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Festival Spoleto, Medea Banished apre “European young
theatre”
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Tearino delle 6 affollato di giovani che plaudono alla performance degli
attori di Cordoba
(Yuri Di Benedetto) - E’ stata un successo di critica e pubblico la rappresentazione di Medea Banished che al Teatrino delle 6
ha aperto “European young theatre”, lo spazio riservato a studi, perfomance e workshops proposti da giovani attori e registi
europei, ospiti dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico“. 50 artisti provenienti da Cordoba,
Strasburgo, Cracovia, Malmo, Glasgow, Varsavia, Parigi e Vilnius che danno vita ad un laboratorio teatrale dedicato alla
creatività. Una ‘esperienza’ che si concluderà il 12 e 13 luglio con due spettacoli sul tema della follia.
Medea Banished, basato su opere di Euripide, Seneca e Ovidio, è stata interpretata da due artisti della Escuela Superior de
Arte Dramàtico “Miguel Salcedo Hierro” di Cordoba, Nerea Garciolo Ruiz e Raul Munoz Camacho (che ha curato anche la
regia). La performance si è avvalsa di alcuni video. Nonostante la recitazione in lingua spagnola, l’interpretazione dei due
bravissimi attori è riuscita a catturare l’attenzione del pubblico che ha riempito il piccolo Teatro. La storia racconta la tragedia
di Medea, moglie di Giasone, il protagonista dell’avventura degli argonauti e del vello d’oro. La rappresentazione dello
spettacolo è concentrata laddove si intrecciano le passioni più profonde e le emozioni più umane. Tutta l’esecuzione ruota
intorno al concetto del tempo che scorre inesorabile, di come un azione fatta con furore e impeto può essere causa di rimorso
per il resto della vita e come a volte il passato provoca dolore a chi ne porta il pesante ricordo.
Domina l’opera la straripante personalità di Medea, donna combattuta tra forti passioni contrastanti fortemente emotiva e
passionale, qui la donna esibisce un’ampia gamma di stati d’animo, che culminano in omicidi ed efferatezze di cui si macchia
Medea: atti caratterizzati sì da grande ferocia, ma non privi di dubbi e di tentazioni a desistere, talvolta manifestati nell’ambito
della stessa scena, in un continuo alternarsi di propositi omicidi e di pentimenti.
Tutto questo rende Medea una donna debole e forte allo stesso tempo. Forte perché padrona della sua vita e non disposta a
piegarsi davanti a nessuno; debole perché sola, disperata ed intenzionata a distruggere tutto quello che rappresenta il suo
passato. Tanti i giovani che hanno assistito allo spettacolo e che alla fine hanno tributato un lung applauso ai due interpreti.
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