La religione - Dipartimento di Filosofia Comunicazione e Spettacolo

FILOSOFIA DELLE
RELIGIONI
a.a.2016-2017
Lezione I
Che cos’è Filosofia delle
religioni?
È il dialogo tra ragione e
fede?
Filosofia delle religioni
◦ Filosofia delle religioni non è lo studio sociologico né
studio storico di come sia nata una religione
◦ Non è neanche uno studio psicologico delle strutture
psichiche umane che intervengono nella religione
◦ È lo spazio in cui la filosofia incontra il fenomeno
religioso e l’ascolta
◦ Oggi potremmo dire che è l’analisi fenomenologica del
vissuto religioso
Quando è nata?
Esisteva già nel mondo
greco?
O nel medioevo?
Filosofia ancella della
religione?
Filosofia e religioni
◦Nel mondo greco: rapporto della
filosofia con le sette religiose
◦Nel medioevo: filosofia ancella della
religione
◦Modernità: quale rapporto?
Filosofia e il problema della
secolarizzazione
Quando è iniziata?
La nascita della filosofia delle
religioni
◦La si fa risalire a Kant, perché?
◦Kant esamina i confini tra ragione e mistero,
limita la ragione nel suo campo e, togliendo alla
religione l’aspetto di superstizione la colloca nei
suoi limiti
◦Il dialogo è aperto senza che l’una sia serva
dell’altra
Titolo: La religione nei limiti della ragione e
la ragione nei limiti del mistero
◦ Il corso prende in considerazione la concezione kantiana della religione. Partendo dalle
prime considerazioni sul mistero del visionario, e passando sul suo testo basilare sulla
religione, saranno presi in considerazione gli ultimi articoli sulle questioni al confine del sapere
umano
◦ E. Swedenborg, La zona grigia di Minerva ( di sola lettura)
◦ I. Kant, I sogni di un visionario spiegati con i sogni della metafisica
◦ I. Kant, La risposta a alla domanda: che cos’è l’illuminismo?
◦ I. Kant, La religione entro i limiti della semplice ragione
◦ I. Kant, Questioni di confine, Marietti, Genova, pp. 39-71 (verranno messe online)
Brevi tappe per comprendere la
religiosità nell’epoca dei lumi I
◦ La religiosità nel mondo greco e il mito
◦ Il regno dei morti e gli dei
◦ Vedere il tutto nella chiaroveggenza: i presocratici
◦ Il parricidio di Platone
◦ La definizione
◦ La filosofia e i concetti
◦ Il mondo pragmatico dei romani
Ernst Bloch, Spirito dell’utopia
Brevi tappe per comprendere la
religiosità nell’epoca dei lumi II
◦La religiosità ebraico-cristiana e il monoteismo
◦Cristianesimo e il mondo altro dopo la morte
◦Lo spirito santo
◦ Per Agostino la felicità solo dopo la morte
◦Nasce il mondo dei solo-spirito
Brevi tappe per comprendere la
religiosità nell’epoca dei lumi III
◦ Nascono immagini, descrizioni, sogni di questo mondo
altro
◦ I predicatori
◦ La Divina Commedia
poesia e letteratura = allegorie
per descrivere l’invisibile e il mistero
◦ I visionari vedono questo mondo
◦ Visioni mistiche o illusioni?
◦ La chiesa è quella che distingue i santi dalle streghe o dai
pazzi
◦Profeti o veggenti
◦Dove sta la differenza?
Profezie e oracoli
◦ Nel mondo greco
◦ L’oracolo di Delfi
◦ La pizia parlava in trance e il sacerdote interpretava
essere in trance = uscire fuori da sé, unirsi al dio per ascoltare l’inaudito
Le sibille
Le profezie nel mondo greco erano delle donne. Perché?
Profeta
◦ Profeta = nella Bibbia ebraica colui che parla al posto di Dio (pro) e annuncia la
volontà di Dio, preannuncia il futuro e indica come conviene comportarsi
◦ Radici nella mistica
Ebraismo – cristianesimo – islamismo
Non dà grande importanza nuovi profeti: non c’è l’anticipazione di un regno in terra che
verrà (forse solo Giovanni con l’apocalisse è l’unico profeta del cristianesimo)
Maometto ultimo profeta
E il Zarathustra di Nietzsche? Profeta filosofo?
Dalla profezia alla veggenza
◦ Profezia= anticipazione di un evento futuro
◦ Nostradamus – Fatima ecc.
◦ Si scende fino ad arrivare ai maghi, all’esoterismo e allo spiritismo
Hanno percezioni speciali? Oggi si cerca con la risonanza magnetica di vedere che
succede, con che cosa entrano in contatto
Ogni epoca ha i suoi visionari
Noi studieremo Kant e il più famoso visionario della sua epoca: Swedenborg
Chi è Emanuel Swedenborg?
◦ Nasce il 29 gennaio del 1688, figlio di un professore e vescovo di teologia luterana, esorcista
◦ Studi letterari e filosofici, poi anche scientifici ( aderisce al meccanicismo)
◦ Fase di rottura con il padre, che lo accusa di abbandonare la religione
◦ Tuttavia si impegna a mandarlo a studiare in Inghilterra. Newton era allora al culmine della
sua gloria: membro del Parlamento e della Royal Society, riuniva in casa sua scienziati,
filosofi e politici. Emanuel riuscì ad essere accolto in questo ambiente, cosa alla quale si era
coscienziosamente preparato studiando tutti i libri di Newton. Frequentò inoltre l’osservatorio
di Greenwich e il grande astronomo Flamstead che lo dirigeva e ci viveva conducendo una
vita da eremita: Swedenborg ne divenne intimo. Conobbe Halley, che viveva e insegnava
a Oxford, e per frequentarlo si trattenne in questa città vari mesi.
◦ Il padre gli riduce i soldi, Emanuel resta in Inghilterra, poi si sposta in Olanda e in Francia
◦ Cercò anche di vedere le applicazioni possibili delle nuove scienze. Si occupò
principalmente di forze motrici, progettò gru, macchine volanti ecc.
◦ Cercò anche di mettersi in contato con Leibniz
Frutti dei suoi viaggi
◦ Al ritorno in Svezia cerca di accelerare lo sviluppo della nazione diffondendo
l’insegnamento della matematica e progettando macchine utili alle miniere
◦ Rottura con il padre
◦ Collabora con i tecnici svedesi e viene nominato assessore straordinario alle miniere
personalmente dal re che aveva fiducia in questo giovane e che fu ripagato per
l’aiuto che diede alla truppe svedesi nella guerra contro la Norvegia
◦ Nel 1718 muore il suo sostenitore re Carlo XII e i suoi progetti vennero accolti poi con
freddezza
◦ Non aveva voluto accedere alla carriera accademica per conservare la sua libertà
◦ Questo suo distacco dal mondo accademico fece sì che negli anni successivi, pur
essendo ormai famosissimo in patria e all’estero, la Società di scienziati che voleva
fondare e alla quale teneva tanto fu creata a Uppsala senza di lui, e lui fu invitato a
farne parte solo nel 1729: lo fecero attendere ben cinque anni!
Secondo periodo di viaggi
◦ Dopo la morte di Carlo XII decide di viaggiare per cercare all’estero il riconoscimento
che non otteneva più in Svezia
◦ Ottiene il successo all’estero e poi, quindi, in Svezia
◦ Eclettico studioso di scienze
◦ Nelle scienze si lasciava guidare dall’intuizione e dai sogni
Si occupa di astronomia, addirittura anticipa la teoria nebulare Kant-Laplace
Formula alcune leggi sul magnetismo
Fa ricerche sui polmoni – sul rapporto respirazione-funzioni celebrali
Scrive un tratto di algebra con applicazioni alla fisica
È stato ingegnere militare del re di Svezia
Membro reale dell’accademia delle scienze di Svezia (1729), di Pietroburgo e di
Francia(1734)
È stato insignito della cattedra di Astronomia dell’Università di Uppsala
Da uomo di scienza a…veggente
◦ Nella prima parte della sua vita è stato principalmente uno scienziato e un politico
◦ Cerca di conciliare il meccanicismo cartesiano con lo spiritualismo leibniziano
◦ Aveva abbandonato la religione perché non voleva che influisse sui suoi studi scientifici
◦ Era credente in Dio e nella vita dopo la morte, ma non voleva occuparsi di questi
problemi
◦ Inizia a cercare il principio unificatore che possa collegare tutto
◦ Nel marzo 1744 inizia la sua catastrofe mistica: fa sogni premonitori che puntualmente
segna nel suo Diario: svenimenti, deliqui, insonnie, brividi
◦ Si spaventa: inizia l’interpretazione dei sogni
◦ La crisi religiosa covava sotto la cenere
Da I Diari dei sogni, in La zona Grigia
di Minerva p. 45
La preghiere
◦ Era solito da bambino usare la respirazione yoga e la riprende: questo gli permette un
blocco intenzionale dei movimenti intenzionali della mente,
◦ rallentava la respirazione e la regolava con il battito cardiaco: in questa maniera
intensificava la sua forza intuitiva
◦ Si dedica alla meditazione
◦ Oltre ai sogni, in questo primo periodo della sua crisi ci sono le visioni della luce: è una
sorta di illuminazione interiore, abbinata a visioni di luci o fiamme. Tali visioni lo
accompagneranno anche in seguito e saranno sempre per lui un segno della
conferma divina delle sue intuizioni. Si rende conto che sogni e visioni gli trasmettono
una conoscenza superiore e comincia a tendere esclusivamente ad esse
◦ Inizia a rileggere la bibbia
◦ Spesso gli appare il padre in sogno che lo incita a cambiare percorso di studi
L’investitura divina
◦ 1744 esce il suo ultimo libro scientifico: Oeconomia regni Animalis, la grande opera
scientifica risultato di anni e anni di studi e ricerche sulla vita organica, l’anatomia
dell’organismo umano e animale, le funzioni degli organi e del cervello. Un’opera
destinata ad esaltare la gloria di Dio attraverso la natura da Lui creata
◦ e contemporaneamente scrive un libro religioso: De cultu et amori Dei
◦ Nella notte tra il 6 e il 7 aprile (è Pasqua) dopo una notte di angosce e visioni confuse,
invoca Dio
◦ Nel 1745 a Londra ha di nuovo una visione
◦ Turbato da un uomo che si presenta nei suoi incubi: poi questi si presenta è Dio che gli
dà l’investitura: deve scrivere cosa Dio stesso gli detterà
◦ Non più quindi Dio come il principio oscuro che regola tutta la natura, ma Cristo
diviene il centro dei suoi pensieri
6-7 aprile , ivi p.
La grazia
I turbamenti dello spirito di questi
giorni 21 giorni di aprile p.57
Fede e ragionamento p. 62
Fede e ragione II p. 63
FILOSOFIA DELLE
RELIGIONI
a.a.2016-2017
Lezione II
Riferimento di Hegel all’ebraismo e la tecnica
◦ In Lo spirito del Cristianesimo e il suo destino
Noé
e
La natura non era mai stata benigna
Il diluvio suscitò una profonda lacerazione
e consegna alla smisurata sfiducia nella natura
Per questo doveva essere dominata
Con un atteggiamento morale
Sottomette la natura e se stesso a Dio
Nimrod
vuole dominare la natura in modo tale che essa non
potesse più divenire pericolosa per gli uomini
costruisce una torre e muro contro l’acqua
Nimrod cerca non più l’infinito, ma il finito e
proclama la signoria del finito
«L’unico valore è posto in Dio che si trova rispetto al mondo, in assoluta trascendenza, nella ‘sublimità’, perciò per gli
ebrei la natura è ‘sdivinizzata’, sussite solo in un rapporto di totale soggezione a Dio» (p. 17)
Diario dei sogni
◦ Inizia a scrivere un Diario a partire dal 23 marzo e termina il 27 ottobre 1744 durante il suo viaggio che aveva
come meta l’Inghilterra dove avrebbe dovuto pubblicare la sua opera sul regno animale
◦ Il padre era morto nel 1735 e ritorna nei sogni
◦ Come abbiamo detto è una sorta di autoanalisi
◦ Descrive i suoi stati d’animo e i suoi sogni
◦ Viene scosso da venti e si sveglia trovandosi a faccia in giù (era la notte del 6-7 aprile)
◦ «Mi chiesi stupito cosa significasse. E parlai come se fossi sveglio ma mi resi conto che le parole mi erano
messe in bocca: ‘Ecco che tu, Gesù Cristo Onnipotente, nella Tua immensa misericordia, Ti sei degnato di
accostarTi a un tale peccatore Rendimi degno della tua Grazia’ (…) nello stesso istante mi trovai in grembo a
Lui e Lo vidi faccia a faccia: era un volto dall’aspetto santo ed era assolutamente indescrivibile, sorrideva in
modo tale che io credo che il suo volto, quando viveva sulla Terra abbia avuto proprio quell’aspetto» (La zona
grigia di Minerva, p. 50).
◦ «Caddi di nuovo in uno stato tale da essere costantemente immerso nei pensieri, senza dormire e senza
vegliare. (…) Sopravvennero pensieri santi ma tali che non possono essere investigati. Io non posso scrivere
quel che ho provato, perché so solo di essere immerso in tali pensieri»( p. 51)
◦ Nei sogni appaiono frammenti della vita vissuta
Invasione e pazzia p. 52
Altro grande pazzo
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Hölderin da Pane e vivo
Ma tardi, amico, giungiamo. Vivono certo gli Dei
ma sopra il nostro capo in un diverso mondo.
[…]
per breve tempo l’uomo sopporta la pienezza divina.
La vita, dopo, è sogno di loro. Ma aiuta a vagare
[…]
[…] Ma spesse penso
Che è meglio dormire che essere senza compagni
E attendere. E non so intanto che dire che fare
È perché siamo poeti in tempi di privazione.
[…] la profezia cantata dagli antichi dei figli di Dio
Ecco, noi siamo, noi: ecco il frutto dell’Esperia
Respirazione p, 57
Visioni e non solo sogni a partire da luglio
◦ Incontro con il diavolo e le forze maligne
◦ «Questo avvenne nel corso di una visione, in cui non ero sveglio, né dormivo, era come se avessi riunito
insieme tutti i miei pensieri. Questo era l’uomo interiore, separato da quello esteriore, che sapeva questo. Era
l’uomo interiore, separato da quello esteriore, che sapeva questo. (…) La grazia di Dio si è mostrata sia
all’uomo interiore sia all’uomo esteriore che sono in me, sia lode e onore a Dio Soltanto» (p. 66)
◦ 27-28 luglio sogna il padre, in aprile aveva sognato Carlo XII
◦ Inizia ad entrare nel mondo della Grazia e dell’innocenza in Ottobre
◦ Sente in ottobre che Satana viene allontanato
«Quando un uomo intraprende una strada tale che si affida solo a Dio e al cristo e non a se stesso e pone il
proprio intelletto mano a mano contro se stesso, allora tova che vi sono soldati che combattono
incessantemente contro Satana» (p. 69)
Veggente
◦ «Lui stesso mi avrebbe dettato quello che avrei dovuto scrivere su questo soggetto. In quella stessa notte, per
convincermi, mi fu mostrato il mondo spirituale, l’inferno e il cielo, dove incontrai parecchie persone di mia
conoscenza e di tutti i ceti sociali. Da quel giorno rinunciai a ogni interesse scientifico terreno e lavorai
soltanto alle cose spirituali, secondo quello che il Signore mi aveva ordinato. In seguito il Signore aprì gli
occhi del mio spirito, così che mi trovai in grado di vedere mentre ero pienamente desto quello che avviene
nell’altro mondo, e di parlare con gli angeli e gli spiriti». ()
◦ Tutto ora gli sembra un impedimento al nuovo compito: i vecchi impegni, la professione, le cariche avute
finora. Adesso deve dedicarsi soltanto alle visioni che il suo occhio interiore gli rivela e all’illustrazione del
vero senso della parola divina: già nel 1747 pubblica Arcana Coelestia, dedicata appunto a questo fine. Nello
stesso anno dà le dimissioni dal Reale Collegio delle Miniere, giustificandole con altri compiti che non
definisce.
