Sistema nervoso Sistema nervoso periferico Azioni simpatiche Azioni parasimpatiche Contrazione del muscolo radiale dell’iride (midriasi) Contrazione dello sfintere dell’iride (miosi) Contrazione del muscolo ciliare (visione da vicino) Dilatazione Costrizione, aumento delle secrezioni Stimolazione della lacrimazione Secrezione spessa, viscida Secrezione copiosa, acquosa Aumento della frequenza, Aumento della contrattilità; Diminuzione frequenza e contrattilità Diminuzione tono e motilità della muscolatura; Contrazione degli sfinteri Aumento motilità e tono della muscolatura Rilassamento del detrusore Contrazione del trigono e dello sfintere Contrazione del detrusore Rilassamento del trigono e dello sfintere Rilassamento uterino Dilatazione Stimolazione dell’eiaculazione Stimolazione dell’erezione Costrizione Sistema nervoso periferico • si tenga presente che i farmaci che agiscono su questi sistemi non creano l’effetto ma modulano una funzione preesistente connessa con l’attività del recettore per il farmaco Sistema nervoso periferico Effetto adrenergico o simpaticomimetico Effetto colinergico o parasimpaticomimetico Sistema nervoso periferico Farmaco adrenergico Effetto adrenergico o simpaticomimetico Effetto anticolinergico o parasimpaticolitico Sistema nervoso periferico Farmaco anticolinergico Effetto adrenergico o simpaticomimetico Effetto anticolinergico o parasimpaticolitico Sistema nervoso periferico Farmaco colinergico Effetto antiadrenergico o simpaticolitico Effetto colinergico o parasimpaticomimetico Sistema nervoso periferico Farmaco antiadrenergico Effetto antiadrenergico o simpaticolitico Effetto colinergico o parasimpaticomimetico Sistema nervoso periferico Sistema nervoso periferico Sintesi e dinamica dell’Ach nel neurone colinergico M1 ed M3: ghiandole esocrine, ML, stomaco;M2: miocardio, ML Agonisti colinergici (muscarinici) Acetilcolina Betanecolo: provoca aumento della motilità intestinale – stimola il detrusore della vescica. Trova impiego in urologia per stimolare la vescica atonica Carbacolo: ha affinità anche per i recettori nicotinici. Esercita marcati e prolungati effetti CV e GI. Gli effetti possono divergere (stimolare e deprimere) nel tempo a causa dell’interazione pre- e post-gangliare. Produce anche rilascio di adrenalina dal surrene. Trova impiego clinico soltanto come miotico. Pilocarpina: potente miotico utilizzato nella terapia del glaucoma ad angolo aperto Inibitori reversibili della colinesterasi Fisostigmina: produce un’ampia gamma di effetti inclusa la stimolazione della placca neuromuscolare. Penetra nel SNC dove esercita effetti stimolanti. Ha azione miotica. Viene impiegata per revertire l’atonia vescicale ed intestinale. Viene anche utilizzata per trattare le sindromi da sovradosaggio di anticolinergici (atropina, fenotiazina, antidepressivi triciclici). Gli effetti avversi, raramente riscontrabili a corrette dosi terapeutiche comprendono bradicardia, convulsioni, paralisi neuromuscolare. Inibitori reversibili della colinesterasi Neostigmina: rappresenta un deciso miglioramento rispetto alla Fisostigmina poiché non oltrepassa la BEE. Ciò consente un uso più sicuro in senso urologico ed enterologico. Inoltre viene impiegata come antidoto della tubocurarina e di altri bloccanti NM competitivi. Costituisce, assieme alla piridostigmina (a più lunga durata d’azione), la base della terapia sintomatica antimiastenica. L’edrofonio ha una azione simile ai precedenti, ma durata d’azione più breve. Inibitori irreversibili della colinesterasi Fanno parte di questa classe sostanze sviluppate come insetticidi, pesticidi ed aggressivi chimici. I gas nervini appartengono a questa categoria. Isoflurofato (DFP): si lega al sito attivo della colinesterasi (OH-serinico): L’enzima risulta così inattivato permanentemente. Nelle prime fasi inattivazione questa può essere revertita dalla pralidossima, che risulta però inefficace in fase tardiva (invecchiamento dell’enzima inattivato). Le azioni indotte dal DFP, al pari degli altri inibitori di interesse solo tossicologico, risiedono in una intensa stimolazione colinergica con convulsioni, paralisi (anche respiratoria). Questi