Approfondimenti sulle Foglie di Olivo

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OLEUROPEINA
I benefici sull'essere umano della molecola Oleuropeina.
L' Oleuropeina è una sostanza presente in varie parti dell'olivo (frutti e foglie), responsabile
del sapore amaro che spesso viene avvertito consumando l'olio extra vergine di oliva.
Dal punto di vista chimico si tratta di un polifenolo a componente glucosidica.
Sottoposto a processi di idrolisi, l'oleuropeina produce:
- acido oleanolico
- acido elenolico
- rutina
- idrossitirosolo
Tale sostanza appartiene alla categoria dei POLIFENOLI.
Si tratta di molecole organiche naturali e complesse, presenti nei vegetali, caratterizzate
dalla presenza di innumerevoli gruppi fenolici, associate ad altre componenti chimiche, con
un elevato peso molecolare.
I gruppi fenolici sono molecole costituite da un anello aromatico unito ad uno o più gruppi
ossidrilici (-OH).
Sono prodotti del catabolismo secondario dei vegetali, ed il loro apporto dipende sia dalla
qualità che dalla quantità dei vegetali introdotti con la dieta.
Tale sostanza possiede una notevole bio-disponibilità per l'organismo vivente, in quanto
viene facilmente assorbita a livello sia gastrico che intestinale, ma è necessario che venga
assunta in dosi adeguate, poichè la sua presenza nella dieta risulta piuttosto limitata.
Infatti, nei fluidi corporei, non è presente in forma nativa, ma unicamente come metabolita,
facilmente eliminabile con le urine.
Per questo motivo è facile capire come risulti importante la sua assunzione con un adeguato
regime alimentare.
AZIONI DELL' OLEUROPEINA
* Azione sulla circolazione ematica - La molecola facilita la circolazione sanguigna
specialmente a livello del distretto coronarico in quanto esplica una azione vaso dilatatoria
localizzata, con conseguente attività ipotensiva.
* Azione fluidificante sul sangue - La molecola tende a fluidificare il sangue facilitandone lo
scorrimento nei vasi e diminuendo la sindrome del ''sangue denso'', un disturbo tipico
dell'arteriosclerosi nell'anziano.
* Azione batteriostatica - La molecola non esplica una attività battericida (proprietà tipica
degli anti biotici), ma impedisce la proliferazione dei micro organismi (attività batterio
statica).
* Azione spasmo litica - La molecola agisce a livello delle fibre muscolari lisce minimizzando
le contrazioni dolorose di varia eziologia.
* Azione energizzante - La molecola tende a potenziare il metabolismo energetico a livello
cellulare (nei mitocondri), incrementando in tal modo l'attività energetica dell'organismo.
* Azione ipo glicemizzante - La molecola svolge un'azione sinergica con quella dell'insulina
pancreatica, impedendo dannosi picchi glicemici a livello ematico.
* Azione ipo colesterolizzante - La molecola tende a mantenere i livelli di colesterolo entro i
limiti fisiologici, impedendo pericolosi innalzamenti di concentrazione ed in particolare fa
diminuire la quantità di LDL.
* Azione regolatrice del metabolismo glucidico e lipidico - La molecola agisce modulando sia
il metabolismo degli zuccheri che quello dei grassi, creando i presupposti per una situazione
di benessere fisiologico e minimizzando le probabilità di insorgenza della '' sindrome
metabolica''.
* Azione regolatrice sul peso corporeo - La molecola svolge una efficace attività anti obesità,
agendo sul processo di assimilazione dei nutrienti ingeriti con la dieta.
MECCANISMO D'AZIONE OLEUROPEINA
L'Olerupeina è una molecola che recentemente ha destato l'interesse dei ricercatori
soprattutto per la sua spiccata azione anti ossidante, analogamente ad altre sostanze
vegetali presenti nell'olivo.
I principali meccanismi con cui agisce sono:
* Azione anti ossidante - La molecola protegge le cellule viventi dai molteplici danni causati
da radicali liberi. che sono prodotti derivanti da varie cause: radiazioni, agenti inquinanti,
stress fisico e/o psichico, fumo, raggi ultravioletti, agenti infettanti come virus e/o batteri.
Tale azione può essere diretta oppure indiretta.
* Azione anti cancerogena - La molecola protegge le cellule da eventuali attacchi di onco
geni, minimizzandone gli effetti pericolosi e neutralizzando il potenziale mutageno.
