MMG/ PLS/ UF Salute Mentale A.USL 8 AR Distretto del Casentino La Terapia farmacologica della Depressione Coordinatori Relazione Dott M. Grifagni Dott.ssa A. Pennacchioni Bibbiena 12/11/2011 Dott. Vieri Sordi MDD: questioni aperte • La depressione maggiore rimane a tutt’oggi una condizione dibattuta in termini di diagnosi, cause e terapie • Include condizioni eterogenee, spesso complicate dalla presenza di comorbilità • L’utilizzo degli attuali presidi terapeutici non sempre garantisce l’obiettivo di una remissione completa, anche dopo uno o più trattamenti antidepressivi Goodwin GM, J Psychopharmacology, 2010 MDD: a complex constellation of symptoms Concentration Memory disturbances Guilt Lack of interest Obsessive ideations Affective symptoms Social withdrawal Irritability Anxiety Major depressive episode Tears Anhedonia Cognitive symptoms Suicidal ideation Psychomotor retardation Sadness Physical pains Moral pain Eating symptoms Fatigue Sexual Sleep disturbances Physical symptoms American Psychiatric Association, Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders ; DSM-IV-TR (Washington DC, 2000). FARMACOTERAPIA DEI DISTURBI DELL’UMORE ANTIDEPRESSIVI STABILIZZANTI DEL TONO DELL’UMORE ANTIPSICOTICI IPNOINDUCENTI MIGLIORAMENTO DI UN PZ DEPRESSO A SEGUITO DELLA TERAPIA CON UN ANTIDEPRESSIVO RISPOSTA REMISSIONE Riduzione di almeno il 50% della sintomatologia in base a scale di valutazione psichiatriche standard quali l’Hamilton Depression Rating Scale Scomparsa sintomi GUARIGIONE di tutti i Se dura per un periodo da 6 a 12 mesi Il 67% dei pz sottoposto a trattamento risponderà dopo 8 settimane, mentre il 33% non presenterà risposta Umore normale 67% responder Inizio terapia 33% non responder Depressione 8 settimane La metà dei pz depressi può guarire entro 6 mesi da un episodio e ¾ entro due anni Qualora vengano tentati molteplici interventi terapeutici, il 90% dei pz risponderà a uno o a una combinazioni di essi Gli antidepressivi riducono il tasso di ricadute IPOTESI MONOAMINERGICA IPOTESI NEUROCETTORIALE BASI BIOLOGICHE DELLA DEPRESSIONE IPOTESI NEUROTROFICA IPOTESI MONOAMINERGICA Suggerisce che la depressione sia correlata ad un deficit di monoamine (in particolare Noradrenalina o Serotonina) (Schildkraut, 1965). PROVE A FAVORE La reserpina induce depressione nei pazienti I farmaci antidepressivi aumentano la trasmissione monoaminergica PROVE CONTRO Gli effetti terapeutici degli antidepressivi compaiono dopo alcune settimane di trattamento Non vi è correlazione tra la potenza dell’effetto sulla concentrazione extracellulare di monoamine e l’efficacia antidepressiva IPOTESI MONOAMINERGICA IPOTESI MONOAMINERGICA Circuiti neuronali coinvolti nel disturbo depressivo Neuron, 2002 34; 13-25 NORADRENALINA La maggior parte dei neuroni noradrenergici del cervello è situata nel Locus coeruleus (LC) Alcune delle proiezioni del LC alla corteccia frontale sono responsabili dell’azione regolatoria della NE sull’umore Alcune delle proiezioni del LC alla corteccia frontale medino gli effetti della NE su attenzione, concentrazione e altre funzioni cognitive Le proiezioni noradrenergiche dal LC alla corteccia limbica possono mediare le emozioni, l’energia, la fatica e l’agitazione/rallentamento psicomotorio NORADRENALINA La maggior parte dei neuroni noradrenergici del cervello è situata nel Locus coeruleus (LC) Le proiezioni noradrenergiche dal LC al cervelletto possono mediare i movimenti motori, in particolare il tremore La NE dei centri cardiovascolari nel tronco encefalico controlla la pressione arteriosa sistemica L’innervazione noradrenergica del cuore tramite i neuroni sinaptici che originano dal midollo spinale regola le funzioni cardiovascolari, compresa la frequenza cardiaca, tramite i recettori beta 1 SEROTONINA La maggior parte dei neuroni serotoninergici del cervello è situata nel Nucleo del Rafe SEROTONINA La maggior parte dei neuroni serotoninergici del cervello è situata nel Nucleo del Rafe Le proiezioni serotoninergiche dal rafe alla corteccia frontale possono essere importanti nella regolazione dell’umore Le proiezioni serotoninergiche dal rafe alle aree limbiche potrebbero essere coinvolte nei meccanismi dell’ansia e del panico Le proiezioni serotoninergiche all’ippocampo regolerebbero l’appetito e il comportamento alimentare SEROTONINA I neuroni serotoninergici dei centri del sonno del tronco encefalico regolano il sonno I neuroni serotoninergici che scendono nel midollo spinale possono essere responsabili del controllo di alcuni riflessi spinali che fanno parte della risposta sessuale, come l’orgasmo e l’eiaculazione L’area trigger chemiorecettrice del tronco encefalico può regolare il vomito, soprattutto attraverso i recettori 5-HT3 I recettori 5-HT3 e 5-HT4 periferici dell’intestino regolano l’appetito e altre funzioni gastrointestinali, quali la motilità gastrointestinale SINTOMI CONTROLLATI DAI SISTEMI MONOAMINERGICI Noradrenalina Attenzione Serotonina Ansia Irritabilità Impulsività Ideazione suicidaria Umore, Emotività Funzioni Cognitive Sonno, Appetito Motivazione Funzioni sessuali Energia Aggressività Attività psicomotoria Euforia Dopamina NA e 5HT hanno un ruolo trofico • Il potenziamento della trasmissione monoaminergica si osserva dopo alcune ore dalla somministrazione del farmaco • L‟azione antidepressiva si manifesta solo dopo alcune settimane di trattamento LIMITI DELL‟IPOTESI MONOAMINERGICA La teoria monoaminergica della depressione é troppo semplicistica per spiegare una sindrome così complessa che include cambiamenti a livello di umore, sonno, attività sessuale, appetito, temperatura corporea, attività locomotoria, funzioni cognitive. Vi è una discrepanza fra la rapida modificazione dei livelli sinaptici di amine biogene dopo somministrazione di farmaci antidepressivi e l'effetto terapeutico che si osserva dopo almeno 3-4 settimane di somministrazione continua. Evidenze farmacologiche in relazione alla teoria monoaminergica della depressione FARMACO EFFETTO PRINCIPALE EFFETTO NEI PAZIENTI DEPRESSI Effetti in accordo con la teoria Antidepressivi triciclici Bloccano la captazione di NA e 5-HT Umore Inibitori delle MAO Aumentano l‟accumulo di NA e 5-HT Umore a-metiltirosina Metildopa Inibisce la sintesi di NA Umore Inibisce la sintesi di NA Umore Reserpina Inibisce l‟accumulo di NA e 5-HT Umore Terapia elettoconvulsiva le risposte del SNC alla NA e 5-HT Umore Effetti non in accordo con la teoria Nessuno effetto Amfetamina Libera NA Cocaina Inibisce la captazione di NA Nessuno effetto Antagonisti dei recettori a e b Bloccano gli effetti della NA Nessun effetto Levodopa Aumenta la sintesi di NA Nessuno IPOTESI NEURORECETTORIALE Questa teoria afferma che vi è qualcosa di alterato nei recettori per i principali neurotrasmettitori monoaminergici. Tale alterazione dei recettori può essere essa stessa dovuta a una deplezione di neurotrasmettiri monoaminergici. La deplezione del neurotrasmettitore causa un’up-regulation compensatoria