Le visioni
◦ Le visioni l’accompagnarono fino alla morte
◦ Descrizioni di quello che «vede» del mondo dopo la morte, del Cielo e dell’Inferno
◦ Alcuni lo ritennero folle lo ignorarono (Jasper)
◦ Altri ( i luterani) lo pensarono eretico
◦ Altri lo ritennero un saggio
◦ Altri lo considerarono un nuovo profeta : la Nuova Chiesa
◦ Molti poeti e scrittori parlano di esperienze simili come Strindberg
◦ Jung crede di individuare nei suoi sogni tratti di un inconscio collettivo che prende il sopravvento sulla
coscienza
◦ Ralph Waldo Emerson avverte che i suoi libri devono essere usati con precauzione
Osservazioni di Paul Valéry e Jasper
Valèry
◦ Il pazzo confonde i mondi, non sa discernere quello che appartiene al nostro mondo da altro
◦ Mentre Swedenborg sa distinguere, anzi farà una tavola delle Corrispondenze
◦ Anzi ci aiuta a vedere che come il mondo invisibile dà senso al mondo sensibile, che diventa così l’espressione
di un mondo inaccessibile
◦ Jasper:
◦ delinea tre fasi della pazzia di Swedenborg:
◦ 1. nel 1736 (un anno dalla morte del padre)
◦ 2. 1743-45 quando ha la fase acuta
◦ Dopo il 1745 diviene calmo e si struttura la sua personalità psicotica e i suoi scritti divengono sereni, ma
hanno l’aspetto ripetitivo e monotono degli scritti degli schizzofrenici
Opere di Swedenborg
◦ 1749-1756, Arcana coelestia in 8 volumi
◦ 1758, De coelo et inferno ex auditis et visis
◦ 1758, Della nuova Gerusalemme e della sua dottrina celeste
◦ 1758, Dell’ultimo giudizio e della babilonia
◦ 1763, Dottrina sula Santa Scrittura
◦ 1763, Dottrina della nuova Gerusalemme sulla fede
◦ 1764, Sapienza angelico sulla Divina Provvidenza
◦ 1768, Le Delizie della Sapienza dell’Amore coniugale
◦ 1769, Esposizione sommaria della Dottrina della Nuova Chiesa
◦ 1771, La vera religione Cristiana
◦ Diario dei sogni pubblicato postumo
Stile di Swedenborg
◦ Non è certo un poeta
◦ È terribilmente noioso
◦ Anche i suoi scritti scientifici sono prolissi e confusi, aveva la tendenza ad usare una terminologia personale,
non usava un metodo rigoroso e faceva ricorso sempre a principi generali e biblici, o addirittura mitologici.
Quelle che Cartesio chiamava le scienze curiose erano ancora predominanti e si mischiavano con le
conoscenze scientifiche
◦ Molti hanno visto nei suoi racconti qualcosa che è di questo mondo,
◦ Predomina l’ingenuità
Arcana Coelestia
◦ È l’opera più famosa e vedremo che Kant, la farà venire
dall'Inghilterra per avere informazioni dirette
◦ Le sue opere sono ripetitive, per questo se leggiamo alcuni passi Le
terre del cielo stellato, possiamo avere un’idea di ciò che lesse Kant
◦ Nelle sue opere riferisce le testimonianze dirette degli spiriti di quelle
Terre, ex auditis et visis
◦ L’universo, come il corpo umano, è composto di molteplici parti e c’è
corrispondenza tra il grande Uomo che è l’universo e l’umo sulla terra
Altre terre p. 77
Esce dall’Antropocentrismo
◦ Non si può pensare per Swedenborg che Dio abbia creato l’universo per l’uomo che vive in questa terra
◦ Allora dobbiamo pensare che esistano uomini
Il Cielo e gli uomini di Mercurio
◦ I Cielo ha il suo vivaio nella Terra, ma non necessariamente solo dalla nostra Terra
◦ Tutta l’immensità dell’universo è stata creata come mezzo per il fine ultimo della creazione:
◦ Ovvero per il regno Celeste dove il divino possa abitare con angeli e uomini
◦ Tutte le cose interiori ed esteriori dell’uomo corrispondono al Cielo ovvero al Grandissimo Uomo e questo è un
Arcano non ancora conosciuto nel nostro mondo
◦ Mercurio corrisponde alla memoria che potremmo chiamare spirituale, diff tra Erinnerung e Andenken.
◦ Ci racconta che ha parlato con gli abitanti di Mercurio e questi l’interrogano: non vogliono conoscere i luoghi, ma
quello che era stato fatto (memoria storica), non hanno interesse alle cose materiali ma solo delle cose astratte
◦ Quando questi spiriti si avvicinano all’uomo penetrano nella memoria ed estraggono ciò che interessa loro
◦ Sono contrari al linguaggio verbale perché è materiale
◦ Non comprendono i simboli per.es. la pecora simbolo dell’innocenza. Swedenborg spiega loro i simboli e le analogie
e divennero più umili
◦ Gli Eruditi di questo paese si fanno recepire da Swedenborg come un suono: sono spiriti che tentano di salire,
erano stati logici , metafisici
Gli abitanti del pianeta Giove
◦ Essi credono che dopo la morte le loro facce saranno più grandi perché è attraverso essa che vedono,
ascoltano, parlano, pensano
◦ Usano un linguaggio verbale, ma non come il nostro e il loro linguaggio concordava con quello degli angeli
(nel nostro mondo erano stati predicatori e la maggior parte Gesuiti)
◦ Verità e concordanza, vengono cacciati se c’è discordanza. Chiamano ombre le nostre scienze Osservano il
nostro mondo e se guardano troppo in basso vengono cacciati
◦ Non hanno paura della morte: morire = divenire abitante del cielo
Gli abitanti di Marte
◦ Silenziosi: pensiero, linguaggio, sentimento, emozione, espressione del volto = sono una cosa sola
◦ Non sanno che cosa sia la frode, la simulazione
◦ Racconta che gli spiriti della nostra terra tentano di mettersi in contatto con essi, ma quasi impazziscono
perché non sono compatibili con loro, perché erano rivolti verso il mondo e verso se stessi, mentre gli spirit
di Marte erano rivolti verso il Cielo e il prossimo
◦ Carità e amore celeste
Gli abitanti di Saturno
◦ Gli abitanti di questo mondo sono umili
Gli abitanti di Venere e della Luna
◦ Su Venere vivono due tipi di uomini: miti e feroci
◦ Sulla Luna vivono omiciattoli
Chi sono gli angeli e i demoni? (La zona…p.
135)
◦ I primi sono uomini che sono riusciti ad ascendere alla condizione angelica
◦ I secondi sono uomini discesi nella condizione demoniaca
◦ Ci deve essere un equilibrio tra queste forze affinché Dio possa governare
◦ Il cielo è un cielo d’amore, un cielo di lavoro. Non è inteso come rincompensa
◦ De Cielo et Inferno 1758
◦Perché un solo grande uomo?
◦Da dove deriva questa immagine?
◦Quale esempio può portare ?
L’organismo
◦ Come diciamo la società, quando sono tutti insieme, e diventa singolare, per è un organismo
◦ Tutte le vie mistiche quelle spirituali e quella della terra come sono presenti nel ’900 mirano e tendono a
compattare il molteplice nel riconoscimento reciproco delle parti
Gli angeli e il Cielo
◦ Scrive Swedenborg che ha potuto vedere gli angeli nell’aspetto umano in uno stato di perfetta veglia
◦ E racconta loro che gli uomini del mondo cristiano credono che siano entità mentali, prive di forma. Ma i veri
innocenti, i semplici – dicono a Swedenborg gli angeli – li immaginano come uomini del , solo non hanno
spento il sapere celestiale, che niente è senza forma, per questo hanno faccia, orecchie ecc..
◦ Gli uomini però non possono vederli con i loro organi corporei, ma con quelli spirituali
◦ Il cielo è costituito da innumerevoli società, nel suo complesso rappresenta un solo uomo
◦ Gli stati degli angeli mutano e si alternano
1. Perché altrimenti anche la gioiosità diverrebbe insipida
2. Perché avendo un’individualità, potrebbero amare se stessi: è Dio che li converge verso di sé, ma appena si
allontana ..
3. Perché così possono perfezionarsi
I bambini del cielo e i pagani
◦ I pagani possono esser accolti
◦ Anche tutti i bambini, anche quelli nati fuori della Chiesa: sono in uno stato di noviziato per diventare poi
angeli. Devono raggiungere un’intelligenza e una sapienza e vengono accuditi da angeli donne
◦ Tutti gli altri che sono morti adulti hanno memoria «e tale base resta salda anche se non è attiva, e serve come
base d’appoggio dopo la morte» (p. 143)
◦ Mentre i bambini non hanno memoria «essi infatti prendono tutto dal Cielo»
La vita dopo la morte
◦ La felicità non è una vita oziosa, altrimenti sarebbe noiosa
◦ Che succede dopo la morte?
◦ In questo mondo intermedio c’è una grande folla di spiriti: alcuni si fermano poco tempi altri molti anni, ma
non più di trenta: sopra questo mondo c’è il Cielo e sotto l’inferno
A questo si accede per un passaggio stretto
◦ Le porte che immettono nel cielo le vede solo chi è pronto per il cielo
◦ Le porte dell’inferno sono visibili a chi entrerà lì
L’uomo ha due porte (riferimenti che Kant
prenderà) p. 148
◦
L’uomo ha due porte
Da una penetra il bene e il vero divino
= via interno o superiore
Dall’altra permette al falso e il male dell’Inferno di penetrare = porta inferiore o esterna
L’uomo razionale è quello che in mezzo ed è razionale in proporzione della luce divina ed è pertanto in
formazione
L’uomo irrazionale è quello dove non entra la luce divina
Staccato dal corpo in vita e dopo la morte
◦ Esperienza di sentirsi staccato dal corpo, sebbene ancora in vita
◦ «in tale condizione sono stato posto tre o quattro volte, affinché potessi sapere che gli angeli e gli spiriti
godono di tutti i sensi ed anche l’uomo in quanto spirito, quando è separato dal corpo»
Descrizione dei mondi dopo la morte
◦ Ha avuto la grazia di Dio di accedere al mondo dopo la morte e poi di ritornare qui nel corpo per raccontare
◦ Come moribondo, ma poteva trattenere nella memoria Entra in contatto con il mondo celeste tramite il
cuore
◦ Un odore aromatico per cacciare gli spiriti malvagi
◦ Morire = resuscitare alla vita
◦ Gli angeli rovesciano l’occhio
◦ Gli angeli sono sempre presenti, ma se lo spirito non vuole esser essere resuscitato e voule abbandonare il
consesso degli angeli allora gli angeli lo lasciano andare
FILOSOFIA DELLE
RELIGIONI
a.a.2016-2017 Lezione II
IL CIELO SECONDO
SWEDENBORG
Come abbiamo già detto: per Swedenborg dopo la morte vengono conservate le
stesse forme umane
L’occhio corporeo vede
i corpi
L’occhio spirituale vede
corpi ancora viventi)
le forme spirituali (anche quelle che sono nei
Dopo la morte si ha la forma umana che si aveva in terra. Poi a poco a poco viene
rimossa questa forma per acquisire quella dell’interiorità dei sentimenti
Gli ipocriti
MEMORIA E AMORE
 conserva i sensi che aveva: ovvero parla, ascolta, ha il gusto, l’odorato come prima
Soprattutto conserva la memoria di quello che si è fatto
Anche di quello che nel mondo si era dimenticato, perché la memoria spirituale è
più ampia di quella materiale
Poi osserva che però che si perdono alcune conoscenze materiali, perché queste
possono essere di impedimento a pensare in modo più perfetto
Però conserva il proprio amore dominante e qui non è chiaro se anche l’amore
celeste sia sempre indirizzato a qualche cosa
Fa però una distinzione tra amore celeste e spirituale e l’amore mondano
Questo porta in Paradiso
questo all’inferno
OGNUNO È IL SUO AMORE DOPO LA
MORTE ED È PORTATO VERSO LA
SOCIETÀ DEL SUO AMORE
Amore celeste
Amore mondano
Cerca i suoi simili e sente il desiderio di
tornare presso i suoi simili
Cerca i suoi simili e società che vivono
nel male e non vedono vie che li
conducono altrove
Prende tutto ciò che si accorda al suo
amore
Ama il bene, la sincerità, la giustizia per
se stasse
Dopo la morte non si può insegnare a
queste persone perché per l’eternità
sono il loro amore verso il male
Va verso l’inferno
Amano solo se stessi e tutto il resto per
conseguire fama onori e soldi
DIVIENE PALESE DOPO LA
MORTE IL SUO AMORE
La fisionomia
Linguaggio
esterno e interno coincidono
Forma o corpo celeste
Opaco, nero brutto
Chi vive per amore corporale
bello luminoso chiaro
chi vive per l’amore celeste
FEDE E CONOSCENZA 162-3
Vera fede
Scienza
Viene in luce chi ha una vera fede spinto
da un sentimento interiore
Chi ha scelto la scienza per vanità in
cielo sceglie luoghi sabbiosi
La falsa fede viene disciolta dalla luce
del ciel
Chi ha scelto le scienze e coltivando il
proprio raziocinio per arrivare alla
conoscenza del bene e del vero abitano
in un giardino fertile e ogni giorno
perfezionano la loro razionalità
Chi non ha applicato nella vita la propria
fede sceglie luoghi pietrosi
FASI DOPO LA MORTE
Dopo la morte Swedenborg individua 3 stadi
1. Stadio dell’ esteriorità
2. quello dell’interiorità
3. quello dell’istruzione per andare in Cielo
Alcuni però vanno subito in cielo e altri subito all’inferno anche solo dopo un’ora
dalla morte
1. FASE = DELL’ESTERIORITÀ
In questa fase si prepara la concordanza tra ciò che è esteriore e quello che è
interiore
Dura di più o meno se si arriva alla morte con una minore o maggiore discordanza
In questa fase si cercano le stesse persone che si cercavano in vita: si cercano amici
e conoscenti, amore conuigale
2. FASE = DELL’INTERIORITÀ
Pensa secondo le sue disposizioni interne
Si viene liberati dall’esteriore e in questo caso può diventare o malvagio o folle
Agiscono liberamente secondo liberati dall’esteriorità che nellavita rterrena li ha
tenute a freno
In questa fase vengono distinti gli spiriti buoni da quelli cattivi
3. FASE= DELL’ISTRUZIONE
Questo stadio è riservato a quelli che vanno in Cielo e diventano angeli
Quelli destinati all’inferno vanno via prima di questo stato
Vengono preparati attraverso la conoscenza del bene e del vero
Questa istruzione viene impartita da angeli perché il vero bene si apprende dal cielo
Un’istruzione che non è indolore perché devono essere estirpate le false idee
I bambini ricevono tutta l’istruzione dal cielo, anche i pagani, o gli islamici che hanno
avuto false idee ma si sono comportati bene
Quelli che vogliono a tutti i costi andare in cielo soffrono tantissimo perché non
sono predisposti
Per accedere al Cielo deve concordare la triplice nostra natura: spirituale, morale e
civile
IL BIVIO TRA CIELO E INFERNO
I buoni al bivio vedono una pietra e prendono una via angusta che porta in cielo
I malvagi non la vedono e inciampano e percorrono la via larga che li porta
all’inferno
La pietra rappresenta la verità Divina
Per accedere alla vita divina dopo la morte occorre flagellarsi? Occorre rinunciare ai
desideri della carne?
Tutto questo è inutile se non c’è carità
La gioia celeste non è una ricompensa
534. da IL CIELO E L’INFERNO
«Tuttavia coloro che riconoscono la divinità del Signore, sono guidati verso il Cielo;
gli altri invece vanno all’inferno. I pensieri dell’uomo, che procedono dall’intenzione
o dalla volontà, sono rappresentati nell’altra vita da strade. Ne consegue che gli
spiriti vengono riconosciuti dalle strade che intraprendono. Compresi allora
chiaramente il significato di queste parole del Signore: Entrate per la porta stretta,
perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono
quelli che entrano per essa; quanto è stretta invece è la porta e angusta la via che
conduce alla vita, e quanto pochi sono quelli che la trovano! (Matteo VII, 13- 14). Il
cammino che conduce alla vita è stretto e pochi lo trovano, però trovarlo non è
difficile. La pietra che si trovava all’angolo dove finiva la via larga e comune, illustra
chiaramente le parole del Signore: La pietra che i costruttori hanno scartato è
diventata testata d’angolo. Chiunque cadrà su quella pietra si sfracellerà e a chi
cadrà addosso, lo stritolerà (Luca XX, 17-18)».
535. da IL CIELO E L’INFERNO
«e coloro che hanno passato la loro vita fuori dalle cose del mondo, coltivano l’idea
del merito e di conseguenza desiderano continuamente il Cielo e pensano alla gioia
celeste come a una ricompensa, ignorando assolutamente in che consiste la gioia
celeste. Quando queste persone vengono introdotte tra gli angeli e nella gioia
angelica, si stupiscono grandemente, perché la gioia angelica rifiuta l’idea del merito
e prevede invece l’esecuzione di doveri da cui deriva la beatitudine. Dato che non
hanno la capacità di ricevere questa gioia, queste persone si ritirano e si associano a
coloro che nel mondo hanno condotto una vita simile alla loro. Le persone che sono
vissute santamente dal punto di vista esteriore, sempre in preghiera nei templi, che
hanno afflitto le loro anime e hanno continuamente pensato che in questo modo si
sarebbero guadagnati maggiore stima e maggiori onori degli altri, e sarebbero stati
considerati come santi durante la loro vita postmortale, non entrano in Cielo perché
hanno agito soltanto per se stessi. Vanno dunque all’inferno coi loro simili. Altri
invece sono nell’inferno dei furbi, perché hanno agito con artificio e inganno,
inducendo i semplici a crederli in possesso di una santità divina. In queste condizioni
si trovano parecchi santi della religione cattolica romana. Mi è stato consentito di
parlare con loro e di vedere chiaramente la vita»
COSA CI ALLONTANA DAL CIELO?
