ERGONOMIA E STRUMENTI INFORMATICI NELLA PA Autori: Sonia Marino, Maria Gabriella Donisi L’ergonomia ha come obiettivo principale la realizzazione di ambienti e prodotti che favoriscano il benessere psicofisico dell’utente, obiettivo auspicabile anche nella realizzazione degli ambienti informatici. I dipendenti della Pubblica Amministrazione svolgono gran parte del proprio lavoro utilizzando strumenti informatici e reti internet e intranet, anche come media di comunicazione, e spesso interfacciarsi con tali strumentazioni può risultare problematico e stressante. Un software o un sito devono risultare fruibili e usabili per l’utente. I comandi (input) o i link devono essere di immediata riconoscibilità ed utilizzo; i colori dai contrasti adeguati per consentire una buona visualizzazione anche agli utenti affetti da alcune patologie visive; i contenuti chiari e coerenti secondo una “semplificazione del linguaggio” che non deve scadere nell’impoverimento dello stesso, ma considerare le disabilità e le differenze linguistiche, quest’ultime sempre più pressanti. Gli strumenti informatici che rispettano queste caratteristiche si possono considerare ergonomici, quindi, di immediata comprensione e usabilità. Croig Brad, nel lontano 1984, conia il termine Tecnostress proprio per definire lo stress indotto all’utilizzatore dalle nuove tecnologie, in special modo informatiche, “il disturbo causato dall’incapacità di gestire le moderne tecnologie informatiche”. I principali disturbi: ansia, Autori: Sonia Marino, Maria Gabriella Donisi affaticamento mentale, attacchi di panico, depressione, incubi, attacchi di rabbia. Lisa A. Ennis, nel 2005, descrive il tecnostress come un “problema permanente”, mettendo in luce i rischi sulla salute della mente umana. La normativa I concetti di fruibilità e usabilità degli strumenti informatici, in Italia, vengono introdotti con la Legge n. 4 del 2004 e il successivo DPR 1 marzo 2005, n.75, la quale “riconosce e tutela il diritto di ogni persona ad accedere a tutte le fonti di informazione e ai relativi servizi, ivi compresi quelli che si articolano attraverso gli strumenti informatici e telematici”. L’ergonomia è inserita con il DM 8 luglio 2005 “Requisiti tecnici e i diversi livelli per l'accessibilità agli strumenti informatici”, individuando nell’esperto di fattori umani, soggetto dalle comprovate competenze in ergonomia, la figura professionale atta alla conduzione della valutazione soggettiva di usabilità e fruibilità degli strumenti informatici. La semplificazione del linguaggio e la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità La Direttiva sulla semplificazione del linguaggio dei testi amministrativi, emanata dal Dipartimento della Funzione Pubblica l’8 maggio 2002, si pone gli obiettivi di migliorare la comprensibilità dei testi amministrativi, sia per gli addetti, sia per il cittadino, e di rendere trasparente l’azione amministrativa. Nella Direttiva si specifica l’importanza di testi formulati con l’uso di un linguaggio comune, di immediata comprensione, con frasi brevi, senza Autori: Sonia Marino, Maria Gabriella Donisi abusare in acronimi, tecnicismi, sigle, latinismi, di cui si dovrà sempre spiegare il significato. Risulta palese che la semplificazione del linguaggio deve applicarsi anche ai testi che la PA pubblica sulle reti intranet e internet. Altrettanto lapalissiana è l’importanza di testi amministrativi di facile comprensione per la fascia di cittadini stranieri, in sempre maggiore aumento, e per soggetti con problematiche cognitive di lieve entità. Il 30 marzo 2007 l’Italia ha firmato la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità, approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 13 dicembre 2006. L'Assemblea Generale istituirà anche un Comitato sui Diritti delle Persone con Disabilità, costituito da esperti indipendenti. Al Comitato saranno demandati compiti di vigilanza, in quanto dovrà verificare i rapporti sull’ottemperanza agli obblighi derivanti dal trattato che periodicamente gli