevoli • Necessità di analizzare prospetticamente i dati dall’infanzia all’età adulta e non viceversa Modello gerarchico di Loeber e coll. ( 1994, 1998) • Tutti gli adulti antisociali sono quelli che sin da piccoli hanno manifestato un disturbo oppositivo , seguito da un esordio precoce del disturbo della condotta , successivamente stabilizzato nel tempo • L’esordio precoce può manifestarsi in tre forme comportamentali diverse : - OVERT - alti livelli di aggressione sia in infanzia che in età adolescenziale e adulta - COVERT – comportamenti antisociali non violenti in infanzia e crimini legati alla distruzione della proprietà in età adulta - CONFLITTO CON L’AUTORITA’ – comportamenti oppostivi nell’infanzia, opposizione ed evitamento dell’autorità in età adulta Modello evolutivo di Patterson e coll. ( 1982, 1992) Attenzione allo scenario sociale all’interno del quale esordiscono i comportamenti aggressivi e antisociali , in particolare alle dinamiche familiari • interazioni familiari coercitive pervasive e continue favoriscono il mantenimento e l’aggravamento delle problematiche comportamentali precoci •I ragazzi con esordio tardivo sono quegli adolescenti che temporaneamente mettono in atto comportamenti antisociali e devianti basso rischio di cronicizzazione Modello evolutivo di Terrie Moffitt ( 1993) • Focalizzazione non sul concetto di esordio ma su quello di continuità e discontinuità del comportamento: - Continuità – caratteristica principale di coloro che presentano “comportamenti antisociali persistenti” ed hanno maggiore probabilità di cronicizzare pattern comportamentali dannosi correlata alla co-presenza di fattori di rischio individuali ( ad es. temperamento) ed ambientali ( relazioni familari) - Discontinuità – caratterizza coloro che hanno comportamenti antisociali limitati all’adolescenza STUDI SULLA PRIMA INFANZIA M. Paciello , R. Fida - Psicopatologia e psicoterapia dei disturbi della condotta Cote’ et al.2007 -1700 bambini osservati dai 17 ai 60 mesi -Variabile osservata : aggressione fisica – morsi, calci, colpi, litigi con i pari valutati dalle madri -Rilevate tre distinte traiettorie evolutive : - il 32% presenta punteggi bassi e stabili nel tempo - circa il 50% dei bambini – traiettoria intermedia con punteggi medi nei livelli di aggressione - il 17% dei bambini – traiettoria con punteggi stabilmente più alti Cote’ et al.2007 •Il picco dei comportamenti aggressivi nella traiettoria con punteggi medi e con punteggi alti si raggiunge a 3 aa ½ •Possibile identificare già nella prima infanzia un gruppo di bambini a rischio che potrebbero tendere alla cronicizzazione Individuate le madri a rischio : giovane età , primo figlio, bassi livelli di reddito e istruzione, condotte antisociali in adolescenza, tendenze depressive interventi precoci? STUDI DALL’INFANZIA ALL’ADOLESCENZA aggressione fisica e violenza • Nagin e Tramblay 1999 - 1000 bambini – osservati dai 6 ai 15 anni - Variabili osservate : aggressione fisica e violenza ( overt distruttivi) Identificazione di 4 traiettorie evolutive : -17% bambini ( bassi) : raramente comportamenti aggressivi nel corso dello sviluppo -52% bambini ( desister ): a 6 anni punteggi moderati che tendono a diminuire in modo lineare tra i 10 e i 12 anni -28% bambini ( desister alti livelli iniziali) : stesso andamento precedente ma livelli iniziali più alti e decremento più marcato -4% bambini ( cronici) : livelli di aggressione più elevati stabili nel corso del tempo STUDI DALL’INFANZIA ALL’ADOLESCENZA aggressione fisica e violenza • Loeber e coll (2005) - ragazzi a partire dai 14 anni - variabile osservata : aggressione fisica ( grado di severità per la vittima) valutata in misura aggregata da insegnanti genitori e ragazzi - identificate 4 traiettorie evolutive : - bassi 50% - desister precoci 22% - desister dopo i 18 anni 22% - cronici 4,7 % STUDI DALL’INFANZIA ALL’ADOLESCENZA comportamenti oppositivi • Bongers e coll ( 2004) - 1100 bambini seguiti dai 4 ai 18 anni - CBCL – genitori - variabili osservate : disobbedienza a scuola e a casa, testardaggine , irritabilità , tendenza a prendere in giro gli altri - 6 traiettorie evolutive : 7% gruppo near zero 24% low