L’amore di sé
Il cielo non è una vita astratta dal Mondo, ma viene vissuto entro il Mondo
Solo la carità ci salva che consiste in un agire in modo sincero e giusto
Nel cielo ci sono due tipi di amore: carità e amore verso Dio
IL CIELO
«Gli angeli nella loro globalità sono il Cielo, perché lo formano. In realtà però è il
divino che emana dal Signore che fluisce negli angeli e viene da loro accolto. Il
divino che emana dal Signore è il bene dell’amore e la verità della fede.» (n.7)
«Nei Cieli ognuno sa, crede e percepisce che quanto di buono e vero fa e pensa e
crede non proviene da lui stesso, ma dal divino, cioè dal Signore. Gli angeli del Cielo
percepiscono chiaramente questo influsso e nella misura in cui lo fanno proprio
hanno anche la piena consapevolezza di essere in Cielo, di partecipare della sua
luce, della sua saggezza e del suo amore. Gli angeli traggono dal Signore il bene e la
verità, costituiscono il Cielo»
IL CIELO
Il cielo è composto di società e non c’è una società simile all’altra
Cu sono due Regni:
21 – « Certi angeli fanno proprio il divino che emana dal Signore in maniera molto
profonda, altri in maniera meno profonda. I primi si chiamano angeli celesti, gli altri
angeli spirituali. Per questo in Cielo si distinguono due regni, uno dei quali viene
chiamato il regno celeste, l’altro il regno spirituale».
Ma di fatto è uno solo perché le schiere degli angeli celesti confluiscono in quelle
spirituali
Ma i cieli sono tre, c’è anche il cielo inferiore
CORRISPONDENZA TRA UOMO E CIELI
30 – «I regni interiori dell’uomo, lo spirito e l’anima, hanno un ordine analogo a
quello dei Cieli: anche l’uomo infatti ha una componente superiore, una mediana e
una inferiore; in lui fin dalla creazione sono stati posti tutti i livelli dell’ordine divino,
così che egli è il simbolo dell’ordine divino. In base a questo l’uomo coi suoi regni
interiori è in comunione coi Cieli e dopo la morte va tra gli angeli, e cioè tra quelli
del Cielo superiore, medio o inferiore, a seconda di come nella sua vita terrena ha
accolto in sé»
31 – «Il Divino che fluisce dal Signore ed è ricevuto nel terzo Cielo, è chiamato
celeste e gli angeli di questo Cielo sono chiamati celesti. Il Divino che fluisce dal
Signore ed è ricevuto nel secondo Cielo è chiamato spirituale e gli angeli di questo
Cielo sono chiamati angeli spirituali. Il Divino che fluisce dal Signore ed è ricevuto
nel primo Cielo, si chiama naturale il divino bene e la divina verità».
LA MAPPA DEI CIELI
Le società = raggruppamenti di angeli affini, ma diversi nei particolari
Le società più perfette al centro, quello meno perfette sempre più nella periferia
Tutte le società comunicano tra loro
L’INFERNO
Il mondo spirituale è intermedio tra cielo e inferno
C’è equilibrio fra cielo e terra e gli uomini sono tenuti a questo equilibrio
Tante società sono tenute in cielo tante anche nell’inferno come nel cielo così
nell’inferno ci tre inferni:
Diavolo Satana Lucifero
Gli angeli governano l’inferno e vengono inviati per placare i tumulti
Mali e pene sono interconnessi come nel nostro mondo ma lì il male non si può
nascondere
L’AMORE DI SÉ
555 – «Mi è stato concesso di constatare che l’amore di sé e l’amore del mondo
sono diabolici e mostruosi»
Questo amore di sè si manifesta in molti modi:
Orgoglio
Ricerca onore e guadagni
Amore per i suoi
Ricercare sempre il proprio interesse
Il fuoco infernale e l’amore di sé e del mondo, è il desiderio di agire il male che
deriva dall’amore di sé. L’amore di Dio dissolve il valore infernale
Ora passiamo a Kant
KANT PRE-CRITICO (FINO AL
1770
Kant salottiero e pietista (Albert Schulz)
Collegium Federicianum
Amante della filosofia inglese
1740 Università di Könisberg
Fino al 1760 prevalse l’interesse per la scienza
I questo periodo esaltazione del mondo dei sentimenti come negli inglesi
Shaftesbury, Hutcheson, Hume, Adam Smith
Indipendenza dell’etica e dell’estetica dalla teoretica
La morale basata sul sentimento
LE ORIGINI IN PILLOLE
Nato 22 aprile 1724
Forse di origine inglese Cant
Königsberg
Educazione pietista da parte della madre Albert Schulz (seguace di Wolff)
Collegio Fridericianum 1732 (studio opere classiche e la dottrina cristiana secondo
Melantone
Contestazione dell’educazione ricevuta, mai conto il pietismo= mantenere la serenità anche
nelle condizioni difficili
1740 immatricolazione Università di Königsberg studia: metematica scienze naturali filosofia
teologia e letteratura latina
Gioco del biliardo
LE ORIGINI IN PILLOLE
1746-1755 precettore
1755 dottore in filosofia e prende la Libera docenza con tesi Nuova illustrazione dei principi della
conoscenza metafisica
1764 vice bibliotecario del Castello di Königsberg
Successo delle sue lezioni
Il culto della socialità e dell’amicizia è un tratto caratteristico della sua personalità che lo
accompagna tutta la vita
Fino 1760 interesse per la scienza senza però rinunciare a considerazioni metafisiche e teologiche
Veri scritti (1755-1770)
1770 De mundi sensibilis atque intelligibilis forma et principiis. Diventa ordinario di logica e
metafisica
Poi pausa fino 1881: Critica della ragion pura
KANT
E
IL
PROBLEMA
MORALE
Etica del sentimento negli Scritti precritici
contro un’etica razionalista di regole
Periodo di vicinanza alla filosofia inglese
L’unico argomento possibile per una dimostrazione dell’esistenza di Dio (1763)
Indagine sulla distinzione dei principi della teologia naturale e delle morale (1763)
1. Riprende la distinzione aristotelica tra azione come mezzo e azione come fine a
stessa.
2. La morale ha a che fare con il dovere che esige la necessità incondizionata
dell’azione
3. Distinzione tra la facoltà di rappresentare il vero e la facoltà di sentire il Bene
4. Sentimento del Bene
OSSERVAZIONI SUL SENTIMENTO
DEL BELLO E DEL SUBLIME (1764)
Moralisti inglesi
Hutcheson, Shaftesbury, Hume
Scritti Precritici, Laterza 1982-2020, p. 293
I SOGNI DI UN VISIONARIO SPIEGATI
CON I SOGNI DELLA METAFISICA
(1766)
1763 Saggio: Osservazioni sul sentimento sul bello e il sublime
1764 Saggio: Indagine sulla distinzione dei principi della teologia naturale dalla
morale
Da Rousseau gli viene il suggerimento ad approfondire e poi superare la morale del
sentimento degli inglesi, che si limitava a costatare il sentimento morale togliendo
qualsiasi forza ai principi normativi
Kant e le donne
Misogino, ma amava conversare con le donne
Donna = anima bella sensibile
solo l’uomo poteva arrivare l sublime
Perché per Kant è un
passaggio essenziale?
Che cosa mettono in
discussione i filosofi inglesi?
CONTRO LA DIPENDENZA DALLA
CHIESA
Non si accettano incondizionatamente le norme
morali che la religione detta
Autonomia della morale dalla religione
Se si basa sul sentimento che è in ogni uomo è
salva la sua dignità
Senso morale
OSSERVAZIONE SUL BELLO E SUL
SUBLIME
Sentimenti estetici e sentimenti morali universali
Sentimenti particolari: es. compassione compiacenza onore, pudore
Virtù avventizie che possono degenerare
Solo se proviamo una benevolenza universale per l’umanità queste virtù non
degenerano nella situazione particolare in privilegi ad alcuni
1758 - SWEDENBORG
Viene a conoscenza delle visioni di Swedenborg e del fatto che parlava con i morti
La contessa Charlotte von Knobloch lo solletica a parlare del veggente e Kant le
risponde: secondo il Borowsky la lettera è del 1758, per altri del 1758
Borowski racconta che Kant era stato impressionato e che egli abbia addirittura
scritto a Swedenborg, che lo aveva invitato a leggere il suo libro di prossima
pubblicazione a Londra
Comprerà, infatti, Arcana Coelestia in quella data ne furono pubblicati solo 5 degli 8
voll. annunciati
MISTERO DELLE DATE DELLA
LETTERA
Perché ci interessa la data?
Nella lettera è seriamente interessato a Swedenborg, mentre poi nel pamphlet
pubblicato nel 1766 lo vede come un fanatico
Quando Kant ha cambiato idea su Swedenborg? Prima o dopo il pamphlet
D’altronde nella lettera dice che sta aspettando il libro annunciato
Nel pamphlet dice di averlo letto
Tafel vuole forse farci credere che abbia modificato il suo giudizio dopo aver
pubblicato il pamphlet
Nella lettera però si fanno ad episodi accaduti nel 1761
Oggi la si data nel 1763 in questa maniera si salva il cambiamento di opinione prima
di scrivere i Sogni di un visionario….
Anche perché in quella data Charlotte andò sposa a un ufficiale ed è più verosimile
che fosse un a «giovana dama» che si interessa a Swedenborg
Nel 1758 avrebbe avuto solo 18 anni
Andiamo a leggere la lettera
KANT SI DESCRIVE
Sente tracce di una mentalità incline al meraviglioso o di una debolezza che sfocia
facilmente nella fede
Ma egli è un uomo di scienza e di ragione e ha bisogno di prove e afferma che tante
volte è stato trovato l’inganno e tanto spesso c’è la possibilità di essere ingannati
per questo non va alla ricerche delle tenebre
«per non rigettare ciecamente il pregiudizio delle apparizioni e visoni in virtù d’un
nuovo pregiudizio, mi parve ragionevole assumere nuove informazioni intorni a
questa teoria»
Per questo prende informazioni da un ufficiale danese e da un gentiluomo inglese
in viaggio a Stoccolma
Scrive a Swedenborg
GLI EPISODI
1. La signora di Marteville
2. L’incendio di Stoccolma
«cosa si può addurre contro la veridicità di questo fatto?»
Kant si fida delle persone che gli hanno riporatto i fatti, ma si rammarica di non aver
potuto lui stesso interrogare il veggente
«perché il mio amico non è molto esperto dei metodi di venir in chiaro» su queste
questioni
Kant non si espone e scrive che attende con impazienza il libro che Swedenborg ha
dato alle stampe
FILOSOFIA DELLE RELIGIONI
a.a.2016-2017
Lezione IV
RIEPILOGO
Abbiamo iniziato a prendere in considerazione Kant e i suoi primi passi nel pensiero
filosofico
Il suo legame con la filosofia di Rousseau, da cui eredita la lotta contro la
dipendenza dalla Chiesa in campo morale, e dalla filosofia inglese
Il suo legame soprattutto con il pensiero di Francis Hutcheson, che contro Hobbes
asseriva che Dio aveva messo nell’uomo un sentimento morale che conduce le azioni
dell’uomo verso il bene pubblico. L’uomo può anche sbagliare, ma se si lascia guidare
da questo sentimento morale può indirizzare il proprio agire verso il bene
In ogni modo è salva l’autonomia dell’uomo
RIEPILOGO
Prende così le distanze da Christian Wolf, che, muovendosi nel terreno del
razionalismo leibniziano e nel terreno della scolastica, legava la morale alle chiese
luterane dell’epoca. La conoscenza è essenziale per agire verso la perfezione
Prende le distanza da Christian August Crusius, per il quale agire bene significava
agire in conformità al volere di Dio
 per Kant pre-critico la morale si fonda sul sentimento: abbiamo tutti un senso del
sublime e un senso del bene
RIEPILOGO
Tutti all’epoca erano a conoscenza delle visoni di Swedenborg e d era incuriosito
La richiesta di Charlotte von Knobloch a Kant di esporre i suo pensiero sul visonario
La lettera in risposta di Kant e la difficile datazione 1758? o 1768? Ovvero prima
o dopo che scrisse I sogni di un visionario spiegati con i sogni della metafisica?
Importante la datazione per vedere se Kant abbia cambiato opinione dopo aver
scritto il pamphlet
Nella lettera parla di essere in attesa di libri che stavano per essere pubblicati a
Londra secondo la risposta a Kant dello stesso Swedenborg (Arcana coelestia 1758)
 Gli editori datano la lettera al 1763 anche se in questa data la pubblicazione dei
libri del visionario era già completa. In questo periodo scrive anche Saggio sulle
malattie della testa
RIEPILOGO
Kant nella lettera si dice incline al meraviglioso e contemporaneamente bisognoso
di prove, per questo aperto soprattutto alla scienza
E per questo ha chiesto prove e racconti di persone di sua fiducia e anche
direttamente a Swedenborg
Dalla lettera
IL PAMPHLET
È un testo ironico
Inizia a parlare del paradiso dei sognatori, dove possono «costruire a loro
piacimento» e che hanno reso molti soldi a Roma: i due regni invisibili (paradiso e
inferno) sostengono il potere terreno della chiesa
Politica e religione
E il filosofo che deve e che può fare in questi casi?
1. confutare le visoni? Ma come?
2. deve ammettere come verosimili queste visioni?
COSA È SPIRITO?
Kant parte da questa domanda. Tutti parlano di spirito, ma nessuno sa con precisone
cosa si intende con questa parola
I saggi moderni intendono ragione, per questo non c’è bisogno di vedere gli spiriti
siamo in contato con essi quando parliamo con uomini dotati di ragione, Spirito è
anche ciò che anima l’uomo
Kant parte dal fatto di non sapere che cosa significhi la parola «spirito». Una sorta
di epoché
I concetti empirici – secondo Kant ‘inglese’ – si formano per astrazione
dall’esperienza : ma noi non abbiamo avuto esperienza degli spiriti
Allora come si è giunti a questo concetto?
NOTA A P. 103
Noi non chiamiamo spirito né qualcosa che è materiale né qualcosa che è nello
spazio
Allora come ci siamo formati questo concetto?
CONCETTO DI SPIRITO
Può vivere in qualcosa di materiale e solo in questo modo secondo Kant può avere
senso
Sostanze semplici e sostanze agglomerate
Anima = sostanza
Materia = resistenza e impenetrabilità
Conosciamo la impenetrabilità, ma non la comprendiamo (è un nostro limite)
Ma questo secondo Kant lascia indeciso se sia unibile nello spazio a qualcosa di
impenetrabile e materiale oppure se anche sia possibile una classe di esseri come
quelli che vengono chiamati spiriti (ossia penetrabili e che non fanno resistenza)
DIFFICOLTÀ A PENSARE GLI SPIRITI CON LA
RAGIONE
IL CONCETTO DI SPIRITO
Se penso queste sostanze senza impenetrabilità e resistenza , la loro attività non può
essere in nessun modo analoga a quella datami dalle rappresentazioni
dell’esperienza
Non sono pensabili attività di questi spiriti che cadano sotto i nostri sensi
SOSTANZA NO ESTESA
Posso pensare una sostanza spirituale occupare lo spazio
senza riempirlo, alla stessa maniera come un’unità della
materia
Es cm.1,50 di un tavolo; la ragione in un uomo
Dove è lo spirito nell’uomo?
Dov’è la sede dell’anima nel mondo corporeo? E in questo
corpo?
ATTUALITÀ DELLA CONCEZIONE KANTIANA
KANT E LO SPIRITO
«Confesso che io sono molto portato ed ammettere l’esistenza di nature immateriali
nel mondo ed a porre la mia stessa anima nella classe di questi esseri» (p.111)
Ma rimane misteriosa come possa avvenire l’unione di anima e corpo, come posa
accadere che una sostanza immateriale possa muovere sostanze materiali
Perché si domanda Kant si deve far un discorso diverso per gli animali?
È assurdo che si facciano distinzioni di spiriti, quando conosciamo così poco di essi
(nota p. 112)
MONDO IMMATERIALE
Se cominciamo ad abituarci all’idea di uno spirito autonomo dalla materia, allora
non possiamo non pensare anche che possano formare insieme un mondo
immateriale.
Infatti se si uniscono con un corpo perché non possiamo pensare si uniscono anche tra
loro?
L’ANIMA UMANA E IL REGNO DEI FINI
Dovrebbe appartenere quindi al mondo immateriale e a quello materiale animato
IRONIA DI KANT
Ironizza in nota sulla descrizione di Swedenborg dei cieli e degli altri pianeti
guardano a noi e ci potrebbero vedere come felici e beati
Tuttavia la sua ragione gli permette dia accettare che l’anima umana già in vita è
collegata alle altre anime e da queste «riceve impressioni di cui però non è
consapevole, come uomo, finche tutto va bene» (p.118)
Che significa?
È verosimile (quindi non provato) che le anime non possano agire sulla parte materiale
delle persone, ma è verosimile che possano agire sull’anima delle persone
Sarebbe bello se il sistema del mondo spirituale potesse essere dedotto e non
rimanesse ipotetico……
Che significa provare per Kant?
UNA SPECIE DI UNITÀ RAZIONALE
«Le forze che muovono il cuore umano»
Verso l’egoismo
è attirato verso gli altri
da qui ne deriva che vuole essere riconosciuto nei suoi ragionamenti e approvato nel
suo comportamento
Ne deriva una specie di unità razionale degli esseri pensanti
RAZIONALITÀ UNIVERSALE?
