L’INTRAMONTABILE FORZA DEL “PASSAPAROLA” Dicembre 2011 E’ la più vecchia leva di marketing, ma è sempre efficace Pubblicato su “DolceSalato” La tecnologia ha cambiato radicalmente l’utilizzo degli strumenti di marketing, creando nuove forme di comunicazione e di socializzazione, forse neppure immaginabili anche solo vent’anni fa. Il successo di un prodotto o di un’attività, passa oggi attraverso un corretto utilizzo del web e soprattutto dei suoi social media, che assumono il ruolo di assoluti protagonisti, scalzando il prodotto dalla sua precedente centralità. Un esempio per tutti viene dagli Stati Uniti, dove da alcuni anni la pubblicità Honda racconta della comunità Facebook “everybody knows somebody who loves a Honda”, vale a dire “tutti conoscono qualcuno che ama una Honda”: sul sito non parli di te, ma di qualcuno che conosci e ha una Honda, un modo indiretto di farti riflettere su quanto sia diffuso il marchio. Siamo nel campo del “buzz marketing”, la strategia di coloro che, consapevolmente o inconsapevolmente, gratis o a pagamento, utilizzano il web per far parlare di prodotti o attività specifiche. NUOVI MEZZI, VECCHI STRUMENTI La parola buzz è onomatopeica e richiama il ronzio delle api, un modo nuovo di definire il diffondersi, attraverso una rete sociale, di informazioni e consigli tra consumatori: è ciò che gli anglosassoni definiscono “word of mouth”, noi lo chiamiamo “passaparola”. Succede così che ritrovano nuova linfa quanti dichiaravano “Non faccio pubblicità, non ne ho bisogno. Mi basta fare un prodotto di qualità e la voce si sparge, la gente parla”: in breve tempo, da “emarginati” dal marketing, si ritrovano ad essere innovatori, se questo approccio lo sposano con tanto di social media. E’ una sorta di sublimazione del passaparola, è ciò che oggi si definisce “viral marketing”. E’ un gioco semplice, ma ben congegnato, come insegna il caso delle scarpe Hush Puppies, che nel 1994, vendevano solo trentamila paia l'anno. Finché un gruppo di ragazzi dell'East Village di New York, appassionati di quelle scarpe, furono ingaggiati da due case di moda come modelli, indossarono le scarpe in un sito che generò dei forum e portò in qualche anno le vendite a un milione e seicentomila pezzi. LA STRATEGIA QUOTIDIANA Al di fuori dal mondo virtuale, la forza del passaparola continua ad essere alimentata con gli stessi mezzi che impiegavano le generazioni precedenti: pasticceri, panettieri e gelatieri, possono e devono fare parlare di sé, attraverso la rete di contatti creata dal punto vendita stesso. E’ anzitutto importante ricordare sempre che il passaparola non è innescato solo dai clienti, ma anche dai dipendenti che, giorno dopo giorno, sperimentano la qualità della proposta e ne parlano ai visitatori del punto vendita: l’obiettivo è creare un clima di fiducia e di squadra, coinvolgendo lo staff nelle decisioni mirate ad un miglioramento della performance. L’atteggiamento con cui vengono accolti i clienti e il clima con cui vengono accuditi è il motore del passaparola: la disponibilità a dare piccoli assaggi per degustare le nuove proposte, chiamare i propri clienti per nome, consigliare sempre con onestà e rispetto, promuovere forme di promozione per i clienti che portano nuovi acquirenti, sono solo alcune delle azioni che sostengono un sano “passaparola”. Ma ricordate sempre che, sulla bocca delle persone, il passaparola negativo corre alla stessa velocità di quello positivo: la fiducia dei vostri clienti è sacra e non deve essere mai tradita!