(Microsoft PowerPoint - La cura della demenza a casa e nella rete

La continuità di cura in Provincia di
Bergamo
Nuclei Alzheimer di Vertova:
Vertova:
Ricoveri temporanei , definitivi e
Alzheimer Cafè
Nel 1995, la Regione Lombardia, con la
stesura del “Piano Alzheimer “, inserisce i
Nuclei Alzheimer nella rete dei servizi per la
demenza (DL
(DL 502/92 art.12; DGR 59606/94)
indicandone le caratteristiche strutturali e
organizzative, gli obiettivi ed i criteri di
ammissione.
ammissione
Nuclei speciali in RSA(Residenza
RSA(Residenza Sanitaria
Assistenziale)per la cura e assistenza dei pazienti
affetti da Demenza.
I Nuclei Alzheimer sono destinati a soggetti
affetti da demenza (secondo i criteri del DSM
IV) di grado moderatomoderato-severo, che per il
livello del deficit cognitivo e per la presenza
di significative alterazioni comportamentali
possono giovarsi delle soluzioni ambientali,
delle apposite metodologie assistenziali e
dell’aumentato standard di personale propri
dei NA
(Standard obbligatorio di assistenza: 1.220
minuti/sett/ospite)
Malattia particolare nella sua
espressione clinica, altamente
invalidante, che condiziona la persona e
gli altri ospiti delle RSA e
l’organizzazione.
Nessuna cura presente ma importante
impegno economico per l’assistenza.
diagnosi di demenza posta da medici specialisti (neurologi,
geriatri, psichiatri) o dai servizi (ambulatorio, day hospital,
reparti) dei Centri Regionali Alzheimer (CRA) o da strutture
ospedaliere o Unità di Valutazione Geriatrica.
demenza di grado moderato-severo, valutato con Clinical
Dementia Rating con punteggio 2/3/4 o Mini Mental State con
punteggio inferiore a 20/30 o Global Deterioration Scale (GDS)
con punteggio 4/5/6.
presenza di disturbi comportamentali o psichici clinicamente
rilevanti, indicati da un punteggio alla scala UCLA
Neuropsychiatric Inventory uguale o superiore a 12 in uno solo
degli item (diverso da depressione, ansia o apatia), oppure un
punteggio totale uguale o superiore a 24.
I pazienti affetti da malattie psichiatriche.
psichiatriche.
I pazienti non affetti da demenza, ma da episodi confusionali
acuti.
I pazienti nelle fasi iniziali e terminali della malattia, senza
disturbi comportamentali clinicamente rilevanti, che possano
essere ospitati in altre sezioni delle RSA accanto a persone
cognitivamente integre.
La Direzione Sanitaria della RSA (o per delega il medico del
NA) dovrà previamente verificare (direttamente o
indirettamente ove possibile, ovvero tramite indicazione del
nucleo proponente) la presenza dei criteri di ammissibilità.
Specifica
Nei nuclei Alzheimer il ricovero non è definitivo,
definitivo, ma
temporaneo, dovrebbe corrispondere al periodo in cui
i disturbi del comportamento sono molto invalidanti
e disturbanti per il malato e per la famiglia e che
hanno determinato il ricovero.
La DURATA DEL RICOVERO nei Nuclei Speciali sarà
condizionata dalla persistenza di disturbi del
comportamento clinicamente rilevanti, previa valutazione
trimestrale, da effettuarsi in concomitanza delle
compilazioni SOSIA, mediante somministrazione di scala
UCLA (Neuropsychiatric
(Neuropsychiatric Inventory).
Inventory).
La “care” delle persone affette da demenza deve porsi i
seguenti obiettivi:
Promuovere il benessere della persona, dando al
termine benessere il significato di miglior livello
funzionale possibile in assenza di condizioni di
stress
Ridurre l’utilizzo di mezzi di contenzione
farmacologica e fisica
Limitare i disturbi del comportamento
Ridurre lo stress del personale che assiste
Un anziano affetto da demenza necessita di:
• Approccio individuale
• Valorizzazione del positivo
• Approccio dinamico, variabile nel tempo
• Cura del malato
• Medico consigliere leader di un team
• Famiglia sempre .coinvolta
• Comunicazione, informazione,
integrazione con Multidimensionalità,
multiprofessionalita''
multiprofessionalita
• Coinvolgimento affettivo
• Tempi lenti,deregulation
QUALITA’
AMBIENTE PROTESICO
lo spazio fisico, le attività, le persone
Requisiti gestionali
Uno standard di personale più elevato e
qualificato per la cura ed assistenza
(medici, IP,EP, FKT, ASA/OSS,)
(Standard obbligatorio di assistenza: 1.220
minuti/sett/ospite)
Formazione in itinere per tutta l’equipe,
possibilità di trasferimenti per evitare il
burn-out, vigilanza sulla qualità del
servizio offerto etc.
gli aspetti emotivi
emotivi--psicologici legati alla
relazione
la capacità di lavorare in gruppo
mantenere l’equilibrio all’interno
dell’ambiente
capacità di cogliere quei campanelli di allarme
che precedono comportamenti particolarmente
disturbanti per l’intero nucleo.
La possibilità di una "care" umana e moderna
non può prescindere dalla disponibilità di
personale, qualitativamente e
quantitativamente idoneo e dalla realizzazione
di un’alleanza terapeutica con la famiglia.