dei recettori neurotrasmettitoriali post-sinaptici. STUDI AUTOPTICI STUDI INDIRETTI Alterazione funzionale della neurotrasmissione • Il principale elemento di disregolazione funzionale alla base della fisiopatologia della depressione consiste in una "up-regulation" della sensibilita' dei recettori post-sinaptici • Tutti gli interventi terapeutici in grado di ridurre i sintomi della depressione si rivelano efficaci in quanto in grado di ridurre la sensibilita' dei recettori post-sinaptici L‟IPOTESI NEUROTROFICA La depressione potrebbe essere dovuta a una pseudocarenza di monoamine per un deficit nella trasduzione del segnale dal neurotrasmettitore monoaminergico al suo neurone post-sinaptico, in presenza di normali quantità di neurotrasmettitori e di recettori L‟IPOTESI NEUROTROFICA L’interazione "monoamina-recettore" determina la modificazione di un certo numero di "trasduttori“, quali le "Proteine G" Le "Proteine G" modulano la concentrazione dei secondi messaggeri ("cAMP" e gli "inositol-fosfati"), che all’interno della cellula attivano le "Protein-kinasi", a loro volta responsabili della "fosforilazione" ed attivazione di un gran numero di "proteine substrati" rappresentanti l’effettore immediato della risposta biologica Tra queste proteine intracellulari ve ne sono alcune che sembrano esser più specificamente implicate nei disturbi dell’umore. Esse sono il CREB ("cAMP response element binding protein") e il BDNF (" brain derived neurotrophic factor") appartenenti alla famiglia delle neurotrofine. L‟IPOTESI NEUROTROFICA • Studi recenti dimostrano che gli antidepressivi possono modificare la funzione, la qualità e lo stato di attivazione del CREB e del BDNF, mentre situazioni di stress o di conflitto tendono a ridurlo. • Questi studi concordano nel suggerire che, al di là del recettore, molto probabilmente lo stato depressivo è anche accompagnato da modificazioni o alterazioni funzionali del CREB e del BDFN; alterazioni che dipenderebbero in parte dalla maggiore o minore attivazione dei geni responsabili della loro formazione. L’IPOTESI NEUROTROFICA Studi clinici hanno dimostrato che pazienti depressi presentano una ridotta concentrazione di CREB a livello della corteccia temporale rispetto al gruppo di controllo, mentre pazienti depressi in corso di trattamento presentano valori comparabili a quelli del gruppo di controllo. L‟IPOTESI NEUROTROFICA Il fattore di trascrizione nucleare CREB è stato proposto come target postrecettoriale candidato a mediare le risposte adattative che si verificherebbero in seguito a trattamento prolungato con diverse classi di farmaci antidepressivi, ma non da sostanze psicotrope non antidepressive (es. cocaina, morfina). L‟IPOTESI NEUROTROFICA Gli studi più recenti si sono focalizzati sugli effetti molecolari prodotti dal trattamento cronico con farmaci antidepressivi. Da questi è emerso che i farmaci antidepressivi interferiscono non solo con la produzione e il rilascio di catecolamine, ma anche con i meccanismi di trasduzione del segnale di questi neurotrasmettitori. Si può quindi ipotizzare che l’intervallo terapeutico necessario affinché i farmaci antidepressivi siano efficaci sia determinato dalla necessità per queste molecole di indurre cambiamenti adattativi nei meccanismi di trasduzione del segnale. EFFETTI DEGLI ANTIDEPRESSIVI DOPO SOMMINISTRAZIONE CRONICA Regolazione espressione dei recettori Recettore Regolazione dei meccanismi di trasduzione a livello citoplasmatico effettore Protein chinasi Controllo dell‟espressione genica nucleo Gli antidepressivi attraverso una modificazione del processo di plasticità normalizzano la funzione dei neuroni NA e 5HT Trattamento con ADs Inibisce il reuptake e il metabolismo di NA e 5HT NA / 5HT R NA / 5HT R G AC ATP R P P P C cAMP Chinasi calcio dipendenti R C PKA Effetti trofici: rimodellamento sinaptico, neurogenesi, sopravvivenza neuronale, nuovi recettori CREB CREB CREB Espressio ne genica di BDNF Normalizzazione funzione e plasticità neuronale IPOTESI NEUROTROFICA e ANTIDEPRESSIVI Tuuti gli antidepressivi hanno un’azione comune sui neurotrasmettitori monoaminergici: - aumentano la neurotrasmissione monoaminergica - desensibilizzano i recettori dei neurotrasmettitori Gli antidepressivi, a prescindere dalla loro azione iniziale sui recettori e sugli enzimi, alla fine fanno sì che alcuni geni critici vengono attivati o inattivati DINAMICA TEMPORALE DEGLI EFFETTI DEGLI ANTIDEPRESSIVI 8 EFFETTO SPECIFICO 6 Settimane di trattamento con antidepressivi 4 EFFETTO PLACEBO 2 REMISSIONE SPONTANEA 0 Effetti sinaptici ore - giorni Effetti collaterali ore - giorni Effetti terapeutici 4 - 6 settimane Evoluzione dei farmaci antidepressivi 1950 2000 2010 Nefazodone Escitalopram Agomelatina Sertralina Mirtazapina Duloxetina Mifepristone Venlafaxina 1970 1980 Maprotilina Fluoxetina Isocarbossazide Clomipramina Amoxapina Fenelzina Tranilcipromina 1960 Imipramina 1990 Nortriptlina Mianserina Paroxetina Amitriptilina Trazodone Fluvoxamina Tianeptina Desipramina Citalopram Reboxetina Bupropione Milnacipran Moclobemide Inibitori Monoamino ossidasi IMAO Irreversibili Documentazione sulla efficacia degli AD nella depressione maggiore RIMA TCA Inibitori del SSRI Evidenze forti reuptake NARI Evidenze deboli SNRI Antagonisti recettori presinaptici Composti “naturali” NaSSA Amisulpride Iperico Mancanza di evidenze EVOLUZIONE DELLE INDICAZIONI PER IL FARMACOLOGICO DELL’ANSIA E DELLA NELLE ULTIME CINQUE DECADI Trattamento della Depressione Maggiore Fino al 1950 IMAO TCA Trattamento del Disturbo d‟Ansia Attitudini fenomenologiche verso l‟ansia e la depressione BARBITURICI Ansia e Depressione insieme BENZODIAZEPINE Ansia e Depressione separate Dal 50 al 60 „70 e primi „80 ALPRAZOLAM SSRI BUSPIRONE RIMA Fine 80 e „90 TRATTAMENTO DEPRESSIONE ALPRAZOLAM BUSPIRONE TCA IMAO Ansia e Depressione separate SSRI RIMA Ansia e Depressione insieme Antidepressivo ideale Efficace Rapido Utile nel trattamento acuto e cronico Pochi effetti collaterali Basse interazioni tra farmaci Sicurezza in caso di overdose No metaboliti attivi Come scegliere un antidepressivo Profilo degli effetti collaterali Presenza di un concomitante disturbo somatico Utilizzo di altri farmaci Risposta positiva precedente per un certo farmaco Tipo di depressione e comorbidità Storia familiare positiva per la risposta ad un farmaco Stile di vita Compliance Costi Esperienza del terapeuta Attività farmacologiche degli antidepressivi Triciclici Inibizione altre Triciclici ricaptazione NA / 5-HT • Anticolinergica > M-1 attività • Adrenolitica > alfa-1 • Antiistaminica > H-1 • Chinidino-simile EFFETTI COLLATERALI Antidepressivi Triciclici (TCA) Amitriptilina Clomipramina Desipramina Imipramina Nortriptilina Trimipramina Effetti Indesiderati dei Farmaci Antidepressivi Gli effetti collaterali/indesiderati degli AD, ad eccezione di quelli idiosincrasici, sono spesso prevedibili, poichè rappresentano una estensione delle loro attività farmacologiche. Antidepressivi Triciclici (TCA) - Ipotensione Ortostatica - Tachicardia riflessa a-1 M1 -Sedazione -Aumento di peso H1 TCA Xerostomia Visione offuscata Ritenzione urinaria Stipsi Disturbi mnesici Proprietà Chinidino-simili DISTURBI DEL RITMO NRI SRI Effetto Antidepressivo Stahl J. Clin. Psich. 