* Azione anti aterogena - La molecola svolge una potente attività inibitoria nei confronti
della ossidazione di lipo proteine; riduce la coagulazione delle piastrine.
* Azione anti infiammatoria - La molecola svolge tale funzione effettuando una potente
azione inibitoria nei confronti dell'acido arachidonico, che è uno dei principali responsabili
dei processi di natura infiammatoria a tutti i livelli.
* Azione anti batterica ed anti virale.
* Azione protettiva tissutale - La molecola svolge una comprovata azione protettiva a livello
delle cellule dei tessuti, ritardandone l'invecchiamento e mantenendole vive e vitali più a
lungo.
* Azione modulatrice sui processi cellulari - La molecola esplica la sua azione a due livelli:
- sulla respirazione cellulare ( contrastando problemi di ipossia)
- sulla sintesi dei mitocondri ( incentivando la produzione di energia cellulare)
In tal modo viene ad essere potenziata la efficienza cellulare, ritardando anche
l'invecchiamento dei tessuti.
* Azione anti invecchiamento - Vedi sopra.
* Azione terapeutica - La molecola è anche implicata nella prevenzione e/o terapia di alcune
patologie, ed in particolare di: Morbo di Parkinson, Morbo di Alzheimer. Sembra inoltre
collegata alla prevenzione di alcuni disturbi di natura cardio vascolare. Recentemente è stato
evidenziato come tale molecola sia implicata nella prevenzione della formazione di trombi a
livello circolatorio, nelle patologie arterio sclerotiche, particolarmente presenti in pazienti
della terza età.
* Azione nutraceutica – E’ risaputo che tale molecola interviene anche nella regolazione
degli onco geni, contrastando soprattutto lo sviluppo delle cellule leucemiche.
IDROSSITIROSOLO
L’Idrossitirosolo è un polifenolo. I polifenoli sono antiossidanti naturali presenti nelle
piante. Tra le principali funzioni dei polifenoli nell’organismo delle piante vi è la protezione
dei tessuti e la prevenzione dei processi di ossidazione e di danno dovuto ai radicali liberi.
Sostanzialmente i polifenoli si formano a seguito di stress intensi, quali stress idrico e/o
termico e vengono utilizzati dalla pianta per contrastare la produzione di radicali lieri
secondo differenti meccanismi. Gli studi effettuati a partire dall’olio d’oliva e dal potenziale
benefico della dieta mediterranea, hanno condotto a considerare l’azione di queste sostanze
anche nell’uomo, dove esplicano un’azione antiossidante diretta e sono responsabili
dell’attivazione di alcuni geni responsabili della formazione degli antiossidanti cellulari.
Idrossitirosolo: struttura molecolare
L’idrossitirosolo, uno dei principali polifenoli attivi contenuto nell’olio extravergine di oliva,
oltre che esplicare un’azione diretta antiossidante, responsabile tra l’altro della corretta
conservazione dell’olio nel tempo, agisce attivando la risposta antiossidante cellulare,
promuovendo il ripristino del corretto equilibrio ossidativo e riducendo così i danni dovuti
alla produzione eccessiva (o alla minor rimozione) dei radicali liberi. Recenti studi sembrano
indicare per l’idrossitirosolo effetti diretti su due processi cellulari importantissimi: la
respirazione cellulare e la mitocondriogenesi. Pertanto se gli studi preliminari venissero
confermati da altre sperimentazioni, l’idrossitirosolo potrebbe risultare in grado di
contrastare fenomeni come ipossia, problematiche mitocondriali e riduzione progressiva
dell’efficienza energetica cellulare che rappresenta ad oggi una di quelle concause che
sembrano implicate nei fenomeni di invecchiamento. I molti studi e la posizione attuale della
comunità scientifica confermano i benefici dell’idrossitirosolo nella prevenzione delle
patologie cardiovascolari, di malattie legate alla senescenza e di arresto della crescita
tumorale.
L’idrossitirosolo è un polifenolo particolarmente abbondante nel succo delle olive.
L’idrossitirosolo è dotato di elevatissime proprietà di neutralizzazione dei radicali liberi. Nella
scala ORAC (Oxygen Radicals Absorbance Capacity – Capacità di Assorbimento dei Radicali
dell’Ossigeno) il valore del potere antiossidante dell’idrossitirosolo è stimato in misure molto
elevate (circa 27000 μmolTE/g).