È una trattazione che non compete questo pamphlet
Però dobbiamo notare «come agisca in noi quasi una volontà straniera e come il
nostro volere sia necessariamente condizionato da un consenso esterno» (120)
È una forza segreta quella che ci spinge verso il bene altrui e verso beni morali che
vanno oltre il proprio egoistico interesse
È soprattutto morale l’esigenza di concepire relazioni fra gli spiriti, che fa apparire
questa relazione come verosimile
VOLONTÀ UNIVERSALE
Guardate bene: è una domanda.
VOLONTÀ MORALE E SENTIMENTO MORALE
Sentimento morale è la nostra coazione a concordare la nostra volontà a una volontà
universale
Da dove viene questa coazione dentro di noi?
Verosimilmente già in questa vita – scrive Kant – l’anima umana dovrebbe assumere il
suo posto fra le sostanze spirituali
Allora potrebbe essere ovvio pensare che dopo la morte si giunga ad repubblica di
spiriti e d qui ad una volontà divina straordinaria?
Ma dove è il punto debole per cui questo ragionamento è solo verosimile e non prova
niente?
ATTRIBUTI DIVINI PROIEZIONI DELL’UMANO?,
(123)
DIALOGO CON GLI SPIRITI
È chiaro che il commercio con gli spiriti non è cosa abituale
Le rappresentazioni del mondo spirituale in ogni modo anche sono chiare, non sono
intuitive
Anche la rappresentazione di noi stessi come anima non sono nozioni intuitive e
empiriche
Che cosa accade allora? Come possiamo raccontare qualcosa indescrivibile?
METAFORE, SIMBOLI E ANALOGIE
Si cerca affinità con le nostre rappresentazioni sensibili
Non sono quindi il concetto, ma il simbolo: lo stesso accade con i concetti razionali
si cerca una veste corporea per avere più chiarezza,
Ma queste esperienze possono capitare a tutti?
NON NEGLI UOMINI SANI (126)
In questo punto Kant e cauto. Afferma che questo non significa che all’origine di certe visioni
non ci sia un vero influsso spirituale. Tuttavia è difficile scindere la componente illusoria da
queste sensazioni e il turbamento dell’equilibrio che se ne riceve rivela una malattia
PARAGONE CON I METAFISICI
Anche i metafisici dirigono i loro telescopi verso tegione lontane e ne raccontano
meraviglie
Dove sta la diffrenza?
SOGNO ?
Le visioni sono sogni o sensazioni che non tutti possono esperire
Mondo = condiviso da tutti gli uomini
Sogno = mondo proprio
Ironia su Wolf e Crusius: aspetteremo che si sveglino dai loro sogni fatti di concetti
surrettizi, perché le loro spiegazioni non riguardano tutti, non appartengono al
mondo comune
MA PERCHÉ SI HANNO LE VISIONI?
Sogni ad occhi aperti
In questo caso non si presta attenzione
alle sensazioni. In questo caso si abbandona
alla fantasia
Se si affievoliscono ancora di più i sensi
ci si addormenta
Le cose si rappresentano come interne
Si percepisce la distinzione le sensazioni
provenienti dall’esterno e le chimere
Visioni
Nelle visioni non si pensa che siano
proprie immaginazioni e si pensa che le
rappresentazioni siano fuori di sé
Queste allucinazioni si hanno quando si la
febbre
Come è che accade si domanda Kant
LA SPEIGAZIONE DI KANT
Descrive il cervello
Ogni sensazione è accompagnata dalla rappresentazione di un focus imaginarius,
(che poi saranno le idee regolative)
La differenza tra fantasia e visione
Il focus immaginario dove si incontrano
le varie linee è all’interno
Sono cosciente che è fantasia
si incontrano all’esterno
penso che avvengano all’esterno
siamo vicini alla follia
L’INGANNO
L’INGANNO
Non si può correggere l’inganno con il ragionamento
Possiamo correggere un ragionamento sbagliato ma non una sensazione con il focus
imaginarius fuori di sé: qui abbiamo un’illusione dei sensi, non dell’intelletto
Kant sembra essere nella schiera di quelli che considera i visionari non come semicittadini di un altro mondo, ma come folli, malati
ALLORA È SOLO UN PASSATEMPO IL RACCONTO
DELLE VISIONI?
Kant vuole essere completamente razionale, tuttavia … (135-136)
QUESTA SPERANZA FUNGE IN NOI
Si pretende di vedere gli spiriti dopo la morte o si dà credito alle fantasie che alcuni
ci raccontano perché in noi vive la speranza
È la speranza che fa nascere quelle fantasie , che poi i filosofi mettono nei loro sistemi
E umilmente ammette:
BISOGNO IN NOI
C’è in noi un bisogno di spiegare la vita dopo la morte e come avvenga la creazione
Kant parlando in prima persona sottolinea l’attaccamento a questa opinione
prediletta e per questo l’ascolto di ragioni deboli che possono essere offerte
Non possiamo dare spiegazioni né pro né contro
Si potrà avere in futuro diverse opinioni su questo, ma mai saperne di più
FINE DELLA RICERCA
La ricerca non si esaurisce perché si è raggiunta una conoscenza creata a riguardo,
ma perché si è arrivati al limite del conoscere umano
FILOSOFIA DELLE RELIGIONI
a.a.2016-2017 lezione V
RIEPILOGO
Abbiamo già notato la differenza tra i visionari e metafisici
Hanno il focus dell’immaginazione
fuori di loro e pertanto vedono
fuori di loro qualcosa che è immaginario
e che non è nello spazio e nel tempo
concettualizzano ciò di cui
non hanno esperienza
costruiscono castelli
a prescindere dall’esperienza
COME ACCADE CHE SI ABBIA UNA VISIONE?
È una malattia
1798 pubblica Sul potere della mente di vincere i sentimenti morbosi per mezzo della sola
volontà: sono morbose le passioni, ma anche i fanatismi deliranti
1764 pubblica Saggio sulle malattie della mente
in questo articolo parla della connessione mente-società (sul terreno aperto da Rousseau): i
vivere sociale artificioso genera la malattia mentale
La pazzia è quello stato in cui, supportati da una sciocca fantasia, si capovolgono i principi
della retta ragione
In questo testo ribadisce, riguardo alle allucinazioni, che
«l’allucinato trasporta fuori di sé dei semplici oggetti della sua immaginazione e li considera
come cose realmente presenti davanti a sé […] e l’apparente sensazione acquisterà una così
grande vivezza che l’allucinato non dubiterà della sua veracità»
MONDO CONDIVISO E MONDO PROPRIO
La differenza essenziale è tra conoscenze che possono essere condivise e conoscenze
che non possono essere condivise dagli altri
La ragione dovrebbe produrre conoscenze condivise= universali
Condivise da tutta la specie umana
Le visioni non possono essere condivise. Solo pochi vedono. E perché vedono?
LOTTA ALLA SCHWÄRMEREI
La lotta contro la Schwärmerei il fanatismo delirante che affascina le persone che non
hanno niente da fare
Rispetto delle persone che hanno visioni perché sono malate e proiettano all’esterno
le loro fantasie
Un tale rispetto ha origine nel fatto che nonostante tutto in noi vive la speranza di
una vita dopo la morte
Qualsiasi costruzione metafisica però rischia di far perdere la mente umana e
d’altronde come distinguere le costruzioni fallaci da quelle efficaci?
Anche la teoria che Kant vuole proporre di una comunione di spiriti potrebbe essere
pretenziosa
LA FILOSOFIA E LE VISIONI
Che cosa può fare la filosofia di fronte a tali visioni?
È in imbarazzo perché:
a. perché ci sono delle cose di cui non può dubitare p.es. i racconti di fatti accaduti
b. tuttavia in quei racconti ci sono anche cose che se vengono credute ci si copre di
ridicolo
L’accademia delle scienze non farà certo un concorso su questo tema
IPOCRISIA DEI FILOSOFI
I filosofi che vogliono appare accorti ‘a buon mercato’, deridono questi eventi perché
non sanno spiegarli e li rendono simili agli ignoranti
Ignoranti
Delle Visioni
=
sapienti
allora le negano e le deridono come
regola di prudenza
E perché Kant invece se ne occupa?
ANCHE LA METAFISICA….
Perché ritiene che anche la metafisica è un’invenzione: per questo le tratta insieme
Viene solo considerato più importante occuparsi della metafisica ovvero porre fiducia
nella pretesa della ragione di argomentare di metafisica
Mentre viene considerato ridicolo credere agli eventi fantastici raccontati da
Swedenborg
SONO STUPIDI CHI DÀ CREDITO A QUESTI
RACCONTI FANTASTICI?
Sicuramente – afferma Kant – l’antica semplicità che dava credito alla
chiaroveggenza poco si addice all’intelletto illuminista dei suoi tempi (e dei nostri),
ma questa semplicità non deve essere confusa con la stupidità
Inoltre non si riesce a calcolare con precisone quanto dobbiamo dar credito a questi
racconti e quanto invece dobbiamo dubitarne
Sempre, in tutti i tempi, nel passato e nell’avvenire certe cose contrarie al buon senso
trovano credito fra la gente, come oi presentimenti, l’influsso delle fasi della luna
sulle piante
Vengano accolti verità e menzogna in un miscuglio che solo con il tempo la ragione
può chiarirne i concetti
QUAL È IL METODO?
Come va esaminata la questione si domanda Kant
1. a priori
2. a posteriori non si arriva a nessuna conoscenza perché l’esperienza sfugge come
un’anguilla metafora «il che fa tanto onore a un filosofo quanto ad un mercante il
chiedere per piacere una dilatazione al pagamento di una cambiale»
Per evitare tale inconveniente i filosofi partono allora dall’opposto estremo dalla
metafisica: risultato i concetti e l’esperienza = linee parallele che non si incontrano e
cercano di deviarle con i ragionamenti
Kant già in questo scritto sente i pericoli di queste vie
Deve dar fede all’esperienza dei racconti su e di Swedenborg?
POESIA E VISIONI
Kant ha delle affinità con quelle costruzioni mentali
E si domanda:
Dobbiamo supporre maggiore saggezza e verità negli scritti di Swedenborg?
Oppure egli accorda al mio sistema di idee come i poeti che profetizzano e
immaginano?
Hanno esperienza anche chi vede nel marmo screziato la famiglia sacra, o nelle
nuvole le figure di un vecchio con la barba: tutte queste cose le vede solo lui
Esamina così i testi di Swedenborg
Lo stile indica che non sono costruzioni della ragione per ingannare il lettore
È un’illusione dei sensi che merita per questo più rispetto delle illusioni create in modo
subdolo dalla ragione
 Da queste posso difendermi con un buon uso della ragione
 Posso decostruire e scoprire l’uso che hanno quelle costruzioni (ideologie)
 Tenendo a bada la propria curiosità
Mentre nel caso di Swedenborg può poco la ragione
Propone allora di dividere il delirio come illusione dei sensi dalla
mania (intesa come delirio della ragione)nei testi di Swedenborg
METODO DI KANT
Tralascia pertanto tutte le pseudo-argomentazioni che egli fa con la ragione (che
ritiene inutili) dalle sue pseudo-esperienze e individua di queste 3 tipi
1. stadio intermedio fra sonno e veglia in cui ha udito e visto gli spiriti (nel testo
preso in esame da Kant questo è accaduto 3 o 4 volte)
2. in caso di sdoppiamento: viveva da una parte e si trovava però
contemporaneamente a raccontare di altre esperienze (nel testo preso in esame da
Kant questo è accaduto 2 o 3 volte)
3. la terza specie di apparizioni avviene quando è interamente sveglio e questo è
per la maggior parte
MEMORIA
Swedenborg afferma che noi tutti abbiamo delle rappresentazioni oscure e parla di
memoria esterna ed interna
Questa l’hanno tutti
solo alcuni e qui viene conservato tutto
quello che sfugge alla memoria esterna
Come vedete è molto simile all’inconscio collettivo di Jung
MA SI DOMANDA KANT QUESTO MONDO INTERNO
FATTO DI SPIRITI COME FANNO A PARLARE NELLA
LINGUA DEL MONDO ESTERNO?
Il senso interno è sconosciuto agli uomini e Swedenborg è l’oracolo, perché il suo
interno è aperto
Il mondo degli spiriti è per Swedenborg l’unico reale che muove quello materiale
Tuttavia gli spiriti partecipano alle anime umane i loro pensieri e questi prendono
l’apparenza delle cose materiali
NON APPRODA A NULLA
Tutto il lavoro di Swedenborg non
approda a nulla perché non può essre
provato, non può quindi appartenere ad
un mondo condiviso
Cosa ne ha ricavato Kant?
SPIRITO CRITICO
Kant però ringrazia quel testo che sebbene non gli abbia portato nuove conoscenze,
gli ha fatto però vedere la metafisica, di cui è stato sempre innamorato, sotto
un’altra luce:
Metafisica = scienza dei limiti della ragione umana
Si deve porre la questione di cosa possiamo conoscere e quale rapporto abbiano i
nostri concetti con l’esperienza per fondare bene i nostri giudizi
Kant è cosciente che non ha ancora individuato i limiti, ma questo gli permette di non
andare oltre in maniera cieca
UMILE TERRENO DEL SENSO COMUNE
CURIOSITÀ E SAGGEZZA
Devono coordinarsi. Ma come?
Sicuramente la saggezza deve contenere la curiosità infinità (ne ho bisogno di quelle
conoscenze? Conoscere quelle cose non è vano?). Allora la metafisica diventa
compagna della saggezza
La conoscenza della natura spirituale, della libertà, predestinaziane, vita futura
porta a conoscenze artificiose e queste non sono parganabili alle ipotesi delle
scienze naturali
Inoltre il cuore se vuole credere nella vita dopo la morte non ha bisogno di
conoscenze e di altri mezzi che non sono a disposizione di chiunque
IL SENTIMENTO
Inoltre il cuore se vuole credere nella vita dopo la morte non ha bisogno di
conoscenze e di altri mezzi che non sono a disposizione di chiunque
Non bisogna essere virtuosi per essere poi ricompensati
Il cuore umano contiene già precetti morali immediati
KANT
Nel 1770 inizia il suo insegnamento e pubblica La forma e i principi del mondo
sensibile intelligibile
Il tempo non è più considerato come entità metafisica, ma come un’idea che è prima
dell’esperienza: non posso comprendere la parola ‘dopo’’ se non ho già il concetto di
tempo
È intuizione pura nella sua unitarietà
«Il tempo è quindi il principio formale del mondo sensibile assolutamente primo»
Lo stesso dicasi dello spazio
LEZIONI DI PSICOLOGIA 1770
Io penso soggetto
io penso oggetto
Presupposto con cui conosce gli oggetti non può divenire totalmente oggetto
Impossibile fissare un Io in sé staccato dalla riflessione su se stesso in quanto sempre modificato
da se stesso
La coscienza di se stessi è una percezione interna ed è meramente empirica, sempre mutabile, e
non può darci un sé stabile e permanente in questo flusso di fenomeni interni
Psicologia empirica e psicologia razionale= trattano del senso interno ma dove è la
differenza?
PSICOLOGIA (1770)
Psicologia empirica raccoglie i fenomeni empirici del senso interno
Psicologia razionale tratta dei principi della psicologia empirica
In questo periodo i principi sono metafisici: ovvero la trascendenza dell’anima come
principio del nostro senso interno = è indipendente dal corpo
Psicologia empirica e simile alle scienze naturali empiriche
Non è sviluppata perché non ci sono raccolte di dati sufficienti
PSICOLOGIA RAZIONALE
Non conosce l’anima umana tramite l’esperienza, ovvero ascoltando il flusso dei dati
sensibili che si presentano al senso interno e alla coscienza
Ma conosce l’anima sulla base di concetti a priori, sulla conoscenza metafisica
dell’anima
Quali sono questi concetti?
TRE TEMI
1. La sua origine
2. La sua condizione futura
3. La sua sopravvivenza
Questo non posso conoscerlo tramite l’esperienza. In quelle lezioni ancora si arrovella
per la dimostrazione dell’immortalità dell’anima
È un principio che permette di spiegare perché possiamo trascendere. In noi funge
l’idea dell’immortalità dell’anima, perché possiamo trascendere la situazione in cui
viviamo nell’agire per esempio
LA RIVOLUZIONE KANTIANA IN PILLOLE
Nel 1781 pubblica La Critica della Ragion Pura
Analisi dei giudizi
Dialettica trascendentale che ha come compito di vedere come nasca una logica
dell’apparenza
L’idea è un concetto necessario della ragione cui non può essere dato un oggetto
congruente ni sensi
Idee trascendentali indicano quindi qualcosa cui sottostà qualsiasi esperienza, ma che
non possono diventare oggetto di esperienza
Idea trascendentale = unità assoluta delle condizioni di tutti gli oggetti in generale
SEPARARE I CONTENUTI DALL’UNIVERSALE
Gli universali prima di Kant erano Idee
Oppure per induzione e abitudine nell’esperienza
Compito della Critica della Ragione Pura:
Trovare il fondamento di un sapere incontrovertibile, su cui tutti sono d’accordo e fa
questo separando i contenuti dalle forme. Solo le forme sono universali.
