5 Farmaci del sist nerv vegetativo

Sistema nervoso
Sistema nervoso periferico
Azioni simpatiche
Azioni parasimpatiche
Contrazione del muscolo radiale dell’iride
(midriasi)
Contrazione dello sfintere dell’iride (miosi)
Contrazione del muscolo ciliare (visione da
vicino)
Dilatazione
Costrizione, aumento delle secrezioni
Stimolazione della lacrimazione
Secrezione spessa, viscida
Secrezione copiosa, acquosa
Aumento della frequenza,
Aumento della contrattilità;
Diminuzione frequenza e contrattilità
Diminuzione tono e motilità della
muscolatura;
Contrazione degli sfinteri
Aumento motilità e tono della muscolatura
Rilassamento del detrusore
Contrazione del trigono e dello sfintere
Contrazione del detrusore
Rilassamento del trigono e dello sfintere
Rilassamento uterino
Dilatazione
Stimolazione dell’eiaculazione
Stimolazione dell’erezione
Costrizione
Sistema nervoso periferico
• si tenga presente che i farmaci che
agiscono su questi sistemi non creano
l’effetto ma modulano una funzione
preesistente connessa con l’attività del
recettore per il farmaco
Sistema nervoso periferico
Effetto adrenergico
o simpaticomimetico
Effetto colinergico
o parasimpaticomimetico
Sistema nervoso periferico
Farmaco adrenergico
Effetto adrenergico
o simpaticomimetico
Effetto anticolinergico
o parasimpaticolitico
Sistema nervoso periferico
Farmaco anticolinergico
Effetto adrenergico
o simpaticomimetico
Effetto anticolinergico
o parasimpaticolitico
Sistema nervoso periferico
Farmaco colinergico
Effetto antiadrenergico
o simpaticolitico
Effetto colinergico
o parasimpaticomimetico
Sistema nervoso periferico
Farmaco antiadrenergico
Effetto antiadrenergico
o simpaticolitico
Effetto colinergico
o parasimpaticomimetico
Sistema nervoso periferico
Sistema nervoso periferico
Sintesi e dinamica dell’Ach nel neurone colinergico
M1 ed M3:
ghiandole
esocrine, ML,
stomaco;M2:
miocardio, ML
Agonisti colinergici
(muscarinici)
Acetilcolina
Betanecolo: provoca aumento della motilità intestinale –
stimola il detrusore della vescica. Trova impiego in
urologia per stimolare la vescica atonica
Carbacolo: ha affinità anche per i recettori nicotinici.
Esercita marcati e prolungati effetti CV e GI. Gli effetti
possono divergere (stimolare e deprimere) nel tempo a
causa dell’interazione pre- e post-gangliare. Produce anche
rilascio di adrenalina dal surrene. Trova impiego clinico
soltanto come miotico.
Pilocarpina: potente miotico utilizzato nella terapia del
glaucoma ad angolo aperto
Inibitori reversibili della colinesterasi
Fisostigmina: produce un’ampia gamma di
effetti inclusa la stimolazione della placca
neuromuscolare. Penetra nel SNC dove esercita
effetti stimolanti. Ha azione miotica.
Viene
impiegata per revertire l’atonia vescicale ed
intestinale. Viene anche utilizzata per trattare le
sindromi da sovradosaggio di anticolinergici
(atropina, fenotiazina, antidepressivi triciclici). Gli
effetti avversi, raramente riscontrabili a corrette
dosi terapeutiche comprendono bradicardia,
convulsioni, paralisi neuromuscolare.
Inibitori reversibili della colinesterasi
Neostigmina: rappresenta un deciso
miglioramento rispetto alla Fisostigmina
poiché non oltrepassa la BEE. Ciò
consente un uso più sicuro in senso
urologico ed enterologico. Inoltre viene
impiegata
come
antidoto
della
tubocurarina e di altri bloccanti NM
competitivi. Costituisce, assieme alla
piridostigmina (a più lunga durata
d’azione), la base della terapia sintomatica
antimiastenica.
L’edrofonio ha una azione simile ai
precedenti, ma durata d’azione più breve.
Inibitori irreversibili della
colinesterasi
Fanno parte di questa classe sostanze
sviluppate come insetticidi, pesticidi ed
aggressivi chimici. I gas nervini appartengono
a questa categoria.
Isoflurofato (DFP): si lega al sito attivo
della colinesterasi (OH-serinico): L’enzima
risulta così inattivato permanentemente. Nelle
prime fasi inattivazione questa può essere
revertita dalla pralidossima, che risulta però
inefficace in fase tardiva (invecchiamento
dell’enzima inattivato). Le azioni indotte dal
DFP, al pari degli altri inibitori di interesse
solo tossicologico, risiedono in una intensa
stimolazione colinergica con convulsioni,
paralisi (anche respiratoria). Questi effetti
possono essere antagonizzati dall’atropina
ad alte dosi. Il DFP in terapia viene impiegato
unicamente come miotico.
