Termini, dati, problemi Crisi epilettica = alterazione transitoria del comportamento conseguente a una scarica patologica, sincrona e ritmica, di una popolazione di neuroni cerebrali Epilessia = disturbo neurologico caratterizzato dal verificarsi periodico e imprevedibile di crisi epilettiche – manifestazioni sintomatiche, criptogeniche, idiopatiche Colpisce 1 % della popolazione mondiale ed e’ associata a diverse comorbidita’ (es. depressione, ansia) Negli ultimi 30 anni sviluppati e commercializzati numerosi nuovi farmaci antiepilettici (AEDs) I nuovi AEDs non risolvono significativamente il problema della “cura”, delle refrattarieta’ e delle comorbidita’ Per i nuovi AEDs nessuna chiara evidenza di una maggiore tollerabilita’ rispetto a AED + vecchi (poche eccezioni come levetiracetam, gabapentina) I nuovi AEDs sono piu’ cari e meno conosciuti da un punto di vista clinico Number of Licensed Antiepileptic Drugs ANTIEPILEPTIC DRUG DEVELOPMENT ? 20 Retigabine Lacosamide Brivaracetam Pregabalin Zonisamide Levetiracetam Oxcarbazepine Tiagabine 15 Fosphenytoin Topiramate Lamotrigine Gabapentin 10 Felbamate Sodium Valproate Carbamazepine Ethosuximide 5 Phenytoin Phenobarbital Benzodiazepines Primidone Bromide 0 1840 1860 1880 1900 1920 1940 Calendar Year 1960 1980 2000 Termini, dati, problemi Potenziali limitazioni che hanno influenzato lo sviluppo di nuovi AED + efficaci: • Modelli pre-clinici • Disegno trial clinici (dosaggi sub-standard, alta risposta al placebo, eterogenicita’ pazienti arruolati) • Iter per la commercializzazione (differenze USA vs Europa) • Uso nell’epilettogenesi (o maturazione epilettica – finestra di intervento forse + ristretta di quanto proposto) di AED sviluppati contro i sintomi • Bersagli molecolari “limitanti e limitati” International League Against Epilepsy (ILAE) seizure classification • Divided into focal and generalised seizures • Important to get seizure type right as different treatments are appropriate for different seizure types 4 Focal seizures Simple focal seizures No impairment of consciousness Complex focal seizures Consciousness effected to a lesser or greater extent Generalised seizures Generalised Secondarily generalised – focal onset Consciousness is lost in generalised seizures 60% 40% Tonic-clonic seizures A. Tonic phase Incontinence B. Clonic phase C. Post-ictal confusional fatigue Cyanosis Epileptic cry Cyanosis Generalised stiffening of body and limbs, back arched Eyes blinking Salivary frothing Clonic jerks of limbs, body and head Limbs and body limp Tonic-clonic seizures Absence seizures Approcci non farmacologici Focal resection Vagus nerve stimulation VNS seems to work in 20-30% of patients with refractory epilepsy; however its mode of action unknown Response rates with VNS are lower than response rates for most new AEDs S/E: pain at the site, coughing, voice alteration, chest discomfort - transien Dieta chetogenica La dieta chetogenica è una dieta ad alto contenuto di grassi e basso contenuto di zuccheri: questo tipo di alimentazione porta alla formazione dei “corpi chetonici” La dieta chetogenica non è una scoperta recente. Essa, infatti, ha origini antiche che datano fin dai tempi di Ippocrate, epoca in cui fu osservato una riduzione delle crisi convulsive in corso di digiuno Studi scientifici e osservazioni cliniche hanno confermato una riduzione dell’eccitabilità neuronale. Tale trattamento viene proposto attualmente come ulteriore strumento terapeutico nella cura delle epilessie resistenti al trattamento farmacologico e in alcune specifiche patologie con epilessia (in particolare e’ attualmente accettata come terapia alternativa per epilessie farmaco-resistenti pediatriche) E’ necessaria un’adeguata selezione e preparazione dei pazienti e dei familiari. La dieta chetogenica è una dieta personalizzata da utilizzare per periodi transitori. Viene impostata nel corso di un ricovero ospedaliero, e seguita dopo la dimissione nel tempo con controlli ambulatoriali dietologici e neurologici ogni 3-6 mesi. La dieta chetogenica rappresenta oggi uno strumento di trattamento delle epilessie valido in supporto alla terapia farmacologia. Anzi, quando efficace, può consentire una riduzione del “carico” farmacologico, influendo così positivamente sullo sviluppo psico-motorio e cognitivo del bambino. In molti dei bambini, inoltre, si è osservato anche un miglioramento della capacità attentiva No effect on inhibitory synaptic input (consistent with the lack of inhibition of the vesicular GABA transporter by acetoacetate) – is GABA synthesis stimulated? Neuronal hyperexcitability induced in rats by infusion of 4- aminopyridine, a potassium channel blocker and proconvulsant, was reduced by direct infusion of acetoacetate into the brain - What about in humans? Trends Neurosci. 