L’idrossitirosolo è una molecola piccola e presenta una buona biodisponibilità
nell’organismo e viene facilmente assorbito nel tratto gastrointestinale. Per le piccole
dimensioni e per la sua conformazione riesce a raggiungere molti tessuti e organi ed è inoltre
in grado di attraversare la barriera ematoencefalica, aprendo strade per il suo utilizzo a
livello di situazioni di sovrapproduzione di radicali a livello del cervello.
TIROSOLO
Il tirosolo è una molecola polifenolica dalle indiscusse proprietà benefiche atte a migliorare
la qualità di vita dell’uomo. È uno dei polifenoli contenuti in alte percentuali nell’olio
extravergine d’oliva e in proporzioni più modeste nel vino. Il tirosolo si trova in alte
percentuali anche nell’acqua di vegetazione delle olive e in parte anche nelle foglie della
pianta d’olivo. Si utilizza per scopi medici sia per le sue note proprietà antibiotiche sia per le
proprietà immuno stimolanti che possiede. La molecola di tirosolo è ritenuta responsabile
del gusto amarognolo dell’olio.
Dall’idrolisi dell’oleuropeina si ottengono il tirosolo e l’idrossitirosolo: due elementi base che
vengono apprezzati per le loro proprietà e utilizzati nellafitocosmesi atta a rallentare i
processi d’invecchiamento dell’epidermie.
Il tirosolo ha numerosi effetti benefici comprovati sulla salute dell’essere umano. Se viene
assunto con regolarità giornaliera attraverso un olio d’oliva di ottima qualità ha proprietà
cardio protettive grazie al suo potere di attivazione del NF-Kappa B all’interno delle cellule.
Infatti l’endotelio è implicato nello sviluppo progressivo dell’arteriosclerosi ovvero
un’infermità di tipo infiammatorio. In tal caso il tirosolo previene in modo efficace
l’infiammazione e a seconda dei casi ritarda o escludere totalmente il pericolo
dell’insorgenza della patologia.
Questo composto fenolico ha ottime proprietà antiossidanti e agisce in maniera diretta sulle
LDL facendo diminuire vertiginosamente la percentuale di ossidazione per mezzo di
un’azione sulle stesse LDL ottenuto attraverso meccanismi di legami.
Inoltre dagli ultimi studi di laboratorio sembrerebbe che il tirosolo abbia il potere di opporsi
in maniera considerevole alle conseguenze citotossiche a livello eritrocitico.
Il tirosolo è presente in buone quantità nella dieta mediterranea grazie all’utilizzo continuo
dell’olio di oliva a crudo come condimento per molteplici tipologie di pietanze. È stato
dimostrato che chi si alimenta seguendo i principi basilari del suddetto regime alimentare, in
età senile è meno sottoposto all’insorgenza dell’osteoporosi.
Questa particolare molecola ha la facoltà di ridurre le patologie cardiovascolari migliorando
in maniera apprezzabile il profilo lipidico. Contribuisce ad abbassare la pressione sanguigna e
riesce a stabilizzare il metabolismo del glucosio. Inoltre da recenti studi risulta che abbia la
facoltà di prevenire e rallentare l’insorgere della demenza senile nonché del temibile morbo
di Alzheimer.
È stato dimostrato come in tutte le zone del mondo nelle quali l’olio d’oliva viene impiegato
in maniera abituale per l’alimentazione la vita sia generalmente più lunga e questo potrebbe
essere un effetto derivato proprio dalla presenza delle molecole di tirosolo all’interno del
prezioso condimento.
Il tirosolo ha importanti effetti sull’organismo umano e addirittura combatte in maniera
attiva il presentarsi di tre diverse tipologie di tumore ovvero quello della pelle, il tumore
delle mammelle e quello del colon.
Se al consumo abituale di olio d’oliva nel quale è sono presenti buone percentuali di tirosolo
si abbinano frutta e verdura fresca di stagione i suoi effetti benefici influiscono in maniera
determinante sulla prevenzione dell’artrite reumatoide.
Una serie di studi portati a termine in questi ultimi anni ha dimostrato come il tirosolo possa
avere ottimi effetti antibatterici e contribuisca a bloccare in maniera piuttosto determinante
la prolificazione dei radicali liberi.
Inoltre è stato verificato come il tirosolo funzioni da inibitore per la monoamminoossidi e nel
cervello ha la funzione di metabolita per quanto riguarda il neurotrasmettitore dopamina.