Farmaci anticolinergici
Sono tre le classi di farmaci genericamente descritti come
anticolinergici: bloccanti neuromuscolari, antinicotinici o
bloccanti gangliari ed antimuscarinici, i più utili del gruppo.
Antimuscarinici
L’atropina è un alcaloide estratto dall’Atropa Belladonna attivo sia
a livello centrale che periferico.
Viene assorbita rapidamente, metabolizzata in parte ed
eliminata a livello renale. L’emivita è di ca. 4 ore.
Gli effetti sono molteplici: oculari, gastrointestinali, urinari,
cardiovascolari, secretivi. In alcuni casi, come a livello cardiaco, gli
effetti sono discordanati a seconda della dose impiegata. Ciò
dipende dall’occupazione sequenziale dei recettori pregiunzionali
M1 e di quelli del nodo SA poi.
In clinica l’Atropina trova impiego in oculistica per indurre
midriasi e cicloplegia; come antispastico a livello
gastrointestinale e vescicale; per bloccare le secrezioni delle
alte e basse vie respiratorie in chirurgia. Infine trova impiego come
antidoto negli avvelenamenti da organofosforici e da funghi.
Effetti avversi: xerostomia e
xeroftalmia, offuscamento della
visione, tachicardia, stipsi. Sul
SNC
agitazione,
confusione,
delirio. Depressione, collasso
cardio-respiratorio
e
morte.
Attacchi di glaucoma nei soggetti
predisposti ed anziani.
Scopolamina: altro alcaloide della belladonna dotato di più
spiccata attività sul SNC e durata d’azione più lunga. Grazie a ciò è
in grado di prevenire il mal di moto (cinetosi, mal’d’auto etc.) e di
bloccare la memoria a breve termine (in anestesia), effetti che sono
sfruttati in terapia.
Ipratropio: derivato quaternario dell’atropina utilizzato, in alternativa
ai -adrenergici, nella broncopatia cronica ostruttiva
Bloccanti gangliari- ganglioplegici
Bloccano il recettore gangliare, sia simpatico che parasimpatico; non hanno
in genere affinità per il recettore NM. Il blocco può essere di tipo
depolarizzante (nicotina) o non-depolarizzante (macamilamina, trimetafano)
Non avendo selettività per l’una o l’altra innervazione autonoma i loro effetti
sono complessi e difficilmente prevedibili. Oltre a ciò va considerato che la
nicotina agisce a dosi basse come stimolante gangliare, e come bloccante
solo a dosi più elevate, producendo effetti discordanti in funzione della dose
impiegata.
Blocco dei riflessi cardiovascolari (ipotensione ortostatica, post-esercizio).
Blocco della motilità e della secrezione gastrointestinale, blocco dei riflessi
peristaltici, blocco dello svuotamento vescicale, dell’eiaculazione.
Primi agenti antipertensivi, gli usi clinici di questi farmaci sono oggi ormai
desueti. Solo per il trimetafano rimane l’utilizzo specialistico in anestesia
chirurgica.
Effetti avversi dei farmaci
anticolinergici
Bloccanti neuromuscolari
Specifici per la placca NM, anche in questo caso si
suddividono
in
bloccanti
depolarizzanti
e
nondepolarizzanti. Il curaro, e la tubocurarina, il pamcuronio, il
vecuronioe la gallamina appartengono alla seconda classe.
Questi farmaci a dosi basse inibiscono il recettore NM
competendo con l’Ach. La loro azione può essere annullata
aumentando la disponibilità di agonista nello spazio
sinaptico.
A dosi più alte si manifesta anche una
interferenza con i canali ionici VD della fibrocellula, il che
potenzia il blocco e riduce la capacità di Ach di revertire
l’effetto dio blocco.
I farmaci depolarizzanti, come la succinilcolina od il
decametonio producono dapprima una eccitazione della
fibrocellula con fascicolazioni che che esitano in paralisi
flaccida per blocco da depolarizzazione (fase I) e per
desensibilizzazione del recettore (fase II).