desisters 6% ado increasers 33 % medium decreasers 24% high decreasers 7% high persisters Di fondo vi è la necessità di superare la diagnosi categoriale per : -Riconoscere in modo precoce sintomi , modalità di funzionamento , stili cognitivi, fattori contestuali e familiari riferibili ad esordio di traiettorie evolutive a possibile prognosi sfavorevole -avviare interventi precoci e multidimensionali in relazione alla multidimensionalità dei fattori causali ed alle specificità cliniche di sottogruppi di pazienti , anche in relazione all’età -E’ necessario conoscere i substrati neurobiologici dei diversi disturbi per avviare terapie farmacologiche adeguate A multidimensional approach to disruptive behavior : informing life span research from an early childhood perspective A.S. Carter, Sarah A.O. Grey,R.H. Baillargeon, L.Wakschlag , 2013 Una concettualizzazione multidimensionale della psicopatologia , rispetto ad una diagnosi categoriale, offre numerosi vantaggi: - Tiene conto dei fattori evolutivi e della loro interazione con i fattori di rischio: FOTOGRAFIA DELL’ HIC ET NUNC VS VISIONE LONGITUDINALE E PROSPETTICA -Migliora la possibilità di caratterizzare l’eterogeneità -Offre modalità alternative per comprendere le traiettorie evolutive -Analizza le modalità con cui le diverse componenti o dimensioni del comportamento dirompente possono associarsi a sintomi e fattori cooccorrenti -Correla le diverse dimensioni del funzionamento dirompente a meccanismi neurobiologici, fattori contestuali o relazionali familiari A multidimensional approach to disruptive behavior : informing life span research from an early childhood perspective A.S. Carter, Sarah A.O. Grey,R.H. Baillargeon, L.Wakschlag , 2013 • Una categorizzazione per sottotipi va in accordo all’approccio dimensionale, nel loro comune riconoscimento della eterogeneità dei disturbi dirompenti del comportamento • La differenza fra i due approcci è che l’analisi dei sottotipi si focalizza sulla individuazione di sottotipi di individui, mentre l’analisi dimensionale si focalizza sull’identificazione di sottotipi di comportamenti Callous –anemotional Traits and Developmental Pathways to the Disruptive Disorder P.J.Frick, R.J. Balir, F.X. Castellanos, 2013 1) I diversi sottogruppi di pazienti con disturbi del comportamento spesso mostrano correlati sociali, biologici ,cognitivi ed emotivi differenti , che debbono essere esplicati attraverso specifici modelli causali 2) I diversi sottogruppi di pazienti con disturbi del comportamento possono differire nella severità del disturbo e negli esiti a lungo termine 3) I diversi sottogruppi di pazienti con disturbi del comportamento possono richiedere differenti approcci al trattamento Developmental Pathways to the Disruptive Disorder P.J.Frick, R.J. Balir, F.X. Castellanos 2013 Sono stati compiuti differenti tentativi di definire sottotipi clinici di DD cui corrispondano specifiche traiettorie evolutive attraverso le quali si sviluppano i pattern più severi di comportamento aggressivo e antisociale : 1)SOTTOTIPI IN BASE ALL’ETA’ DI ESORDIO: Childhood onset e adolescent onset conduct problems - si distinguono i soggetti in cui l’esordio del disturbo comportamentale avviene in infanzia e quelli in cui avviene in adolescenza ( Moffit 2006, Patterson 1996 rewiews) . • childhood onset : questi soggetti più frequentemente mostrano comportamenti aggressivi sia in infanzia che in adolescenza , più frequentemente protraggono i loro comportamenti antisociali sino all’età adulta, più frequentemente manifestano deficit cognitivi ( specie basso QIV ) e/ o neuropsicologici , più frequentemente manifestano fattori di rischio temperamentali , provengono da contesti con maggiore livello di instabilità familiare, maggiori conflitti e parenting meno efficace • Si tratta perciò di pazienti con pattern più severo e teso alla cronicità • Adolescent – onset : questo gruppo è stato concettualizzato anche come esacerbazione del normale processo fisiologico adolescenziale , con ribellione e rifiuto dei valori convenzionali ( Moffit 1996,2006) . Il comportamento antisociale ha minore tendenza a persistere oltre l’adolescenza. Essi possono tuttavia avere ricadute anche in età adulta in conseguenza dei loro comportamenti antisociali ( abbandono scolastico, uso di alcol o sostanze stupefacenti,ecc..) Developmental Pathways to the Disruptive Disorder P.J.Frick, R.J. Balir, F.X. Castellanos 2013 2) SOTTOTIPI IN BASE ALLA COMORBIDITA’ : alcune comorbidità , in particolare con ADHD , portano a esiti più sfavorevoli ed ai profili clinici più gravi. 