Come si controlla il rischio?

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ASSET MANAGEMENT
SONDAGGIO
STRATEGIE DI GESTIONE
Come si controlla
il rischio?
Gli investimenti riskfree non esistono più, ma i risparmiatori
vogliono prodotti sicuri. Come uscire dall'impasse?
BancaFinanza lo ha chiesto a undici asset manager
• LUCIANO
FUMAGALLI
1 0 BancaFinanza
F
allimento Lehman, crisi del debito sovrano
nell'Eurozona, recessione: negli ultimi quattro anni
ci sono stati ben pochi momenti tranquilli per i risparmiatori.
La volatilità ha imperversato sui
mercati e le notizie cattive (ultime quelle sul rallentamento delle
economie di India e Cina) non
sono certo mancate. Il risultato
non poteva che essere una crescente avversione a qualsiasi tipo
di rischio da parte della clientela,
proprio quando la realtà ha dimostrato che neppure i titoli di stato
sono rifugi sicuri: gli investimenti
senza rischio non esistono più.
Per sapere come l'industria del
risparmio reagisce a questa situazione e come rispondere alla
domanda di sicurezza dei clienti,
BancaFinanza ha svolto un sondaggio tra 11 sim e sgr e ha posto
loro queste tre domande:
Risk management Dato per
scontato che non esistono più asset
risk-free, con quali strumenti monitorate e analizzate i rischi dei diversi mercati?
Gestione del rischio Quali sono
le strategie di investimento capaci di
mitigare, se non eliminare dal tutto,
l'esposizione al rischio?
Distribuzione e marketing La rischiosità e la volatilità hanno spinto
o stanno spingendo verso un cambiamento delle strategie di distribuzione e di marketing?
In queste pagine, le risposte dei
gestori.
Ottobre 2012
ANIMA
FLESSIBILITÀ E PIÙ
LIBERTÀ AL GESTORE
Risponde
Davide Gatti,
direttore vendite
di Anima sgr
Risk manageI ment Negli ultimi
quattro anni, i mercati hanno risentito
I in modo molto evidente di considerazioni di natura
emotiva. In questo contesto l'analisi
macro risulta insufficiente a descrivere l'andamento dei mercati: vanno tenute presenti anche questioni
che normalmente vengono definite
di sentiment.
Gestione del rischio Crediamo
che l'elevata volatilità portata dalla
crisi dell'Eurozona si possa superare con strategie flessibili e innovative. Anima, nella sua gamma di offerta, ha messo a disposizione fondi
a rendimento assoluto, basati su un
motore azionario o obbligazionario
ma con strategie flessibili, che conferiscono al gestore più libertà di azione per contenere la volatilità nelle
fasi di crisi e ottenere, al tempo stesso, performance positive sfruttando
le fasi di rialzo. Per quanto riguarda i
prodotti a base azionaria, alla componente core di un portafoglio azionario tradizionale, questi fondi affiancano altre due strategie: in primis,
l'esposizione dinamica al mercato di
riferimento: in secondo luogo, l'im-
plementazione di strategie decorrelate dal mercato, come il pair trades.
Distribuzione e marketing Le
strategie di distribuzione e di marketing non sono cambiate. Certo
è che, in un contesto fortemente
incerto, i risparmiatori oggi chiedono alle società di asset management prodotti con profili di rischio
differenti e con la flessibilità necessaria per riposizionare il portafoglio rapidamente sulla base della
volatilità dei mercati, modulando
l'esposizione al mercato azionario
e obbligazionario. Anima ha spostato il focus commerciale dai prodotti
tradizionali a benchmark a quelli a
rendimento assoluto che prevedono un'ampia delega al gestore.
PIONEER
L'INNOVAZIONE PASSA
DAL RISK BUDGETING
Risponde
Cinzia Tagliabile,
direttore generale
Pioneer investments
Risk manageI men Nella costruzione dei nostri portafogli, protagonista
I assoluto è il concetto di allocazione del rischio. Il risk
budgeting si basa su un rigoroso
processo di definizione, monitoraggio e gestione dei rischi di portafoglio in modo tale che tutte le
posizioni pericolose siano messe
a bilancio, cosi che vengano prese posizioni e costruite strategie
di investimento solo se, ex ante, i
benefici sono superiori ai rischi.
