La presa in carico multidisciplinare e la comunita` terapeutica

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LA PRESA IN CARICO
MULTIDISCIPLINARE
E LA
COMUNITA'
TERAPEUTICA:
l'esperienza del CCF
S. Cavatorta
Prendendo spunto da esperienze di reparto…..
G, 33 anni:
a 5 anni dal TC sviluppa
regressione infantile, dipendenza,
“cristallizzazione nel ruolo di disabile”
A, 51 anni: progressivo recupero
della disabilità cognitiva ma percezione di
inadeguatezza, disistima, dipendenza,
ritiro sociale
V, 23 anni: a 2 anni dal TC regressione infantile
discontrollo degli impulsi con crisi di
agitazione psicomotoria accompagnata da verbalizzazione
di paura e angoscia
E, 34 anni: dopo 10 anni dal TC deflessione dell'umore,
disistima, negativismo, crisi di angoscia con
autolesionismo
A, 29 anni: dopo encefalopatia tossico-dismetabolica
manifesta un quadro dominato da apatia, pessimismo,
chiusura
Considerazioni relative alla presa in carico
Alterazioni neuropsicologiche
Deficit motori
Farmaci
Dolore
Modificazioni fisiche
BIO
PSICO
Coping all’evento
Tratti di personalità premorbosa
Contesto familiare
Rete amicale
Inserimento
socio/occupazionale
SOCIALE
Yeates et al, “A biopsychosocial deconstruction of personality change following acquired
brain injury”, 2008
TAC e RMN
Esami Neuropsicologici
ripetuti
Terapia
FARMACOLOGICA
Presa in carico
PSICHIATRICA
PSICO
BIO
Percorsi di
REINSERIMENTO
SOCIALE
G.L. Engel «The need for a new medical model: a challenge for biomedicine» Science, 1977
Chi è la persona che abbiamo davanti?
Qual è il contesto di vita a cui va restituita?
parzialmente consapevole
non si sa “narrare”
percepisce un cambiamento
chiede: posso tornare alla mia
vita di prima?
ha e mostra emozioni
MILIEU THERAPY
Rappresenta il modello riabilitativo più rispondente
alle esigenze del soggetto cerebroleso, specie in
una fase avanzata dell’evoluzione (Consensus
Conference Riabilitazione Neuropsicologica, 2010)
MILIEU THERAPY
• Fornisce un setting concettuale e pratico per la
complessità che si incontra nella riabilitazione
cognitiva del TCE in fase post-acuta
• Trattamento riabilitativo cognitivo coordinato con
interventi finalizzati a favorire il processo di
accettazione, incrementare la stima di sè,
favorire il reinserimento
• Essenziale il ruolo della comunità terapeutica
AREA GIALLA
Area dedicata alla gestione di persone con
prevalenti disturbi cognitivo-comportamentali, in
varie fasi dell’evoluzione post-lesionale
COMUNITA' TERAPEUTICA
• AMBIENTE
• PERSONE
• INTERVENTI
COMUNITA' TERAPEUTICA
• AMBIENTE
• PERSONE
• INTERVENTI
AMBIENTE
Ambiente unico in cui
il paziente può essere
seguito/monitorato/
osservato nelle 24 ore
Ambiente protetto
Î contenzioni
Î procedura rischio suicidio
PROCEDURA
,Contenuto
• generica prevenzione cadute per soggetti con compromissione di
coscienza e/o disabilità neuromotoria attraverso l’utilizzo di
sbarre al letto e tavolino per carrozzina.
• specifica prevenzione di atti auto-lesivi involontari (cadute,
rimozione presidi) o situazioni di pericolo (es. fughe) da parte di
soggetti con compromissione cognitiva e discontrollo degli impulsi
(dispositivi elettronici per monitorare il passaggio dai varchi)
PROCEDURA
,Oggetto
e Scopo
Definire le modalità corrette di utilizzo di contenzioni fisiche di sicurezza
per pazienti ricoverati,con la finalità di prevenire cadute o altre situazioni
di pericolo legate all’intrinseca fragilità di soggetti con compromissione
neurosomatica e/o cognitiva
,Responsabilità
L’utilizzo di contenzioni è a tutti gli effetti un atto medico.
Il Medico referente pone l’indicazione clinica all’adozione di contenzioni e
specifica tipologia e tempi di utilizzo per il singolo paziente.
Il Caposala è responsabile della corretta applicazione.
La contenzione fisica in ospedale: evidence
based guidelines. Az. Ospedaliera Niguarda
– MI- 2008
Codice Deontologico Federazione Nazionale
Collegi IPASVI - 2009
PROCEDURA PREVENZIONE RISCHIO
SUICIDIO
e/o COMPORTAMENTI AUTOLESIVI
Definizione delle modalità per
• identificare soggetti a rischio
• comunicare il rischio
• garantire precoce presa in carico con adozione di
misure assistenziali, organizzative ed ambientali
coerenti (spoglio della persona e dell’ambiente)
Circolare Regione Emilia Romagna n. 20 del 2013:
Raccomandazioni per la prevenzione delle condotte
suicidarie nel territorio
IOG Ospedale San Raffaele - 2013
COMUNITA' TERAPEUTICA
• AMBIENTE
• PERSONE
• INTERVENTI
PERSONE
Competenze specifiche all’interno dell’equipe
dedicate all’approfondimento delle problematiche
specifiche del grave cerebroleso
Relazione terapeutica
Empatia
Formazione del personale
Modalità relazionali uniformi
Modalità di lavoro interprofessionale
Competenze neuropsicofarmacologiche
COMUNITA' TERAPEUTICA
• AMBIENTE
• PERSONE
• INTERVENTI
INTERVENTI
Affiancare a sedute individuali di diagnostica/
riabilitazione anche valutazioni/stimolazioni in
contesti “ecologici”
‹ ARTETERAPIA
‹ SPORT
‹ USCITE ESTERNE
Porsi obiettivi finalizzati a ottimizzare il
reinserimento
‹ INSERIMENTO LAVORATIVO
‹ RITORNO ALLA GUIDA
SONO MENO SOLO.....
MI SENTO CAPITO.....
POSSO FARE QUALCOSA.....
GRAZIE!
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