effetti possono essere antagonizzati dall’atropina ad alte dosi. Il DFP in terapia viene impiegato unicamente come miotico. Farmaci anticolinergici Sono tre le classi di farmaci genericamente descritti come anticolinergici: bloccanti neuromuscolari, antinicotinici o bloccanti gangliari ed antimuscarinici, i più utili del gruppo. Antimuscarinici L’atropina è un alcaloide estratto dall’Atropa Belladonna attivo sia a livello centrale che periferico. Viene assorbita rapidamente, metabolizzata in parte ed eliminata a livello renale. L’emivita è di ca. 4 ore. Gli effetti sono molteplici: oculari, gastrointestinali, urinari, cardiovascolari, secretivi. In alcuni casi, come a livello cardiaco, gli effetti sono discordanati a seconda della dose impiegata. Ciò dipende dall’occupazione sequenziale dei recettori pregiunzionali M1 e di quelli del nodo SA poi. In clinica l’Atropina trova impiego in oculistica per indurre midriasi e cicloplegia; come antispastico a livello gastrointestinale e vescicale; per bloccare le secrezioni delle alte e basse vie respiratorie in chirurgia. Infine trova impiego come antidoto negli avvelenamenti da organofosforici e da funghi. Effetti avversi: xerostomia e xeroftalmia, offuscamento della visione, tachicardia, stipsi. Sul SNC agitazione, confusione, delirio. Depressione, collasso cardio-respiratorio e morte. Attacchi di glaucoma nei soggetti predisposti ed anziani. Scopolamina: altro alcaloide della belladonna dotato di più spiccata attività sul SNC e durata d’azione più lunga. Grazie a ciò è in grado di prevenire il mal di moto (cinetosi, mal’d’auto etc.) e di bloccare la memoria a breve termine (in anestesia), effetti che sono sfruttati in terapia. Ipratropio: derivato quaternario dell’atropina utilizzato, in alternativa ai -adrenergici, nella broncopatia cronica ostruttiva Bloccanti gangliari- ganglioplegici Bloccano il recettore gangliare, sia simpatico che parasimpatico; non hanno in genere affinità per il recettore NM. Il blocco può essere di tipo depolarizzante (nicotina) o non-depolarizzante (macamilamina, trimetafano) Non avendo selettività per l’una o l’altra innervazione autonoma i loro effetti sono complessi e difficilmente prevedibili. Oltre a ciò va considerato che la nicotina agisce a dosi basse come stimolante gangliare, e come bloccante solo a dosi più elevate, producendo effetti discordanti in funzione della dose impiegata. Blocco dei riflessi cardiovascolari (ipotensione ortostatica, post-esercizio). Blocco della motilità e della secrezione gastrointestinale, blocco dei riflessi peristaltici, blocco dello svuotamento vescicale, dell’eiaculazione. Primi agenti antipertensivi, gli usi clinici di questi farmaci sono oggi ormai desueti. Solo per il trimetafano rimane l’utilizzo specialistico in anestesia chirurgica. Effetti avversi dei farmaci anticolinergici Bloccanti neuromuscolari Specifici per la placca NM, anche in questo caso si suddividono in bloccanti depolarizzanti e nondepolarizzanti. Il curaro, e la tubocurarina, il pamcuronio, il vecuronioe la gallamina appartengono alla seconda classe. Questi farmaci a dosi basse inibiscono il recettore NM competendo con l’Ach. La loro azione può essere annullata aumentando la disponibilità di agonista nello spazio sinaptico. A dosi più alte si manifesta anche una interferenza con i canali ionici VD della fibrocellula, il che potenzia il blocco e riduce la capacità di Ach di revertire l’effetto dio blocco. I farmaci depolarizzanti, come la succinilcolina od il decametonio producono dapprima una eccitazione della fibrocellula con fascicolazioni che che esitano in paralisi flaccida per blocco da depolarizzazione (fase I) e per desensibilizzazione del recettore (fase II). Bloccanti neuromuscolari Sistema nervoso periferico Azioni simpatiche Azioni parasimpatiche Contrazione del muscolo radiale dell’iride (midriasi) Contrazione dello sfintere dell’iride (miosi) Contrazione del muscolo ciliare (visione da vicino) Dilatazione Costrizione, aumento delle secrezioni Stimolazione della lacrimazione Secrezione spessa, viscida Secrezione copiosa, acquosa Aumento della frequenza, Aumento della contrattilità; Diminuzione