In questa procedura seguiamo alcuni principi fondamentali: diversificare le fonti di rischio (e non
solo le asset class), evitare singole posizioni di rischio eccessivo,
gestire le posizioni critiche, puntare su investimenti liquidi facili da
smobilizzare tempestivamente e
non allocare il rischio quando non
ci sono opportunità.
Gestione del rischio Per rispondere all'aumentata avversione al rischio, in Pioneer In-
v e s t m e n t s abbiamo investito
sull'innovazione di prodotto lungo tre direttrici: i fondi a formula, che consentono di partecipare
al rialzo di un particolare indice
di mercato con la protezione del
capitale; i fondi obbligazionari a
scadenza predefinita con distribuzione dei proventi; lo sviluppo di
metodologie gestionali innovative
a ritorno assoluto.
Distribuzione e marketing Le
strategie di distribuzione e di marketing si sono adattate alle nuove e diverse esigenze della clientela. Oggi
l'obiettivo primario dei risparmiatori è il contenimento delle perdite durante le fasi di sofferenza dei mercati, anche a costo di sacrificare una
piccola parte dei guadagni durante
le fasi rialziste.
ETICA SGR
GESTIONE ATTIVA
ESOSTENIBILITÀ
Risponde
Marco Di Giacomo,
senior relationship
manager di Etica sgr
Risk managemen
Etica è l'unica sgr itaI liana che promuove
I esclusivamente fondi
comuni socialmente responsabili.
I nostri investimenti sono guidati
da una rigorosa analisi che prende
in considerazione criteri dì ordine
ambientale, sociale e di governance,
oltre alle classiche valutazioni di carattere finanziario, delegate a un'altra società. Integrare nella selezione dei titoli in cui investire anche
un'analisi di tipo Esg (environment,
social e governance) comporta la
necessità di prevedere al meglio
le fonti di rischio: le controversie
sociali e ambientali hanno, infatti,
impatti negativi sulla sostenibilità
economica dell'impresa, con potenziali ripercussioni negative anche
sui corsi azionari.
Gestione del rischio Investire
in modo consapevole significa pianificare con il proprio consulente o
promotore una strategia di investimento coerente con i propri obietti-
vi, sia in termini di orizzonte temporale, sia di rischio che si è disposti
a sopportare.
Distribuzione e marketing Siamo convinti che tornare a promuovere prodotti semplici, con una mission chiara e trasparente sia la via
giusta per riconquistare la fiducia
dei risparmiatori. Per questo motivo la nostra offerta è semplice e trasparente. Semplice perché ha solo
quatto fondi comuni che da soli coprono tutte le principali esigenze dei
risparmiatori in termini di rischiorendimento. Trasparente perché
sul nostro sito è possibile consultare
i portafogli completi dei fondi e i criteri adottati nell'analisi Esg.
BLACKROCK
STRATEGIE
NON TRADIZIONALI
Risponde
Bruno Rovelli,
head ofinvestment
advisory di
BlackRock Italia
Risk manageI ment Le misure statistiche di rischio (Var e volatilità)
sono sicuramente utili, ma non va
dimenticato che sono costruite sostanzialmente guardando al passato e non tengono conto della natura
multidimensionale del rischio. Invece è importante misurare l'esposizione ai diversi fattori di rischio per esempio di duration, di credito,
di valutario - per assicurarsi di aver
un portafoglio sufficientemente diversificato.
Gestione del rischio Investire
è rischiare, quindi se eliminiamo
il rischio, azzeriamo anche il rendimento. Detto questo, un buon metodo di investimento ci permette di
limitare i rischi almeno nel medio
periodo. Prima di tutto è necessa-
rio avere un'idea dello scenario economico, almeno di lungo periodo,
in cui si va a operare. Poi ci si deve
chiedere se le valutazioni dell'asset
class oggetto d'investimento sono
tali da giustificare una ragionevole
aspettativa di rendimento nel medio periodo. Infine, va definito correttamente l'orizzonte temporale.