Bloccanti neuromuscolari
Sistema nervoso periferico
Azioni simpatiche
Azioni parasimpatiche
Contrazione del muscolo radiale dell’iride
(midriasi)
Contrazione dello sfintere dell’iride (miosi)
Contrazione del muscolo ciliare (visione da
vicino)
Dilatazione
Costrizione, aumento delle secrezioni
Stimolazione della lacrimazione
Secrezione spessa, viscida
Secrezione copiosa, acquosa
Aumento della frequenza,
Aumento della contrattilità;
Diminuzione frequenza e contrattilità
Diminuzione tono e motilità della
muscolatura;
Contrazione degli sfinteri
Aumento motilità e tono della muscolatura
Rilassamento del detrusore
Contrazione del trigono e dello sfintere
Contrazione del detrusore
Rilassamento del trigono e dello sfintere
Rilassamento uterino
Dilatazione
Stimolazione dell’eiaculazione
Stimolazione dell’erezione
Costrizione
noradrenalina
Sintesi e liberazione di
* tirosina idrossilasi
** DOPA decarbossilasi
*** Dopamina  idrossilasi
*
**
cAMP
***
Recettori -adrenergici e
secondi messaggeri
Agonisti adrenergici
diretti, indiretti e misti
Recettori adrenergici
1
Vasocostrizione
Aumento delle resistenze
periferiche
Aumento della pressione
sanguigna
Midriasi
Contrazione dello sfintere
interno della vescica
1
Tachicardia
Aumento della lipolisi
Aumento della contrattilità
miocardica
3
Termogenesi nel tessuto
adiposo bruno
2
Retroinibizione release di
noradrelina
Inibizione della liberazione di
insulina
2
Vasodilatazione
Lieve diminuzione delle
resistenze periferiche
Broncodilatazione
Aumento glicogenesi muscolare
ed epatica
Aumentato release di glucagone
Rilassamento della muscolatura
liscia uterina
Recettori adrenergici
1
Organi effettori Muscolatura
liscia
Membrana post-sinaptica
Vasi muscoli scheletrici
2
Pancreas
Membrana pre-sinaptica
2
1
Cuore
3
tessuto adiposo bruno
Vasi muscoli scheletrici
Bronchi, bronchioli, alveoli
Recettori adrenergici
Agonisti adrenergici ad azione diretta:
adrenalina
Simpaticomimetici diretti non selettivi
Adrenalina sia α che β
Uso: anestesia locale, gravi reazioni allergiche, arresto
cardiaco
Noradrenalina prevalentemente α
Uso: nessuno
Dopamina a basse concentrazioni: D1 dilatazione di vasi
renali, mesenterici e
coronarici
a concentrazioni medie: anche β1 e effetti indiretti
a concentrazioni alte: anche α1 e 5HT: vasocostrizione
Uso: stati a bassa gettata cardiaca con compromessa
funzione renale: shock ipovolemico, cardiogeno
Agonisti adrenergici ad azione diretta:
adrenalina
L’ adrenalina è una delle cinque catecolamine,
adrenalina,
noradrenalina,
dopamina,
dobutamina e isoproterenolo, comunemente
usate in terapia. L:adrenalina viene sintetizzata
a partire dalla tirosina nella midollare del
surrene e viene liberata, insieme a piccole
quantità
di
noradrenalina,
nel
torrente
sanguigno. L’ adrenalina interagisce sia con i
recettori  sia con quelli . A basse dosi, sul
sistema vascolare prevalgono gli effetti 
(vasodilatazione), mentre ad alte dosi sono più
forti gli effetti  (vasocostrizione).
Agonisti adrenergici ad azione diretta:
adrenalina
Azioni
Sistema
cardiovascolare.
Le
principali
azioni
dell'adrenalina
si
manifestano
sul
sistema
cardiovascolare. L’ adrenalina stimola la forza di
contrazione dei miocardio (azione ) e fa aumentare la
sua frequenza di contrazione (azione ). La gittata
cardiaca perciò aumenta. Con questi effettì cresce il
fabbisogno di ossigeno dei cuore. L’ adrenalina provoca
costrizione delle arteriole nella cute, nelle mucose e nei
visceri (effetti ) e dilatazione dei vasi che irrorano i
muscoli scheletrici (effetti  L’effetto cumulativo è:
aumento della pressione sistolica, associato a lieve
diminuzione della pressione diastolica che può dar luogo
a rallentamento riflesso della frequenza cardiaca.
Sistema respiratorio.
L’ A causa una forte
broncodilatazione,
agendo
direttamente
sulla
muscolatura liscia bronchiale (azione 2).
Questa
azione fa migliorare tutte le forme conosclute di
broncocostrizione aliergica.
Iperglicemia.
L’ A ha un notevole effetto
iperglicemizzante
dovuto
ad
aumento
della
glicogenolisi epatica (effetto 2), aumento della
liberazione di glucagone (effetto 2) e diminuzione
della liberazione di insulina (effetto 2),
con
meccanismi mediati dall‘ AMP ciclico.
Lipolisi. Promuove la lipolisi per la sua azione sui
recettori  dei tessuto adiposo che. stimolati, attivano
l'adenliato ciclasi con conseguente aumento dei livelli
dl AMP ciclico. L’ AMP ciclico stimola infine una lipasi
ormonosensibile,
.
