Glossario - Unicredit

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Glossario
Abenomics: è la politica macroeconomica adottata dal premier giapponese Shinzo Abe nel 2013.
Consiste in un’attività di riforma della gestione monetaria internazionale sul principio del Quantitative Easing (QE) della FED. Gli obiettivi sono l’uscita
dalla deflazione e la ripresa economica, creando
moneta e svalutando lo yen, avvantaggiando così
l’export del Giappone rispetto ai propri concorrenti
internazionali.
Absolute return: si tratta di un’espressione comunemente usata per le politiche di investimento che
hanno come obiettivo un rendimento comunque positivo, indipendentemente dall’andamento del mercato e da qualsiasi benchmark di riferimento.
Alternativi (investimenti alternativi): una definizione puntuale è complessa da fornire; in generale
si possono definire come investimenti caratterizzati da una bassa correlazione con i tradizionali benchmark, una più alta potenzialità di rendimento,
una maggiore volatilità dei ritorni.
Asset allocation: è la suddivisone in percentuale
dell’investimento per titoli azionari, obbligazionari,
liquidità o altri strumenti in un portafoglio.
Asset class: una classe o uno strumento d’investimento specifica all’interno di un portafoglio. Per esempio,
azioni, obbligazioni, liquidità, immobili, investimenti
alternativi, sono tutte asset class distinte una dall’altra.
La percentuale di ciascuna all’interno di un portafoglio
di investimento si definisce asset allocation.
Bail-in: per Bail-in bancario si intende generalmente
il principio sancito dall’Unione bancaria europea, secondo il quale in caso di perdite consistenti e default
da parte di istituti di credito all’interno dell’Eurozona
si introduce la responsabilizzazione dei creditori e dei
depositanti per fare fronte alle perdite. Il principio del
“bail-in” è che i primi a pagare, in caso di crisi finanziaria, siano coloro i quali detengono gli strumenti finanziari più rischiosi, ovvero gli azionisti. Se ciò non
dovesse bastare, la legge prevede il contributo da parte di soggetti che detengono altre categorie di strumenti secondo uno schema ben preciso:
1.azioni e altri strumenti finanziari assimilati al capitale, come le azioni di risparmio e le obbligazioni
convertibili;
2. titoli subordinati senza garanzia; crediti non garantiti, come le obbligazioni bancarie non garantite;
3. depositi superiori a 100 mila euro di persone fisiche e piccole medie imprese, solo per la parte
eccedente i 100 mila.
Benchmark: è il parametro di riferimento per valutare la prestazione di un titolo o di un fondo d’investimento o l’andamento di un mercato in generale.
Bene rifugio: è una asset class di portafoglio in
cui vengono classificati beni considerati “sicuri” in
situazioni di mercato critiche. Per esempio, oro e
mattone sono due beni rifugio per eccellenza.
Cambio (rischio di cambio): il rischio di cambio può
essere definito come l’influenza dell’andamento dei
tassi di cambio sui flussi economico-finanziari di
un’impresa oppure su un investimento. Per evitare
che la variabile valutaria incida in modo imprevisto,
esiste la possibilità di difendersi da questo rischio
(tecnicamente “coprirsi”) attraverso strumenti di
copertura. Guardando agli investimenti finanziari, la
soluzione più semplice è la sottoscrizione di un fondo comune a cambio coperto, in caso di investimenti
denominati in valute diverse dall’euro.
Ciclo economico: è l’alternanza di fasi caratterizzate da una diversa intensità dell’attività economica di un Paese o di un gruppo di Paesi economicamente collegati. All’interno di un ciclo economico
si possono individuare le seguenti fasi: a) fase di
prosperità, o boom, nella quale il PIL cresce rapidamente; b) fase di recessione, individuata da una
diminuzione del PIL in almeno due trimestri consecutivi; c) fase di depressione, in cui la produzione
ristagna e la disoccupazione si mantiene a livelli
elevati; d) fase di ripresa, in cui il PIL inizia nuovamente a crescere.
Commodity: sotto questa definizione ricade ogni
tipo di merce o materia prima tangibile e fruibile sul
mercato, facilmente immagazzinabile e conservabile nel tempo. Esempi tipici sono il gas, il petrolio, i
metalli preziosi e non, i prodotti agricoli come cereali e derivati o altre materie prime (per es. caffè,
zucchero, cacao, sale ecc.), le fibre naturali, i prodotti
forestali e il bestiame.