2013 January ; 36(1): 32–40 Trends Neurosci. 2013 January ; 36(1): 32–40 Trends Neurosci. 2013 January ; 36(1): 32–40 Trends Neurosci. 2013 January ; 36(1): 32–40 KA injection Gestione clinica epilessia Crisi epilettiche singole Mettere in sicurezza il paziente (evitare che si arrechi lesioni e assicurare la pervieta’ delle vie respiratorie) Se si sospetta abuso di alcol, somministrare a scopo profilattico tiamina; correggere eventuale ipoglicemia Crisi prolungate o ripetitive richiedono farmacoterapia d’urgenza per via parenterale Usare BDZ, ma attenzione a eventuale depressione respiratoria Es. Lorazepam per via e.v.; anche diazepam, ma attenzione a sua rapida ridistribuzione nei tessuti Se non e’ disponibile accesso venoso, midazolam per os o via nasale, oppure diazepam per via rettale Gestione clinica epilessia Crisi epilettiche singole Mettere in sicurezza il paziente (evitare che si arrechi lesioni e assicurare la pervieta’ delle vie respiratorie) Se si sospetta abuso di alcol, somministrare a scopo profilattico tiamina; correggere eventuale ipoglicemia Crisi prolungate o ripetitive richiedono farmacoterapia d’urgenza per via parenterale Se non compare una risposta dopo 15 min o si ripresentano convulsioni, allora s.e.v. lenta di fenitoina o s.e.v. rapida di fosfenitoina o fenobarbital Se ancora insuccessi, allora necessaria a. generale con tiopentale o propofol e ricovero in terapia intensiva Gestione clinica epilessia Profilassi per crisi epilettiche Inquadramento diagnostico E’ opportuno eliminare le cause che possono causare l’insorgenza di convulsioni. Es. Ipoglicemia, ipossia, penicilline, astinenza da alcol, epilessia fotosensibile, etc. E’ strettamente necessario? Nel 2008 la FDA ha analizzato l’incidenza di suicidio (ideazione o comportamento suicida) negli studi sugli anticonvulsivanti e ha riscontrato un rischio significativamente maggiore (0.37%) rispetto ai pazienti che ricevevano placebo (0.24%) Gestione clinica epilessia Profilassi per crisi epilettiche Diagnosi di epilessia richiede due o piu’ convulsioni spontanee (fino a 80% dei soggetti incorrera’ in un secondo attacco nei 3 anni successivi) Se escluse cause predisponenti (es. astinenza da etanolo, epilessia fotosensibile), si decidera’ su farmacoterapia dopo seconda crisi se manifestazioni sono gravi In genere terapia iniziata con un singolo farmaco (graduale incremento dosaggio e controllo Cp) Per crisi generalizzate o inclassificate, raccomandato (ampio spettro d’azione) valproato Lamotrigina considerata prima scelta contro crisi parziali spesso Gestione clinica epilessia Profilassi per crisi epilettiche Utile soprattutto se: Diagnosi di epilessia richiede due o piu’ convulsioni spontanee (fino a 80% dei soggetti incorrera’ in un • Controlloattacco crisi e’ limitato secondo nei 3 anni successivi) • Siescluse sospetta cause scarsa adesione al trattamento Se predisponenti (es. astinenza da etanolo, epilessia fotosensibile), si decidera’ su farmacoterapia • Si sospetta farmacotossicita’ dopo seconda crisi se manifestazioni sono gravi • Si utilizzano piu’ AEDs In genere terapia iniziata con un singolo farmaco (graduale incremento dosaggio e controllo Cp) Per farmaci come carbamazepina, fenitoina puo’ essere dosata la concentrazione salivare (riflette quella plasmatica) – come per prelievo ematico, necessarie piu’ campionature Gestione clinica epilessia Profilassi per crisi epilettiche Se si verificano crisi nonostante livelli ottimali di farmaco e assenza di altri fattori, migliorare diagnosi e cambiare farmaco – possibilmente ridurre gradualmente farmaco iniziale e introdurne un altro con diff. meccan. d’azione Monoterapia di solito controllera’ le crisi fino all’80% dei soggetti epilettici (anche se cio’ puo’ non verificarsi con il primo farmaco scelto) – insuccessi + frequenti se terapia iniziata in eta’ precoce Quando primo farmaco non controlla crisi, la probabilita’ di successo al secondo farmaco e’ del 13%, al terzo del 4% Se si verificano crisi anche con farmaci di seconda scelta, ricorrere a terapia con due (o piu’) farmaci – attenzione a interazioni