n°3 - Marzo 2010 Dai Consumi ECCO LE SCELTE ALIMENTARI DEGLI ITALIANI L’83% degli Italiani sceglie prodotti alimentari nazionali, soprattutto se tipici e tradizionali, il 78% chiede un’etichetta più “trasparente” dove sia indicata la provenienza, il 68% vuole cartellini dei prezzi al dettaglio più chiari e possibilmente con l’indicazione d’origine, l’84% vorrebbe meno passaggi dal campo alla tavola per frenare la corsa dei prezzi, il 63% ritiene che il biologico sia più sicuro (fonte: CIA). Dall’Italia, dall’Europa, dal Mondo IN SPAGNA SI PUNTA SULLA COOPERAZIONE AGRICOLA LA CRISI HA CAMBIATO I CONSUMATORI Secondo un’indagine su 2.000 consumatori statunitensi rilasciata da Booz & Co., la “frugalità” negli acquisti di beni di consumo, tra cui gli alimentari, è un trend che è destinato a rimanere per anni, sia sull’onda della crisi economica dell’ultimo biennio, sia per il fatto che i consumatori si sono resi conto che è possibile risparmiare adottando politiche di spesa “accorte”. NASCE L’OSSERVATORIO SULLE PUBBLICITA’ ALIMENTARI DEL CODACONS “Troppo facile rispettare la legge che regola la pubblicità ingannevole, ma spesso non sufficiente per rispettare veramente la trasparenza e i diritti dei consumatori”, denuncia Codacons. “Colpacons è il nuovo Osservatorio sulle pubblicità alimentari. L’istanza che ci ha mossi alla creazione di tale strumento è stata duplice: da una parte l’osservazione della presenza sempre più massiccia sui media di pubblicità di prodotti alimentari, con la difficoltà - conseguente alla peculiarità del food - di verificare ‘a colpo d’occhio’ la fondatezza delle affermazioni contenute nei claim, spessissimo ambigue anche se non ingannevoli secondo la legge; dall’altra la sensazione che lo strumento rappresentato dal ricorso all’Autorità sia spesso poco calibrato rispetto alla realtà di infrazioni sovente compiute senza un animus specificamente orientato alla frode. Conseguentemente, si è ipotizzata la possibilità di un procedimento orientato ad una soluzione bonaria delle vicende, senza per questo precludersi la possibilità di ricorrere in seconda istanza all’Autorità. Questo Osservatorio è il tentativo di dare risposta alle domande ed ai dubbi dei consumatori”, si legge in una nota del Cosacons. Ma forse - aggiungiamo noi - rappresenta anche uno strumento a tutela di alimenti che troppo spesso vedono altri prodotti competitor “fregiarsi” di proprietà nutrizionali di cui non sono dotati. Gli ortofrutticoli ne sanno qualcosa di tali “scippi nutrizionali” ...... REALIZZATO CON IL CONTRIBUTO UE REG CE 1234/07 E REG CE 1580/07 anno 2010 Secondo le ultime analisi condotte dall’Osservatorio Socio-economico del Cooperativismo Agroalimentare Spagnolo (OSCAE), nel 2009 erano attive 3.989 cooperative a livello nazionale, per un numero di soci stimato in 1,16 milioni e per fatturato di 19 miliardi di €. Le cooperative agro-alimentari rappresentano 1/4 della forza lavoro nel settore dell’agro-industria spagnolo. Impiego che si distribuisce quasi equamente tra fisso e temporaneo, benché il primo abbia continuato a sottrarre quote al secondo nel corso degli ultimi anni. L’importanza del cooperativismo per l’agricoltura iberica è testimoniata, poi, dal finanziamento erogato alle coop regionali da parte della Consellera all’Agricoltura, Pesca ed Alimentazione della Comunità Valenciana: nel corso del 2010, infatti, le cooperative valenciane riceveranno 9,5 milioni di € di aiuti, al fine di fortificare la cooperazione agricola e migliorarne la competitività. IN FORTE CRESCITA LA SPESA PER LO SVILUPPO DI AGENTI A PROTEZIONE DELLE COLTURE Secondo uno studio condotto dalla società di consulenze Phillips McDougall, commissionato dalla European Crop Protection Association (ECPA) e Crop Life America, i costi per scoprire, sviluppare e registrare antiparassitari ed anticrittogamici sono cresciuti del 68,4% nell’arco di un decennio (dal 1995 alla media del periodo 2005-2008), a totalizzare 189 milioni di €. In particolare nell’ultimo periodo di analisi è stato evidenziato che servono 9,8 anni per arrivare alla vendita di un prodotto dal primo esperimento effettuato sullo stesso: nel 1995 tale periodo era 8,3 anni. Tali dati, secondo il Direttore Generale di ECPA, Friedhelm Schmider, mettono in chiara evidenza le difficoltà per le aziende che operano in questo bunsiness, difficoltà che contrastano con la politica UE di favorire la