frequenza e contrattilità Diminuzione tono e motilità della muscolatura; Contrazione degli sfinteri Aumento motilità e tono della muscolatura Rilassamento del detrusore Contrazione del trigono e dello sfintere Contrazione del detrusore Rilassamento del trigono e dello sfintere Rilassamento uterino Dilatazione Stimolazione dell’eiaculazione Stimolazione dell’erezione Costrizione noradrenalina Sintesi e liberazione di * tirosina idrossilasi ** DOPA decarbossilasi *** Dopamina idrossilasi * ** cAMP *** Recettori -adrenergici e secondi messaggeri Agonisti adrenergici diretti, indiretti e misti Recettori adrenergici 1 Vasocostrizione Aumento delle resistenze periferiche Aumento della pressione sanguigna Midriasi Contrazione dello sfintere interno della vescica 1 Tachicardia Aumento della lipolisi Aumento della contrattilità miocardica 3 Termogenesi nel tessuto adiposo bruno 2 Retroinibizione release di noradrelina Inibizione della liberazione di insulina 2 Vasodilatazione Lieve diminuzione delle resistenze periferiche Broncodilatazione Aumento glicogenesi muscolare ed epatica Aumentato release di glucagone Rilassamento della muscolatura liscia uterina Recettori adrenergici 1 Organi effettori Muscolatura liscia Membrana post-sinaptica Vasi muscoli scheletrici 2 Pancreas Membrana pre-sinaptica 2 1 Cuore 3 tessuto adiposo bruno Vasi muscoli scheletrici Bronchi, bronchioli, alveoli Recettori adrenergici Agonisti adrenergici ad azione diretta: adrenalina Simpaticomimetici diretti non selettivi Adrenalina sia α che β Uso: anestesia locale, gravi reazioni allergiche, arresto cardiaco Noradrenalina prevalentemente α Uso: nessuno Dopamina a basse concentrazioni: D1 dilatazione di vasi renali, mesenterici e coronarici a concentrazioni medie: anche β1 e effetti indiretti a concentrazioni alte: anche α1 e 5HT: vasocostrizione Uso: stati a bassa gettata cardiaca con compromessa funzione renale: shock ipovolemico, cardiogeno Agonisti adrenergici ad azione diretta: adrenalina L’ adrenalina è una delle cinque catecolamine, adrenalina, noradrenalina, dopamina, dobutamina e isoproterenolo, comunemente usate in terapia. L:adrenalina viene sintetizzata a partire dalla tirosina nella midollare del surrene e viene liberata, insieme a piccole quantità di noradrenalina, nel torrente sanguigno. L’ adrenalina interagisce sia con i recettori sia con quelli . A basse dosi, sul sistema vascolare prevalgono gli effetti (vasodilatazione), mentre ad alte dosi sono più forti gli effetti (vasocostrizione). Agonisti adrenergici ad azione diretta: adrenalina Azioni Sistema cardiovascolare. Le principali azioni dell'adrenalina si manifestano sul sistema cardiovascolare. L’ adrenalina stimola la forza di contrazione dei miocardio (azione ) e fa aumentare la sua frequenza di contrazione (azione ). La gittata cardiaca perciò aumenta. Con questi effettì cresce il fabbisogno di ossigeno dei cuore. L’ adrenalina provoca costrizione delle arteriole nella cute, nelle mucose e nei visceri (effetti ) e dilatazione dei vasi che irrorano i muscoli scheletrici (effetti L’effetto cumulativo è: aumento della pressione sistolica, associato a lieve diminuzione della pressione diastolica che può dar luogo a rallentamento riflesso della frequenza cardiaca. Sistema respiratorio. L’ A causa una forte broncodilatazione, agendo direttamente sulla muscolatura liscia bronchiale (azione 2). Questa azione fa migliorare tutte le forme conosclute di broncocostrizione aliergica. Iperglicemia. L’ A ha un notevole effetto iperglicemizzante dovuto ad aumento della glicogenolisi epatica (effetto 2), aumento della liberazione di glucagone (effetto 2) e diminuzione della liberazione di insulina (effetto 2), con meccanismi mediati dall‘ AMP ciclico. Lipolisi. Promuove la lipolisi per la sua azione sui recettori dei tessuto adiposo che. stimolati, attivano l'adenliato ciclasi con conseguente aumento dei livelli dl AMP ciclico. L’ AMP ciclico stimola infine una lipasi ormonosensibile, . Metabolismo e biotrasformazione L’ A, come le altre catecolamine, è metabolizzata attraverso due vie enzimatiche: la via delle COMT che ha la S-adenosilmetionina come cofattore, e la