XXX Conv. Naz. Divis. Chim. Org. SCI NUOVE REAZIONI

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XXX Conv. Naz. Divis. Chim. Org. SCI
NUOVE REAZIONI REGIO E STEREOSELETTIVE DI REAGENTI DI ORGANOBORO CON
AZIRIDINE ED EPOSSIDI ARILICI.
M. Pineschi, F. Bertolini, A. Testi, P. Crotti e F. Macchia.
Dipartimento di Chimica Bioorganica e Biofarmacia, Università di Pisa, Via Bonanno 33, 56126, Pisa
e-mail: [email protected]
In generale, le reazioni di apertura di eterocicli a piccolo anello (quali epossidi ed aziridine) con nucleofili
ossigenati sono abbastanza difficoltose soprattutto a causa dello scarso carattere nucleofilo che presentano gli
alcoli, e particolarmente i fenoli, nelle reazioni di sostituzione.1 Tali eterocicli sono inoltre molto poco
suscettibili a reagire secondo processi Friedel-Crafts intermolecolari: in letteratura sono riportati solo pochi
esempi di reazioni di questo tipo e comunque tali difettano per l’esiguo numero e tipo di sistemi aromatici
utilizzabili2 e tutti caratterizzati da una stereochimica di tipo anti.
In questo lavoro verrà invece riportata una nuova strategia di sintesi che, attraverso l’utilizzo di reagenti di
organoboro di vario tipo, porta all’apertura di sistemi ossiranici ed aziridinici arilici in seguito a processi di
alcolisi1 (O-alchilazione) o Friedel-Crafts (C-alchilazione). La reazione avviene in condizioni neutre, senza
l’utilizzo di metalli di transizione e fornisce composti con elevati gradi di regio- e syn-stereoselettività. Il
reagente a base di boro è in grado sia di attivare il substrato, grazie alla sua capacità coordinativa propria di un
acido di Lewis, che di trasferire l’unità arilica.
Lo schema classico di reazione, utilizzando un borato arilico, viene descritto di seguito:
R1
X
R
R1
O
+ B O
R1
R
3
X=O, N-PG
OH
+
X
Prodotto di O-alchilazione
R
X
Prodotto di C-alchilazione
La seguente discussione dei risultati porterà a valutare in che modo le particolari proprietà steriche ed
elettroniche dei diversi reagenti utilizzati influiscano poi sui prodotti effettivamente ottenuti nonché ad
analizzare l’influenza delle condizioni di reazione impiegate sull’esito della reazione.
1
M.Pineschi, F.Bertolini, P.Crotti, F. Macchia, Chem Commun., 2005, 1426-1428.
2
Per una review, vedi: M.Bandini, A. Mellloni, A. Umani-Ronchi, Angew. Chem. Int. Ed. 2004, 43, 550- 556.
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