2001 Antidepressivi Triciclici (TCA) Effetti terapeutici Antidepressivi Triciclici (TCA) Effetti collaterali INTOSSICAZIONE DA TCA • I sintomi da sovradosaggio comprendono: – Agitazione – Delirium – Convulsioni – Iperreflessia tendinea – Paralisi vescicale e rettale – Sregolazione della pressione arteriosa e della temperatura – Midriasi – Alterazioni dello stato di coscienza fino al coma Triciclici: Cardiotossicità pressione arteriosa frequenza cardiaca conduzione A-V aritmie ventricolari • I Triciclici come gli antiaritmici di Classe 1 possono indurre aritmie ventricolari in condizioni di anaerobiosi, quali si verificano nel miocardio ischemico • I Triciclici sono sconsigliati in caso di cardiopatia ischemica, anche asintomatica Glassman & Roose, J Clin Psych, 55:9 (S. A) (1994) Sindrome da Sospensione TCA • La maggior parte sono da rebound anticolinergico: – Disfunzione gastrointestinale – Nausea – Vomito – Diarrea – Scialorrea – Sudorazione – Piloerezione – Ansia – Irrequitezza – (Delirium) • • • • • INIBITORI SELETTIVI RICAPTAZIONE DELLA SEROTONINA (SSRI) Fluoxetina (Prozac, Fluoxeren) Fluvoxamina (Fevarin, Maveral, Dumirox) Paroxetina (Eutimil, Daparox, Seroxat, Sereupin) Es-Citalopram (Cipralex, Entact - Seropram, Elopram) Sertralina (Zoloft, Tatig, Serad) Altri antidepressivi • VenlafaxinaSNRI • Mirtazapina • Reboxetina • Trazodone • Nefazodone • Bupropione (Efexor, Faxine) NaSSA (Remeron) NRI (Davedax, Edronax) SARI (Trittico) SARI (Reseril) DaRI (Quomem, Zyban, Welbutrin) AD: Dosi terapeutiche massime • • • • • • • • • • • Triciclici Citalopram Fluoxetina Fluvoxamina Paroxetina Sertralina Duloxetina Venlafaxina Reboxetina Mirtazapina Escitalopram 300 mg/die 60 mg/die 60 mg/die 300 mg/die 60 mg/die 200 mg/die 60-120 mg/die 300 mg/die 12 mg/die 60 mg/die 30 mg/die DRI 5HT2C NRI m-ACh SSRI SSRI SSRI SSRI SRI SRI NOS 1A2 CYP 2DS CYP 3A4 CYP 3A4 SSRI: profilo farmacologico DA sertralina citalopram SRI H1 SRI ACh paroxetina SRI NRI NOS fluoxetina NRI 5HT2 SRI fluvoxamina SRI Profilo farmacodinamico e farmacocinetico degli SSRI citalopram SRI H-1 DRI sertralina SRI M-ACh paroxetina NRI NOS SRI Il citalopram è il più selettivo tra gli SSRI, non interagisce con altri trasportatori, possiede una debole affinità per i recettori H-1 dell’istamina, base neurochimica del leggero effetto sedativo, non inibisce l’attività del CYP 450 e pertanto non dà luogo a pericolose interazioni con altri farmaci. La sertralina blocca anche il trasportatore della DA e questo effetto spiegherebbe le sue proprietà disinibenti e attivanti rilevabili a livello cognitivo soprattutto nei pazienti anziani, ma potrebbe portare ad una eccessiva stimolazione del paziente, con manifestazioni d’ansia. La paroxetina inibisce anche l’uptake della NA, inibisce la nitrossido sintasi, effetto che può portare a disfunzioni erettili, e risulta essere la molecola con maggiore azione anticolinergica soprattutto per un’azione a livello dei recettori muscarinici M3. Tale effetto, oltre alla potente inibizione del CYP 2D6, richiede una particolare attenzione nel paziente anziano con problemi cognitivi e nelle polifarmacoterapie con altri farmaci metabolizzati dallo stesso isoenzima. Profilo farmacodinamico e farmacocinetico degli SSRI fluvoxamina fluoxetina NRI 5HT2 SRI SRI La fluvoxamina, fra gli SSRI, risulta sicuramente la molecola con caratteristiche maggiormente sedative; è un potente inibitore delle isoforme 1A2 e 3A4 del CYP450 e pertanto può dar luogo ad interazioni con altri farmaci che seguono la stessa via metabolica. Sertralina e fluvoxamina interagiscono inoltre con il recettore sigma, azione che ne suggerisce l‟uso, in associazione ai farmaci antipsicotici, per i sintomi negativi della schizofrenia. La fluoxetina inibisce anche l’uptake della NA e questo effetto associato ad una specifica azione a livello dei recettori 5HT2c rende conto dell’ azione attivante, contestualmente ad una riduzione nell‟assunzione del cibo e ad una riduzione della fame soggettiva, con conseguente perdita di peso. Attività farmacologiche degli Inibitori Selettivi della Ricaptazione di Serotonina: Agonisti: SSRI 5-HT1A 5-HT2 5-HT3 • Dopaminergica > Sertralina • Anticolinergica > Paroxetina • Antiistaminica > Citalopram SSRI: effetti indesiderati associati alla stimolazione dei recettori serotoninergici 5-HT2A Attivazione, insonnia, ansia, disfunzioni sessuali 5-HT2C Irritabilità, riduzione appetito (fluoxetina) 5-HT3 Nausea, vomito, cefalea Altri meno comuni: Iponatremia (SIADH); Effetti extrapiramidali; Ridotta aggregazione piastrinica Profilo antidepressivo degli SSRI La dose di partenza è in genere uguale alla dose di mantenimento L’inizio della risposta si ha solitamente entro 3-8 settimane La risposta è frequentemente rappresenta da una completa remissione dei sintomi INTOSSICAZIONE DA SSRI • I sintomi da sovradosaggio comprendono: – Nausea – Vomito – Agitazione – Insonnia – Convulsioni Interazioni farmacodinamiche degli SSRI IMAO SSRI + Triciclici>5HT Litio Carbamazepina Meperidina Triptofano Sindrome serotoninergica Trazodone Vomito, diarrea, mioclonie ,ipereflessia, tremore, ipertensione, febbre, stati di eccitamento o agitazione Sindrome da Sospensione SSRI • Gli SSRI non sono farmaci di abuso, non danno fenomeni di tolleranza, dipendenza e astinenza: quando la loro assunzione viene interrotta bruscamente, i pazienti non mostrano né la caratteristica sindrome da astinenza relativa alla sospensione di farmaci che deprimono il SNC, né il comportamento di ricerca compulsiva del farmaco Sindrome da Sospensione SSRI • Sintomi Psichici: • Sintomi Somatici: – Ansia – Vertigini – Irritabilità – Nausea e Vomito – Accessi di pianto – Stanchezza – Letargismo – Sintomi Simil-influenzali (dolori e brividi) • Più frequenti con Paroxetina • Evitare sospensione brusca – Disturbi della Sensibilità • Si manifestano entro 2-3 – Disturbi del Sonno giorni Modalità di sospensione dell‟AD • La sospensione del trattamento deve essere sempre effettuata valutando i possibili rischi di una recidiva. • Non sospendere il trattamento con AD bruscamente: possibile rischio di indurre una sindrome da sospensione. • La posologia va ridotta gradualmente. Sindrome da brusca sospensione di antidepressivi • Comune a tutti gli antidepressivi • Più intensa con AD ad emivita breve > riportata più di frequente con paroxetina • Sintomatologia: nausea, vomito, diarrea, gastralgia, mialgie, irrequietezza, cefalea, insonnia, sintomi extrapiramidali • In caso di sospensione: riduzione del 25% della dose a settimana Profilo farmacodinamico e farmacocinetico degli SSRI citalopram SRI H-1 DRI sertralina SRI M-ACh paroxetina NRI NOS SRI Il citalopram è il più selettivo