via delle MAO. I metaboliti finali presenti nelle urine sono la metanefrina e l'acido vanillilmandelico. L’urina contiene anche normeranefrina, un prodotto del metabolismo della noradrenalina. Impieghi terapeutici Broncospasmo L’ A è il principale farmaco usato per il trattamento di qualunque condizione dell'apparato respiratorio in cui la presenza di broncospasmo causi diminuzione dello scambio respiratorio. Perciò l'adrenalina è il farmaco di scelta per il trattamento dell'asma acuto e dello shock anafilattico; nel giro di pochi minuti dalla somministrazione si osserva un notevole miglioramento dello scambio respiratorio. La somministrazione può essere ripetuta dopo alcune ore. Però, attualmente, per il trattamento cronico dell'asma sono preferiti gli agonisti selettivi 2, come la terbutalina, per la loro durata d'azione maggiore e per l'effetto stimolatorio cardiaco minimo. Impieghi terapeutici Glaucoma In oftalmologia si può usare topicamente una soluzione al 2% di A per ridurre la pressione intraoculare nel glaucoma ad angolo aperto. L’ A riduce la produzione di umore acqueo, mediante la costrizione dei vasi sanguigni del corpo ciliare. Shock anafilattico L’ A è il farmaco di scelta per Il trattamento delle reazioni di ipersensibilità acuta in risposta agli aliergeni In anestesiologia Di solito le soluzioni di anestetico locale contengono 1: 1 00 000 parti di A. L’effetto del farmaco è quello di aumentare notevolmente la durata dell'anestesia locale. Farmacocinetica L’ A ha un rapido inizio dell'effetto ma una breve durata d'azione. In situazioni di emergenza viene somministrata per via endovenosa; può essere data anche per via sottocutanca, per intubazione endotracheale, per inalazione o topicamente nell'occhio. La somministrazione orale è priva di efficacia (inattivazione da parte di enzimi intestinali). Nell'urina sono escreti solo metaboliti. Shock Condizione in cui il flusso ematico ai tessuti periferici è inadeguato per il mantenimento delle funzioni vitali, a seguito di un’insufficiente gittata cardiaca o della maldistribuzione del flusso periferico; in genere è accompagnato da ipotensione e oliguria. Effetti avversi, interazioni Disturbi del SNC. L’ A può indurre sul SNC effetti avversi rappresentati da ansia, paura, tensione, cefalca e tremore. Emorragia. può indurre emorragia cerebrale in conseguenza di un notevole aumento della pressione sanguigna. Aritmie cardiache. L’ A può innescare aritmie cardiache, in particolare se il paziente già riceve digitale. Edema polmonare. Ipertiroidismo. A può esercitare azioni cardiovascolari più accentuate in pazienti con ipertiroidismo. Il meccanismo è dovuto, a quanto pare, a una maggiore produzione di recettori adrenergici sulla vascolatura del soggetto ipertiroideo, con conseguente risposta aumentata. Cocaina. In presenza di cocaina, A provoca azioni cardiovascolari eccessive. Dopamina La dopamina, il diretto precursore della noradrenalina, si trova fisiologicamente nel SNC nei gangli della base, dove agisce da neurotrasmettitore, e anche nella midollare del surrene. La dopamina può attivare i recettori e . Per esempio, a dosi più elevate può causare vasocostrizione attivando i recettori ot, mentre a dosi più basse stimola i recettori 1 cardiaci. Inoltre, recettori dopaminergici D1 e D,2 distinti dai recettori adrenergici e , si trovano nel letto vascolare mesenterico e in quello renale, dove il legame della dopamina produce vasodilatazione. I recettori D2 si ritrovano anche sui neuroni adrenergici presinaptici, dove la loro attivazione interferisce con la liberazione di noradrenalina. Dopamina Azioni a. Cardiovascolari. La dopamina esercita un effetto stimolante sui recettori 1 dei cuore, con effetti sia inotropi sia cronotropi positivi. A dosi molto alte la dopamina attiva i recettori vascolari e provoca vasocostrizione. Renali e viscerali. La dopamina dilata le arteriole renali e spiancniche mediante l'attivazione di recettori dopaminergici, aumentando così il flusso ematico nel rene e negli altri visceri. Questi recettori non vengono influenzati dai farmaci e -bloccanti. Perciò la dopamina è clinicamente utile nel trattamento dello