Eco di Wall Street
N. 10
30 marzo 2009
e delle principali borse
del mondo a cura
della Cornèr Banca
La crisi si propaga in Asia:
Giappone in recessione
e Cina in rallentamento
Anche per l’economia giapponese
l’indebolimento congiunturale degli ultimi mesi ha assunto proporzioni tali
da provocare una profonda fase recessiva, sulla cui durata vi sono grandi
incertezze. Negli ultimi tre mesi del
2008, il PIL è ripiegato del 3.3% nel
raffronto trimestrale, precipitando del
12.7% su base annua, il peggior risultato da 35 anni a questa parte. Fra le
componenti della domanda aggregata,
l’esportazione e gli investimenti in beni
capitali hanno accusato preoccupanti
decrementi.
Nonostante sia stato relativamente
risparmiato dagli effetti della crisi
immobiliare e del credito Usa, il paese si trova confrontato con la peggior crisi economica dalla fine della
seconda guerra mondiale. Il dissesto
finanziario, partito dagli Stati Uniti e
innescato dai mutui “subprime”, ha
contagiato la crescita, assumendo dimensioni globali e investendo sia le
economie avanzate che quelle emergenti.
commerciale appaiono allarmanti: nel
solo mese di gennaio l’esportazione
nipponica si è praticamente dimezzata
rispetto al periodo parallelo dell’anno
precedente. Per il quarto mese consecutivo, la bilancia commerciale nipponica chiude con un saldo passivo, a
conferma della gravità della situazione. La domanda proveniente dagli
Stati Uniti e dall’Europa ha subito un
tracollo, come pure quella proveniente dall’Asia, in particolare dalla Cina,
ha evidenziato profonde erosioni.
anche per i prossimi mesi. Lo stesso
governo giapponese ha ridotto in febbraio, per il quinto mese consecutivo,
la valutazione sullo stato dell’economia interna. Infatti, i livelli della produzione industriale e degli ordinativi
continuano a scendere in maniera inquietante e questa evoluzione sta
avendo importanti ripercussioni sui
gruppi manifatturieri, in particolare
del settore automobilistico e tecnologico. La prospettiva di tagli occupazionali e di riduzione dei redditi è più
che probabile, con negative conseSulla scorta di una serie di dati reali e guenze in vari ambiti.
di precursori di tendenza, il trend ne- La politica monetaria fin qui adottata
gativo dovrebbe essere confermato dalla banca centrale, basata su tassi
d’interesse praticamente a zero e sul
“quantitative easing” (allentamento
quantitativo), non è servita a molto.
Anche per questo, il governo nipponico sembra intenzionato ad intervenire
a sostegno delle imprese industriali e
dei servizi.
Cina
Fortemente dipendente dall’industria
dell’esportazione, la congiuntura nipponica sta subendo un tracollo nella
domanda proveniente dall’estero, a
causa del rallentamento mondiale.
Restano sostanzialmente deboli i consumi interni, tradizionalmente considerati il tallone d’Achille dell’economia
del Sol Levante.
Intanto gli ultimi dati sull’interscambio
Toscana, Italia
L’ipotesi secondo cui la debolezza delle economie avanzate sarebbe stata
controbilanciata dalla costante crescita
dei paesi emergenti, in particolare
asiatici -dove si era spostato il baricentro della crescita mondiale-, è stata
progressivamente smentita dai dati
economici. Anche la Cina, dunque,
subisce gli effetti della crisi mondiale,
Sulla scorta di una serie
di precursori di tendenza,
il trend negativo dovrebbe
WALL
essere confermato anche per
i prossimi mesi
accusando una sensibile decelerazione
della crescita, una tendenza che già nel
novembre 2008 aveva indotto il governo centrale a varare un importante
pacchetto di sostegno all’economia.
Obiettivo precipuo del governo centrale è quello di mantenere un adeguato tasso di crescita economica, onde
favorire il processo di modernizzazione e la pace sociale, con l’obiettivo di
non far scendere il tasso di espansione
del PIL sotto l’8%. Per il momento
però, le stime di crescita per il paese
asiatico non vanno oltre il 7%.
Il pacchetto di stimoli all’economia varato nei mesi scorsi ha un valore complessivo di 600 miliardi di dollari ed è
finalizzato a rafforzare la dotazione
infrastrutturale (ferrovie, strade, reti
di distribuzione di energia ecc.), includendo misure a sostegno delle imprese e della ricerca.
Al rallentamento della domanda proveniente dall’estero (per il terzo mese
consecutivo, in gennaio l’esportazione
cinese è calata) si contrappone così un
spinta verso la domanda e i consumi
interni. Frattanto, però, i dati del
quarto trimestre del 2008 confermano
una chiara decelerazione della dinamica congiunturale, con il PIL progredito del 6.8% rispetto all’analogo
periodo dell’anno precedente. Dopo
essere avanzato del 13% nel 2007, il
PIL cinese è cresciuto nel 2008 del 9%,
la quota percentuale più bassa degli ultimi sette anni.
Oltre al varo di misure a favore dell’economia, le autorità hanno da tempo messo in atto una politica
monetaria espansiva, attraverso la riduzione del costo del denaro, favorita
anche dal movimento disinflazionistico che ha portato l’inflazione da un
massimo dell’8.7% nel febbraio 2008
all’1% nel gennaio di quest’anno.