tra gli SSRI, non interagisce con altri trasportatori, possiede una debole affinità per i recettori H-1 dell’istamina, base neurochimica del leggero effetto sedativo, non inibisce l’attività del CYP 450 e pertanto non dà luogo a pericolose interazioni con altri farmaci. La sertralina blocca anche il trasportatore della DA e questo effetto spiegherebbe le sue proprietà disinibenti e attivanti rilevabili a livello cognitivo soprattutto nei pazienti anziani, ma potrebbe portare ad una eccessiva stimolazione del paziente, con manifestazioni d’ansia. La paroxetina inibisce anche l’uptake della NA, inibisce la nitrossido sintasi, effetto che può portare a disfunzioni erettili, e risulta essere la molecola con maggiore azione anticolinergica soprattutto per un’azione a livello dei recettori muscarinici M3. Tale effetto, oltre alla potente inibizione del CYP 2D6, richiede una particolare attenzione nel paziente anziano con problemi cognitivi e nelle polifarmacoterapie con altri farmaci metabolizzati dallo stesso isoenzima. Profilo farmacodinamico e farmacocinetico degli SSRI fluvoxamina fluoxetina NRI 5HT2 SRI SRI La fluvoxamina, fra gli SSRI, risulta sicuramente la molecola con caratteristiche maggiormente sedative; è un potente inibitore delle isoforme 1A2 e 3A4 del CYP450 e pertanto può dar luogo ad interazioni con altri farmaci che seguono la stessa via metabolica. Sertralina e fluvoxamina interagiscono inoltre con il recettore sigma, azione che ne suggerisce l‟uso, in associazione ai farmaci antipsicotici, per i sintomi negativi della schizofrenia. La fluoxetina inibisce anche l’uptake della NA e questo effetto associato ad una specifica azione a livello dei recettori 5HT2c rende conto dell’ azione attivante, contestualmente ad una riduzione nell‟assunzione del cibo e ad una riduzione della fame soggettiva, con conseguente perdita di peso. Effetti indesiderati degli altri AD • Venlafaxina: nausea, vomito, vertigini, cefalea, insonnia, modici rialzi pressori • Reboxetina: attività NAergica insonnia , irritabilità, disturbi anticolinergici, tachicardia, sudorazione • Mirtazapina: attività antiistaminica sedazione, sonnolenza, ipotensione, incremento ponderale • Amisulpride: disturbi da iperprolattinemia galattorrea, ginecomastia, alterazioni sessuali, disturbi extrapiramidali, incremento ponderale Tollerabilità - nausea, vomito, cefalea - insonnia - pressione arteriosa venlafaxina SRI DRI SNRI NRI INIBITORI SELETTIVI DEL REUPTAKE DI SEROTONINA E NORADRENALINA (SNRI) Venlafaxina Meccanismo d‟ azione Potente inibizione del reuptake della 5HT a basse dosi; blocco della ricaptazione della NE a dosi moderate; inibizione del reuptake della DA ad alte dosi. Rapida “down regulation dei β-rec Indicazioni Depressione Maggiore Depressione melanconica, delirante Depressione resistente agli SSRI Depressione nel senium Distimia Depressione secondaria (schizofrenia, demenza) Depressione bipolare Depressione associata ad ansia generalizzata Profilassi della depressione unipolare ricorrente SNC: Cefalea, convulsioni (rare 0.3%), agitazione, sedazione o insonnia, del sonno REM, incubi notturni, astenia, viraggi ipo e maniacali (0.5%), sindrome delle gambe senza riposo. Effetti Anticolinergici: Bocca asciutta, sudorazione, ritenzione urinaria, stipsi. Cardiovascolari: Modesto della P. A., tachicardia, collaterali sensazioni vertiginose, ipotensione casuale. Gastrointestinali: Nausea. Sessuali: 30% dei pazienti come con gli SSRI. Altri: Iponatriemia, del colesterolo, mastopatia. Interazioni farmacologiche Anticolinergici, IMAO, antipsicotici, cimetidina, zolpidem, inibitori delle proteasi. Profilo farmacologico del Bupropione DRI BUPROPIONE SRI DOPAMINERGICI E NORADRENERGICI (NDRI) Bupropion Meccanismo d‟ azione Inibizione della NA (primariamente) e della DA (ad un minor livello) nei neuroni presinaptici. Indicazioni Depressione Maggiore Depressione resistente ai triciclici Profilassi della depressione ricorrente Depressione bipolare (?) Distimia Effetti collaterali SNC: Insonnia, incubi, ridotta latenza REM, sonno REM, agitazione, ansia, irritabilità, disforia, aggressività, possibile esacerbazione dei sintomi psicotici ed ossessivi, confusione mentale, difficoltà di concentrazione (ad alte dosi), convulsioni, tremori, mioclono, cefalea, artralgie, mialgie, nevralgie, sintomi discinetici. Anticolinergici: Bocca asciutta, sudorazione (raro) Effetti collaterali Cardiovascolari: Modesto della P. A. , ipotensione ortostatica, sensazioni vertiginose, palpitazioni, casi isolati di miocardite, IMA e TIA. Endocrini: Irregolarità mestruali, rara ipoglicemia. Altri: Orticaria, sindrome di Steven-Johnson, rari alopecia, prurito, angioedema, anoressia, dispnea). Amantadina, antiaritmici, antibiotici, : antidepressivi TCA, SSRI, IMAO irreversibili, Interazioni antipsicotici, beta-bloccanti, L- DOPA, farmacologiche , Litio,amine simpaticomimetiche mirtazapina Tollerabilità - sedazione, sonnolenza - aumento ponderale 2 H1 NaSSA 5HT3 5HT 2A 5HT 2C NORADRENERGICI E SEROTONINERGICI SPECIFICI (NaSSA) Mirtazapina Meccanismo d‟azione Antagonismo selettivo degli auto ed eterocettori a 2adrenergici coinvolti nella regolazione del “release” della NA e 5HT; blocco dei recettori 5HT e 5HT 2A . 3 Depressione Maggiore, associata a disturbi del sonno Depressione Maggiore, associata a dist. d‟ansia Indicazioni Depressione Maggiore, associata a deficit cognitivi Distimia Prevenzione delle ricadute SNC: Sedazione, astenia, insonnia, sogni vividi, riduzione del sonno REM, agitazione, nervosismo, irrequietezza, sintomi psicotici e convulsioni (raramente), delirium (raro) Anticolinergici: Bocca secca, sudorazione, visione offuscata, ritenzione urinaria, stipsi. Effetti collaterali Cardiovascolari: Ipotensione, ipertensione, vertigini, tachicardia, palpitazioni, edema. Gastrointestinali: Bocca amara, dispepsia, nausea, vomito, diarrea, appetito e peso, occasionale di appetito e peso. Altri:Tremori, vampate, transitorio delle transaminasi, neutropenia, agranulocitosi, colesterolo e trigliceridi, mialgie e sindrome simil-influenzale. Interazioni Anticonvulsivanti, IMAO, Alcol, BZD, stimolanti farmacologiche (anfetaminici). Profilo farmacologico del Nefazodone e del Trazodone a a NEFAZODONE SRI TRAZODONE NRI 5-HT2 5-HT2C SRI ANTAGONISTISEROTONINERGICI E INIBITORI DEL REUPTAKE DELLA SEROTONINA (SARI) Trazodone Nefazodone Meccanismo d‟azione Azione duale mediante inibizione del reuptake della serotonina a livello presinaptico ed effetto antagonista sui recettori 5HT2A postsinaptici. Indicazioni Depressione Maggiore Depressione melanconica Depressione nel senium Depressione ricorrente Distimia Effetti collaterali SNC:astenia, letargia, affaticabilità, confusione, agitazione, irrequietezza, difficoltà di concentrazione, del sonno REM, episodi ipo- e maniacali, tremori, acatisia, convulsioni (alla sospensione), parestesie, mioclonie, balbuzie, difficoltà di deambulazione, parkinsonismo, cefalea. Anticolinergici: