L’assolutismo in Francia Il regno di Luigi XIII Morto Enrico IV salì al trono il giovane Luigi XIII sotto la tutela della madre, Caterina de’Medici. Nel 1614 quando raggiunse la maggiore età assunse la guida del paese. Nel 1624 nominò primo ministro il cardinale Richelieu che per 18 anni fu l’arbitro della politica francese e indirizzò il governo verso l’assolutismo. Per rafforzare la sua autorità Richelieu si rivolse subito contro i suoi oppositori: nobili e ugonotti. Contro gli ugonotti attaccò la roccaforte della Rochelle nella quale si erano rifugiati e ridusse all’obbedienza anche le altre città protestanti. Per limitare i poteri dell’aristocrazia terriera riorganizzò lo stato inviando degli intendenti nelle varie province a riscuotere le tasse. La Francia diventò uno stato fortemente centralizzato. Per contrastare gli Asburgo d’Austria nel 1635 dichiarò guerra all’imperatore. Tale conflitto venne chiamato La guerra dei trent’anni (1618-1648) Le cause del conflitto , apparentemente di carattere religioso, in realtà avevano profonde radici politiche. La guerra esplose quando gli Asburgo d’Austria tentarono di riaffermare il cattolicesimo nei paesi di lingua tedesca dell’Europa centro orientale, ma era finalizzata al consolidamento in Europa della dinastia asburgica. Primo atto la defenestrazione di Praga. Ferdinando d’Asburgo decise di sedare la rivolta in Boemia. Al suo fianco la Spagna, mentre Province Unite, Svezia e Danimarca presero le parti della Boemia. La Francia di Richelieu per motivi politici fu dalla parte dei protestanti contro gli Asburgo d’Austria e Spagna. Il conflitto in questo modo si estese ai principati germanici, ai Paesi bassi spagnoli e presto coinvolse l’Italia settentrionale e i paesi baltici. La guerra si concluse con la pace di Westfalia (1648) che segnò l’indebolimento dell’impero. Il Trattato di Westfalia stabiliva i seguenti principi: la conferma della Pace di Augusta del 1555; la tolleranza anche per i calvinisti, che si erano molto diffusi; i sovrani dovevano rispettare le minoranze religiose; i beni ecclesiastici in possesso dei protestanti fino al 1624, non dovevano essere restituiti alla Chiesa cattolica; il divieto di persecuzione religiosa in Germania e appunto, la riaffermazione della pace di Augusta; La Spagna, a sua volta, fu costretta a riconoscere l’indipendenza del Portogallo, che passò sotto la protezione dell’Inghilterra. La Francia annesse la Lorena, l’Alsazia. Le province Unite (Olanda) e la Svizzera ottennero da parte dell’Impero e dalla Spagna il riconoscimento della loro indipendenza e da allora furono stati sovrani. IL regno di Luigi XIV Poco prima della fine della guerra dei trent’anni morirono sia Richelieu sia Luigi XIII. Il nuovo sovrano Luigi XIV aveva solo tre anni per cui il potere fu affidato alla madre, Anna d’Austria e al cardinale Giulio Mazarino. Tra il 1648 e il 1653 i nobili cercarono di contrastare Mazarino attraverso la formazione nella Fronda. La rivolta fu fermamente combattuta e Luigi XIV raggiunta la maggiore età ristabilì il potere della monarchia. Quando Mazarino morì (1661) Luigi decise di governare da solo e proclamò la celebre frase “Lo stato sono io” con tale espressione s’identificava il potere assoluto del sovrano che era al di sopra di ogni legge e il cui potere derivava direttamente da Dio. I ministri diventarono semplici collaboratori. Revocò l’editto di Nantes e con quello di Fontainebleu intimò la conversione dei protestanti al cattolicesimo. Moltissimi furono gli ugonotti che abbandonarono il paese, dando un colpo all’economia della Francia Lo stesso atteggiamento il re lo ebbe anche con i giansenisti. Movimento caratterizzato da un severo rigore morale. Luigi XIV tentò di limitare anche il potere della Chiesa mantenendo un assiduo controllo anche sui vescovi che oltre al potere spirituale detenevano grandi proprietà terriere. Politica estera: Tra il 1678 e il 1688 la Francia occupa Strasburgo e altri territori in Savoia. Il sovrano tedesco Leopoldo era impegnato contro i Turchi, ma ben presto promosse contro la Francia la Lega di Augusta con Spagna, Inghilterra, Olanda, Ducato di Savoia e i principi tedeschi. Dopo 9 anni ci fu la pace e Luigi rinunciò a tutti i territori tranne Strasburgo. Politica economica: per finanziare la politica estera servivano ingenti finanziamenti e così vi fu la riforma fiscale voluta dal ministro Colbert . Forte aumento delle tasse, ma anche grande impulso ai commerci attraverso nuove compagnie commerciali e politica coloniale. In pochi anni vi fu un grande sviluppo. Rinascita culturale: Luigi XIV favorì anche lo sviluppo delle arti delle scienze con l’intento di fare della Francia un punto di riferimento della cultura per tutta l’Europa Simbolo della potenza fu la costruzione della reggia di Versailles. Nella immensa reggia il sovrano fece confluire tutta la nobiltà francese più importante riducendola sotto uno strettissimo controllo