Iris Canonica
Private Banking
© Cornèr Banca SA
cose, una simile posizione, basata su
pochi dati, necessita di ulteriori verifiche e, soprattutto, di ulteriori accertamenti e indicatori di tendenza.
STREET
Cronache
dai mercati finanziari
Il Punto
La profonda crisi di fiducia che da
tempo attanaglia mercati finanziari in
preda a comportamenti spesso irrazionali e talvolta schizofrenici è andata attenuandosi negli ultimi giorni,
grazie ad alcuni fattori giudicati positivamente dagli operatori e dagli investitori. Dal fronte microeconomico,
sono giunte notizie confortanti sull’andamento, nei primi due mesi dell’anno, dell’attività di alcune banche
primarie statunitensi.
Ad innescare però il rimbalzo delle
borse è stata soprattutto la presentazione, lunedì 23 marzo, delle modalità
del piano di riacquisto degli attivi tossici delle banche Usa, un’operazione
che ha come obiettivo principale quello di sbloccare il credito e dunque di
fornire i presupposti per far ripartire
I mercati azionari europei ed asiatici
si sono mossi in maniera speculare alla borsa valori Usa, inanellando rialzi
anche consistenti, sebbene i dati economici del Vecchio continente e quelli
nipponici continuino a mostrare un
progressivo deterioramento della dinamica congiunturale, una situazione
che ha portato a frequenti revisioni al
ribasso degli aggiornamenti previsionali. Le stime flash sui PMI di Eurolandia, il barometro congiunturale del
Kof in Svizzera, le cifre sull’export
giapponese ecc. contribuiscono a
tratteggiare un quadro economico
d’insieme a tinte fosche per i prossimi
mesi, mentre negli Stati Uniti è probabilmente prematuro parlare ora di inversione di tendenza.
l’asfittica economica statunitense. Il
piano messo a punto dal Tesoro Usa
potrebbe raggiungere il valore di
1'000 miliardi di dollari e coinvolge
sia l’attore pubblico che quelli privati.
Quanto questo modello possa essere
vincente è tutto da dimostrare, dal
momento che sussistono diversi inconvenienti, legati anche alla reali valutazioni di questi attivi e alla loro La Cina, intanto, comincia a benefigestione.
ciare del pacchetto di stimoli messo a
punto dal governo centrale, ma anA dar man forte alle borse nell’ultima che per la terza potenza economica
settimana sono pure intervenuti alcu- mondiale non sarà impresa facile queni dati macroeconomici migliori delle st’anno raggiungere l’obiettivo di creattese, segnatamente per quanto con- scita dell’8%, un tasso giudicato
cerne certi segmenti del settore im- indispensabile per proseguire il promobiliare e le ordinazioni di beni cesso di modernizzazione del paese e
durevoli all’industria. Sull’onda di per mantenere un equilibrio “fisioloqueste cifre, qualcuno ha avanzato la gico” del mercato del lavoro. Forse,
possibilità che il fondo della fase re- però, viste le sue potenzialità, potrebcessiva statunitense sia ormai stato be essere il primo paese a risollevarsi
superato, ma, allo stato attuale delle dagli effetti della crisi.
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Variazioni dei principali indici e cambi
20.3.2009
27.3.2009
min/max 2008/2009
2009*
NY - DJII
7278.38
7776.18
6.84%
6469.95/13136.69
-11.40%
NY - NASDAQ
1457.27
1545.20
6.03%
1265.52/2551.47
-2.02%
768.54
815.94
6.17%
666.92/1440.20
-9.67%
UE- DJ STOXX 50
1765.67
1822.99
3.25%
1583.59/2234.29
-11.74%
FR - DAX
4068.74
4203.55
3.31%
3588.89/5111.02
-12.61%
ZH - SMI
4787.17
4872.33
1.78%
4234.96/5881.47
-11.96%
LO - FTSE100
3842.85
3898.85
1.46%
3460.71/4675.68
-12.07%
PA - CAC40
2791.14
2840.62
1.77%
2465.46/3426.04
-11.73%
12113
13116
8.28%
10347/16262
-13.12%
8215.53
8626.97
5.01%
7021.28/9325.35
-2.63%
13447.42
14119.50
5.00%
11344.58/15763.55
-1.86%
1.1266
1.1440
1.54%
1.0367/1.1965
7.23%
95.90
97.85
2.03%
87.11/99.67
8.00%
USD/CAD
1.2410
1.2418
0.06%
1.1759/1.3063
2.08%
EUR/USD
1.3580
1.3298
-2.08%
1.2455/1.4361
-4.86%
EUR/CHF
1.5297
1.5201
-0.63%
1.4576/1.5447
1.80%
EUR/GBP
0.9383
0.9273
-1.17%
0.8636/0.9803
-3.01%
GBP/USD
1.4466
1.4323
-0.99%
1.3498/1.5372
-2.07%
GBP/CHF
1.6303
1.6401
0.60%
1.5514/1.7479
5.20%
NY - S&P 500
MI - MIBTEL
TK - NIKKEI
HK - HANG SENG
USD/CHF
USD/JPY
*variazione da fine 2008
Fonte: Reuters
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