visione offuscata, stipsi, bocca secca Cardiovascolari: bradicardia, ipotensione, del tempo di conduzione. Gastrointestinali: di peso (trazodone), lingua nera, glossite, sanguinamento intestinale. Sessuali:eiaculazione dolorosa o retrograda, della libido e priapismo. Endocrini: iponatriemia, dei livelli glicemici. Reazioni allergiche: epatiti, transaminasi, ins. epatica, rush, orticaria, edema, discrasie ematiche(rari). Altri: alopecia, bruciori in varie parti del corpo. Tollerabilità - insonnia - irritabilità - ritenzione urinaria xerostomia reboxetina NARI NRI NORADRENERGICI (NRI) Reboxetina Meccanismo d‟azione Blocco selettivo del reuptake della NA Indicazioni Depressione Maggiore Depressione del senium Prevenzione delle ricadute (a lungo termine) SNC: Ansia, nervosismo, tremori, alt. motorie, agitazione, talora sonnolenza. Effetti collaterali Anticolinergici: Bocca asciutta, stipsi, ritenzione urinaria Disfunzione sessuali Evidenze di ritmi circadiani disturbati nella depressione • Variazioni umorali diurne • Alterazioni del funzionamento diurno, di livello di concentrazione • Disturbi del sonno: difficoltà nell’addormentarsi e nella continuità del sonno, risvegli precoci • Funzioni fisiologiche: variazioni dell’appetito e della temperatura corporea • Fattori biologici: prolattina, cortisolo, ormone della crescita, melatonina … Il grado di severità della depressione è correlato con la disincronizzazione dei ritmi circadiani Emens et al, Psychiatry Research (2009) Wirz-Justice, Int Clin Psychopharmacol. 2006; Turek, Int Clin Psychopharmacol. 2007 McClung, Pharmacol Ther. 2007 Melatonina Infiammazione Dolore Ritmo Sonno Neurogenesi Veglia Fattori trofici Melatonina Recp MT2 Melatonina Recp. MT1 GABA GABAA Rec Nature, August 2010 Scelta del Farmaco AD Fattori da valutare: • • • • • Efficacia antidepressiva Tollerabilità Tossicità da sovradosaggio Caratteristiche farmacocinetiche Malattie organiche concomitanti Tossicità da sovradosaggio degli AD Studi di tossicologia clinica documentano un‟elevata tossicità per gli AD Triciclici, rispetto ad altre classi di AD. Rischio di mortalità elevato per: Amitriptilina e Dotiepina Triciclici > controindicati nel trattamento ambulatoriale dei pazienti depressi a rischio di suicidio Henry et al. 1995 Scelta del Farmaco AD Fattori da valutare: • • • • • Efficacia antidepressiva Tollerabilità Tossicità da sovradosaggio Caratteristiche farmacocinetiche Malattie organiche concomitanti Interazioni farmacologiche degli Antidepressivi • Farmacodinamiche: Aumento o riduzione degli effetti farmacologici per meccanismi di sinergismo o antagonismo a livello recettoriale. • Farmacocinetiche: Aumento o diminuzione dei livelli plasmatici per alterazioni dei processi cinetici: assorbimento, legame proteico, inibizione o induzione metabolica Interazioni farmacodinamiche dei Triciclici Alcolici Triciclici + Barbiturici Antiistaminici Antipsicotici BDZ Aumento degli effetti sedativi e ipotensivi Interazioni farmacodinamiche degli SSRI IMAO SSRI + Triciclici>5HT Litio Carbamazepina Meperidina Triptofano Sindrome Serotoninergica Trazodone Interazioni farmacocinetiche degli SSRI • Gli SSRI possono inibire il metabolismo ossidativo dei farmaci metabolizzati dagli isoenzimi microsomiali epatici > citocromo P-450 < Esistono tra gli SSRI significative differenze nel grado di inibizione esercitato sui diversi citocromi Citocromo – P-450 1A2 2D6 2C9 1 = famiglia A = sottotipo 1= prodotto genico 2C19 3A4 Interazioni farmacocinetiche dei Triciclici Farmaci* che aumentano i livelli plasmatici dei triciclici per inibizione del loro metabolismo a livello del CYP-450, possono provocare fenomeni di tossicità: * fluoxetina, paroxetina, fluvoxamina, trazodone, nefazodone, antipsicotici, valproato. Farmaci* che riducono i livelli plasmatici dei triciclici per induzione del loro metabolismo a livello del CYP-450, possono causare una mancanza di efficacia terapeutica: * barbiturici, carbamazepina, fenitoina. Grado di inibizione degli SSRI sulle isoforme del CYP-450 SSRI 1A/2 2C9/10 2C19 2D6 3A4 Escitalopram - - - -/+ - Citalopram - - - + - Fluoxetina - - ++ +++ ++ Fluvoxamina +++ - +++ + ++ Paroxetina - + - +++ - Sertralina - - + + - Von Moltke et al., 2001; Brunello, 2003 Altri Antidepressivi: Interazioni farmacocinetiche • Nefazodone > potente inibitore del CYP 3A4 e 2D6 • Mirtazapina > debole inibitore dei CYP 1A2 e 3A4 • Venlafaxina > debole inibitore dei CYP 1A2, 2D6, 3A4 • Reboxetina > debole inibitore dei CYP - pochi dati disponibili Fattori che influenzano le interazioni a livello del CYP-450 Dose farmaco Indice terapeutico substrato Concentrazione plasmatica farmaco Interazioni CYP 450 Costante di inibizione/ induzione Polimorfismo genetico Tipo di enzima “ Finalità “ del Trattamento Antidepressivo • Riduzione dei Sintomi (Risposta) • Prevenzione delle ricadute • Prevenzione della ricorrenza • Ripresa Funzionale (Remission) L’obiettivo attualmente indicato dai ricercatori come gold standard per la terapia di un disturbo dell’umore è la completa rimozione dei sintomi depressivi ovvero il raggiungimento della guarigione clinica, con un ritorno alla condizione di funzionamento premorboso. Fase acuta Trattamento psicoterapico Trattamento farmacologico Trattamento in associazione Trattamento fisico (ECT et al) Fase acuta: Trattamento farmacologico Nei pazienti con EDM di entità grave o moderata, il trattamento farmacologico rappresenta la scelta più efficace. Nelle depressioni psicotiche oltre all’AD è necessaria la combinazione con antipsicotici Fase acuta: Mancata risposta Per mancata risposta si intende un inadeguato miglioramento dopo 6-8 settimane di trattamento. …Rivalutazione del regime terapeutico attuale. Revisione radicale qualora non ci sia ancora una risposta dopo 6-8 settimane. Natura dell‟Intervento Misure per raggiungere la Risposta/Remissione • Algoritmi di Trattamento – Ottimizzazione – Sostituzione – Combinazione – Augmentation Ottimizzazione • Sforzi clinici per migliorare la risposta al trattamento antidepressivo in corso: – Aumentare la dose – Estendere la durata – Affrontare i problemi di compliance – Minimizzare e gestire gli eventi avversi – Ottimizzare i livelli plasmatici Sostituzione • La sostituzione di un agente antidepressivo, solitamente : - Nell’ambito della classe (es. da SSRI a SSRI) - Con un farmaco con un profilo farmacologico differente - Studi in aperto supportano la pratica di sostituzione nell’ambito della classe per la non tollerabilità o risposta subottimale, ma tra classi la sostituzione può assicurare una più rilevante efficacia Combinazione • L’uso concomitante di più farmaci antidepressivi Strategie di Combinazione • SSRI e TCA • SSRI e SNRI • SSRI e SSRI • SSRI e NRI • SSRI e Bupropione • AD e Antipsicotici Atipici • TCA e MAOI Nelson JC, J Clin Psychiatry, 2000 Augmentation • L’aggiunta al trattamento antidepressivo in corso di uno o più farmaci i quali da soli non evidenziano una efficacia antidepressiva