farmacodinamiche e farmacocinetiche Mechanisms of resistance to anti-epileptic drugs A failure of adequate trials of two tolerated, appropriately chosen and commonly used AED schedules (whether as monotherapies or in combination) to achieve sustained seizure freedom Based on findings from animal models and patients, five hypotheses have been proposed that may — at least in part — explain resistance. • The transporter hypothesis: inadequate penetration of AEDs across the blood– brain barrier (caused by increased expression of efflux transporters such as P-glycoprotein) leads to insufficient drug levels in epileptogenic brain tissue. • The target hypothesis: acquired alterations to the structure and/or functionality of target ion channels and neurotransmitter receptors lead to insufficient pharmacodynamic activity of AEDs in the brain. • The network hypothesis: structural brain alterations and/or network changes (for example, hippocampal sclerosis) are involved in resistance to AEDs. • The gene variant hypothesis: there is an inherent resistance that is governed by genetic variants of proteins that are involved in the pharmacokinetics and pharmacodynamics of AED activity. • The intrinsic severity hypothesis: an increased disease severity leads to drug intractability Nat Rev Drug Discov. 2013 Oct;12(10):757-76 Gestione clinica epilessia Terapia antiepilettica dovrebbe essere continuata per almeno 2-3 anni da ultima crisi (se presente condizione predisponente, tutta la vita) – sospensione del farmaco deve essere graduale (mesi) Ricadute generalmente nei primi 4 mesi da sospensione terapia – dopo 2-3 anni da sospensione, 30% ricadute Profilassi con antiepilettici (3 mesi) anche in seguito a procedure neurochirurgiche o traumi al capo Convulsioni febbrili comuni (4%, in 1/3 si ripresentano) nell’infanzia, ma solitamente non portano all’epilessia e non causano danni al SNC – ridurre piressia, talvolta diazepam per v. rettale in caso di precedente episodio Gestione clinica epilessia In caso di elevato sovradosaggio, effetto collaterale piu’ pericoloso e’ la depressione respiratoria – trattamento di sostegno Allo stato attuale, gli antiepilettici riducono la frequenza e/o la severita’ delle crisi convulsive, agendo sulla sintomatologia ma non eliminano la condizione patologica sottostante Gestione clinica epilessia Anticonvulsivanti e gravidanza Uso di anticonvulsivanti (soprattutto fenitoina, carbamazepina, valproato, fenobarbitale) associato ad un elevato rischio di teratogenicita’ (6%, fino a 25% se politerapia) se feto esposto durante primo trimestre – ma rischi per madre e feto maggiori se epilessia non trattata Anche rischio difetti nel linguaggio e neurocognitivi Assumere acido folico prima e durante gravidanza (riduzione difetti tubo neurale) Se madre assume carbamazepina, fenobarbital o fenitoina, esiste un rischio + elevato di sanguinamento neonatale – profilassi con Vit. K1 dopo 36 settimane di gravidanza e al neonato immediatamente dopo nascita Scelta del farmaco nel trattamento dell’epilessia. Esempi. Tipi di crisi Parziali Farm. di prima linea Farm. di seconda linea o aggiuntivi Fenitoina Carbamazepina Valproato Lamotrigina Topiramato Fenobarbital/primidone Clonazepam Gabapentina (come aggiuntivo) Vigabatrin (come aggiuntivo) Zonisamide Tiagabina Levetiracetam Tonico-cloniche Carbamazepina Valproato Lamotrigina Fenitoina Fenobarbital/primidone Vigabatrin (come aggiuntivo) Fenitoina Miocloniche Valproato Etosuccimide Clonazepam Levetiracetam Generalizzate La sua efficacia non e’ correlabile al suo meccanismo conosciuto Assenze Etosuccimide Valproato Clonazepam Lamotrigina Atoniche Valproato Lamotrigina Levetiracetam Fenitoina Etosuccimide Clonazepam Fenobarbital Antiepilettici: aspetti generali I meccanismi piu’ descritti per spiegare l’azione degli antiepilettici riguardano 1.Potenziamento dell’azione del GABA 2.Inibizione della funzionalita’ voltaggio-dipendenti dei canali 3.Inibizione della funzionalita’ voltaggio-dipendenti dei canali del del Na+ Ca2+ Molti antiepilettici sviluppati sulla base dell’attivita’ riscontrata in modelli animali in assenza di informazioni su meccanismo d’azione Antiepilettici: aspetti generali L’utilizzo di antiepilettici di solito si protrae per anni – necessita’ di contenere effetti collaterali Farmacocinetica In genere ben assorbiti per os (80-100%) In genere non significativo legame alle proteine plasmatiche (tranne fenitoina, BDZ, tiagabina, valproato) Metaboliso