In questa maniera giustifica il sapere della scienza, ma non il sapere morale
CONOSCERE L’INCONDIZIONATO
La totalità assoluta di tutte le apparenze, di tutti i fenomeni è soltanto un’idea
L’insieme di tutti i fenomeni del mondo = cosmologia
L’insieme di tutti i fenomeni della coscienza = psicologia
L’insieme del tutto = dio teologia
Incondizionato, i principi primi non possono essere conosciuti
Non è possibile conoscere l’incondizionato perché cadremo in antinomie
L’illusione non può essere distolta, perché ha radici in un bisogno umano
Non è possibile conoscere l’io dalla psicologia razionale
La psicologia non può dimostrare l’immortalità dell’anima
Tutte le prove possono essere distrutte, ma non la tesi
Che significa?
AFFERMAZIONI SPIRITUALISTICHE ?
Significa che non possiamo averne conoscenza
Non possiamo averne una conoscenza condivisa
Vengono spazzate via tutte le ipostatizzazioni
anche tutte le affermazioni spiritualistiche
sono tutte affermazioni non Ma
condivise
Quindi non può essere provata l’immortalità dell’anima e l’esistenza di Dio, ma
neanche il suo contrario
Però abbiamo queste idee
IDEA DI UNITÀ ULTIMA
Deve essere assunta come fine e compito: stimola la nostra ricerca come se la
molteplicità dei fenomeni interni potesse essere considerata espressione di unità che
sta sotto a quelli
Io penso è l’unità, o ideale della ragione, che penso come se fosse alla radice di tutti
i fenomeni
E così Dio di tutti i fenomeni
«HO DOVUTO SOSPENDERE IL SAPERE PER FAR
POSTO ALLA FEDE»
La distruzione della metafisica lascia aperta la questione di Dio e dell’anima
Non possiamo conoscere Dio, ma possiamo credere però: niente ce lo vieta
La morale resuscita quelle idee come idee regolative
Ma prima di passare alla morale kantiana e alla religione
Leggiamo la risposta di Kant alla questione che cos’è l’illuminismo
Filosofia delle
religioni
a.a.2016-2017 lezione VI
Illuminismo
 Il sapere condiviso e quello non-condiviso
Universale
Sapere delle scienze
sapere soggettivo
dipende dalle emozioni
per. es. speranza
può far riferimento a idee
Quali idee?
Idee e Idee
 Idee con uso improprio della ragione
Quando si costruiscono sistemi
che si vogliono imporre come scienza
A cui tutti devono sottostare
Qual è secondo voi l’uso
proprio della ragione?
Idea
 «Esse contengono una certa compiutezza,
cui non vi conoscenza empirica possibile
che riesca ad arrivare; riguardo alle idee, la
ragione tende soltanto all’unità sistematica,
alla quale essa cerca di avvicinare l’unità
empiricamente possibile, senza mai
raggiungerla pienamente» (Crpura, Adelphi
2001, p. 600)
Idee regolative
 Le idee non costituiscono conoscenza, ma indirizzano il
conoscere verso l’unità totale che le idee rappresentano
Es. totalità del senso interno
Io in senso sostanziale
che quindi non si può conoscere
ma indirizza le conoscenze progressive dei fenomeni del senso
interno
«(…)le idee diventano allora trascendentali»(Crpura, p. 598)
Ma hanno anche un’altra funzione le idee? Quale?
Idea
ideale
 «Ancora più remoto della realtà oggettiva sembra essere ciò che
chiamo ideale. Con questo intendo l’idea non semplicemente in
concreto, bensì in individuo, cioè come una cosa singola,
determinabile, o anche determinata , solo mediante l’idea» (Crpura, p.
600)
 Sono idee che hanno forza pratica
 Possono servire come concetti morali i puri della ragione
 Es. l’umanità in senso più perfetto
«La virtù, e con essa la saggezza umana in tutta la sua purezza, sono
idee. Ma il saggio (degli Stoici) è un ideale, cioè un uomo, che esiste
semplicemente nel pensiero, ed è tuttavia pienamente adeguato all’idea
di saggezza» (p. 601)
Questo già nella Critica della Ragion Pura
La risposta alla domanda
sull’Illuminismo
 Prima di affrontare il problema morale
 Uno sguardo all’epoca
 Religione e società borghese
 Economia poteva più della pubblicistica
 Battaglia per l’emancipazione umana in una minoranza
 Circoli di lettura caffè e salotti
 Vi accedevano i borghesi
 Popolo = avere delle proprietà
Sfera laica della politica
 Tolleranza religiosa
 Sovrani illuminati (Federico II di Prussia) era cresciuto con le idee di
Voltaire
 Tenevano però separati la sfera politica dalle simpatie filosofiche per
le idee illuministiche
 Borghesia forte economicamente con aspirazioni a contare
politicamente
 Gli intellettuali schierati in favore delle nuove idee
vedevano queste capaci di trasformare la società e la vita degli uomini
Germania incontemporanea
 Frantumata in piccoli principati
 Classe borghese con difficoltà di affermarsi
 Enorme sviluppo della filosofia
 Studi precisi per la comprensione dell’illuminismo perché aveva
bisogno di maggiore forza argomentativa per affermarsi
Illuminismo della ragione
illuminazione divina
della mistica
Chiese protestanti alleate con i principi
Emancipazione attraverso la conquista di verità laiche
Intellettuali tedeschi
Aufklärer
Combattevano il potere con
mezzi razionalistici
Attenti però alle esperienze
concrete
Stürmer
Sturm und Drang
movimento letterario
esaltava la genialità e la
libertà dell’artista
Arte come arma di protesta
contro i residui feudali della
Germania e quindi contro
l’ordine costituito
La domanda sull’illuminismo
 Un pastore luterano si domanda se il matrimonio debba in
futuro essere sancito della religione sulla rivista
Berlinische Monatsschrift nel dicembre 1783
 E in questo contesto – osservandola grande confusione
che c’era – si domanda «Che cos’è l’illuminismo?»
 Nei due anni che seguirono molti intellettuali risposero
 Lessing, Mendelssohn, Hamman, Herder , Schiller
 Perché per noi la risposta di Kant è importante?
La risposta di Kant
 È importante dal punto di vista politico
 Dal punto di vista etico-morale perché sancisce l’autonomia
della morale dalla religione e questo permise a Kant – chiariti
punti basilari – di avviarsi ad un ripensamento del rapporto
religione-morale
 Era già stato avviato, ma chiarire l’illuminismo permetterà di
individuare principi della morale
 La risposta di Kant scritta nel settembre 1784, pubblicata nel
dicembre 1784
 1785 Fondazione della metafisica dei costumi
 1788 Critica della ragion pratica
Stato di minorità
«L’illuminismo è l’uscita dell’uomo da uno stato di minorità il
quale è da imputare a lui stesso»
Che significa minorità?
Quando si è in uno stato di minorità?
Perché quello stato è imputabile a se stessi?
Perché si vuole rimanere minorenni?
Oggi quando si esce dalla minorità? Si esce dalla minorità?
Dipendenza
«È tanto comodo essere minorenni! Se ho un libro che pensa
per me, un direttore spirituale che ha coscienza per me, un
medico che decide per me sulla dieta che mi conviene, ecc.,
io non ho più bisogno di darmi pensiero per me. Purché io sia
in grado di pagare, non ho bisogno dì pensare: altri si
assumeranno per me questa noiosa occupazione. A far sì
che la stragrande maggioranza degli uomini (e con essi tutto
il bel sesso) ritenga il passaggio allo stato di maggiorità,
oltreché difficile, anche molto pericoloso, provvedono già
quei tutori che si sono assunti con tanta benevolenza l'alta
sorveglianza sopra costoro.»
Ironia di Kant
 Gli uomini sono pigri non si vogliono emancipare e il potere
li sorveglia e li tiene per le dande affinché non pretendono
di camminare da soli
 Minoranza è quasi una seconda natura
maniera non si esercita più l’intelletto
in questa
 Minoranza è una situazione che dipende dalla situazione
sociale (Rousseau)
 Solo pochi si sono emancipati e hanno iniziato –scrive
Kant – a diffondere la vocazione di ogni uomo a pensare
da sé
 Come ci si libera dal giogo?
libertà
 Proprio alcuni tra gli intellettuali, tra i tutori dell’ordine che
dovrebbero guidare sotto il giogo la grande folla che hanno
diffuso la stima del razionale
 Kant in questo contesto è vicino all’illuminismo francese e
tuttavia lontano
 Gli intellettuali possono, anche se ispirati alla libertà, possono
seminare pregiudizi
 C’è nell’aria la rivoluzione francese
«Forse una rivoluzione potrà sì determinare l'affrancamento da un
dispotismo personale e da un'oppressione avida di guadagno e di
potere, ma mai una vera riforma del modo di pensare. Al contrario:
nuovi pregiudizi serviranno al pari dei vecchi a mettere le dande
alla gran folla di coloro che non pensano. Senonché a questo
rischiaramento non occorre altro che la libertà; e precisamente la
più inoffensiva di tutte le libertà, quella cioè di fare pubblico uso
della propria ragione in tutti i campi. »
Libertà
«Fare pubblico uso della propria ragione in tutti i campi»
Pubblico e Privato.
Che cosa intende Kant?
Pubblico e privato
Uso pubblico della
ragione
Uso privato della
ragione
 È la libertà dello studioso
 Quando ha una funzione
davanti all’intero pubblico
dei lettori
 In questo si è liberi
 Oggi siamo così liberi?
civile e in quel caso
interviene un interesse
privato e per
salvaguardare il proprio
lavoro
 Qui non occorre ragionare
occorre ubbedire
Servizio e libertà
«Così sarebbe assai pernicioso che un ufficiale, cui fu dato
un ordine dal suo superiore, volesse in servizio
pubblicamente ragionare sull'opportunità e utilità di questo
ordine: egli deve obbedire. Ma è iniquo impedirgli in qualità
di studioso di fare le sue osservazioni sugli errori commessi
nelle operazioni di guerra e di sottoporle al giudizio del suo
pubblico. Il cittadino non può rifiutarsi di pagare i tributi che
gli sono imposti e un biasimo inopportuno di tali imposizioni,
quando devono essere da lui eseguite, può anzi venir punito
come uno scandalo (poiché potrebbe indurre a
disubbidienze generali). Tuttavia costui non agisce contro il
dovere di cittadino se, come studioso, manifesta
apertamente il suo pensiero sulla sconvenienza o anche
sull'ingiustizia di queste imposizioni».
Problema tutto tedesco
 Parlate quanto e come volete, ma ubbidite
 Solo lo studioso è libero
 Anzi ha il compito di comunicare al pubblico tutti i pensieri circa i
difetti di qualsiasi credo
«Così sarebbe assai pernicioso che un ufficiale, cui fu dato un ordine dal
suo superiore, volesse in servizio pubblicamente ragionare
sull'opportunità e utilità di questo ordine: egli deve obbedire. Ma è iniquo
impedirgli in qualità di studioso di fare le sue osservazioni sugli errori
commessi nelle operazioni di guerra e di sottoporle al giudizio del suo
pubblico. Il cittadino non può rifiutarsi di pagare i tributi che gli sono
imposti e un biasimo inopportuno di tali imposizioni, quando devono
essere da lui eseguite, può anzi venir punito come uno scandalo (poiché
potrebbe indurre a disubbidienze generali). Tuttavia costui non agisce
contro il dovere di cittadino se, come studioso, manifesta apertamente il
suo pensiero sulla sconvenienza o anche sull'ingiustizia di queste
imposizioni».
 Perché come funzionario
civile fa un uso privato?
 Perché questa doppiezza?
Interesse privato
 Altrimenti si dovrebbe dimettere
 Non è tutto il mondo, ma solo una comunità ristretta quella
a cui il funzionario civile della Chiesa comunica cose che
servono per conservare l’ordine
 Hanno un contratto che devono rispettare
«Un tale contratto, teso a tener lontana l'umanità per sempre
da ogni ulteriore progresso nel rischiaramento, è irrito e
nullo in maniera assoluta, fosse anche che a sancirlo siano
stati il potere sovrano, le Diete imperiali e i più solenni
trattati di pace.»
Progresso verso il rischiaramento
 Kant scrive che nessuna epoca può impedire questo progresso
e che ogni epoca deve impegnarsi a estendere le conoscenze e
a liberarsi dagli errori
 Invoca quindi a lasciare liberi i cittadini e soprattutto gli uomini
di Chiesa di fare osservazioni sulle norme vigenti pubblicamente
come studiosi
 Non è lecito annullare una fase dell’umanità verso il suo
miglioramento
 Calpestare questi diritti sacri dell’umanità
 Il monarca non può decidere sul popolo, deve solo impedire che
i suoi sudditi si ostacolino tra loro
 Se decide di cose religiose questo può ledere la sua maesta
Età dell’illuminismo, ma non età
illuminata
 Kant scrive che gli uomini non sono ancora in grado di avvalersi del
proprio intelletto
 Si è solo aperto il campo per lavorare a questa emancipazione
 E qui parla il funzionario civile di Federico II
 «Un principe che non crede indegno di sé dire che considera suo dovere
non prescrivere nulla agli uomini nelle cose di religione, ma lasciare loro in
ciò piena libertà, e che quindi respinge da sé anche il nome orgoglioso
della tolleranza, è egli stesso illuminato e merita dal mondo e dalla
posterità riconoscenti di esser lodato come colui che per primo emancipò
il genere umano dalla minorità, almeno da pane del governo e lasciò libero
ognuno di valersi della sua propria ragione in tutto ciò che è affare di
coscienza. Sotto di lui venerandi ecclesiastici, senza pregiudizio del loro
dovere d'ufficio, possono liberamente e pubblicamente, in qualità di
studiosi, sottoporre all'esame del mondo i loro giudizi e le loro vedute che
qua e là deviano dal credo tradizionale; e tanto più può farlo chiunque non
è limitato da un dovere d'ufficio»
La dignità umana
 Lo sviluppo del pensiero libero secondo Kant dovrebbe
aiutare poi il governo, anche se dovesse diventare libertà
di agire anche sui principi del governo
 Ma il governo dovrebbe essere avvantaggiato a trattare
con gli uomini in modo conforme alla loro dignità
 Nel momento che passa ad esaminare la ragion pratica, ha
ormai acquisito che:
la dignità dell’uomo e la sua libertà sono essenziali per
l’agire morale
La ragion pratica
 Che cosa debbo fare?
 Autonomia della ragion pratica dalla conoscenza teoretica e
dalle scienze
 Posso pormi la domanda cosa debbo fare perché ho a che fare
con cose che possono essere diversamente da quelle che sono
 Alla ricerca di principi universali per ottenere una volontà buona
 Filosofia popolare
 La felicità
 Non abbiamo due ragioni, la ragione è una con due aspetti
Il caro sé o caro Io
 Separazione di universale e materiale
Principi formali dell’agire
Volontà buona
Differenza con la volontà santa
inclinazioni personali
Filosofia morale pura cerca la
legge morale
 Kant si domanda se non occorra una metafisica dei costumi
prima di indagare i bisogni dell’uomo, prima di indagare la parte
materiale dell’uomo, prima di indagare le circostanze in cui
l’uomo vive
 Il dovere deve esser un’obbligazione a prescindere dalle
situazioni e dalle disposizioni e inclinazione degli uomini (p. 7)
 Morale razionale, non più provvisoria, non più solo consigli
 Una morale capace di indipendenza sia dalla natura dell’uomo
sia dalle circostanze politico-religiose
 Non cerca regole pratiche, ma la legge morale, che non sia
basata sulla fede, ma sulla ragione
 Poi si vedrà se nell’esperienza sia applicabile
Un passo indietro
 Kant cerca, quindi, nella ragione una legge che è prima
dell’esperienza e che viene accolta nella volontà dell’uomo
e viene attuata nelle situazioni contingenti
 Vuole cercarla perché è un brillante grezzo nella nostra
coscienza che se portato alla luce potrà illuminarci e con
maggiore vigore potrà applicato nel corso della vita
Non è la felicità a guidare l’agire
 Non per la felicità, perché l’uso della ragione comporta
una fatica che non è mai ricompensata in termini di felicità
 Invidia di quelli che hanno meno ragione
 Perché?
 Ma allora perché siamo dotati di ragione pratica?
Compito di Kant
 Rischiarare il concetto di dovere, che contiene il concetto di
buona volontà, al di là degli ostacoli e limitazioni soggettive
 Il primo passo : cercare le azioni che si fanno per dovere
 Scartare le azioni contrarie e quelle che sono conformi al
dovere per inclinazione e per interesse personale (p. 23).
 Dovere per il dovere, fine a stesso non per qualche altro scopo.
Deve essere al di là del «caro io».
 Es del bottegaio di Kant e di Adam Schmidt: «il birraio e il
fornaio non rendono i loro servizi per benevolenza, ma per
l’amore che hanno per se stessi» e ancora «Noi non ci
rivolgiamo alla loro umanità, ma al loro interesse (self-love)»
(Morale dei sentimenti e ricchezza delle nazioni, Guida, 1974,
p. XLII nota e p. 266
 Es. conservare la propria vita (p. 25)
 Es. Filantropia (p. 27)
Morale nell’esperienza?