shock, in cui un aumento considerevole dell'attività simpatica potrebbe compromettere la funzione renale. Usi terapeutici Shock. La dopamina è il farmaco di scelta nello shock e viene somministrata per infusione continua. Fa aumentare la pressione sanguigna mediante stimolazione del cuore (azione ,). Oltre a ciò, provoca un aumento della perfusione nei distretti renale e splancnico, come è stato descritto in precedenza. L’aumento del flusso ematíco renale fa aumentare la velocità di filtrazione glomeruiare e provoca diuresi di sodio. A questo riguardo la dopamina è molto superiore alla noradrenalina, che fa diminuire l'apporto di sangue al rene e può causare insufficienza renale. Agonisti beta Agonisti beta non selettivi Isoproterenolo β-selettivo solo a basse concentrazioni Uso: bradicardia grave e arresto cardiaco Dobutamide isomero (-): potente agonista α1 isomero (+): potente antagonista α1 e agonista β Uso: trattamento acuto di scompenso in cardichirurgia o da infarto (emivita 2 min) Agonisti beta2 selettivi Metaproterenolo Terbutalina Albuterolo (Salbutamolo) Uso: asma Ritodrina Uso: ritardare travaglio prematuro Complicanze Ansia e tremori muscolari (sia SNC che SNP): iniziare con bassi dosaggi Tachicardia (no in asma grave) Riduzione pO2 atriale per vasodilatazione del territorio polmonare Aumento nel sangue di glucosio, lattato, FFA Riduzione nel sangue di K+ Tolleranza lsoproterenolo Polmonari. il farmaco provoca una profonda e rapida bronconilatazione (azione 2). L’isoproterenolo è attivo quanto l'adrenalina e, se viene assunto per via inalatoria (la via di somministrazione preferibile), allevia rapidamente un attacco acuto di asma. Questa azione dura circa un'ora e può essere ripetuta con dosi ulteriori. Altri effetti altre azioni sui recettori , come aumento della glicemia e della lipolisi, non hanno rilevanza clinica. Usi terapeutici. L’isoproterenolo viene ora raramente usato come broncodilatatore nell'asma. Può essere usato per stimolare il cuore in situazioni di emergenza. Farmacocinetica. L’isoproterenolo può essere assorbito nella circolazione sistemica attraverso la mucosa sublinguale, ma l'assorbimento è più regolare in seguito a somministrazione parenterale o all'inalazione di un aerosol. Rappresenta un substrato marginale per la COMT ed è stabile all'azione della MAO. Effetti avversi. Gli effetti avversi dell'isoproterenolo sono simili a quelli dell'adrenalina. La Dobutamína è una catecolamina sintetica ad azione diretta, con attività di agonista sui recettori 1 e 2. Provoca aumento della frequenza e della gittata cardiaca, con scarsi effetti vascolari. Usi terapeutici. La dobutamina viene usata per aumentare la gittata cardiaca nell'insufficienza cardiaca congestizia. Il farmaco fa aumentare la gittata cardiaca con modesti cambiamenti della frequenza cardiaca e non accresce in modo rilevante il fabbisogno di ossigeno del miocardio, un vantaggio importante rispetto agli altri farmaci simpaticomimetici. Effetti avversi. La dobutamina va usata con cautela nella fibrillazione atriale, poiché fa aumentare la conduzione atrioventricolare. La Fenilefrina è un farmaco adrenergico di sintesi ad azione diretta che si lega prevalentemente ai recettori e privilegia i recettori 1 rispetto a quelli . Non è un derivato catecolico e perciò non è un substrato per la COMT. La fenilefrina è un vasocostrittore che fa aumentare la pressione sanguigna sia sistolica sia diastolica. Non ha effetto diretto sul cuore ma, quando viene somministrata per via parenterale, induce bradicardia riflessa. Viene usata topicamente sulle membrane della mucosa nasale dove agisce come decongestionante e produce una vasocostrizione prolungata. Il farmaco viene usato per elevare la pressione sanguigna e per arrestare episodi di tachicardia sopraventricolare (rapido effetto sul cuore che origina sia dal nodo atrioventricolare sia dall'atrio). Dosi elevate possono causare cefalea ipertensiva e irregolarità cardiache. La Clonidina è un agonista 2 utilizzato nell'ipertensione essenziale per abbassare la pressione sanguigna grazie alla sua azione sul SNC. Può essere usata per ridurre al minimo i sintomi che accompagnano