Metabolismo e biotrasformazione
L’ A, come le altre catecolamine, è
metabolizzata
attraverso
due
vie
enzimatiche: la via delle COMT che ha
la S-adenosilmetionina come cofattore,
e la via delle MAO. I metaboliti finali
presenti
nelle
urine
sono
la
metanefrina e l'acido vanillilmandelico.
L’urina
contiene
anche
normeranefrina,
un
prodotto
del
metabolismo della noradrenalina.
Impieghi terapeutici
Broncospasmo L’ A è il principale farmaco usato per il
trattamento di qualunque condizione dell'apparato
respiratorio in cui la presenza di broncospasmo causi
diminuzione dello scambio respiratorio.
Perciò
l'adrenalina è il farmaco di scelta per il trattamento
dell'asma acuto e dello shock anafilattico; nel giro di
pochi minuti dalla somministrazione si osserva un
notevole miglioramento dello scambio respiratorio. La
somministrazione può essere ripetuta dopo alcune ore.
Però, attualmente, per il trattamento cronico dell'asma
sono preferiti gli agonisti selettivi 2, come la
terbutalina, per la loro durata d'azione maggiore e per
l'effetto stimolatorio cardiaco minimo.
Impieghi terapeutici
Glaucoma In oftalmologia si può usare topicamente
una soluzione al 2% di A per ridurre la pressione
intraoculare nel glaucoma ad angolo aperto.
L’ A
riduce la produzione di umore acqueo, mediante la
costrizione dei vasi sanguigni del corpo ciliare.
Shock anafilattico L’ A è il farmaco di scelta per Il
trattamento delle reazioni di ipersensibilità acuta in
risposta agli aliergeni
In anestesiologia Di solito le soluzioni di anestetico
locale contengono 1: 1 00 000 parti di A. L’effetto del
farmaco è quello di aumentare notevolmente la durata
dell'anestesia locale.
Farmacocinetica
L’ A ha un rapido inizio dell'effetto ma una breve
durata d'azione.
In situazioni di emergenza viene
somministrata per via endovenosa; può essere data
anche
per
via
sottocutanca,
per
intubazione
endotracheale,
per
inalazione
o
topicamente
nell'occhio.
La somministrazione orale è priva di
efficacia (inattivazione da parte di enzimi intestinali).
Nell'urina sono escreti solo metaboliti.
Shock
Condizione in cui il flusso ematico ai tessuti periferici
è inadeguato per il mantenimento delle funzioni vitali,
a seguito di un’insufficiente gittata cardiaca o della
maldistribuzione del flusso periferico; in genere è
accompagnato da ipotensione e oliguria.
Effetti avversi, interazioni
Disturbi del SNC. L’ A può indurre sul SNC effetti
avversi rappresentati da ansia, paura, tensione,
cefalca e tremore.
Emorragia. può indurre emorragia cerebrale in
conseguenza di un notevole aumento della
pressione sanguigna.
Aritmie cardiache. L’ A può innescare aritmie
cardiache, in particolare se il paziente già riceve
digitale.
Edema polmonare.
Ipertiroidismo.
A
può
esercitare
azioni
cardiovascolari più accentuate in pazienti con
ipertiroidismo. Il meccanismo è dovuto, a quanto
pare, a una maggiore produzione di recettori
adrenergici
sulla
vascolatura
del
soggetto
ipertiroideo, con conseguente risposta aumentata.
Cocaina. In presenza di cocaina, A provoca azioni
cardiovascolari eccessive.
Dopamina
La dopamina, il diretto precursore della noradrenalina,
si trova fisiologicamente nel SNC nei gangli della base,
dove agisce da neurotrasmettitore, e anche nella
midollare del surrene. La dopamina può attivare i
recettori  e . Per esempio, a dosi più elevate può
causare vasocostrizione attivando i recettori ot,
mentre a dosi più basse stimola i recettori 1 cardiaci.
Inoltre, recettori dopaminergici D1 e D,2 distinti dai
recettori adrenergici  e , si trovano nel letto
vascolare mesenterico e in quello renale, dove il
legame della dopamina produce vasodilatazione. I
recettori D2 si ritrovano anche sui neuroni adrenergici
presinaptici, dove la loro attivazione interferisce con la
liberazione di noradrenalina.
Dopamina
Azioni
a. Cardiovascolari. La dopamina esercita un effetto stimolante sui
recettori 1 dei cuore, con effetti sia inotropi sia cronotropi positivi.
A dosi molto alte la dopamina attiva i recettori  vascolari e provoca
vasocostrizione.
Renali e viscerali.
La dopamina dilata le arteriole renali e
spiancniche mediante l'attivazione di recettori dopaminergici,
aumentando così il flusso ematico nel rene e negli altri visceri.
Questi recettori non vengono influenzati dai farmaci  e -bloccanti.
Perciò la dopamina è clinicamente utile nel trattamento dello shock,
in cui un aumento considerevole dell'attività simpatica potrebbe
compromettere la funzione renale.