 Esempio dell’amicizia
Anche cerchiamo una pura lealtà nella amicizia anche se
non potrebbe esserci mai stato un amico leale sino ad ora
 La moralità non è data né dalla tradizione, né dalla
religione, né dal regime politico: sono tutti casi empirici,
soggetti alla contingenza a al periodo storico
 Mentre la morale è un fatto di ragione: è nelle strutture
universali della ragion pratica, cioè è un comando
generale che fa da filtro alle motivazioni empiriche
La moralità
 È la moralità che è la condizione per cui un
essere razionale può essere fine a se stesso
 È la moralità che gli dà dignità
 Che cos’è la dignità? Quando abbiamo
dignità?
 Quando raggiungiamo l’onore e il rispetto
della comunità?
Volontà e libertà
 Volontà = casualità degli uomini razionali
 Libertà
necessità naturale
 Libertà negativa = non è una necessità naturale
secondo leggi
Non è senza leggi
Libertà negativa in senso politico e
giuridica
Provengono dall’ambito giuridico
 Per ‛libertà negativa' s'intende, nel linguaggio politico, la situazione in cui un
soggetto ha la possibilità di agire senza essere impedito, o di non agire senza
essere costretto da altri soggetti
 La libertà negativa si suole chiamare anche ‛libertà come assenza d'impedimento'
o ‛libertà come assenza di costrizione‘
 Montesquieu: ‟La libertà è il diritto di fare tutto ciò che le leggi permettono»
È la libertà che pone l’accento sul fatto che NON abbiamo costrizioni esterne
LIBERTA DA ……
Libertà positiva in senso politico
Rousseau:
Libero è chi agisce e non ubbidisce ad altri che a se stesso
«L’obbedienza alla legge che ci siamo prescritti è la libertà»
(Contratto sociale)
Kant ( Pace perpetua) riprende questo e dice che la libertà
giuridica è fare tutto quello che si vuole purché non si rechi danno
ad altri
Ma come è la libertà negativa e positiva in senso morale?
Libertà in senso morale
 Libertà negativa = libertà dagli impulsi

Libertà positiva = la facoltà della ragione pura
di essere per se stessa pratica
libertà positiva
 Libertà di «non agire secondo alcun’altra
massima se non quella che può avere se stessa ad
oggetto anche come legge universale» (p. 129)
 Volontà buona
sintetica a priori perché non è
contenuta nella massima
 Che significa?
Che significa diventare
maggiorenni ?
Darsi la regola
 Trovato il dovere come imperativo categorico per il
rispetto della dignità umana
 Uomo fine a se stesso e non come mezzo
 Imperativo categorico
 «agisci in modo da trattare l’Umanità, così nella tua
persona come nella persona di ogni latro, sempre insieme
come fine, mai semplicemente come mezzo»
 Ma se l’uomo è fine in quanto è razionale, come può essere
che deve sottostare alla legge dell’imperativo categorico?
Volontà autolegislatrice
 Non eteronimia della volontà, ma autonomia
 L’autonomia il fondamento della dignità della natura umana
 Ma che cos’è la libertà
 Posso conoscere la libertà?
La doppia ragione
 Speculativa
cerca la causa suprema del mondo
 Pratica
necessità assoluta delle leggi nell’azioni di
un essere razionale
 Non può comprendere la necessità in toto di quello che
accade e di quello che dovrebbe accadere e per questo è
una ricerca permanente e la soddisfazione è sempre
differita
Non posso conoscere la libertà
• Siamo passati dalla libertà negativa nei suoi due aspetti:
1. liberi dai legami con la natura istintuale
2. liberi da qualsiasi costrizione esterna : la libertà è
propria della ragione pura
Alla libertà positiva
• È la libertà di tutti gli esseri razionali che possono darsi questa
massima universale per se stessa
• Ma come possiamo definire questa libertà?
• Possiamo dedurla e da dove? Dall’esperienza? Arriviamo ad
essa per astrazione? È nella nostra natura di uomini?
• Posso solo difendere la libertà, ma non dimostrarla
 La libertà presupposto della ragion pratica
FILOSOFIA DELLE
RELIGIONI
A.A.2016-2017 LEZIONE VII
LA DIGNITÀ UMANA
• Lo sviluppo del pensiero libero secondo Kant dovrebbe aiutare poi il governo, anche se
all’inizio sembra andare contro il governo
• Ma il governo dovrebbe essere avvantaggiato a trattare con gli uomini in modo conforme
alla loro dignità
• Nel momento che passa ad esaminare la ragion pratica, ha ormai acquisito che:
la dignità dell’uomo e la sua libertà sono essenziali per l’agire morale
LA RAGION PRATICA
• Che cosa debbo fare?
• Autonomia della ragion pratica dalla conoscenza teoretica e dalle scienze
• Posso pormi la domanda cosa debbo fare perché ho a che fare con cose che possono essere
diversamente da quelle che sono
• Alla ricerca di principi universali per ottenere una volontà buona
• Filosofia popolare
• La felicità
• Non abbiamo due ragioni, la ragione è una con due aspetti
IL CARO SÉ O CARO IO
• Separazione di universale e materiale
Principi formali dell’agire
inclinazioni personali
Volontà buona
Differenza con la volontà santa
FILOSOFIA MORALE PURA CERCA LA LEGGE
MORALE
• Kant si domanda se non occorra una metafisica dei costumi prima di indagare i bisogni dell’uomo,
prima di indagare la parte materiale dell’uomo, prima di indagare le circostanze in cui l’uomo vive
• Il dovere deve esser un’obbligazione a prescindere dalle situazioni e dalle disposizioni e
inclinazione degli uomini (Fondazione della metafisica dei costumi, Laterza, p. 7)
• Morale razionale, non più provvisoria, non più solo consigli
• Una morale capace di indipendenza sia dalla natura dell’uomo sia dalle circostanze politico-religiose
• Non cerca regole pratiche, ma la legge morale, che non sia basata sulla fede, ma sulla ragione
• Poi si vedrà se nell’esperienza sia applicabile
• Morale dell’intenzione
UN PASSO INDIETRO
• Kant cerca, quindi, nella ragione una legge che è prima dell’esperienza e che viene accolta
nella volontà dell’uomo e viene attuata nelle situazioni contingenti
• Vuole cercarla perché è un brillante grezzo nella nostra coscienza che se portato alla luce
potrà illuminarci e con maggiore vigore potrà applicato nel corso della vita
NON È LA FELICITÀ A GUIDARE L’AGIRE
• Non per la felicità, perché l’uso della ragione comporta una fatica che non è mai
ricompensata in termini di felicità
• Invidia di quelli che hanno meno ragione
• Perché?
• Ma allora perché siamo dotati di ragione pratica?
COMPITO DI KANT
• Rischiarare il concetto di dovere, che contiene il concetto di buona volontà, al di là degli
ostacoli e limitazioni soggettive
• Il primo passo : cercare le azioni che si fanno per dovere
• Scartare le azioni contrarie e quelle che sono conformi al dovere per inclinazione e per
interesse personale (p. 23).
• Dovere per il dovere, fine a stesso non per qualche altro scopo. Deve essere al di là del
«caro io».
• Es del bottegaio di Kant e di Adam Schmidt: «il birraio e il fornaio non rendono i loro
servizi per benevolenza, ma per l’amore che hanno per se stessi» e ancora «Noi non ci
rivolgiamo alla loro umanità, ma al loro interesse (self-love)» (Morale dei sentimenti e
ricchezza delle nazioni, Guida, 1974, p. XLII nota e p. 266
• Es. conservare la propria vita (p. 25)
• Es. Filantropia (p. 27)
MORALE NELL’ESPERIENZA?
• Esempio dell’amicizia
cerchiamo una pura lealtà nella amicizia anche se non potrebbe esserci mai stato un amico
leale sino ad ora
• La moralità non è data né dalla tradizione, né dalla religione, né dal regime politico: sono
tutti casi empirici, soggetti alla contingenza e al periodo storico
• Mentre la morale è un fatto di ragione: è nelle strutture universali della ragion pratica,
cioè è un comando generale che fa da filtro alle motivazioni empiriche
LA MORALITÀ
• la moralità è la condizione per cui un essere razionale può
essere fine a se stesso
• È la moralità che gli dà dignità
• Che cos’è la dignità? Quando abbiamo dignità?
• Quando raggiungiamo l’onore e il rispetto della comunità?
VOLONTÀ E LIBERTÀ
• Volontà = casualità degli uomini razionali
• Libertà
natura
Non è senza leggi
Libertà negativa = non è una necessità naturale
necessità secondo leggi
LIBERTÀ NEGATIVA IN SENSO POLITICO E
GIURIDICA
Provengono dall’ambito giuridico
• Per ‛libertà negativa' s'intende, nel linguaggio politico, la situazione in cui un soggetto ha la possibilità di agire senza
essere impedito, o di non agire senza essere costretto da altri soggetti
• La libertà negativa si suole chiamare anche ‛libertà come assenza d'impedimento' o ‛libertà come assenza di costrizione‘
• Montesquieu: ‟La libertà è il diritto di fare tutto ciò che le leggi permettono»
È la libertà che pone l’accento sul fatto che NON abbiamo costrizioni esterne
LIBERTÀ DA ……
LIBERTÀ POSITIVA IN SENSO POLITICO
Rousseau:
Libero è chi agisce e non ubbidisce ad altri che a se stesso
«L’obbedienza alla legge che ci siamo prescritti è la libertà» (Contratto sociale)
Kant ( Pace perpetua) riprende questo e dice che la libertà giuridica è fare tutto quello che si vuole
purché non si rechi danno ad altri
Ma come è la libertà negativa e positiva in senso morale?
LIBERTÀ IN SENSO MORALE
• Libertà negativa = libertà dagli impulsi
•
Libertà positiva = la facoltà della ragione pura di essere per
se stessa pratica
LIBERTÀ POSITIVA
• Libertà di «non agire secondo alcun’altra massima se non quella
che può avere se stessa ad oggetto anche come legge
universale» (p. 129)
CHE SIGNIFICA DIVENTARE MAGGIORENNI ?
DARSI LA REGOLA
• Trovato il dovere come imperativo categorico per il rispetto della dignità umana
• Uomo fine a se stesso e non come mezzo
• Imperativo categorico
• «agisci in modo da trattare l’Umanità, così nella tua persona come nella persona di ogni
altro, sempre insieme come fine, mai semplicemente come mezzo»
• Ma se l’uomo è fine in quanto è razionale, come può essere che deve sottostare alla legge
dell’imperativo categorico?
VOLONTÀ AUTOLEGISLATRICE
• Non eteronimia della volontà, ma autonomia
• L’autonomia il fondamento della dignità della natura umana
• Ma che cos’è la libertà
• Posso conoscere la libertà?
LA DOPPIA RAGIONE
• Speculativa
• Pratica
cerca la causa suprema del mondo
necessità assoluta delle leggi nell’azioni di un essere razionale
• Non può comprendere la necessità in toto di quello che accade e di quello che
dovrebbe accadere e per questo è una ricerca permanente e la soddisfazione è
sempre differita
NON POSSO CONOSCERE LA LIBERTÀ
• Siamo passati dalla libertà negativa nei suoi due aspetti:
1. liberi dai legami con la natura istintuale
2. liberi da qualsiasi costrizione esterna : la libertà è propria della ragione pura
Alla libertà positiva
• È la libertà di tutti gli esseri razionali che possono darsi questa massima universale per se
stessa
• Ma come possiamo definire questa libertà?
• Possiamo dedurla e da dove? Dall’esperienza? Arriviamo ad essa per astrazione? È nella
nostra natura di uomini?
• Posso solo difendere la libertà, ma non dimostrarla
• La libertà presupposto della ragion pratica
CRITICA DELLA RAGION PRATICA 1788
• «La libertà è anche l’unica fra tute le idee della ragione speculativa di cui conosciamo a
priori la possibilità senza tuttavia percepirla, perché essa è la condizione della legge
morale che noi conosciamo» (Laterza, bari 1979, p. 4)
• In questa maniera la ragion pratica (senza fare accordi con la ragion speculativa) procura
realtà alla libertà. Ma è un noumenon. Può procurare realtà anche agli altri oggetti
soprasensibili?
• «e così mediante l’applicazione al soprasensibile, ma soltanto nel rapporto pratico non si
dà il minimo pretesto al ragion teoretica di vagare (zum schwärmen) nel trascendente
SCHWÄRMEREI
• Schwärmen = vagare, entusiasmarsi, sognare
• Deriva da Schwarm = sciame di api
comportamento eccessivo
quando le api sciamano, sono impegnati in un
• I teologi luterani hanno usato il termine per descrivere Schwärmerei come un
sentimento eccessivo o credenze eccessive da parte di determinati individui o gruppi per
quanto riguarda alcune delle loro credenze teologiche.
• Insomma dei fanatici
BENE E MALE p. 78
• Kant partendo dalla concezione che bene e male sono in riferimento al piacere e al
dolore, e facendo un passo indietro per scoprire se sono oggetti ovvero rappresentazioni
della ragion pratica
• Wohl e Weh = nel sentire
• Das Gute e das Böse = concetti della ragion pratica
FELICITÀ
• Felicità
non è mera soddisfazione di sé, amore di sé (Selbstliebe)
• Felicità come beatitudine (Seligkeit) che prova chi assume la legge morale come massima
del proprio agire (sintesi virtù+felicità)
• Con questo tema inizia La religione nei limiti della ragione (1793)
• Che significa nei limiti ?
BENE E MALE
• Il discorso sul bene e sul male in senso morale è possibile, per Kant, solo se essi sono
intesi come conseguenze della determinazione della volontà da parte esclusiva della legge
morale
• Bene e male morale non hanno alcun valore normativo, essi sono solamente conseguenze
della determinazione autonoma della volontà mediante la legge morale
• Essendo la legge morale legge di libertà, il problema si ripropone: come è possibile che il
male risulti una conseguenza della legge della causalità della libertà?
SCHRANKE E GRENZE
• Schranke= limitazione, confini
finitezza umana
• Grenze = limite
Dai Prolegomeni
«Un limite (Grenze)(negli esseri estesi) presuppone sempre uno spazio che è al di là di una certa
superficie determinata e la include in sé; il confine (Schranke) non ha bisogno di questo, ma è una
pura negazione che affetta una grandezza, in quanto essa non è una totalità assoluta e perfetta»
Delle tante interpretazioni credo che quella più congrua veda la differenza tra Schranke e Grenze non
oggettivamente, ma soggettivamente
TITOLO
• Non significa religione dalla ragione, non è dedotta dalla sola ragione
come non può essere dedotta dalla sola fede
(come affermavano i luterani)
Ma entro i limiti della ragione, di una ragione che quindi sa darsi dei limiti, e che sa che c’è
altro oltre quei limiti
Religione si identifica con l’esperienza morale, ma va oltre
Fede riflettente = fede non dogmatica che esprime il sentimento di bisogno e speranza
umana di andare oltre
Andare oltre anche non solo alla limitazione teoretica, ma anche pratica per render conto
del male radicale e di potervi così porre rimedio
FEDE E RAGIONE
• Fede
e
Nucleo della religione
Questo è un sacrificio della fede alla ragione?
ragionevolezza sensata
ha il compito di dare credibilità ragionevole
ai contenuti della fede e un’universalità che
solo la ragione può dare
COSA È CAMBIATO A LIVELLO POLITICO
• 1786 muore Federico II il sovrano illuminato
• Succede il nipote Federico Guglielmo II che si interessava al massoneria, Cabala
• 19 dicembre 1788 editti per la censura
• 1791 commissione per l’esame dei mensili e periodi e viene smessa la pubblicazione del
Berlinische Monatsschrift a Berlino e si trasferisce prima a Jena e poi a Duisburg
• 1792 Kant manda alla rivista un suo articolo Il male radicale nella natura umana, Kant supera la
censura a patto che sia letto solo da dotti
• 1972 invia un altro articolo : La lotta del principio buono contro il principio cattivo per il dominio
sull’uomo
CONCEZIONE DEL MALE IN QUESTO ARTICOLO
• Il male non dipende dall’ignoranza
• Male radicale = perversione del fondamento di tutte le massime (piano etico-ontologico)
• Salvezza non con pratiche di culto ma tramite Gesù come maestro di saggezza umana
• Dopo la censura riprende il saggio e lo amplia e alla fine decide di pubblicare un libro,
perché un libro è rivolto ai dotti e come filosofo può occuparsi anche di religione
• Il libro appare a Jena e la facoltà di teologia di Königsberg dà la sua approvazione alla
stampa
EFFETTI DELLAPUBBLICAZIONE
• Alcuni vedono una specie di razionalismo morale
• Altri una riabilitazione del Cristianesimo
• Altri un tentativo di svuotare il cristianesimo dal suo interno verso una secolarizzazione
e mondanizzazione
• Più il governo diventa censorio più Kant diventa provocatorio
• Kant si schiera per il liberismo religioso (La fine di ogni cosa)
• 1 ottobre 1794 arriva la censura
DIFESA DI KANT
• Il cristianesimo non viene apprezzato né disprezzato, ma egli mira a trovare il nucleo
naturale razionale del Cristianesimo, che questi ha promosso e tutelato
• Promette al sovrano di non pubblicare scritti di natura religiosa
• Pubblico/ privato
• Alla morte di Federici Guglielmo II, l’editto sulla censura fu abrogato e Kant torna ad
occuparsi di religione
ULTIMO QUESITO DI KANT
• Cosa posso sperare?