crescita dell’innovazione. AREA CENTRO-SUD: E’ ACCORDO SUL POMODORO E’ stato sottoscritto nei giorni scorsi l’accordo per la gestione della campagna di trasformazione del pomodoro dell’area centro sud. “E’ stato un accordo faticoso, ma alla fine il risultato ci ha premiato”, hanno commentato i sottoscrittori dell’accordo: per la parte agricola Uiapoa, Unacoa e le OP Concoosa, Conapo, Apo Caserta ed Assopoa, mentre per la parte industriale Anicav e Assitrapa Dalla logistica, dalle tecnologie, dalla distribuzione FRANCIA: CARREFOUR SEMPRE PIU’ ECO Nel 2009 il retailer d’Oltralpe è riuscito a ridurre sul territorio nazionale i suoi percorsi su strada del 10% circa, vale a dire 20 milioni di km, come ha riportato Les Echos. In particolare, Carrefour ha sviluppato strutture di consolidamento dei carichi che hanno aiutato ad ottimizzare la supply chain e ad evitare il movimento di 44.000 camion per anno. Inoltre, il retailer ha ottimizzato il modo in cui i camion vengono caricati, ottenendo una maggiore capacità per unità. A seguire, sono state ottimizzate le tabelle di consegna ai punti vendita ed è stato implementato il trasporto sulle vie navigabili, utilizzando il fiume Le Havre, ma anche il Rhône, tra Marsiglia e Lione, risparmiando in tal modo l’equivalente di 4.000 camion e 800.000 km su strada. Da ultimo, Carrefour sta utilizzando ogni notte un treno tra il centro di distribuzione di Bonneuil-sur-Marne (Val-de-Marne) e Marsiglia, con un risparmio equivalente di 8.000 camion. AL VIA IL CORRIDOIO VERDE ITALIA-EGITTO Entro la fine del 2010 prenderà il via il Corridoio verde fra Italia ed Egitto: forse già a Maggio si inaugurerà una prima tratta commerciale veloce, della durata di 48 ore, fra Alessandria d’Egitto e Venezia. Successivamente, i prodotti ortofrutticoli egiziani salperanno anche verso gli scali di Civitavecchia e di Napoli IN TOSCANA ESSELUNGA PUNTA SUL LOCAL Nei pdv toscani della catena, le specialità realizzate localmente hanno ora una segnalazione a scaffale: il cartellino “Prodotto in Toscana”. Così Esselunga punta a rafforzare il suo legame con il territorio, segnalando la provenienza degli oltre 350 prodotti in assortimento nei supermercati della Regione, che hanno appunto origine o che sono prodotti da aziende toscane. SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE: ALLENZA DI FILIERA IN UK In Gran Bretagna i principali rappresentanti dell’industria alimentare e del retail si sono impegnati a ridurre l’impatto dello smaltimento del packaging dei prodotti grocery del 10% nei prossimi due anni, abbracciando l’obiettivo di un più sostenibile utilizzo delle risorse nell’ambito dell’intero ciclo di vita del prodotto. Nel contempo, le aziende alimentari vogliono ridurre gli sprechi di cibo nelle case del 4% e tagliare gli scarti di prodotti grocery e packaging nella supply chain del 5%. SACCHETTI BIODEGRADABILI? NON SEMPRE ECO-COMPATIBILI Secondo un’analisi condotta dal Governo britannico, i sacchetti di plastica biodegradabile introdotti recentemente da Tesco non sono così eco-compatibili come si possa pensare. Infatti gli shopper, che dovrebbero decomporsi nell’ambiente in tre anni, lasciano delle particelle di plastica particolarmente dannose per uccelli, insetti e mammiferi. Inoltre, dall’analisi è emerso che in alcuni casi servono addirittura 5 anni per la decomposizione di tali sacchetti. Da parte sua Tesco ha dichiarato che le analisi condotte internamente evidenziano che i sacchetti si decompongono in 20-36 mesi e non lasciano alcun elemento pericoloso nel corso della decomposizione. PRODUZIONE E GDO DEVONO ANDARE A BRACCETTO “Se produzione e grande distribuzione continuano a non dialogare non andremo da nessuna parte. Occorre trovare un accordo su alcuni punti fondamentali: ne va della competitività delle nostre produzioni”, ha affermato il riconfermato Presidente di Fedagri-Confcooperative, Maurizio Gardini. “Intendo lanciare la proposta di giungere entro l’estate alla stipula di un accordo con le principali catene della GDO italiana: maggiore trasparenza sulle operazioni di mercato e di sottocosto; il rispetto dei costi di produzione, specie in particolari crisi di mercato; maggiore attenzione all’origine ed agli sforzi che le OP hanno fatto per garantire il controllo di processo, ed il rispetto della normativa, non ultimo l’applicazione di criteri di reciprocità per le produzioni agricole importate”.