Usi terapeutici
Shock. La dopamina è il farmaco di scelta nello shock e viene
somministrata per infusione continua. Fa aumentare la pressione
sanguigna mediante stimolazione del cuore (azione ,). Oltre a ciò,
provoca un aumento della perfusione nei distretti renale e splancnico, come è stato descritto in precedenza. L’aumento del flusso
ematíco renale fa aumentare la velocità di filtrazione glomeruiare e
provoca diuresi di sodio. A questo riguardo la dopamina è molto
superiore alla noradrenalina, che fa diminuire l'apporto di sangue al
rene e può causare insufficienza renale.
Agonisti beta
Agonisti beta non selettivi
Isoproterenolo β-selettivo solo a basse concentrazioni
Uso: bradicardia grave e arresto cardiaco
Dobutamide isomero (-): potente agonista α1
isomero (+): potente antagonista α1 e agonista β
Uso: trattamento acuto di scompenso in cardichirurgia o da
infarto (emivita 2 min)
Agonisti beta2 selettivi
Metaproterenolo
Terbutalina
Albuterolo (Salbutamolo) Uso: asma
Ritodrina Uso: ritardare travaglio prematuro
Complicanze Ansia e tremori muscolari (sia SNC che SNP):
iniziare con bassi dosaggi
Tachicardia (no in asma grave)
Riduzione pO2 atriale per vasodilatazione del territorio
polmonare
Aumento nel sangue di glucosio, lattato, FFA
Riduzione nel sangue di K+
Tolleranza
lsoproterenolo
Polmonari. il farmaco provoca una profonda e rapida
bronconilatazione (azione 2). L’isoproterenolo è attivo
quanto l'adrenalina e, se viene assunto per via inalatoria (la
via di somministrazione preferibile), allevia rapidamente un
attacco acuto di asma. Questa azione dura circa un'ora e
può essere ripetuta con dosi ulteriori.
Altri effetti altre azioni sui recettori , come aumento della
glicemia e della lipolisi, non hanno rilevanza clinica.
Usi terapeutici. L’isoproterenolo viene ora raramente usato
come broncodilatatore nell'asma.
Può essere usato per
stimolare il cuore in situazioni di emergenza.
Farmacocinetica.
L’isoproterenolo può essere assorbito
nella
circolazione
sistemica
attraverso
la
mucosa
sublinguale, ma l'assorbimento è più regolare in seguito a
somministrazione parenterale o all'inalazione di un aerosol.
Rappresenta un substrato marginale per la COMT ed è
stabile all'azione della MAO.
Effetti avversi. Gli effetti avversi dell'isoproterenolo sono
simili a quelli dell'adrenalina.
La Dobutamína è una catecolamina sintetica ad azione diretta,
con attività di agonista sui recettori 1 e 2. Provoca aumento della
frequenza e della gittata cardiaca, con scarsi effetti vascolari.
Usi terapeutici. La dobutamina viene usata per aumentare la gittata
cardiaca nell'insufficienza cardiaca congestizia.
Il farmaco fa
aumentare la gittata cardiaca con modesti cambiamenti della
frequenza cardiaca e non accresce in modo rilevante il fabbisogno di
ossigeno del miocardio, un vantaggio importante rispetto agli altri
farmaci simpaticomimetici.
Effetti avversi. La dobutamina va usata con cautela nella
fibrillazione
atriale,
poiché
fa
aumentare
la
conduzione
atrioventricolare.
La Fenilefrina è un farmaco adrenergico di sintesi ad azione
diretta che si lega prevalentemente ai recettori  e privilegia i
recettori 1 rispetto a quelli . Non è un derivato catecolico e perciò
non è un substrato per la COMT. La fenilefrina è un vasocostrittore
che fa aumentare la pressione sanguigna sia sistolica sia diastolica.
Non ha effetto diretto sul cuore ma, quando viene somministrata per
via parenterale, induce bradicardia riflessa.
Viene usata
topicamente sulle membrane della mucosa nasale dove agisce come
decongestionante e produce una vasocostrizione prolungata.
Il
farmaco viene usato per elevare la pressione sanguigna e per
arrestare episodi di tachicardia sopraventricolare (rapido effetto sul
cuore che origina sia dal nodo atrioventricolare sia dall'atrio). Dosi
elevate possono causare cefalea ipertensiva e irregolarità cardiache.
La Clonidina è un agonista 2 utilizzato nell'ipertensione
essenziale per abbassare la pressione sanguigna grazie alla
sua azione sul SNC. Può essere usata per ridurre al minimo i
sintomi che accompagnano l'astinenza da oppiacei o da
benzodiazepine.
La clonidina agisce a livello centrale
provocando inibizione dei centri vasomotori simpatici.