l'astinenza da oppiacei o da benzodiazepine. La clonidina agisce a livello centrale provocando inibizione dei centri vasomotori simpatici. Recentemente è stata identificata una sostanza endogena, l'agmantina, che è, a quanto pare, il ligando naturale a livello dei siti di legame della clonidina. Molti agonisti 2, sono in grado di produrre analgesia. Il più noto, la clonidina, è stato usato sia per via sistemica che intratecale27-29. I recettori a 2 adrenergici sono localizzati sulle terminazioni afferenti primarie (sia a livello periferico che spinale), sui neuroni della lamina superficiale del midollo e all’interno di numerosi nuclei del tronco implicati nell’analgesia. Tutto ciò supporta l’ipotesi di un’azione analgesica a livello periferico, spinale e sopraspinale. Simile all‘ isoproterenolo, il metaproterenolo non è una amina catecolica ed è resistente alle COMT. Può essere somministrato per via orale o per inalazione. Il farmaco agisce principalmente sui recettori 2 e ha scarsi effetti sul cuore. Il metaproterenolo provoca dilatazione dei bronchioli e migliora la funzione delle vie aeree. Il farmaco è utile come broncodilatatore nel trattamento dell'asma e per antagonizzare il broncospasmo. La terbutalina è un agonista 2 con proprietà più selettive dei metaproterenolo e con una durata d'azione maggiore. La terbutalina può essere somministrata per via orale o sottocutanea. E’ usata come broncodilatatore e per ridurre le contrazioni nel travaglio di parto prematuro. Il salbutamolo è un agonista selettivo 2 con proprietà simili a quelle della terbutalina. Il farmaco è usato ampiamente come inalante per produrre sollievo del broncospasmo. Simpaticomimetici ad az. indiretta Agiscono stimolando il rilascio di catecolamine dai terminali nervosi L’efficacia della risposta dipende da quante catecolamine sono presenti nel terminalenervoso. Di conseguenza l’uso ripetuto, (che causa continua perdita di neurotrasemttitore)provoca una riduzione della intensità della risposta, fenomeno che viene detto “Tolleranza” (tachifilassi se la tolleranza si instaura molto rapidamente) Molti simpaticomimetici indiretti sono anche agonisti diretti dei recettori α1 Sono prevalentemente utilizzati come vasocostrittori locali (decongestionanti vasali) oppure come eccitanti (sostanze d’abuso). Amfetamina Attivo in SNC anche su sistemi D e 5HT Uso: psicostimolante, riduzione dell'appetito, attention deficit hyperactivity disorders Efedrina e simili Attivo prevalentemente in periferia (passano con difficoltà la barriera emato-encefalica): uso come decongestionante nasale Amfetamine Sono agenti ad attività adrenergica indiretta in grado di indurre agonismo a livello centrale e periferico (di tipo e ). Ciò avviene per aumento della liberazione di amine (nordrenalina e dopamina) dalle terminazioni sinaptiche ed alla contemporanea inibizione delle COMT e MAO. A livello del SNC la stimolazione è generalizzata e porta ad un aumento dello stato di allerta, di attenzione, di resistenza alla fatica, anoressia. Ad alte dosi inducono convulsioni. A dosi normali stimolano marcatamente anche il SNV per effetto dell’aumentata disponibilità di noradrenalina. E’ stata impiegata come antidepressivo. Oggi solo nella narcolessia e nella sindrome da deficit di attenzione nel bambino. Effetti avversi. Centrali: insonnia, irritabilità, debolezza, capogiri, tremori iperriflessia. Inoltre confusione, delirio, crisi di panico, sindromi suicide attacchi schizoidi dopo uso prolungato. Vegetativi: palpitazioni, aritmie, ipertensione, angina, collasso cardiocircolatorio Cocaina Stimolante d’abuso ad attività adrenergica indiretta in grado di indurre agonismo a livello centrale e periferico (di tipo e ). Ciò avviene per inibizione della ricaptazione di noradrenalina, serotonina (sistema limbico) e dopamina dalle terminazioni sinaptiche ed alla contemporanea inibizione delle COMT. A livello del SNC la stimolazione produce aumento dello stato di allerta, di prontezza, di attenzione, di resistenza alla fatica, anoressia. Euforia, sensazione di onnipotenza e benessere caratterizzano lo stato emotivo. Come l’AMF ad alte dosi inducono convulsioni. A