La salute mentale dei detenuti e degli
internati in toscana: presente e futuro
Le Buone Pratiche
L’esperienza del DSM
di Massa e Carrara
Remigio Raimondi
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1983. Il DSM dell’USL 2 di Massa inizia una collaborazione esterna con il
carcere su sollecitazioni degli operatori interni dell’area riabilitativa e su
richieste del Magistrato di Sorveglianza di Firenze dott. Margara.
Ciascun detenuto inoltrava alle autorità competenti
richiesta di visita psichiatrica privata e veniva preso
in carico dal DSM.
Questa modalità consentiva una analisi dei bisogni
che rendevano praticabili percorsi di cura in
continuità. L’educatore professionale del carcere
assumeva il ruolo di case manager.
Fino al giugno del 2000 fu consolidata questa procedura.
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Lo sviluppo di una politica emancipativa del DSM
centrata sulla valorizzazione delle risorse del
singolo utente aveva favorito la nascita dei gruppi
di automutuoaiuto autonomi ad alta valenza
negoziale.
Il percorso emancipativo voluto dagli
utenti e tramutatosi in rete di assistenza
territoriale includeva nei diritti difesi
anche carcere e OPG.
La direzione del DSM strutturò rapporti di
continuità integrativa di presa in carico
degli utenti di sua pertinenza con le
direzioni del Carcere e dell’OPG.
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I punti di forza dell’Associazione di Automutuoaiuto
psichiatrico di Massa e Carrara sono:
 rafforzare la posizione giuridica degli utenti dei servizi
psichiatrici;
 raccogliere e pubblicare informazioni relative agli
effetti e alle reazioni provocati da farmaci ed
elettroshock;
 negoziare le decisioni che riguardano la vita
quotidiana del malato di mente.
promuovere l'applicazione del testamento psichiatrico
(disposizione anticipata efficace giuridicamente in caso
di psichiatrizzazione);
 sviluppare la salute mentale come alternativa alla
psichiatria stigmatizzante;
 far valere il diritto ad un aiuto alla persona attraverso
progetti di vita, eliminando riduzionismi categoriali
basato esclusivamente sull'uso di psicofarmaci.

Il 7 Aprile 2000 viene ratificata la Convenzione tra ASL 1 di Massa e
Carrara e la Direzione della Casa di Reclusione per le attività di
assistenza integrativa riguardante prestazioni specialistiche del DSM
a favore della Casa di Reclusione di Massa
per complessive 15 ore settimanali.
Viene elaborato e sottoscritto un Protocollo operativo tra Direttore
DSM, Responsabile Area Sanitaria e Direttore della Casa di
Reclusione.
Cresce la popolazione
extracomunitaria
600
500
Numero di
visite
400
Numero di
detenuti
visitati
Extracomunita
ri
300
200
100
0
2005/6
2007/08
Patologie diagnosticate
140
120
100
80
Disturbi in asse I
Disturbi in asse II
Doppia diagnosi
60
40
20
0
2005/06
2006/7 2007/08
Acuzie e ingovernabilità
16
14
12
10
Urgenze
Oss. OPG
Tent. Suicudi
Suicidi
8
6
4
2
0
2005/6
2007/8
OPG e Carcere
Le alternative
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Si cura l’uomo e non la sua colpa
Malattia mentale e imputabilità non sono
correlabili.
La convivenza è un processo flessibile e
non il dato rigido di una norma sociale.