epatico e clearance plasmatica lenti (t½ >12 h) – alcuni (fenobarbitale, carbamazepina, fenitoina) sono induttori dell’att. microsomiale epatica; valproato inib. I farmaci antiepilettici controllano pienamente le crisi nel 50-80% dei pazienti Fenitoina Farmacocinetica Due formulazioni per uso orale (rilascio immediato e protratto) – fosfenitoina (profarmaco solublie) per via parenterale – no per via i.m. Picco Cp dopo 3-4 h da somministrazione per os Legata (90%) alle proteine plasmatiche – possibili variazioni significative di quota libera in neonati, ipoalbuminemia o con farmaci competitori come il valproato Velocita’ di eliminazione varia in funzione della concentrazione di fenitoina (t½ 6-24 h, ma aumenta a >10 µg/ml plasm.) Fenitoina Farmacocinetica Metabolismo (95%; saturabile) mediato da CYP epatici (2C9/10) + glucuronazione (eliminazione renale) – attenzione a polimorfismi e alle relative interazioni farmacocinetiche Fenitoina e’ un induttore enzimatico epatico – anche CYP non coinvolti nel suo metabolismo (es. CYP3A4) Fenitoina Farmacodinamica Blocco dei canali del Na+ voltaggio-dipendente (azione uso-dipendente) – blocco preferenziale dei neuroni con frequenza di scarica elevata (come si verifica durante crisi epilettica) senza interferire con neuroni attivi a bassa frequenza Carbamazepina e lamotrigina hanno un meccanismo d’azione simile Fenitoina Farmacodinamica Blocco dei canali del Na+ voltaggio-dipendente (azione uso-dipendente) – blocco preferenziale dei neuroni con frequenza di scarica elevata (come si verifica durante crisi epilettica) senza interferire con neuroni attivi a bassa frequenza Blocco dei canali del calcio voltaggio dipendenti di tipo L A concentrazioni 5-10 > di quelle terapeutiche, fenitoina potenzia trasmissione GABAergica Fenitoina Usi terapeutici Epilessie parziali Epilessie tonico-cloniche generalizzate Antiaritmico Nevralgia trigeminale (preferita la carbamazepina) Fenitoina Tossicita’ Dipende da via di somministrazione, dosaggio e durata dell’esposizione Aritmie e ipotensione (fosfenitoina e.v. rapida e/o alte dosi; soprattutto in anziani e cardiopatici) Atassia, nistagmo, diplopia, vertigini, confusione Neuropatie periferiche Iperplasia gengivale, alterazioni lineam. facciali, irsutismo Volume 342:325, February 3, 2000, Number 5 Gingival Hyperplasia Induced by Phenytoin Figure 1. A 17-year-old boy had generalized tonic–clonic seizures for four years. When the seizures began, a computed tomographic scan of his brain and an electroencephalogram were normal. Treatment with 300 mg of phenytoin per day was subsequently begun and continued unsupervised for a period of two years. Examination revealed coarsening of facial features and severe gingival hyperplasia (Panel A), brisk deep-tendon reflexes, and cerebellar ataxia. Withdrawal of phenytoin was followed by marked regression of the gingival hyperplasia within three months (Panel B); however, ataxia persisted. Fenitoina Tossicita’ Dipende da via di somministrazione, dosaggio e durata dell’esposizione Aritmie e ipotensione (fosfenitoina e.v. rapida e/o alte dosi; soprattutto in anziani e cardiopatici) Atassia, nistagmo, diplopia, vertigini, confusione Neuropatie periferiche Iperplasia gengivale, alterazioni lineam. facciali, irsutismo Riduzione secrezione ADH e insulina Osteomalacia (alterato metabolismo assorbimento intestinale del Ca2+) vitamina D e Fenitoina Tossicita’ Dipende da via di somministrazione, dosaggio e durata dell’esposizione Rare reazioni di ipersensibilita’ cutanea ed ematologiche (neutropenia, leucopenia, anemia aplastica, agranulocitosi) Infrequenti ma potenzialmente fatali casi di necrosi epatica Aumenta metabolismo vitamina K e acido folico Se data in gravidanza aumenta il rischio di malformazioni fetali (palatoschisi, malformazioni cardiache, sindrome fetale idantoinica) Fenitoina Nota Esistono congeneri (mefenitoina, etotoina) non disponibili in Italia. Hanno metabolismo saturabile. Simile profilo terapeutico ma usati a dosaggi maggiori. Frequenza reazzioni avverse gravi (agranulocitosi ed epatiti) maggiore con mefenitoina vs fenitoina. Etotoina provoca effetti indesiderati minori vs fenitoina e puo’ essere usata in pazienti ipersensibili a fenitoina. Altri bloccanti dei canali del Na+ voltaggio-dipendenti Carbamazepina Per os, assorbimento lento (Cp max dopo 6-24h da somministrazione) Metabolita 10,11-epossicarbamazepina simile a carbamazepina ha