Recentemente è stata identificata una sostanza endogena,
l'agmantina, che è, a quanto pare, il ligando naturale a
livello dei siti di legame della clonidina.
Molti agonisti 2, sono in grado di produrre analgesia. Il più
noto, la clonidina, è stato usato sia per via sistemica che
intratecale27-29.
I recettori a 2 adrenergici sono localizzati sulle terminazioni
afferenti primarie (sia a livello periferico che spinale), sui
neuroni della lamina superficiale del midollo e all’interno di
numerosi nuclei del tronco implicati nell’analgesia. Tutto ciò
supporta l’ipotesi di un’azione analgesica a livello periferico,
spinale e sopraspinale.
Simile all‘ isoproterenolo, il metaproterenolo non è una
amina catecolica ed è resistente alle COMT. Può essere
somministrato per via orale o per inalazione. Il farmaco
agisce principalmente sui recettori 2 e ha scarsi effetti sul
cuore. Il metaproterenolo provoca dilatazione dei bronchioli
e migliora la funzione delle vie aeree. Il farmaco è utile
come broncodilatatore nel trattamento dell'asma e per
antagonizzare il broncospasmo.
La terbutalina è un agonista 2 con proprietà più selettive
dei metaproterenolo e con una durata d'azione maggiore. La
terbutalina può essere somministrata per via orale o
sottocutanea. E’ usata come broncodilatatore e per ridurre le
contrazioni nel travaglio di parto prematuro.
Il salbutamolo è un agonista selettivo 2 con proprietà simili
a quelle della terbutalina. Il farmaco è usato ampiamente
come inalante per produrre sollievo del broncospasmo.
Simpaticomimetici ad az.
indiretta
Agiscono stimolando il rilascio di catecolamine dai terminali nervosi
L’efficacia della risposta dipende da quante catecolamine sono
presenti nel terminalenervoso. Di conseguenza l’uso ripetuto, (che
causa continua perdita di neurotrasemttitore)provoca una riduzione
della intensità della risposta, fenomeno che viene detto “Tolleranza”
(tachifilassi se la tolleranza si instaura molto rapidamente)
Molti simpaticomimetici indiretti sono anche agonisti diretti dei
recettori α1
Sono prevalentemente utilizzati come vasocostrittori locali
(decongestionanti vasali) oppure come eccitanti (sostanze d’abuso).
Amfetamina Attivo in SNC anche su sistemi D e 5HT
Uso: psicostimolante, riduzione dell'appetito, attention deficit
hyperactivity disorders
Efedrina e simili Attivo prevalentemente in periferia (passano con
difficoltà la barriera emato-encefalica): uso come decongestionante
nasale
Amfetamine
Sono agenti ad attività adrenergica indiretta in
grado di indurre agonismo a livello centrale e
periferico (di tipo  e ). Ciò avviene per aumento
della liberazione di amine (nordrenalina e
dopamina) dalle terminazioni sinaptiche ed alla
contemporanea inibizione delle COMT e MAO. A
livello del SNC la stimolazione è generalizzata e
porta ad un aumento dello stato di allerta, di
attenzione, di resistenza alla fatica, anoressia. Ad
alte dosi inducono convulsioni. A dosi normali
stimolano marcatamente anche il SNV per effetto
dell’aumentata disponibilità di noradrenalina.
E’ stata impiegata come antidepressivo. Oggi solo
nella narcolessia e nella sindrome da deficit di
attenzione nel bambino.
Effetti avversi. Centrali: insonnia, irritabilità,
debolezza, capogiri, tremori iperriflessia. Inoltre
confusione, delirio, crisi di panico, sindromi
suicide attacchi schizoidi dopo uso prolungato.
Vegetativi: palpitazioni, aritmie, ipertensione,
angina, collasso cardiocircolatorio
Cocaina
Stimolante d’abuso ad attività adrenergica
indiretta in grado di indurre agonismo a livello
centrale e periferico (di tipo  e ). Ciò avviene
per
inibizione
della
ricaptazione
di
noradrenalina, serotonina (sistema limbico) e
dopamina dalle terminazioni sinaptiche ed alla
contemporanea inibizione delle COMT. A livello
del SNC la stimolazione produce aumento dello
stato di allerta, di prontezza, di attenzione, di
resistenza
alla
fatica,
anoressia.
Euforia,
sensazione
di
onnipotenza
e
benessere
caratterizzano lo stato emotivo. Come l’AMF ad
alte dosi inducono convulsioni. A dosi normali
stimolano marcatamente anche il SNV per effetto
dell’aumentata disponibilità di noradrenalina.
Oggi è usata solo in anestesia locale.
Effetti avversi. Centrali: insonnia, irritabilità,
debolezza, capogiri, tremori iperriflessia. Inoltre
confusione, delirio, crisi di panico, sindromi
suicide attacchi schizoidi dopo uso prolungato.