Nel 2003 viene realizzato il progetto
sperimentale alternativo all’OPG e al
Carcere
“Non dimenticate i figli di Caino”
A cui avavano pertecipato gli utenti del
Gruppo di AutoMutuoAiuto Psichiatrico di
Massa e Carrara
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COMUNITA’ TERAPEUTICA “TIZIANO”
Progettazione
• Ubicazione della struttura
• Configurazione edilizia
• Personale
• Organizzazione interna
• Intervento terapeutico
• Valutazione dell’efficacia
COMUNITA’ TERAPEUTICA “TIZIANO”
Ubicazione della struttura
• valutare l’opportuna distanza dall’ambiente
sociale esterno
• offrire l’opportunità di un allontanamento
provvisorio
• facilitare i rapporti con l’ambiente per un
progressivo reinserimento che avrà luogo
già nel corso del trattamento comunitario
COMUNITA’ TERAPEUTICA “TIZIANO”
Configurazione edilizia
• Vicina alle caratteristiche di una comune
abitazione
• “normalità” e “naturalità” dello spazio
abitato
• disponibilità di spazi personali e spazi
comuni
COMUNITA’ TERAPEUTICA “TIZIANO”
Personale
• Equipe multidisciplinare
Supervisore del progetto
Supervisore clinico
Direttore Sanitario, specialista in psichiatria
Medico specialista in psichiatria
Psicologo (2)
Assistente Sociale
Infermiere professionale
Riabilitatore psichiatrico (coordinatore)
Educatore Professionale (6)
Assistente Socio-Sanitario (10)
Direttore Amministrativo
Segretario
COMUNITA’ TERAPEUTICA “TIZIANO”
Formazione del Personale
Corso intensivo teorico-pratico
per la gestione di pazienti
multiproblematici
COMUNITA’ TERAPEUTICA “TIZIANO”
Organizzazione interna e valutazione
Raccolta della domanda
Analisi della domanda
Condizione
iniziale
Ipotesi sul problema
Definizione degli obiettivi
Programmazione degli interventi
Risultati
attesi
Attuazione degli interventi
Risultati
ottenuti
Condizione alla conclusione
Risorse
utilizzate
Verifica
Efficacia
Verifica
Efficienza e
qualità di
processo
COMUNITA’ TERAPEUTICA “TIZIANO”
Utenza
Età: 18-45 aa
N° utenti : 20 utenti
tipologia: disturbo di personalità
comportamenti antisociali
doppia diagnosi
esperienze: OPG
carcere
comunità terapeutiche
SPDC
COMUNITA’ TERAPEUTICA “TIZIANO”
Utenza in trattamento
Età: 38 + 15 aa
N° utenti :16
Sesso:
4F
12 M
Diagnosi: Dist. di Personalità borderline (1)
Dist. Antisociale (2)
Schizofrenia Ebefrenica (1)
Paranoide (1)
Psicosi ossessiva (3)
Dist. Bipolare + Dist. Uso di Sostanze (4)
Psicosi indotta da sostanze (4)
COMUNITA’ TERAPEUTICA “TIZIANO”
Utenza dimessa
Età: 38 + 15 aa
N° utenti dimessi:
12
Sesso:
2F
10 M
Diagnosi: Dist. di Personalità borderline (1)
Dist. Antisociale (2)
Psicosi ossessiva (1)
Dist. Uso di Sostanze (2)
Psicosi indotta da sostanze (3)
Psicosi organica post-traumatica (2)
Dist. Bipolare I (1)
COMUNITA’ TERAPEUTICA “TIZIANO”
Interventi terapeutici
• Intervento psicofarmacologico
• Psicoterapia individuale
• Psicoterapia di gruppo
• Attività riabilitative
Psicomotricità
Piscina
Gestione del denaro
Estetica
Falegnameria
Giornalino
Gruppo di Auto Aiuto
Cucina
Cera
Attività ricreative
Attività esterne
COMUNITA’ TERAPEUTICA “TIZIANO”
Valutazione
• Valutazione iniziale al momento del ricovero
– Anamnesi
– Contesto socio-familiare
– Aspetti psicopatologici e comportamentali
(HoNOS-Roma)
– Qualità della vita
– Funzioni di base
– Abilità
Asse cura del sé
Asse abitazione
Asse relazioni sociali
Asse lavoro
Asse famiglia
• Valutazioni periodiche (3 mesi)
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Nel 2005 l’esperienza diventa altro.
La Comunità opera come struttura privata.
E’ fuori rete Dipartimentale
2008 la Comunità sta per rientrare nella
rete Dipartimentale ripristinando la sua
funzione.
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Quali Rischi genera la sola presenza
medica in carcere?
1. Medicalizzare il disturbo aggredendo il sintomo.
2. Ipertrofizzare il comportamento disturbante.
3. L’inconciliabilità tra esigenza comunitaria e
bisogni personali.
4. Le manipolazioni finalizzate a vantaggi
secondari.
5. Le pressioni esterne (Direzione, Sorveglianza,
Avvocati, Consulenti di parte, Magistrato di
sorveglianza…).
Le evidenze scientifiche indicano che i
risultati più efficaci nascono da una
integrazione operativa adeguata e
continuativa nel tempo tra operatori con
competenza e funzioni specifiche
psicomedicosociali solo quando
l’operatività si lascia modificare e trova
nuove strategie attraverso la verifica del
proprio agire terapeutico alla luce dei
Grazie
dell’attenzione
Remigio Raimondi