attivita’ anticomiziale Anche attiva recettori adenosina, inibisce produzione IP3 (disordini bipolari), attenua rilascio glutammato e attivazione NMDA Efficace induttore del metabolismo (t½ si riduce durante trattamento) Usi terapeutici: Epilessie parziali, tonico-cloniche generalizzate (no assenze ed epilessie miocloniche) Nevralgia trigeminale, dolore neuropatico Psicosi maniaco-depressive (fasi maniacali) Sindrome astinenza alcool Altri bloccanti dei canali del Na+ voltaggio-dipendenti Carbamazepina Per os, assorbimento lento (Cp max dopo 6-24h da somministrazione) Metabolita 10,11-epossicarbamazepina simile a carbamazepina ha attivita’ anticomiziale Anche attiva recettori adenosina, inibisce produzione IP3 (disordini bipolari), attenua rilascio glutammato e attivazione NMDA Efficace induttore del metabolismo (t½ si riduce durante trattamento) E. collaterali: Reazioni dermatologiche, anche gravi (analisi per allele HLA-B*1502) Sonnolenza, diplopia, atassia, vertigini, coma Agranulocitosi e anemia aplastica Iponatriemia (potenziamento azione ADH su rene) puo’ portare a confusione e ridotto controllo convulsioni Toxic epidermal necrolysis (TEN) and Stevens Johnson Syndrome (SJS) are severe adverse cutaneous drug reactions that predominantly involve the skin and mucous membranes. Both are rare, with TEN and SJS affecting approximately 1or 2/1,000,000 annually, and are considered medical emergencies as they are potentially fatal They are characterized by mucocutaneous tenderness and typically hemorrhagic erosions, erythema and more or less severe epidermal detachment presenting as blisters and areas of denuded skin Several drugs are at "high" risk of inducing TEN/SJS including: Allopurinol, Trimethoprim-sulfamethoxazole and other sulfonamide-antibiotics, aminopenicillins, cephalosporins, quinolones, carbamazepine, phenytoin, phenobarbital and NSAID's of the oxicam-type. To a lesser extent, other infections have occasionally been reported as the sole cause (M. Pneumoniae, H. simplex) Orphanet J Rare Dis. 2010 Dec 16;5:39. “Recently, the USA FDA has made a labeling change to the drug information contained in carbamazepine. Owing to recent data implicating the HLA allele B*1502 as a marker for carbamazepine-induced Stevens-Johnson syndrome and toxic epidermal necrolysis in Han Chinese, the FDA recommends genotyping all Asians for the allele…the association has not been found in Caucasian patients” Ferrell PB Jr, McLeod HL. Pharmacogenomics. 2008 Oct;9(10):1543-6. Adapted from Fig 21.9 Bolognia and Bastuji-Garin S. et al. Arch Derm 129: 92, 1993 TEN & SJS: Management and Therapy Prompt withdrawal of culprit drug(s) The earlier the causative drug is withdrawn, the better the prognosis, Supportive Care 1- A critical element of supportive care is the management of fluid and electrolyte requirements Intravenous fluid should be given to maintain urine output of 50 - 80 mL per hour with 0.5% NaCl supplemented with 20 mEq of KCl. Appropriate early and aggressive replacement therapy is required in case of hyponatraemia, hypokalaemia or hypophosphataemia which quite frequently occur 2- Wounds should be treated conservatively, without skin debridement, as blistered skin acts as a natural biological dressing which likely favors reepithelialization. Non-adhesive wound dressings are used where required Orphanet J Rare Dis. 2010 Dec 16;5:39. TEN & SJS: Management and Therapy Drug Therapy To date, a specific therapy for SJS/TEN that has shown efficacy in controlled clinical trials unfortunately does not exist 1- Systemic steroids. Their use has become increasingly disputed 2- High-dose intravenous pooled human immunoglobulins (IVIG) - (anti-Fas potential) The role of soluble FasL (sFasL) (and its cognate death receptor Fas; triggers keratinocyte apoptosis) in SJS/TEN remains controversial. 