Bresolin: Lavoriamo sulle cellule per battere la distrofia muscolare

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IL RESEGONE
BOSISIO PARINI
1 agosto 2003
Il direttore dell'Istituto scientifico "Medea" de La Nostra Famiglia è
tra gli studiosi che prendono parte a una ricerca a livello mondiale
sulle cellule staminali per affrontare le cause della distrofia. I primi
risultati sono stati pubblicati sulla nota rivista americana "Science"
Bresolin: «Lavoriamo sulle cellule
per battere la distrofìa muscolare»
Una grande speranza per tante persone, bambini in
particolare, affette da distrofia muscolare: sta nascendo a Bosisio Parini da una ricerca scientifica effettuata in Italia e pubblicata con molta evidenza
dalla prestigiosa rivista "Science", edita dall'American Association for the Advancement of Science
NCHE A Bosisio Parini si
lavora per dare una
speranza agli ammalati
di distrofia muscolare. Per la
prima volta al mondo si è sperimentato che le cellule staminali (ossia con capacita di
generare nuove cellule uguali
a se stesse e di differenziarsi
in diversi tipi cellulari) possono attraversare il circolo ematico e raggiungere il tessuto
muscolare, dove sembrano
contribuire a generare nuove
fibre. Il risultato della ricerca,
effettuata su topi affetti da un
difetto genetico che causa una
A
forma di distrofia muscolare
negli esseri umani, lascia intravedere stimolanti prospettive.
Al gruppo di studiosi, guidato dal professor Giulio Cossu, che lavorano presso l'Istituto per le cellule staminali,
del San Raffaele di Milano,
dell'Università di Roma e dell'Istituto di biologia cellulare e
ingegneria tessutale di Roma,
ha partecipato, come coautore, il professor Nereo Bresol i n , dal '99 direttore dell'Istituto scientifico "E. Medea" de
La Nostra Famiglia di Bosisio
SI PARLA DI: IRCCS "E.MEDEA"
Parini, nonché direttore della
Clinica neurologica dell'Università statale e del Centro
"Dino Ferrari" di Milano, nei
quali coordina i rispettivi
gruppi di ricerca.
II professor Bresolin, 51 anni, ha dato notevole impulso
alla ricerca nell'Istituto "Medea" facendogli acquisire
grande autorevolezza nel
campo delle neuroscienze.
L'illustre studioso ha accettato volentieri di parlare di questo importantissimo studio,
convinto com'è che l'opinione pubblica debba essere
informata sulle potenzialità e
le prospettive della ricerca
scientifica italiana che può tra
mille difficoltà, e tra le migliori del mondo.
Professore, che significato ha per la scienza,
ma soprattutto per i
malati, il risultato di
questa ricerca?
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1 agosto 2003
IL RESEGONE
E' una speranza autentica
perche per la prima volta, si
è trovata la modalità di far
giungere le cellule staminali
in tutti i muscoli attraverso
un sistema intra-arterioso.
Tali cellule staminali genera
ricercatori lavorano insieme,
no poi cellule muscolari sane. II sistema messo a punto
dal nostro gruppo costituisce
quindi una novità assoluta
che esalta il valore dei ricercatori italiani.
La pubblicazione sulla
rivista
americana
"Science" di questo studio è quindi molto importante...
sottolineare come questo lavoro di eccellenza si svolga
Si tratta dell'accettazione di
questa ricerca da parte della
comunità scientifica internazionale, un fatto non da po
co. E non e un caso isolato il
mio ruolo di coordinatore dei
vari Centri ha permesso di
creare un "laboratorio virtuale", nel senso che i circa 60
pur se ognuno nella propria
sede, mettendo in comune le
risorse. Ebbene questo grup-
po ha pubblicato quattro lavori su "Science", praticamente uno ogni anno. Vorrei
in Italia con difficolta inimmaginabili. Passiamo gran
I risultati ottenuti sui topi quando potranno essere trasferiti sull'uo-
mo? La scienza ha i suoi
tempi, ma gli ammalati
e le rispettive famiglie
nutrono forse speranze
immediate. Lei cosa risponde?
Entro quest anno l'Istituto
Medea, l'Istituto scientifico
europei e negli Stati Uniti i
fondi sono adeguati e spesso
del Policlinico e l'Università
di Milano daranno vita al
"progetto uomo", una sperimentazione sui primi malati
di distrofia, già reclutati. Ciò
abbondanti. I nostri politici si
avverrà, com'e ovvio, nel
rendano conto che la ricerca
ha una ricaduta clinica che
pieno rispetto della persona e
con il consenso dei Comitati
etici di queste strutture e dell'Istituto superiore di Sanità.
Rispetteremo il comandamento di Ippocrate, "primo
non nuocere", ma sono certo
che sapremo andare ben oltre questa dimensione minimale.
parte del nostro tempo a lottare per ottenere finanziamenti quando in altri Paesi
migliora la qualità di vita del-
la gente. Credo sia importante creare un movimento
di opinione su queste realta,
e in ciò il ruolo della stampa
e essenziale, in modo che
possa poi premere su chi ci
governa.
SI PARLA DI: IRCCS "E.MEDEA"
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