Stati aderenti dovranno inviare, e di esaminare eventuali ricorsi inviati da individui e gruppi, che potranno appellarsi al Comitato una volta che tutte le possibilità di ricorso alle autorità nazionali siano state esaurite. La Convenzione è vincolante per gli Stati ed ha lo scopo di “promuovere, proteggere e garantire il pieno ed uguale godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali da parte delle persone con disabilità, e promuovere il rispetto per la loro intrinseca dignità”. Il Trattato, quindi, assicura alle persone con disabilità il “diritto” di godere uguali “diritti”; e tra i principi generali che guidano la Convenzione figura anche l’accessibilità, sia fisica, sia virtuale. La Convenzione riconosce “che la disabilità è un concetto in evoluzione e che la disabilità è il risultato dell’interazione tra persone con menomazioni e barriere comportamentali ed ambientali, che impediscono la loro piena ed effettiva partecipazione alla società su base di uguaglianza con gli altri”; Autori: Sonia Marino, Maria Gabriella Donisi inoltre, sottolinea l’importanza dell’accessibilità, dalle strutture fisiche, all’informazione e alla comunicazione. Il concetto di comunicazione include i supporti multimediali accessibili nonché le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, anch’essi accessibili. Inoltre indica “discriminazione fondata sulla disabilità” si intende che per tutto ciò che pregiudichi il godimento e l’esercizio, su base di uguaglianza con gli altri, di tutti i diritti e le libertà fondamentali in qualsiasi campo. Essa include come forma discriminatoria anche il rifiuto di un “accomodamento ragionevole”, ossia gli adattamenti necessari la cui adozione non impone un onere sproporzionato o eccessivo per garantire alle persone con disabilità il godimento e l’esercizio di tutti i diritti e le libertà fondamentali. La Convenzione benché riprenda il concetto di “progettazione universale”, la quale mira alla progettazione di prodotti, strutture, programmi e servizi utilizzabili dal più ampio numero di persone senza il bisogno di adattamenti o di progettazioni specializzate, non esclude, proprio in virtù dell’accomodamento ragionevole, l’eventuale predisposizione di dispositivi di sostegno per particolari gruppi di persone con disabilità ove siano necessari. Conclusioni La Pubblica Amministrazione deve permettere ai dipendenti alle postazioni lavorative munite di Videoterminale di operare in sicurezza ed in condizioni ergonomiche, rispetto all’aspetto progettuale delle postazioni e del comfort microclimatico; ma deve anche fornire degli strumenti informatici ergonomici, usabili ed accessibili, che consentano la drastica riduzione di sforzi cognitivi, di tecnostress e il miglioramento delle procedure lavorative, considerando anche la conseguente positiva ottimizzazione e riduzione dei tempi lavorativi e di comprensione di uso. Autori: Sonia Marino, Maria Gabriella Donisi Applicando le stesse caratteristiche di ergonomia, accessibilità e usabilità per le interfacce informatiche con gli utenti si avrebbe un netto miglioramento tra i cittadini della percezione di efficienza e disponibilità della PA, e un più facile accesso alla stessa, in special modo con la semplificazione del linguaggio, di tutta l’utenza di lingua non italiana, sempre più presente sul nostro territorio. Bibliografia e normativa Broad, C. "Technostress: the uman cost of computer revolution", Addison Wesley, 1984 Ennis, Lisa A. "The Evolution of Technostress", Computers in Libraries, Sept. 2005, 10-12 Legge n. 4 del 2004, Disposizioni per favorire l'accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici DPR n.75 del 2005, Regolamento di attuazione della legge 9 gennaio 2004, n. 4 DM 8 luglio 2005, Requisiti tecnici e i diversi livelli per l'accessibilità agli strumenti informatici Dipartimento della Funzione Pubblica, 8 maggio 2002, Direttiva semplificazione del linguaggio dei testi amministrativi Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, del 13 dicembre 2006 sulla