Estratto da Il Fisioterapista 3-2013 BIOMEDICAL STATISTICS & CLINICAL EPIDEMIOLOGY Revisioni sistematiche Massimo Bitocchi Fisioterapista, Orthopaedic Manipulative Therapist – IFOMPT, Loreto (AN) Questa sezione è stata creata con lo scopo di fornire elementi di base in materia di epidemiologia e biostatistica. Molto si parla di evidence-based medicine e nel nostro caso di evidence-based physiotherapy ed evidence-based practice, ma questi temi si intersecano strettamente e non sarebbe possibile scinderli. Un professionista dedicato e coscienzioso dovrebbe possedere capacità critiche sufficienti in modo tale da poter filtrare efficientemente la letteratura biomedica esaminata. Dovrebbe riuscire a reperire in letteratura quale sia il test gold standard utilizzato per testare una determinata struttura fisica e valutare le potenzialità dello stesso in termini di sensibilità, specificità, valore predittivo eccetera; dovrebbe poter giudicare le conclusioni alle quali perviene uno studio così poi da poter arricchire la propria pratica clinica di trattamenti con provato effetto positivo sugli outcome di riferimento e vantaggiosi dal punto di vista costi-benefici. Per raggiungere tali obiettivi si cercherà di trattare sinteticamente e in maniera analitica gli studi primari e i principali studi secondari affrontando di volta in volta le loro caratteristiche di base e gli elementi statistici peculiari degli stessi. Attraverso questi approfondimenti si dovrebbero migliorare le proprietà interpretative degli operatori sanitari durante la lettura e le analisi degli studi biomedici disponibili in letteratura scientifica. C on l’analisi delle revisioni sistematiche l’attenzione viene spostata sulle fonti di informazioni biomediche secondarie. Nei numeri precedenti sono stati approfonditi studi primari nei quali si analizzavano gli individui, gli essere umani; nella letteratura secondaria invece, vengono presi in esame gli studi primari stessi. Proprio per questo motivo le revisioni sistematiche rappresentano analisi dettagliate di studi primari riguardanti un preciso argomento e potrebbero essere considerate come sintesi circa gli studi primari disponibili in letteratura scientifica. I diver- Nel prossimo numero si tipi di informazione scientifica esistenti sono riepilogati nella tabella 1. Per comprendere al meglio l’importanza che riveste una pubblicazione come la revisione sistematica, è bene richiamare la piramide delle evidenze scientifiche (figura 1). Le revisioni sistematiche di studi randomizzati e controllati (Systematic review of randomized control trial) sono all’apice della Tabella 1 piramide perché rappresentano il massimo delle evidenze per una pubblicazione scientifica. Da non confondere tuttavia con le revisioni tradizionali, che spesso si ritrovano in banche dati di natura biomedica: proprio come specifica il termine, sistematico definisce quel tipo di pubblicazione di revisione della letteratura scientifica che ha alle spalla un metodo, appunto sistematico, che caratterizza il rigore meto- Informazione scientifica Fonti Tipi di studi Secondarie Revisioni sistematiche Linee guida Analisi decisionali Analisi economiche Terziarie Revisioni tradizionali Capitolo di un libro Opinione di un esperto Editoriali Le metanalisi 3 – Maggio/Giugno 2013 Studi sperimentali Studi osservazionali Il Fisioterapista Primarie 65 29-74_Guide.indd 65 17/05/13 11:42 Estratto da Il Fisioterapista 3-2013 BIOMEDICAL STATISTICS & CLINICAL EPIDEMIOLOGY Revisioni sistematiche Systematic Reviews and Meta-analyses Randomized Controlled Double Blind Studies Cohort Studies Case Control Studies Case Series Case Reports Ideas, Editorials, Opinions Animal research In vitro (“test tube”) research Figura 1 Piramide delle evidenze scientifiche. dologico proprio di questi studi. Infatti, bisogna precisare che le revisioni sistematiche partono da un protocollo di ricerca scientifica il quale dovrebbe definire ogni singolo step per la sua realizzazione. Invece, le revisioni tradizionali non definiscono alcun criterio metodologico di ricerca e pertanto le conclusioni alle quali pervengono potrebbero essere state influenzate in maniera determinate dagli Autori. Il Fisioterapista Revisioni sistematiche: definire limiti e confini 3 – Maggio/Giugno 2013 Gli articoli che derivano da questo processo possono essere utili per decisioni cliniche e possono anche servire come fondamento per linee guida pratiche evidence-based, valutazioni economiche e futuri programmi di ricerca5. Una revisione sistematica consiste in un quesito formulato in modo chiaro e in un metodo esplicito per individuare, selezionare e valutare criticamente la ricerca rilevante, per poi raccogliere e analizzare i dati degli studi che sono stati inclusi nella revisione1. Esse cercano anche di individuare se sono assenti dalla letteratura