Deflazione: la deflazione deriva dalla debolezza
dell’economia e della domanda di beni e servizi e
costituisce un freno nella spesa di consumatori e
aziende, che, in regime di deflazione, sono incentivati a posporre gli acquisti di beni e servizi non indispensabili, con l’aspettativa di ulteriori cali dei prezzi
e con l’effetto di innescare una spirale negativa. La
deflazione è quindi il fenomeno contrario all’inflazione che invece rappresenta il tasso di aumento del
livello medio generale dei prezzi di beni e servizi in
un determinato periodo di tempo, con conseguente diminuzione del potere di acquisto della moneta.
Inoltre, la deflazione non va confusa con la disinflazione che descrive semplicemente un rallentamento
del tasso di inflazione.
Indice “House Affordability”: o indice di accessibilità all’abitazione, è una misura convenzionale della
capacità di una famiglia dal reddito mediano di sostenere un mutuo per l’acquisto di un’abitazione dal
valore mediano. L’indice è ottenuto dal rapporto tra
reddito familiare e reddito necessario per il mutuo.
Un indice uguale a 100 indica che il reddito mediano
delle famiglie è esattamente quanto serve per poter
coprire l’ammortamento del mutuo; un indice uguale a 120 segnalerebbe invece che il reddito mediano
delle famiglie supera del 20% il livello minimo necessario.
Dividend yield: è un indicatore di rendimento dato
dal rapporto tra il dividendo staccato da un’azione
e il prezzo di mercato dell’azione stessa. Più elevato è questo rapporto, migliore è il giudizio circa
la capacità di una società di remunerare il capitale investito. Questo indicatore è particolarmente
utilizzato nell’analisi comparata, dove l’obiettivo è
valutare il posizionamento di un’impresa rispetto a
un’altra impresa, oppure ad un gruppo di potenziali
concorrenti.
Mercati di frontiera: non vi sono criteri oggettivi,
ma in modo convenzionale sono definiti “di frontiera” i Paesi le cui economie sono nelle fasi iniziali
di sviluppo con forti prospettive di crescita. Si tratta
di Paesi il cui sviluppo si trova in una fase ancora
più embrionale rispetto a quella dei Paesi emergenti. Questi mercati di solito hanno capitalizzazione e
rating inferiori rispetto ai tradizionali emergenti e
maggior volatilità e rischio, ma presentano aspetti
positivi importanti: rendimenti potenziali significativamente più elevati, fondamentali economici in
continuo miglioramento, dinamiche demografiche
favorevoli e soprattutto bassa correlazione con le altre asset class. Non esiste una lista puntuale di questi Paesi, ma un riferimento potrebbe essere l’indice
obbligazionario JPM NEXGEM.
Fiscal Drag: letteralmente “drenaggio fiscale”, rappresenta l’aumento proporzionale delle tasse in un
contesto di inflazione crescente.
Flessibili (investimenti flessibili): si parla di investimento, o fondo flessibile, per indicare un prodotto che non ha alcun vincolo relativo all’asset allocation di base e che non condivide alcuno specifico
fattore di rischio con gli altri prodotti della stessa
categoria. Il gestore, fermi restando alcuni limiti, ha
la massima libertà nella definizione del portafoglio,
potendo optare per un mix di asset class che rispecchi nel modo più fedele possibile le sue strategie di
investimento.
Hard landing: il termine indica una brusca frenata
dell’economia che non riesce a crescere più ma perde terreno vistosamente determinando in tal caso la
recessione.
Healthcare: rappresenta il settore legato all’ambito
delle cure sanitarie e della persona.
Inflazione: tasso di aumento del livello medio
generale dei prezzi di beni e servizi in un determinato periodo di tempo, con conseguente diminuzione del potere di acquisto della moneta. La
deflazione è il fenomeno contrario e deriva dalla debolezza dell’economia e della domanda. La
deflazione non va confusa con la disinflazione che
descrive semplicemente un rallentamento del
tasso di inflazione.
Loan: finanziamento per il quale la riscossione assicura ai creditori un guadagno sul capitale prestato.
Mercati emergenti: si definiscono così i mercati
finanziari dei Paesi in via di sviluppo, che offrono
notevoli opportunità di ottenere elevati rendimenti,
ma che rispetto ai Paesi sviluppati sono caratterizzati da un maggior grado di rischio e volatilità.
