Lateral Eyes Movement Lateral Eyes Movement

LEM
Lateral
Lateral Eyes
Eyes Movement
Movement
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Gli autori della PNL (R. Bandler e
J.Grinder) hanno osservato che i
movimenti involontari degli occhi non
erano diretti a caso in questa o quella
direzione, ma erano correlati al nostro
modo di pensare
A seconda che noi formiamo delle immagini
mentali (costruzione, ricezione e formazione
delle immagini, trancio sensoriale “V”), che ci
parliamo (e quindi ci diciamo qualcosa, chiamato
accesso oculare di dialogo interno “Di”), che
ricordiamo o immaginiamo dei suoni, delle
canzoni, delle frasi (modalità auditiva “A”) o che
proviamo delle emozioni o facciamo caso a
sensazioni (“K”), dirigiamo i nostri occhi in certe
direzioni piuttosto che in altre
Vc
Visivo Costruito
Vr
Visivo Ricordato
Ac
Ar
Auditivo Costruito
Auditivo Ricordato
K
Di
Cenestesico
Dialogo interno
I LEM non ci informano
per nulla su ciò che la
persona pensa, ma
unicamente sul sistema
che utilizza, in quel
preciso momento, per
rappresentarsi e formare
il pensiero che ha
trasmesso in parole.
L’osservazione dei LEM (lateral eyes movement)
serve principalmente a 2 cose:
1) ad adattarsi meglio al nostro interlocutore
adottando una modalità di comunicazione
appropriata alla sua modalità di
rappresentazione delle cose;
2) ad individuare, in un interlocutore, le sue
sequenze mentali in diversi processi di
pensiero e ad aiutarlo ad uscire da schemi
negativi (circoli viziosi K-Di-K-Di).
Conoscere tali informazioni è utile
per rapportarci all’interlocutore,
infatti, potremo parlare
accordandoci con la sua specifica
maniera di ragionare. Facendo leva
sull’utilizzo del sistema sensoriale,
ci troveremo automaticamente a
comporre frasi che si accordano
con le sue attitudini mentali.