ma accrescono la risposta antidepressiva o riducono la latenza di risposta Strategie di Augmentation •Triptofano •Ormoni Tiroidei •Litio •Buspirone •Agenti Dopaminergici (es. pramipexolo) •Estrogeni (donne in perimenopausa) •Pindololo •Anticonvulsivanti (es. lamotrigina) Terapie Non-farmacologiche • ECT • Light therapy • Deprevazione di sonno • Psicoterapie (ad es. Terapia cognitiva) • Trattamenti sperimentali (VNS, rTMS) Non-Risposta agli Antidepressivi: Valutazione del Paziente • Non-compliance • Avversità Psicosociali (stress) • Errori diagnositici - es. mania disforica, psicosi • Comorbidità Psichiatrica - es. Axis II, Abuso di sostanze • Cause Mediche di Comorbidità - es. endocrinopatia, medicazione Risposta prolungata agli Antidepressivi • Il Trattamento di Continuazione e Mantenimento previene le recidive e le ricorrenze • Il 10-25% delle recidive si verifica nel primo anno nonostante trattamento continuato • > 50% recidive si verifica entro 16 settimane dall’interruzione del trattamento di continuazione • Il 50-85% dei pazienti con MDD soffrirà di ricorrenze Depressione: Storia Naturale Remissione Guarigione Nessun Sintomo Sintomi Depressivi Risposta Sindrome Depressiva Fasi del Trattamento Acuta (6-12 sett.) Continuazione Mantenimento ( 1 anno) (4-9 mesi) Adattato da Kupfer, 1991 Fase di Continuazione Durante le 16-20 settimane che seguono la remissione, per prevenire la ricaduta è necessario proseguire con il trattamento farmacologico assunto. • Il trattamento continuativo con antidepressivi riduce il rischio di ricadute all’incirca del 70%. • I tassi medi di ricaduta nei soggetti trattati con placebo sono del 41% rispetto al 18% dei soggetti in trattamento attivo. • L’efficacia profilattica del trattamento sembra persistere anche a distanza di 36 mesi di terapia (benchè la metanalisi abbia incluso trials della durata di 12 mesi). (Geddes et al, 2003) Obiettivi della terapia di mantenimento Garantire la risoluzione di ogni sintomo residuo Consentire al paziente il ritorno al funzionamento pre-morboso Prevenire la ricaduta sintomatologica Predittori di ricorrenza • • • • • • • • Sesso femminile Ansia concomitante, Psicosi, Depressione doppia Elevato numero e durata di precedenti episodi Esordio precoce della depressione Esordio tardivo della depressione Storia familiare, soprattutto se bipolare Scarso funzionamento lavorativo Persistenti sintomi residui sottosoglia Quando avviare una terapia di mantenimento? 3 o più episodi depressivi maggiori 2 episodi depressivi maggiori e una o più delle seguenti caratteristiche: - anamnesi familiare per disturbi dell’umore recidiva entro 1 anno dalla sospensione degli AD elevato tasso di recidiva lunga durata degli episodi gravità degli episodi (inclusi sintomi psicotici e suicidalità) esordio prima dei 20 anni e dopo i 60 anni sintomatologia residua comorbilità psichiatrica Crismon et al, 1999; Bauer et al , 2002 Perché una terapia di mantenimento? • Dei pazienti affetti da MDD circa il 50% avrà ulteriori episodi • La probabilità di presentare un nuovo episodio è dell’80-90% dopo 3 episodi di MDD • Nei pazienti con episodi depressivi ricorrenti i tassi di non-aderenza sono del 40-50% • La prescrizione di AD a dosaggi subottimali e per una durata non appropriata incrementa il rischio di ricadute e recidive • I clinici sperimentano spesso difficoltà nelle gestione dei fattori legati alla scarsa compliance Ten Doesschate MC et al., Journal of Clinical Psychiatry, 2009 REMISSION RELAPSE HEALING RECIDIVISM Normalcy RELAPSE SYMPTOMS --------------------------------------------------------SYNDROME Treatment‟s period RESPONSE Acute-phase 6-12 weeks Prosecution 4-9 months Maintenance From 1 to > year FULL-TIME Kupfer. G. Neuropsich. Ger. Anno II – N. 1/2006 Durata della terapia di mantenimento • Secondo le principali linee guida, la somministrazione di antidepressivi dovrebbe essere protratta, oltre la fase acuta, per un periodo non inferiore a un anno • Questa procedura è indicata, in modo cogente, nelle condizioni cliniche caratterizzate da permanenza di sintomi residui dopo una risposta al trattamento, o dopo una remissione, e dalla pre-esistenza di episodi recidivanti di depressione nella storia clinica del paziente P.L. Scapicchio., Giorn Ital Psicopat, 2008 Possibili Fattori di Ricaduta Sintomi residui Risposta similplacebo Non compliance Effetti indesiderati Comorbidità medica o psichiatrica “Poop out” Perdita di efficacia Ricaduta Errata diagnosi; Sottotipi ad elevato rischio “Life events” Supporto sociale • È stata descritta una progressiva perdita di efficacia nel tempo delle varie classi di AD, sia TCAs che SSRIs • Il fenomeno della tolleranza è ancora poco compreso e non è possibile definire con certezza quali ne siano le cause • Oltre a quello della tolleranza, sono stati descritti altri fenomeni correlati alla terapia di mantenimento con AD quali resistenza, sensibilizzazione, sindrome da sospensione ed effetti «paradossi» con induzione o peggioramento della sintomatologia depressiva Prescribed antidepressant class (%) We choose differently depending on where we live 100 80 Combination 60 Other 40 TCA SNRI 20 SSRI 0 All Austria Belgium France Germany Ireland Italy Netherlands Sweden Switzerland UK Data for Norway and Portugal are not presented separately due to small sample size, but are included in the overall sample There are differences, but our evidence base is the same Bauer et al. Eur Psych 2008; 23: 66–73 Choose carefully! Antidepressants are different • Different in terms of: – Efficacy – Safety and tolerability – Cost–effectiveness Cipriani meta-analysis: Studies included 60 1991– 2007* Number of trials 50 40 1993– 2007* 1993– 1994– 2007* 2007* 30 20 1991– 2007* 10 2000– 2007* 1993– 2007* 2002– 2007* 1993– 2006* 1994– 2003* 1997– 2005* 1997– 2006* C B up ro p io n ita lo pr am D ul ox et Es in ci e ta lo pr am Fl uo xe tin Fl uv e ox am in M e iln ac ip ra M n irt az ap in Pa e ro xe tin R e eb ox et in e Se rt ra lin Ve e nl af ax in e 0 2 three-arm studies comparing fluoxetine, paroxetine and sertraline were included *Earliest to latest year of publication Cipriani et al., Lancet 2009 (E-pub ahead of print) Cipriani Metanalysis: Response rate odds ratios – fluoxetine as reference Efficacy (response rate) odds ratio: drug vs fluoxetine 1,6 * 1,4 1,2 1,0 * 0,8 * * * 0,6 0,4 0,2 C B up ro p io n ita lo pr am D ul ox et in Es e ci ta lo pr am Fl uv ox am in M e iln ac ip ra n M irt az ap in e Pa ro xe tin e R eb ox et in e Se rt ra lin Ve e nl af ax in e 0,0 Odds ratio >1 favours fluoxetine *p<0.05 Cipriani et al., Lancet 2009 (E-pub ahead of print) Cipriani meta-analysis: Drop-out rate odds ratios – 1,4 1,2 1,0 0,8 * 0,6 0,4 0,2 0,0 Bu pr op io n Ci ta lo pr am Du lo xe tin Es e ci ta lo pr am Fl uv ox am in e M iln ac ip ra n M ir t az ap in e Pa ro xe tin e Re bo xe tin e Se rtr al in e Ve nl af ax in e Acceptability (dropout rate) odds ratio: drug vs fluoxetine fluoxetine as reference