dieta mirata contro la distrofia muscolare

CIBO E SALUTE
N°29 · 2015
FC · VITA IN CASA
MALATTIE INVALIDANTI
DIETA MIRATA
CONTRO
LA DISTROFIA
MUSCOLARE
Per aiutare questi pazienti
servono alimenti antinfiammatori
e antiossidanti, integrati
con aminoacidi e arricchiti
con vitamina D e calcio
di Caterina
e Giorgio
Calabrese
Tecnologa
e medico
nutrizionista
a distrofia muscolare è una
malattia grave e invalidante, che può interessare in
special modo i bambini e che comporta un deficit motorio di notevole
grado.
Fra le terapie annesse a migliorare lo stato di salute dei pazienti
affetti da questa malattia c’è anche
un regime dietetico mirato e particolare. Sono stati infatti accertati
molti benefici derivanti da un’alimentazione specifica per il paziente con distrofia muscolare.
Questo argomento è stato dibattuto in un convegno a cui hanno
partecipato i dietologi dell’Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica (Adi), sezione Emilia
Romagna, in collaborazione con
l’Unione italiana lotta alla distrofia
muscolare (Uildm).
I bambini affetti da questa patologia, dovuta a un difetto della
distrofina che è la proteina contenuta nella membrana della
ISTOCK
L
fibra muscolare, soffrono di un
indebolimento di tutta la muscolatura, perciò i movimenti e la deambulazione sono resi sempre più
difficili, fino a coinvolgere anche
il sistema respiratorio e il muscolo
più importante: il cuore o muscolo
cardiaco.
DIETA BILANCIATA. Sebbene le origini della malattia siano genetiche,
sembrerebbe però che a sostenere il
processo patologico contribuiscano
anche l’infiammazione e lo stress
ossidativo, tanto che per migliorare
la condizione clinica e la qualità della vita si somministrano spesso farmaci antinfiammatori di sintesi, per
lo più steroidei, coenzima Q10, ma
anche singoli composti dell’area dei
polifenoli come l’epigallocatechina
e il resveratrolo, che potrebbero rivelarsi utili.
Quindi, una dieta orientata su
alimenti antinfiammatori e antiossidanti, integrata con specifici
aminoacidi come la creatina e la
leucina, arricchita con vitamina D e
calcio e bilanciata sia a livello energetico sia proteico, potrebbe aiutare
a migliorare la qualità di vita dei pazienti, potenziando la forza e la resistenza muscolare.
PER QUESTI PAZIENTI
MENO PROTEINE
PIÙ FORZA NEI MUSCOLI
La distrofia muscolare, essendo
una malattia di tipo genetico, ha
la caratteristica di essere diaginica,
cioè i maschi risultano essere sempre
malati, mentre le femmine possono
risultare malate nel caso in cui siano
omozigoti, altrimenti sono portatrici
e prive quindi di sintomi.
Tramite una dieta povera di proteine
si possono migliorare le condizioni
e la forza dei muscoli distrofici.
Riducendo l’apporto proteico non solo
si promuove la “pulizia cellulare”
nei topi distrofici ma si rimuovono
anche i mitocondri difettosi,
mantenendo le fibre muscolari pulite
dalle sostanze di scarto.
In questo modo si ottiene un netto
miglioramento della salute dei
muscoli, che nel modello animale
si è tradotto anche in un aumento
della forza. Un’alimentazione mirata
potrebbe, inoltre, prevenire l’insorgere
di altri rischi correlati, come l’obesità
e l’osteoporosi, dovute sia alla
somministrazione di terapie steroidee
sia alla riduzione del movimento.