Luigi XIV - prof. Panella

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Luigi XIV
a.s. 2016/2017
Lavoro realizzato da
Antonella Cottone
IV D
Il modello assolutista
Luigi XIV fu un giovanissimo sovrano della Francia del Seicento.
Sulla scena politica comparve il cardinale italiano Giulio Mazzarino che
aumentò le imposte causando ribellioni che presero il nome di Fronde:
la prima fu parlamentare, la seconda principesca.
Il programma politico di Luigi XIV era quello di accentrare tutti i poteri
nelle sue mani; ai nobili tolse potere politico ma non prestigio sociale.
La residenza reale, la corte e i vertici dell’amministrazione statale
furono trasferiti da Parigi a Versailles dove venne costruita una grande
reggia.
Luigi XIV si circondò di personale politico e amministrativo di alto livello
al cui al vertice vi era un Consiglio molto ristretto.
Promosse numerose iniziative culturali.
La politica economica:
il colbertismo
Jean-Baptiste Colbert fu il solo ministro, durante il regno di Luigi XIV,
che accumulò diverse cariche. Le sue riforme incisero così in profondità
che si è potuto parlare di colbertismo.
Egli affermava che la prosperità di un paese dipendeva dalla
disponibilità di metalli preziosi, per questo impose un rigido
protezionismo. Decise di dotare la Francia di un bilancio pubblico e di
una spesa pubblica.
Inoltre uniformò le leggi in sei codici, favorì la nascita di grandi
manifatture, sviluppò la flotta mercantile nazionale, curò la libera
circolazione delle merci ed infine creò una propria politica coloniale che
durò per molto tempo.
Gli interessi economici francesi, imposti con le armi ai Paesi vicini,
portarono a delle guerre.
La politica religiosa
Luigi XIV fece approvare una Dichiarazione del clero gallicano sulla
Chiesa sottoposta, alle materie non di fede, all’autorità del re.
Combattè la diffusione del giansenismo senza però alcun risultato.
Revocò l’editto di Nantes sostituendolo con l’Editto di Fontainebleau
con cui i diritti degli ugonotti vennero negati.
Il danno per la Francia fu enorme: un grande capitale di uomini e mezzi
lasciò il paese.
Politica estera e preparazione della macchina
bellica
La Francia, per accaparrarsi la quota più elevata possibile della
produzione mondiale, utilizzò un disegno strategico ovvero condurre
una politica estera forte e contrastare la potenza commerciale olandese
con mezzi militari.
A riformare e migliorare l’esercito francese fu l’ingegnere militare
Sébastien de Vauban.
L’esito finale delle guerre fu negativo poiché la Francia, anche se molto
potente, non riuscì ad imporre la sua egemonia.
Le lunghe guerre: 1665-1678
Nel XVII secolo l’Olanda giunse al culmine della sua potenza economica
la Spagna, invece, era in decadenza.
Luigi XIV attaccò quest’ultima con la Guerra di Devoluzione.
Nel 1672 la Francia e l’Inghilterra attaccarono l’Olanda al fine di
impadronirsi del suo impero coloniale.
Dall’attacco all’Olanda ne scaturì una guerra europea.
Le lunghe guerre: 1668-1714
Luigi XIV ordinò un secondo attacco all’Olanda ma Guglielmo III, re
d’Inghilterra, promosse contro di lui la Lega di Augusta che portò ad
una guerra conclusasi con la Pace di Rijswijk.
Negli ultimi anni del regno di Luigi XIV, venne combattuta la guerra di
successione spagnola che si concluse un anno dopo la sua morte con i
trattati di Utrecht e di Rastadt.
Il progetto di egemonia francese sull’Europa fallì.
L’Italia, a seguito della crisi della Spagna, passò sotto il controllo
dell’Austria.
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