3- Ciclosporin (CsA) CsA, a calcineurin-inhibitor, is an efficient drug in transplantation and autoimmune diseases 4- TNF antagonists (etanercept, infliximab) 5- Plasmapheresis/plasma exchange (PE) Orphanet J Rare Dis. 2010 Dec 16;5:39. Oxcarbazepina profarmaco Meno potente della carbamazepina (in genere dosi oxcarbazepina/carbamazepina pari a 1,5) t½ da 36 h a 8-12 h m. attivo t½ 8-12 h Coniugazione con a. glucuronico ed eliminazione renale E. collaterali simili a carbamazepina ma ha minore tendenza a determinare farmacoinduzione. Iponatriemia piu’ frequente con oxcarbazepina m. attivo; responsabile anche di tossicita’ m. inattivo Altri bloccanti dei canali del Na+ voltaggio-dipendenti Carbamazepina Per os, assorbimento lento (Cp max dopo 6-24h da somministrazione) Metabolita 10,11-epossicarbamazepina simile a carbamazepina ha attivita’ anticomiziale Anche attiva recettori adenosina, inibisce produzione IP3 (disordini bipolari), attenua rilascio glutammato e attivazione NMDA Efficace induttore del metabolismo (t½ si riduce durante trattamento) Nota Recentemente approvato in Europa esilcarbazepina acetato (ESL), profarmaco che condivide con carbamazepina e oxcarbazepina meccanismo d’azione e spettro d’azione clinica, ma somministrazione singola giornaliera Altri bloccanti dei canali del Na+ voltaggio-dipendenti Lamotrigina Per os, metabolismo per glucuronazione, lunga emivita (15-60 h) Riduce anche il rilascio di glutammato e inibisce anche i canali HVA di tipo N e P/Q. Spettro d’azione clinica piu’ ampio rispetto a carbamazepina e fenitoina Se usata con a. valproico ne causa una riduzione del 25% in poche settimane (a. valproico inibisce glucuronazione di lamotrigina); se usata con carbamazepina ne aumenta la conversione in 10,11epossido (metabolita attivo, > rischio tossicita’) Migliore profilo di effetti collaterali rispetto a carbamazepina e fenitoina Acido valproico Farmacocinetica Valpromide (analogo e precursore di valproato) Ben assorbito per os; 90% legato alle proteine plasmatiche; completamente ionizzato a pH fisiologico (forma attiva) – trasportatore per passare BEE; t½ 9-21 h; metabolismo epatico ed elim. renale (5% immodificato) – alcuni metaboliti sono anticonvuls. Farmacodinamica Profilo utilizzo ampio; anche emicrania (profilassi), d. bipolare (fasi maniacali), dolore neuropatico Allunga recupero dall’inattivazione dei canali del Na+ voltaggiodipendenti; blocca parzialmente LVA; interferisce con metabolismo e ricaptazione del GABA; inibitore istone deacetilasi (come topiramato e carbamazepina); stimola correnti K (?) Tossicita’ Inibisce CYP2C9 e UGT Disturbi GI, aum. ponder.; effetti su SNC (sonnolenza, atassia, tremore); aum. trans. epati., epatite fulminante (+ a rischio < 2 anni) – controllare f. epatica a inizio terapia; trombocitopenia; pancreatiti EFFECTS OF THREE ANTISEIZURE DRUGS ON SUSTAINED HIGH-FREQUENCY FIRING OF ACTION POTENTIALS BY CULTURED NEURONS Etosuccimide Farmacocinetica Ben assorbita per os; non si lega alle proteine plasmatiche; metabolismo epatico ed eliminazione renale (25% immodificato); emivita 30-40 h Farmacodinamica Utile anche nell’epilessie miocloniche e spasmi mioclonici A concentrazioni terapeutiche, blocca i canali del Ca2+ voltaggio-dipendenti di tipo T (LVA) – utile nelle assenze Tossicita’ Dose-dipendente; disturbi GI (nausea, vomito) e effetti su SNC (sonnolenza, capogiri, cefalea; anche sintomi similparkinsoniani); rare ma fatali reazioni ematiche (a. aplas.) Inibitore suicida Nota Il suo uso oggi e’ generalmente riservato a pazienti affetti da spasmi infantili o epilessie parziali complesse che sono refrattarie ad altri trattamenti La terapia a lungo termine puo’ portare a gravi difetti nel campo visivo periferico (lesioni retiniche); questi difetti si possono presentare da 1 mese a diversi anni dopo trattamento, e sono solitamente irreversibili; e’ raccomandato monitoraggio del campo visivo ogni 6 mesi Primidone, convertito in vivo in fenobarbitale e PEMA (breve t½); usi clinici ed e. collaterali sovrapponibili a quelli del fenobarbitale Topiramato Farmacocinetica Ben assorbito per os; t½ 20-30 h; metabolismo epatico ed elim. renale (70% immodificato) Farmacodinamica Usato da solo o in regime di trattamento aggiuntivo per crisi parziali o generalizzate farmacoresistenti Blocco uso-dipendente dei canali del Na+ voltaggiodipendenti; aumento azione del GABA su GABAA; antagonismo recettori AMPA/Kainato; inibizione anidrasi carbonica; inibizione LVA; attivazioni correnti K Tossicita’ Disturbi GI (nausea, vomito, xerostomia), effetti su SNC (ridotta concentrazione, disturbi cognitivi, confusione, sonnolenza, labilita’ emotiva); glaucoma Trattamento aggiuntivo nelle crisi parziali con o senza generalizzazione Bassa compliance (effetti collaterali e schema di somministrazione 3-4/die) Scarsa esperienza clinica e vari effetti collaterali (nervosismo, tremori, depressione, psicosi) RUFINAMIDE RUFINAMIDE PERAMPANEL Nuovo antagonista non competitivo AMPA R. Consigliato, come terapia di associazione, per crisi a inizio parziale in soggetti