Distribuzione e marketing La
parte preponderante del portafoglio
dovrebbe essere investita in obbligazioni investment grade, high yield
e dei paesi emergenti, senza dimenticare che molti titoli azionari oggi
presentano un rendimento da dividendi superiore a quello di molti mercati obbligazionari. Da ultimo suggeriamo di includere asset
e strategie non tradizionali (come
le azioni aurifere e fondi long/short
sul mercato azionario e del credito)
per ricreare quella diversificazione
e decorrelazione nel portafoglio che
è andata perduta con la scomparsa
del risk free.
VOLATILITA
La volatilità
ha imperversato sui
mercati e notizie
cattive non sono
certo mancate.
Il risultato
non poteva
che essere
una crescente
avversione
a qualsiasi tipo
di rischio da parte
della clientela,
proprio quando
la realtà
ha dimostrato
che neppure i titoli
di stato sono
rifugi sicuri.
DWS
SCEGLIEREI PERICOLI
DA CORRERE
Risponde
Heiko Mayer,
gestore del team
multi-asset di Dws
Risk manageI ment Una parte fondamentale del nostro
processo di investiI mento è l'allocazione
del rischio tattico basato sui nostri
indicatori - rischio, sorpresa e macro - che danno una visione complessiva sui mercati finanziari globali. L'indicatore rischio fornisce
intuizioni sulla percezione del rischio di mercato, macro è una buona misura del contesto macroeconomico internazionale; sorpresa è
Ottobre 2012
Bancapinanza 1 1
ASSET MANAGEMENT
il collegamento tra le aspettative
del mercato e i dati reali.
Gestione del rischio II concetto
opposto al rischio non è la sicurezza: eliminare tutti i rischi significa
semplicemente non avere rendimenti, cosa che non è certo l'obiettivo degli investitori. Occorre ottenere il miglior rendimento per un
rischio determinato, in base al contesto di mercato.
Distribuzione e marketing I prodotti devono offrire molto più della
ripartizione tradizionale tra azioni
e obbligazioni. Una divisione del
rischio tattica, le strategie di carry e la messa a fuoco di una crescita stabile dei titoli azionali sono,
per esempio, solo una piccola parte delle nostre opportunità di investimento.
SWISS&GLOBAL
DUE LIVELLI DI
ANALISI
EABSOLUTERETURN
I Risponde
I Stefan Angele,
head investment
management
di Swiss & Global
asset management
Risk management
I Oggi la strategia buy
and hold non funziona più. Offriamo prodotti specifici in rapporto
alla propensione al rischio dell'investitore, compresi i prodotti absolute return/total return con un
potenziale di rendimento interessante e un profilo a basso rischio.
L'analisi del rischio solitamente
viene svolta su due livelli: prima
all'interno del team di gestione
del portafoglio e successivamente da parte del nostro reparto indipendente di gestione del rischio.
Gestione del rischio Molti
investitori sono preoccupati dai
cambiamenti repentini del sentiment dei mercati finanziari e dalla
volatilità che ne consegue. Anche
in questo clima esistono strategie
di investimento in grado di offrire
un potenziale di ritorno a un basso livello di volatilità. Nel comparto azionario una di queste strategie è l'approccio market neutra!.
1 2 BancaFuianza
« Ottobre 2012
Nel settore obbligazionario, esistono strategie absolute return e
total return. A prescindere dalla
asset class, la diversificazione resta, comunque, un elemento centrale delle strategie antirischio.
Distribuzione e marketing La
nostra strategia di distribuzione
è, e rimane, fecalizzata sulla capacità di offrire una vasta gamma di
fondi in tutte le classi di asset. Al
momento, stiamo assistendo a un
aumento della domanda di investimenti con una volatilità più bassa,
come le strategie absolute return
o total return e di beni reali come
le commodity.