3) SOTTOTIPI SULLA BASE DELLA PRESENZA O MENO DI AGGRESSIVITA’ O DEL TIPO DI AGGRESSIVITA’ : - Sottotipi con condotte non aggressive : includono atti illegali, violare il coprifuoco, sfida alle regole imposte – -Sottotipi con condotte aggressive: includono presenza di risse, crudeltà fisica, e comportamenti violenti – I due gruppi sembrano avere correlati eziologici differenti , il primo molto più influenzato da fattori ambientali del secondo • Aggressività reattiva : emerge solitamente come reazione impusiva e difensiva ad un evento ambientale percepito come ostile o pericoloso ed è di solito accompagnata da intense reazioni fisiologiche. E’ maggiormente correlata con difficoltà di adattamento scolastico e di rifiuto sociale ( Poulin 2000). Dal punto di vista dei correlati cognitivi si associa alla tendenza ad attribuire intenzioni ostili a provocazioni ambigue e alla difficoltà di sviluppare soluzioni non aggressive in contesti sociali problematici Antisocialità reattiva A.S. Carter, Sarah A.O. Grey,R.H. Baillargeon, L.Wakschlag , 2013 P.J.Frick, R.J. Balir, F.X. Castellanos 2013 • Aggressività proattiva o strumentale : è connotata dall’assenza di significato difensivo ed appare finalizzata al raggiungimento di uno scopo , spesso è pianificata e premeditata . E’ maggiormente associata con la delinquenza e l’abuso di alcol in adolescenza e con la criminalità in età adulta. Dal punto di vista dei correlati cognitivi si associa alla tendenza a sovrastimare le conseguenze positive della condotta aggressiva e a sottostimare la possibilità di essere puniti per il proprio comportamento. • Sembrano esserci in realtà due gruppi di soggetti : un primo gruppo altamente aggressivo che presenta solitamente entrambi i tipi di aggressività , un secondo gruppo meno aggressivo che presenta unicamente aggressività di tipo reattivo Antisocialità proattiva 4) SOTTOTIPI IN BASE ALLA PRESENZA O MENO DI TRATTI CALLOSO – ANEMOZIONALI a) PRESENZA DI TRATTI CALLOUS ANEMOTIONAL •Scarso rimorso o senso di colpa: non si sente cattivo o in colpa quando fa qualcosa di sbagliato ( escludere il rimorso che compare quando viene scoperto o sa di essere punito). Presente globale deficit rispetto alla capacità di valutare la conseguenza delle proprie azioni , di cui non appare preoccupato •Freddezza, scarsa empatia : ignora e non si occupa dei sentimenti degli altri . Viene descritto come freddo ed indifferente . Maggiormente preoccupato del comportamento degli altri nei propri confronti piuttosto che per gli effetti che le sua azioni hanno sugli altri ,anche se esitano in un danno •Scarsamente preoccupato delle proprie prestazioni : non si preoccupa se presenta performances scarse o problematiche a scuola o al lavoro o in altri contesti . Non fa gli sforzi necessari per svolgere i suoi compiti in modo positivo e tipicamente incolpa gli altri dei suoi insuccessi o scarsi risultati •Superficiale ed anaffettivo : non esprime o mostra i propri sentimenti agli altri , eccetto che in modo superficiale e non sincero ( ad es. le azioni contraddicono le emozioni mostrate , emozioni rapidamente on-off) , o quando le emozioni sono utiizzate per un vantaggio personale ( intimidire o manipolare ) Circa il 35- 46% di bambini e adolescenti con disturbo della condotta presenterebbe tratti CU ( Christian et al , Rowe et al 2009 ) E.Baioni 2014 E.Baioni 2014 E.Baioni 2014 E.Baioni 2014 K. Marceau, J.M. Neiderhirser Influences of Gene-Environment interations and Correlations on Disruptive Behavior in the Family Context , 2013 Si riconoscono tre approcci per descrivere il modo con cui i diversi fattori di rischio interagiscono nel determinare lo sviluppo di disturbi dirompenti del comportamento: •Addittive : differenti fattori evolutivi operano producendo effetti