Eco di Wall Street N. 13 23 aprile 2012 e delle principali borse del mondo a cura della Cornèr Banca Se l’economia arranca sotto il peso del debito La crisi del debito sovrano europeo, entrata in una fase spasmodica nello scorso autunno, ha mostrato segni di attenuazione nei primi mesi dell’anno in corso, ma questo non significa che il rischio di un nuovo deterioramento sia scongiurato. Nonostante le misure da lacrime e sangue adottate da diversi Stati europei, i problemi strutturali e di altra natura che attanagliano le economie del vecchio Continente sono infatti lungi dall’essere risolti. Queste misure, in molti casi, gravano poi sensibilmente sulla ripresa economica di paesi già fortemente debilitati e dunque, come abbiamo più volte ribadito, la crisi del debito è diventata anche una crisi della crescita. Se, comunque, le tensioni sul mercato si sono stemperate nei primi mesi del 2012, questo è dipeso in primo luogo dall’intervento diretto della Banca Centrale Europea che, attraverso operazioni di LTRO (Long Term Refinancing Operation), ha erogato importante liquidità al sistema bancario europeo, riducendo il rischio di rifinanziamento del settore bancario e togliendo così dalla scena la possibilità di un rischio sistemico. L’operazione ha avuto un tangibile effetto sul mercato del reddito fisso, dove il differenziale di rendimento all’interno dei titoli di Stato si è assottigliato, pur restando ancora ampio fra il Bund e altri titoli, quali i BTP italiani o gli omologhi spagnoli. Nel frattempo, è stato varato un pacchetto per evitare alla Grecia un “default disordinato” che avrebbe avuto ripercussioni particolarmente dannose sul piano internazionale, mentre l’eurogruppo ha discusso norme di bilancio più restrittive in paesi dove gli squilibri nei conti pubblici hanno ormai assunto proporzioni esorbitanti. In assenza di valide alternative d’investimento, nel primo trimestre dell’anno le borse valori hanno vissuto un periodo decisamente brillante, inanellando corposi rialzi, con la borsa valori nipponica, solo per fare un esempio, che ha messo a segno una maggiorazione del 20%. All'inizio del secondo trimestre le plusvalenze registrate dai mercati azionari si sono tuttavia ridotte (per una normale fase di correzione), sebbene le prospettive non siano sostanzialmente mutate. Infatti, i bassi tassi d’interesse, dovrebbero restare tali ancora per diverso tempo, stanti i problemi legati al debito (soprattutto in Europa), un quadro macroeconomico in chiaroscuro e una pressione sui prezzi finora contenuta. D’altro canto, la stessa banca centrale statunitense, la Federal Reserve, ha confermato questa prospettiva e, con una mossa piuttosto anomala, ha preannunciato che il costo del denaro rimarrà agli attuali storici bassi livelli almeno fino al 2014. Rassicurati, almeno parzialmente, i mercati finanziari, la crisi del debito sovrano è ritornata prepotentemente al centro dell’attenzione generale a fine marzo, quando sono stati evidenziati gli squilibri dei conti pubblici spagnoli, generati in larga parte dalla crescita dei disavanzi delle province e regioni del paese iberico. L’effetto lo si è visto chiaramente sugli “spread” dei rendimenti dei titoli La crisi del debito sovrano è ritornata prepotentemente WALL al centro dell'attenzione generale a fine marzo di Stato, con il decennale spagnolo che ha superato quello di analoga durata italiano e che lunedì 16 aprile 2012 si è issato al 6.17%, per poi ridiscendere sotto la soglia del 6%. Tutto questo lascia capire come la situazione resti estremamente fragile e precaria, in un quadro macro economico internazionale in chiaroscuro. L’Europa, in generale, accusa una marcata frenata congiunturale, con alcuni paesi in conclamata recessione (Spagna in primis); per contro, la Germania mantiene saldamente il suo ruolo di locomotiva economica e da qualche tempo presenta pure indicatori in ascesa. Dal canto suo, l’economia elvetica, gravata dalla robustezza di una divisa tornata lo scorso anno a ricoprire alla grande il ruolo di moneta rifugio e dal rallentamento della congiuntura mondiale, ha mostrato una sostanziale solidità. Recentemente, la BNS, la SECO e diversi istituti di ricerca hanno elevato le stime di crescita economica per l’anno in corso, ipotizzando un tasso d’espansione del PIL intorno all’1%, rispetto allo 0.5% indicato precedentemente. Sui difficili rapporti di cambio, la BNS ha anche nei giorni scorsi reiterato la volontà di mantenere un target minimo contro euro di 1.20 franchi. Dal fronte macro statunitense continuano a giungere tangibili cenni di una confortante, ancorché contenuta, ripresa, in particolare dal mercato del lavoro, dove tuttavia l’ultima