“Selezione del personale”
“I
familiari che si prendono cura delle persone malate
di Alzheimer affermano che vogliono una migliore
comunicazione con i professionisti, vogliono
formazione e training, sostegno emotivo e difesa
nell’ottenere i servizi necessari per i parenti e per se
stessi. Vogliono aiuto nel negoziare gli impenetrabili
spessori dei meccanismi finanziari, i frequenti dinieghi
dei rimborsi, le inconsistenti interpretazioni delle
politiche e dei requisiti. Vogliono anche sollievo, ma
tramite servizi che possano essere ritagliati sui loro
bisogni”.
(C Levine
Levine,, N Engl J Med 1999, 340 20:158720:1587-1590)
La famiglia si integra in un progetto concordato,
dall’altra funge da risorsa con la sua capacità di
trasferire agli operatori informazioni e competenze
acquisite sul campo.
Attenzione formativa va posta anche nei confronti
degli eventuali volontari che si affiancano agli ospiti
collaborando alla realizzazione del progetto
assistenziale. E’ necessario anche garantire loro,
all’interno della struttura, un punto di riferimento
chiaro che funga da guida e da supervisione del loro
operato.
Le attività svolte nel corso della giornata,
devono tener conto delle attività di base della
vita quotidiana affiancate da contenuti
affettivi e relazionali; devono scaturire da
un’attenta anamnesi psicopsico-sociale dell’ospite
che evidenzi il suo contesto culturale e di vita
sino ad ora vissuta.
Sembrano trovare riscontro significativo tutte
quelle attività che vanno nella direzione della
stimolazione sensoriale
In montagna : vicinanza – pochi giorni –
programmazione di tutta la Fondazione
Al mare:
mare: Liguria, pensione, periodo di tempo
più lungo, con i familiari
Prospettive future:
future: settimana completa,
gruppi omogenei, allargamento a più
familiari
Ricadute:: rimarchevoli!!!
Ricadute
Requisiti strutturali
Oltre ai requisiti strettamente sanitariassistenziali, il reparto deve essere chiuso
con apertura a codice, al pianterreno con
un giardino facilmente accessibile e
facilmente controllabile. Deve avere
spazi sufficienti per le esigenze dei
pazienti
(corridoi per il wandering, spazi per le
attività educative/ riabilitative etc)
Involucro → struttura-reparto-giardino
Contenuto → arredi,stimoli,persone
1) arredi familiari stimolanti i ricordi,casa
2)equilibrati,bilanciati(attivazione/rilassa
mento)
3) motivate,sensibili,empatiche,ricche
interiormente,equilibrate
Sicurezza : ogni elemento di sicurezza ambientale si traduce in
uno spazio di libertà per il malato e in una minor necessità di
sorveglianza o contenimento ( minor stress per malato e
caregiver).
caregiver
).
Chiarezza del messaggio:
messaggio: più un ambiente appare familiare alla
persona malata, più è facile che risponda con comportamenti
socialmente appropriati. Evitare i messaggi ambientali ambigui
e' fondamentale per non favorire disturbi del comportamento
Elasticità:: il malato muta continuamente nel tempo. Più le
Elasticità
soluzioni ambientali sono in grado di seguire il percorso
della gravità e il modificarsi dei sintomi, più facilmente il
malato si troverà sempre in un ambiente adatto a lui.
Comfort : l'obiettivo della protesi di cura non e' evitare
problemi, ma dare benessere. Non basta quindi che l'ambiente
sia sicuro, occorre che sia anche possibile viverlo come
piacevole.
Ambiente protesico
E’ una risposta semplice e complessa
Fornisce dall’esterno ciò che non può più
provenire dall’interno del malato
E’ una “protesi”, un ambiente costruito che si
pone due obiettivi:
1. rallentare la perdita delle funzioni
cognitive
2. sostenere il benessere del malato e di chi gli
sta vicino
La protesi è complessa, fatta cioè di più parti
che interagiscono fra loro, come complessa è la
funzione cerebrale che deve sostenere e
sostituire.
Un assunto importante è che il malessere del
paziente parla con il linguaggio dei disturbi del
comportamento, spesso non legati alla malattia
ma agli errori che si stabiliscono fra le richieste
ambientali non adatte e la ridotta capacità del
malato.
Ambiente protesico
Facilitante o inibente alcuni disturbi
(wandering,
wandering, agitazione p.m.).
Il contesto geografico è ugualmente
importante ( scandire delle stagioni, svolgere
attività aria aperta, etc.).
Ambiente “familiare”
Personale di assistenza e cura ( selezione,
formazione e sostegno ).
Ambiente protesico
•
•
•
Arredi: confortevoli ma anche similari alla
propria casa con spazi per le attività ma anche
per la relazione e la “riservatezza”.
Illuminazione: adatta per il paziente non per le
esigenze del reparto.
Suoni: il rumore di un Nucleo dovrebbe essere
il più simile possibile all’ambiente domestico (
brusio).
Quindi la presenza/assenza di disturbi del
comportamento è un segno del livello di stress
o viceversa di benessere che il malato vive e
può essere un indicatore misurabile del
successo o meno dell’intervento protesico
Ambiente terapeutico
MANTENIMENTO AUTONOMIE RESIDUE
FACILITANTE L’ORIENTAMENTO
TEMPORO-SPAZIALE
ELIMINARE STIMOLI CONFUSIVI
STIMOLANTE E RILASSANTE
ASSICURARE UNA VIVIBILITA’
GRADEVOLE DEGLI SPAZI
GARANTIRE SICUREZZA
Non troppo vasto (sorveglianza, sicurezza)
Vegetazione adeguata ( qualità e quantità)
Obiettivi ( controllo dei sintomi, stimolo
alcune attività)
Utilizzo ( stagionale o annuale)
Livello di benessere perseguito ( arricchimento
con idonee soluzioni) per ospiti e famiglie
Murales, fioriere idonee per i laboratori di
orticoltura e giardinaggio