Tadalafil e tromboembolia polmonare acuta
Gli inibitori della Fosfodiesterasi-5 (PDE5Is), sildenafil e tadalafil, vengono prescritti in tutto il
mondo per il trattamento della disfunzione erettile maschile. Sono, infatti, tra i 75 farmaci più
popolari erogati negli Stati Uniti. Sulla base dei dati post-marketing, PDE5Is generalmente
mostrano un eccellente profilo di sicurezza e la maggior parte degli effetti collaterali comunemente
riportati, sono lievi e reversibili (mal di testa, vampate di calore, dispepsia, mialgia). Tuttavia, l'uso
di PDE5Is è stato associato a gravi effetti collaterali, come ad esempio il tromboembolismo. Ci
sono state segnalazioni di infarto miocardico acuto, attacco ischemico transitorio, occlusione
dell'arteria retinica e trombosi venosa ricorrente dopo l'assunzione di sildenafil. Di recente, un caso
di tromboembolia polmonare dopo l'uso di tadalafil ha fatto sorgere qualche preoccupazione.
Il caso riguardava un maschio di 61 anni che aveva sviluppato tromboembolismo polmonare, in
combinazione con infarto polmonare, poco dopo l'assunzione di tadalafil. L’unico fattore di rischio
cardiovascolare che il paziente mostrava era il fumo di sigaretta. Al paziente era inoltre stata
diagnosticata circa 30 anni fa, un’infezione cronica da virus dell'epatite B. Il paziente aveva assunto
il tadalafil per circa 2 anni, di solito una volta la settimana, per la disfunzione erettile. Circa 15 ore
prima di sviluppare dolore al petto, aveva preso una dose di tadalafil prima di tentare il contatto
sessuale. Successivamente aveva avuto un rapporto sessuale con due donne diverse, con intervallo
di tempo di circa 8 ore. Poche ore dopo il secondo rapporto sessuale aveva avvertito un’improvvisa
comparsa di dolore toracico in basso a destra. Il giorno dopo essersi recato al pronto soccorso il
dolore si era poi aggravato ed era comparsa emottisi. Sia il medico sia il paziente, nella valutazione
iniziale del caso, attribuivano la comparsa della patologia all’utilizzo del tedalafil. Tuttavia, lo
studio completo dei fattori della coagulazione ha mostrato elevati livelli di fattore VIII. Il fattore
VIII è una proteina plasmatica non-enzimatica ed è un fattore essenziale per la coagulazione del
sangue. Un aumento del fattore VIII risulta essere un ben noto fattore di rischio di trombosi.
Pertanto, è ragionevole considerare gli elevati livelli di fattore VIII come la causa più probabile di
tromboembolia polmonare acuta in questo paziente. Un altro caso, riportato da Rufa et al.,
riguardava un soggetto che aveva avuto una trombosi venosa ricorrente durante un periodo di 12
mesi, associata all’utilizzo di sildenafil. In realtà, da successive analisi, è emerso che il paziente
aveva ridotti livelli plasmatici di antitrombina III e proteina S.
Anche Chen et al. avevano ipotizzato che il tadalafil potesse essere un probabile fattore di rischio di
embolia polmonare acuta, in un uomo sano di 54 anni. In realtà dalle analisi era poi emerso che
l'uomo aveva anche bassi livelli di proteina C.
Questi casi mettono in discussione il rapporto di causalità tra l’utilizzo di sildenafil/tadalafil e gli
eventi avversi tromboembolici.
La stima della probabilità che un certo farmaco possa aver causato un effetto negativo è di solito
basata su un giudizio clinico. I medici devono quindi fare attenzione prima di accettare la diagnosi
delle reazioni avverse ai farmaci, e devono fare del loro meglio per trovare altre probabili cause.
Sono inoltre necessari studi su larga scala per dimostrare la relazione tra l’assunzione del farmaco e
il suo possibile effetto collaterale.
BIBLIOGRAFIA
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