dosi normali stimolano marcatamente anche il SNV per effetto dell’aumentata disponibilità di noradrenalina. Oggi è usata solo in anestesia locale. Effetti avversi. Centrali: insonnia, irritabilità, debolezza, capogiri, tremori iperriflessia. Inoltre confusione, delirio, crisi di panico, sindromi suicide attacchi schizoidi dopo uso prolungato. Vegetativi: palpitazioni, aritmie, ipertensione, angina, collasso cardiocircolatorio. Crisi di astinenza con fenomeni depressivi e modificazioni dell’umore. Efedrina Stimolante misto ad attività adrenergica indiretta (release di NA) e diretta in grado di indurre agonismo a livello periferico e in parte centrale (di tipo e ). Insensibile all’azione delle MAO e COMT ha lunga durata d’azione. A livello del SNC aumenta la prontezza, l’ attenzione. A livello periferico migliora l’irrorazione muscolare, la disponibilità di zucchero (2-inibizine rilasci insulinico), broncodilatazione. Aumento della lipolisi (1) Gli utilizzi sono circoscritti alla prevenzione della crisi asmatica e nel miglioramento della facoltà motoria nel miastenico e come vasocostrittore nasale. Effetti avversi sono ampi, a livello centrale e periferico, peggiorati dalla contemporanea assunzione di caffeina o teina. Legality Ephedra and related drugs are available in over-thecounter medications and by prescription. The FDA is planning to restrict its use in dietary supplements and possibly include a warning label for a risk of death. Ephedra supplements are not legal or ethical when Description: Nutra-Sport ECA Stack 120caps + 60caps Free. used as a sport ergogenic. It's the ECA Stack, known all over the World as the "Granddaddy of all Fat-burners." It is so effective in burning excess body fat without diet or exercise, it's become the most imitated fat loss product on the face of the Earth. But here's the dirty little secret: there is only one, real ECA Stack. 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Consult a health care practitioner prior to use if you have high blood pressure, heart or thyroid disease, diabetes, difficulty urinating, prostate enlargement, or glaucoma, or are using any prescription drug. Do not use if you are taking a MAO inhibitor or any allergy, asthma, or cold medication containing ephedrine, pseudoephedrine, or phenylpropanolamine. Discontinue use if dizziness, sleeplessness, loss of appetite, or nausea occurs. Farmaci antiadrenergici bloccanti Doxazosina Fenossibenzamina bloccanti Prazosina Fentolamina Acebutalolo Atenololo Labetalolo Altri* Metoprololo Propranololo Guanetidina Timololo Reserpina *Farmaci che influenzano il release od il reuptake del mediatore Farmaci antiadrenergici Antagonisti beta (anche detti “beta-bloccanti”) Si distinguono in base a: 1) relative affinità β1/β2 2) attività simpaticomimetica (agonista parziale) 3) blocco recettori 4) farmacocinetica Antagonisti beta non selettivi Propranololo β1=β2; no att. simpaticom; no blocco ; Nadololo β1=β2; no att. simpaticom; no blocco ; Timololo β1=β2; no att. simpaticom; no blocco ;;t1/2breve Uso: ipertensione, angina(?) glaucoma Pindololo β1=β2; att. simpaticom. a Uso: ipertensione in pazienti con ridotte riserve cardiacheo propensione a bradicardia Labetololo 4 isomeri: β1=α1; att. simpaticom β2; inibitore reuptake 1 Uso: emergenze ipertensive Antagonisti beta1 selettivi Metoprololo Atenololo β1>>β2; no att. simpaticom; no blocco ; chinidino¡Ö Uso: ipertensione, aritmie -bloccanti Fenossibenzamina: bloccante 1 ed 2 di tipo irreversibile. L’azione insorge dopo alcune ore e persiste per almeno 24. Gli effetti cardiovascolari sono intensi e danno luogo a vasodilatazione nei distretti con innervazione a: la diminuzione delle resistenze periferiche può indurre tachicardia riflessa. Sempre a liv. cardiaco il blocco 2 produce aumento della gittata cardiaca, il che ne limita l’utilità come antipertensivo. Come tutti gli a-bloccanti (1 e 2) produce inversione dell’effetto dell’adrenalina. Usi terapeutici: morbo di Reynaud; terapia del feocromocitoma; prevenzione dell’ictus da iperreflessia autonoma nel paraplegico terazosina, -bloccanti Prazosina, doxazosina: sono bloccanti del solo recettore 1 