Mercati Paesi Core: si intendono i mercati azionari
e obbligazioni dei Paesi considerati “affidabili” e “stabili” secondo i giudizi delle agenzie di rating (Moody’s,
Standard & Poor’s e Fitch). In particolare, si tratta di
Germania, Gran Bretagna, Austria, Olanda, Paesi Scandinavi e, al di fuori dell’Europa, gli Stati Uniti.
Mercati Paesi periferici: In questa definizione rientrano i mercati azionari e obbligazionari di Italia, Portogallo, Spagna, Irlanda e Grecia. Sono Paesi ritenuti
meno affidabili in termini di rating.
Neutrale: una strategia di portafoglio, o un investimento, è considerata neutrale rispetto al mercato
(market-neutral) quando cerca di evitare alcuni elementi di rischio del mercato stesso, di norma attraverso posizioni di copertura in strumenti derivati.
Un portafoglio è realmente neutrale quando mostra
una correlazione nulla rispetto a una fonte di rischio
non voluta.
Obbligazioni Investment Grade: la definizione
“investment grade” è utilizzata per indicare un emittente o un titolo obbligazionario di buona qualità. In
genere un titolo è definito investment grade se ha un
rating compreso tra AAA e BBB- di S&P (l’equivalente
dell’intervallo Aaa - Baa3 di Moody’s).
Obbligazioni High Yield: in generale si definisce
high yield uno strumento caratterizzato da un rendimento elevato, ma a fronte di livelli di rischio altrettanto alti. Di solito il rating, ovvero la qualità del
credito di questa categoria di emittenti/titoli, è individuabile da BB+ in giù. Il grado minimo è il default,
quando l’emittente è formalmente fallito e non è più
in grado di rispettare i propri impegni.
Obbligazioni subordinate: le obbligazioni subordinate si distinguono da quelle non subordinate, denominate senior, perché, in caso di fallimento dell’emittente, il creditore viene rimborsato dopo gli altri
obbligazionisti senior. Questa maggiore rischiosità
si riflette naturalmente in rendimenti più elevati di
quelli offerti dalle obbligazioni senior.
OPEC: è l’Organizzazione dei Paesi Esportatori di
Petrolio che comprende attualmente dodici nazioni
che hanno il compito di trattare con le compagnie
petrolifere aspetti relativi alla produzione di petrolio
prezzi e concessioni. Questi i Paesi: Algeria, Angola,
Libia, Nigeria, Iran, Iraq, Kuwait, Qatar, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Ecuador, Venezuela.
Pacifico ex Giappone: con questa definizione si intende l’area che include i Paesi sviluppati della regione del Pacifico, a esclusione (excluding) del Giappone. In base all’indice MSCI Pacific ex Japan questi
Paesi sono: Australia, Hong Kong, Nuova Zelanda e
Singapore.
Price to Book (P/B) Ratio: il rapporto tra il prezzo
di mercato (quotazione) di un’azione e il valore del
capitale proprio della società risultante dal bilancio (valore di libro) per azione. Un valore inferiore
a 1 costituisce un segnale di sottovalutazione del
titolo, in quanto significa che la capitalizzazione di
borsa è inferiore anche al solo ammontare del patrimonio netto, senza contare le eventuali prospettive reddituali.
Quantitative Easing (QE): definisce il processo
di “creare moneta” da parte delle banche centrali
al fine di acquistare, per esempio, titoli di Stato in
mano ai privati. Si tratta di una strategia che viene
messa in campo quando i tassi d’interesse sono vicini allo zero e l’istituto centrale ha pochi margini di
manovra sul costo del denaro. Attraverso il Quantitative Easing si allarga la massa monetaria presente
in un sistema e si incentiva l’economia. Gli esempi
recenti più noti sono quello della FED americana,
della BCE europea e della Banca centrale giapponese
(vedi: Abenomics).
Rating: metodo utilizzato per valutare in modo sintetico il rischio finanziario e la solvibilità di società
e Paesi e le relative obbligazioni. Le valutazioni di
rating sono emesse dalle cosiddette agenzie di rating e vanno da AAA (elevata solidità) a D (default,
fallimento). Le agenzie più conosciute sono Standard&Poor’s, Moody’s e Fitch. La principale linea di demarcazione in termini di rating è quella tra la categoria investment grade (emittenti più solidi) e quella
high yield (emittenti più rischiosi).
Real Estate: è la definizione anglosassone con cui
si indica il mercato globale degli investimenti immobiliari, sia in strumenti quotati sia in immobili
fisici.