HENDERSON GLOBAL
INVESTORS
CONTROLLO DELLA
VOLATILITÀ
Risponde
Giorgio
Giovannini, country
manager per l'Italia
di Henderson Global
Investors
Distribuzione e
j marketing Sicuramente la rischiosità e
la volatilità stanno spingendo verso
un cambiamento che ha essenzialmente tre direttive: diversificare il
portafoglio, preservare il capitale,
ridurre la volatilità dei singoli investimenti. La clientela deve differenziare sempre più ed entrare nella logica di avere un portafoglio in
cui nessun asset class abbia un peso
preponderante o comunque superiore al 20-30 %, come spesso succede invece con i titoli di stato. Dal
punto di vista del marketing, invece, è diventata essenziale una comunicazione meno tecnica ma più
semplice, diretta e di scenario, in
quanto viviamo in un'epoca in cui
il cliente è bersaglio di informazioni continue, spesso disordinate e
tendenti all'estremizzazione. Il ruolo dei gestori è sempre più quello
di offrire prodotti non necessariamente legati a un benchmark specifico, ma localizzati sull'obiettivo
primario di tenere sotto controllo
la volatilità, il vero nemico dei gestori e degli investitori privati.
UNION BANCAIRE PRIVEE
BUY AND HOLD SU
OBBLIGAZIONI
Risponde
Alan Mudie,
chief investment officer
di Union bancaire
privée (Ubp)
Risk management
I II rischio non va confuI so con la volatilità e, a
nostro avviso, dovrebbe essere definito come la probabilità di un'erosione permanente del
capitale. Per esempio, la qualità del
debito sovrano è diminuita di fronte agli enormi disavanzi pubblici dei
paesi sviluppati, gli investitori hanno minori probabilità di essere rimborsati, e di conseguenza la classe
dei titoli di stato non può più essere
considerata esente da rischi. Ubp si
concentra sull'analisi fondamentale
per determinare la capacità di una
nazione di pagare gli interessi e rimborsare il debito, piuttosto che affidarci alle agenzie di rating.
Gestione del rischio L'analisi
dei fondamentali e un'attenta diversificazione dovrebbero puntare a limitare il rischio e assicurare agli
investitori una remunerazione adeguata. Oggi ci sono asset class che
offrono rendimenti superiori al livello di rischio insito nell'investimento
e rappresentano delle opportunità:
per esempio, il segmento deWhigh
yield, le obbligazioni convertibili europee, il credito investmentgrade dei
mercati emergenti e l'oro, che consideriamo un attivo monetario immune dalle manipolazioni delle banche centrali.
Distribuzione e marketing Due
fattori chiave hanno indotto coloro che si occupano di distribuzione a modificare le proprie strategie retail e private: la crisi del 2008,
con il conseguente impatto dei crolli sulle azioni e sulle obbligazioni e
una carente liquidità bancaria con
Pesplosione dei prodotti a bilancio
da loro promossi. Le ripercussioni sono stale molto pesanti per l'industria dell'asset management, poiché i clienti individuali non volevano
assumersi rischi e le banche non
osavano promuovere soluzioni di
investimento a lungo termine, ma
preferivano incentivare conti di risparmio, obbligazioni emesse da
banche o compagnie d'assicurazione. Convivendo con questa situazione proponiamo strategie buy and
hold di prodotti obbligazionari, cristallizzando un rendimento interessante, o prodotti azionari che offrono dividendi elevati.
ZENIT
PIANIFICAZIONE
ED ETF
Risponde
Marco Rosati,
amministratore
delegato di Zenit sgr
Risk management
I La crisi finanziaria prima e quella dell'euro
poi hanno portato un
radicale cambiamento
soprattutto nell'apprezzamento del
rischio degli investimenti in titoli di
stato: prima la valutazione era principalmente effettuata in termini di
rischio tasso, oggi una componente importante è rappresentata dal
rischio credito. Gli strumenti e le
metodologie sono quindi sostanzialmente invariati, ma la componente credito ha assunto un ruolo
ben più rilevante.
Gestione del rischio Oltre a una
corretta diversificazione degli attivi, che rimane la regola di base
principale per mitigare l'esposizione al rischio, l'innovazione finanziaria ha reso disponibili strumenti,
come gli Etf, che permettono di costruire in modo relativamente semplice operazioni di copertura dei rischi di portafoglio, che un tempo
richiedevano il ricorso a derivati o
addirittura a strategie complesse
costruite su questi stessi strumenti.