• Posso essere felice, o meglio beato
• Se sono libero sono anche libero di fare il male
• L’uomo come predisposto al bene e tuttavia propenso al male
bene dell’uomo come animale
bene dell’uomo come animale razionale
bene dell’uomo come persona umana
come incapace di rispettare la legge morale
perché mischia interessi morali e soggettivi
perché vuole andare contro la legge morale
SOGNI DI UN EPOCA MIGLIORE
• Sogno della felicità e l’età dell’oro
• Tutte le religioni
• « ‘‘Il mondo va di male in peggio’’ è questo un lamento antico quanto la storia e ancor più antica
l’arte poetica, anzi antico quanto la più antica fra tutte le finzioni poetiche: la religione dei preti»
• Eppure viene prospettava una via che dal peggio si possa andare al meglio
• Non perché c’è più civilizzazione, ma è un presupposto dei moralisti Seneca e Rousseau
• Questi dicono se il corpo è sano per natura anche l’anima umana è sana per natura e predisposta
al bene: ma questa è una osservazione solo empirica
TRA EMPIRIA E RAZIONALISMO
• Uomo buono per natura o uomo nato peccatore?
• Oppure né buono né cattivo?
• Il fondamento soggettivo dell’uso della libertà umana sotto leggi morali oggettive
• Fondamento del male non trova così nessun aspetto di inclinazione, o impulso naturale,
ma dal convincimento che uno può avere per far uso della propria libertà
• Responsabilità
MORALMENTE BUONO
MORALMENTE CATTIVO
• Quando è influenzato da un movente opposto alla legge
• Quindi deviazione dalla legge morale
• Intenzione accettata dal libero arbitrio così diventa imputabile
• Ma siamo buoni e cattivi?
• Questo lo diciamo dell’intera umanità
FILOSOFIA DELE
RELIGIONI
a.a. 2016-2017 lezione VIII
Riepilogo
▪ Abbiamo messo in rilievo gli ultimi passaggi delle Fondazione della metafisica dei costumi dove viene
salvaguardata la dignità umana riguardo la legge morale: non viene data da Dio, né dai suoi
rappresentanti, non viene data dal sovrano o dal potere dello Stato, ma è l’uomo stesso che si dà la
legge morale nella sua libertà di autolegislazione
▪ Uomo fine a se stesso
▪ Libertà non conoscibile teoreticamente, ma in pratica: viene sempre difesa, ma non è dimostrabile
Dalla Critica della ragion partica
▪ Wohl e Weh = nel sentire
▪ Das Gute e das Böse = concetti della ragion pratica
▪ Felicità e Beatitudine
Buono e cattivo
▪L’uomo è cattivo per natura?
▪Il fondamento del male è
nell’inclinazione?
La religione
▪ Abbiamo iniziato a leggere La religione entro i limiti della semplice ragione
▪ Abbiamo evidenziato i problemi di censura
▪ Schranke (confini) e Grenze (limiti)
▪ Entro i limiti della ragione, di una ragione che quindi sa darsi dei limiti, e che sa
che c’è altro oltre quei limiti
▪ Compito di questo libro
Andare oltre anche non solo alla limitazione teoretica, ma anche pratica per render
conto del male radicale e di potervi così porre rimedio
Che rapporto c’è qui tra fede e
ragione?
Quale ragione?
Significa sacrificare la fede alla
ragione?
Fede e ragione
▪ Fede
e
Nucleo della religione
ragionevolezza sensata
ha il compito di dare
credibilità ragionevole
ai contenuti della fede e
un’universalità che
solo la ragione può dare
Cosa posso sperare?
▪ Posso sperare nella felicità?
▪ Il mondo va verso il meglio o verso il peggio?
▪ La felicità in questo mondo (i greci) la felicità piena dopo la morte (Agostino
conto gli stoici)
▪ Sogni di un mondo migliore = più civilizzazione?
▪ Tutte le religioni parlano di mondo migliore
Il male
▪ Come posso definire cattivo?
▪ Dall’empiria: partendo da azioni cattive?
▪ O da una massima cattiva dal fondamento
dell’azione?
▪ Ma qual è il fondamento dell’agire?
La libertà (ed. Bompiani p. 75)
▪ Sia se dipende dall’inclinazione naturale
▪
▪ Sia se dipende da un’intenzione
dipende dalla libertà
libertà
▪ Proprio per la libertà un movente (buono o cattivo) a compiere una azione può
essere considerato come causa dell’azione solo nella misura in cui l’uomo lo ha
accolto nella sua massima.
▪ Per la ragione l’unico movente autonomo è la legge morale
▪ Allora è moralmente buono?
▪ Posso darmi anche liberamente la deviazione dalla legge morale?
▪ Responsabilità?
Il bene e il male dell’uomo
L’uomo come predisposto al bene e tuttavia propenso al male
bene dell’uomo come animale
bene dell’uomo come animale razionale
bene dell’uomo come persona umana
come incapace di rispettare la legge
morale
perché mischia interessi morali e
soggettivi
perché vuole andare contro la legge
morale
Vizi dell’uomo
▪ Amore di sé
▪ È un istinto oppure centra anche la ragione?
▪ Subentra la ragione nel momento che faccio paragoni con gli altri e che cerco la
loro approvazione (sono vizi della civilizzazione)
▪ In La religione nei limiti della semplice ragione c’è l’interesse solo per il male vero e
proprio, ovvero quello che viene dal libero arbitrio
▪ 1. fragilità della natura umana
▪ 2. altri moventi oltre la legge morale (impurità)
▪ Malvagità come perversione= sovvertimento della legge morale
Il male e la libertà
▪ Uomo di buoni costumi
dove sta la differenza?
▪ Uomo moralmente buono
▪ 1. conforme alla legge morale ma per moventi propri
▪ 2. segue la legge morale come movente supremo
▪ Peccato è quando l’azione segue massime che non vengono dalla legge morale
▪ Sono sempre un peccatore?
Peccato originale
▪ La libertà è il peccato originale = prima colpa che rimane anche se venisse
evitata quella secondaria ovvero di un movente personale ?
▪ L’uomo è cattivo = è consapevole della legge morale, e tuttavia nella sua
massima, ha accettato di allontanarsi da questa legge
▪ Male e imputabilità
▪ Ma come è possibile il male se la libertà di autodeterminazione della legge
morale?
Moventi e legge morale p. 109 e ss.
▪ Abbiamo massime che dipendono direttamente dalla legge morale e massime che dipendono
dagli impulsi
▪ Bisogna vedere la subordinazione dei moventi:
▪ Moventi dell’inclinazione e moventi della legge morale (fragilità e impurità)
▪ La perversità del cuore = colpa premeditata
▪ Si autoinganna
si giustifica davanti alla legge
coscienza tranquilla
«Anzi per costoro è persino un merito il fatto di non sentirsi colpevoli degli errori e delle colpe
che vedono ricadere sugli altri» (113)
Coscienza tranquilla e accusare gli altri
▪ Chi non ha peccato scagli la prima pietra? Che significa?
▪ Se siamo tutti peccatori allora non c’è differenza? Allora nessuno fa il bene?
▪ Ogni uomo ha il suo prezzo?
L’origine del male nota a p. 117
▪ Le tre facoltà all’epoca di Kant rispondono così
medicina,
Malattia ereditaria
giurisprudenza
colpa ereditaria
teologia
peccato ereditario
L’origine del male
▪ L’origine di una cattiva azione
▪ L’origine del male non è il peccatum in potentia
▪ Origine razionale (ovvero la condizione necessaria affinché si faccia del male)
▪ Origine temporale (ovvero la condizione prima temporalmente)
Non è possibile stabilirla
perché si va a ritroso all’infinito
o addirittura prima della nostra vita
il fondamento soggettivo universale
che ci fa trasgredire la legge morale
Le scritture e la loro eredità
▪ Il male = peccato = trasgressione della legge morale intesa come comandamento
divino
▪ Legge morale = proibizione di alcune inclinazioni
▪ Poi gli uomini invece di attenersi direttamente alla legge l’uomo andò alla
ricerca di altri moventi
▪ Peccato originale= in noi predisposta la tendenza innata alla trasgressione
▪ Adamo innocente prima dal punto di vista temporale
▪ È una spiegazione del male temporale, naturale o razionale?
Peccato originale
▪ La disposizione dell’uomo al bene poteva essere corrotta
▪ Come possiamo allora concepire il fondamento che ha dato origine in noi al
male?
▪ L’uomo per essere corrotto doveva essere predisposto al miglioramento in
opposizione allo Spirito tentatore
▪ Lasciamo le scritture e torniamo al campo morale
Uomo in senso morale p. 127
può o deve diventare buono
▪ L’uomo
da se stesso
può o deve diventare cattivo
Diventa buono infatti solo dopo che ha accolto nella sua massima la legge morale
per sua libera scelta
Occorre o no la grazia? Si è buoni per natura?
Un albero cattivo può produrre buoni frutti?
L’albero buono p. 129
L’albero cattivo
▪ Malgrado la caduta in noi risuona sempre il comando «noi dobbiamo diventare
uomini migliori»
Come si torna ad essere buoni? pp. 133-135
La rinascita p. 137
▪ Non una riforma graduale può trasformare l’uomo ma una rinascita
▪ Un cambiamento del cuore
▪ Rovescia il fondamento primo delle sue massime e in questa maniera prende
una decisone diventa un soggetto suscettibile di operare il bene sullavia buona
di un costante progresso verso il meglio
Osservazione dall’esterno
▪ Quando giudichiamo che un uomo agisce bene?
▪ Dall’esterno solo nel suo sforzo incessante verso il bene
▪ Come giudichiamo le azioni conformi al bene
▪ Dobbiamo riuscire a comprendere quando un’azione è fatta per dovere
▪ Educare a scoprire le azioni fatte per dovere e non all’ammirazione per le azioni
buoni, perché l’ammirazione è sempre pericolosa e significa che viene attenuato
il «nostro sentimento per il dovere, perché equivale a ritenere che l’obbedienza
al dovere sia qualcosa di straordinario e di meritorio» (p. 139
▪ Possiamo provare solo meraviglia per il fatto che in noi ci sia la disposizione
morale originaria
FILOSOFIA DELE
RELIGIONI
a.a. 2016-2017 lezione IX
La rinascita e lo sguardo dall’esterno
▪ Abbiamo visto come la rinascita è una conversione interna che ci dovrebbe
portare ad agire per dovere e non per il altro movente riconducibile sempre
all’amore di sé
▪ La difficoltà a vedere dall’esterno se un’azione è conforme a dovere oppure per
dovere
▪ Per questo Kant contesta l’ammirazione per i santi, non si deve ammirare
un’azione qualsiasi essa sia
▪ Si deve ammirare solo la legge che è dentro di noi che ci comanda di migliore
sempre noi stessi
▪ Eccitare la sublimità della nostra destinazione morale è senz’altro il mezzo
migliore per svegliare i sentimenti morali
Il divino dentro di noi p. 139
▪ Anche l’uomo più rozzo e meno capace di lasciarsi guidare dalla ragione
ammira la legge in noi
▪ La legge morale comanda che noi dobbiamo essere uomini migliori
Parte dogmatica e parte ascetica della religione
Dogmatica
Ascetica
▪ considera il principio del male innato,
ma questo non intacca l’obbligatorietà
della legge
▪ Non può prescindere dal considerare
innata in noi la possibilità della
trasgressione, ma pole l’accento sul
perfezionamento della nostra
disposizione al bene e del necessario e
incessante battaglia verso il meglio
La trasformazione
▪ Come avviene la trasformazione?
▪ Come ci si può convincere?
▪ Mediante consapevolezza immediata e mediante prove della propria condotta?
▪ Non possiamo saperlo: rimane a noi imperscrutabile
▪ La ragione della scienza è pigra e dichiara la propria impotenza naturale, e poi si
estende fino a certe idee che compenserebbero la sua insufficienza
▪ Allora esaminando le religioni e Kant dice che tutte le religioni possono essere
ricondotte a due tipi:
1.
Quelle che mirano ad ottenere favori
2.
Quelle morali
Religioni culturali e religioni morali p. 145
▪ Sono basate sul culto (attenzione la traduzione è sbagliata parla di religioni
culturali) quelle religioni con le quali l’uomo lusinga se stesso pensando che Dio
1.
lo renda felice eternamente
2.
Lo renda un uomo migliore per il fatto che prega
▪ Sono morali quelle religioni (ma l’unica cui Kant da questo riconoscimento è
quella cristiana) il cui principio è: ciascuno è tenuto a fare tutto quanto è in suo
potere per diventare un uomo migliore e solo poi può sperare nella
cooperazione superiore
▪ In questa maniera non è tenuto a sapere che cosa ha fatto o farà Dio, ma solo
quello che egli come credente è tenuto a fare
Idee trascendenti e la ragione nota p. 147
▪ Ragione pigra si affida a idee trascendenti
▪ La dogmatica pretende di essere scienza e appare alla ragione come una fede
insincera e presuntuosa
▪ Fede della ragione è una fede riflettente
▪ L’inconoscibile che pur funge sul piano morale se viene introdotto nelle
religioni parlando di idee può procurare danni alla stessa religione
▪ E questi danni sono quelli che la ragione condanna e sono il prodotto del cattivo
uso della ragione
I danni
▪ 1.
Contro la grazia
▪ La ragione che si mantiene nei suoi limiti dice Kant non può scegliere per le sue
massime gli effetti della grazia
▪ Per la ragione teorica non è possibile usare in questo caso la categoria della
causa - effetto
▪ Per la ragion pratica è contraddittoria perché le azioni devono essere compiute
per la propria intenzione e non devono essere effetti della grazia, che
condurrebbe all’inazione
Per concludere: da dove viene il male?
▪ Si può far del male in buona fede. Allora dipende dalla sensibilità? Ma in questo
caso l’uomo non ne sarebbe responsabile, perché è anche un animale
▪ Dipende allora dal diavolo? Allora l’uomo sarebbe un esser diabolico
▪ L’uomo è cattivo se assume come principio del proprio agire una massima
contraria alla legge morale e questo
dipende dall’arbitrio che è il fondamento soggettivo dell’uso della libertà che non
è conoscibile come è insondabile la libertà.
L’uomo può scegliere, è soggetto capace di intendere e di volere
La libertà non viene acquisita da cause esteriori né è storica, ma è metastorica
Anche il peccato originale è inspiegabile
▪Quali filosofi hanno posto l’accento
sulla libertà?
Gli stoici p. 152-153
▪ Hanno parlato della dignità umana e della libertà dalle inclinazioni e basarono
le loro leggi morali sulla ragione
▪ Secondo Kant hanno sbagliato perché non hanno visto che il male non è nelle
inclinazioni: il nemico si cela «sotto le fattezze della ragione, risulta perciò molto
più pericoloso
▪ Fecero appello alla sapienza, alla conoscenza del logos, che secondo loro
avrebbe permesso di combattere le inclinazioni, ma in questo modo
▪ Non si resero conto che la nostra moralità è minata fin dall’origine e le
inclinazioni rendono solo più difficile il compito
▪ «Il Male vero consiste invece nel non volere resistere a quelle inclinazioni che ci
spingono verso la trasgressione, e il vero nemico risiede propriamente in questa
intenzione»
▪ Bisogna combattere le inclinazioni?
Gli stoici e la ragione
▪ Ritengono che la parte passionale e irrazionale dell'anima non sia distinta da quella razionale
per una qualche differenza e natura, ma che sia quella stessa parte dell'anima che chiamano
«mente» o «parte direttiva», completamente deviato e trasformato nelle passioni e nelle
trasformazioni dipendenti da abitudini o disposizioni ... . Esso è detto irrazionale quando per
l'eccedere dell'impulso, diventato forte e prevalente, è spinto verso ciò che è assurdo e contro
le scelte che fa il logos. Infatti la passione è il logos cattivo e corrotto, proveniente da un
giudizio falso ed erroneo che ha raggiunto vigore e forza (SVF III.459).
▪ Bisogna anzitutto osservare che l'animale razionale per natura è capace di seguire il logos e di
agire obbedendo al logos come ad un comandante. Spesso però viene portato anche altrove,
attratto o respinto da qualcosa, spinto per lo più a disobbedire al logos. E secondo questo
movimento ci sono entrambe le definizioni [della passione]: «movimento contro natura che
avviene irrazionalmente» ed «eccesso negli impulsi». Infatti questo «irrazionale» va inteso
come «disobbediente al logos» e «allontanato dal logos», e secondo questo movimento ed
abitualmente diciamo che qualcuno è spinto e si muove irrazionalmente senza un giudizio del
logos. Non diamo queste connotazioni se uno si muove erroneamente trascurando qualcosa
secondo il logos, ma soprattutto secondo il movimento che traccia, non essendo nella natura
dell'animale razionale muoversi così secondo l'anima, ma secondo il logos (SVF II.462).
