Modulo 6 – La comunicazione mediata da computer… La comunicazione mediata da computer consiste nello scambio di documenti testuali, audio, e video fra persone che possono controllare quelle produzioni tramite computer. La struttura mentale a rete cibernetica diventa il presupposto alla realizzazione di prodotti sociali, quali i collettivi intelligenti. Nei modelli tecnici non c'è esplicita attenzione verso ciò che accade nella comunicazione fra individui, offrono però una prima descrizione degli elementi che entrano in gioco quando avviene un passaggio di informazione fra due entità, usualmente definite "emittente" e "ricevente". Shannon e Weaver (1949) descrivono il processo di comunicazione come il passaggio di informazioni (segnale) da una sorgente (emittente) a un destinatario (ricevente) attraverso un canale. Il successo del processo (cioè il passaggio di informazioni) è funzione dell'efficienza del canale che può essere soggetto a fenomeni intervenienti, definiti "rumori". I modelli Linguistici non riescono ancora a descrivere appieno la dinamicità dell'interazione fra emittente e destinatario e non prendono in considerazione l'aspetto di "costruzione sociale di significato" nell'interazione fra destinatore e destinatario. Per essere operante il messaggio richiede prima di tutto un contesto poi il messaggio richiede un codice comune a destinatore e destinatari; infine richiede un contatto un canale fisico e una connessione psicologica tra destinatore e destinatario che permette loro di stabilire e di mantenere la comunicazione. I modelli psico-sociali Gli attori del processo comunicativo vengono definiti locuotre e interlocutore "due personalità impegnate in una situazione comune e che discutono tra loro a proposito di significati". Locutore e interlocutore per la costruzione comune di significato utilizzano parole ed altri elementi non verbali: in questo modello viene riconosciuto un valore comunicativo ad ogni elemento del comportamento. I modelli di comunicazione di stampo psico-sociale si sono arricchiti la componente "feedback", sulla base del feedback che gli viene fornito dall'interlocutore, modula e "riaggiusta" la sua comunicazione affinché il significato che intende veicolare venga realmente acquisito dall'interlocutore. I modelli interlocutori La conversazione diviene cooperazione verbale, attività congiunta dove locatore e interlocutore intrecciano i propri enunciati gli uni all'altro. In questo modello si parla di co-costruzione di significati. E' possibile interpretare il modello in rete. Nel caso estremo della comunicazione asincrona il feedback risulta ritardato. Anche nel caso di una comunicazione sincrona il feedback è di diversa natura rispetto alla comunicazione in presenza. Il processo di co-costruzione di significati subisce la dilatazione di cui si diceva più sopra. Per tracciare un modello della comunicazione in rete non si può prescindere da altri fattori come quelli legati alle cosiddette competenze comunicative. Le prime teorie sulla CMC nascono in contesti di basso utilizzo di Internet, soprattutto in contesti formali. Una tra tutte: la Teoria della Ricchezza del mezzo informazione "ricca" necessita dell'immediato feedback e dell'interazione di un mezzo ricco. Le comunicazioni ricche sono ambigue, equivoche, e contengono informazioni sensibili al contesto sociale, complesse dal punto di vista intellettuale. La CMC può essere considerata "non ricca" se si considera che non è in grado di veicolare la gamma completa di tutti gli aspetti legati alla comunicazione. Le teorie più recenti Il Modello SIP (Social Information Processing) e la teoria Hyperpersonal Con la diffusione di Internet, diviene più semplice osservare reali ambienti di comunicazione in rete: reali e prolungati nel tempo, popolati da utenti che hanno compreso come comunicare anche gli aspetti non verbali della comunicazione mediante l'uso di emoticons, punteggiatura, formattazione del testo. Iper-personale In rete le relazioni possono essere ancora più intime che nei contesti faccia a faccia. Le caratteristiche della Comunicazione mediata da computer possono ora essere comprese con maggiore evidenza: 1. Nuove coordinate della dimensione spazio-tempo 2. Multimedialità 3. Struttura guidata della interazione. 4. Asimmetria del processo comunicativo. 5. Intangibilità del messaggio 6. Debolezza dei segnali sociali 7. Debolezza della componente non verbale della comunicazione Le competenze comunicative principali sono: competenza linguistica competenza para linguistica (enfasi, cadenza, esclamazioni) competenza cinesica (cenni, mimica, postura) competenza prossemica (orientamento, distanza, .. ) competenza socio-culturale: riconoscere le situazioni competenza performativa: saper integrare tutte le altre competenze La comunicazione non verbale La componente non verbale della comunicazione dovrebbe essere quella che conferisce espressività alla comunicazione. La comunicazione non verbale infatti viene definita come la modalità con cui avviene la comunicazione. E' il modo principale per veicolare stati emotivi e di atteggiamento (amicizia, affidabilità, ... ). Emotiva. La C. non verbale è rivelatrice degli atteggiamenti del soggetto relativi all'immagine di sé, del proprio corpo, della valutazione di sé al momento della presentazione di sé agli altri. Più che mille parole, la comunicazione non verbale risulta determinante per veicolare atteggiamenti di inferiorità / superiorità, amicizia/ostilità. Anche in una comunicazione prevalentemente testuale quale è la CMC possono registrarsi "modalità" di comunicazione che possono in qualche misura veicolare informazioni rispetto l'intenzionalità di chi scrive: l'invio o non invio un messaggio di risposta nel caso della posta elettronica, la tempestività della risposta, l'accuratezza della risposta, l'invito a una persona specifica in un canale privato di chat, la scelta del newsgroup, l'esecuzione di azioni in un ambiente di simulazione. Uno studio condotto nel 1956 da Albert Mehrabian ha mostrato che ciò che viene percepito in un messaggio vocale può essere così suddiviso: Movimenti del corpo (soprattutto espressioni facciali) 55%; Aspetto vocale (Volume, tono, ritmo) 38%; Aspetto verbale (parole) 7%. Approfondimento sull!Assertività (…) Non è davvero facile essere assertivi. Ma la comunicazione mediata ci offre una buona palestra: i messaggi li possiamo leggere e rileggere prima di inviarli e a furia di esercizio, impareremo alla prima ad essere efficaci ed assertivi.