Il Bello nell’Arte
sintesi introduttiva
Come rendere comprensibile il senso della bellezza nel tempo? Forse solo con la creazione di un
percorso tematico che renda evidente una delle affermazioni più care al filosofo Cassirer: "La
bellezza fa parte dell'esperienza umana, come qualcosa di tangibile e di inconfondibile".
Ciò espelle senza ritorno l'assegnazione dell'esperienza estetica ad un principio extra umano
(divino) e l'arte ad una giurisdizione estranea. Prima di Kant infatti gli studiosi avevano cercato il
principio dell'arte nel Vero o nel Bene, e talvolta anche nel Divino. Baumgarten aveva
attribuito l'indagine del bello ad una Gnoseologia inferiore o del "particolare", legato alla parte più
bassa della conoscenza umana; e quando connesso alla morale, il Bello era stato considerato una
espressione figurata che nascondeva il Bene. Quanto alla funzione dell'estetica, la si era ritrovata
nell'azione imitativa della Natura e delle cose, che poteva anche falsarle. Quindi Goethe aveva
liberato la dimensione dell'arte dalla soggezione alla conoscenza o alla morale, semplicemente
considerandone la matrice sentimentale, cosi come farà anche Rousseau.
Kant invece individuerà la natura epistemologica dell'arte nella estensibilità e condivisibilità del
giudizio estetico o di gusto, capace nella sua potenzialità di accomunare gli uomini in una nuova
Universalità, legata al sentimento. Quindi sarà fautore di una libertà interiore inusuale, chiave di
volta della sensibilità romantica, governata dai concetti di Infinito e di Indeterminatezza.
"Fine dei fini della Poesia e' l'innalzamento dell'uomo sopra se stesso", dirà Novalis; mentre l'arte
diventerà con Schelling il nuovo "Organo" di filosofia .
Valutazione negativa ritroverà invece in Hegel che teorizzerà "la morte dell'arte"; e in Kierkegaard
che considererà il poeta come il peccatore per eccellenza, colpevole di "figurare" il mondo, invece
di ritrovarne la verità e la bontà.
Proudon ed i Positivisti assegnano all'arte una funzione sociale, completamento di quella cognitiva
e morale. Sarà Baudelaire con la sua concezione di "Posia Pura", cioè avente in sé la sua ragion
d'essere, che esplora il regno della libertà nelle sue varianti del bello, del brutto e della Natura nella
sua ricchezza creativa ed inventiva, capace di "lacrimare con l'Uomo".
Nell'epoca attuale del tecnicismo e delle ideologie, si fa strada con lo scultore Cascella l'idea che "la
Natura non sia inanimata, a che la sua vita sia arricchimento dell'Anima. Io come scultore posso
trovare con la mia Arte forma e immagini, che si inseriscono nella vita naturale della terra da cui
provengono". Per cui Kandinski potrà affermare "la nuova dimensione dell'Arte non riprodurrà più
il mondo, ma lo inventerà, secondo una rigorosa grammatica, fatta di musica e di matematica".
Potremo così concludere che "la Bellezza è l'eternità che si contempla in uno specchio, ma voi siete
l'eternità, siete lo specchio" (K .Gibran).