Odds ratio <1 favours fluoxetine *p<0.05 Cipriani et al., Lancet 2009 (E-pub ahead of print) antidepressants efficacy and acceptability 1.25 Escitalopram 1.20 Sertraline Bupropion Acceptability (OR) 1.15 Citalopram 1.10 1.05 Fluoxetine Mirtazapine 1.00 Venlafaxine 0.95 Paroxetine 0.90 Duloxetine 0.85 Fluvoxamine 0.80 0.8 0.9 1.0 1.1 1.2 1.3 1.4 Efficacy (OR) OR=odds ratio, using fluoxetine as the reference medication Acceptability = dropout rate; Efficacy = response rate Adapted from Cipriani et al. Lancet 2009; 373: 746–758 (Source: Patrick et al. J Fam Pract 2009; 58: 365–369) Which antidepressants have demonstrated superiority? Background • An international group of experts met to assess published evidence • Searches in Medline and Embase databases and discussion with experts in the field • Randomised, controlled trials and meta-analyses comparing two antidepressants under conditions of fair comparison Montgomery et al. Int Clin Psychopharmacol 2007; 22: 323–329 Superior antidepressants • Defined as two or more studies showing superiority to another antidepressant in a fair comparison • Only three antidepressants are clearly superior in efficacy: Escitalopram Clomipramine Venlafaxine Montgomery et al. Int Clin Psychopharmacol 2007; 22: 323–329 Depressed elderly patients often suffer from other illness Late-life depression prevalence is higher in those patients with other medical illness 30–50% of patients with Alzheimer‟s disease 27% of patients with stroke Alzheimer‟s disease Stroke DEPRESSION Chronic pain Cardiovascular diseases Diabetes 20–30% of patients with chronic pain 16–23% of patients with cardiovascular diseases 9–27% of patients with diabetes Comorbid diseases need to be considered when prescribing an antidepressant Dolder et al. ADIS, Drugs Aging 2010; 27: 625–640; Chemali et al. Harv Rev Psychiatry 2009; 17: 242–253 Elderly patients are often taking concomitant medication 66–75 years (n=1,295) >75 years (n=755) 261 (20.2%) 79 (10.5%) 1,034 (79.8%) 676 (89.5%) Psychotropics 192 (14.8%) 130 (17.2%) Cardiovascular Beta-blockers 878 (67.8%) 269 (20.8%) 630 (83.4%) 165 (21.9%) 263 (20.3%) 258 (34.2%) 50 (3.9%) 34 (4.5%) Anti-diabetics 256 (19.8%) 151 (20.0%) Statins 168 (13.0%) 87 (11.5%) NSAIDs 152 (11.7%) 120 (15.9%) 28 (2.2%) 35 (4.6%) Patients with comedication No Yes Diuretics Anti-arrythmics Coumarin derivatives 2,050 German elderly outpatients with depression; naturalistic setting Möller et al. Pharmacopsychiatry 2010; 43: 210–215 DECORSO CLINICO nell’anziano Il decorso clinico della depressione dell’anziano ,ovvero dopo 60-65 anni,e’ diverso da quello dei giovani:la durata degli episodi depressivi è maggiore(12-48 mesi vs.4-5)e la probabilità di recidiva entro i primi 24 mesi dall’esordio del 1° episodio è di circa il 70%. Fattori di prognosi sfavorevole sono la gravità e durata dell’episodio,la presenza di malattie somatiche croniche e la presenza di patologia cerebrovascolare. Treatment myths Some well-known examples • Antidepressants don’t work • All antidepressants are equally efficacious • Suicide risk is increased by antidepressants • Drug costs are very important It has been said that: “Antidepressant plasma levels do not correlate with clinical response” It has been said that: “Depression in late life is more difficult to treat than depression at younger ages” Quale medico per i pazienti con Sintomi senza Malattia? “Sono diventato medico per curare le malattie, non i malati” Gregory House, MD Plainsboro Teaching Hospital - Princeton Quale medico per i pazienti con Sintomi senza Malattia? “ I dottori non curano, loro fanno diagnosi. Noi curiamo” Jackie Peyton, nurse, All Saints Hospital - New York GRAZIE A TUTTI PER L’ATTENZIONE VIERI SORDI FARMACOTERAPIA DEI DISTURBI DELL’UMORE Gli antipsicotici e Gli stabilizzatori del tono dell’umore INIBITORI DUPLICI DELLA RICAPTAZIONE DELLA SEROTONINA E DELLA NORADRENALINA Agenti a duplice azione e SELETTIVI per tale azione Non hanno proprietà alfa1, colinergica o di blocco del rec. dell’istamina INIBITORI DUPLICI DELLA RICAPTAZIONE DELLA SEROTONINA E DELLA NORADRENALINA VENLAFAXINA EFEXOR 75, 150 mg RP DULOXETINA CYMBALTA 60 mg XERISTAR 60 mg STABILIZZATORI DEL TONO DELL‟UMORE LITIO ANTICONVULSIVANTI VALPROATO DI SODIO CARBAMAZEPINA LAMOTRIGINA ALTRI ANTIPSICOTICI GABAPENTIN TOPIRAMATO “STABILIZZATORE DEL TONO DELL’UMORE” 1. Efficace nel prevenire le recidive di mania e depressione 2. Efficace nello stabilizzare i cicli rapidi 3. Efficace nel trattamento di mania e depressione 4. Non determina switch verso la polarità opposta CARBONATO di LITIO: MECCANISMI D’AZIONE • • • • • • • Stabilizzazione di Membrana Variazione della Trasmissione Ionica Effetti sulla Trasduzione del Segnale Effetti sulla Trasmissione Genica Effetti sulla Neurotrasmissione Rallentamento del Ritmo Circadiano Inibizione dei Sistemi Endocrini CARBONATO di LITIO: MECCANISMI D’AZIONE • EPISODI di IPOMANIA e MANIA • EFFICACE NLLA PREVENZIONE DEGLI EPISODI RICORRENTI DELLA MALATTIA • EFFICACE NEL TRATTARE E NEL PREVENIRE EPISODI DI DEPRESSIONE IN PZ AFFETTI DA DISTURBO BIPOLARE CARBONATO di LITIO: EFFETTI COLLATERALI Side Effects of Lithium Li+ • • • • • Cognitive Tremor Gastrointestinal Weight gain Endocrine – Thyroid MONITORAGGIO DEI LIVELLI PLASMATICI (0.7 -1.2) – Parathyroid • • • • Dermatologic Teratogenicity Renal function Cardiac function CARBONATO di LITIO: SINTOMI PRECOCI DI TOSSICITA’ Poliuria Nausea Vomito Diarrea Eloquio impastato Visione offuscata Tinnito Tremori Vertigini Debolezza Confusione Instabilità MONITORAGGIO DEL TRATTAMENTO CON IL LITIO Dosaggio quotidiano dei livelli plasmatici di litio fino alla stabilizazione Per I prime tre mesi dopo la stabilizzazione del tasso plasmatico bisognerebbe controllarlo mensilmente, e in seguito ogni 4-6 settimane La creatinina e il TSH plasmatico dovrebbero essere controllati ogni 4-6 mesi Profilassi con litio a 24 mesi n=101 pz Il problema dei drop-outs • Interrompono la terapia con il Litio 32% • Recidive durante terapia con litio 20% • Nessuna recidiva 34% • Coterapia con Neurolettici/Antidepressivi 79% ANTICONVULSIVANTI Agiscono sui canali ionici del sodio, potassio e calcio Modulano gli effetti del GABA aumentandone la sintesi, il rilascio, inibendo il suo catabolismo, riducendo la sua ricaptazione Riducono la GLUTAMMATO neurotrasmissione eccitatoria del VALPROATO Trattamento della mania Terapia di mantenimento nei pz bipolari Pz in stato misto e con cicli rapidi VALPROATO EFFETTI COLLATERALI INTERAZIONI • Dose dipendente – astenia – sedazione – trombicitopenia Inibizione citocromo P-450 – tremore – aumento di peso • Non dose dipendente – alopecia – Ovaio policistico •aspirina •carbamazepina •lamotrigina •clozapina •clonazepam •diazepam CARBAMAZEPINA E OXCARBAMAZEPINA Trattamento della mania Efficace per l’aggressività e l’irritabilità Terapia di mantenimento nei pz bipolari CARBAMAZEPINA E OXCARBAMAZEPINA EFFETTI COLLATERALI • • • • • • • Attivazione sedazione