Qual è la differenza tra
Kant e lo Stoicismo?
Stoicismo e Kant p. 153
Stoicismo
Kant
▪ Il logos della natura
▪ Parte dal cristianesimo
▪ Conoscere il logos della natura
▪ Dualismo Dio e natura
Conoscere la ragione di tutto e per questo
nella vita etica l’uomo può riconoscere le
inclinazioni che hanno ragioni di esistere
Le passioni sono devianza dalla ragione
▪ Anzi apre allo stoicismo riconoscendo
che le inclinazioni possono essere buone
Saggezza e prudenza
▪ Phronesis = prudenza = Klugheit
▪ Sophia = Weisheit
▪ « La ragione che si prefigge questo scopo prende però il
nome di prudenza e non di sapienza»
▪ La ragione che merita il nome di sapiente è quella che
vuole estirpare non le inclinazioni tout court ma quelle
contrarie alla legge
Stoicismo e Kant
Stoicismo secondo Kant
Kant
▪ Non ammettono nessun principio di
male, ma concepiscono il male solo
come omissione e questa omissione non
può essere cercata nelle inclinazioni
▪ Esiste il male morale nell’uomo p. 155
ma solo nell’arbitrio libero
Kant insiste la religione cristiana non ha
come presupposto l’inferno e il paradiso
Ma il Male e il Bene p. 157 nota
Non può essere conosciuto il Bene e il Male p. 155
▪ Paolo quando parla del nemico invisibile dentro di noi – osserva Kant – non va
oltre il mondo sensibile con il conoscere, ma solo per l’uso pratico
Hannah Arendt e il male
«non parlo più di "male radicale". […] Quel che ora penso veramente è che il male
non è mai "radicale", ma soltanto estremo, e che non possegga né profondità né
una dimensione demoniaca. Esso può invadere e devastare il mondo intero,
perché si espande sulla sua superficie come un fungo. Esso "sfida" […] il pensiero,
perché il pensiero cerca di raggiungere la profondità, di andare alle radici, e, nel
momento in cui cerca il male, è frustrato perché non trova nulla. Questa è la sua
"banalità". Solo il bene è profondo e può essere radicale".» Hannah Arendt, La
banalità del male
La religione e il male
▪ Kant è lontano dalla concezione agostiniana e plotiniana del male
▪ Eterogeneità del Male
e
del Bene
Possiamo diventare sudditi o dell’uno o dell’altro
L’essere razionale mondano può portare a termine l’opera di creazione di Dio
Per questo l’uomo deve elevarsi all’idea di perfezione morale, ovvero «fino al
modello dell’intenzione morale in tutta la sua purezza» (p.159): questo è dovere
umano universale
Siamo noi autore di questo modello?
È venuto dal cielo
Gesù Cristo
▪ Ha incarnato questo modello
▪ Ma l’uomo comune non è mai esente da colpe, anche se ha adottato la medesima
intenzione di quel modello
▪ La figura del Cristo permette però di avere fiducia fondata di poter rimanere
legato a modello di umanità e di seguirne l’esempio
▪ Dobbiamo seguire questa idea senza porci
problemi? E la ragione cosa ne pensa?
Kant indaga quindi le idee
▪ La ragione indaga quindi queste idea ovvero che il principio buono possa prevalere su quello
cattivo
▪ L’idea che vale il Bene del mondo (anche il Bene dei propri nemici), a costo di qualsiasi
sacrificio
Quest’idea è il dovere dentro, nella sede legislatrice dell’uomo (quindi nella la sua libertà) ,
significa che possiamo realizzarla: ha la sua realtà in se stessa
▪ Se neghiamo la sua realtà dobbiamo anche negare l’autorità della legge morale a essere un
motivo determinate del nostro arbitrio
▪ Noi abbiamo il dovere, trattiamo le cose che possono essere diversamente da quelle che sono e
quindi ci chiediamo qual è il nostro dovere
▪ Dovere= verso il perfezionamento, verso il bene
▪ Questa idea è alla base della nostra autolegislazione: l’idea della progressione verso il Bene
radicale e profondo è quindi reale
▪ Se questa idea non avesse realtà non si comprenderebbe l’incondizionatezza della legge
morale
▪ Occorrono delle prove per questo?
Prove esterne?
▪ Se occorressero delle prove come per esempio i miracoli questo andrebbe contro
la sua fede nella virtù, «ha valore morale solo la fede nella validità pratica di
quell’idea insita nella nostra ragione…» 163
▪ Gli esempi esterni non rivelano l’intenzione, che può essere dedotta solo da
quelli, ma senza certezza rigorosa
▪ Allora è perché siamo stati creati da Dio? E il Cristo è figlio di Dio? Come risulta
questa idea al vaglio della ragione dal punto di vista pratico?
▪ È necessario per la vita pratica?
Il presupposto superfluo
▪ Che Cristo il modello sia stato creato direttamente da Dio è un presupposto
superfluo dal punto di vista pratico. Addirittura potrebbe essere un ostacolo.
Perché ?
Santo
▪ Se è Santo non deve migliorarsi è già, non avrebbe il dovere nell’agire proprio
degli uomini
▪ Se è santo non potrebbe essere per noi un modello un esempio da imitare
▪ Avremmo ammirazione, ma
Cristo e l’ideale
▪ Può rendere visibile l’intenzione morale assunta da lui come regola per le sue
azioni, ma non può rendere visibile la regola per se stessa
▪ I suoi insegnamenti sono attribuiti alla sua intenzione morale più pura
▪ L’intenzione di un’ideale dell’umanità per il Bene del mondo è sempre valida
per tutti gli uomini di tutti tempi e di tutti i mondi è un ideale che supera
qualsiasi tribunale umano. Allora dobbiamo pensare una giustizia divina?
Realizzabilità p. 171
▪ Ma possiamo realizzare questo ideale?
▪ È colmabile la distanza tra il Bene che dobbiamo realizzare e il male in cui ci
muoviamo?
▪ Il principio che noi abbiamo accolto è santo : se la legge dice di essere santi
come è il vostro padre, come possiamo fare?
▪ L’azione va giudicata solo nell’intenzione, perché l’atto è sempre imperfetto?
▪ È sempre imperfetto perché è in progresso ed è sempre imperfetto rispetto alla
legge santa
▪ È possibile che Dio sappia perscrutare l’intenzione
Felicità
▪ Non felicità materiale, ma felicità che deriva dalla «perseveranza di
un’intenzione morale sempre in progresso verso il Bene (senza più ricadute nel
Male). Infatti solo se si fosse fermamente sicuri dell’immutabilità di tale
intenzione, la costante ‘ricerca del regno di Dio’ equivarrebbe a sapersi già in
possesso di questo regno» p. 173
▪ Solo chi ha in sé la purezza dell’intenzione sa che non potrebbe cadere e provare
ancora piacere per il male
L’interpretazione di Kant dell’inferno e del
paradiso
▪ Non sono pensabili dalla ragione come sostanziali
▪ Cerca di vedere come la ragione possa leggere quelle indicazioni
▪ Fa l’esempio dell’uomo che ha intrapreso una via verso il meglio costantemente:
la percorrerà con coraggio sempre maggiore, si avvicinerà sempre più al fine
della perfezione che rimane però irraggiungibile, ma lo conserverebbe anche in
un’altra futura vita terrena
▪ E fa l’esempio di un uomo che invece è caduto sempre più in basso e non può
avere speranza
▪ La prima prospettiva è quella di un futuro interminabile ma felice
▪
miseria interminabile per il secondo
Paradiso e inferno
▪ Sono dogmi superflui
▪ Se presupponiamo l’eternità del Bene o del Male per l’uomo cadremmo in una
dogmatico superflua e che la ragione non può pensare
FILOSOFIA DELE
RELIGIONI
a.a. 2016-2017 lezione X
Riepilogo
▪ Cristo modello da imitare perché non è un puro spirito, un santo, ma un uomo
che ha reso visibile l’intenzione morale assunta da lui come regola per le sue
azioni
▪ I suoi insegnamenti sono attribuiti alla sua intenzione morale più pura
▪ La legge morale non può però essere visibile, non si può imporre in questa
maniera a tutti: posiamo solo avere fede nella legge morale e liberamente
assumerla
▪ Se non scientificamente provata tuttavia possiamo riconoscere come l’intenzione
di un’ideale dell’umanità per il Bene del mondo è sempre valida per tutti gli
uomini di tutti tempi e di tutti i mondi, è un ideale che supera qualsiasi
tribunale umano. È un ideale che riguarda tutti
È realizzabile il Bene di tutti?
▪ Kant si pone il problema se questa intenzione, che solo in Cristo diviene visibile
chiaramente, debba rimanere solo un’intenzione o se possa essere realizzabile.
▪ Tratterà poi di questo problema nella Pace perpetua 1795 due anni dopo aver
pubblicato La religione nei limiti della semplice ragione
▪ Questo testo un trattato politico
▪ Kant non è un utopista. Il suo progetto di pacificazione è ancorato a una filosofia
della storia ed è scritto nella sua teoria etica
▪ Pertanto qui cerchiamo di vedere quali difficoltà ci sono per la realizzazione
etica di questo ideale di Bene. Kant individua 3 difficoltà
Prima difficoltà nel realizzare l’idea di bene
▪ È colmabile la distanza tra il Bene che dobbiamo realizzare e il male in cui ci
muoviamo?
▪ Solo l’intenzione può essere buona, perché abbiamo in ogni modo delle
propensioni al male
▪ Dall’esterno come possiamo giudicare se un’azione abbia un’intenzione buona,
anche se la sua realizzazione è imperfetta?
▪ Soluzione di questa difficoltà dal punto di vista morale
▪ Il nostro atto è sempre imperfetto, ma si iscrive in un progresso infinito verso il
meglio e Dio, scrutatore degli animi umana, può vedere questo progressione
nell’intera vita e, in qualunque momento della vita muoia potrà essere giudicato
da Dio
Seconda difficoltà
▪ Come posso essere soddisfatto moralmente delle mie azioni se queste sono sempre distanti dalla
Bontà divina? Ovvero posso essere felice moralmente?
▪ Qui Kant risponde facendo una distinzione tra felicità materiale e felicità morale
Questa è liberazione di mali fisici e godimento di piaceri sempre maggiori
Si rimane saldi nell’immutabilità dell’intenzione: la ripetizione
Kierkegaard
Timore e tremore (Paolo, Lettera ai Filippesi, 2,12)
▪ Rischio fanatismo
La fiducia p. 175
▪ Fiducia nell’intenzione morale è quella che ci dà la spinta
▪ La necessità quindi della fede nel Bene per agire moralmente
▪ E può così progredire anche in un’altra vita dopo la morte
▪ Chi invece devia dalla buona intenzione non può sperare di migliorare dopo la
morte
Paradiso e inferno
▪ Paradiso
morte
e inferno derivano dalle prospettive che possiamo pensare dopo la
Prospettiva futura nella felicità
prospettiva futura nella miseria
Paradiso e inferno sono dogmi superflui per la ragione
Perché però sono stati posti?
I dogmi non legittimi p. 177 nota
Per concludere
▪ Se l’uomo comprende l’effetto morale delle buone
intenzioni può fare a meno del dogma dell’eternità
▪ Anzi si eviterà che una cattiva via sia salvata con il
perdono in punto di morte
▪ Solo quindi davanti alla propria ragione che dovrà
scoprire la buona intenzione che non ha bisogno di
dogmi e il suo sguardo a partire dalla fine potrà capire se
rispetto da dove era partito ha avuto una progressione
verso il bene
La terza difficoltà
▪ Ma l’uomo può estinguere il male originario da dove è partito?
▪ Questo debito originario è la più personale di tutte le obbligazioni
▪ La giustizia divina e la punizione alla disobbedienza
▪ Il mali del mondo dipendono dal fatto che veniamo puniti?
Cristo il Salvatore
▪ Cristo con la sua passione e la sua morte si è accollato le colpe
▪ È l’avvocato che difende coloro che credono in lui e fa sì che essi possano
sperare di apparire giustificati davanti al loro giudice
▪ L’uomo nuovo (quello della conversione) deve farsi carico delle sofferenze
dell’uomo vecchio per tutta la vita
▪ L’uomo nuovo si spoglia in continuazione dell’uomo vecchio
▪ Non possiamo in vita mai ritenerci in diritto a vederci attribuito ciò che è
sempre in divenire
▪ Può solo avere il conforto nell’intenzione buona quando si è consapevoli di
averla
Che cosa l’uomo deve attendersi dalla sua
condotta?
▪ Deve fare il confronto tra l’intenzione vecchia e la nuova, ma anche in relazione
alla sua condotta reale
▪ Vedere tutta la propria vita davanti a sé come giudice futuro, tale è la sua
coscienza morale ridestata e coadiuvata dalla coscienza empirica di sé
▪ L’uomo interroga il giudice che è in lui, la propria ragione
▪ Può essere solo un giudice interno e non un giudice esterno
Kant continua l’esame con la ragione della
religione cristiana
▪Il peccato originale e Lucifero
▪Perché Dio non ha ucciso il diavolo?
▪Perché è nato il dogma della
verginità della madonna?
I dogmi e la ragione
▪ La ragione può spiegare perché sono sorti questi dogmi
▪ Dio non ha ucciso Lucifero perché ha donato la libertà
▪ Riguardo al dogma della verginità (p.201)
La persona di Cristo
▪ Culti esteriori dell’ebraismo e nascita l’interiorità dell’intenzione morale con Cristo
▪ Cristo= persona saggia più dei filosofi antichi e sembra discesa dal cielo
▪ La lotta contr il principe del male e del mondo
▪ Risultato: la morte di Cristo, aspetto fisico della battaglia
▪ Ma l’aspetto giuridico apre non un regno di natura ma il regno della libertà
▪ «è un regno in cui si può disporre delle cose solo nella misura in cui si domina sugli animi; qui
dunque nessuno è schiavo (servo), se non chi vuole esserlo e finché vuol esserlo» 205
▪ Morte di Cristo = presentazione del principio buono = perfezione morale
▪ Non è però la sconfitta del principio cattivo
▪ Raffigurazione adeguata ai tempi in cui è stato scritto il vecchio e il nuovo testamento
La vera religione morale e i miracoli
▪ Non si basa sui dogmi, né sull’osservanza di rituali e regole, ma «sull’intenzione
del cuore a rispettare tutti i doveri umani come comandi divini» p. 211
▪ La nuova religione è presentata tuttavia accompagnata da miracoli eppure
secondo Giovanni deve essere fondata sulla verità
▪ Ma in quell’epoca non avrebbe avuto effetti se non fosse stata accompagnata da
miracoli
▪ Kant considera la religione cristiana come «l’unica religione valida per tutti i
mondi»
▪ Ma la persona di Cristo rimane un mistero e i miracoli sono avvenimenti
prodotti da cause efficienti le cui leggi ci sono e non possono che essere ignote
I miracoli e le arti magiche nota p. 221
▪ Miracoli diabolici
▪ Le arti magiche come possiamo riconoscerle? Mirano ad adescare la gente
incredula per il fatto che gli scienziato confessano in alcuni casi la loro
ignoranza
▪ Gli scienziati confessano la propria ignoranza e non possono conoscere per es. il
magnetismo terreste e la forza di gravità, tuttavia conoscono le cause
secondarie e così posso avere un uso razionale di queste forze
▪ Alcuni eventi si allontano dalle leggi naturali finora note: questo suscita a
scoprire nuove leggi
▪ I veri miracoli invece suscitano timore di perdere la fiducia in ciò che riteneva
già noto
La religione non si può basare sui miracoli
▪ Perché questi o avvengono quotidianamente oppure non accadono mai
E tutti gli eventi naturali
p.es. la conservazione della specie
e in questo caso non possiamo metterli a
fondamento delle nostre spiegazioni
razionali né tantomeno delle regole del
nostro agire
Tutti gli effetti sono effetti naturali e solo così possiamo giudicarli
Oltrepassare questo limite è segno di preseunzione
La lotta tra principio buono e principio cattivo
▪ Non può mai cessare
▪ Per natura l’uomo ha bisogni naturali che per di sé sono moderati, ma possono
essere aggrediti dall’ambizione, dall’avarizia appena inizia a vivere in mezzo
agli uomini
▪ Gli uomini si corrompono a vicenda
▪ Una società che miri a promuovere il Bene dell’uomo impostata sulla moralità e
per riunire le forze di tutti contro il male aiuterebbe il singolo a combattere il
male, ma rimarrebbe tuttavia sottoposto a ricadere sotto il dominio del male.
Perché?
Società buona, p. 227
▪ È possibile solo se tutti singolarmente in piena libertà si danno la legge morale
▪ Questa sarà una società etica
Il primato etico sulla politica
▪ La comunità etica = diversa dalla comunità politica
È basata sulla virtù
Comunità etica e Stato
giuridico
▪Qual è la differenza?
differenza
Etico-civile
Giuridico-civile
▪ Uomini riuniti sotto le leggi della virtù,
quindi non coercitive, ma per libera
scelta
▪ Sono riuniti in un rapporto reciproco
sottoposti a leggi giuridico pubbliche
che sono corcitive