scientifica disponibile sottotipi di evidenze (fornite da piccoli studi di non efficacia di un determinato trattamento). Si tratta di publication bias (errori di pubblicazioni), cioè la tendenza a pubblicare lavori con risultati positivi: questa è un’importante causa di conclusioni scorrette che le revisioni tradizionali non riescono a eliminare a causa della non esplicitazione del metodo di revisione scientifica adottato2. Vi sono anche altri errori (bias) che potrebbero influenzare i risultati della ricerca bibliografica: il language bias, ovvero la limitazione della ricerca letteraria alla sola lingua inglese, e il time-lag bias, cioè il rischio di escludere dalla ricerca lavori non pubblicati, dato che studi con risultati nulli o negativi hanno un tempo di attesa molto più lungo per la pubblicazione rispetto a lavori con risultati positivi. Questo potrebbe introdurre una sovrastima di efficacia per nuovi interventi a causa dell’assenza di evidenze che dimostrino il contrario3. Le revisioni sistematiche molto spesso, ma non necessariamente, utilizzano le metanalisi come metodo statistico per l’analisi dei risultati ottenuti, per combinare i dati dalla ricerca della letteratura e produrre una singola stima di effetto4. La predefinita ed esplicita metodologia include in tutte le parti del processo step per minimizzare errori: identificazione di studi rilevanti, selezione per eventuale inclusione, combinazione dei dati risultanti. Sistematiche e tradizionali: differenze di base Le differenze principali tra le due varianti di revisione esposte esprimono anche il differente valore di evidenza: mentre le revisioni sistematiche si trovano al top della piramide, le tradizionali rappresentano la base della piramide stessa, poiché costituiscono le pubblicazioni d’informazione biomedica terziaria. Questo tipo di pubblicazione si basa sulle opinioni degli Autori, più o meno autorevoli in materia, e non sul carattere scientifico delle stesse. REVISIONI COCHRANE Le revisioni eseguite dalla Cochrane Collaboration sono revisioni sistematiche di ricerca primaria nella cura della salute umana e politica sanitaria e sono riconosciute a livello internazionale come il più alto standard evidence-based di assistenza sanitaria. Persone dedite all’unisono alla ricerca scientifica, insieme anche ad altri autorevoli Autori, come per esempio Deborah J. Cook, hanno stilato linee guida per definire il metodo da adottare nell’implementazione di una revisione sistematica6-7; dalla stesura del metodo prendono corpo le diverse fasi di realizzazione di una revisione sistematica8 (tabella 2). Fase 1: inquadrare il problema e scegliere metodi appropriati L’introduzione della revisione deve dare il background clinico ed epidemiologico della condizione come pure il razionale per usare il trattamento. Gli obiettivi dichiarano le intenzioni della revisione e quindi definiscono il quesito o i 66 29-74_Guide.indd 66 17/05/13 11:42 Estratto da Il Fisioterapista 3-2013 Fase 2: identificare studi rilevanti Decidere a priori quali dovrebbero essere i database più appropriati dove intraprendere la consultazione della letteratura scientifica. Lo scopo è quello di identificare il maggior numero di studi inerenti l’argomento di interesse cercando al contempo di non escludere parti rilevanti di letteratura. Si dovrebbero consultare database di revisioni sistematiche come Cochrane Library o Database of Abstracts of Reviews of Effects (DARE), come pure database bibliografici di studi primari: Pubmed/Medline o Embase rappresentano quelli più noti, ma non si dovrebbe tralasciare quelli a carattere specifico come PeDro per l’ambito riabilitativo o Cinahl (Cumulative Index to Nursing and Allied Health Literature) per l’area infermieristica o professioni collegate. Per non rischiare di perdere alcun lavoro di ricerca e rendere Populations/Patient (popolazione/paziente) Fasi della revisione sistematica Fase Descrizione 1 Inquadrare il problema e scegliere metodi appropriati a. Introduzione b. Obiettivi c. Protocollo di ricerca 2 Identificare studi rilevanti a. Scegliere i database di ricerca b. Recuperare studi originali c. Decidere criteri d’inclusione ed esclusione degli studi 3 Estrazione di dati rilevanti a. Valutare la qualità degli studi b. Valutare la validità interna degli studi 4 Sintetizzare le evidenze 5 Interpretare le evidenze la revisione rigorosa, si dovrebbe anche effettuare una ricerca manuale attraverso le riviste specialistiche, gli atti congressuali, i database per protocolli di ricerca e il contatto diretto con gli Autori delle pubblicazioni. Ulteriore step di fondamentale importanza risulta essere la definizione dei criteri d’inclusione ed esclusione degli studi individuati al fine di evitare la considerazione di report sulla base dei risultati invece che degli elementi propri della revisione. In questa