LA MONARCHIA DI LUIGI XIV: L’EUROPA ALL’EPOCA DELLA PREPONDERANZA FRANCESE Luigi XIV di Francia, figlio di Luigi XIII e Anna d’Asburgo, nacque il 5 settembre del 1638. Luigi XIV aveva appena compiuto 5 anni quando suo padre morì; fu nominata reggente la madre, che gestirà il potere assieme al Cardinale Giulio Mazzarino, primo Ministro. Nel 1651, a tredici anni, Luigi XIV, venne dichiarato maggiorenne e, nel 1654, fu consacrato a Reims. Il Cardinale Mazzarino fu molto influente nella politica del tempo e solo all’indomani della sua morte, avvenuta il 9 marzo del 1661, Luigi XIV prese pieni poteri. Il monarca dichiarò di voler governare direttamente senza più delegare il proprio potere ad un ministro favorito. LA FRANCIA NEL 1643 Luigi XIV, noto anche come il Re Sole, poiché portò come emblema il sole, impostò la sua politica sull'assolutismo del sovrano. Luigi XIV regnò sulla Francia per oltre mezzo secolo, fino alla sua morte avvenuta il 1 settembre del 1715. Il suo concetto di monarca assoluto è sintetizzato da una celebre frase che gli viene attribuita: « L'État c'est moi» ( « Lo Stato sono io»). Il termine assoluto, da cui ha origine quello di assolutismo, deriva dal latino “absolutus” ovvero sciolto da ogni costrizione esterna. Il sovrano è colui che può esercitare liberamente il proprio potere in quanto si ritiene libero da controlli e condizionamenti da parte di istanze politiche e rappresentative superiori o inferiori. Questa concezione è giustificata dalla teoria del “Diritto divino del re” L’autorità di un governante deriva direttamente da Dio e il monarca è il suo rappresentante sulla Terra La sacralità del potere regio è resa evidente durante la cerimonia di incoronazione: il re viene unto con l’olio santo A partire dal XIII secolo, soprattutto in Francia e in Inghilterra, si diffonde la credenza che attribuisce al re, una volta unto, il potere taumaturgico di guarire alcune malattie con il tocco delle mani. Marc Bloch sottolinea l’importanza di questo fenomeno nella sua opera intitolata I re taumaturghi. Studi sul carattere sovrannaturale attribuito alla potenza dei re particolarmente in Francia e in Inghilterra. Eminenti teorici dell’assolutismo monarchico sono Jean Bodin e Thomas Hobbes Sostiene l’unicità, l’indivisibilità e la perpetuità della sovranità dello Stato. Proclama la legittimità della monarchie royale e gli unici vincoli del re sono: la legge divina, la legge naturale e le leggi fondamentali del Regno. Nella sua opera il Leviatano (1652) ritiene che i governanti assoluti emergano in accordo agli istinti fondamentali degli uomini: la paura della morte e il bisogno di potere. Il termine assolutismo fu coniato durante la Rivoluzione francese per designare con “un’etichetta postuma” a forte connotazione negativa il sistema politico da poco scomparso. Il termine si diffuse nel linguaggio liberale europeo nei primi decenni dell’800 per indicare e condannare l’illimitatezza del potere monarchico e i metodi di governo autoritari. Gli storici successivi hanno definito l’assolutismo come momento essenziale dello sviluppo dello Stato moderno. UN RE DI GUERRA Al centro della politica di Luigi XIV sta il grandioso disegno di sostituire all’egemonia asburgica sull’Europa quella francese, facendo proprio quello che era stato il principale elemento di legittimazione dell’azione internazionale degli Asburgo: la difesa della fede cattolica. Luigi XIV affida per un ventennio a Francois Michel Le Tellier, abile ministro della guerra, il compito di riorganizzare le truppe reali. Politica estera - prima fase 1667-1668: Guerra di DEVOLUZIONE contro i Paesi Bassi spagnoli e la Franca Contea, territori appartenenti alla monarchia cattolica (rivendicati come eredità della moglie). Olanda, Inghilterra e Svezia si alleano contro la Francia; Luigi XIV è costretto alla pace di Aquisgrana (maggio 1668) e ottiene solo alcuni territori delle Fiandre 1672: Guerra contro le Province Unite; i Francesi vengono bloccati con l’apertura delle dighe; con la Pace di Nimega (1678) la Francia ottiene la Franca Contea. 1685: Lega di Augusta: vasta coalizione antifrancese (Impero, Spagna, Svezia, Province Unite, Inghilterra, ducato di Savoia). Luigi XIV ottiene solo Strasburgo. Politica estera - seconda fase 1700-1713: Guerra di SUCCESSIONE SPAGNOLA. Tentativo di Luigi XIV di aggregare l'area spagnola con quella francese, operando sulla successione spagnola (il Re Sole alla morte senza eredi di Carlo II d’Asburgo cercherà di imporre la successione al trono spagnolo del nipote Filippo di Borbone duca d’Angiò, con il nome di Filippo V) LA POLITICA ECONOMICA I costi della politica di potenza di Luigi XIV e delle guerre da essa originate impongono uno straordinario sforzo economico alla Francia. A tal fine il Re Sole affida a un ex collaboratore