rilevazione mensile ha mostrato una limitata crescita nei nuovi posti di lavoro. La tenuta dei consumi e il miglioramento dei precursori di tendenza, accanto ad una politica monetaria che, come detto, continuerà a restare espansiva ancora per diverso tempo permettono di supportare una crescita economica che per l’anno in corso è stimata intorno al 2%. Analogamente ad altri paesi con economie cosiddette mature, anche negli Stati Uniti l’ampliamento dei disavanzi pubblici rappresenta un problema importante, nei confronti del quale le misure di contenimento finora avanzate non sembrano in grado di apportare effetti risolutivi. A brevissimo termine, non si intravedono cambiamenti sostanziali, tenendo anche conto dei fuochi incrociati fra le parti politiche in causa e delle scadenze elettorali del prossimo autunno. In Asia, il Giappone, uscito da un anno terribile, a causa dei devastanti effetti provocati dalla micidiale triade contrassegnata da terremoto, tsunami e incidente nucleare, è in cammino sulla strada di una moderata ripresa. Dopo il blocco di interi segmenti d’attività, diversi indicatori hanno già da tempo ripreso a salire. Nel fondamentale settore dell’export, stando agli ultimi dati dell’interscambio commerciale, si sta assistendo ad un miglioramento, sul quale grava tuttavia lo scomodo rafforzamento della divisa locale. STREET La frenata congiunturale coinvolge direttamente anche la seconda potenza economica mondiale, la Cina, dove i timori di un “hard landing” non sono stati del tutto fugati. Gli indicatori reali e i precursori di tendenza sembrano comunque tratteggiare un quadro di atterraggio morbido (“soft landing”), che allontana lo spettro di effetti particolarmente negativi per l’economia nazionale e internazionale. Nel primo trimestre dell’anno, il PIL cinese è cresciuto ad un tasso annualizzato dell’8.1%, rispetto ad una progressione dell’8.9% riscontrata nel trimestre precedente, mentre per l’interno 2012 la media delle stime indica un’espansione intorno all’8%. L’interscambio commerciale è sì rallentato, ma parallelamente si assiste ad un parziale rafforzamento della domanda e dei consumi interni, mentre si attendono ulteriori misure di allentamento del credito, dopo le restrizioni adottate negli ultimi due anni dalle autorità centrali, allo scopo di evitare il surriscaldamento economico, frenare l’inflazione e sventare lo scoppio della bolla immobiliare. Iris Canonica Private Banking © Cornèr Banca SA Benvenuto nel dinamico mondo di Cornèr4Young, il nuovo pacchetto finanziario per i giovani tra i 18 e i 25 anni! Per maggiori informazioni, visitare www.corner4young.ch, rivolgersi al proprio consulente Cornèr o inviare un messaggio di posta elettronica ([email protected]). I vostri valori, i nostri valori. Variazioni dei principali indici e cambi 13.04.12 20.04.12 min/max 2012 2012* 12849.59 13029.26 1.40% 12213.78/13297.11 6.64% NY - NASDAQ 3011.33 3000.45 -0.36% 2604.6/3134.17 15.17% NY - S&P 500 1370.26 1378.53 0.60% 1257.46/1422.38 9.62% UE- DJ EUROSTOXX 50 2291.51 2311.27 0.86% 2279.73/2611.42 -0.23% FR - DAX 6583.9 6750.12 2.52% 5817.71/7142.75 14.44% ZH - SMI 6072.12 6237.79 2.73% 5914.56/6357.45 5.08% LO - FTSE100 5651.79 5772.15 2.13% 5535.2/5989.07 3.59% PA - CAC40 3189.09 3188.58 -0.02% 3114.45/3600.48 0.91% MI - FTSEMIB 14359.5 14401.78 0.29% 14370.97/17158.65 -4.56% TK - NIKKEI 9637.99 9561.36 -0.80% 8349.33/10255.15 13.08% 20701.04 21010.64 1.50% 18302.84/21760.34 13.98% 0.9195 0.909 -1.14% 0.8931/0.9596 -3.10% 80.93 81.52 0.73% 76.03/84.18 5.99% USD/CAD 0.9997 0.9924 -0.73% 0.9842/1.0319 -2.83% EUR/USD 1.3078 1.3219 1.08% 1.2624/1.3487 1.99% EUR/CHF 1.20266 1.20161 -0.09% 1.2000/1.2199 -1.25% EUR/GBP 0.82521 0.81973 -0.66% 0.8222/0.8506 -1.64% GBP/USD 1.5847 1.6122 1.74% 1.5235/1.6063 3.73% GBP/CHF 1.4573 1.4655 0.56% 1.4178/1.4801 0.45% NY - DJII HK - HANG SENG USD/CHF USD/JPY *variazione da fine 2011 Direzione Generale e Sede Cornèr Banca SA Via Canova 16 6901 Lugano / Switzerland Tel. + 41 91 800 51 11 Fax + 41 91 800 53 49 www.cornerbanca.com [email protected] Cornèrcard Via Canova 16 6901 Lugano / Switzerland Tel. + 41 91 800 41 41 Fax + 41 91 800 55 66 www.cornercard.ch [email protected] Agenzie Ascona, Cassarate, Paradiso, Pregassona Succursali Chiasso Via Bossi 26 6830 Chiasso / Switzerland Tel. + 41 91 800 35 80 Fax + 41 91 800 35 99 Affiliate Cornèr Banque (Luxembourg) SA 10, rue Dicks 1417 Luxembourg / Luxembourg Tel. + 352 40 38 20 Fax + 352 40 38 19 Lausanne 4, avenue de Provence 1007 Lausanne / Switzerland Tel. + 41 21 625 02 52 Fax + 41 21 625 82 73 Cornèr Bank (Overseas) Limited 308, East Bay Street P.O. 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