indipendenti che operano in maniera assommata •Interactionist : differenti influenze evolutive producono un effetto congiunto sullo sviluppo del fenotipo attraverso fenomeni di moderazione modificazione o amplificazione •Transactional : diversi fattori evolutivi si influenzano l’un l’altro e il fenotipo lungo l’intero sviluppo, con modalità combinate che si modificano nel tempo ( ad es. Dodge and Petit 2003) Approccio dimensionale a 4 fattori ai comportamenti dirompenti: ( Wakschlag 2010 , Wakschlag 2011, Wakschlag 2012) Aggressione : caratterizza la tendenza a rispondere aggressivamente, trasversalmente ad una varietà di contesti andando da comportamenti di autoprotezione a severa violenza. Emerge nel primo anno di vita come modalità naturale di espressone della rabbia e continua ad essere normale in risposta al conflitto fra pari ed alla frustrazione in tutta la prima infanzia . La dimensione patologica è rappresentata dalla elevata frequenza , dall’ostilità e dall’aggressione proattiva , già distinguibile a 18 mesi di età Non compliance: questa dimensione definisce l’incapacità di essere complianti a indicazioni, regole e norme sociali , andando dalla riluttanza evolutivamente compatibilie fino alla pervasiva violazione di norme. La non complianza rappresenta una normale espressione di autonomia nel periodo prescolare , in questo caso le sue manifestazioni sono orientate allo scopo, flessibili, e modulata dal desiderio di compiacere l’altro. Manifestazioni cliniche sono rappresentate da provocatorietà ostinata e deliberata violazione delle regole Approccio dimensionale a 4 fattori ai comportamenti dirompenti nel periodo prescolare : ( Wakschlag 2010 , Wakschlag 2011, Wakschlag 2012) Temper loss : riguarda la manifestazione esplicita e la gestione della rabbia, andando da blande espressioni di frustrazione a temper loss estremo e disregolato . Comprende sia li comportamenti espressione di irritabilità che gli scoppi d’ira. La regolazione di emozioni negative è un obiettivo cardine dello sviluppo e riflette la capacità di modulare l’intensità e le caratteristiche temporali dell’arousal emotivo con una modalità orientata allo scopo. Anche se transitoria irritabilità e scoppi d’ira sono comuni risposte alla frustrazione nella prima infanzia, scoppi d’ira intensi e umore pervasivamente negativo sono associati con problematiche di evidenza clinica Ridotto interesse per gli altri : Definisce il disinteressamento attivo per i bisogni e i sentimenti degli altri , includendo la mancanza di senso di colpa per le trasgressioni. Un comportamento egocentrico è nella norma nella prima infanzia, ma la capacità di tenere conto del dispiacere degli altri e l’espressione comportamentale del senso di colpa è già evidente nel primo anno di vita. Forme atipiche riferibili a questa dimensione sono considerate l’intenzionalità attiva di causare dispiacere e la provocatorietà mirata Approccio dimensionale a 4 fattori ai comportamenti dirompenti nel periodo prescolare Wakschlag et al. 2012 Fattori di rischio e antisocialità Predisposizio Iperattività del behavioral facilitating ni biologiche system, ipoattività del behavioral inhibition system, temperamentali. determinanti Affollamento, povertà, eterogeneità Contesto livello istruzione socioculturale etnica, reddito, genitori, divorzio, madre single e con meno di vent’anni. Esperienze precoci Qualità genitorialità, abusi. Fattori di rischio e antisocialità INDICATORI PROGNOSTICI PER UNA COMPLETA E CORRETTA VALUTAZIONE DEI FATTORI DI RISCHIO 1) Forte appetenza verso il piacere, presente già dalla seconda infanzia, tradotta in richieste ripetute e reazioni irritate/aggressive quando non soddisfatte. Nel tempo desiderio diventa bisogno che comporta pretesa 2) Avidità, cui consegue, nel tempo, lo sviluppo di intercambiabilità del care giver: la relazione interpersonale è finalizzata al soddisfacimento del proprio bisogno e il rapporto con l’esterno diventa strumentale e manipolativo -Mancanza del sentimento di gratitudine (“riconoscenza”) fin dai primi anni di vita relazionale ASSENZA DEL SENTIMENTO DI COLPA 3) Lo stile attributivo, nel corso dello sviluppo, sia per ADHD che per DOP, è