Distribuzione e marketing Indubbiamente oggi da parte degli
investitori si percepisce una duplice
richiesta di maggiore consapevolezza e di rassicurazione della quale bisogna tenere conto nelle strategie di distribuzione e di marketing.
Sarebbe miope, tuttavia, impostare le strategie commerciali solo sul
breve termine, assecondando stati d'animo di maggiore insicurezza
di fronte alla crisi. Bisogna invece
cercare di orientare l'investitore a
una visione più complessiva di lungo termine, che includa anche una
qualche forma di pianificazione finanziaria per gli obiettivi che ognuno di noi si pone nella propria vita.
DEXIA
STRATEGIE
DECORRELATE
PICTET
Risponde
Renato Guerriero,
head della brandi
italiana
di Dexia asset
management
Risk
Distribuzione e marketing] ;i distribuzione è diventata più attenta ai bisogni dell'investitore finale,
retail ma anche istituzionale, che
non è più disponibile a investire in
un fondo, ma desidera monitorare
nel breve periodo il proprio investimento e soprattutto percepire una
cedola o un dividendo.
mana
§e"
ment Di recente ho
discusso con un gestore di una banca privata brasiliana: mi raccontava che in Sudamerica un investimento che non
renda almeno il 10% non è nemmeno preso in considerazione, e il rischio dei mercati emergenti è per
gli investitori di quella zona geografica qualcosa di assolutamente
naturale. Quando incontro i fondi
pensione svizzeri, olandesi e tedeschi, la loro prima preoccupazione
è legata al rischio dei titoli di stato
italiani e spagnoli, e un rendimento del 5% per loro rappresenta un
miraggio.
Tutto ciò per dire che il rischio
e la sua percezione sono profondamente legati all'investitore. Per
coloro che non tollerano perdite a
breve termine, noi utilizziamo misure di rischio come il conditional
Var. Per gli investitori che hanno
una tolleranza maggiore gli indicatori di rischio relativo (come, per
esempio, la tracking error volatility) restano ancora utili e accanto a questi monitoriamo una serie
di altri indici particolarmente significativi.
Gestione del rischio Nella nostra gamma abbiamo un fondo che
ha generato ogni anno rendimenti
positivi, in media 1,5% sopra il tasso monetario dal 2003 a oggi. Mettiamo in atto, in certi casi, strategie
veramente decorrelate, come quella generata dal forte sviluppo degli
Etf e della gestione passiva.
È IL MOMENTO DELLA
DIVERSIFICAZIONE
Risponde
Luca Di Patrizi,
direttore generale
di Pictet asset
management in Italia
Risk management Lo strumento
I più concreto che ri> mane per monitorare il rischio di mercato è il grado di
correlazione con gli attivi rischiosi,
quindi i mercati azionari.
Gestione del rischio II portafoglio degli investitori italiani è fin
troppo concentrato sul nostro paese, e quindi esposto alla crisi euro.
Il consiglio di Pictet è quello di diversificare su valute diverse dalla moneta unica europea, la cui
correlazione negativa con le azioni è sopravvissuta, anzi si è rafforzata, al contrario di quella tra
azioni e obbligazioni, agli straordinari eventi di mercato che abbiamo vissuto negli ultimi anni. Mentre in passato la costruzione di un
portafoglio equilibrato si traduceva essenzialmente nel calibrare la
giusta proporzione di azioni e obbligazioni, oggi diventa, invece,
fondamentale impostare il ragionamento in termini di diversificazione valutaria.
Distribuzione e marketing
Per Pictet, le tematiche relative alla costruzione ottimale di
un portafoglio sono da sempre
oggetto di analisi, convinti che
quanto maggiore è l'incertezza
sul mercato, tanto più importante diventa concentrarsi sulla solidità della barca (cioè la robustezza dell'asset allocation), piuttosto
che cercare di prevedere la direzione del prossimo vento.
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Ottobre 2012
BancaBnanza 1 3
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