ACIDO ELENOLICO
L'acido elenoico è un prodotto dell'idrolisi dell'oleuropeina, un glucoside dal sapore amaro la
cui presenza si riscontra in tutta la pianta dell'olivo, nelle drupe (olive) e, in concentrazioni
elevatissime, nelle foglie. Sono proprio gli estratti delle foglie d'olivo a venire utilizzati come
integratori alimentari e sono infatti titolati in oleuropeina.
Il sapore amaro che concorre ad attribuire ai frutti e alle foglie svolge in origine una
importante azione antiparassitaria in favore della pianta stessa. La molecola subisce una
scissione per idrolisi durante il processo di maturazione e svolge una marcata azione
antiossidante.
Imponenti studi su questa molecola risalgono alla fine degli anni '60, quando la società
farmaceutica statunitense Upjohn Company rilevò e indagò le marcate capacità antivirali ed
antibatteriche dell'acido elenolico, cercando di renderlo disponibile al consumo umano: un
farmaco in grado di debellare virus e batteri avrebbe conquistato infatti un mercato enorme.
Il calcio elenolato però, forma nella quale la molecola veniva somministrata, se in vitro
uccideva tutto, nella sperimentazione in vivo si rivelò del tutto inefficace poiché si fissava
sulle proteine del sangue. Alla fine il colosso farmaceutico statunitense abbandonò la
ricerca.
L'acido elenoico presente in piccola dose nell'olio extravergine di oliva e nei decotti di foglie
d'olivo risulta invece perfettamente assimilabile grazie alla sinergia sviluppata dalla presenza
di diversi componenti. La ricerca di Benavente-Garcia et al. del 1999 rileva la presenza di 5
gruppi di composti fenolici nelle foglie d'olivo:
- oleuropeosidi (oleuropeina, verbascoside)
- flavonoli (rutina)
- flavan-3-oli (catechina)
- fenoli sostituiti (tyrosolo, idrossityrosolo, acido vanillico, acido caffeico
- flavoni (luteolin-7-glucoside, diosmetina, luteolina, diosmetin-7-glucoside, apigenin-7glucoside).
Inoltre sono presenti elenolide, N-pentatriacontano, omo-olestranolo, un chinone, vitamina
K2-simile, acido lattico, oleanolico, malico, glicolico, tartarico, glucosidi ed enzimi (lipasi,
perossidasi, emulsina, colina), tannino pirogallico, saccarosio, glucosio, mannitolo, olio
essenziale.
L'acido elenoico esplica una marcata azione antiossidante, mostra una spiccata capacità di
contrastare i radicali liberi, facilita la circolazione del sangue e in vitro si è dimostrato un
potentissimo antibatterico e antivirale.
E' considerata sostanza "nutraceutica", vista la sua spiccata azione antitumorale dimostrata
in vitro su cellule leucemiche.
Dalle ricerche sulla molecola emergono diverse proprietà.
- Cardiotoniche ed antiaritmiche, utili in caso di angina;
- ipoglicemizzanti: riduce il glucosio ematico, abbassa i livelli insulinici e migliora la tolleranza
al glucosio. Queste proprietà ipoglicemizzanti si rivelano efficaci nelle forme diabetiche
(Benigni et al., 1963);
- vasodilatatrici (Capretti, 1948) conseguenti ad un effetto miolitico sulle fibre muscolari lisce
delle pareti dei vasi. Il fatto che tale vasodilatazione si manifesti anche sulle coronarie
lascerebbe supporre un'azione di ordine muscolare e non nervosa;
- antimicotiche, di potenziamento della protezione cellulare tramite la risposta mediata dai
macrofagi (Visioli et al., 1998). Azioni antimicrobiche, antibatteriche e su lieviti e funghi
(compreso Candida albicans), altri parassiti e muffe (Aziz et al., 1998; Tassou e Nychas, 1995;
Juven e Henys, 1972; Koutsoumans et al., 1998);
- antivirali: elimina moltissimi virus o forme batteriche (herpes, raffreddore, influenza, virus
di Epstein-Barr, citomegalovirus) retrovirus e moltissimi altri;
- antiradicaliche specifiche: uno studio su 98 soggetti sani ha rivelato significativi aumenti dei
livelli di glutatione, in forma ossidata e in forma ridotta;
- antiossidanti generiche, tramite la riduzione dei radicali liberi prodotti dal consumo di
ossigeno a livello cellulare.