tendenzialmente esterno, instabile, non controllabile ma passibile di oscillazioni. I soggetti a rischio di evoluzione negativa sviluppano, nel tempo, uno stile attributivo molto rigido e centrato su un profilo stabile, interno, controllato 4) Livello, durata e sottotipo di aggressività: Esordio precoce (3 – 4 anni) di comportamenti aggressivi, persistenza nel tempo, caratteristiche di tipo strumentale e predatorio gradatamente sempre più controllata e programmata piuttosto che di tipo impulsivo-reattivo- affettivo. Ciò comporta un rischio molto più elevato di evoluzione antisociale Fondamentale, per il rischio di prognosi sfavorevole, la presenza di stato affettivo positivo (piacere) che accompagna l’atto aggressivo Alcuni autori (Moffitt 1993) identificano nel linguaggio e nelle competenze verbali un ruolo fondamentale nella mediazione del controllo volontario del comportamento Deficit nelle capacità verbali di DOP e DC costituisce un fattore di mantenimento importante delle difficoltà di autocontrollo presenti nei DCD disturbi affettivi Evoluzione del DOP DC (comportamentale) Quali caratteristiche distintive precoci ? Qualità del rapporto interpersonale: DOP UMORALE: oppositività – distanziamento per suscettibilità irritabilità alternata a facilità di contatto, affabilità, talvolta esibizionismo-teatralità DOP COMPORTAMENTALE: diffidenza, talora persecutorietà, evitamento e/o sfida a seconda del contesto (atteggiamento dell’interlocutore), spesso rivalsa e rivendicatività L’EVOLUZIONE VERSO DC E’ >> NEL DOP COMPORTAMENTALE Disturbo della Condotta Callous Unemotionale (DC – CU) Vs D.C. con ambiente familiare sfavorevole: deprivazione, maltrattamento, povertà affettiva Entrambi presentano una disfunzione della capacità di processazione emozionale relativa agli stimoli a valenza negativa, mentre è conservata la capacità di riconoscimento delle emozioni positive Nei DC –CU però tale disfunzione sembra essere di origine genetica; nel DC con ambiente sfavorevole sembra essere più una freddezza costruita nel tempo come barriera difensiva contro la sofferenza 4) SOTTOTIPI IN BASE ALLA PRESENZA O MENO DI TRATTI CALLOSO – ANEMOZIONALI P.J.Frick, R.J. Balir, F.X. Castellanos 2013 b) ASSENZA DI TRATTI CU •Spesso presenti marcati tratti d’ansia ( Pardini, 2007 ) •Non mancano di empatia e spesso sono disturbati dagli effetti del loro comportamento sugli altri ( Loney , 2003) •Sono presenti elevati livelli di impulsività ( Frick et al , 2003) •Più spesso deficit nella intelligenza verbale (Loney et al 1998) •tendenza ad attribuire intenzione ostile a a provocazioni ambigue ( Frick et al , 2003) •Più frequentemente provengono da famiglie con genitorialità disfunzionale (Edens et al ,2008) •Minore presenza di aggressività e quando presente è di tipo reattivo ( Frick et al , 2003) •Forte reattività agli stimoli emotivi ( Kimonis , 2006) P.J.Frick, R.J. Balir, F.X. Castellanos 2013 b) ASSENZA DI TRATTI CU •Si tratta di bambini e ragazzi che sembrano avere sia nella regolazione cognitiva che emotiva del loro comportamento •In modo particolare il deficit delle abilità verbali combinato con esperienze di socializzazione inadeguata può esitare in deficit nel controllo esecutivo del comportamento , quali l’incapacità di anticipare le conseguenze negative del comportamento e l’incapacità di ritardare la gratificazione. Inoltre le caratteristiche cognitive ( hostile attribution biases ) ed emozionali ( forte reattività a stimoli negativi ) , combinate con esperienze inadeguate di socializzazione possono portare a problemi di regolazione emotiva ( Frick , 2006) •Tali difficoltà di regolazione possono condurre l’individuo a compiere atti aggressivi e dissociali non pianificati rispetto a cui può provare successivamente rimorso ma che può tuttavia avere difficoltà a controllare nel futuro. 