PIL (Prodotto Interno Lordo): è il valore monetario
totale dei beni e dei servizi prodotti in un Paese da
parte di operatori economici residenti e non residenti nel corso di un periodo di tempo, generalmente un
anno, e destinati al consumo dell’acquirente finale,
agli investimenti privati e pubblici, alle esportazioni nette.
Recessione: una condizione macroeconomica caratterizzata da livelli di attività produttiva (PIL) inferiori a quelli che si otterrebbero usando in maniera efficiente tutti i fattori produttivi a disposizione.
Per convenzione un Paese si definisce in recessione
quando il PIL reale diminuisce per almeno due trimestri consecutivi.
Price Earnings (P/E) Ratio: in italiano rapporto
prezzo/utili, indica il rapporto tra il prezzo corrente
di un’azione e l’utile atteso per l’azione stessa. Tale
rapporto serve a valutare le quotazioni di un titolo.
In linea generale, un valore pari a 13-15 è ritenuto
normale (il prezzo pari a 15 volte l’utile atteso); se è
superiore indica di norma un titolo sopravvalutato.
Valori intorno a 8-9 indicano titoli sottovalutati dal
mercato, che potrebbero avere una buona crescita
della quotazione. Una valutazione più puntuale del
PE deve comunque tenere conto del settore in cui
opera la società e di altre variabili economiche.
Rischio di cambio: può essere definito come l’influenza dell’andamento dei tassi di cambio sui flussi economico-finanziari di un’impresa oppure su un
investimento. Per evitare che la variabile valutaria
incida in modo imprevisto, esiste la possibilità di difendersi da questo rischio (tecnicamente “coprirsi”)
attraverso strumenti di copertura. Guardando agli
investimenti finanziari, la soluzione più semplice è
la sottoscrizione di un fondo comune a cambio coperto, in caso di investimenti denominati in valute
diverse dall’euro.
Shale gas: è un gas metano estratto da giacimenti
non convenzionali che si trovano in terreni argillosi.
Questo gas è intrappolato nell’argilla, solitamente tra i 2mila e 4mila metri di profondità, e per la
sua estrazione è quindi necessario un procedimento
complesso che prevede una perforazione verticale
per raggiungere il giacimento, quindi una perforazione orizzontale e infine la fratturazione idraulica.
Sovrappeso: quando il gestore di un fondo decide di
aumentare il peso in portafoglio di una determinata
asset class, rispetto a un’asset allocation neutrale,
sulla base di specifiche evidenze o prospettive positive.
Sottopeso: quando il gestore di un fondo decide di
diminuire il peso in portafoglio di una determinata
asset class, rispetto a un’asset allocation neutrale,
sulla base di specifiche evidenze o prospettive negative.
Spread: è il divario tra rendimenti o tra quotazioni
di più titoli azionari e obbligazionari o di uno stesso
titolo nell’arco di una giornata; divario tra tassi d’interesse.
Stagnazione: con stagnazione si intende una situazione economica caratterizzata dal persistere di modeste variazioni del prodotto interno lordo e del reddito pro capite.
Tapering: comunemente riferito alla progressiva riduzione degli stimoli monetari adottati dalla banca
centrale USA (FED), conosciuti come quantitative easing, il cui obiettivo era il sostegno all’economia attraverso l’acquisto di Treasury dopo la crisi dei mutui
subprime e il fallimento di Lehman Brothers.
Total return: o anche rendimento complessivo, è la
somma della rivalutazione del capitale e incasso dei
dividendi, divisa per l’investimento originale.
Il termine si associa spesso ai fondi. I fondi total
return sono un particolare tipo di fondi finalizzato
all’ottenimento di un rendimento costante indipendente dall’andamento dei mercati.
Treasury (Bond): con questo termine si intendono titoli di stato a lungo termine, a tasso fisso e con cedola semestrale, emessi negli Stati Uniti, garantiti dallo
Stato e con scadenze comprese tra i dieci e i trent’anni. Vi sono poi anche i Treasury Bill, con scadenza a
tre, sei e 12 mesi, e i Treasury Note, con scadenza tra
due e dieci anni.
Volatilità: la volatilità misura l’incertezza circa i futuri movimenti del prezzo di un bene o di una attività finanziaria. Al crescere della volatilità cresce la
probabilità che i movimenti di prezzo siano molto
ampi, sia in aumento sia in diminuzione.
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