Più recenti ricerche evidenziano anche proprietà specifiche della molecola acido
elenoico contro l'HIV virus, come risulta dallo studio del 2007 di Bao J, Zhang DW, Zhang JZ,
Huang PL, Lee-Huang S, della Facoltà di chimica dell'Università di New York. Risale al luglio
2009 uno studio dell'Università di Agricoltura e Medicina di Obihiro, Hokkaido, in Giappone
in cui Yamada et al. indagano il meccanismo degli effetti antivirali sui virus dell'influenza A
(H1N1,H3N2,H5N1,H9N2) e sottotipi.
Questa è la lista, redatta in gran parte dai ricercatori della Upjohn, di virus e patologie contro
le quali è stata dimostrata l'efficacia dell'acido elenolico:
AIDS, antrace, infezione della vescica, varicella, difterite, colera, herpes simplex 1,
citomegalovirus, virus di Epstein-Barr, streptococco, epatite A, B e C, morbo di Lyme,
morbillo, meningite virale, polmonite virale, tenia, amebiasi, piede d'atleta,
campylobatteriosi, raffreddore comune, clamidia, otite, herpes genitale, gonorrea, herpes
zoster, malaria, meningite batterica, mononucleosi, polmonite batterica, gastroenterite da
rotavirus, vaiolo dei bovini, pseudorabbia, malattia di Newcastle, miocardite, poliomelite 1, 2
e 3, leucemia di Maloney Murine, leucemia di Rausher Murine, sarcoma di Maloney,
salmonella, sifilide, mughetto, trachinellosi, infezioni delle vie urinarie, verruche, rabbia,
tigna, tubercolosi, febbre tifoide, oltre ai summenzionati tipi di influenza. Accertata efficacia
è stata riscontrata anche sui seguenti batteri e protozoi parassiti: lactobacillus plantarum
W50, brevis 50, pediococcus cerevisiae 39, leuconostoc mesenteroides 42, staphylococcus
aureus, enterobacter aerogenes NRRLB-199, E. cloacae NRRLB-414, E. coli, pseudomonas
fluorescens, P solanacearum, P. lachrymans, erwinia carotovora, xanthomonas vesicatoria,
corynesbacterium Michiganense (Pivitera, 1996).
Il Dr. James Pivitera ha rilevato il processo attraverso il quale la molecola inattiva o inibisce
specifiche cellule virali: l'acido elenolico, infatti, interferisce con la produzione di aminoacidi
essenziali per la vita di specifici microbi. Esso è in grado di neutralizzare la proteasi inversa
dei retrovirus, necessaria perché il virus riesca ad alterare l'RNA della cellula sana; inibisce la
proliferazione micriobica e stimola la formazione di cellule immunitarie.
RUTINA
La rutina, comunemente nota anche come rutoside, è un glicoside flavonoico presente in
piante quali quelle del genereCitrus, nel grano saraceno, nel vino rosso, nella menta piperita,
nell’eucalipto, in foglie e petali del genere Rheum e in altre fonti vegetali. Il glicoside è
formato dal flavonolo quercetina (aglicone) legato al disaccaride rutinosio. Pur non essendo
un composto essenziale per l’uomo, alcuni la definiscono anche vitamina P. È un composto
solido che cristallizza con una o tre molecole di acqua.
Negli esseri umani è in grado di legarsi al ferro bivalente, evitando che esso si leghi
al perossido di idrogeno creando così radicaliliberi altamente reattivi che possono
danneggiare le cellule. Svolge quindi funzione di antiossidante e ha un ruolo importante
nell’inibire la formazione di alcuni tipi di tumore.
La rutina e i suoi derivati glicosidici hanno anche la proprietà di rafforzare la parete
dei capillari, riducendo sintomi di sanguinamento come quelli legati a ematomi o emorroidi.
Viene anche utilizzata per fornire sollievo dai sintomi dovuti allacircolazione
linfoematica degli arti inferiori, contrastando l’edema. La rutina può ridurre gli effetti legati
all’ossidazione delcolesterolo LDL e diminuire il rischio di malattia cardiaca. Possiede anche
attività antistaminica.
La rutina può prevenire coaguli di sangue da inibizione dell’aggregazione piastrinica.
Mangiare Rutina o supplemento con quercetina per prevenire la formazione di trombi.