con eta’ >12 anni. Emivita 70 h, 95% legame proteine, metabolizzato da CYP3A4, eliminazione feci (70%) e urine (30%) E. collaterali: vertigini, sonnolenza, atassia, disturbi psichiatrici (agitazione, paranoia, aggressivita’, euforia, ira, comportamenti violenti); potenziale dipendenza Gabapentin e pregabalin In associazione in epilessie parziali (semplici o complesse), con o senza generalizzazioni secondarie Gabapentin e pregabalin Effetti indesiderati: Bocca secca, vertigini, nausea, sonnolenza, stipsi, visione offuscata, aumento di peso Per os, 2-3 dosi giornaliere; t½ 5-8 ore; eccellente profilo farmacocinetico Recentemente evidenziati fenomeni di abuso e dipendenza psicologica (assunzione anche per inalazione o iniezione) Ridotto rilascio di glutammato per azione presinaptica Euforia con effetti simili ad alcol e BDZ Rilevanti disturbi da sospensione Acetazolamide: antiepilettico blando Na+ HCO3- Probabili meccanismi: diminuzione produzione di CO2 e diminuzione depolarizzazione cellulare per efflusso di HCO3attraverso GABAA A H+ H+ CA CA inhibitors inhibitors Na+ - HCO3 H2CO3 CA CA CO2+H2O K+ K+ ATP S Na+ HCO3- H2CO3 CO2+H2O HCO3- GABAA UN NUOVO MECCANISMO D’AZIONE O O RETIGABINA (ezogabina) HN H2N N H F In associazione per trattamento crisi parziali. Somm. per os (intervallo posologico 0.6-1.2 g/die, partendo da 100 mg incrementare dosi nel tempo); cinetica lineare e minime interazioni. E. collaterali: vertigini, disturbi psicotici, allucinazioni, euforia, aumento di peso, alterazione tratto QT; serie alterazioni retiniche con possibile perdita della vista (esame oftalmologico prima e ogni 6 mesi) e colorazione blu della pelle • Attiva i canali KCNQ (corrente M), iperpolarizzando la membrana e inibendo l’attivita’ elettrica neuronale CONVULSIONI BENIGNE FAMILIARI NEONATALI (BFNC) •La BFNC è causata da mutazioni in due geni (KCNQ2 e KCNQ3) che codificano per due subunità di un canale del K+ che sottende una corrente detta corrente M (IM) •Durante lunghe depolarizzazioni IM ripolarizza la membrana, limitando le scariche ripetitive •La regolazione recettoredipendente di IM è un meccanismo primario di controllo dell’eccitabilità neuronale Kv7 subfamily consists of 5 subunits. The first of these, Kv7.1, is not significantly expressed in the nervous system, but it is widely expressed in other tissues, including in the heart where it is a central channel involved in repolarization of cardiac cells, a critical heart function The remaining 4 subunits, Kv7.2 through Kv7.5, are selectively expressed in the nervous system. Kv7.2 and Kv7.3, control the M-current, so called because they have the property of being inhibited by the muscarinic subtype of neurotransmitter receptors. Retigabine is unlike any approved agent in that it selectively activates neuronal potassium channels containing Kv7.2 and Kv7.3. Retigabine enhances the Mcurrent by making it larger and longer lasting. When retigabine is present, the channel opens more easily in response to membrane depolarization and stays open longer. UN NUOVO MECCANISMO D’AZIONE Lacosamide In associazione per trattamento crisi parziali (pazienti > 16 anni) per os o e.v. Ha un buon profilo di tollerabilità • Aumenta l’inattivazione lenta (ma non quella rapida a differenza di fenitoina, carbamazepina e lamotrigina) dei canali del sodio voltaggio-dipendenti (in altre parole, promuove l’entrata di questi canali nello stato di inattivazione lenta) • Si lega a proteina CRMP-2 (Collapsin Response Mediator Protein), espressa prevalentemente nel SNC e coinvolta nella differenziazione neuronale e crescita degli assoni Lacosamide: A Review of Preclinical Properties CNS Drug Reviews Volume 13, Issue 1, pages 21-42, 24 APR 2007 DOI: 10.1111/j.1527-3458.2007.00001.x http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/j.1527-3458.2007.00001.x/full#f3 Lacosamide: A Review of Preclinical Properties Depending on the membrane potential and the neuronal activity voltage-gated Na+ channels are in different states. At the resting potential Na+ channels are closed and can be opened by depolarization of the membrane potential allowing the flux of Na+ ions into the cell. Within a few milliseconds the channels close from the inside of the neuron and go into the fast inactivated state from which they cannot be activated. When the membrane potential returns to its baseline the Na+ channel goes back to its resting state. Under conditions of slight prolonged