Criteri interpretativi

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Criteri interpretativi
Il lavoro: uno dei criteri interpretativi
per la storia italiana in un secolo così
complesso come il Novecento
Introduzione
• Da un punto di vista generale lo sforzo che in modo
preventivo occorre fare, è quello di spostare l’ottica dalla
semplice lettura dei singoli avvenimenti, a quella più
ampia ed articolata, che prende in considerazione i
processi sociali, economici e politici di lunga durata.
• Già questo semplice spostamento amplifica le
articolazioni dei fatti, collegandoli fra essi su spazi e
tempi fra loro distanti.
• Una tale curvatura porta con sé una immediata
conseguenza che, per quanto riguarda il Novecento, è
imprescindibile : l’approccio interdisciplinare.
Alcuni possibili approcci al 900 italiano: il lavoro
•
Le dimensioni economiche e quelle del lavoro intese, entrambe, nella loro accezione
più ampia e in collegamento con lo Stato e le istituzioni, nelle diverse articolazioni di
questo rapporto che vanno dalla dimensione giuridica, alla percezione dell’identità
nazionale
– La prima come parametro di lettura indispensabile delle vicende storiche di
medio e lungo periodo, ma anche del susseguirsi degli avvenimenti.
– Il secondo come filo conduttore non solo del movimento dei lavoratori in
generale, ma delle trasformazioni sociali che esso ha indotto o che ad esso
possono essere rapportate (demografiche, urbanistiche, di mentalità, di
spostamenti di popolazione, di rapporto fra l’impresa, il territorio) con il suo
divenire (caratterizzato nel mondo occidentale, prendo in questo senso spunto
da Aris Accornero, dal decollo industriale, dal fordismo, dal toyotismo, e
dall’attuale fase di “mass unenployment” e di “re-engineering” - cioè imprese che
trasformano i metodi di organizzazione e i processi di lavorazione, prendendo
vari spunti dal modello di sviluppo giapponese senza importarlo integralmente).
Alcuni possibili approcci al 900 italiano: il lavoro
•
Ora la dimensione del lavoro inteso nelle articolazioni che esso
assume e nelle interazioni che sviluppa con tutti gli elementi della
società e dello stato
•
Dopo i cosiddetti “anni dell’estraneità” (1880-1900) il lavoratore e il
movimento operaio, una volta usciti dalla fase protosindacale,
entrano negli anni del “riconoscimento” e della reciproca
accettazione del sistema politico e istituzionale
•
Siamo nell’Italia giolittiana, nel periodo del decollo industriale ed è
qui che nascono i primi contatti fra tre elementi decisivi per il
successivo instaurarsi di quello che potrebbe definirsi in modo più
ampio “sistema lavoro”
•
Si tratta delle strettissime connessioni e reciproche interferenze che
si pongono in essere fra territorio/i-impresa/e-sindacalismo/i una
volta sviluppatosi il rapporto fra lo stato e il sistema economico
Alcuni possibili approcci al 900 italiano: il
lavoro
•
Durante la prima guerra mondiale assistiamo ad una sospensione di
queste dinamiche a causa delle scelte operate dallo stato in guerra.
•
Ciò, tuttavia, non impedisce che singolarmente le tre componenti
del rapporto non si sviluppino, trasformandosi in maniera radicale.
•
Non è il caso di soffermarsi su ciò che avvenne nel sistema
economico, nelle classi lavoratrici e nel territorio nel 1915-1918
•
Basta accennare al sistema della Mobilitazione Industriale, e
all’immissione del lavoro femminile nella produzione bellica
(evidente e sommersa) con - prima - la rottura degli schemi familiari
e tradizionali del tessuto sociale delle compagne e delle città e - al
termine del conflitto - la successiva espulsione delle donne dal
mondo del lavoro al fine di recuperare schemi o ricondurre la vita
nazionale nelle tradizioni prebelliche spazzate via dal conflitto
Alcuni possibili approcci al 900 italiano: il
lavoro
•
Con il periodo fascista si assiste ad una esaltazione di alcune
componenti del sistema lavoro che ne sbilanciano fortemente le
dinamiche
– mito della ruralità
– importanza del sindacalismo e del corporativismo
– compromessi politici per ottenere e mantenere il consenso delle
imprese alle scelte del regime
•
Paradossalmente, rispetto alla fase della prima guerra mondiale,
durante il fascismo il panorama del sistema lavoro si arricchisce con
elementi che - pur inseriti in un’assenza di libertà e di confronto penetrano nel cinquantennio repubblicano.
Alcuni possibili approcci al 900 italiano: il
lavoro
•
E’ con il secondo dopoguerra e con il periodo repubblicano che le
interazioni fra le tre componenti, inserite in un sistema democratico,
giungono ad una loro piena interazione che non elimina distorsioni,
crisi e sbilanciamenti.