di tipo reversibile. Producono una intensa vasodilatazione, rilassamento della muscolatura liscia. L’ipotensione indotta è di tipo ortostatico. Gli effetti sulla gittata crdiaca sono minori rispetto ai bloccanti 1 ed 2. La prazosina dà luogo all’effetto “da prima dose”. Usi terapeutici: ipertensione arteriosa*. Insufficienza cardiaca congestizia, feocromocitoma, sindrome di Raynaud, ipertrofia prostatica benigna. * In soggetti ipertesi con valori elevati di LDL e prostatismo Effetti collaterali: gli -bloccanti, anche se con intensità differente, inducono ipotensione posturale, tachicardia, disfunzioni sessuali nell’uomo, congestione nasale. -bloccanti I -bloccanti trovano numerosi ed importanti impieghi terapeutici. Terminano tutti col suffisso -ololo, tranne il labet-alolo, che ha una componente 1-bloccante Propranololo: blocca i recettori e 2. A livello cardiaco esercita effetti inotropi e cronotropi negativi (bradicardia). Riduce il fabbisogno d’ossigeno del miocardio. A livello periferico la vasodilatazione nei distretti ad innervazione 2 è bloccata, tuttavia l’effetto netto è una diminuzione pressoria diast. e sist. Non si ha ipotensione posturale poiché il riflesso -adrenergico è intatto. Effetti avversi: Broncocostrizione. Aumentata ritenzione di sodio. Diminuita glicogenolisi e secrezione di glucagone, il che ritarda la normale reazione all’ipoglicemia. Disfunzioni della sfera sessuale. Vasocostrizione cutanea, freddo alle estremità. Interazioni con altri farmaci: cimetidina, furosemide e clorpromazina potenziano l’attività del propranololo, mentre fenitoina, barbiturici e la rifampicina le riducono, per interferenze col metabolismo. -bloccanti Controindicazioni: comprendono bradicardia, blocco cardiaco e asma. Utilizzi terapeutici Ipertensione – Glaucoma, terapia di mantenimento – Emicrania ricorrente – Tireotossicosi, perchè riducono la consueta ipersensibilità al tono simpatico in questa sindrome – Angina pectoris – Antiaritmico -Tachicardia sopraventricolareInfarto miocardico (IMA), terapia e profilassi –Cardiomiopatia ipertrofica – Feocromocitoma. -bloccanti Dopo Infarto Miocardico Acuto, i -bloccanti riducono l’incidenza di FV e sono raccomandati (se non controindicati) soprattutto nei pazienti ad alto rischio. La somministrazione EV di -bloccanti entro poche ore dall’insorgenza dei sintomi migliora la prognosi perché riduce l’area di necrosi, la frequenza di recidive, l’incidenza di FV e la mortalità. Clinicamente, i bloccanti riducono la frequenza cardiaca, la pressione arteriosa e la contrattilità, riducendo così il lavoro cardiaco e il fabbisogno di O2. La loro utilità è meno evidente nell’IMA non-Q. -bloccanti Timololo e nadololo: sono antgonisti non selettivi, più potenti del propranololo Il Nadololo ha emivita 3-4 vv superiore. Vengono impiegati per la terapia antipertensiva e per tutti gli altri usi della classe. Il timololo viene usato principalmente nel glaucoma. Acebutololo, atenololo, metoprololo: sono antagonisti 1 puri. Ciò permette di sfruttare i vantaggi del controllo 1 cardiaco senza incorrere nei problemi di broncocostrizione, metabolici e di vasocostrizione mediati dal blocco 2. -bloccanti Pindololo, acebutololo: sono agonisti parziali. Vengono impiegati per la terapia antipertensiva quando si vogliano influenzare in modo minore sia i parametri da correggere, che ridurre il coinvolgimento di altre risposte inutili o dannose terapeuticamente Labetalolo: è un antagonista e . Il blocco a1 produce vasodilatazione, e ciò permette di sfruttare i vantaggi del controllo 1 cardiaco senza produrre la vasocostrizione tipica del solo blocco (2). Il farmaco è usato come antipertensivo. -bloccanti Cardiaci Bradicardia Blocchi seno-atriali ed atrio-ventricolari Effetto inotropo negativo Astenia Broncospasmo Vascolari Sindrome di Raynaud Peggioramento arteriopatia periferica Sistema nervoso centrale Depressione mentale Incubi notturni Impotenza (Psicosi) Gastrointestinali (nausea, diarrea o stipsi) Metabolici -bloccanti Effetti Collaterali Ipoglicemia in diabetici (< glicogenolisi / assenza di sintomi da stimolazione simpatica) Rash cutanei Sindrome da sospensione improvvisa