4) SOTTOTIPI IN BASE ALLA PRESENZA O MENO DI TRATTI CALLOSO – ANEMOZIONALI a) PRESENZA DI TRATTI CALLOUS ANEMOTIONAL •Scarso rimorso o senso di colpa: non si sente cattivo o in colpa quando fa qualcosa di sbagliato ( escludere il rimorso che compare quando viene scoperto o sa di essere punito). Presente globale deficit rispetto alla capacità di valutare la conseguenza delle proprie azioni , di cui non appare preoccupato •Freddezza, scarsa empatia : ignora e non si occupa dei sentimenti degli altri . Viene descritto come freddo ed indifferente . Maggiormente preoccupato del comportamento degli altri nei propri confronti piuttosto che per gli effetti che le sua azioni hanno sugli altri ,anche se esitano in un danno •Scarsamente preoccupato delle proprie prestazioni : non si preoccupa se presenta performances scarse o problematiche a scuola o al lavoro o in altri contesti . Non fa gli sforzi necessari per svolgere i suoi compiti in modo positivo e tipicamente incolpa gli altri dei suoi insuccessi o scarsi risultati •Superficiale ed anaffettivo : non esprime o mostra i propri sentimenti agli altri , eccetto che in modo superficiale e non sincero ( ad es. le azioni contraddicono le emozioni mostrate , emozioni rapidamente on-off) , o quando le emozioni sono utiizzate per un vantaggio personale ( intimidire o manipolare ) Circa il 35- 46% di bambini e adolescenti con disturbo della condotta presenterebbe tratti CU ( Christian et al , Rowe et al 2009 ) TEMPERAMENTO Alla base di possibili itinerari di sviluppo di condotte aggressive e sociali vi è una propensione temperamentale. Maggiore peso della propensione temperamentale negli esordi pre-adolescenziali rispetto agli esordi adolescenziali dove la frequentazione di gruppi di coetanei devianti assume maggiore importanza TEMPERAMENTO : rappresenta la base neurobiologica dei tratti di personalità dell’individuo Dimensioni del temperamento: 1) Sensibilità alla punizione La capacità di tollerare l’attivazione emotiva, insieme all’evoluzione dei sistemi cognitivi è fondamentale per interiorizzare lentamente la norma che sottostà alla punizione momentanea e più in generale il rispetto verso l’autorità. Dimensioni del temperamento: 2) Sensibilità al rinforzo La tendenza a ricercare benefici al Sé come risultato dei propri comportamenti e la capacità di tollerare la dilazione temporale dei rinforzi sono caratteristiche di personalità che hanno alla base questa tendenza temperamentale Mentre le due suddette dimensioni regolano la reattività agli stimoli esterni, un altro sistema regola la capacità di controllo volontario e involontario del comportamento e dei propri stati emotivi: - Capacità di controllo involontario delle emozioni: si basa sulle risposte psicofisiologiche allo stress, valutabili nel bambino fin dai primi anni di vita. La reattività di base agli stimoli costituisce il fondamento di questo sistema su cui si sviluppa la capacità di controllo volontario - Capacità di controllo volontario: avviene mediante lo spostamento dell’attenzione, la pianificazione del compito, l’inibizione di risposte comportamentali funzionali ma non adattive. soggetti con DC e DOP + ADHD < autocontrollo - Controllo volontario e involontario Fattori di rischio di condotte antisociali in adolescenza Propensione all’antisocialità NEI DCD l’aggressività permane il sintomo principale: Nel caso della forma reattiva il comportamento aggressivo è maggiormente legato a difficoltà di controllo o pianificazione della risposta, mentre nel caso della forma pro-attiva è maggiormente legato alla perdita di efficacia dei principali segnali ambientali che servono all’essere umano per inibire la risposta aggressiva e sentirsi “premiati” per averlo fatto Tipi di comportamento aggressivo • • • • Aggressione strumentale/predatoria Aggressione competitiva Aggressione da difesa Aggressione territoriale Nell’uomo: • Aggressione ostile (collerica) • Aggressione strumentale Aggressività reattiva e strumentale Substrato biologico: Deficit Substrato biologico: Deficit delle funzioni inibitorie e di dell’apprendimento del controllo emotivo condizionamento avversivo Aggressività impulsiva e reattiva dist di personalità «esplosivi», patologie di discontrollo episodico degli impulsi, parte dei dist. antisociali ANTISOCIALITA’ Disturbo antisociale di personalità Disturbo della condotta Aggressività strumentale, non reattiva, tipica della psicopatia PSICOPATIA 1- superficialità emotiva e assenza di senso di colpa 2- aggressività strumentale e atti delittuosi