di Mazzarino, Jean-Baptiste Colbert, controllore generale delle finanze e segretario della casa reale e della marina, il compito di razionalizzare e riorganizzare il sistema finanziario e tributario del regno Colbert, per appoggiare la politica assolutistica del sovrano, applicò in modo rigoroso e razionale le regole economiche del mercantilismo Il mercantilismo, nella seconda metà del XVII secolo, fu chiamato anche colbertismo dal nome del ministro francese I caratteri fondamentali di questo tipo di mercantilismo si possono così individuare: La moneta pregiata in entrata deve superare quella in uscita: Colbert muoveva dal presupposto che la potenza di una nazione dipendesse dalla sua ricchezza monetaria e che questa, a sua volta, derivasse da una bilancia commerciale attiva. Protezionismo: limitare le importazioni di manufatti attraverso l’imposizione di pesanti dazi doganali e potenziate le esportazioni mediante premi concessi ai produttori e ai commercianti esportatori Nascita delle manifatture regie: occorreva produrre nel Paese prodotti di lusso e prestigio (tappeti, mobili, arazzi, vetri) fino a quel momento importati. Nascita e potenziamento delle Compagnie commerciali delle Indie orientali ed occidentali. LA POLITICA RELIGIOSA La politica religiosa del Re Sole è volta a restaurare una completa identificazione tra potere politico e potere religioso e a rendere il sovrano, anche nei fatti, il capo della Chiesa francese. Sorgono subito contrasti con la Curia papale Un primo elemento di frizione con Roma è dato dal tentativo di Luigi XIV di estendere, nel 1673, anche ai territori di nuova conquista il privilegio della regalia, che consente al sovrano francese di amministrare le rendite delle diocesi nei periodi di vacanza dalla sede, cioè di mancanza di un vescovo titolare Il passo più deciso nella riaffermazione del potere regio sulla Chiesa francese è la dichiarazione dei Quattro articoli con cui si stabilisce che: • Il sovrano e i governanti laici non sono soggetti all’autorità ecclesiastica negli affari temporali; • la validità dei decreti del Concilio di Costanza che aveva sancito la superiorità dei Concili sui Pontefici; • il Papa deve esercitare la sua autorità in conformità delle tradizioni gallicane; • le decisioni del Papa sulle questioni di fede non possono essere considerate definitive ove siano prive dell’avvallo della Chiesa nel suo complesso. La conflittualità tra il Re Sole e la Santa Sede, retta da Innocenzo XI, sfocia nella scomunica del sovrano, avvenuta nel 1688. Solo nel 1692 viene raggiunto un compromesso tra Luigi XIV e il nuovo papa, Innocenzo XII, senza, comunque, che il primo rinunci definitivamente alle proprie pretese. Nel 1685 poi, appena morto Colbert che li proteggeva, Luigi XIV pensò di liberarsi dei protestanti (in Francia chiamati ugonotti) revocando l'Editto di Nantes (1598) con l'Editto di Fontainebleau (1685); i protestanti furono esclusi dai pubblici uffici e tutti i loro culti, pubblici e privati, furono vietati e gli edifici di culto ugonotti demoliti Tutto questo provocò un esodo (circa 200.000 ugonotti) di categorie fortemente produttive verso l'Olanda, l'Inghilterra, la Svizzera e la Germania, che ebbe risultati negativi sull'economia francese sia direttamente, sia sul piano della concorrenza internazionale La volontà del monarca di farsi interprete dell’affermazione dell’ortodossia cattolica si manifesta anche nella lotta a una corrente religiosa interna alla Chiesa francese, detta giansenismo UN NUOVO EQUILIBRIO POLITICO Luigi XIV, durante il suo regno, cercò di eliminare quei poteri che potevano essere considerati concorrenti rispetto all’autorità sovrana. Nei riguardi dell’aristocrazia, dopo averne escluso la compartecipazione al potere, il Re Sole tenta di realizzare un nuovo processo di integrazione Costruì a Versailles, al posto della vecchia residenza di caccia di suo padre, un'immensa reggia e vi fece alloggiare tutti i nobili; istituì un complesso cerimoniale per tenere occupata l’aristocrazia e per distrarla dalla politica. La reggia venne così definita "prigione dorata", dove i nobili erano rinchiusi tra i lussi più sfrenati. La nobiltà è chiamata alla reggia di Versailles con semplici funzioni di rappresentanza, viene staccata dalle province, dove si esercita il potere regio per mezzo degli intendenti In ambito amministrativo il Re Sole sceglie una strategia basata sulla mediazione e sulla condivisione Non sottomette i pays d’état (ossia i territori che mantengono un’ampia autonomia e il diritto di gestire l’mposizione delle tasse) a nuovi regimi fiscali, adotta la linea della contrattazione caso per caso Al Parlamento parigino viene solo tolto, nel 1673, il diritto di rimostranza, ossia la facoltà di rifiutare la registrazione immediata degli editti regi