•
Gli elementi che pongono in una posizione rilevante non solo il
quadro economico o sociale propriamente detto, ma proprio quelle
categorie interpretative che fanno riferimento al “sistema lavoro”
(relazioni industriali, fenomeni demografici, mobilità territoriale e
urbanizzazione) sono:
– I mutamenti nella tecnologia e quelli nel mercato,
– le modificazioni intervenute nelle forze produttive
– l’offuscamento - più evidente nelle grandi aziende - della demarcazione
che prima esisteva fra livello manageriale e livello esecutivo (base del
fordismo e del taylorismo)
– l’allungamento della vita media
– l’intervento dello Stato
Alcuni possibili approcci al 900 italiano: il
lavoro
•
Quanti fenomeni, a loro volta, hanno avuto origine oppure sono
derivati da queste modificazioni e dall’agire di questo “sistema”?
•
Alcuni esempi:
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emigrazione
modello familiare
disagio economico
disoccupazione
trasformazione del lavoro
durata degli studi superiori o universitari
fenomeni economici non strettamente congiunturali (i costi per la
formazione di un nucleo familiare autonomo)
– elementi socioculturali (costumi sessuali, emancipazione femminile)
Alcuni possibili approcci al 900 italiano: il
lavoro
•
Impatti profondi che, messi in rapporto con l’impreparazione
organizzativa, legislativa e culturale del “sistema lavoro” hanno
avuto ricadute tumultuose tali da condurre ad un punto di approdo
che fa definire l’Italia un luogo di “estremismo demografico”
•
Un “calderone” di mutamenti che è stato portatore di effetti a
cascata di grande importanza, non ultimo il crollo del sistema delle
politiche sociali e di bilancio
•
Tutto ciò ha avuto una profonda ricaduta nel Paese che non poteva
non modificare il rapporto con l’intero sistema del lavoro, ponendo in
risalto prima le vicende relative alle relazioni industriali ed oggi
(anche se il fenomeno ha origine negli anni 80, nel processo di
“smagrimento” e destrutturazione industriale) la sparizione del luogo
“fisico” del lavoro e la sua evidente precarizzazione
Alcuni possibili approcci al 900 italiano: il
lavoro
•
Aris Accornero ha identificato diverse fasi attraversate dal sistema
delle relazioni industriali in Italia che conducono “Protocollo sulla
politica dei redditi e dell'occupazione, sugli assetti contrattuali,
sulle politiche del lavoro e sul sostegno al sistema produttivo”
firmato il 23 luglio 1993 fra il governo Ciampi, i tre sindacati e le
grandi confederazioni imprenditoriali
•
In questo protocollo, oggi superato dagli avvenimenti più recenti,
vennero poste poste, per la prima volta, delle regole che
riconobbero la contrattazione aziendale nel sistema delle relazioni
industriali, introducendo, accanto alle norme generali e ad un nuovo
agente contrattuale - le RSU - due livelli negoziali: uno nazionale di
categoria, un altro aziendale
Alcuni possibili approcci al 900 italiano: il
lavoro
•
Per concludere questa lettura del 900 italiano attraverso il “lavoro”,
prendiamo ancora una volta in considerazione una serie di elementi:
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la trasformazione dei modelli familiari e matrimoniali
la nascita delle classi sociali e la loro destrutturazione
il passaggio da una società agricola ad una industriale e postindustriale
la trasformazione demografica, del territorio e del rapporto fra città e campagna
i fenomeni migratori.
•
Ognuno di questi ha una sua storia ma tutti si possono ricondurre al
“sistema lavoro” e alle sue trasformazioni politiche ed economiche
•
Si evidenzia quindi come questa chiave interpretativa, prende in
considerazione la società e la sua storia e pone in correlazione
fenomeni che, pur avendo dinamiche proprie, si rapportano ad un
comune denominatore di lungo periodo permettendo una
interpretazione della vicenda italiana nel 900
Indicazioni bibliografiche
•
Al di là dei moltissimi testi esistenti (presenti o meno nel
programma), ne sottolineo tre:
– M-Flores - N.Gallerano, Introduzione alla storia contemporanea, Milano
1995;
– V.Vidotto, Guida alla storia contemporanea, Bari;
– A.De Bernardi - L.Ganapini, Storia d’Italia. 1860-1995, Milano 1996
(quest’ultimo ripercorre la storia italiana dall’unità ad oggi attraverso
quattro linee guida che rappresentano altrettante chiavi interpretative :
la politica internazionale, l’economia, la società, le vicende politiche)
•
Per quanto riguarda il lavoro e il movimento sindacale in generale, si
rinvia a Adolfo Pepe, Il sindacato nell’Italia del ‘900, Soveria
Mannelli (Catanzaro) 1996 ; Aris Accornero, Era il secolo del
lavoro, Bologna 1997 ; Storia del sindacato in Italia nel ‘900, a cura
di A.Pepe, in 5 volumi.
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