depolarization and repetitive neuronal activity the Na+ channel can go into the slow inactivated state by closing the pore from the inside. This process happens on a second-to-minute time scale. Drugs can either block the open channel (e.g., local anaesthetics), or enhance fast inactivation (classical anticonvulsants) or enhance slow inactivation (lacosamide). (In addition to its open-channel effect, the local anesthetic lidocaine enhances both fast and slow inactivation of sodium channel) CNS Drug Reviews Volume 13, Issue 1, pages 21-42, 24 APR 2007 DOI: 10.1111/j.1527-3458.2007.00001.x http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/j.1527-3458.2007.00001.x/full#f3 Lacosamide: A Review of Preclinical Properties CNS Drug Reviews Volume 13, Issue 1, pages 21-42, 24 APR 2007 DOI: 10.1111/j.1527-3458.2007.00001.x http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/j.1527-3458.2007.00001.x/full#f3 Lacosamide: A Review of Preclinical Properties The CRMP family of proteins is implicated in developmental processes of the nervous system, since most of the five CRMP proteins are highly expressed during early development and mainly in the central nervous system. On an in vitro level, CRMP-2 has been shown to be involved in neuronal differentiation, polarization, and axonal outgrowth induced by neurotrophic factors such as brain-derived neurotrophic factor (BDNF) or neurotrophin-3 (NT-3). Lacosamide was shown to interfere with these effects of CRMP-2 in functional studies where lacosamide inhibited the CRMP-2-mediated effects of neurotrophins (NTs) on axonal outgrowth of primary hippocampal cells. Interestingly, rearrangement of neuronal connections and erroneous neuronal outgrowth has been implicated in the pathophysiology of epilepsy (Bausch, 2005; Cavazos and Cross 2006). Moreover, BDNF is directly involved in the development of epilepsy (Binder 2004; Tongiorgi et al. 2006) CNS Drug Reviews Volume 13, Issue 1, pages 21-42, 24 APR 2007 DOI: 10.1111/j.1527-3458.2007.00001.x http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/j.1527-3458.2007.00001.x/full#f3 TrkB signaling promotes epileptogenesis in kindling. Sci STKE. 2006 Oct 10;2006(356):re12 UN NUOVO MECCANISMO D’AZIONE Levetiracetam In associazione per trattamento crisi parziali, tonico-cloniche generalizzate, miocloniche per os o e.v. Ha un buon profilo di tollerabilità • Assenza di una significativa azione su bersagli “classici” di AED • Si lega a proteina SV2A – come spiegare gli effetti? UN NUOVO MECCANISMO D’AZIONE Levetiracetam Structure of SV2A Janz et al., 1999 Antiepilettici: propieta’ ansiolitiche • Nel corso degli anni l’uso degli antiepilettici si e’ esteso anche alla gestione di disturbi d’ansia (es. DAG, DSPT) Valproato • Tra i suoi effetti collaterali c’e’ la sedazione e compromissione cognitiva; usato in soggetti con DSPT Gabapentina • Possiede una significativa efficacia ansiolitica; utile in vari dist. d’ansia Tiagabina Lacosamide • Efficace nel trattamenti di DAG • Efficace nel trattamenti di vari dist. D’ansia Antiepilettici: propieta’ stabilizzatrici dell’umore • Alternativa farmacologica per pazienti con disturbo bipolare (30-40% non controllati solo con litio) Carbamazepina • Trattamento episodi maniacali e misti (oxcarbazepina simile efficacia ma + sicura) Valproato • Particolarmente efficace anche in pazienti litio-resistenti Lamotrigina • Rispetto a Li: pari efficacia nella prevenzione di epis. maniacali (no attacchi acuti); + efficace nella prevenzione di episodi depressivi ricorrenti; puo’ migliorare funzioni cognitive (in netto contrasto con altri AEDs) Antiepilettici: propieta’ stabilizzatrici dell’umore Anche Gabapentina e pregabalina (no in monoterapia); Per topiramato e zonisamide incerta utilita’ in monoterapia; Per tiagabina e retigabina assenza o scarsa attivita’ nel trattamento del disturbo bipolare NOTA: Valproato e lamotrigina (anche il Li) promuovono sopravvivenza cellulare e stimolano crescita assonale – potenziale uso in processi neurodegenerativi (es. Alzheimer) Antiepilettici: propieta’ analgesiche Carbamazepina Gabapentina Valproato • Nevralgia del trigemino • • • • Dolore neuropatico da diabete Neuralgia post-erpetica Lesioni spinali Fibromialgia (pregabalina) • Dolore neuropatico • Richiesti dosaggi inferiori rispetto ad altre indicazioni – minore compromissione cognitiva • Utili nella profilassi emicrania (es. gabapentina, topiramato) – seconda scelta valproato,