LA
DEPRESSIONE:
Dott.ssa JENNY GUIDI, Psicologa Psicoterapeuta
Laureata nel 2002 con lode in Psicologia Clinica e di Comunità
presso la Facoltà di Psicologia dell’Università di Bologna, collabora da oltre un decennio con il gruppo di ricerca coordinato
dal Prof. Giovanni A. Fava e ha maturato importanti esperienze
cliniche e di ricerca sia in Italia che negli Stati Uniti.
Nel 2007 ha conseguito con lode il Diploma di Specialista in Psicologia della Salute presso il Dipartimento di Psicologia dell’Università di Bologna, migliorando le proprie competenze attraverso
collaborazioni con medici, psichiatri, psicologi ed altri professionisti nel processo di cura della malattia così come nella riabilitazione, nella prevenzione del disagio e nella promozione del
benessere psicologico.
Nel 2011, ha ottenuto il titolo di Dottore di Ricerca in Psicologia
Generale e Clinica presso il Dipartimento di Psicologia dell’Università di Bologna, ampliando le proprie conoscenze in ambito
metodologico e collaborando ad importanti ricerche nazionali
ed internazionali. Nello stesso anno, ha ricevuto il diploma di
Psychosomatic Specialist da parte dell’International College of
Psychosomatic Medicine.
È autore/co-autore di alcuni capitoli di libro dedicati al trattamento della depressione e dei disturbi psicosomatici, di oltre
venti articoli pubblicati su prestigiose riviste scientifiche e di una
trentina di contributi (abstracts) presentati in occasione di congressi nazionali ed internazionali.
POLIAMBULATORIO PRIVATO
Dirett. Sanit. Dr. Stefano Starvaggi
Aut. Com. n° 174 dell’ 11/06/99
Cesenatico (FC), via Fiorentini, 49 D/E
Tel. 0547 81 171
Fax. 0547 675174
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www.nuovamedicina.it
Svolge attività libero-professionale in qualità di psicologa
psicoterapeuta
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Quando alcuni di questi sintomi diventano
persistenti e rappresentano un cambiamento che
anche gli altri notano in noi, è molto importante
parlarne quanto prima con un professionista.
mi sento triste, giù di morale quasi ogni giorno
per la maggior parte del giorno
ho perso interesse o piacere per gran parte
delle attività che svolgo (lavoro o studio,
amicizie, hobby, sessualità)
il mio appetito è cambiato, sono dimagrito o
aumentato considerevolmente di peso
dormo poco e male oppure tendo a dormire molto più del solito
sono più rallentato oppure irrequieto, ho
difficoltà a stare fermo
sono sempre stanco, anche già al mattino, mi
affatico più facilmente
mi sento spesso inutile e incapace, in colpa verso gli altri
faccio molta fatica a concentrarmi o a prendere
decisioni nella quotidianità
penso spesso che non valga la pena di vivere
così, mi capita di pensare alla morte, ho pensato
anche di farla finita
La depressione rappresenta spesso un disturbo di
tipo cronico e ricorrente, con un forte impatto
sulla vita della persona. Spesso infatti influenza
negativamente la capacità lavorativa e la qualità
delle
relazioni
interpersonali,
determinando
una profonda e persistente sofferenza interiore.
Strategie psicoterapiche di durata programmata
e basate sull’evidenza scientifica, come la
terapia cognitivo-comportamentale
(CBT),
hanno mostrato un effetto pari a quello
del trattamento con antidepressivi, con un
mantenimento nel tempo dei risultati ottenuti.
Obiettivo dell’intervento non è soltanto la risoluzione
della sintomatologia acuta, ma anche l’abbattimento
dei sintomi residui (subclinici) e il ripristino del
benessere psicologico nel proprio contesto di vita.
Numerosi studi indicano infatti che la persistenza di
alcuni sintomi, anche se in forma attenuata, nella
fase residua della depressione è associata ad un
rischio più elevato di ricaduta nel lungo termine.
ERAPIA TALE
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COGNITIVO
L’approccio cognitivo - comportamentale è
largamente riconosciuto a livello internazionale
come opzione terapeutica d’elezione per gran
parte dei disturbi psicologici (disturbi dell’umore,
disturbi d’ansia, disturbi psicosomatici, disturbi
sessuali) i
cui
benefici possono essere
mantenuti nel tempo. Esso si propone una
durata limitata e programmata, con cadenza
generalmente quindicinale. Può essere utilmente
applicato a singoli individui,coppie e famiglie. Scopo del trattamento non è soltanto la
risoluzione dei problemi attuali della persona, ma
anche il ripristino del funzionamento ottimale.
SOLO
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NON E RMACI
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La terapia farmacologica con antidepressivi è
tradizionalmente considerata il trattamento
d’elezione della depressione, nonostante la
protezione dalle ricadute appaia strettamente
legata all’assunzione del farmaco stesso.
Non di rado alcune persone interrompono il
trattamento a causa degli effetti collaterali
oppure il farmaco può perdere di efficacia nel
tempo, complicando l’esito nel lungo termine
(alti tassi di ricaduta, ricorrenza del disturbo).
La
combinazione
di
psicoterapia
e
antidepressivi
ha
mostrato
generalmente
risultati superiori (o equivalenti) a quelli dei
due
trattamenti
impiegati
separatamente.
Nell’ultimo decennio, è stato sviluppato un modello
sequenziale, il quale prevede generalmente
l’impiego del trattamento farmacologico durante
la fase acuta della depressione e della psicoterapia
(CBT) nella fase residua, con la possibilità di
continuare o meno gli antidepressivi. I risultati degli
studi evidenziano l’efficacia di questo approccio,
sottolineando l’importanza della psicoterapia
nel consolidare il processo di guarigione e
nel prevenire ricadute depressive in futuro.