sezione risulta utile ricondursi al PICO model per esplicitare i fattori di inclusione/esclusione, come pure il disegno di studio da considerare dato che per la diversa natura dei quesiti si hanno differenti disegni di studi (tabella 3). Fase 3: estrazione dei dati rilevanti Questa è la fase in cui si deve valutare, per ogni singolo studio selezionato, il rigore metodologico di realizzazione dello studio, la potenza, la presenza di eventuali bias e così via. In pratica, bisogna analizzare tutto quello che si è detto sin d’ora per gli studi primari e, in particolare, validità interna, rilevanza clinica e validità esterna. Tabella 3 Gold standard dei diversi quesiti di ricerca Quesito Disegno di studio Eziologico Coorte Caso-controllo Revisioni sistematiche Comparison intervention (comparazione dell’intervento) Prognostico Studi longitudinali di coorte (senza coorte concorrente) Diagnostico Cross-sectional Revisioni sistematiche Terapeutico RCT Coorte Revisioni sistematiche Outcome (esito) Figura 2 Procedimento PICO. 3 – Maggio/Giugno 2013 Intervention (intervento) Il Fisioterapista P I C O Tabella 2 BIOMEDICAL STATISTICS & CLINICAL EPIDEMIOLOGY quesiti ai quali si vuole dare una risposta. Dal quesito prende corpo il PICO model, cioè la caratterizzazione e l’individuazione della popolazione studiata, l’intervento e il comparativo somministrati, come pure l’esplicitazione degli outcome di interesse (figura 2). Infine la stesura del protocollo di ricerca definisce tutti gli step da intraprendere per realizzare il lavoro e specificare il metodo. Revisioni sistematiche 67 29-74_Guide.indd 67 17/05/13 14:05 BIOMEDICAL STATISTICS & CLINICAL EPIDEMIOLOGY Revisioni sistematiche Estratto da Il Fisioterapista 3-2013 Fase 4: sintetizzare le evidenze In questa fase si cerca di riassumere i risultati provenienti da ogni singolo studio cercando poi di uniformare le conclusioni scaturite in base al quesito iniziale della ricerca. La sintesi potrebbe essere effettuata con la produzione di metanalisi quando i dati sono di natura quantitativa, mentre verranno discussi in maniera narrativa se i dati saranno di tipo qualitativo. Fase 5: intraprendere le evidenze È il momento di discutere i ri- sultati riportati. Non ci si dovrebbe dimenticare di elencare forze e debolezze, sia dei singoli studi selezionati sia della revisione stessa, come pure specificare quelle che saranno le implicazioni per la pratica clinica. Una revisione sistematica risulterà forte se avrà incluso molti studi clinicamente omogenei, con un alto valore metodologico e risultati consistenti. Sarebbe opportuno anche suggerire indicazioni per future ricerche le quali possano chiudere l’argomento di interesse o chiarire eventuali zone grigie. CONCLUSIONI La revisione sistematica risulta essere uno degli strumenti più efficaci dell’evidence based medicine (EBM) poiché ha il presupposto di sintetizzare i risultati di uno specifico argomento. Per qualunque dubbio o quesito ci si ponga nella pratica clinica si dovrebbe fare riferimento a revisioni sistematiche, se disponibili al momento, per ottenere risposte adeguate ai fini delle evidenze scientifiche e in particolar modo per prendere decisioni relative alla pratica clinico-assistenziale. 10 RACCOMANDAZIONI UTILI PER UNA MIGLIORE PRATICA CLINICA Avere un approccio critico, e non passivo, nei confronti della letteratura scientifica Riconoscere i principali bias di uno studio medico-scientifico Evitare di soffermarsi alla sola lettura dell’abstract di uno studio scientifico Sapere interpretare i dati riportati in uno studio Conoscere i principali database biomedici dove poter effettuare la ricerca Rapportare correttamente il proprio paziente alla popolazione analizzata nello studio per ponderare adeguatamente le conclusioni Possedere una certa dimestichezza dei termini medici specifici da utilizzare come keyword per una ricerca adeguata Informare sempre il proprio paziente sulle evidenze scientifiche disponibili riferite alla sua condizione patologica Conoscere quali sono i livelli di evidenza e i gold standard per i disegni degli studi scientifici Cercare sempre di adottare un programma di trattamento basato su “prove di efficacia” per il nostro paziente Questi aspetti sono stati e saranno affrontati e approfonditi all’interno degli articoli di questa sezione nei diversi numeri della rivista Il Fisioterapista 3 – Maggio/Giugno 2013 BIBLIOGRAFIA 1. 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Methodologic guidelines for sy- stematic reviews of randomized control trials in health care from the Potsdam Consultation on Meta-Analysis. J Clin Epidemiol 1995; 48(1):167-71. 8. WHITE A, SCHMIDT K. Systematic literature reviews. Complement Ther Med 2005; 13(1):54-60. Ulteriori approfondimenti sono disponibili in www.ilfisioterapista.it 68 29-74_Guide.indd 68 17/05/13 11:42