citocromo P-450 atassia sdoppiamento vista agranulocitosi epatotossicità (rara) rush cutanei (10%) iponatremia (5-40%) Anemia aplastica Agranulocitosi INTERAZIONI TENDENZA AD INCREMENTARE IL METABOLISMO E L’ELIMINAZIONE DI DIVERSI FARMACI, ATTRAVERSO L’INDUZIONE DEGLI ENZILI METABOLICI EPATICI OLANZAPINA Dose media di circa 15 mg/die in acuto; 5-15 mg/die nel lungo termine QUETIAPINA RISPERIDONE Efficacia a breve termine vs efficacia a lungo termine Breve termine Depressione Mania Lungo termine Depressione Mania Litio (+) ++ + ++ Valproato (?) ++ (+) (+) CBZ (+) (+) (+) (-) Olanzapina + ++ + ++ Lamotrigina + -- ++ (+) ANTIPSICOTICI DOPAMINA Vi sono quattro circuiti dopaminergici nel cervello. La neuroanatomia dei circuiti dopaminergici cerebrali può spiegare sia gli effetti terapeutici che quelli collaterali dei farmaci antipsicotici DOPAMINA - Circuiti dopaminergici NIGROSTRIATALI: dalla substantia nigra ai nuclei della base. Controllano i movimenti. - Circuiti dopaminergici MESOLIMBICI: dalla area tegmentale ventrale mesencefalica al nucleo accumbens. Controllano le sensazioni si piacere, l’euforia, i deliri, le allucinazioni. - Circuito dopaminergico MESOCORTICALE: area tegmentale ventrale mesencefalica alla corteccia limbica. Controlla i sintomi positivi e negativi e gli effetti collaterali cognitivi degli antisicotici. area tegmentale ventrale mesencefalica - Circuito dopaminergico TUBEROINFUNDIBULARE: all’adenoipofisi. Controlla la secrezione di prolattina. dall’ ipotalamo IPOTESI DOPAMINERGICA DELLE PSICOSI IPERATTIVITA’ DEI NEURONI DELLA DOPAMINA NEL CIRCUITO DOPAMINERGICO MESOLIMBICO DETERMINEREBBE SINTOMI QUALI DELIRI E ALLUCINAZIONI,etc… ANTIPSICOTICI TRADIZIONALI BLOCCO DEI RECETTORI DELLA DOPAMINA D2 BLOCCO DEI RECETTORI MUSCARINICI M1 BLOCCO DEI RECETTORI α1-ADRENERGICI BLOCCO DEI RECETTORI DELL’ISTAMINA H1 ANTIPSICOTICI TRADIZIONALI IPOTESI DELL’ANTAGONISMO RECETTORIALE DOPAMINERGICO ALLA BASE DELL’AZIONE FARMACOLOGICO DEGLI ANTIPSICOTICI Blocco dei recettori post-sinaptici della dopamina nel circuito mesolimbico ANTIPSICOTICI TRADIZIONALI Aloperidolo Haldol Serenase Clorpromazina Largactil Clotiapina Entumin Promazina Talofen Perfenazina Trilafon Droperidolo Sintodian Fiale 5mg 5-10mg/h max 60mg/die ev/im Fiale 50mg 30-150mg/die im Fiale 40mg 100-120mg/die ev/im Fiale 50mg 300-600mg/die ev/im Fiale 5mg im 1-3/die in amb 1-4/ die in osp Fiale 2.5mg ev/im 10-25mg/die im in forme gravi 2.5-7.5mg/3 vv die ev 12.5-25mg in flebo/1-2 vv die ANTIPSICOTICI TRADIZIONALI VANTAGGI POCO COSTOSI EFFICACI SUI SINTMI POSITIVI e NEGATIVI DISPONIBILI PER VIA PARENTERALE E DEPOT ANTIPSICOTICI TRADIZIONALI EFFETTI COLLATERALI Blocco dei recettori dopaminergici delle PROIEZIONI NIGROSTRIATALI DISTURBI del MOVIMENTO Blocco dei recettori dopaminergici delle PROIEZIONI MESOCORTICALI SINTOMI NEGATIVI Blocco dei recettori dopaminergici delle PROIEZIONI TUBEROINFUNDIBULARE IPERPROLATTINEMIA, GALATTORREA, DISFUNZIONI SESSUALI ANTIPSICOTICI TRADIZIONALI EFFETTI COLLATERALI BLOCCO DEI RECETTORI MUSCARINICI M1 STIPSI, VISIONE OFFUSCATA, SECCHEZZA DELLE FAUCI, SONNOLENZA BLOCCO REC. H1 INCREMENTO PONDERALE, SONNOLENZA E α-1 VERTIGINI, IPOTENSIONE, SONNOLENZA LIMITI DEGLI ANTIPSICOTICI TIPICI Insufficiente risposta nel 20-40% dei pazienti terapeutica Limitata efficacia sui sintomi negativi Effetti extrapiramidali ed iperprolattinemia SINDROME MALIGNA DA NEUROLETTICI (SMN) • Grave Rigidità Muscolare ( CPK ) • Alterazioni Autonomiche (ipertermia, tachicardia, ipertensione arteriosa, tachipnea, diaforesi) • Modificazione dei Livelli di Coscienza (da confusione a coma) • Si sviluppa entro 3-5 gg e dura 5-10 gg dopo la sospensione del NRL • Frequenza=0,1% pz Mortalità 20-30% Effetti anticolinergici Iperprolattinemia Sedazione Discinesia tardiva Effetti extrapiramidali Ipotensione Effetti collaterali degli antipsicotici Prolungamento del tratto QTc Convulsioni Alterazioni della crasi ematica Iperlipidemia Aumento ponderale Diabete ANTIPSICOTICI ATIPICI DUPLICE AZIONE FARMACOLOGICA CON ANTAGONISMO DELLA SEROTONINA E DELLA DOPAMINA (SDA): 5HT2A, D2 LA SEROTONINA CONTRASTA IL RILASCIO DELLA DOPAMINA NEL CIRCUITO NIGROSTRIATALE e in quello INFUNDIBULARE ANTIPSICOTICI ATIPICI Sblocco dei recettori D2 e 5HT2A con gli antagonisti serotonina-dopamina (SDA) nella via nigrostriale I recettori della dopamina sono bloccati dagli SDA Sblocco parziale dei recettori dopaminergici da parte degli SDA Recettore D2 Recettore 5HT2A Scarsi EPS e DT La dopamina può competere con gli SDA per l‟occupazione dei recettori D2 ANTIPSICOTICI ATIPICI Sblocco dei recettori D2 e 5HT2A con gli antagonisti serotonina-dopamina (SDA) nella via tuberoinfundibolare Recettore 5HT2A La serotonina stimola la secrezione di prolattina Recettore D2 P P Prolattina Ipofisi Dopamina Serotonina P SDA P Il legame della dopamina con i recettori D2 inibisce il rilascio di prolattina P P L‟antagonismo della serotonina controbilancia l‟effetto del blocco dei recettori D2 P ANTIPSICOTICI ATIPICI Antagonismo recettoriale 5-HT2A/D2 (maggiore affinità per i recettori 5-HT2A che per i recettori D2) Maggiore affinità per i recettori D2 mesolimbici e mesocorticali rispetto a quelli nigrostriatali Azione su altri recettori (5-HT1A, 5-HT3, 5-HT6, 5-HT7, adrenergico, colinergico muscarinico, NMDA, GABA) Rapida dissociazione dal recettore dopaminergico D2 ANTIPSICOTICI ATIPICI Antagonisti multirecettoriali (MARTA) Clozapina Olanzapina Quetiapina Antagonisti 5-HT2/D2 (SDA) Risperidone Ziprasidone Antagonisti selettivi D2-D3-D4 Amisulpiride Profilo recettoriale degli antipsicotici Olanzapina Clozapina Risperidone Quetiapina Aloperidolo Bymaster FP, et al. Neuropsychopharmacology. 1996;14(2):87-96. Schotte A, et al. Psychopharmacology (Berl). 1996;124(1-2):57-73. Lawler, C, et al. Neuropsychopharmacology. 1999;20(6):612-27. Corbett, R, et al. CNS Drug Reviews. 1997;3(2):120-47. D1 D4.2 D2 5-HT2A 5-HT2C 5-HT1A 5-HT6 a1 a2 Musc H1 Ridotta tendenza ad indurre EPS ed iperprolattinemia Antipsicotici atipici Spettro di efficacia più ampio ANTIPSICOTICI ATIPICI Neurologic i Effetti extrapiramidali Convulsioni Endocrini Iperprolattinemia Metabolic i Aumento ponderale Iperglicemia e Diabete Iperlipidemia Cardiaci Prolungamento del QTc ANTIPSICOTICI ATIPICI VANTAGGI MINORI EPS MINORE DISCINESIA TARDIVA MINORE IPERPROLATTINEMIA MAGGIORE COMPLIANCE MINORI OSPEDALIZZAZIONE ANTIPSICOTICI ATIPICI CLOZAPINA Molto efficace ma la più pericolosa Può causare agranulocotosi (0.5-2%) Monitoraggio ematologico settimanale per 6 mesi ed ogni 2 settimane in seguito Determina convulsioni dose-dipendenti Marcato incremento ponderale Sedazione Scialorrea soprattutto notturna TRATTAMENTO CON BDZ: TRATTAMENTO SINTOMATICO Il trattamento ha una funzione sintomatica e non patogenetica. Il trattamento prolungato può indurre un fenomeno di tolleranza con successiva possibilità di dipendenza e abuso. Indicazione per il trattamento a breve termine dell‟ansia (8-12 settimane).