Vegetativi: palpitazioni, aritmie, ipertensione,
angina, collasso cardiocircolatorio. Crisi di
astinenza
con
fenomeni
depressivi
e
modificazioni dell’umore.
Efedrina
Stimolante misto ad attività adrenergica
indiretta (release di NA) e diretta in grado
di indurre agonismo a livello periferico e in
parte centrale (di tipo  e ). Insensibile
all’azione delle MAO e COMT ha lunga
durata d’azione. A livello del SNC aumenta
la prontezza, l’ attenzione. A livello
periferico migliora l’irrorazione muscolare,
la disponibilità di zucchero (2-inibizine
rilasci
insulinico),
broncodilatazione.
Aumento della lipolisi (1)
Gli utilizzi sono circoscritti alla prevenzione
della crisi asmatica e nel miglioramento
della facoltà motoria nel miastenico e come
vasocostrittore nasale.
Effetti avversi sono ampi, a livello centrale
e
periferico,
peggiorati
dalla
contemporanea assunzione di caffeina o
teina.
Legality
Ephedra and related drugs are available in over-thecounter medications and by prescription. The FDA is
planning to restrict its use in dietary supplements and
possibly include a warning label for a risk of death.
Ephedra supplements are not legal or ethical when
Description:
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Remember! ECA Stack means Ephedra, Caffeine, and Aspirin, NOT Ephedra, Caffeine, and Willow Bark. If someone tries to sell you an E/C/A stack
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Serving Size (2 Capsules):
Ephedrine alkaloids (from whole ma huang plant extract) 20 mg
Caffeine (32.2mg from standardized bissey nut) 200 mg
Acetylsalicylic acid 324 mg
Warning:
This product contains ephedra or ephedrine. Taking more than the recommended serving may result in heart attack, stroke, seizure or death. Consult a
health care practitioner prior to use if you have high blood pressure, heart or thyroid disease, diabetes, difficulty urinating, prostate enlargement, or
glaucoma, or are using any prescription drug. Do not use if you are taking a MAO inhibitor or any allergy, asthma, or cold medication containing
ephedrine, pseudoephedrine, or phenylpropanolamine. Discontinue use if dizziness, sleeplessness, loss of appetite, or nausea occurs.
Farmaci antiadrenergici
 bloccanti
Doxazosina
Fenossibenzamina
 bloccanti
Prazosina
Fentolamina
Acebutalolo
Atenololo
Labetalolo
Altri*
Metoprololo
Propranololo
Guanetidina
Timololo
Reserpina
*Farmaci che influenzano il release od il
reuptake del mediatore
Farmaci antiadrenergici
Antagonisti beta (anche detti “beta-bloccanti”)
Si distinguono in base a: 1) relative affinità β1/β2 2) attività
simpaticomimetica (agonista parziale) 3) blocco recettori 4)
farmacocinetica
Antagonisti beta non selettivi
Propranololo β1=β2; no att. simpaticom; no blocco ;
Nadololo β1=β2; no att. simpaticom; no blocco ;
Timololo β1=β2; no att. simpaticom; no blocco ;;t1/2breve
Uso: ipertensione, angina(?) glaucoma
Pindololo β1=β2; att. simpaticom. a
Uso: ipertensione in pazienti con ridotte riserve cardiacheo propensione a
bradicardia
Labetololo 4 isomeri: β1=α1; att. simpaticom β2; inibitore reuptake 1
Uso: emergenze ipertensive
Antagonisti beta1 selettivi
Metoprololo
Atenololo β1>>β2; no att. simpaticom; no blocco ; chinidino¡Ö
Uso: ipertensione, aritmie
-bloccanti
Fenossibenzamina: bloccante 1 ed 2
di tipo irreversibile. L’azione insorge dopo
alcune ore e persiste per almeno 24. Gli
effetti cardiovascolari sono intensi e danno
luogo a vasodilatazione nei distretti con
innervazione
a:
la
diminuzione
delle
resistenze periferiche può indurre tachicardia
riflessa. Sempre a liv. cardiaco il blocco 2
produce aumento della gittata cardiaca, il che
ne limita l’utilità come antipertensivo.
Come tutti gli a-bloccanti (1 e 2) produce
inversione dell’effetto dell’adrenalina.
Usi terapeutici: morbo di Reynaud; terapia del
feocromocitoma; prevenzione dell’ictus da
iperreflessia autonoma nel paraplegico
terazosina,
-bloccanti
Prazosina,
doxazosina:
sono
bloccanti del solo recettore 1 di tipo reversibile.
Producono una intensa vasodilatazione, rilassamento della
muscolatura liscia. L’ipotensione indotta è di tipo
ortostatico. Gli effetti sulla gittata crdiaca sono minori
rispetto ai bloccanti 1 ed 2. La prazosina dà luogo
all’effetto “da prima dose”.
