(Microsoft PowerPoint - Bellini [modalit\340 compatibilit\340])

Infermiere ed educazione
terapeutica
Tecniche di facilitazione
Bellini Elisa
Azienda Ospedaliera Sant'Anna - Como
Presidio Ospedaliero Cantù-Mariano Comense
Struttura di Mariano Comense
Direttore della scuola formatori OSDI
Convegno: le giornate diabetologiche luinesi 10° 11 ottobre 2014
Il diabete è
una malattia esigente
I pazienti vanno dal medico
per essere
curati e guariti
salute
non per essere educati
"La salute è uno stato di completo
benessere fisico, mentale e sociale e non
consiste soltanto in un’assenza di malattia
o di infermità".
La definizione formulata dall’Organizzazione Mondiale della
Sanità è da più di 50 anni
PIANO NAZIONALE DIABETE
Quando si parla di Educazione terapeutica
si devono avere come fondamento
valori come
l'autonomia, la libertà e la responsabilità,
in altre parole la componente Etica dell'approccio
assistenziale
Educazione Terapeutica
L’educazione terapeutica deve
permettere ai pazienti di acquisire
e conservare le capacità e le
competenze che li aiutino a vivere
in maniera ottimale la loro vita con
la malattia.
OMS 1998
Per educazione terapeutica
si intende l’atto terapeutico continuo
caratterizzato dall’accompagnare il
paziente nel percorso della malattia
cronica, contrattando e concordando
interventi finalizzati al
raggiungimento del massimo risultato
clinico e della miglior qualità di vita
EDUCAZIONE TERAPEUTICA
Migliora la qualità della vita
(Miller, NEJM 1972; Rubin, Diabetes Metab Res Rev 1999)
Riduce le amputazioni degli arti inferiori
(Assal, Diabéte e Metabolism, 1993)
Determina una riduzione delle ospedalizzazioni
( Clement, Diabetes Care, 1995)
Riduce la progressione della RD e IRC
(Assal, Diabéte e Metabolism, 1992)
Educazione terapeutica :
Mira ad aiutare i pazienti e le loro famiglie a:
Comprendere la malattia e la sua terapia
Collaborare con i curanti
Vivere in maniera più sana
Conservare o migliorare la qualità della loro
vita
L’EDUCAZIONE TERAPEUTICA
PERMETTE:
diminuire la dipendenza dalla figura
medica e terapeutica
aumentare progressivamente la percezione
delle proprie capacità di autonomia;
favorire processi riabilitativi con interventi
brevi ed efficaci;
liberare i soggetti dalla passività appresa,
lavorando sulle loro elaborazioni cognitive
di fronte ai problemi.
EDUCAZIONE TERAPEUTICA :
GLI OSTACOLI
Problematica delle malattie croniche
modificare l’atteggiamento e le competenze
dei curanti
Problematica della motivazione
fare del paziente un partner
Problematica pedagogica
aiutare il paziente a diventare
un decisore competente
Problematica organizzativa
è effettuata da più figure professionali
Problematica di risultato e visibilità
è scarsamente considerata,ed i risultati
poco quantificabili
EDUCAZIONE TERAPEUTICA
REQUISITI ESSENZIALI
Le varie figure che interagiscono con il paziente
devono avere:
Conoscenze comuni
Obiettivi condivisi
Aspettative comuni
Linguaggio simile
Flessibilità nei limiti delle competenze professionali
Condivisione delle responsabilità
LE CINQUE FASI
Identificare il problema
Esplorare le emozioni
Fissare gli obiettivi
Fare un programma
Valutare i risultati
Imparare queste cinque fasi è come
…
… imparare a danzare
In questa danza …
… è il paziente che conduce
L’EDUCAZIONE TERAPEUTICA
È UN PROCESSO DI APPRENDIMENTO
SISTEMATICO CENTRATO SUL PAZIENTE.
Prende in considerazione:
il processo di adattamento (coping), il
“luogo di controllo della propria salute”
(Health Locus of Control), le convinzioni, le
rappresentazioni della salute i bisogni
soggettivi e oggettivi dei pazienti, sia
espressi che inespressi.
IL MISTERO DELL’APPRENDIMENTO
⇒Apprendere
(adprehendo):
impadronirsi di
nozioni, concetti,
tecniche al fine di
aumentare il
proprio controllo
sulla realtà.
⇒Apprendere:
costruire,
ricostruire,
scambiare
significati
personalmente
importanti.