Usi terapeutici: ipertensione
arteriosa*.
Insufficienza
cardiaca
congestizia,
feocromocitoma, sindrome di Raynaud, ipertrofia prostatica
benigna.
* In soggetti ipertesi con valori elevati di LDL e prostatismo
Effetti collaterali: gli -bloccanti, anche se con intensità
differente, inducono ipotensione posturale, tachicardia,
disfunzioni sessuali nell’uomo, congestione nasale.
-bloccanti
I -bloccanti trovano numerosi ed importanti impieghi
terapeutici. Terminano tutti col suffisso -ololo, tranne il
labet-alolo, che ha una componente 1-bloccante
Propranololo: blocca i recettori  e 2. A livello cardiaco
esercita effetti inotropi e cronotropi negativi (bradicardia).
Riduce il fabbisogno d’ossigeno del miocardio. A livello
periferico la vasodilatazione nei distretti ad innervazione 2
è bloccata, tuttavia l’effetto netto è una diminuzione
pressoria diast. e sist. Non si ha ipotensione posturale
poiché il riflesso -adrenergico è intatto.
Effetti avversi: Broncocostrizione. Aumentata ritenzione di
sodio. Diminuita glicogenolisi e secrezione di glucagone, il
che ritarda la normale reazione all’ipoglicemia. Disfunzioni
della sfera sessuale. Vasocostrizione cutanea, freddo alle
estremità.
Interazioni con altri farmaci: cimetidina, furosemide e
clorpromazina
potenziano l’attività del propranololo,
mentre fenitoina, barbiturici e la rifampicina le riducono,
per interferenze col metabolismo.
-bloccanti
Controindicazioni: comprendono bradicardia,
blocco cardiaco e asma.
Utilizzi terapeutici Ipertensione – Glaucoma,
terapia
di
mantenimento
–
Emicrania
ricorrente – Tireotossicosi, perchè riducono
la consueta ipersensibilità al tono simpatico
in questa sindrome – Angina pectoris –
Antiaritmico -Tachicardia sopraventricolareInfarto miocardico (IMA), terapia e profilassi
–Cardiomiopatia
ipertrofica
–
Feocromocitoma.
-bloccanti
Dopo Infarto Miocardico Acuto, i -bloccanti
riducono
l’incidenza
di
FV
e
sono
raccomandati
(se
non
controindicati)
soprattutto nei pazienti ad alto rischio. La
somministrazione EV di -bloccanti entro
poche ore dall’insorgenza dei
sintomi
migliora la prognosi perché riduce l’area di
necrosi, la frequenza di recidive, l’incidenza
di FV e la mortalità. Clinicamente, i bloccanti riducono la frequenza cardiaca, la
pressione
arteriosa
e
la
contrattilità,
riducendo così il lavoro cardiaco e il
fabbisogno di O2. La loro utilità è meno
evidente nell’IMA non-Q.
-bloccanti
Timololo e nadololo: sono antgonisti non selettivi, più
potenti del propranololo
Il
Nadololo ha emivita 3-4 vv
superiore. Vengono impiegati
per la terapia antipertensiva e
per tutti gli altri usi della classe.
Il
timololo
viene
usato
principalmente nel glaucoma.
Acebutololo,
atenololo,
metoprololo: sono antagonisti 1
puri. Ciò permette di sfruttare i
vantaggi
del
controllo
1
cardiaco senza incorrere nei
problemi di broncocostrizione,
metabolici e di vasocostrizione
mediati dal blocco 2.
-bloccanti
Pindololo, acebutololo: sono agonisti
parziali.
Vengono
impiegati
per
la
terapia
antipertensiva
quando
si
vogliano influenzare in modo
minore sia i parametri da
correggere,
che
ridurre
il
coinvolgimento di altre risposte
inutili
o
dannose
terapeuticamente
Labetalolo: è un antagonista  e
.
Il
blocco
a1
produce
vasodilatazione, e ciò permette
di sfruttare i vantaggi del
controllo 1 cardiaco senza
produrre
la
vasocostrizione
tipica del solo blocco  (2). Il
farmaco
è
usato
come
antipertensivo.
-bloccanti
Cardiaci
Bradicardia
Blocchi seno-atriali ed atrio-ventricolari
Effetto inotropo negativo
Astenia
Broncospasmo
Vascolari
Sindrome di Raynaud
Peggioramento arteriopatia periferica
Sistema nervoso centrale
Depressione mentale
Incubi notturni
Impotenza
(Psicosi)
Gastrointestinali (nausea, diarrea o stipsi)
Metabolici
-bloccanti
Effetti Collaterali
Ipoglicemia in diabetici (< glicogenolisi / assenza di sintomi
da stimolazione simpatica)
Rash cutanei
Sindrome da sospensione improvvisa