IL MISTERO DELL’APPRENDIMENTO
La legge della totalità:
tutto l'individuo partecipa al processo
dell'imparare.
Sia la dimensione logico-discorsiva e
razionale, sia la componente emozionale,
sono coinvolte nel percorso.
L'individuo dovrà attivare capacità
diverse, ma la sua ricettività sarà tanto
più ampia quanto più ampiamente è
coinvolta la sua umanità.
CONDIZIONI CHE FACILITANO
L’APPRENDIMENTO
Motivazione.
Insoddisfazione per i propri comportamenti.
Chiara visione del comportamento richiesto.
Materiale appropriato.
Opportunità di praticare il comportamento
desiderato.
CONDIZIONI CHE FACILITANO
L’APPRENDIMENTO
Soddisfazione di aver appreso.
Apprendimento vario.
Conoscenza dei progressi tramite feed-back
appropriati.
Lavoro di gruppo.
Contesto formativo adeguato dal punto di
vista logistico.
CONDIZIONI CHE OSTACOLANO
L’APPRENDIMENTO
Insistenza su argomenti già conosciuti.
Linguaggio impersonale e monotono.
Progressione di informazioni troppo lenta
Atteggiamenti stereotipati.
Qualsiasi elemento che determini:
frustrazione;
ansietà;
imbarazzo;
disagio fisico.
PER INIZIARE…
“NEL PROCESSO EDUCATIVO, IL MODO
CON CUI VOGLIAMO FACILITARE
QUALCUNO AD APPRENDERE, E' TANTO
IMPORTANTE QUANTO IL CONTENUTO,
CIOE' IL COSA VOGLIAMO CHE
APPRENDA" (Engel 1995)
LA TERAPIA EDUCAZIONALE
Pianificazione:
Indagine bisogno formativo
Tempi di realizzo
Disponibilità risorse
Strumenti
Logistica (singolo/di gruppo)
PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE
Luogo di svolgimento
Articolazione e durata del corso
Composizione del gruppo dei partecipanti e dei
docenti
Strumenti didattici necessari
Studio di fattibilità che prende in
considerazione:
Validità economica
Relazione prezzo/qualità
Stima del costo/ beneficio
LA TERAPIA EDUCAZIONALE
Educazione Terapeutica individuale
Analizzare i bisogni assistenziali
Educare l’utente ad un corretto utilizzo dei
presidi (glucometro, penna, siringa), l’auto somministrazione della terapia insulinica
Autogestione di alcune situazioni cliniche
quali l’ipoglicemia
LA TERAPIA EDUCAZIONALE
Educazione Terapeutica a piccoli gruppi
Gli adulti respingono le situazioni in cui hanno la
sensazione che gli altri stanno imponendo la loro volontà.
Per questo la formazione deve essere impostata
maggiormente su tecniche esperienziali
Discussioni di gruppo
Esercizi di simulazione
Attività di problem solving
Metodo dei casi
Etimologia di tutor
da tutari
difendere, proteggere, custodire
da tutus
rendere sicuro, far sviluppare
Alcune regole per il tutor durante
le esercitazioni in sottogruppi
1.Esplicitare il mandato ed eventualmente
chiarirlo se occorre.
2.Esplicitare la metodologia di lavoro.
3.Esplicitare le regole di lavoro e
partecipazione.
4.Curare la comunicazione.
5.dare stimoli al gruppo.
6. Usare in modo corretto gli strumenti.
Alcune regole per il tutor durante
le esercitazioni in sottogruppi
7.Non interferire sul lavoro del gruppo.
8.Evitare la critica.
9.Evitare tentativi di produrre al posto del
gruppo.
10.Rimanere "dietro le quinte“.
11.Chiudere il lavoro del gruppo con una
sintesi.
LA VALUTAZIONE
La verifica dell’intervento
educativo va fatta di continuo
Attraverso l’utilizzo di strumenti
congrui
CONCLUSIONI
Nelle malattie croniche il successo della
gestione della persona passa proprio
attraverso l’educazione.
Saper educare la persona rappresenta una
nuova competenza, un nuovo campo di
esperienza.
L’istruzione è cosa ammirevole.
Ma è bene ricordare di tanto in
tanto che nulla che sia degno di
essere conosciuto può essere
insegnato
Oscar Wilde
Per svolgere una
buona educazione
bisogna credere
nella sua utilità !!!
Grazie per l’attenzione
Elisa